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A Cagliari le primarie tradite: dopo la batosta, la tentazione di Pd e Idv di scaricare Zedda! Ricordate Moretti? “Con questi dirigenti…”

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Per ora è soltanto una voce, un’idea che si affaccia dalle colonne dell’Unione Sarda e della Nuova Sardegna di oggi. Ma siccome i dirigenti del centrosinistra ci hanno abituato al peggio, allora è meglio lanciare subito l’allarme.

Dopo la clamorosa vittoria alle primarie di domenica a Cagliari del candidato di Sel Massimo Zedda che ha letteralmente stracciato il senatore Antonello Cabras, qualcuno teme che il Partito Democratico (ben lungi dall’analizzare la sconfitta per quella che è, cioè una sonora sconfitta) stia lavorando per far fuori Zedda. Come? Sconfessandolo. L’ipotesi non è campata per aria e racconta del tentativo estremo di un partito che a Cagliari non c’è più di tirare nel gorgo anche quello schieramento democratico (per davvero) e progressista che ha visto nel giovane candidato di Sel una speranza concreta per battere il centrodestra.

L’ipotesi che circola è terrificante: in nome della scarsa affluenza alle urne, della (supposta) scarsa presa sui moderati della candidatura di Zedda, della posizione dell’Italia dei Valori (che ieri, con il suo segretario Palomba, ha definito il risultato delle primarie “non significativo”), il Pd vuol “tornare al tavolo della coalizione”. Qui prenderebbe atto del no a Zedda, oltre che dell’Italia dei Valori e dell’Upc. A quel punto sconfessare Zedda e trovare un altro candidato per le prossime Comunali a Cagliari sarebbe per il Pd quasi obbligatorio.

E’ una mia illazione? Scrive l’Unione Sarda:
I vertici regionali di Rifondazione, Pdci, Italia dei Valori e Unione popolare cristiana, sottolineano tutti la bassa partecipazione, a conferma dei loro dubbi sul metodo. E qualcuno annuncia: non sosterremo Massimo Zedda.

E vogliamo leggere la Nuova Sardegna per capire che aria tira nel Pd?
“Siamo molto delusi per Cagliari e dobbiamo riflettere ora la parola e i passi successivi saranno decisi dalla coalizione”, dice Silvio Lai. Una frase che lascia presagire che sul nome di Zedda, nonostante l’esito delle primarie, si possa aprire una nuova fase di riflessione.
Poi, più avanti:
“Dobbiamo essere coerenti e appoggiare il vincitore”, assicura Silvio Lai che aggiunge: “La palla torna alla coalizione comunali; lì ci saranno i passaggi successivi: alle primarie non hanno partecipato Idv e Federazione delle Sinistre”.

E cosa voglia fare l’Italia dei Valori è chiarissimo. Ce lo spiega sempre l’Unione Sarda, che riporta un comunicato stampa diffuso ieri dalla segreteria regionale e commenta così:
“Il partito con suo determinante dieci per cento cercherà un serrato confronto programmatico e organizzativo per dare rappresentanza a un vasto mondo democratico presente nella società civile”. Dopodiché, prosegue la segreteria, “prenderemo le decisioni nell’esclusivo interesse dei cittadini di Cagliari e per battere la destra”: una formula che lascia aperte parecchie strade.

E secondo me alla lista degli scontenti potrebbero aggiungersi anche i Rossomori. Come spiegarsi altrimenti l’incredibile presa di posizione della consigliera comunale e regionale Claudia Zuncheddu che ieri sull’Unione, invece che complimentarsi con Giuseppe Andreozzi per l’ottima prova e il grande plauso avuto dall’avvocato, ha detto:
“Il mio partito? Il risultato conferma che la scelta del candidato imposta dal nostro segretario, è stata profondamente sbagliata”.

Mi sembra che sia tutto chiaro. E se non è così, sarebbe opportuno che il Pd dicesse con chiarezza che, a prescindere dalla posizione dei partiti dell’alleanza del centrosinistra che non hanno partecipato alle primarie, il suo candidato sarà sempre e comunque Massimo Zedda.

Detto questo, mi sembra che non sia cambiato molto da quando, ben nove anni fa, Nanni Moretti, dal palco di piazza Navona a Roma diceva: “Con questo tipo di dirigenti non vinceremno mai”.

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88 Comments

    • Marco Espa says:

      bah, Emiliano è molto bravo ma dissento… le responsabilità sono diverse… non si tratta di neocatecumenali (emiliano forse non sa che sono migliaia… mica pochi…) ma di responsabilità, ad ognuna il suo
      ovvero
      io sono corresponsabile della sconfitta, me la prendo tutta
      ma chi è venuto a parlarci di sondaggi scientifici di grandi istituti che vedevano assolutamente Antonello Cabras il più forte a Cagliari?
      ma chi ha detto allo stesso antonello Cabras solo 10 giorni fa che i sondaggi per le primarie lo davano al 52 54 per cento, addormentando cosi tutto il partito?
      ecco siccome la tecnica del sondaggio, invece di guardare il mondo reale, è stata la strategia di chi governa il partito, si prenda le responsabilità e non dica che la colpa è degli elettori che non sono andati a votare… per carità….

      poi ovviamente errori a livello locale sono stai fatti, anche dai dirigenti locali, ma visto quello che è successo ad Antonello ancora mi chiedo come ha fatto gianmario selis a vincere le primarie contro avversari fortissimi come gianni loy e patrizio rovelli… forse anche perche chi conduceva il partito allora non si faceva calpestare da nessuno e non si faceva abbindolare dai sondaggi… e penso a Robero Murru, ovviamente.

  1. Escusatio non petita accusatio manifesta diceva qualche dotto insegnante di latino. Bastassero 4 parole… L’autoassoluzione è perfettamente in linea con questi sciagurato paese, specie fatta da dietro il muretto a secco. Con questi numeri miserabili ma chi volete darla a credere? Senza se e senza ma!

  2. Roberto Murru says:

    Non credo che il PD metterà in discussione il risultato delle primarie, semplicemente non può farlo. Credo però che occorra andare oltre questo: il PD deve sposare con determinazione e, scusate l’azzardo, entusiasmo (sì, proprio entusiasmo) la candidatura di Massimo. Non perché il risultato di Cabras non faccia male (soprattutto per chi come me, da dirigente del PD, l’ha votato e sostenuto) ma perché il PD ha il dovere di tutelare uno strumento di partecipazione prezioso come le primarie. Quindi ciò che viene sancito dalle primarie è “sacro” e non si discute, altrimenti quel poco di credibilità che abbiamo presso l’elettorato si dissolverà definitivamente. Piuttosto, occorre capire come mai questo risultato. Io ho fatto l’esperienza delle primarie del 2006 e qualche idea ce l’ho, però questa è un’altra storia…

  3. Senza il PD forte il centrosinistra non può andare da nessuna parte. La battaglia deve essere condotta nei confronti di quelle frange che stanno nel PD per convenienza. I vari ras locali che stanno nelle istituzioni per confermarsi uno stipendio e che non sanno fare altro che creare insidie e trabocchetti, prima di tutto ai loro compagni di partito.
    Basta anche con quelli che vivono nel loro sottobosco foraggiati con posti pubblici (per esempio un consigliere regionale assunto al CASIC e che prima non aveva mai lavorato!).
    Basta con chi ha nel curriculum solo il nome ed il cognome.
    Basta con quelli che occupano cariche apicali nel PD con il solo merito di essere servili esecutori di ordini di persone troppo impegnate per potersi occupare del partito.

  4. “A me, per quanto possa contare la mia opinione, piaceva il Soru diretto e coraggioso. Non vorrei che stesse soffrendo della sindrome del figlio cadetto che vuol essere amato a tutti i costi da Silvio Lai e, appunto, da Antonello Cabras. Non ne ha bisogno: fuori dal PD attuale sarebbe di gran lunga più apprezzato.”

    http://www.sardegnademocratica.it/index/culture/articolo/28360/a-proposito-di-antonello-cabras.html

    o Vito! …ma castia una bella scena! bolis biri ke tui e Marcello Fois s’intendeis…

    • Marcello says:

      Con una piccola precisazione, forse un lapsus freudiano di Marcello Fois: le primarie non erano del PD, ma di coalizione…

  5. Allora sia chiaro.
    Credo alle primarie a prescindere.
    Ho sostenuto Cabras lealmente convinto che potesse essere il miglior candidato sindaco di Cagliari ma gli elettori, i nostri elettori delle primarie hanno detto altro. Come dice Cabras i risultati valgono più di ogni commento.
    Ma non c’è dubbio, il minimo dubbio, che ora Massimo Zedda è il mio candidato alle comunali di Cagliari… ed io e quella parte del PD che è in contatto con me sosterrà Massimo Zedda fino alla fine. Per vincere non per giocare…
    Non ci sono ne se ne ma.

    Poi se qualcuno ha altre idee, spero nessuno …. si mette automaticamente fuori dal pd (senza se e senza ma).

    • Karkadè says:

      Questo intervento dimostra che tu saresti stato un eccellente candidato sindaco per il PD: i numeri sarebbero stati ben altri!

    • Neo Anderthal says:

      Bravo Espa, si fa così.

    • Espa ed il suo gruppo rappresentano la parte sana del PD. Proprio per questo motivo sono avversati dai vecchi dinosauri di quel partito che hanno paura proprio della base. Per quanto mi riguarda non voteró mai più per i vari papaveri di Villa San Pietro o Samugheo e neanche per le persone delle loro correnti, tutti vecchi, anagraficamente o meno. Largo ai giovani che non vivono di politica, solo così si salverà il PD

  6. matteo murgia says:

    una campagna elettorale con pd e palomba da avversari sarebbe senz’altro più emozionante.. o vito mi pariri ca ti toccada a ti candidai…

  7. Premetto che ho votato alle primarie (no, non Zedda, ne Cabras, ne Frongia) e che non potrei accettare che non si rispettasse il giudizio di coloro che si sono scomodati a votare. Detto questo spero che nessuno pensi che siamo andati a scegliere un condottiero che non si può discutere in nessun modo, per le scelte che farà e per l’azione che svolgerà. C’è da motivare l’elettorato, da elaborare un programma condivisibile da parte del maggior numero possibile di elettori. Si spera che dagli slogan, per quanto efficaci, si passi a qualcosa di più concreto.

    • Marcello says:

      Lento, il problema di cui si discute non è la scelta di un condottiero, ma la legittimità di chi ha partecipato a primarie regolari vincendole ad essere candidato sindaco.
      Dal momento che io ho votato Zedda come altri oltre 2500 elettori, pretendo che il candidato sia lui. Ma se avesse vinto qualsiasi altro lo avrei sostenuto comunque.
      Altrimenti non avrei partecipato alle primarie.

      • Pienamente d’accordo. Anche io voterò Zedda, perché quando ho scelto di partecipare mi sono impegnato ad accettare il risultato. Io non accetterò nessun altro candidato. In democrazia ci si comporta così.
        Ciao

  8. Signora Zuncheddu anche se Andreozzi non corrisponde alla figura di un Tuareg ed a lei non sta bene……il risultato è chiarissimo!!!!!
    L’Avvocato ha avuto quei risultati perchè ha lavorato bene sul territorio vincendo tantissime cause per i sostegni scolastici negati ai ragazzi disabili…e se tanto mi dà tanto come genitore di un disabile se avessi partecipato alle primarie a Cagliari avrebbe avuto il mio voto. Ma, appartengo ad un altro territorio.
    Lei coltivi il suo orticello, la sabbia del deserto non la lanci negli occhi agli amici di cordata, la lasci nel deserto….anzi…ci ritorni!!!
    Ha vinto Zedda e che Zedda sia il candidato, le primarie hanno dato quel risultato, i dinosauri…che stiano nei musei….magari a S antioco.

    • Neo Anderthal says:

      @Ilare.
      Cosa c’entrano i Tuareg? Ma si può ridurre una discussione politica -con argomenti che sono TUTTI discutibili- a battute che sono queste sì un deserto di argomenti?
      E se la Consigliera Zuncheddu, che con Zedda collabora e fa gruppo alla regione e al comune, avesse semplicemente segnalato un appoggio a Zedda ancora più convinto, e quindi avesse rimarcato la inutilità della presenza -di bandiera, senza dubbio- di Andreozzi alle primarie?

      P.S. conosco Andreozzi da molto tempo, e ne ho sempre pensato bene, sarà una risorsa per il centro sinistra, non ho dubbi.

  9. tony melis says:

    a chi prova a sciusciare la coalizione lo sfoddo. Non scherzo

  10. zaccheo says:

    Massimo Zedda è Massimo Zedda: questo è il risultato che deve piacere a tutti. Se no, si è soltanto ipocriti. E in giro – ahimè – ce ne sono tanti.
    Marco P, coerente con se stesso, scrive “Zedda si sforzi di farsi portavoce delle istanze di una ampia coalizione, non più solo di se stesso, dei suoi fidi sostenitori e del suo partito”.
    E’ in questa frase di Marco P che si nasconde il tarlo: bisognerebbe prendere atto che Massimo ha vinto proprio perchè non è stato portavoce di se stesso, dei suoi fidi sostenitori e del suo partito, ma di tutti quelli che si sono riconosciuti nella sua candidatura.
    Un’ultima postilla, se posso: senza voler dare lezioni a nessuno, sono profondamente convinto che Massimo abbia vinto soprattutto perchè non ha pensato alla “intera coalizione”, ma ha parlato all’intera città.
    E questo la gente lo ha capito: cari elettori di sinistra, lasciate che lui vi aiuti a uscire dalla sindrome di Stoccolma in cui vi attanagliate. Sindaco può diventarlo se continua così: a parlare cioè a tutti, non solo al PD, non solo alla sinistra. Con i soli voti della sinistra non ce la farebbe. Buona corsa.

    • Marco P says:

      Ci mancherebbe chi chi l’ha votato non si riconoscesse nella sua candidatura. 2588 persone. L’intera città però ha 160mila abitanti.
      Caro zaccheo, io sto qui a ribadire che Zedda ha avuto la fiducia degli elettori, a lui il merito, a lui il compito di guidare la coalizione a espugnare la città. La coalizione deve accettare questo, riconoscere il suo ruolo e mettersi a disposizione. A lui il compito di ascoltare, dettare la linea e fare sintesi, costruire un progetto con l’apporto di tutti, con l’intelligenza di tutti. Perchè di illuminati, unti del signore e di”sciu tottu deu” che ho avuto l'”investitura popolare”, grazie…ma abbiamo già dato e ne facciamo volentieri a meno.
      Fortunatamnete Zedda è ragazzo intelligente, che conosce i suoi pregi e i suoi limiti, ama la condivisione e la partecipazione, perciò non ho dubbi saprà interpretare correttamente il suo ruolo.

  11. http://www.sardegnademocratica.it/index/istituzioni/articolo/28359/a-cagliari-possiamo-vincere.html

    “Il centro sinistra tutto ha un candidato sindaco. Si chiama Massimo Zedda. E’ il nostro candidato ed è il candidato di Renato Soru. E’ per questo che il centro sinistra deve mettere in campo le sue forze migliori che sappiano parlare a tutta la città. C’è bisogno di tutti, questo è il momento. Il Centrosinistra può vincere se ci crederà.”

    La posizione di Sardegna Democratica e di Renato Soru è chiara, leale e trasparente.

  12. Signora Banks says:

    Non è per fare la suocera, ma esiste un regolamento che oltre a disciplinare lo svolgimento delle primarie , la certificazione della regolarità eccetera, provvede a proclamare un vincitore ?
    Di cosa si sta discutendo?
    Le votazioni ci sono state. I risultati sono chiari ed inconfutabili.
    Se la coalizione di centrosinistra non è in grado di gestire neanche questo passaggio, come potrà gestire gli enormi problemi della nostra città? Come affronterà le interferenze da parte dei potentati cagliaritani?
    Mi sembra che la campagna elettorale sia davvero cominciata.

  13. E’vero. I 2588voti di Zedda alle primarie sono forse pochi.
    Ma se li aggiungiamo a quelli degli elettori – quasi sempre di sinistra – che sicuramente si asterranno alle prossime comunali. E visto che in tutte le competizioni elettorali degli ultimi anni l’astensionismo è in crescita e, per quanto ne sappiamo, gli scontenti sono soprattutto a sinistra, è evidente che questo determina gli esiti finali delle elezioni.
    Da ciò possiamo dedurre che il PD e i suoi alleati moderati, in virtù di una consolidata tradizione che li vuole perdenti alle elezioni comunali a Cagliari anche quest’anno intendono – o meglio uso il condizionale – intenderebbero perseverare in tale consuetudine e quindi, sconfessando Zedda, firmerebbero la resa senza neppure combattere, consegnando per l’ennesima volta via Roma al centrodestra.

  14. Spero che se sti specie di dirigenti tradiranno Massimo proponendo un altro nome ci sia una sollevazione popolare di iscritti e elettori del PD con conseguente occupazione del palazzotto del loro “potere” ossia via Emilia…

  15. Elettore PD says:

    Perchè non prendere atto che la segreteria regionale del PD è il frutto di una oligarchia che perpetua se stessa nominando qualche finto volto nuovo? Doveva arrivare un giovane di belle speranze dalla SEL per dirci che il tempo dei dinosauri è terminato? Questi dirigenti sono lì da tempi immemori: guardate i nomi. Consiglieri regionali a vita, passati in Parlamento con incarichi vari, ancora ambiscono, ancora tramano e tessono, ancora credono che nulla sia cambiato da 20 anni a questa parte. Ben vengano le batoste per questi fanfaroni venditori del nulla. Speriamo in una nuova classe dirigente che li butti fuori a pedate. Giovani donne e giovani uomini: muovetevi. Now!

  16. waldemar victorino says:

    Io penso che alcune correnti del PD hanno da mesi il loro candidato sindaco: Massimo Fantola, garante di una certa continuità

  17. a questi scemi, che pensano che gli altri siano degli imbecilli, non importa nulla di cosa dice la gente.. gli importa solo che a fine mese lo stipendio, bello gonfio, della loro poltrona arrivi a casa! Che schifo! Per fortuna che, ciò che è successo domenica dimostra come, per questi vecchi arraffoni, sia ormai venuto il tempo di andare a vedere i cantieri stradali!

  18. efisio says:

    ma almeno i soldi dell’offerta li restituiscono…?
    anche se fanno di tutto per sembrare peggio di berlusca speriamo resti tutto nel mondo della fantapolitica

  19. efisio says:

    Ma almeno i soldi dati per votare li restituiscono?
    Come dire fanno a gara per essere peggio di berlùsca e i sùoi
    Ma speriamo siano solo supposizioni fantapolitiche

    • Gagarin says:

      complimenti al segretario cittadino del PD che dice che Cabras ha perso perchè si pensava che vincesse per cui molti non sono andati a votare.

      ma dove li prendono questi dirigenti alle bancarelle?

  20. enrico SGV says:

    Anche sul Manifesto nell’articolo che analizzava il voto a cagliari si prefigurava uno scenario come quello prospettato da Vito… e se non ricordo male qualche tempo fa qualche pezzo grosso del Pd dichiarò pubblicamente che al centro sinistra non interessava avere un sindaco a Cagliari.
    O ricordo male??

  21. Karkadè says:

    Il PD non può non appoggiare Zedda….la FED della Sinistra e IDV non hanno partecipato alle primarie e quindi non sono moralmente vincolati dal risultato come invece chi ha partecipato.

    Detto questo, sono curiosa di sapere quale sarebbe nel caso il giudizio degli elettori (come notava qualcuno, non credo che l’IDV arriverebbe al 10%).

    Agghiacciante la Zuncheddu, tempismo perfetto! dobbiamo dedurre che almeno una parte del partito che ha proposto Andreozzi gli ha poi remato contro: in questo caso il risultato che ha ottenuto è ancora più lusinghiero.

    • La Zuncheddu forse non ha tempismo ma dice una sacrosanta verità: col senno di poi, se i Rossomori avessero accettato di candidare lei, e non un carneade come Andreozzi, oggi al posto di Zedda ci sarebbe lei, con possibilità di vittoria finale anche maggiori (giovane, donna, attiva, perfino più nota di Zedda). Logico che rosichi: potrebbe essere che si sia giocata l’unica occasione della vita di essere sindaco di Cagliari. (Poi, magari quello che non dice è che lei non ha avuto il coraggio di candidarsi comunque, che so? raccogliendo le firme)

  22. Rifondazione smentisce l’ipotesi di scofessare Zedda: Ecco il testo di un comunicato stampa appena giunto nelle redazioni:
    “l diffondersi di autentiche leggende metropolitane sulla nostra posizione in merito alle primarie cagliaritane, nonostante i diversi documenti e comunicati stampa fatti dalla Federazione della Sinistra sulla questione, quasi sempre ignorati, mi spingono a fare alcune precisazioni personali in questa breve ma spero chiara nota.
    A prescindere da chi abbia prevalso, il fatto che il candidato sindaco della città capoluogo di regione sia il risultato di 2500 voti senza alcuna verifica (perché questo sono i voti delle primarie), costituisce un problema politico. Le forze che sostenevano con convinzione tale prova di forza erano concordi nel considerare quello dei 10 mila elettori il livello adeguato per ritenere questa competizione seria, il fatto che siano andate a votare poco più della metà non può non far riflettere qualcuno. Noi, come Federazione della Sinistra, le primarie non le volevamo dall’inizio e ritenevamo che si dovesse arrivare al candidato di coalizione dopo la definizione del programma e il profilo della alleanza, si è preferita la strada inversa. Su questo abbiamo provato ad unire i partiti della sinistra ma ogni tentativo è stato rispedito al mittente preferendo la competizione delle primarie con candidati di bandiera. Ognuno a preferito segnare il territorio piuttosto che pensare in termini collegiali, questo è il dato più sconfortante. Tutto questo non significa che intendiamo ordire un colpo di stato contro Massimo Zedda come qualcuno sussurra, il problema lo avremmo posto comunque se avesse vinto uno qualsiasi dei cinque aspiranti sindaci. Noi abbiamo sempre ribadito che pur non partecipando alle primarie ne avremmo rispettato il responso, e così sarà anche in questo caso. Cagliari è la roccaforte storica della destra sarda e qui l’unità del centro sinistra è un bene che non va disperso anche per le sue implicazioni sulla politica regionale quindi siamo comunque pronti, nonostante tutto, a rimboccarci le maniche. Massimo Zedda è un compagno con il quale abbiamo sempre avuto un buon rapporto e non sarà certo difficile averlo ora. La nostra critica non è rivolta a lui, ma a come gli si sta costruendo, o meglio smontando, una coalizione attorno.
    Per noi ora bisogna mettersi al lavoro di corsa su programma e senso dell’alleanza mettendo finalmente da parte nominalismi e tutto questo amore per le competizioni tra piccoli e grandi leader. Uno dei frutti più avvelenati del berlusconismo è proprio questa americanizzazione deteriore della politica, tutta incentrata sui nomi, che ha pervaso di sé anche la sinistra italiana”.

    Cordiali saluti
    Gianni Fresu, Segretario Regionale PRC

    • Marcello says:

      Sono contento della posizione presa da Gianni Fresu. La sua analisi delle primarie come strumento è legittima, ma datata. Mi pare ragioni come se fosse nel PCI degli anni ’70: un partito con sezioni attive, capace di entrare dentro gli umori del suo elettorato. Oggi, purtroppo, americanizzazione o meno, le primarie sono un male necessario in quanto unico momento di confronto fra partiti ed elettori. Ma se si evita anche questo momento, se non si approfitta di questa occasione per provare le proprie forze, la capacità di elaborazione, la capacità di relazione con i cittadini, qualcosa si perde. Credo che molti comagni e compagne del PRC o dei PdCI siano andati a votare per queste primarie e che abbiano votato in modo convinto per Massimo. Magari un minor tatticismo da parte dei vertici dei partiti, perché non c’è più il tanto, sarebbe da valutare.

      • Ex lavoratore says:

        Caro Marcello, parli come se il modello del partito con sezioni attive fosse stato superato come fatto naturale… Ma la verità è che è stato volutamente rimosso proprio per andar dietro al modello americanizzante del “partito leggero” (o comitato elettorale). Qualcuno se n’è accorto (persino Soru, come Bersani, parlò di un Pd basato su circoli e radicamento), ma per ora si tratta di semplici proclami.

        Qual’è il risultato? Negli Usa la partecipazione al voto è del 40% circa. In Italia, salvo casi di brogli come a Napoli, l’affluenza alle primarie è in calo tendenziale – e proprio a Cagliari si è registrato il dato più disastroso, con un misero 4% degli aventi diritto al voto (alla faccia di chi era convinto di poter risvegliare partecipazione e nuove energie). Sarà un caso?

        Se si ritiene che le primarie siano “l’unico momento di confronto tra partiti ed elettori”, significa che si è rassegnati al “partito” inteso come comitato elettorale che si attiva solo in vista delle elezioni, e non si vuole cercare di invertire la tendenza. Poi non ci si deve stupire se questo tipo di “partiti” è controllato da capibastone dediti alla mera spartizione delle poltrone, con un elettorato sempre più confuso e disgustato…

      • Marcello says:

        Caro ex lavoratore,
        c’è differenza tra realtà e desiderio. Io dico che oggi le primarie sono un’occasione per entrare in contatto con gli elettori, tanto più per quei partiti che si sono dati una struttura “leggera”, all’americana, come dici tu. Per il PD rinunciare alle primarie è una follia, perché perderebbe anche il minimo contatto col proprio elettorato (non tutto “fidelizzato”, non tutto cliente).
        Per quanto riguarda il PRC c’è un problema di penetrazione nella società. Per come conoscevo io la situazione a Cagliari quando c’ero dentro, Cagliari aveva due sezioni dal grande potenziale, la Gramsci e la Togliatti. Più politica la prima, più portata alla goliardia la seconda (tipo festeggiare il compleanno di Stalin) , ma piena di giovani bravi. Il problema era nella capacità di leggere i reali rapporti di forza e una propensione spiccata per reclamare il diritto alla tribuna piuttosto che la volontà di incidere realmente sulla società cagliaritana. La scelta di Gianni Fresu come segretario regionale, brillante intellettuale ma poco strutturato per la prassi organizzativa quotidiana, mi pare che renda questo partito più incline alla discussione sui grandi temi che sulle politiche di intervento. Quando senti dire che le primarie sono attendibili se votano almeno 10mila persona e per Graziano Milia ne hanno votato 17mila alle provinciali, in elezioni vere, mi pare che l’analisi sulla realtà delle cose necessiti di qualche approfondimento.
        Poi Massimo ha vinto le primarie anche perché perché può contare di un circolo che lavora come le sezioni vecchio stile. Ma oggi è più difficile far funzionare un circolo politico. Perché non sia semplicemente un caravanserraglio di truppe cammellate ci dev’essere libertà di dicussione e questo è molto faticoso se non ti attrezzi e se non hai persone motivate. Ma per averle devi costruire le condizioni perché trovino uno spazio ed un ambiente confortevole, in cui faccia piacere andare. Per quanto so io, queste condizioni si realizzano solo al Sergio Atzeni in Via Puccini. Riunioni numerose e partecipate così io non ole vedo da quanto militavo nella FGCI del mio paese. Ma avevo 14/15 anni ed eravamo a fine anni’70…

      • Ex lavoratore says:

        Beh, 10mila è il numero di schede elettorali stampate per le primarie. Via radio ho pure sentito dei dirigenti Pd dichiararsi “un po’ preoccupati” perché una affluenza superiore al numero di schede avrebbe creato problemi logistici… Insomma, quel numero non era una invenzione del segretario del Prc.

        Quota 10mila non mi sembra neanche un’idea così balzana, se davvero si pensa di incoraggiare la “partecipazione”. Bisogna poi considerare che le elezioni provinciali registrano, da sempre, l’affluenza al voto più bassa, mentre le comunali raggiungono l’affluenza più alta, perché riguardano da vicino tutti i cittadini. Confrontare l’affluenza alle primarie di Cagliari con il record di astensione delle ultime provinciali mi sembra solo un modo per non riconoscerne il flop. Tutti hanno dichiarato che il numero di votanti è stato “ben al di sotto delle più prudenti previsioni”, varie testate nazionali rilevano che le primarie di Cagliari sono state quelle più disertate in Italia (pure peggio di Milano, che era già stato un segnale preoccupante).

        Questo smentisce completamente l’idea di poter usare le primarie per incoraggiare la “partecipazione”. Da qui in avanti bisognerà confrontarsi con quel 96% di aventi diritto al voto che non trova interessanti le beghe interne al centro-sinistra… e probabilmente si chiede: “ma se quei 5 che volevano candidarsi a sindaco stanno nella stessa coalizione, perché non si sono messi d’accordo, invece di chiedere a me di votare adesso per decidere chi votare dopo?…”

      • Marcello says:

        Caro ex lavoratore,
        alcune osservazioni sulla tua posizione:
        il PD ha stampato 10mila schede e va bene, ma non credo che il ragionamento di un segretario regionale, per giunta sicuramente capace di fare 2 + 2, possa basarsi sul numero di schede stampate dal PD o dalla sua preoccupazione per l’insufficienza di questo numero. Devo dire che noi eravano certi di un calo, anche se non potevamo quantificarlo con precisione. Era però una linea di tendenza, dovuta al confronto del rapporto tra elezioni reali e risultati delle primarie negli ultimi anni.
        Quando si valutano i numeri generali si deve tener conto della platea complessiva: nelle passate elezioni hanno partecipato più partiti e candidati pesanti, anche se nessuno competitivo come quello del PD. In ogni caso, i risultati restano validi a prescindere dal numero. La prossima maggioranza in via Roma si farà anche se voteranno solo 5600 cittadini…
        Personalmente non amo le primarie, le ritengo uno scimmiottamento forzato di un modello che poco ci appartiene. In altri tempi sarebbero state inconcepibili perché i partiti di massa avevano autorevolezza e forte relazione con la base ed i cittadini (ho iniziato a lavorare alle Feste dell’Unità a 11 anni e nel PCI non c’era certo bisogno di primarie per scegliere il candidato migliore. Così per la DC e gli altri partiti). Oggi, con i vertici completamente screditati, la prevalenza dei comitati elettorali sui partiti, un approccio mercantilitico alla ricerca del consenso, le primarie – a mio avviso – sono un male necessario.
        Il fatto che non si sfrutti un’oppostunità non significa che quell’opportunità non debba essere fornita: noi il nostro candidato lo scegliamo attraverso un processo imperfetto, criticabile, infiltrabile, ma pur sempre democratico. La partecipazione dipende dalla credibilità dei partiti che le propongono. Le destre utilizzano un metodo da marketing, come per le saponette, i callifughi o le creme per le emorroidi. Io preferisco essere chiamato a scegliere il mio candidato piuttosto che mi sia imposto utilizzando gli stessi strumenti che si usano per posizionare sul mercato una crema per emorroidi.
        C’è un famoso proverbio orientale sullo sciocco che guarda il dito invece che la luna che da questo viene indicato. Le primarie sono uno strumento, la partecipazione alle primarie non un indicatore di credibilità dei partiti: invece di mettere in dubbio i risultati (guardare il dito) secondo me sarebbe meglio concentrarsi sulla scarsa credibilità (la luna).
        La risposta alla tua ultima affermazione è piuttosto semplice: i 5 partiti sono molto diversi per forza, risorse ed organizzazione. Se si fossero riuniti i 5 segretari avrebbero necessariamente scelto quello del PD, non gradito neppure dalla propria base. Se si studiassero un po’ di più le proposte di Pietro Ichino, che si rifanno ai concetti di exit/voice di Hirschman, saprebbero che il cittadino protesta in due modi nei confronti della PA (ma vale anche in questo caso) protestando (voice, il voto a Massimo Zedda o a Petrucci) o andando via (exit, astensione dal voto).
        In queste primarie l’elettorato di sinistra ha usato entrambe le opzioni. Il messaggio è forte e chiaro. Poi, per restare nell’ambito dei proverbi, ma di casa nostra, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

      • Marcello says:

        Ovviamente nel passaggio “dito – luna” la frase esatta è “la partecipazione alle primarie è un indicatore di credibilità dei partiti”

      • Ex lavoratore says:

        Mi piace il paragone che fai tra scelta dei candidati e marketing, perché mi ricorda che, in tutte le primarie organizzate finora in tutte le città, l’ordine di arrivo dei candidati rispecchia le cifre spese per le rispettive campagne elettorali “primarie”.

        Per il resto, il tuo intervento conferma il mio punto principale: al di là dei discorsi retorici, le primarie non aumentano la partecipazione, e chi le organizza tiene conto della disaffezione e del disimpegno dell’elettorato per imporre il proprio candidato, e spuntarla con un voto in più. Anche questo mi sembra il tipico meccanismo da campagna elettorale, e da comitato elettorale…

      • Marcello says:

        Non è esatto, in alcuni casi, pochi a dire la verità ma il nostro è uno di questi, ha vinto chi li ha spesi meglio.
        Per il resto, il mio intervento conferma esclusivamente quello che intendeva confermare: cioè che le primarie sono ad oggi un male necessario e che permettono la partecipazione. Per logica, visto che offrono un’opzione in più favoriscono anche la partecipazione.
        A meno che non si sostenga che in assenza di primarie la parecipazione sia maggiore. Ma dimostrare questo mi sembra difficile.
        D’altra parte, le primarie permettono ai candidati di incrementare la propria popolarità (senza accezioni positive o negative, prima delle primarie solo gli amici ed i colleghi conoscevano Petrucci, oggi tutto il centrosinistra e parte del cetrodestra sa chi è) e aumenta notevolemente la visibilità del vincitore; permette alle organizzazioni di politiche di “riscaldarsi” per le elezioni vere e cominciare a confrontarsi con i temi caldi delle elezioni (i 13 punti di Vito, per esempio) e partire in anticipo con la campagna elettorale. Basta vedere la parte mezzo piena del bicchiere…

      • Neo Anderthal says:

        Ma bastano qualche centinaio di manifesti -AFFISSI DAI MILITANTI- e qualche volantino qui e lì per gonfiare come una mongolfiera un argomento miserrimo come “i soldi spesi per la campagna elettorale” da Zedda?
        Scommettiamo che tutte le affissioni e tutti i volantini di Zedda non sono costati quanto la decina di Hostess pro-Cabras che pare siano state avvistate in Via Roma venerdì o giovedì scorso?
        Il fatto è che a sostenere Zedda c’erano e ci sono giovani e meno giovani convinti e motivati, che vedono una possibilità nuova per Cagliari.
        Chi dei militanti PD ha fatto un volantinaggio vecchio stile per il Senatore?

    • Capisco che sia un blog, però dire che il PRC era su posizioni simili a quelle dell’IdV è mistificare la realtà e le informazioni che si ricevono. Sembra incredibile ma sull’Unione Sarda le posizioni riportate da Meloni sono le uniche corrispondenti al vero, però mi pare che Vito le abbia citata un pò come meglio gli veniva per far apparire la posizione della Federazione della Sinistra in quel modo. Questo non è leale e non aiuta nè Massimo nè l’informazione!

  23. Marco P says:

    Sconfessare Zedda è un’ipotesi assurda. Produrrebbe gravissime lacerazioni in un momento in cui occorre raccogliere le forze e trovarne di nuove. La presunta cura sarebbe molto peggio della presunta malattia. Un suicidio in sostanza, e non servono grandi analisi politologiche per capirlo.
    Il nome di Zedda è all’oggi una delle poche certezze sulle quali costruire qaulcosa. Quell’innegabile ventata di novità, entusismo e coinvolgimento, è giù un piccolo patrimonio, se lo mettano in testa gli insoddisfatti. Si parta da questo per costruire un programma, un progetto il più possibile condiviso. E’ quello il terreno sul quale allargare la rappresentanza. E Zedda si sforzi di farsi portavoce delle istanze di una ampia coalizione, non più solo di se stesso, dei suoi fidi sostenitori e del suo partito.

  24. Spinoza says:

    Federico Palomba: “le primarie del centrosinistra a Cagliari non sono state un test significativo”. Il nome di Zedda non era scritto sul biglettino che gli hanno passato.

  25. Che bel nido di vipere
    La Politica è soltanto questo ignobile gioco?
    Gli elettori e la beffa?

  26. Intanto Adriano Salis, capogruppo dell’Idv in Consiglio regionale, prende le distanze da Palomba:
    “Le primarie che si sono svolte in Sardegna sono tutte legittime e legittimate dal voto popolare, quindi i candidati vincitori sono per noi i candidati sindaco della coalizione di centrosinistra. A Cagliari sosterremo Massimo Zedda”.

    • Simeone Di Cagno Abbrescia says:

      Certo che il consigliere Salis ne sa molto di alleanze, alle scorse comunali di Settimo ha sostenuto una lista contro (Pd, FeD, SeL, RM) il centrosinistra candidando il suo uomo nelle file del centrodestra dove spiccavano anche uomini di Forza Nuova.
      I numeri sono sempre numeri, uno si può accontentare ma a scuola mi hanno insegnato che poco e sempre meno di molto e non mi sembra che il termine “stracciato” usato per definire la vittoria di Zedda possa essere quello giusto.
      SeL a Cagliari, alle ultime elezioni provinciali, ha preso circa 3000 voti, Zedda alle primarie ne ha preso 2500 contanto i voti degli elettori PD, IdV, FeD e tutti questi voti bastano per dire che quella di Massimo è una candidatura FORTE?
      Mi sembra il caso di dire che “Se Atene piange, Sparta non piange”, se il PD si lecca le ferite i 5700 votanti alle primarie non possono essere felici dell’esiguo risultato, per battere il centrodestra servono almeno altri 30.000 voti!!!
      SeL, nel fare l’analisi della “vittoria”, dovrebbe usare maggiore cautela nel leggere le posizioni degli altri partiti e se veramente vuole che Massimo Zedda sia il Sindado (candidato) dovrebbe avere maggiore umiltà, il percorso è ancora lungo e iniziare a sgomitare non è la cosa migliore.
      A breve ci saranno ben 5 candidati sindaco; Zedda per il “centrosinistra”, la candidata del Partico Comunista dei Lavoratori, il candidato di IrS, il candidato di Sa Costituente (ex Irs) e a breve potrebbe arrivare anche il candidato del movimento 5 Stelle (Grillo).
      Se Zedda non vuole perdere IdV, FeD, PD, UpC, ApI, proponga loro SUBITO un incontro per spiegare BENE il suo programma (alle primarie non si è capito bene) e dica come intende VINCERE le elezioni comunali, magari lasciando anche il posto da Consigliere Regionale o vuole continuare a mantenere i 3 incarichi; Consigliere Comunale (che non ha mollato per non far entrare l’ex DS Tore Corona), Consigliere Regionale e Candidato Sindaco.
      Massimo Zedda accetterà in coalizione anche la Lista Civica di Claudio Cugusi?
      Se si parla di nuova politica Massimo Zedda dia un segnale, OGGI e non domani.

      • Simeone Di Cagno Abbrescia says:

        “Se Atene piange, Sparta non RIDE”

      • essere “candidato sindaco” è un incarico istituzionale?
        O Abbrescia! ma ne hai fatto Educazione Civica alle scuole medie?
        Ayó! se la candidatura di Zedda vi fa acidità, prendetevi un po di Maalox e smettetela di fare colazione con lo yoghurt…

      • Simeone Di Cagno Abbrescia says:

        Beh, si parla di trasparenza e di non avere molti “incarichi”, gia averne due COMUNE e REGIONE penso sia poco educativo civilmente!!

  27. Vorrei proprio vedere il PD cambiare candidato dopo le primarie… Dubito che possa succedere, piuttosto gli si farà la solita “forca” inventanto giornate al mare, lavori improvvisi, innamoramenti per il centro che avanza e quant’altro.
    Per quanto riguarda l’IdV, quel 10% se si smarcano dalla coalizione col cavolo che lo prendono. La Federazione della Sinistra, come del resto l’IdV, aveva una idea chiara sulle primarie e non mi sembra che in questo momento stia “cambiando rotta”. La rotta è quella di un programma condiviso e va decisamente oltre le primarie.
    Da qui al voto c’è da lavorare, spero da cittadino di Cagliari purtroppo non residente, che i partiti che mi rappresentano facciano uno sforzo per strapparla al centro-destra.

  28. Massimo Congia says:

    Sconfessare Massimo Zedda sarebbe una mossa da kamikaze che troverei estremamente divertente. Un boomerang eccezionale che toglierebbe alla gran parte dei loro elettori l’ultimo dubbio sulla qualità politica, professionale ed umana della dirigenza di questi “partiti”.
    Trovo incredibile che queste persone possano dirsi “di sinistra” essendo naturalmente inclini ad elezioni con un unico candidato, il loro.
    Ma forse riuscirebbero a perdere anche in quel caso.

    Sono davvero “partiti” … come si dice delle persone ormai scollegate dalla realtà.

  29. Monica says:

    E’ bellissimo che siano talmente pieni di se da pensare che l’elettorato di sinistra possa continuare a seguirli a prescindere mentre loro si preoccupano di inseguire l’elettorato cosidetto moderato. Non sono riusciti a mobilitare per Cabras nemmeno amici e parenti, e si permettono di pensare a come ignorare le scelte di chi si è preso la briga di andare a votare alle primarie dedicando tempo e denaro ( perchè sarà poco ma si paga) e che si sentirebbe a dir poco preso in giro, con tutte le conseguenze che ne deriverebbero? Meglio che si dimettano adesso chiedendo scusa per la poca avvedutezza nella scelta del candidato che, se si fossero presi la briga di ascoltare i loro elettori non avrebbero nemmeno preso in considerazione, piuttosto che essere cacciati a calci in culo dopo la sicura sconfitta che ne deriverebbe.

  30. Lady Luffa says:

    Ho un principio di incaz… preventivo!!!
    Che non ci pensino neppure : come disse il Sagggio, anche se la mescoli bene, la cosidetta popò rimane pur sempre popò…non sono stati in grado di esprimere un nome presentabile per le primarie che non provenisse dagl Inferi e adesso come per magia tutto da rifare???
    No cari, noi non ci stiamo! e sopratutto non si rendono conto del silenzio assordante del loro stesso elettorato? che prova regina aspettano, Fantola sindaco alla faccia loro? proprio ora che incredibilmente con questa vittoria di Zedda la sinistra cagliaritana potrebbe osare di sperare dopo DECENNI di tornare ad amministrare la città???
    Io davvero, non li capisco, davvero…o forse sì, ma non mi piacciono per niente.

  31. BlekMacigno says:

    Ma di cosa ci meravigliamo?
    Il PD continua a viaggiare a distanze siderali dal suo elettorato.

    La proposta di Cabras era fallimentare fin dal primo momento e nessuno dotato di buon senso e un minimo di polso della situazione avrebbe potuto pensare altrimenti.

    L’incapacità di rinnovarsi e di innovare e l’incapacità di cedere il passo hanno fatto il resto.

    Inutile cercare colpe (inesistenti) in seno all’IdV e alla Federazione delle Sinistre.

    Leggetevi la bellissima analisi di Giorgio Todde sulla Nuova Sardegna di oggi.

  32. Marcello says:

    Riprendo le parole di Vendola, per quanto pochi, 5600 elettori sono sempre più numerosi dei vertici dei partiti. Chi è andato a votare alle primarie dovrebbe essere il meglio dell’elettorato della coalizione, quello che si impegna e disponibile a dedicare un pezzo della propria giornata per partecipare ad un evento di democrazia partecipativa. Si dovrebbero tradire questi elettori? E quale sarebbe il risultato finale?
    Forse a qualcuno l’idea di far fuori Massimo è venuta, ma non credo possa succedere alla luce del sole. Sono cose di cui vergognarsi, che si organizzano nei vicoli bui o dietro i muretti a secco della politica. Alla luce del sole no perché avrebbe un effetto devastante su tutti i partiti della sinistra. La stessa IDV credo che in città quel 10% che richiama se lo sognerebbe. Anzi, con tutta probabilità si troverebbe, il giorno dopo le elezioni vinte nuovamente dal centrodestra, peggio di come stia il PD cagliaritano oggi. Il PD ha avuto una lezione dura, ma che può essere rimediata da un buon risultato alle elezioni politiche, se l’IDV si comporta da quinta colonna favorendo le destre a Cagliari credo che i conti li farà con i voti veri.
    SEL, in caso di palese tradimento da parte degli alleati, diventerebbe il primo partito della città. Oltre a dimostrare di essere uno dei p0chi partiti seri. Ma perderemo una delle poche occasioni per vincere le elezioni a Cagliari e neppure SEL al 20% varrebbe la pena.
    Quindi, caro Vito, mi auguro che il tuo sia un esercizio di fantapolitica e che invece la coalizione sappia sfruttare le possibilità che avere un candidato capace e giovane offre.

    • La fantapolitica non la faccio io ma il Pd con le sue incredibili motivazioni sulla sconfitta di Cabras! Per il resto, riporto solo quanto uscito oggi sui giornali e le troppe mezze parole che si sentono in giro…

      • enrico says:

        il segretario provinciale smentisce, il che è una buona notizia 🙂

      • Marcello says:

        Infatti il mio era un augurio…anche se ho notizie che il PD ha rotto gli indugi e formalizzato il suo appoggio a Massimo, così come ha fatto il PRC.
        Tu hai fatto bene sollevare il problema. Forse se si prestasse un po’ più di attenzione al microcosmo rappresentato da questo blog certi errori non si farebbero.

      • Simeone Di Cagno Abbrescia says:

        Se avesse vinto Cabras quanti di quelli che ora si butterebbero nel fuoco per Massimo Zedda lo avrebbero fatto per il Senatore PD?
        Immagino che ci sarebbe stato un lago di lacrime e gente pronta a dire “Cabras mi fa schifo e non lo voto, se lo voti il PD”.

      • silvia says:

        Infatti chi non apprezza Zedda può non votarlo dicendo: “se lo voti chi l’ha sostenuto alle primarie”. Ciò non toglie che il candidato del centro sinistra DEVE (no debba, né dovrebbe) essere Zedda

  33. Banana says:

    Pronti a tutto pur di non disturbare gli amici manovratori. Nel caso facciano una cosa del genere mi propongo subito per guidare un assalto a via Emilia con torce e forconi…

  34. …se tutto questo fosse vero, sarebbe AGGHIACCIANTE…
    i politicanti che continuano a fare i politicanti in un mondo lontano dalla realtà, con l’unico scopo di difendere i propri “poteri” nascondendosi dietro frasi del tipo “il bene dei cittadini”…
    il centrosinistra ha un’occasione unica per vincere le elezioni, puntando proprio sul rinnovamento e su un volto giovane che può aprofittare della divisione del centro destra, del fallimento della giunta Floris e della voglia di nuovo che c’è in negli elettori anche e probabilmente negli elettori moderati…
    Se la sinistra si presentasse spaccata, non arriverebbe neanche al ballottaggio e poi immagino grandi paroloni per discutere sui “misteriosi” motivi di un ennesimo fallimento..
    Questo Centro Sinistra è schiavo dei giochi di potere peggio della destra,
    ed hanno la concretezza del Fronte popolare di giudea di Brian di Nazareth (per chi ha visto il film)…

  35. Massimo says:

    Se fanno una cosa del genere penso che dovranno pentirsi di aver fatto politica……

  36. Complimenti all’IdV, col ghigno che c’ha il 10% a Cagliari quest’anno! 😉

  37. Neo Anderthal says:

    Non oso pensare a una pazzia come quella che paventi o prospetti.
    Il PD -nelle cui liste Massimo Zedda era stato eletto al consiglio comunale- sconfesserebbe il metodo, il contesto e la stessa natura democratica non solo dello strumento primarie ma del partito.
    Non si capisce quale altro candidato credibile e magari più a sinistra potrebbero mai proporre i reduci della residua Rifondazione, ampiamente divisa tra RC e PdCI e residuo della “vittoria” al congersso che ha estromesso Vendola, alleggerendolo in realtà della loro zavorra.
    Italia dei Valori, a propria volta spaccata, non pensi di aggregare consensi: il suo possibile elettorato glli volterebbe le spalle, tanto più se IDV si prestasse a compiere la rottura agendo in proprio.
    Credo e spero che adesso i democratici, a partire da Area 89 del Professor Pitzalis, ma anche l’area di Sardegna Democratica ch chiaramente ha negato il consenso a Cabras dicano chiaramente al loro partito che chi ha vinto le primarie è il candidato del Centrosinistra.

    Il monento di dire basta con le manfrine o con le trattative nelle segrete stanze:
    MASSIMO ZEDDA DOVRA’ ESSERE IL SINDACO DI CAGLIARI.

    • Per la precisione: Massimo Zedda è stato eletto in Consiglio comunale nelle liste dell’Ulivo, in quota Ds. Sul resto, no comment. Il pensiero di Massimo Congia è perfetto, e se Banana muove le sue truppe sono fatti loro!

      Un saluto

    • xFelix says:

      Pitzalis ha detto che lui appoggerà lealmente Zedda e di aver sempre lavorato per la coalizione e di voler continuare a farlo.
      spero che non ci ripensi. 🙂

  38. cernio says:

    che si preparino a rendere i soldi del “contributo volontario”. mi organizzerò in merito.

    • Il “contributo volontario” è servito per pagare la parte organizzativa (stampa schede, kit dei seggi, pasto per i componenti il seggio, pulizia locali e affitto in alcuni casi, spot nelle radio etc.) delle primarie. Le spese sono state interamente anticipate dal PD. Il bilancio sarà presto a disposizione e vedrai che ben poco rimane nelle casse. Ma probabilmente un euro da restituirti lo troviamo comunque.

      • Marzio says:

        Se il candidato che ha vinto non sarà il candidato Sindaco lo trovate a marolla, l’euro da rendermi!

      • Marcello says:

        Ivan, il problema non è trovare un euro da restituire. Sappiamo bene che il PD si è accollato l’onere di anticipare tutto ed è giusto che rientri dalle spese. Il problema è un altro e mi pare emerga chiaramente: il sentirsi presi in giro da parte dei cittadini che hanno contribuito col loro tempo ed anche con i loro soldi (c’è chi ha dato anche più di un euro) per poter partecipare ad una iniziativa di democrazia partecipativa.
        Se è stata una truffa, se l’incontro era truccato perché doveva per forza vincere un contendente e in caso contrario la gara è annullata, è leggittimo chiedere indietro il prezzo del biglietto.
        Quindi non è un problema di trasparenza di bilancio, rispetto al quale nessuno può nutrire dubbi, è un problema di gestione politica dello strumento e di lealtà nei confronti degli elettori.

      • Elisabetta says:

        Detto in poche parole: qualunque sia stata la ragione – ragionevole – di chiederci il contributo, che abbiam dato volentieri, noi abbiamo partecipato a elezioni primarie.
        Se il candidato sindaco della coalizione non è colui che ha vinto le primarie, questa è una truffa e ci si incazza veramente.

  39. Ricopio il commento di ieri all’altro tuo articolo, caro Vito, e confermo che arrivati al fondo si incomincia a scavare.
    __

    Si caro Vito, ora Zedda spaccherà il centro destra. Dopo aver distrutto il centro sinistra, spaccherà il centro destra. Il pd dimostra certifica la sua morte politica e muore per un raffreddore tanto era debole e inconsistente. Petrucci con 1500 firme prende 300 voti e i rossomori che hanno eletto un consigliere regionale ne prendono anche di meno. Non parliamo dei verdi che sono come le temperature di Olso: non pervenuti.
    Non è “colpa” sua [di Zedda], capisciamme. Il risultato che vedo all’orizzonte è terribile: una parte del centro sinistra maldipancista voterà Fantola. Non credo Zedda abbia vinto solo per merito suo. Chi, dentro il pd, ha visto di cattivo occhio l’inimmaginabile intesa tra cabras e soru, temendo un ritorno di fiamma per soru per il futuro, ha stroncato sul nascere ogni velleità disertando le urne. A cagliari ci sono consiglieri regionali e parlamentari dle csinistra che si fregiano di migliaia di preferenze personali e cabras perde per 600 voti ????. Questi signori sono rimasti a casetta, al calduccio. Si aggiunga la “intransigente ingenuità” dell’elettorato di opinione che ancora non ha digerito il risultato delle scorse elezioni regionali e la frittata è servita.

    • Marcello says:

      Un commento che ieri come oggi vale poco. Massimo ha partecipato ad una competizione e ha partecipato lealmente. Diciamo che il confronto Soru – Cabras per la segreteria del partito, visti i fatti accertati, forse non deponeva bene a favore del senatore (ricordo il presidente di Confindustria, noto uomo della destra destra ceh votò Cabras, intere sezioni di AN alle urne, infiltrati di ogni tipo. Certo, allora sì che ci fu una grande partecipazione!) ma tutto è filato liscio da questo punto di vista. C’è stato un giornalista dell’Unione che voleva fare lo scoop, ma da diversi seggi è stato cacciato, poi batti e ribatti il buco l’ha trovato. Ma è il ladro che dà la colpa del furto al derubato.
      Chiunque avesse vinto le primarie, eccetto Cabras, avrebbe spaccato il centrosinistra. Io, ma praticamente tutte le compagne ed i compagni del mio circolo (e siamo più di 200), non avremo mai sostenuto Cabras senza una vittoria alle primarie. Abbiamo già dato per Milia alle provinciali. La nostra è una base militante molto attiva, che ha contribuito in maniera decisiva alla vittoria di Massimo, ma difficilmente controllabile.
      Filippo Petrucci, se fosse stato il candidato ufficiale del PD, avrebbe preso molti più voti di quanti ne ha presi Cabras, il suo è un’ottimo risultato. Ha mostrato certo molto più coraggio di noti personaggi del PD cagliaritano che hanno declinato l’invito. Certo, il clima di via Roma si fa molto più insidioso dalle parti del Largo Carlo Felice e perché rischiare di essere eletti sindaco di Cagliari e dover rinunciare alle ricche prebende del Consiglio Regionale?
      Massimo non solo non ha colpe, ma ha un merito, quello di aver finalmente rivelato le contraddizioni della sinistra cagliaritana. In ogni caso nulla sarà come prima, Massimo segna l’inizio di un ricambio generazionale che interesserà tutti i partiti. Compresi quelli della destra. Neppure i giovani rampanti pidiellini vogliono più stare in panchina.
      I malpancisti voteranno Fantola, chi invece fino ad oggi si è astenuto perché non c’era un’alternativa credibile questa vota potrebbe andare a votare. Non ci interessano gli elettori moderati, ma quelli che vogliono Cagliari ben governata.

      • Marcè, non so che cosa hai capito ma dicevo che quello che paventavo ieri oggi lo ripropone Vito e entoni sull’ugnionesorda. La segreteria (nota, la segreteria, non il buon Adriano Salis) di idv candida il figlio di Carlo Dore, il centro sinistra si squaglia come neve al sole e fantolas sarà il nuovo sindigo di ccagliari. Si accettano scommesse

      • Marcello says:

        Lucio, se già sarebbe un’impresa memorabile vincere con un centrosinistra unito, figuriamoci se scommetto in una situazione come questa…
        Le elezioni le perdiamo di sicuro in questo modo, ma con gli assassini del centrosinistra bene in vista ed identificabili.
        Candidare sindaci alternativi a Massimo da parte dell’IdV e della Federazione porrebbe molti problemi interni a quei partiti (le dichiarazioni di Salis sono piuttosto esplicite) ed un risultato disastroso alle comunali (su questo sono disposto a scommettere). SEL sarà certificato come unico partito credibile del centrosinitra e recupererà i voti in libera uscita dai partiti della coalizione. Cambierebbe la geografia politica della sinistra cagliaritana.
        Intanto Fantola vincerà le elezioni se candidato unico delle destre (vedremo poi l’utilità della scelta del polo civico) o se le giocherà con Massidda.
        E tutto questo per non avere Massimo Zedda candidato sindaco. Mi sembra una cosa veramente da coglioni (mi dispiace, ma non c’è altro termine), troppo anche per il centrosinistra cagliaritano.
        Mi auguro fortemente che tu non abbia alcun potere divinatorio…

    • docpretta says:

      cavoli quanta dietrologia. e se avesse vinto zedda perchè cabras era improponibile?

      • stefano says:

        proviamo a fare un passo indietro a dicembre scorso. Il Pd propone Cabras come candidato
        e gli altri ? muti tuttiiiiiiiiiii.
        Petrucci riesce con grande sforzo a trovare le 1600 firme per le primarie (di quelli che firmano per lui ci saranno molti che poi voteranno per Zedda) e “stranamente” spuntano altri tre candidati. io penso sempre male ma quasi sempre ci azzecco. Zedda ha una struttura sul territorio mogliore e vince.
        Perchè?
        Cardinal Cabras( segretario regionale del PSI nel 1992 anno di Tangentopoli ai tempi di Craxi segretario nazionale per una quantità di persone non era il miglior sindaco per Cagliari e neanche quello con maggiori possibilità di vittoria, era come ricandidare Mistretta.
        Il pd deve fare un sano esame di coscienza, i suoi dirigenti pensare che c’è altro da fare nella vita oltre a Via Emilia e solo così potrebbe anche listare una lista per le comunali che offra persone nuove e con voglia di fare politica per la città di Cagliari.

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