Giornalismo / Sardegna

“Don Usai arrestato dai Carabinieri e già assolto da Rai Regione!”. La lettera di una cittadina a Oppes & C. Che ne pensate?

L’arresto di don Usai, animatore da anni della comunità “Il Samaritano”, scuote le coscienze di molti. E’ un caso delicato che andrebbe trattato con grande prudenza e fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine. I quotidiani sono stati finora molto cauti, dando la notizia con grande risalto ma senza sposare alcuna tesi, innocentista o colpevolista. Cosa che invece non ha fatto il tg3 regionale. Questa lettera è stata inviata dalla nostra lettrice Maria Chiara Esposito alla redazione di viale Bonaria. La trovo assolutamente condivisibile.

Ciao Vito, mando al tuo blog la mail che ho inviato poco alla redazione del tg3 regionale con il provocatorio oggetto “don Usai e il privilegio di essere inquisito”. Da giorni la Rai dedica un servizio quotidiano all’assoluzione preventiva del direttore della comunità il Samaritano, un prete accusato di gravissimi reati. Dopo l’ennesimo sermone, oggi ho deciso di scrivere a qualcuno della redazione, con la sensazione che non gli sarà del tutto indifferente sentirsi rimproverare un po’. Mi piacerebbe avere un parere tuo e dei lettori del blog su un caso secondo me grave di uso a fini parzialissimi dell’informazione pubblica. Tra l’altro con una sfacciataggine inaudita.

Ti ringrazio per l’attenzione e auguro buon anno a te e a tutto il blog.

Maria Chiara Esposito

 

Gentile Direttore e gentile Redazione,

ormai da qualche giorno il vostro telegiornale riserva quotidianamente un servizio all’inchiesta che coinvolge don Usai della comunità Il Samaritano nell’accusa di sfruttamento della prostituzione e violenza sessuale.

Si è, in base alla Costituzione, innocenti sino a prova contraria.

Spero che quel sacerdote lo sia, come lo spero di altri accusati di reati. Ovviamente l’auspicio è che le indagini e soprattutto i processi portino all’accertamento della “verità”, o almeno di una versione dei fatti quanto più possibile corrispondente alla realtà.

Avrei potuto, però, omettere queste prime righe e iniziare la mia mail direttamente così: come è possibile che il servizio pubblico conceda, e uso questo verbo non a caso, tanto spazio per affermare, addirittura per voce dello stesso giornalista autore del pezzo, l’innocenza di un cittadino indagato?

Come è possibile mandare in onda servizi che iniziano con la lettura della parabola del buon Samaritano (!?) e terminano con le note di una musica commovente sopra l’immagine al rallenty del prete che cammina da solo, quasi a suggerire l’idea di una figura eroica, di un uomo solo nella cattiva sorte, di una vittima?

Capisco che l’attività di quella comunità e del suo direttore ha un rilievo sociale primario, nel territorio in cui si trova e non solo, e quindi la notizia dell’inchiesta ha un interesse pubblico notevole, ma se ad essere accusato di simili reati fosse una persona qualunque (magari uno dei tanti Mohammed, Mustafa, Ibrahim arrestati quotidianamente per reati minori) e non un prete, sarebbe solamente pensabile una tale opera di difesa da parte di un telegiornale?

Mi sembra ingiustificabile, ingiusto e intollerabile.

E se don Usai fosse colpevole? E se ci fosse davvero qualche vittima di un reato da lui commesso?

Tralascio le considerazioni sul fatto che il tg3 regionale appartiene al servizio pubblico. Aggiungo solo che mi è capitato per caso di guardare il telegiornale in questi giorni, dato che da anni a casa mia non ho un televisore. E questa vicenda mi conferma nella mia scelta.

Vorrei una risposta a questa mail, perché nella Costituzione oltre al principio del diritto di difesa (che si esercita nelle sedi competenti) stanno anche quello di eguaglianza (se fossi accusata di un reato così grave, vorrei anche io avere la possibilità o il privilegio offerto a don Usai dalla Rai) e della libertà di informazione, che implica anche la libertà di chi l’informazione la riceve e il diritto ad un minimo di dignità della notizia.

Cordialmente

Maria Chiara Esposito


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13 Comments

  1. El Santoeo says:

    Grandissima Maria Chiara! Condivido in pieno il tuo pensiero! Vorrei capire cosa tutto si nasconde dietro questa serie di servizi del tg3 e di alcuni pretonzoli che durante i loro sermoni domenicali invitano a pregare solo per l’ormai ex Don Usai. Che ci siano coinvolti nomi importanti della politica locale? Purtroppo da molto tempo giravano brutte voci, ma finchè sono rimaste tali, non gli ho mai datto nessun peso. Alla luce dei gravi capi di imputazione pendenti nei confronti del sacerdote, non sono più convinto che siano solamente pettegolezzi di paese. Mi associo anch’io al pensiero di Monsignor Sanna: preghiamo per tutti, anche per le nigeriane coinvolte!

  2. Condivido assolutamente la lettera di Maria Chiara Esposito in merito all’uso e abuso del servizio pubblico televisivo (in questo caso il TG3 regionale) sulla vicenda dell’arresto di Don Usai della Comunità Il Samaritano.
    E’ davveri bello vedere che c’è ancora qualcuno che si indigna e che ha il coraggio di denunciare il disagio causato dalle ingiustizie e dalle discriminazioni (in questo caso mediatiche).
    Anche io ho provato lo stesso disappunto quando ho visto quel sermone televisivo confezionato ad arte per santificare la figura di Don Usai in modo da influenzare pesantemente l’opinione pubblica sulla sua assoluzione preventiva. Quando ho sentito in apertura del servizio la parabola del Buon Samaritano con in sottofondo la musica celestiale ho pensato che ormai si stava veramente toccando il fondo, e dire che pensavo di averle viste tutte!
    Ammetto che anche a me ha sfiorato l’idea di prendere carta e penna virtuale e scrivere una mail di protesta alla redazione del TG3 (così come ho pensato e fatto altre volte per altre situazioni vergognose) però poi gli impegni e lo sconforto dell’eventuale inutilità della protesta contro un’istituzione intoccabile come la redazione del TG3 regionale mi hanno fatto passare la voglia. Bene ha fatto quindi Maria Chiara a segnalare il suo legittimo e sacrosanto dissenso personale che rispecchio in pieno anche il mio pensiero. Il suo piccolo grande gesto di denuncia mi ha rincuorato e confortato, se tutti quanti prendessimo esempio e facessimo il nostro dovere di cittadini vigili, attenti, ma sopratutto attivi, e denunciassimo ogni volta le ingiustizie di cui siamo testimoni questa derelitta società avrebbe un barlume di speranza di salvezza.
    Un applauso sincero a lei e a Vito Biolchini per averle dato la possibilità di divulgare la sua protesta.

  3. Pierfranco says:

    Avete visto il clamoroso cambio di rotta dell’ unione sarda?l’ hanno dato per colpevole per giorni. Credevo pubblicassero addirittura delle intercettazioni.oggi invece un articolo con soli attestati di solidarietà, tra l’ altro vecchi di almeno 4 giorni… Perché?

  4. Oggi ho ricevuto una risposta da Tonino Oppes, caporedattore del tgr, nella quale sostanzialmente scrive che il telegiornale seguirà e riporterà gli sviluppi di questa vicenda con scrupolo e senza nulla nascondere, come afferma di aver già fatto. Quanto alla “solidarietà” a don Usai, Oppes la ritiene un dovere di vicinanza “agli ultimi” e a chi opera per il bene altrui.
    Io continuo a credere che espressa nelle forme in cui il tgr lo ha fatto, questa solidarietà pare solo essere un trattamento di privilegio. E gliel’ho scritto di nuovo.
    Comunque sono contenta che la risposta ci sia stata, anche perché Oppes scrive di voler tener conto delle osservazioni che gli ho indirizzato. Grazie a Vito dello spazio che ha dato alla mia lettera.

  5. Campidanese says:

    Un plauso alla signora Maria Chiara.La tesi innocentista sventolata dal Tg3 aveva lasciato più di qualche dubbio pure a me. Mi sono chiesto :è possibile che la mancanza di rispetto nei confronti di Giudici e Carabinieri (che svolgono delle indagini e di conseguenza agiscono) arrivi fino a questo punto?
    Io non mi permetto di giudicare in merito a questa vicenda;certo è che se uno avesse dato retta alle tante chiacchere che in tempi non sospetti giravano nei riguardi del sacerdote….beh,oggi si troverebbe a fare 2+2 e a constatare che fa sempre 4.
    Questa campagna del Tg3 oltre a irretire molte persone che già si spendono a favore di Don Usai (hai visto,pure il tg3 regionale lo difende,evidentemente è innocente) d’altra parte finisce con l’infastidire chi come me è amante della verità e che, come ha suggerito mons. Ignazio Sanna arcivescovo di Oristano ,in questo momento difficile si sente di pregare in favore di tutte le persone coinvolte in questa triste vicenda (prostitute nigeriane comprese).
    Alla Rai dovrebbero interrogarsi su simili condotte.Ricordarsi che loro devono informare,e non influenzare l’opinione della povera gente…..così facendo prestano solamente il fianco alle “male lingue” ,secondo cui in questa vicenda sarebbero coinvolti anche grandi amici di Don Usai (politici di un certo livello), e che quindi tutto questo can can mirerebbe a proteggere ben altri personaggi.

  6. Claudio M. says:

    Davvero imbarazzanti le “code” preparate ad arte, parole e musiche, dalla sapiente mano dei giornalisti Rai Regione Sardegna al “crocefisso 2011” del momento Sig. Padre Usai. Mi domando se la stessa bontà mediatica sarebbe riservata a comuni mortali come noi. Ho i miei dubbi. Complimenti sinceri all’utente coraggiosa che ha “osato” scrivere alla parrocchia della Rai Regione Sardegna.

  7. Direi che sarebbe interessante leggere una risposta del Responsabile della Redazione del TG3-Sardegna e, magari, anche del giornalista che ha realizzato i servizi, giusto per capire certi “meccanismi” e certe “scelte”, al di là del mero giudizio sulla vicenda di Don Usai (ognuno avrà un parere personale ma, effettivamente, le indagini sono ancora in corso).

    • Sì, è anche per questo che ho scritto la mail: per poter avere una risposta e non è così scontato che la risposta non ci sia. E’ proprio una questione di uso (abuso) del potere, in questo caso del grande potere dell’informazione e dell’uso dei media.

  8. Ishmael says:

    Brava Chiara, concordo anche sulle virgole.
    Al servizio del TG3 mancava soltanto la musica dell’otto per mille come sottofondo, per essere davvero perfetto.
    Curioso che in altri casi in cui ad esempio si arrestano i titolari di una casa di riposo per anziani per maltrattamenti, si apre con qualcosa tipo “ARRESTATI I TITOLARI DELL’OSPIZIO LAGER”, senza usare musichette stucchevoli e campi lunghi di passeggiate al tramonto.
    Chiudo con una domandina facile: se don Usai è innocente, se è tutto un complotto di maldicenti calunniatori, perché la difesa non ha passato ai giornalisti l’ordinanza in cui (immagino) i magistrati ripercorrono l’indagine e le prove a carico del sarcerdote?
    La difesa ha tutto il diritto di farlo, lo faccia, no?

  9. Giuliana says:

    Ho notato anche io il servizio del tg3 e l’ho trovato molto inadeguato.
    Un servizio del genere penso che non sia utile a nessuno, neanche a don Usai.
    Forse i giornalisti hanno l’intenzione di sostenere una persona di cui hanno grande stima in un momento delicato, ma gli attestati di stima perdono di valore se fatti nella sede sbagliata.
    Scrivo questo solo per aggiungere una riflessione a quanto già esposto nella mail di Maria Chiara, con la quale concordo pienamente.

  10. alessandro falqui cao says:

    grazie della pubblicazione-. condivido ogni parola scritta e (ipotizzo) pensata, o sentita. grazie mariachiara per puntualizzare e per ogni moto di disappunto che ti spinge a scrivere cosa ne pensi. facciamolo tutti e forse qualcosa cambierà!

    • Grazie Alessandro, l’intenzione era proprio quella di far arrivare il mio scontento e la mia indignazione alla redazione del telegiornale, ma anche quella di chiedere e di ottenere, se sarà, possibile una risposta.

  11. giorgio P. says:

    ho notato anch’io oggi il servizio a rai 3 regione, e il tono su descritto…su fb leggo diversi post che solidarizzano con don Usai, ma non conosco la sua storia e non posso pronunciarmi…concordo con maria chiara riguardo al servizio totalmente di parte del tg3, da condannare e post da divulgare!

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