Cagliari / Elezioni comunali a Cagliari 2011 / Politica / Sardegna

Comunali a Cagliari: il centrosinistra verso le “primarie vetrina”. Sel affonda Olita e innalza Zedda. Cabras pronto al passo indietro. Il Pdl brancola nel buio. E Fantola va…

Grande è la confusione sotto il cielo cagliaritano. Perché, diciamoci la verità, se il Pd cittadino è uguale a quello che c’è in tutt’Italia (e lascio a voi la valutazione, nel bene e nel male), i partiti alleati sono invece molto peggio, ben al di sotto della media nazionale. Senza offesa per nessuno, ma soltanto tenendo conto di dati oggettivi, Sinistra e Libertà, Rifondazione e Italia dei Valori non stanno dando una grande prova, anzi; stanno di ingarbugliando tutto col rischio che il centrosinistra vada a delle disastrose primarie, senza un vincitore vero ma solo con tanti vinti.

Il guaio dove sta? Sta nel fatto che i partiti minori, dopo aver perso un sacco di tempo e aver sottovalutato le manovre del Pd per imporre Cabras, non hanno voluto trovare un candidato unitario da contrapporre al senatore di Sant’Antioco.

Sembrava che intorno al giornalista Rai Ottavio Olita ci potesse essere una convergenza quanto meno dei tre partiti comunisti, invece a sorpresa è stata proprio Sel, tirando fuori il nome in maniera impropria, ad affondare Olita. Perché lo ha fatto? Perché nel partito ha vinto la linea del consigliere regionale Luciano Uras, che con Cabras ha un rapporto di vecchia data.

Quando Sel si è accorta che Olita poteva essere l’uomo giusto, capace di raccogliere consensi non solo tra i partiti ma anche tra il mondo delle associazioni, lo ha fatto fuori, lo ha “bruciato”. Olita lo ha capito e dignitosamente si è chiamato fuori. (Se vi sorprendete di tanto cinismo non siete fatti per la politica e credete ancora in Cagliari Capitale del Mediterraneo).

Cos’ha bloccato allora l’oliatissima macchina del Pd che avrebbe portato gli alleati a genuflettersi davanti al senatore? Il granello di sabbia si chiama Filippo Petrucci. Un vero “signor Nessuno” (è detto con simpatia) che ha messo in difficoltà gli alleati, i quali hanno dovuto iniziare anche loro a pensare seriamente alle primarie.  E infatti il Pd ha dovuto concedere una proroga di dieci giorni al limite per la presentazione delle candidature, già fissato al 20 dicembre. Ed eccoci qua.

 Primarie sì, ma come? All’ultimo sangue o alla volemose bene? La seconda, evidentemente.

 Non a caso oggi i vendoliani hanno proposto il loro candidato, il consigliere regionale e comunale Massimo Zedda. Giovane, ma assolutamente uomo di partito, di nomenclatura.

Il messaggio è chiaro: i partiti alleati hanno preferito a delle primarie vere delle “primarie vetrina”. L’obiettivo non è quello di vincere ma di mettersi in mostra e contemporaneamente indebolire Cabras per poi spuntare qualcosa di più nella campagna elettorale vera.

Anche l’Italia dei Valori non si è sottratta a questa logica. Gli involuti comunicati della segreteria regionale dicono che il partito vuole distinguersi dal Pd, ma solo a parole. Infatti propone alle primarie il segretario cittadino, Giovanni Dore. Anche in questo caso un candidato di bandiera. Ma dov’è la società civile? Dov’è la volontà di trovare, insieme agli alleati, un candidato capace realmente di sfidare Cabras? Tutte parole, solo parole.

Per questo il senatore è preoccupato. Lui è sempre stato contro le primarie, e adesso lo è ancor di più. Perché qualunque risultato, raccolto contro candidati senza nessuna speranza di vincere, sarebbe oggettivamente deludente e in grado di indebolirlo anche oltre la fredda consistenza dei numeri.

Non a caso, gli uomini più fidati del senatore vanno in giro a dire che “Antonello non è candidato”. Come per dire: sarà candidato quando ci saranno le condizioni. Ed ora non ci sono.

I piccoli partiti alleati stanno dunque apparecchiando un bel disastro. Cosa accadrebbe infatti se Cabras si ritirasse? Quale candidato avrebbe il Pd? Che senso ha contrapporre a Cabras altri “politici”, anziché nomi in grado di essere veramente alternativi? E un Cabras indebolito a chi servirebbe? Vallo a capire.

Passiamo dal centrosinistra al centrodestra, ovvero da un disastro all’altro.

In casa Pdl regna lo sconcerto. Nessuno sa come uscire dalle sabbie mobili. I pochi punti fermi consegnano il partito ad uno stallo che sembra senza soluzione.

La prima certezza è che il leader dei Riformatori, Massimo Fantola, non sarà il candidato del Pdl. “Non possiamo permetterci il lusso di perdere Cagliari”, dicono tutti i berlusconiani. Una scelta pericolosa, perché apre ad una inedita (e rischiosissima) partita a tre.

Che fare allora? Delle primarie finte nei gazebo? E con quali candidati? Ada Lai? E’ troppo invisa all’interno del partito. Piergiorgio Massidda? Neanche lui sa cosa fare esattamente (anche se i suoi uomini sono già scatenati nei quartieri). Giuseppe Farris, lo sconfitto alle ultime Provinciali? E’ credibile? E Giorgio La Spisa? Si dimetterebbe da  assessore regionale al Bilancio per sfidare a Cagliari Massimo Fantola? E poi, come scegliere il candidato? Berlusconi ha la forza di imporre qualcuno? Nessuno lo sa.

E’ ovvio che le primarie non piacciono a nessuno. Non appartengono alla tradizione del partito e di fatto, sancirebbero l’inconsistenza della classe dirigente regionale. Per questo il senatore Piergiorgio Massidda le sponsorizza: non tanto per vincerle, quanto poi per poter dire che il coordinatore regionale Mariano Delogu ha perso il controllo della situazione e che va rimosso.

Insomma, il centrodestra non sa proprio come uscirne.

L’unica certezza è che, tra tanti candidati sindaco virtuali, ce n’è uno solo che è, di fatto, già in campagna elettorale: è Massimo Fantola. E’ già in fuga. E se gli altri schieramenti non gli mettono alle calcagna qualcuno in tempi rapidi, corre il rischio di essere irraggiungibile.

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61 Comments

  1. Maurizio says:

    Segretari di partito della sinistra, diteci cosa volete fare del lungomare da via Roma all’Ippodromo.
    1000 battute compresi spazi per ognuno.
    E di Tuvixeddu, che ne pensate?
    Vogliamo riscontro.

  2. Ishmael says:

    Sarò populista, disinformato o veteromassimalista, ma anche a me sembra di sentire solo nomi e non uno straccio di programma. Eppure ci sono tanti argomenti concreti su cui si potrebbe dire cosa si vuol fare, in una o due righe. Un esempio:

    Poetto: lo lasciamo come è, oppure?
    Edilizia Popolare o Agevolata? Quali aree? Quando? A quanto?
    Campus Universitario: che si fa?
    Piazzetta Maxia. Nuclearizziamo quel buco?
    Metropolitana leggera, estendiamo il servizio o continuiamo a pagare faraoniche consulenze per sotterranee che non vedranno mai la luce? (Notare l’ardito giuoco di parole)
    Parcheggi sotterranei in via Roma, li vogliamo sul serio?

    Il resto sono balletti, quadriglie tra segreterie e Risiko di bottega, da prima Repubblica. Solo che allora mi sembra le facessero meglio.

  3. Re aMen says:

    Oh vito? ma itta c’esti? Libertà di insulto e calunnia?

    non sarebbe il caso di moderare gli interventi? Mi pare si stia passando il segno… e mi pare irrispettoso permettere agli utenti di calunniare sotto falso nome.

    • Matteo says:

      Concordo.

    • Stefano reloaded says:

      Quali sono gli insulti e quali le calunnie (sarebbe più corretto chiamarle diffamazioni)?
      Che si è detto che una persona non ha mai lavorato? O che si chiede di sapere quali siano le idee che si hanno per un governo diverso della città?
      Signor Re aMen, potrebbe chiarire? (a proposito “aMen” è il nome o il cognome)

  4. Laura Stochino says:

    Visto che in molti hanno richiamato la questione programma (anche se con nomi di fantasia) colgo l’occasione per ricordare che nelle settimane scorse la coalizione di centrosinistra a cagliari è stata in diverse piazze e strade per sottoporre le sue idee e chiedere ai cittadini di partecipare alla costruzione di un programma per la città a partire da alcuni punti programmatici. Si è anche steso un programma che i candidati alle primarie dovrebbero sottoscrivere (perchè non si può candiare chiunque per una coalizione).
    La risposta nelle strade è stata positiva, anche se i cittadini sono poco abituati ad essere interpellati e sono un pò diffidenti credo anche che questa sia stata la cosa più intelligente che il tavolo cittadino poteva fare e che dovrà continuare a fare quando finirà la sterile discussione sulle primarie. Per quanto riguarda il mio partito e la Federazione della Sinistra posso assicurare che da Gennaio metteremo in piedi iniziative su temi specifici per presentare le nostre idee e confrontarci anche con la fantomatica Pettenedda.
    Cordialmente
    Laura Stochino
    (segretaria circolo A. Gramsci)

    • Giulia studentessa says:

      Ridicolo! La gente interpellata?! Su che? Sulla fogna che perde e il cassosnetto sempre pieno. Ma per favore!
      Voi dovete dichiarare i vostri standard! Il vostro sistema elaboratore dovrebbe essere sempre attivo! L’elettore bisogna adularlo e anticipare la risoluzione dei suoi problemi.

      Gentile Signora Stochino, segretaria circolo Gramsci. Mi coglioni …!

      Sta parlando con una che pur giovane, pur studentessa, é sempre in giro per la città e cerca dialogo, cerca di capire quale sia la reale comprensione della gente sulla città. L’ottanta per cento non legge i giornali, l’altro 10% molto velocemente, forse il restante ne sà un pò ma neanche troppo. Noi giovani ci aspettiamo che chi vuole governare la città abbia una chiara “visione” dei problemi e delle soluzioni, anche opinabile, però concreta fondata su ESPERIENZA! Non di certo queste due giri in piazze prima delle elezioni a sventolar bandiere!
      Dai, cerchiamo di essere più seri.

      • O GIulia studentessa! ma ita as papau cun Maria Peppina? tui puru as papau petza ‘e marjani?

      • frakis says:

        Cara Giulia, una curiosità… ma cant’annus tenisi? Mi sa che sei più grande della segretaria del Gramsci…

  5. Veramente da anni ’60 la dichiarazione del giovane segretario provinciale di SEL. Il buon Agus lancia la candidatura del suo datore di lavoro (sic!). Parole di elogio che non si da se siano dettate dalla convinzione o dal fatto che l’on Zedda sia il quello che dà da mangiare ad Agus. I più maligni, poi, pensano che il giovane Agus (ex Margherita, ex DS e ora SEL in attesa di un posto migliore) sarà ulteriormente ricompensato con un’elezione in consiglio comunale. Di sicuro non sarà così: vuoi mettere discesa a picco di credibilità del duo Zedda – Agus?

  6. Mistral says:

    Caro Vito,
    visto che non hai ancora aperto una discussione, ti sollecito io un parere su un argomento che tocca da vicino non pochi. La nomina di Ketty Corona a presidente di Sardegna Ricerche. Ci dicono che la premialità è un elemento sempre più importate, il “curriculum vitae” è importante, le competenze indispensabili. Bene, è evidente che sempre più e in modo spudorato, “a sbruncadura”, questa Giunta confonde, anzi no è molto consapevole, che l’albero genealogico vale decisamente più del CV. Sardegna Ricerche è una struttura fondamentale per il sistema della ricerca regionale, drena molti ” millafra’ “. Fra le altre, possiede e gestisce una delle più rilevanti infrastrutture computazionali italiane (a giugno 2010 era la terza, e inserita nel Top 500 mondiale). Insomma, signori contribuenti e cittadini, roba seria, e vi assicuro con splendide competenze interne. Io spero che ce la caviamo, amico mio.

    • Re aMen says:

      e partì in sottofondo la musica del Padrino…

      LA GHI CUSTAS COSAS NON DA DEPPIS NEMMANCU NOMINAI!

  7. Gianni Fresu says:

    Gentile Maria Peppina Piras, o Maria Tepenedda che dir si voglia, io invece la sfido a firmarsi con il suo nome e cognome svelando la sua vera identità, piuttosto che celarsi sotto nomi di fantasia. Vede, la politica, come le relazioni tra persone, ha un qualche minimo di valore solo se fatta alla luce del sole, giocandosi la propria reputazione ed anche rischiando di essere spernacchiati, viceversa è un solo un giochino onanista e ricorda una pratica molto diffusa nelle stazioni ferroviarie che consiste nello sfogare le proprie perversioni sessuali represse con scritte oscene nei cessi pubblici, sicuri di non essere mai riconosciuti. Lei fa bene a chiedere conto della coerenza tra quanto enunciato nella mia “lezioncina” e quanto praticato, però, se permette, vorrei poter fare altrettanto in riferimento alla sua persona.
    Quanto all’iniziativa nella città del mio partito, le posso assicurare, ma chi bazzica in città lo sa bene, che l’organizzazione di cui faccio parte non ha né risorse economiche né visibilità mediatica, ma ha una cosa che tanti altri partiti non hanno, dei circoli territoriali con militanti in carne e ossa che fanno politica e attività sociale ogni giorno, non solo in occasione delle elezioni, magari autopromuovendosi come candidato alle primarie arrivato dall’Iperuranio (la fantomatica “società civile”). Personalmente provengo da un Circolo, il Gramsci di Is Mirrionis, che dal 1991 lavora con continuità ed ha una idea ben precisa della città e di un programma per governarla. Non ho messo il nostro programma, né l’insieme delle iniziative che da anni portiamo avanti, semplicemente perché con quel mio intervento intendevo parlare dell’oggetto di questa discussione, che fina a prova contraria erano le primarie e le trattative della coalizione di centrosinistra. Sono tuttavia disponibilissimo ad esporle in dettaglio quel quadro da Lei richiesto, però iniziamo dall’essere alla pari, lei sa chi sono io, ed ha la legittima possibilità di sfottermi chiamandomi Gentile Dottor Fresu, e io vorrei sapere chi è lei per capire con chi, o che cosa, ho a che fare. Sempre che lei non sia una categoria dello spirito o non si senta di impersonare universalmente la fantomatica “società civile”.

    saluti

    • Gianni 2 says:

      Abbia pazienza però Gianni.
      Lei non ha risposto alla sfida e mi ha ricordato molto quelli anziani professori che , messi in difficoltà da un giovane allievo, rispondono, anziché argomentare in tecnica e scienza, che loro insegnano da trent’anni e questo é garanzia di qualità.
      Tutto ciò é ascientifico!
      Nel 2010 lei dovrebbe rispondere alla sfida con un link rimandante a un archivio su cui si possa leggere tutto il vostro lavoro.
      Ammesso che esisto: il link e lavoro! … dubito …

  8. Banana says:

    io ve lo dico così, spassionatamente. potrebbe essere la prima volta in vita mia in cui voto a destra o al centro…

  9. Re aMen says:

    ho visto i ragazzi che raccolgono le firme per petrucci… hanno insultato cabras, mezzo consiglio regionale e mezzo parlamento.
    proposte zero.

    ma vi posso toccare?

  10. Simone says:

    Caro Vito,
    Ti ascolto ogni mattina mentre vado a lavoro e apprezzo il tuo programma. Ovviamente penso che ognuno puo’ leggere ed accettare ed interpretare le notizie che riceve, ma noto alcune illogicita’ che mi permetto di sottolineare e certi commenti dettati piu’ da una (penso ispirata) antipatia personale che sui fatti.

    Tu dici che e’ SEL ad aver affondato Olita, ma da quello che lo stesso Olita ha fatto sapere sui giornali e’ stato lui a rinunciare ad una proposta di candidatura fatta da SEL ma appoggiata anche dagli altri partiti perche’ presentata in un tavolo di coalizione, infatti il nome di Dore e’ stato fatto solo dopo la rinuncia di Olita stesso, magari essendo tuo collega e lavorando a pochi metri dalla radio lo avresti potuto interpellare, in questo modo neanche lui ci fa una bella figura perche’ sembra che si sia sottomesso ad ordini di partito pochi giorni dopo che lo stesso partito lo ha proposto pubblicamente.
    Massimo Zedda e’ una proposta che e’ stata fatta dopo che personaggi del mondo delle associazioni e della cultura (tanto agognati da molti dei frequentatori del tuo blog e mi pare anche da te) hanno rifiutato la candidatura. Mi chiedo, e’ possibile che un professore universitario, un giornalista, un esponente culturale possa anche non volersi candidare sindaco?Scarichiamo sempre la colpa su partiti, ma potrebbero essere anche i singoli ad aver rifiutato e a quel punto un partito che deve fare?Candidiamo un personaggio a caso delle associazioni?

    Verso coloro che dicono che Zedda non fa nulla, non ha mai lavorato ecc chiedo di entrare sul sito della Regione e vedere le proposte di Zedda in Consiglio. Per esempio e’ uno dei consiglieri che ha occupato il Consiglio in questi giorni per una maggiore chiarezza sulle entrate, questa non e’ politica del fare? Cosi come in Consiglio comunale. Quello e’ il suo lavoro, per cui e’ stato eletto (in Regione tra l’altro con quasi 1000 voti, che non mi sembrano pochi come sostiene qualcuno) per cui su quello deve essere giudicato, non su quello che non fa. Che vuol dire?Siccome io sono laureato in economia e finanza ma non lavoro in banca non sono un buon lavoratore?Non capisco.

    Riguardo le fonti che molti ti hanno criticato io non mi permetto, capisco che se scrivi queste cose evidentemente sei stato informato in questo modo, ti reputo troppo intelligente per scrivere articoli unicamente per gettare fango su partiti e persone, ma mi permetto anche di suggerire, visto che siamo in una piccola comunita’, di sentire anche le persone direttamente interessate, permetterebbe anche a noi lettori di farci delle idee piu’ chiare.
    Un saluto,

    Simone

    • Caro Simone, poni alla mia attenzione tante questioni, andiamo con ordine.
      Intanto il passo indietro di Olita. E’ una delle vicende più controverse di queste settimane, e infatti già si confrontano posizioni ufficiali diverse (solo per stare a quello che si può leggere in questo blog, quelle di Michele Piras di Sel e di Gianni Fresu di Rifondazione). Sinceramente non ho capito bene la tua ricostruzione. Ora non posso che ribadire quanto ho capito e appreso. Cioè che inizialmente era stato individuato come candidato unitario delle sinistre. Poi sono successe diverse cose. La prima è che forse Olita ha posto condizioni troppo stringenti. La seconda è che Uras aveva già fatto un accordo con Cabras e quando si è reso conto che la candidatura di Olita rischiava di disturbare troppo il senatore, l’ha affondata.
      Poi guarda, in politica tutto è molto sfumato. Olita (e chiunque altro al posto suo) sui giornali non poteva certo raccontare tutta la verità. Ha offerto una versione bella, ma secondo me lacunosa. Ma è per questo che io scrivo certi articoli: per raccontare quello che i giornali non dicono.
      Infine le fonti: ma perché ritieni che io non senta le persone interessate? Come puoi pensare che io scriva certe cose senza sentire le persone interessate? Non solo le sento direttamente, ma sento spesso anche le persone che ruotano attorno ai protagonisti di questa vicenda.
      Oggi a pranzo ho incontrato per caso un alto dirigente di un partito. Mi ha detto “Chi è la tua fonte? Come fai a sapere tutte queste cose?”. Gli ho detto che avevo molte fonti. Poi mi ha detto cosa c’era di sbagliato in questo articolo (nel senso di errata ricostruzione, ed era una cosa marginale). Poi si è messo a parlare. E mi ha detto tante cose…
      Poi scusa: verso chi dovrei nutrire antipatia? Non ho capito.
      Grazie ancora e a presto

      • Simone says:

        Ciao Vito,
        certo tutto e’ molto sfumato, per questo ti ho chiesto chiarimenti, anche tu infatti utilizzi la parola “forse” adesso nella tua ricostruzione. Inoltre aggiungi il fatto che non hai sentito le persone interessate, ma qualcuno vicino a loro, che, ovviamente essendo in politica, ti racconta alcune cose, che tu certamente fai bene ad analizzare e a diffondere, ma magari sono un po’ alterate, stile gioco del passaparola.
        Quando parlavo di antipatia non mi riferivo a te, ma a tutte le persone che scrivono andando contro Zedda sostenendo non abbia mai lavorato in vita sua, ma secondo me fare il consigliere e’ un lavoro, poi se uno non fa nulla da consigliere allora non verra’ rieletto. Il mestiere del politico e’ intrigante ma anche esile, non puoi appellarti al licenziamento senza giusta causa, visto che ti licenzia l’elettore.
        Comunque io, da elettore di sinistra, sono contento che si facciano le primarie, visto che lo stesso leader del PD e anche qualche dirigene locale (e forse qualche candidato) spingono per non farle. Saremo noi a scegliere chi secondo noi ci rappresenta meglio. E auspico inoltre che la gente scelga un candidato che possa vincere anche contro il centrodestra e non solo quello che farebbe meno brutta figura.
        Grazie per la risposta.
        Simone

      • Maurizio says:

        Un lavoro é una cosa diversa.
        Tu apprendi un mestiere a scuola e in bottega, dopo di che offri ciò che sai fare.
        Tu vuoi dire che la politica é un mestiere e io penso che messa in questi termini la tua affermazione é tristissima ed é lo specchio di come la coscienza civica abbia raggiunto livelli di degrado che i nostri padri non avrebbero immaginato.

        Tieniti l’idea della politica dei professionisti, ma non cercare di propinarceli a noi!

      • Simone says:

        Ciao Maurizio,
        Io non stavo cercando di propinare niente a nessuno. Penso che una persona di 34 anni che finora ha fatto il consigliere comunale e regionale come lavoro debba essere giudicato per quello che ha fatto. Conosco persone che all’età di Zedda sono ancora parcheggiate in facoltà “spaccendi buttinusu” come si dice in inglese.:-) E molte altre persone che alla sua età ancora purtroppo non hanno trovato un impiego. Per cui quello che volevo sottolineare è che dovremmo giudicarlo come politico perchè si sta candidando per una posizione politica e non per quello che non ha mai fatto, perchè vista l’età magari prima o poi lo farà, chissà.

      • Maurizio says:

        Chissà … dici bene: CHISSA’.
        Conosco un mucchio di gente che lavora solo grazie al partito molti a destra ma anche a sinistra non si scherza. Entra in un sindacato; una delle varie conf; le varie agenzie parapubbliche; provincia; regione ; comune.
        In meras vunti accozzausu, po gariredda!!!

      • Neo Anderthal says:

        Ma mera non funti accozzausu. Massimo Zedda ha dedicato il suo tempo a fare seriamente il consigliere comunale -e ora regionale- guadagnandosi un credito che deve prevalentemente a lui stesso.
        Cosa ci sia di sbagliato nel dedicare le proprie risorse e il tempo migliore al bene pubblico o anche alla affermazione di idee e principi progressisti, io non lo capisco.
        La politica fatta bene se non è un mestiere è certo una professione -nel senso di una professione di fede- o una missione -nel senso della persona inviata-.
        Gli eletti sono inviati a rappresentare ideali, opinioni, interessi. E’ quello che Zedda fa, e non si può dire che non lo faccia bene.

  11. renatino says:

    O picciò, moveisi a fare le primarie: C’esti Fantola scatenau! intanto che in via emilia si scraffiano Massimeddu è fisso circhendi botus!

  12. Alessandra says:

    Continuo ad avvertire un preciso, leggero fastidio davanti a tante, ben presentate e ben scritte per carità, argomentazioni. E cioè, da massaia qualunque, sento di appartenere a quel club di “lavoratori per un giorno” della vignetta che circolava su Internet, come gli innamorati il 14 febbraio, come le donne l’8 marzo, ecc. Io, che vengo chiamata in causa per andare a votare e in quell’esatto momento scatta il dibattito e di colpo dovrei capire tante cose. Dovrei superare le diffidenze, dovrei credere che tutti hanno un bel programma definito in testa e magari dovrei anche ipotizzarlo, visto che non se ne vede traccia. Ma non nelle parole, nella quotidianità. Io capisco che chi è in politica passa tanto di quel tempo tra dialettiche e dinamiche personali e di gruppo da non rendersi conto che fuori, fuori sui marciapiedi, sui bus, all’uscita delle scuole, nei supermarket, le persone si sentono abbandonate e devono fare da sole, in una specie di anarchia rassegnata, tutto il tempo TRANNE quando c’è da votare e far planare su qualche scranno gente che “ne sa” tanto più di noi. Sono sicura che una soluzione la troverete, anche in questo confuso frangente, e magari per altri enne mesi non avrete più bisogno di chiamarmi in causa. Ma nel frattempo ecco cosa dovreste fare : dovreste guardare, non dico vedere perchè quello verrà dopo, da questa parte, dalla parte delle persone che cominciano a poter fare a meno di voi. Questo è quello che sento, sinceramente, da massaia pratica.

  13. Maria Peppina Piras says:

    @ Michele Piras della Presidenza Nazionale ….

    “Tornare ad ascoltare i bisogni e rinunciare definitivamente al vizio (molto diffuso a sinistra altrettanto quanto dannoso) di ergersi ad interpreti di una realtà che difficilmente può essere ben interpretata in un tavolo di coalizione, regionale o provinciale o locale che sia.”

    VISTO CHE DOVETE TORNARE, DOMANDO, SINO AD OGGI CHE AVETE FATTO?
    QUAL’E’ IL VOSTRO PROGRAMMA PER CAGLIARI, OLTRE TUTTI ‘STI DISCORSI IN POLITICHESE SPUNTO.

    • Matteo says:

      Maria Peppina, che magari non ti chiami così, le Fabbriche di Nichi vicine al partito di Vendola hanno organizzato un forum programmatico e ascoltando cittadini e associazioni hanno sviluppato e stanno ancora perfezionando un programma per Cagliari.

      La mia voglia di discutere civilmente sulla lettura dei fatti di Vito Biolchini (che spesso non condivido) si scontra con la polemica viscida (accusatoria, banal-populista e sotto mentite spoglie) di molti dei partecipanti a questo blog. Magari per fare torto a persone o gruppi di persone a proprio vantaggio.

      • Maurizio says:

        Come vedi, però, Matteo, anche tu ti sei parlato sul tovagliolo e non hai aggiunto niente.
        Secondo me quanto afferma Maria Peppina merita una riflessione approfondita e non una difesa inutile del vestito del Re che, invece e’ PROPRIO NUDO.

      • Matteo says:

        Ma quale difesa del re? Io ho scritto che il programma c’è ed è stato creato assieme ad associazioni e cittadini. Questo è ciò che ho aggiunto, in risposta al commento che parlava di assenza di idee e programmi.
        Se mi vuoi dire che hai aggiunto tu.. 😉

    • militante says:

      mi piace il commento di Maria Peppina, il segretario regionale del prc parla di massimi sistemi, bene o male che sia, ma non del programma del prc per Cagliari, perché questo programma non esiste non sanno cosa fare, passano il tempo a fare giochetti di palazzo…senza palazzo, e decidere la composizione dei vari organismi, che sono vuoti e inutili!

  14. Michele Piras says:

    Visto che vengo chiamato in causa da qualche fantapolitico commento (come quello di Tania) mi divertirò a dire anche io la mia. Nella speranza di contribuire alla chiarezza, oltre che al dibattito.
    Innanzitutto sulle primarie – che non penso costituiscano, se non per via di una lettura superficiale, un totem né un’ideologia per nessuno – ma che sono uno strumento a disposizione della politica. Tanto più di quella del centrosinistra che ancora oggi si mostra in tutta la sua fragilità, particolarmente sul piano delle idee.
    Per far cosa, ci si chiederà? Per aprire un dibattito pubblico, credo sia giusto dire: sull’idea di città che abbiamo, sulla progettualità che lo schieramento democratico e progressista deve saper mettere in campo per costruire un’alternativa – concreta e visibile – al centrodestra.
    Significa discutere in campo aperto, pubblicamente, con i cittadini. O almeno tentare di farlo. Tornare ad ascoltare i bisogni e rinunciare definitivamente al vizio (molto diffuso a sinistra altrettanto quanto dannoso) di ergersi ad interpreti di una realtà che difficilmente può essere ben interpretata in un tavolo di coalizione, regionale o provinciale o locale che sia.
    Altri restano convinti del primato dei partiti. Noi non lo siamo affatto.
    Da questo punto di vista, posto che l’astensionismo dilagante è uno degli effetti più marcati della crisi della politica (dalla quale il centrosinistra non può tirarsi fuori se non per presunzione o artificio), le primarie vanno fatte. E vanno fatte seriamente.
    E per aprire un dibattito di questo genere (quindi non solo sulla scelta del candidato a sindaco) la questione di candidature provenienti dalla cosiddetta società civile ha una sua rilevanza. Ma solo in parte.
    Non è certo Sel ad aver “bruciato” Ottavio Olita. Che non solo è degna, seria, colta e stimabile persona. E’ anche un amico. Noi ritenevamo che la sua fosse una delle figure migliori che il centrosinistra avrebbe potuto esprimere come candidato sindaco. Perciò l’abbiamo proposto e abbiamo dovuto prendere atto – nostro malgrado – della sua sopravvenuta indisponibilità, peraltro comunicata pubblicamente e comparsa sui giornali, a partecipare a un eventuale turno di primarie.
    Così abbiamo ritenuto di continuare la ricerca di un candidato che fosse all’altezza di un dibattito che, in questa fase, appare piuttosto evidente (per chi segue le vicende della politica) nelle sue implicazioni. Quello sulla natura del centrosinistra e sui suoi compiti di fronte alla crisi sociale e della nostra democrazia.
    In altri termini ciò che si discute a livello nazionale – particolarmente dopo l’intervista di Bersani a Repubblica o le dichiarazioni di Dario Franceschini riportate oggi dalla Stampa – è l’ipotesi di una convergenza del Pd sul “terzo polo”.
    Ora – vis polemica a parte (comprensibile forse ma inutile se mirata sempre al nostro vicino) – penso che Cagliari non possa essere considerata alla stregua di un paesino, con le sue particolari dinamiche di comunità.
    Le elezioni di Cagliari vanno calate in un contesto nazionale che si evolve, che potrebbe mutare rapidamente nel volgere di poche settimane.
    Cioè il centrosinistra – dopo la Direzione Nazionale del Pd del 23 dicembre prossimo e comunque alle prossime elezioni politiche – potrebbe essere molto diverso da quello che finora abbiamo conosciuto.
    E qualche “sperimentazione” mi pare ci sia già. Come il caso di Sinnai mostra in ogni sua evidenza.
    Con questa dimensione “fluida” dobbiamo misurarci. Al di la delle vere o presunte tatticuzze di bottega o degli intrighi di palazzo che – in casa Sel – secondo alcuni mirerebbero a “bruciare” Massimo Zedda per favorire la “corsa” di altri alle elezioni politiche.
    Non vorrei che gli osservatori fossero più “intriganti” degli addetti ai lavori.
    Massimo è giovane, preparato e autorevole. Conosce la città e la vive. Fa politica. Ebbene si, ma ciò non credo debba essere considerato come un “cancro” a meno che non si ritenga che la “società civile” esprima solo grandi risorse e la politica solo marciume.
    Oltretutto – conoscendolo e collaborandoci strettamente da tempo – non penso sia uno stupido. Perciò ho ragione di pensare che abbia ponderato bene tutto prima di dare la disponibilità che gli è stata chiesta. Credo anche che – nelle condizioni date – sia una ottima candidatura e di rinnovamento. Per le finalità dette ed anche come Sindaco di Cagliari.
    Perché il punto è (e rimane) che le “narrazioni” (per citare Vendola) all’interno del centrosinistra, ma è un’ovvietà, divergono su molti punti. E se la tanto invocata sintesi non c’è sulla politica come può esserci sui nomi? Appunto: le primarie servono anche a tenere unito il campo. Non a dividerlo come è successo anche (in alcuni significativi casi) alle recenti elezioni provinciali, anche perché qualcuno ha voluto imporre un veto “ideologico” sull’utilizzo delle primarie.
    Insomma, se altri non volessero le primarie – che unanimemente la coalizione ha deciso di utilizzare come metodo di scelta nel caso non si fosse raggiunta unanimità sulle candidature – la scelta non potrà essere imputata a Sel, che se avesse voluto “chiudere” sulla candidatura di Antonello Cabras (e per tale via contrattare altro, altrove) l’avrebbe fatto senza infingimenti ne doppi giochi. Anche perché si tratta di figura autorevole e conosciuta.

    Sul terreno delle doppie verità e dell’eccesso di tattica politicista mi pare invece che il numero dei buoi che danno del cornuto all’asino sia in costante aumento. L’asino invece ha il difetto (o il pregio) di essere testardo e le corna – com’è risaputo – non le porta.

    Michele Piras
    Presidenza Nazionale Sinistra Ecologia e Libertà

    • Massimo says:

      “Le elezioni di Cagliari vanno calate in un contesto nazionale che si evolve, che potrebbe mutare rapidamente nel volgere di poche settimane” secondo me non vuol dire un cazzo!
      Le elezioni di Cagliari si vincono a Cagliari senza farci calare sopra una cappa di interessi che vadano oltre la loro valenza. E ora, per favore, come ha già chiesto qualcuno, diteci cosa diamine volete fare di questa città! Nomi ne avete già fatti anche troppi!

  15. Se fossimo su facebook direi che l’intervento del segretario del PRC “mi piace”!

  16. Francesco Lilliu says:

    Se il csx non fa primarie, prende in giro i suoi elettori….se fa le primarie, è il solito giochetto per prendere in giro gli elettori….francamente non capisco.
    Penso invece che : Antonello Cabras sia un politico di lungo corso, che certamente avrebbe l’esperienza giusta e le competenze per guidare la città.
    Massimo Zedda è un brillante esponente della Sinistra, che ha sempre saputo rischiare, e nel tempo ha costituito un gruppo di giovani preparati.
    Giovanni Dore è uno stimato professionista (la tanto agognata societa civile!) non digiuno di esperienza politica, e appartenente a quella borghesia progressista che a volte fatica a trovare interlocutori.
    Filippo Petrucci è un giovane ricercatore, che sta costruendo la sua proposta e il suo consenso consumandosi le suole delle scarpe instancabilmente in ogni angolo della città, come ogni politico dovrebbe fare.
    Il 23 Gennaio, gli elettori del csx sceglieranno il candidato sindaco che riterranno piu’ idoneo, e la platea è vasta e qualificata.

  17. Maria Peppina Piras says:

    Gentile Dottor Fresu
    LA SFIDO A INCOLLARE ENTRO DOMANI SU QUESTO SITO UN VOSTRO DOCUMENTO SU CAGLIARI DA CUI SI CAPISCA COSA VOLETE FARE E PERCHE’ VI SI DOVREBBE VOTARE.

    Ma la stessa sfida lancio, qui, sperando che l’ospite cortese Vito accetti, a tutti gli altri partiti:

    DOVE POSSIAMO LEGGERE IL PROGRAMMA DI CIO’ CHE VOLETE REALIZZARE?

  18. Banana says:

    no, dai massi… rimani al libarium e lascia ai grandi le cose serie!

  19. Gianni Fresu says:

    Il Totem delle primarie e la costruzione dell’alternativa.

    Come oramai accade di consueto, anche per l’attuale tornata delle elezioni amministrative, e segnatamente per Cagliari, anziché affrontare i nodi sulla natura della coalizione e sul programma da proporre agli elettori, si è preferita la scorciatoia della competizione nominalistica tra questo o quel candidato alle primarie senza neanche provare ad imbastire una discussione politica sul che fare, dalla quale far discendere, poi, il nome di un candidato comune a tutto il centro sinistra.
    A mio modo di vedere si tratta di un ennesimo errore che non favorirà la partecipazione popolare traducendosi invece nel consueto gioco delle parti, dove sembra che tutto possa cambiare ma dove in realtà nulla muta. Del resto gli USA hanno i livelli più alti di astensionismo e disimpegno politico al mondo, pur vivendo le primarie con una carica emotiva, una sovraesposizione mediatica e un dispendio di risorse economiche da noi impensabili.
    L’unità delle forze democratiche alle elezioni comunali di Cagliari costituisce un valore in sé per le prospettive regionali che può avere. Il problema è che questo valore è messo in discussione da comportamenti che sono o avventati o in malafede.
    Nelle trattative come Federazione della Sinistra (PRC PdCI) abbiamo sempre cercato di riportare la discussione sui termini politici dell’accordo piuttosto che partire dai nomi. Altri hanno preferito la seconda strada, scaricando ogni contraddizione sul Totem salvifico delle primarie, magari per mettere al riparo con questa minuscola foglia di fico accordi sottoscritti in altre sedi.
    La scelta del PD di candidare Cabras è legittima e dal loro punto di vista pure autorevole, il problema è che ogni tentativo per trovare una sintesi autorevole a sinistra si è scontrata con comportamenti che lasciano fortemente perplessi sulla reale volontà da parte di alcuni di unire, quelle che un tempo si definivano le forze dell’alternativa, su una proposta diversa da quella di Cabras. Chi ne ha fatto le spese non è questo o quel partito ma la credibilità dell’intera proposta avanzata.
    Ottavio Olita, persona serissima e di grande valore sia morale, sia intellettuale, poteva costituire una valida soluzione per costruire un progetto politico diverso al tavolo del centrosinistra, non per risolvere con il suo nome i nostri limiti attraverso le primarie. Olita è stato con tutti noi chiarissimo sin dal primo momento su quali sarebbero state le condizioni per mettersi in gioco e la sua scelta di farsi da parte di fronte a comportamenti non tanto limpidi è una conferma della sua serietà e statura politica, a fronte dei modesti bizantinismi di un certo modo di fare politica.
    Ora rimangono pochi giorni per recuperare i guasti fatti ma la situazione appare ampiamente compromessa. Una cosa è certa, non ci interessa partecipare alle primarie se questo significa soltanto segnare il territorio con candidati di bandiera e ottenere qualche trafiletto sui giornali.
    Personalmente, ma può essere che mi sbagli, non nutro alcun entusiasmo verso le primarie poiché esse si risolvono nell’ennesima delega passiva agli “specialisti della politica”, senza ridurne la distanza dalla società.
    Non mi seduce l’idea di un rapporto puramente episodico di convergenza tra la vita dei partiti e quella dei cittadini. Pur tra tanti limiti, i partiti del secondo dopoguerra realizzavano una partecipazione costante delle masse popolari alla vita politica e favorivano una formazione di gruppi dirigenti non esclusivamente composta da “specialisti”, avevano strutture associative culturali, sociali, e sportive, che favorivano una maggiore organicità tra cittadini e politica.
    Le primarie invece ripropongono il vecchio schema ottocentesco del comitato elettorale liberale nel quale solo i notabili avevano possibilità di competere. I grandi partiti di massa del movimento operaio e cattolico nascono storicamente proprio per porre fine a questo stato di cose e realizzare una reale partecipazione popolare a tutte le scelte fondamentali della politica: definizione della linea, battaglie da intraprendere, selezione dei quadri dirigenti. Gli apostoli delle primarie risolvono ogni problema attraverso le virtù taumaturgiche del leader e confondono la personale capacità persuasiva del candidato con la costruzione di una comunità politica.
    Penso si dovrebbe puntare a una autoriforma dei partiti politici per renderli nuovamente lo strumento principe di una partecipazione democratica quotidiana delle grandi masse popolari, assegnando finalmente ai congressi la funzione alta di luogo collettivo di elaborazione e direzione politica.
    I partiti dovrebbero tornare allo spirito che li animò nella fase della liberazione nazionale, della Costituente, della ricostruzione del paese, piuttosto che scimmiottare i modelli d’oltreoceano. Quanto commentato sopra penso vada nella direzione opposta.
    Gianni Fresu, (Segretario regionale PRC)

    • Maria pettenedda says:

      …”Personalmente, ma può essere che mi sbagli, non nutro alcun entusiasmo verso le primarie poiché esse si risolvono nell’ennesima delega passiva agli “specialisti della politica”, senza ridurne la distanza dalla società”…

      Ma insomma Dottor Fresu ci fa una lezione sulla politica condivisa e partecipata, e ci può stare, mi sfugge però quali siano le iniziative locali che il suo partito ha messo in campo nel territorio cagliaritano. Mi sfugge altresì quale sia la vostra idea di città: ne avete una ? Oppure vi dobbiamo votare perché semplicemente figli di una tradizione.

      Voglio dire, insomma, che di tutti ‘sti portavoce dei partiti é difficile trovarne uno che non si parli addosso!

      Gentile Dottor Fresu
      LA SFIDO A INCOLLARE ENTRO DOMANI SU QUESTO SITO UN VOSTRO DOCUMENTO SU CAGLIARI DA CUI SI CAPISCA COSA VOLETE FARE E PERCHE’ VI SI DOVREBBE VOTARE.

      Ma la stessa sfida lancio, qui, sperando che l’ospite cortese Vito accetti, a tutti gli altri partiti:

      DOVE POSSIAMO LEGGERE IL PROGRAMMA DI CIO’ CHE VOLETE REALIZZARE?

  20. Alessio Cadeddu says:

    Signor Biolchini ma lei tutti questi crastuli di palazzo così veritieri da dove li apprende?

    • I politici parlano!!

      • poncho says:

        non sempre dicono il giusto e parlano in buona fede, però. Verifichi le fonti.

      • Certo, come no. Grazie per la lezione. Mi ricordi quel dirigente del Pd che mi attaccava perchè negava che Cabras potesse essere il candidato del partito. Non è che anche tu per caso frequenti le stanze di via Emilia? E così, per curiosità, visto che vuoi farci credere di essere molto informato, dicci quali sono le cose false. Dai, che ridiamo, o Poncho…

      • poncho says:

        Per esempio sulle motivazioni che hanno portato alla rinuncia di Ottavio Olita non ci sei andato nemmeno vicino.
        Così come sulle pressioni del Pd nei confronti degli alleati: Pensi davvero che la candidatura alle primarie da parte dell’unico personaggio che il PD voleva evitare a tutti i costi (perchè ex pidiessino, vicino a Soru, corazzato elettoralmente e organizzativamente) sia stata pianificata da Silvio Lai a tavolino?
        Ovviamente sei libero di leggere la situazione come meglio credi. Penso però che dovresti scegliere meglio le tue fonti: il penultimo pezzo che hai scritto sulle primarie, per esempio, conteneva informazioni esatte. Questo no.

      • Caro Poncho, il tuo gioco è scorretto. Io dico sempre tutto quello che so, tu invece ti limiti a dire “fuoco”, “acqua”, “fuochino”… Se sulle motivazioni che hanno portato Olita alla rinuncia io non ci azzecco per niente, dicci allora tu quali sono, visto che ci affermi di saperle.
        Mi hai accusato di malafede però ora ammetti che il penultimno pezzo conteneva informazioni esatte. Delle due l’una: non puoi sempre giocare contro.
        Quanto alla pianificazione di Silvio Lai di cui parli, io non l’ho mai teorizzata. Dico solo che il Pd sta esercitando delle forti pressioni perché non si facciano le primarie. E questo l’hanno scritto anche altri giornalisti.
        Quanto alle fonti: molti commenti a questo post mi danno ragione. E in ogni caso, finché continui ad assimilare Paolo Matta a Paolo Fadda tu sei per me la fonte meno attendibile del mondo. Conosco entrambi, sono loro i primi a ridere di questa tua illazione.

      • o Vito! ma perchè non molli il pandino e ti compri finalmente un’auto nuova: una fiesta bianca, per esempio? e visto che è natale, fatti regalare anche una felpa con cappuccio. così magari inizi a raccogliere meglio le informazioni “riservate”…
        😉

  21. matteo murgia says:

    in nome di una certa realpolitik e del “volemose bene” non dovresti scrivere queste cose vito. per questo mi piace ciò che scrivi, anche se qualche volta la vedo diversamente.. oggi mi iscrivo all’ANPI.. giusto per resistere un pò di più… a si biri..

  22. La lettura è esatta e credo che nei prossimi dieci giorni non cambierà molto a sinistra. Aggiungo però un’ulteriore lettura alla candidatura di Massimo Zedda e Giovanni Dore. Qualcuno ha scritto che Massimo si sta preparando alle nazionali (è molto probabile) però se le primarie andassero male Massimo ne uscirebbe indebolito ed ecco che spunterebbe l’altro nome giovane (molto più vicino a Uras) l’ex segretario regionale del PRC (scacco in una mosssa!).
    Dore invece è l’utile idiota perchè la sua candidatura ricalca il tentativo dell Idv di tenere insieme la linea nazionale (non disturbare il PD) e quella cittadina (non candidare Cabras), come al solito si da un contentino al povero elettorale dell’IdV.
    A questo punto credo che i partiti seri saranno quelli che si terranno fuori da questo gioco al massacro anche per evitare di fare delle primarie con una coalizione che a fine gennaio rischia di non esistere più.

  23. UNTORE invidioso says:

    Vediamo un po’: a sinistra

    Ieri sono entrato nel blog di Petrucci. Si simpatico! Ma neanche tanto. Sembra un boy scout in borghese. A Oristano ha biascicato due cose lette da un foglio sulle solite cose dei valori della politica. Un Sindaco e una città sono una cosa seria.

    Massimo Zedda. Ma ha mai lavorato costui? Che curriculum di studi e di vita ha? E’ cresciuto nelle cantine di via Emila? Si ricorda di lui qualche iniziativa o intuizione personale?

    Cabras. Andate a leggere l’articolo di Emanuele Sanna sul sito di Sardegna Democratica, compresi i commenti. Siamo allo sconcerto totale. Infine un certo Massimo dice che é meglio salvare almeno la faccia e dare una mano a CAbras. Pitticchedda sa fugur’é merda!

    A destra

    Ada Lai. E’ già fuori. Vedrete che tra un po’ sarà ripagata in qualche modo, promossa a migliori mansioni.

    Farris. Ha ancora la stessa pochet delle provinciali. Non fa una grinza. Chissa perché mai é convinto di essere forte. Quando cambierà look e faccia forse potrà vincere. Anche lui che curriculum ha?

    Fantola. Su margiani! Conosce il codice della reciprocità e degli equilibri meglio di chiunque altro. Se la PDL potesse l’avrebbe già fatto fuori ma evidentemente non ha scheletri negli armadi. Ha fatto gli acquisti giusti in anticipo e oggi é l’unico che sta già giocando la partita.
    Se avesse 15 anni di meno sarebbe imbattibile.

    La Spisa. E’ considerato un buon competitor, ma se si candida e perde do dove riinizia?

    Massidda. Ha schierato le truppe che girano per i quartieri, soprattutto quelli poveri, dove i suoi Tocco stanno facendo favori e procurando posti, pagando bollette e procurando alloggi a tutto spiano.

    Che quadro desolante …………….

  24. arrigo says:

    Condivido la lettura che dai, Vito. Massimo Zedda si è sentito mangiare la terra sotto i piedi da “signor nessuno” e per questo si butta nella mischia: per difendere il territorio. Essendo stato eletto al consiglio regionale con una manciata di voti, alle prossime regionali si troverebbe in casa un concorrente pericolosissimo. Laureato, con un mestiere, che parla bene e dice cose sensate, con un giro di ragazzi che lo sostengono. Massimo Zedda rischia, a breve, di doversi cercare un lavoro.

    • Matteo says:

      Caro Arrigo, forse ti sfugge che Massimo Zedda ha un “giro di ragazzi” che lo sostengono pittosto vasto. Persone laureate, lavoratori, tutta gente che dice “cose sensate” e che conosce il territorio più di molti altri.
      Vito ti invito a approfondire su un punto: siamo certi che Olita sia stato bruciato e non invece che abbia avuto timore di scontentare egli stesso Cabras spaccando il PD? Dici che è stato fatto il suo nome in netto anticipo, ma questo non mi risulta vero.

      • Scusa, non capisco. A quale nome ti riferisci? Quale nome secondo te non è stato fatto in netto anticipo? Cabras o Olita?

      • Matteo says:

        Olita. Chiedo scusa però, parli di nome “tirato fuori in maniera impropria”, non in netto anticipo. A me questo non risulta esatto, piuttosto ho avuto la percezione che fosse lo stesso Olita a non voler rappresentare il granello nell’ingranaggio del Pd. Puoi chiarire?

  25. ciccio78 says:

    La ricostruzione, per la parte che riguarda il centrosinistra, è molto vicina alla realtà.
    Sono in corso manovre che non hanno l’obiettivo di vincere quanto di mettersi in mostra per, forse, qualche frazione di punto (IDV?) in più piuttosto che ottenere la visibilità necessaria in caso di elezioni per il parlamento (Massimo Zedda). E’ corretto il ragionamento che tutto questo indebolisce Cabras e che di conseguenza il senatore non abbia alcuna intenzione di prestarsi a fare il piccione. L’unica inesattezza riguarda il presunto granellino di sabbia Petrucci : è ancora molto lontano dalla soglia delle firme necessarie e ha poi prenotato la partenza per le vacanze natalizie………..è per lui che si è prorogato il termine al 30 dicembre per la presentazione delle candidature alle primarie.
    Spero ci possa essere un sussulto di ragionevolezza, siamo ancora in tempo a mettere le cose a posto e provare a vincere le elezioni, quelle vere……….

  26. …quante cose pensi di sapere, vito…a questo giro sei tu ad ingarbugliare le cose. Un saluto.

  27. poncho says:

    Mai lette tante falsità tutte insieme. O sei disinformato o in malafede. O entrambe.

  28. Per favore tutto ma non Fantola o Cabras! Piuttosto voto quel che resta di IRS!

  29. Concordo con Vito nella lettura della sporca faccenda “scelta del candidato sindaco per il centro sinistra”, soprattutto nel fatto che ciò che dovrebbe essere a sinistra del PD fragara a pudesciu issu puru. Ma…
    Ma credo che se effettivamente è in ragione della scelta di Petrucci & friends che i “minori” hanno deciso di presentare candidati di apparato “non vincenti” per boicottare Cabras senza farlo perdere, forse dovremmo attaccarci a questo dato e dare all’analisi anche una maggiore prospettiva politica. Se ci ripetiamo, per lo meno molti degli “aficionados” di questo blog, che è necessario un maggior coinvolgimento della base e delle diverse componenti della società cagliaritana, allora vediamo anche il bicchiere mezzo pieno. Un fatto positivo è che questa “mitica” base e/o società civile si è rotta i coglioni e si è mobilitata. E, a quanto pare, ha scombussolato i piani dei registi di Via Emilia.
    Quindi, prendiamo atto che, per l’ennesima volta a Cagliari, tutti i partiti hanno espresso solo una visione bottegaia della politica e del governo della città, però nello stesso tempo attacchiamoci all’elemento di novità, positiva, che è emerso. Facciamo in modo che realmente Petrucci si possa presentare alle primarie. Se queste saranno solo “vetrina”, come scrive Vito, che lo siano anche per lui e per ciò che, in qualche modo, vuole rappresentare.
    La sfilata dei pezzi d’apparato e il Signor Nessuno. Sarebbe interessante e forse da qui si potrebbe riniziare a discutere di governo della città…

    Il mio sarà pure un “ma…” un po’ näif, però se continuiamo a lasciarci andare al pessimismo cosmico, no ndi eus a bissiri mai de custu mari ‘e merda ki s’allupara!

  30. GRAZIE Vito per questa lettura dei fatti.
    Che dire?
    Mi viene in mente una frase: se continuo a comportarmi come mi sono sempre comportato ottengo i risultati che ho sempre ottenuto.
    Mi pare che la logica sia sempre quella autoreferenziale di ogni partito che vuole imporre il proprio candidato senza tenere conto della “base”.
    Si usa ancora questo termine? La base è costituita dai “rappresentati”.
    Noi che votiamo esprimiamo una preferenza per una persona dalla quale ci sentiamo rappresentati.
    E noi rappresentati come ci siamo già espressi?
    Nelle ultime elezioni alla provincia di cagliari con gli esiti che conosciamo: 25% di votanti al ballottaggio.
    Ricordo male o qualcuno ebbe anche l’ardire di parlare di “vittoria elettorale”.
    Vittoria di chi? Dell’astensionismo, forse. Di senso della disciplina? Forse…
    Mi chiedo cosa si aspettano dalla base.
    Quanto dobbiamo raschiare il fondo di questo barile perchè ci si renda conto che occorre candidare qualcuno dal quale ci sentiamo rappresentati?
    Possibile che non ci siano alternative?
    Possibile che la scelta sia solamente tra deui e fradi miu o fradi miu e deu?
    Non lo credo.
    Ma spero che, anche grazie al confronto su questo argomento, aumenti la consapevolezza che un cambiamento è possibile grazie anche al desiderio di tante persone che ci credono…e lo vogliono.

  31. spessotto says:

    Purtroppo la sinistra cagliaritana ancora una volta dimostra di essere povera di idee……Preferisce stare a rimorchio del PD e proteggere i piccoli interessi di consorteria……Solo una sincera mobilitazione dal basso, a cominciare dal mondo delle associazioni può portare quache elemento di rottura…….Ma il trattamento riservato ad Olita dai “baroni” della politica schierati a sinistra (?) del PD non lascia grandi speranze per il futuro….

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