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Cagliari città immaginaria! Per Repubblica Viaggi, Soru ha rinnovato i quartieri cittadini grazie alle archistar!

L’immaginazione non è arrivata al potere ma sicuramente ha preso possesso delle redazioni, arricchita da una vena di inconsapevole follia creativa. In questi giorni rimbalza furiosamente via internet il link di un fantastico articolo su Cagliari Città Turistica pubblicato da Repubblica (e anche su questo bisognerebbe fare una riflessione), dal titolo “Una Cagliari tutta arte e caffè”. Non voglio togliervi il piacere di scoprire una dopo l’altra tutte le assurdità che il mega marchettone ci propone, ma questa è fantastica:

“Ora Cagliari è una città moderna, elegante e con una grande vivacità culturale. Alla rinascita ha contribuito il Presidente Renato Soru, che per ridisegnare e rinnovare i quartieri cittadini ha coinvolto nomi importanti dell’architettura, come Zaha Hadid, Rem Koolhaas e Renzo Piano”.

E che dire poi di questo passaggio:

“Qua i caffé letterari sono più animati che mai, la nuovelle vague della letteratura sarda è alimentata dalla genialità narrativa degli scrittori Francesco Abate, Giulia Clarkon (sic), Marcello Fois, Salvatore Niffoi e da Michela Murgia (peccato che gli ultimi tre nemmeno vivano a Cagliari, ndr)”.

E il Premio Alziator? Niente, nemmeno una citazione! Vergogna!!!!

Basta, sto svelando troppe cose e vi sto togliendo il gusto della scoperta!

Piccola riflessione finale: in questo tipo di articoli si possono scrivere tutte le assurdità possibili, ma non si possono assolutamente sbagliare i nomi e gli indirizzi degli esercizi commerciali citati e raccomandati. Questo sarebbe veramente un errore imperdonabile. 

http://viaggi.repubblica.it/articolo/una-cagliari-tutta-arte-e-caff/222431

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24 Comments

  1. Gianna Melis says:

    Carissimi,
    con l’ articolo su Cagliari volevo stimolare l’interesse dei turisti ad andare in Sardegna fuori stagione, non m’interessava certo scatenare questo chiacchiericcio tra i cagliaritani.

    Ci tengo a precisare che sono sarda, anzi sardissima di Domus de Maria, vivo a Milano da molti anni, ma conosco bene la mia terra e Cagliari, dove torno spesso. L’articolo non è una marchetta pubblicitaria, né tanto meno un messaggio politico mascherato a favore di Soru (che non conosco) o pilotato non so da chi. Prima di scrivere queste sciocchezze bisogna avere prove sicure perché in Italia, esistono leggi che puniscono le calunnie e tutelano la dignità professionale e umana dei cittadini.

    Mi stupisce e mi avvilisce il livore che traspare dai vostri giudizi su di me e non solo sull’articolo: ho scritto con passione su Cagliari riportando le mie impressioni. Per me negli ultimi anni la città è migliorata molto, è vivace e piacevole e la sera si va volentieri in giro per la città, nei ristoranti e nei locali. E con orgoglio ho citato alcuni scrittori sardi che hanno avuto successo. Soffermarsi sul fatto che qualcuno non è cagliaritano rivela una mente molto ristretta ed inoltre non interessa ai lettori.

    È probabile che le mie impressioni non coincidano con quelle di una parte di cagliaritani che vivono la città nella quotidianità. Ma i problemi quotidiani non interessano i lettori di un giornale di viaggi.
    Attribuire secondi fini, commerciali o politici, al mio entusiasmo per la città è davvero privo di qualsiasi logica.

    Ma siete mai stati in una cittadina del Nord o Sud Italia? Vi rendereste conto che Cagliari è davvero bellissima (anche con i suoi problemi) e può essere una meta interessante per i turisti, soprattutto fuoristagione. Se invece vogliamo tenerli lontani, continuiamo pure a spalare fango sulla Sardegna, continuiamo a vedere solo gli aspetti negativi, lasciamo cementificare quel poco che rimane delle coste sarde e sfoghiamo le frustrazioni su una giornalista sarda che ama la sua terra e cerca di descriverne i lati belli e interessanti. Tutto il resto, Soru o non Soru, non interessa ai turisti. E neppure a me.
    Un cordiale saluto, Gianna Melis

  2. Massimo Manca non si smentisce mai, a prescindere dal merito riesce sempre a passare dalla parte del torto. Insulti, offese, sgradevolezze assortite e un malcelato autocompiacimento per la presunta propria capacità di imbellettare in un italiano ricercato offese in realtà terra-terra.

    Certo, da uno che aveva aperto il sito “soru for president” ci si aspetterebbe maggior prudenza quando, una volta che la delusione per il personaggio di cui ci si era innamorati prende il sopravvento, è il turno dell’eccesso opposto: livore, rancore e teorie denigratorie costruite con un sapiente mix di cose vere e cose false.

    Adesso, anche questo articolo di Repubblica, francamente impresentabile, ha costituito, per Massimo Manca (addetto stampa di Milia, ruolo in qualche modo pubblico per cui è bene farlo presente) un elemento scatenante per le sue tipiche e torrenziali accusesse a Soru e a chi osa difenderlo.
    Un consiglio: ritrovare l’equilibrio dei giudizi non può che giovare, sia che ci si innamori, sia che sopraggiunga l’avversione viscerale dell’amante abbandonato. Davvero.
    Quanto alle critiche per il suo agire da Assessore all’Ambiente di Quartu, non so, può essere che siano ingenerose, ma certamente quando una critica politica più che lecita, anche se magari fuori luogo, viene addittata come calunnia da chi la subisce, beh, allora vuol dire che davvero si è perso il senso della realtà dimostrando di esser affetti da un’ipertrofia dell’ego davvero non comune.

    • Massimo Manca says:

      Questa è bella. E allora, quanto meno per fatto personale (visto che qui mi si tira in ballo sul personale), ma soprattutto per non passare per fesso (visto che per A.P. sono già passato dalla parte del torto) mi preme precisare quanto segue:

      1) Trovo sempre imbarazzante replicare a chi, scantonando dal tema della discussione (Soru, che avrebbe rinnovato i quartieri di Cagliari grazie alle archistar), non ha il coraggio di firmare col proprio nome e cognome i giudizi personali espressi sul mio conto. Sono colpevole quindi di essermi difeso dalle gratuite accuse e illazioni di Lucio: quelle di falsificare la realtà dei fatti (e penso di avere dimostrato il contrario) e quelle di un trascorso poco commentabile sui miei meriti e capacità di ex assessore all’ambiente di Quartu. E per questo sarei passato dalla parte del torto. Ohi ohi…su mundu a s’arrovescia.

      2) Il mio ruolo, tanto meno pubblico, non è di addetto stampa di nessuno, da ben tre mesi. Sono un ex. E sono senza lavoro. E bene farlo presente a chi, prima di aprire bocca, farebbe bene a documentarsi quando tira fuori strumentalmente queste cose – e annessi e connessi – che non c’azzeccano nulla con la polemica in corso e solo con l’intento di ….boh, lo sa solo lui! Spero solo che il rancoroso che si firma A.P. non sia quel collega, notoriamente esperto di comunicazione istituzionale, al servizio per 5 anni, con indennità ad personam (oltre a lauto stipendio e tentativo furbesco di sistemazione a vita con concorso di comodo), di un ex sindaco dell’hinterland cagliaritano. Lo stesso collega che a suo tempo veniva a chiedere soccorso, a me e al presidente Milia, per tenere a galla una “sua” ex creatura dai conti in rosso. Questo spiegherebbe molte cose. In questo caso è bene stendere un velo pietoso.

      3) “Soru for President” era un sito nato nel novembre del 2003 (e Vito conosce bene la storia) per sostenere una candidatura che all’epoca appariva una bella promessa (poi tradita nei fatti secondo l’opinione della maggior parte degli artefici di quella iniziativa), ed è stato chiuso il giorno dopo delle elezioni del 2004. E non per caso. Il principale promotore di quella iniziativa – che ebbe ampio seguito e attenzione – concesse a Soru due anni di tempo per essere conseguente agli impegni assunti pubblicamente in campagna elettorale. Nel 2006, ravvedendo una sostanziale presa per il culo, lui come tantissimi altri, divenne un feroce critico dell’azione paraculesca di Soru, col più che documentato (e mai querelato) blog RealCaimani. Beh, anche questo sarebbe un valido motivo per passare, oggi, dalla parte del torto?

      4) Il resto, (insulti, sgradevolezze, autocompiacimento, ipertrofia dell’ego, etc etc) si commenta da solo e si rimanda al mittente. Proprio perchè parte da presupposti sbagliati e da una disinformazione sostanziale, da luoghi comuni, dicerie, invidie. Alle volte capita di essere oggetto di gratuite illazioni da parte di chi non ha il coraggio di difendere la propria libertà, intelligenza, autonomia professionale, anche a costo di perdere il lavoro. Da molti anni l’ho già messo nel conto e non per questo voglio fare la vittima di A.P. e delle sue farneticazioni. Ognuno ha la sua storia, meriti e torti. Se qualcuno vuole sindacare la mia, di storia, abbia almeno il coraggio di darmi gli elementi per rispondere e per sindacare la sua, di storia.

      Peace and Love.

    • incuriosita da tanta polemica ho letto l’articolo della Melis e l’ho trovato delizioso… descrive con brio e vivacità un città che evidentemente ama al punto da trovare comunque bella…e mi sembra che il richiamo a Soru, che pare sia l’unico messaggio recepito, rappresenti un piccolo passaggio di un immagine talmente colorata, profumata e fresca da far venire voglia di tuffarcisi.
      Io amo moltissimo questa città e condivido totalmente questo entusiasmo (Soru escluso).
      Insomma… se a cagliari non ci vivessi mi verrebbe voglia di andare a passarci almeno un week end…
      Questo, credo, fosse il fine dell’articolo, non a caso inserito nella rubrica dedicata ai viaggi, e mi pare che sotto questo profilo la penna della giornalista faccia un “centro perfetto”…

  3. Stefano says:

    Ma hanno riaperto Ricciomania?
    Evvai!!!

  4. Alessandra says:

    certo che, qualunque fosse l’intenzione originaria della Sig.ra Melis, o del capo redattore che le ha chiesto di scrivere questo articolo, a me ha dato l’ impressione che si tratti, in realtà, di una di pagina pubblicitaria per una serie di locali cagliaritani, ovviamente paganti. Ci sono diverse versioni della stessa moda giornalistica. Ad esempio trasmissioni televisive come “Linea Verde” o altre di finta cultura turistica che hanno come sponsor i vari comuni visitati dalle sorridentissime “giornaliste” con tanto di tariffa oraria per i vari servizi. Chi conosce qualche amministratore comunale vi potrà confermare la cosa. Per renderla più somigliante ad un lavoro giornalistico da “Repubblica” ci hanno messo il riferimento a Soru ed ecco fatto. Per noi di Cagliari è semplicemente demenziale, per qualche lettore di Bergamo Bassa (e delusissimo futuro visitatore della città) sarà anche stimolante. E’ la stampa, bellezza.

  5. Mc Porc says:

    Cagliari e’ e rimane una delle piu’ belle città’ del mondo, e Soru ha contribuito a farla bella…a tratti

    • Sophie says:

      Contribuito realizzando un mausoleo in Lugo di una bellissima villa Liberty?
      Realizzando la sua azienda a ridosso dello stagno di Santa Gilla?

      Cagliari è una bella città, con i suoi pregi o difetti, ma a memoria richiedo solo che l’unico che ha fatto qucosa per renderla più bella è stato il sindaco Delogu…

      Soru neppure poteva migliorarla, non essendo sindaco.

  6. ‎”Sa accabbadora” … non dico che doveva comprarsi il libro l’articolista, ma almeno controllare sul web e scoprire che il titolo è senza articolo “sa” … “I Bastioni di Saint Remy” al plurale lo scrive chi non ha mai parlato con un cagliaritano… e che dire della voce di Elena Ledda, che risuona fra via Lamarmora e via dei Genovesi? Forse la suoneria di un cellulare con un suo brano? Chissà quanti turisti poi si imbattono negli scrittori ubriachi al Savoia o al Libarium o in uno dei tantissimi cagliaritani che frequentano il ristorante Italia (gli altri ristoranti di via Sardegna, ça va sans dire, pullulano di pirresi selargini o stranieri)! E ciliegina: “il Museo Archeologico, il più importante al mondo per la civiltà nuragica” … ed è in Sardegna sto museo? ma va?

  7. Però, mica male il Renatino.
    Sarà campagna elettorale, forse.
    Comunque, visto che quella descritta è la Cagliari sognata, anche i miei voti se li sognerà!!

  8. Caro Vito,
    Ti informo che Cagliari è in pietosa condizione ma non è colpa di Renato Soru. Chi ha scritto l’articolo su repupplica non è e non è mai stato a Cagliari. Probabilmente ha fatto una ricerca su google e ha messo insieme una serie di dati, notizie, auspici e progetti del passato e che non ha avuto l’accortezza di verificare. Non mi stupisco quasi più di nulla. Non mi stupisco certo di leggere articoli di “giornalisti” cosi superficiali e ignoranti.Chi riesce a stupirmi invece sei ti, caro Vito, che serbi un rancore così profondo nei confronti di Soru da acceccare la tua intelligenza e i tuoi occhi. Un rancore, oserei dire, da fidanzato mollato. Sei cosi accecato che arrivi a immaginare come marchetta un articolo cosi raffazzonato. Sei cosi accecato che non cogli un aspetto non secondario che salta agli occhi dei cagliaritani e che uno che si dice attento alla notizia come te dovrebbe evidenziare. Cagliari durante la precedente giunta regionale di centro sinistra è stata al centro di una serie di iniziative culturali e amministrative di grande rilievo. Contestabili o meno nel merito, nell’efficacia ma che comunque hanno attirato l’attenzione di tutta l’italia. Soru propose e mise da parte soldi veri per ristrutturare il quartiere di Sant’Elia coinvolgendo Koolhaas, premio Prizker per l’architettura; mise soldi veri per costruire un campus universitario nell’area ex Sem coinvolgendo Paulo Mendes de Rocha, altro premio Prizker, mise soldi veri da parte per progettare e costruire il museo Betile, con gara vinta da Zaha Hadid, altro premio Prizker. Certo sono tutte cose immaginate e non realizzate. Ma chiediti perche sono tutte cose rimaste sulla carta, di chi sono state le responsabilità, chi ha votato contro in consiglio comunale, chi ha lasciato che tutta quella montagna di soldi che si doveva investire a Cagliari è stata persa e dirottata altrove da l governo nazionale e regionale attuali.
    Tu caro Vito ti diverti con questo tuo atteggiamento, da mosca che vola non di fiore in fiore, ti mostri impietoso censore di Soru e questo di impedisce di esercitare la tua (ormai presunta) intelligenza.

    • La mia ormai presunta intelligenza in effetti consiste nel pubblicare anche commenti come questo… Detto ciò: Soru c’entra in questo articolo nella misura in cui è citato dalla collega, non sono certo io che ce l’ho infilato a forza. Volevo solo proporvi una riflessione tra giornalismo e pubblicità. Sul rancore verso Soru non ho nulla da dire, fa parte di una pubblicistica consolidata che riguarda tutti coloro che hanno avuto il piacere e l’onore di lavorare con Renato e poi hanno deciso di prendere un’altra strada. Sono un impietoso censore di Soru? Forse. Ma allo stesso modo anche degli altri politici e penso di dimostrarlo con il mio lavoro tutti i giorni.

      • Vito, Insisti con questa storiella della pubblicità su stampa amica? Volevi, ancora una volta, facendo finta di parlare d’altro, ricordare o ricordarti che tutti i mali di questa terra sono riconducibili a Soru. Ma hai toppato. L’articolo di Repubblica è una ciofeca: disinformato e superficiale. Sostenere che possa “dare una mano” a Soru è assurdo e indegno della tua intelligenza. Massimo Manca, poi, parla di “servizietto”. Il servizietto lo hanno fatto a Cagliari che oggi è senza una nuova casa dello studente e senza un museo (il cui progetto è stato portato a Shangai dal governo italiano). Il servizietto lo hanno fatto ai cagliaritani di Sant’Elia che continuano ad abitare un quartiere ghetto e in appartamenti fattiscenti. Soru si era occupato di questo e il sindaco Floris ha bloccato tutto preferendo il nulla. Questi sono i fatti. Ma a volte è preferibile riferire giudizi e pregiudizi.

      • mocambo says:

        Sarò poco furbo, ma non riesco a vederci la longa mano di Soru ,ma piuttosto la assoluta isipienza(e magari un pò di tifo)della giornalista.Io sono stato un forte sostenitore di Soru e continuo e credere che sia non una, ma due spanne sopra gli attuali politici,ma ti chiedo, di continuare a fare il tuo lavoro di giornalista ,di informarci su errori o magagne di politici o di altri personaggi pubblici ,poi starà alla mia intellligenza stabilire quali di questi saranno fatti in buona fede o no

    • Caro Lucio, sei mal informato.
      Lo sanno tutti che Biolchini ha consegnato le dimissioni. E senza rancore.
      Nutre rancore chi non ha saputo governare la sua scelta, per alcuni INCREDIBILE.( tutto quel denaro!!!)
      Ancora non si capacitano…
      Ma qualcuno ha ancora un briciolo di dignità e il coraggio di scrivere ciò che pensa.
      Ma i giornalisti non dovrebbero fare tutti così?

    • Massimo Manca says:

      Chi ha scritto l’articolo non è mai stato a Cagliari? Lucio, ma tu hai letto chi ha scritto l’articolo? Sei sicuro che Gianna Melis non è mai stata a Cagliari? Sarà, ma se è la Melis che ho in mente, Cagliari la conosce benissimo…

      Sul merito: che c’azzecca Soru e le tue considerazioni col fatto che Vito ha solo evidenziato le stronzate di una città che non esiste se non nella fantasia della collega? Questa sì, la tua, che è dietrologia a scoppio ritardato. Due cose sui fasti soriani, giusto per ribattere: negare che Cagliari, ai tempi dell’uomo solo al comando, è stata al centro di una serie di iniziative culturali e amministrative (molto meno) di grande rilievo sarebbe difficile, inutile e roba da fessi. Ben altra cosa sarebbe chiedersi: perchè, a vantaggio di chi, per cosa? Avrei bisogno di un bel po’ di pagine per spiegare passo per passo alcune dinamiche dell’era soriana. E il punto sta proprio qui: l’immaginario soriano, fatto in grandissima parte di comunicazione, giacca di velluto, archistar, fighettismo d’accatto, tifoserie, cervelli all’ammasso, richiami identitari, prodismo (in tutti i sensi) e aria fritta per gli addetti ai lavori – la cosiddetta cricca illuminata, radical-chic, che si faceva ricca e nobile in Sardegna (Stefano Boeri era uno di questi…) quando già cominciava a prendere piede una crisi spaventosa dell’economia, che avrebbe dovuto suggerire ben altri immaginifici progetti. Tutti a guardare il dito di Soru – e non la luna – e Soru a guardarsi il proprio ombelico. E mi fermo qui perché non vorrei ricordare quella sentenza che parlava di “potere sviato”. Soru propose tante cose per Cagliari, certo. E in 5 anni non ne ha realizzata una che io ricordi. Che ci fossero i soldi – se non per i suoi progettisti – è una balla (è vero solo in piccola, piccola parte, e solo grazie alle alchimie tipicamente aziendali di bilanci regionali geneticamente modificati da Soru, poi sonoramente bocciati dalla Corte Costituzionale con sentenza 213/208 e giudizio lapidario seguente “tecnica di copertura irrazionale e irragionevole… l’anticipazione di un’entrata futura per finanziare spese correnti è del tutto estranea ai canoni previsti dalla contabilità pubblica non solo statale ma anche regionale…oltre che contraria al principio dell’annualità del bilancio…”. Alla faccia della copertura delle spese. E meno male, quindi, che sono tutte cose rimaste sulla carta! Se non fosse così oggi, con i tempi che corrono, la fame e la disperazione dilaganti, la Regione non avrebbe neppure i soldi in cassa per la carta igienica!! Le grandi firme, i grandi opinion leader, la buona e repubblicana informazione, tutto era strumentale ad un disegno ben preciso, peccato che in pochi l’abbiano capito. Sicuramente tra questi ci fu l’ex direttore dell’Espresso Valentini. E forse perchè anche lui, come tanti altri (notoriamente tutti rancorosi, me compreso), ha avuto modo di studiare, seguire, frequentare, lavorare e quindi conoscere Soru molto bene. Fulminante il suo giudizio, del 2009: “Soru, un pescecane travestito da spigola. E’ un piccolo padroncino sardo che non ha avuto altri obiettivi che fare denaro. Almeno non si spacci per uomo di sinistra”. Beh, per quanto mi riguarda aveva più che ragione.

      • Come vuole il tuo super oliato stile, affastelli cose vere con autentiche falsità. La sentenza che copi e incolli si riferisce alla famosa legge finanziaria che anticipava le entrate ottenute con legge dello stato e che mai arriveranno dato che tremonti e berlusconi non rispettano quella norma. Quei soldi non avrebbero comunque coperto le spese per il campus e per betile perche in entrambi i casi si faceva riferimento a fondi europei e ai fondi fas. I primi sono spariti perchè seppure impegnati non sono stati spesi da Cappellacci, i secondi sono stati sottratti con destrezza da berlusconi e tremonti per poter finanziare il mancato introito dell’ici (abolito da questo governo), le multe per il mancato rispetto delle quote latte venete, il terremoto dell’aquila e cosi via.
        Quello che tu chiami immaginario era un progetto politico con difetti ma anche con molti pregi. Lascia che lo preferisca al disastro di oggi e al tafazismo tuo e di tutte le anime belle che ancora abboccano al tuo frustrato livore. Sarebbe interessante approfondire le tue mirabili gesta di assessore all’ambiente del comune di Quartu, del segno che hanno lasciato in quel disastrato comune. Basterebbe un post it per elencarle.

      • Massimo Manca says:

        Bah…le certezze e verità di Lucio. Come quella della giornalista che non sarebbe mai stata a Cagliari? Ognuno si presenta per quello che sa e scrive. Sulle falsità: poveretto, non sai quello che dici. Forse perchè non hai mai amministrato la cosa pubblica e non sai come si redige un bilancio. E come si assicura copertura alle spese. E come si quadra un bilancio. Ma forse non conosci neppure la Costituzione. Poco importa che Soru in quel bilancio anticipasse, violando la Costituzione, quanto promesso da altri: io ho scritto cose diverse. Ho richiamato principi sistematicamente violati da Soru per dimostrare una cosa ben precisa. Ho contestato il fatto che i soldi per le faraoniche opere soriane fossero disponibili, come hai sostenuto tu, con desolante ignoranza. Non lo erano perchè non c’erano (se non in parte e solo sulla carta), perchè il bilancio era farlocco (psss, ti informo che tutti i fondi, di qualsiasi natura, entrano in un bilancio) e non lo erano perchè, come scrive la Corte Costituzionale, la coperture delle spese, di tutte le spese, anche per le immaginifiche opere soriane, “deve essere credibile, sufficientemente sicura, non arbitraria o irrazionale, in equilibrato rapporto con la spesa che si intende effettuare in esercizi futuri”. E ancora: “la copertura è aleatoria se non tiene conto che ogni anticipazione di entrate ha un suo costo”, detto che ” l’obbligo di copertura deve essere osservato con puntualità rigorosa nei confronti delle spese che incidono su un esercizio in corso e deve valutarsi il tendenziale equilibrio tra entrate ed uscite nel lungo periodo, valutando gli oneri già gravanti sugli esercizi futuri”. Ti basta? Hai capito cosa volevo dire? Beh, se non l’hai capito vai a leggere qui e studia (http://www.insardegna.eu/opinioni/conti-pubblici-e-fisco/bilancio-2006-e-corte-dei-conti-ossimori-pere-e-mele). Tremonti…Berlusconi….ahahahahaha, ridicolo, ma con chi ho a che fare? Ma di cosa parli!!! Ho citato una sentenza precisa, la 213/2008!!! Ora, caro il mio ignorantello, prenditi la briga di andartela a leggere per scoprire quale fu la legge regionale – e l’anno – impugnata dal Governo, ma soprattutto chi, governando all’epoca il Paese, presentò ricorso alla Corte Costituzionale in data 7 agosto 2007!! Berlusconi? Tremonti? Ma fammi il piacere!! Guarda, già questo basterebbe per dipingere la tua credibilità, evitami quindi di riderti in faccia sulle mie “mirabili gesta di assessore all’ambiente a Quartu” (1993-2000, giusto per chiarire). Per fatto personale: che c’azzecca il riferimento all’incarico di assessore? Ahi ahi, segno di debolezza, mancano argomenti. Ah!, il venticello della calunnia…lo conosco sai? Attento a te, tu non conosci bene la mia storia, ma soprattutto me. Ergo, se vuoi essere credibile e se vuoi la risposta che meriti, prima ti firmi con nome e cognome e poi mi passi il “post-it” che millanti. Vedrai che risate! Tiè, che Dio ti benedica. Ti lascio alle polluzioni soriane… mi raccomando: accendi il cervello ogni tanto, che agiti troppo le mani (con lo scrivere, naturalmente)rischi di perdere la vista.

      • Massimo Manca says:

        Fresco fresco, appena pubblicato. http://www.democraziaoggi.it/?p=1662
        Del “vecchio”, saggio e stimato Francesco Cocco. Ma per Lucio, sicuramente, pieno di livore, affastellato di cose vere con autentiche falsità, ohibò. Anche lui, Francesco Cocco, avrà visto un film diverso? Non avrà colto il progetto politico soriano con molti pregi?Chissà.

  9. In una rubrica di viaggi nomi e indirizzi di attività ci possono stare, anzi ci devono essere, se poi è una selezione parziale, pazienza! Certo i nomi di Soru e delle archistar ci stanno un po’ appicicaticci, che sia un primo assaggio per una rentrèe del Presidente magari per il comune di Cagliari? ;-)))

  10. se l’articolo si riferisce all’opera di Renzo Piano e cioé la sede dell’ex Cis in viale Bonaria, quando è stato costruita Soru era un perfetto sconosciuto…..altra gente girava intorno in quel periodo….

  11. Massimo Manca says:

    Perchè, l’autrice del servizietto parla di idea? Ma va là…rileggere bene: “Ora Cagliari è una città moderna, elegante e con una grande vivacità culturale….alla rinascita ha contribuito il Presidente Renato Soru, che per ridisegnare e rinnovare i quartieri cittadini ha coinvolto nomi importanti dell’architettura, come Zaha Hadid, Rem Koolhaas e Renzo Piano”. Chi, dove quando???!!! E Renzo Piano? Ahahahahaha, che minch…ate! Non c’è nulla da fare, troppi smemorati, disinformati e tifosi ancora in giro.

  12. docpretta says:

    certo che l’idea di farla diventare più viva con i progetti architettonici era proprio buona.. se si pensa a Valencia che si è trasformata con le opere di Calatrava.. e diventata una città che merita di essere visitata solo per quello! e noi paghiamo la mancanza di lungimiranza e le beghe interne dei politici… tristezza..

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