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Comunali a Cagliari: centrodestra a pezzi, Fantola sorride. Pd verso le primarie, Soru in difficoltà per l’appoggio a Cabras

Definirlo caos non è eccessivo. Soprattutto nel centrodestra, dove manca ancora un candidato ufficiale ma spuntano come funghi i pretendenti e, soprattutto, alcuni pezzi da novanta vanno già per la loro strada. Per le elezioni comunali a Cagliari (data possibile: 8 e 9 maggio 2011) aspettiamoci grandi sorprese. Perfino una vittoria del centrosinistra che, a questo punto, non è più un’ipotesi irrealizzabile, nonostante il terremoto provocato dalla lettera di Antonello Cabras che annuncia di voler rinunciare alla candidatura (ma in realtà è un bluff).

Partiamo dal centrodestra, dove il caos aumenta ogni giorno di più. Le recenti pubbliche uscite di Gasparri e Bondi (il primo a favore di Massidda, il secondo a sostegno dell’ipotesi primarie) hanno avuto come primo risultato quello di costringere sardisti e Udc a rendere noto in maniera inequivocabile il loro sostegno al leader dei Riformatori, Massimo Fantola. Il Terzo Polo è già bello che pronto e può contare su un consenso che (grazie anche al Polo Civico di Antonello Gregorini) potrebbe sfiorare anche il 25 per cento. Ergo, quando Fantola a dicembre comunicherà ufficialmente la sua candidatura a sindaco, nel centrodestra scoppierà la bagarre. Perché se Fantola va da solo, arriva quasi sicuramente al ballottaggio e per il Pdl sono dolori.

I primi segnali del caos già si vedono. Le faide nel partito di Berlusconi sono riprese, più violente di prima. Non pago della sonora sconfitta alle provinciali, il deputato Salvatore Cicu vuole riproporre come candidato sindaco l’assessore al Personale Giuseppe Farris. Emilio Floris (che pure sostiene da sempre la candidatura di Ada Lai) risponde alla provocazione schierando il consigliere regionale Carlo Sanjust. Dal nulla poi spunta anche il consigliere Stefano Schirru, in cerca di visibilità. Insomma, tutti contro tutti.

In questa situazione, il senatore del Pdl Massidda gode. La sua macchina elettorale girà già a pieno regime e potrebbe far salire a bordo anche i finiani di Ignazio Artizzu. Risultato: Massidda al primo turno potrebbe superare agevolmente il 15 per cento.

E il Pdl? Notte fonda. Ada Lai scalpita ma è evidente che il suo nome non piace più di tanto. Monsignor Mani ha proposto al coordinatore Delogu di candidare l’ex assessore regionale Lucia Baire, ricevendo un netto rifiuto. Sui giornali continua a circolare il nome dell’assessore regionale al Bilancio Giorgio La Spisa, ma la sua recente nomina a vicepresidente della Giunta Cappellacci rende bizzarra l’ipotesi di una sua candidatura a Cagliari, forse più uno spauracchio agitato da Delogu per fare capire ai ribelli che un nome forte il Pdl ce l’ha. In ogni caso, il Pdl alle ultime provinciali a Cagliari non ha superato il 16 per cento. Il rischio concreto è dunque che, con Fantola e Massidda in campo, il partito non arrivi neanche al ballottaggio. Una catastrofe.

Per questo, il coordinatore regionale Mariano Delogu non può che sperare nelle primarie: perché così taglierebbe le gambe al Terzo Polo di Fantola, costringerebbe Massidda ad essere in ogni caso fedele al Pdl al Senato e soprattutto si garantirebbe una “assicurazione sulla vita” in caso di sconfitta.

Nel centrosinistra non è certo una invenzione l’accordo (rivelato da questo blog e poi ripreso dall’Unione Sarda) tra il segretario regionale Silvio Lai e Renato Soru per candidare Antonello Cabras. Peccato che il senatore con una lettera ora dice di non saperne nulla e che impegni internazionali lo trattengono dall’impegnarsi a Cagliari…

Cos’è successo? Molto semplice: a Cabras è bastato un articolo sull’Unione Sarda per capire che sul suo nome non c’era il pieno appoggio di tutto il partito. Al senatore d’altronde piace  vincere facile. Per cui la sua lettera va letta così: “Accetto le primarie se non ci sono altri nomi forti, tipo consiglieri regionali o esponenti della società civile sostenuti da Sardegna Democratica. Io mi candido ma voi adesso me lo dovete chiedere in ginocchio e dandomi tutte le rassicurazioni possibili, al di là del via libera da Bersani e Veltroni che ho già ottenuto”.

Chi ora è veramente in difficoltà è Renato Soru. Nei giorni scorsi ha mandato avanti i suoi fedelissimi per accusare il giornale di Zuncheddu di rimestare nel torbido, ma ovviamente si guarda bene dallo smentire pubblicamente il suo appoggio al senatore di Sant’Antioco a cui deve molto (vedi il via libera alla candidatura alle Regionali nel 2004). Soru però deve anche governare i mugugni della sua base (Cabras non è certo l’immagine del rinnovamento della politica che l’ex presidente della Regione predica in ogni occasione).

Inoltre l’ex presidente si trova nell’imbarazzante situazione (non nuova, in verità) di non avere un nome vincente da proporre al tavolo delle trattative: troppo debole per assoluta mancanza di esperienza amministrativa quella del docente universitario Gianmario Demuro, non gradita quella di Espa (che però non sembra comunque bruciare dalla voglia di correre a sindaco). Altri nomi Soru non ne ha. A meno che non venga fuori dal cilindro qualche sorpresa (e dopo la lettera di Cabras questo sarebbe il momento migliore per fare un nome nuovo, di quelli che nessuno si aspetta), il leader di Sardegna Democratica può solo uscire allo scoperto e appoggiare Cabras. La contropartita potrebbe essere interessante:  secondo qualcuno addirittura il lasciapassare per la candidatura alle prossime regionali o un appoggio per le ambizioni romane dell’ex presidente. Il sanlurese in realtà è ancora indeciso su cosa fare da grande, e comunque Cabras è un politico con il quale, nonostante le divisioni seguite alla diatriba sulla segreteria regionale, c’è stato sempre un grande feeling.

In ogni caso, la parola d’ordine nel Pd è “vincere”, e con Cabras, oggettivamente si può vincere. Anche se il senatore ha contro Emanuele Sanna (che però ancora fa circolare il suo dissenso in ristretti ambiti) e Paolo Fadda, da sempre contrario a qualunque mossa di Soru.

Vicino all’area del deputato di Villa San Pietro c’è oggi l’ex soriano Chicco Porcu, che scalpita (anche sul suo blog) perché vengano fissate le primarie. E sarà accontentato presto perché la settimana prossima il tavolo del centrosinistra deciderà la data delle consultazioni: prima di Natale o nella seconda metà del gennaio 2011. Se avesse un po’ di coraggio, Porcu potrebbe avere delle chance. Deve però sciogliere delle riserve e capire se valga la pena andare fino a in fondo senza temere l’astensione o peggio la campagna contraria che, in caso di vittoria, gli scatenerebbe l’ex amico Renato.

Chi invece ha già annunciato la sua candidatura alle primarie del centrosinistra è il consigliere comunale del Pd, Claudio Cugusi. Giovane è giovane (41 anni), ma qualche traversia giudiziaria (una condanna passata in giudicato risalente ai tempi in cui, giornalista dell’Unione Sarda, deteneva materiale illegale con il quale l’editore Nichi Grauso si trastullava per le sue intercettazioni telefoniche ai danni di giornalisti e consiglieri regionali) e un passato molti prossimo da rifondarolo cogodiano (per non parlare poi del giovanile periodo liberale…) non fanno di lui un candidato esattamente fuori dai giochi di palazzo. In realtà, dicono in tanti, Cugusi vuole solamente acquisire visibilità per poi poter ottenere una candidatura alle prossime regionali. Cugusi ha già fondato il “Comitato dei Cento/Quaranta con Claudio Cugusi”, cento quarantenni che appoggiano la sua avventura. In ogni caso, la sua candidatura alle primarie ora fa gioco a chi si vuole opporre all’ipotesi Cabras.

Conclusione: ad oggi l’ipotesi di un Terzo Polo con Riformatori, Udc, sardisti e il Polo Civico è sempre più dietro l’angolo. Il Pdl è allo sbando e per riprendere la rotta il coordinatore Delogu si gioca la difficile carta delle primarie. Il Pd crede alla vittoria ma deve superare i veti contrapposti e, anche in questo caso, lo scoglio delle primarie e le bizze di Cabras e l’incertezza di Soru. I giochi dunque sono aperti, finalmente le comunali a Cagliari non avranno un esito scontato come sempre.

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11 Comments

  1. gianmario demuro says:

    Caro Vito, mi hanno segnalato questo tuo intervento. Volevo semplicemente ricordarti che il mio Curriculum Vitae è pubblico da molti anni, nonchè costantemente aggiornato. Se vuoi ecco il link dove puoi agevolmente leggero: http://giurisprudenza.unica.it/pub/docenti/77/index.jsp?iso=349&is=77&id_corso=0.
    Un caro saluto Gianmario.

  2. Visto che parlare di nomi nuovi in una città di apparati e poteri forti è quanto meno ridicolo, credo che il PD dovrebbe seriamente fare una proposta nominativa che venga dalla sua dirigenza. Una proposta che potrebbe anche trovare un accordo senza le primarie, che sarebbero una pagliacciata qualora fossero fatte contro un candidato unitario del PD e di parte del centro sinistra. Penso che uomini come Marco Espa e Gianpaolo Diana siano spendibili, non saranno nuovi ma certamente hanno una storia politica di tutto rispetto.

  3. Monica says:

    A Cagliari vincerà di nuovo la destra, e non per meriti acquisiti sul campo, ma perchè Cagliari è sempre stata di destra, non importa quanto schifo abbiano fatto certi sindaci, non ultimo quello attuale.

  4. Banana says:

    Todde! ecco il nome che ieri mi mancava!

  5. docpretta says:

    ma di programmi non se ne parla? detto cosi la classica corsa all’oro.. prima i nomi e poi diciamo due cazzate per far stare buoni gli elettori.. Ormai la politica è questo. Io ti sistemo nella corsa a sindaco e te faccio fare la corsa all’ente.. pogaridari

  6. A quanto pare l’incertezza che si vive nella politica nazionale ha i suoi degni riflessi nell’agone cittadino. C’è un sindaco immobilista o presunto tale che, per non smentirsi, non tira la volata con convinzione a un successore. C’è un democristiano di lungo corso, riciclato riformatore, che allarga la base dei consensi sul suo nome da entrambe le parti. C’è uno pseudo ribelle che vorrebbe fare l’outsider ma potrebbe mettere d’accordo chi in campo nazionale litiga da un po’. Poi c’è tutta una galassia di nomi di secondo piano, mandati avanti dai vari zombi e mummie egizie.
    Dall’altra parte c’è uno poco simpatico che avrebbe però un largo consenso per via della lunga carriera e del prestigio personale, ma per ora fa il prezioso. Poi nient’altro di concreto, nessun nome autorevole che abbia l’imprimatur di chi sta lavorando dietro le quinte. E qui viene il bello: siamo sicuri che le primarie saranno la panacea per tutti i mali del centrosinistra? Io sono un convinto sostenitore di questo mezzo di espressione democratica, anche perché il coinvolgimento della base nelle scelte importanti e un modo di riportare la politica (quella vera) tra la gente. Ma occorre che le carte non siano viziate: le primarie avrebbero senso solo con la contrapposizione di candidati motivati, che abbiano un’idea precisa su come amministrare la città, sulle cose da mantenere e quelle da innovare.
    Una candidatura “di partito” contrapposta a nomi qualsiasi senza arte né parte, o peggio, contrapposta a gente in cerca di visibilità, sarebbe un puro esercizio retorico per affermare lo strapotere del palazzo. Questo farebbe male al centrosinistra e a tutta la politica cittadina. Credo che se le cose dovessero andare così e dalle pseudo primarie uscisse una candidatura simile, se il giorno delle elezioni ci sarà il sole, i cagliaritani lasceranno la scheda elettorale a casa e andranno al Poetto.

  7. Parlo dell’autore di questo blog in un mio post, mi pare doveroso renderlo noto http://bit.ly/dmNIip

  8. Massimo says:

    Giorgio Todde vuole davvero bene alla città!

  9. A me Cugusi mi aveva minacciato di portarmi in tribunale perché avevo menzionato la sua condanna sul mio blog. Dice che il giudice gli ha concesso il beneficio della “non menzione” e quindi non si poteva scrivere. Essendo io un povero disgraziato squattrinato, la tolsi (quasi) subito. Per il resto, se Cabras rientra dalla finestra sarà una sconfitta totale per il PD cagliaritano – e non per il nome in sé, ci tengo a sottolinearlo, ma per i metodi utilizzati – ancora con il vecchio trucco “me lo ha chiesto il partito, per me è un sacrificio, non posso dire di no, lo faccio per i cittadini, etc etc”.

  10. pssssssss….psssssss…..Giorgio Todde!

  11. tanti, tanti pretendenti..nessuno che voglia davvero “bene” a Cagliari.

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