Politica / Sardegna

Pastori sardi, ultima chiamata. Se non lasciano il Consiglio, fanno la fine dei “Figli delle stelle”

Al sesto giorno di occupazione del Consiglio regionale, la protesta del Movimento Pastori Sardi si è arenata. Con il passare delle ore ci si è resi conto che la richiesta di quindicimila euro attraverso la de minimis era assolutamente campata per aria (e non per motivi politici, ma proprio per impossibilità normative). Ora si cerca una via d’uscita, ma è chiaro che la grande occasione i pastori l’hanno perduta martedì notte quando avrebbero potuto strappare dalla politica molto più di quanto non potranno ottenere adesso.

Ai pastori va comunque riconosciuto l’onore delle armi e una via d’uscita dignitosa: sta a loro cercarla e alla politica offrirgliela. Ma i tempi stringono: per domani è previsto il tavolo convocato dal presidente Cappellacci con tutte le associazioni di categoria, e se i pastori non lasciano il Consiglio nelle prossime 24 ore non avranno titolo per partecipare. La stessa minaccia di riportare i pastori in piazza dopodomani potrebbe essere controproducente, visto che nell’ultima manifestazione (quella sfociata negli scontri) i pastori erano molti di meno di quelli presenti alla prima iniziativa.

Il Movimento inoltre è spaccato a metà, tra chi vorrebbe sospendere l’occupazione e sedersi al tavolo delle trattative, e chi invece vuole continuare ad oltranza.

La situazione mi ricorda quella raccontata da un film in questi giorni in programmazione, “Figli delle stelle”. Sinossi: un gruppo di disoccupati disperati decide di rapire un ministro e invece prende per sbaglio un sottosegretario. Tra luoghi comuni antiberlusconiani, richieste impossibili, situazioni grottesche, parodie dell’eversione anni ’70, il gruppo finisce con l’ostaggio a Cortina e a quel punto….

Altro non vi dico, perché il film merita di essere gustato. Però un dialogo tra i due protagonisti mi sembra perfetto per raccontare la situazione che viviamo noi:

– “Mi sa che avemo fatto una cazzata”
– “Sì, ma almeno avemo fatto qualcosa”.

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7 Comments

  1. Luca B. says:

    Ehi, Vito… guardi mica Rai News 24?

  2. trafiletto says:

    Io non so niente di Economia, di Politica e neanche niente so di Pastorizia (anche se sarda).
    Però ho sentito dire in giro che: l’Economia non è una scienza esatta, la politica non è un’arte pura e la Pastorizia non è soltanto poesia ma anche una gran fatica.
    Sono poco “studiato” e il senso pieno di quanto su riportato un pò mi sfugge, ma voglio lo stesso tentar di decifrare quanto da spettatore vado osservando dal giugno scorso.
    Quello che so è che movimento, partito, sindacato e pure fondazione sono “oggetti politici”
    tra loro ben differenti e un movimento, per quanto riesco a capire io, nasce da un qualche bisogno, materiale e/o spirituale, si organizza su qualche istanza e persegue un dato obiettivo.
    E questo è quanto il MPS va praticando.
    Sarà per questo che piace poco a politici, sindacalisti, opinione pubblica e pure giornalisti?
    Forse perchè pensa e agisce da autentico movimento e non come surrogato di partito o succedaneo di sindacato?

  3. Ospitone says:

    Forse ,si tratta dell’ennesima occasione mancata…tanto rumore per nulla.Era l’occasione per discutere seriamente il rilancio,il rinnovamento di un comparto che non è al passo con i tempi.Invece , si risolverà con una manciata di soldi che basterà a calmare tutti per un pò. Non siamo ancora maturi!!! Bella sigura

  4. Valerio says:

    Stamattina su Videolina c’era il programma che fa rivedere pezzi di telegiornale di vent’anni fa. E manco a farlo apposta proprio vent’anni fa i pastori si riunivano (pochi e disuniti, ma non era una novità nemmeno allora) nella zona di Arborea per una mobilitazione che chiedeva le stesse cose che chiede quella attuale, ovvero la solita pezza dei contributi e dell’assistenzialismo senza alternative, guidata dallo stesso Felice Floris di Desulo che guida quella attuale.
    La domanda è ovvia: possibile che in vent’anni il Movimento Pastori Sardi non abbia imparato la lezione? Possibile che si arrocchino ancora in forme di protesta vuota e antidemocratica (stanno occupando il Parlamento di tutti i Sardi), chiusi nella testardaggine che conferma il pregiudizio da barzelletta col quale siamo descritti fuori dall’Isola?

  5. Merita di essere visto. Migliore battuta? Giovanni Battiston : “Mi dichiaro prigioniero politico!”. E non aggiungo altro.

  6. Fisiox says:

    Nuovo slogan: “Siamo tutti figli delle stelle”

  7. Marisa Melis says:

    e nooooooo raccontaci la fine!!!!

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