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Cagliari 1943: chi sono queste tre donne? Qualcuno le riconosce? (per un museo della memoria cittadina)

Donne 1943

Cagliari, 1943: donne che pregano tra le rovine della chiesa di Sant’Anna (foto Istituto Luce)

Cagliari, febbraio 1943: i bombardieri alleati si accaniscono contro la città. La chiesa di Sant’Anna, nel quartiere di Stampace, viene colpita e la sua grande cupola squarciata. Dopo l’incursione, tre donne pregano in ginocchio davanti all’altare maggiore. Un fotografo dell’Istituto Luce le ritrae, disperate e sgomente. La foto però non viene diffusa perché la censura del regime fascista la blocca. Quell’immagine oggi è esposta a Milano nella mostra “War is over! L’Italia della Liberazione nelle immagini dei U.S. Signal Corps e dell’Istituto Luce, 1943-1946”, curata da Gabriele D’Autilia ed Enrico Menduni, ed allestita presso la spazio Forma Meravigli, in via Meravigli 5.

Chi sono quelle tre donne? Quali sono i loro nomi? In quel 1943 sono sopravvissute ai bombardamenti o sono sfollate? Qualcuno è in grado di riconoscerle? Dalla foto sono passati 73 anni, i figli e i nipoti delle tre donne potrebbero essere ancora in vita.

Recuperare i loro nomi e ricostruire la loro storia sarebbe un dovuto risarcimento alla sofferenza e al dolore di quella generazione di cagliaritani, ma anche un contributo alla memoria cittadina. I bombardamenti del 1943 sono stati uno spartiacque per la storia di Cagliari, un momento che in tanti hanno indagato ma che meriterebbe di essere studiato e fatto conoscere anche delle istituzioni.

Il materiale non manca. Proprio questo pomeriggio, alle 18.30 presso la Fondazione Siotto, in via dei Genovesi a Cagliari, il Club Modellismo Storico Cagliari presenterà una raccolta di immagini inedite realizzate dai soldati tedeschi a Cagliari nei giorni dei bombardamenti della primavera 1943, insieme al film ”Bombing Raids. La Sardegna in guerra negli inediti Combat Films dell’US Army Signal Corps 1943-1944”, curato dall’associazione sulla base di inediti filmati rinvenuti presso i National Archives di Washington.

Cagliari ha bisogno di un museo sulla sua storia più che bimillenaria, ne ha bisogno per dare prospettiva al suo futuro, per seguire un filo che ogni tanto sembra interrotto.

Dare un nome a quei tre volti sofferenti potrebbe essere l’inizio di un progetto a cui tutti siamo chiamati a collaborare.

SAnna

Cagliari 1943: la grande cupola della chiesa di Sant’Anna squarciata dalle bombe alleate

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4 Comments

  1. Il Medievista says:

    Nel frattempo con l’ISEM/CNR abbiamo pubblicato questo
    Special Issue “RiMe. Rivista dell’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea”, 15/2, Dicembre 2015

    1215-2015. Ottocento anni dalla fondazione del Castello di Castro di Cagliari
    a cura di Corrado Zedda

    Corrado Zedda – Introduzione pp. 5-11

    Corrado Zedda – Dalla Santa Ilia giudicale al Castrum Calaris pisano pp. 13-58

    Rossana Martorelli – Castrum novo Montis de Castro e l’origine della Cagliari pisana: una questione ancora discussa pp. 59-93

    Marco Cadinu – Il territorio di Santa Igia e il progetto di fondazione del Castello di Cagliari, città nuova pisana del 1215 pp. 95-147

    Raimondo Pinna – Fondazione di Castel di Castro (1215), distruzione di Santa Igia (1258). Un legame inscindibile pp. 149-205

    Sandro Petrucci – Per una storia politica di Cagliari pisana. I burgenses Castelli Castri

    pp. 207-269

    Simonetta Figus – Il Castel de Caller catalano-aragonese quale appare dal Llibre de deu i deg di Johan Benet, mercante di Barcellona pp. 271-311

    Mauro Ronzani – I Visconti e la loro politica fra la Tuscia e la Sardegna pp. 313-325

    Buona lettura a chi è interessato.

    Abstracts in:
    http://rime.to.cnr.it/2012/index.phpoption=com_content&view=article&id=95&Itemid=82&lang=fr

  2. I Liberatori …

  3. Una nota di servizio.Questa immagine credo facesse parte di un cinegiornale ed era intitolato prodezze degli americani Non mi pare fosse censurato. Anzi era un documentario di propaganda.

    • Stavo per scriverlo io. Concordo. Ho sempre pensato fosse una foto “costruita” proprio per fini di propaganda.

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