Politica / Sardegna

Pigliaru, Delrio, Ryanair in Sardegna e le tasse aeroportuali: cronistoria di una pagliacciata

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Sul caso delle tasse aeroportuali volute da governo Renzi e che hanno determinato la sostanziale fuga di Ryanair dalla Sardegna, da mesi si accavallano dichiarazioni, promesse, appelli e prese di posizione. Ho provato a venirne a capo redigendo una sintetica cronologia dei fatti. Ogni affermazione è stata tratta da articoli i cui link sono chiaramente indicati. Potrei aver saltato qualche passaggio, per cui chiedo la collaborazione di voi lettori per colmare le eventuali lacune.

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Primo gennaio 2016, scatta l’aumento del 40 per cento delle tasse municipali aeroportuali: si passa da 6,50 a 9 euro per ciascun passeggero in arrivo e in partenza dall’Italia. La manovra, voluta dal governo Renzi, serve a coprire il fondo per la cassa integrazione degli ex piloti Alitalia.

Passa poco più di un mese e il 2 febbraio il direttore commerciale di Ryanair David O’Brien durante una conferenza stampa a Roma, definisce “illogica la decisione del governo italiano di aumentare ancora le tasse municipali, danneggiando il turismo italiano, il traffico e i posti di lavoro”. Da qui la decisione di spostare aeromobili e posti di lavoro fuori dall’Italia verso altre basi in Spagna, Grecia e Portogallo, e chiudere le basi di Alghero e Pescara.
Con la chiusura della base di Alghero prevista entro il 31 ottobre verranno tagliate 8 rotte con 300 mila clienti persi e 225 posti di lavoro soppressi.
Il sindaco di Alghero Mario Bruno raggiunge subito Cagliari e chiede al presidente Francesco Pigliaru e all’assessore ai Trasporti Massimo Deiana precise garanzie di un intervento immediato presso il governo. (1)

3 febbraio, la Regione fa sentire la sua voce. “La decisione del Governo nazionale di penalizzare in maniera molto pesante soprattutto la Sardegna”, dice l’assessore ai Trasporti Deiana. “È evidente che per l’Isola tale provvedimento ha un impatto maggiore rispetto a qualsiasi altro territorio italiano. La Regione esige coerenza dal Governo, in particolar modo quando si tratta di affrontare il tema dell’insularità, e chiede dunque che sia autorizzata una deroga specifica per gli aeroporti sardi. Ecco perché chiediamo a Palazzo Chigi di ripensare e rimodulare, riguardo agli aeroporti isolani, l’applicazione della tassa”. (2)

Secondo Deiana il Ministero delle Infrastrutture sarebbe pronto ad aprire un’istruttoria tecnica sulla possibilità di esenzione della tassa di imbarco per i passeggeri in partenza o diretti in Sardegna. (3)
“In seguito alla decisione del Governo abbiamo immediatamente scritto una lettera al ministro e chiesto e ottenuto un incontro urgente con i suoi collaboratori: la risposta è stata tempestiva – precisa Deiana – e già a partire da oggi si stanno valutando le soluzioni percorribili al riscontro della nostra richiesta”. (3)
“La deroga sarebbe non un trattamento di favore ma il semplice riconoscimento dello svantaggio causato dalla condizione di insularità che la Regione rimarca costantemente e i cui problemi e costi il Governo si è impegnato a mitigare”. (3)

4 febbraio, la politica sarda ostenta ottimismo: “I segnali che arrivano dal governo su una possibile revisione della tassa d’imbarco per gli aeroporti sardi sono incoraggianti. Va dato merito all’assessore Deiana di aver immediatamente ottenuto l’apertura di una istruttoria tecnica”, afferma il senatore del Pd Silvio Lai (4).

5 febbraio, parla il presidente della Regione Francesco Pigliaru e le sue sono parole inequivocabili. Nel corso di una conferenza stampa all’aeroporto di Alghero afferma: “Dobbiamo continuare a convincere il governo che con quell’aumento ha fatto una grande stupidaggine. Aumentare le tasse nel trasporto aereo è una stupidaggine in generale e una stupidaggine in particolare per la Sardegna. Farò la mia parte, ho rapporti col ministro Delrio e saranno ulteriormente intensificati. Facciano quello che vogliono sul resto di Italia ma il prezzo che noi rischiamo di pagare è altissimo”. (5)

L’assesore Deiana invece è sicuro: “Il ministro Delrio ha appena dichiarato di essere disponibile a una riduzione delle tasse sui diritti aeroportuali”. (6)

Pigliaru è ottimista su tutta la linea: “Abbiamo le risorse e sono certo che nel giro di poco tempo andremo ad annunciare voli più frequenti e verso più destinazioni che nel passato” (5).

6 febbraio, il ministro Delrio afferma: “Stiamo studiando quali misure alternative si possono adottare, alla fine del primo semestre” (quindi a fine giugno, ndr). “Ho incontrato i vertici di Ryanair e EasyJet, abbiamo discusso di questo – racconta Delrio – e gli ho fatto presente che per noi era un atto dovuto perché c’era l’impegno del governo Monti di finanziare in questo modo il Fondo ma, come si sa, l’impegno di questo governo è di ridurre le tasse”. “Sia chiaro che le minacce di ridurre voli e personale non sono accettabili e non aiutano certo alla soluzione del problema”. (7)

8 febbraio, Deiana torna alla carica: Per il momento, fa sapere l’assessore, il risultato portato a casa è quello di un’istruttoria tecnica avviata dal ministero, da cui si capirà se e quali margini d’azione ci sono per questa operazione. (8)

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Passano tre settimane e il 25 febbraio il ministro Delrio assume in Parlamento l’impegno a ridurre le tasse d’imbarco. “Verrà verificata la possibilità di ridurre al minimo l’addizionale comunale”, afferma durante il question time alla Camera, sottolineando però che “non si va via per 2 euro e mezzo”. (9)

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Passano i giorni e non succede nulla. Quindi il 16 marzo Regione e comune di Alghero tornano alla carica e riescono a strappare un incontro con Delrio, i vertici di Ryanair. L’appuntamento è a Roma per il 7 aprile. (10)

6 aprile: l’Ansa batte questa notizia: “Domani a Roma, con inizio alle 9 al ministero dei Trasporti, riunione che si annuncia decisiva per tentare di bloccare la chiusura delle basi Ryanair negli aeroporti dell’Abruzzo (Pescara) e della Sardegna (Alghero). Nella delegazione che incontrerà il ministro Graziano Delrio e il responsabile commerciale della compagnia leader nei low cost, David O’Brien, ci saranno i governatori delle due regioni interessate, Luciano D’Alfonso e Francesco Pigliaru”. (11)

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Arriva il fatidico 7 aprile. E al termine del vertice si respira aria di ottimismo: il Ministero dei Trasporti ha confermato l’impegno per la riduzione dell’aumento dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco. “La riunione è stata positiva con impegno delle parti a riprendere il dialogo e a rivedere le decisioni annunciate – afferma DelrioLe comunicazioni che il Ministero ha fatto riguardo alla tassazione ed alla revisione delle linee guida e l’impegno a essere rapidi apre alla possibilità concreta che non solo si confermino gli impegni passati, ma che vi siano ulteriori sviluppi del traffico aereo“. (12)

Al termine del vertice del 7 aprile anche il presidente Pigliaru dichiara la sua “soddisfazione”.
“L’incontro è stato positivo e l’assunzione di impegni specifici da parte del governo è un passaggio fondamentale. È stato riconosciuto che il recente incremento dell’addizionale comunale sui diritti d’imbarco ha un effetto negativo in modo particolare per gli aeroporti minori ma ancor di più per quelli insulari. Il ministro Delrio ha confermato l’impegno di ridurre la tassa e di farlo in tempi certi. Noi, da parte nostra, abbiamo chiesto di azzerarla per quanto riguarda gli aeroporti insulari. E si è convenuto quanto la rapidità sia altrettanto essenziale.
“La direzione è questa”, ha concluso il presidente Pigliaru, “ora continuiamo a lavorare”. (13)

Anche il sindaco di Alghero Bruno, generalmente scettico, si lascia andare all’ottimismo: “È stato un vertice importante, che apre finalmente nuove prospettive”. Per il sindaco in poche settimane si potrà “raggiungere il risultato sperato, atteso e condiviso nell’esclusivo interesse dell’isola”. (14)

Il ministro Delrio, con una nota ufficiale, afferma che agli interlocutori di Dublino sono state offerte “garanzie sufficienti”. La tassa addizionale aeroportuale, destinata nelle intenzioni di Palazzo Chigi a compensare gli esuberi di Alitalia, dovrebbe sparire entro il mese di giugno. (15)

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Passa un mese e alle parole non segue alcun fatto. Per questo motivo i sindaci di Sassari e Alghero decidono di andare a Dublino.

Alla vigilia del loro incontro però, il 4 maggio, Pigliaru e Renzi si incontrano a Palazzo Chigi. Il presidente della Regione arriva la conferma che l’ostacolo dell’aumento delle tasse aeroportuali non ci dovrebbe più essere. “Presto avremo risposte molto attese sulla mobilità aerea, inclusa la questione delle tasse aeroportuali”, afferma. (16)

Il 5 maggio a Dublino intanto, l’amministratore delegato di Ryanair Michael O’Leary è chiaro: i tempi sono stretti, entro metà giugno occorre pianificare i voli in vista della stagione invernale 2016. O’Leary ha sottolineato che per la loro permanenza ad Alghero basterebbe rivedere le tasse anche per la sola Sardegna. (17)

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Il 13 maggio il colpo di scena: rispondendo alla Camera ad una interrogazione di Mauro Pili, il sottosegretario Vito De Filippo, per conto del Ministero dei Trasporti, afferma che le tasse aeroportuali non scenderanno prima del settembre del 2017, a patto che il gettito fiscale superi i 184 milioni di euro. (18)

Pronta la reazione del presidente Pigliaru: “La Regione ha chiesto e continua a esigere che l’aumento delle tasse aeroportuali debba essere cancellato, soprattutto per una regione insulare come la nostra. Il Governo oggi indica il mese di settembre come momento in cui prenderà una decisione. Crediamo che sia essenziale invece fare molto più in fretta. Il ministro Delrio mi ha confermato che è personalmente impegnato ad anticipare i tempi della decisione”. (19)

Delrio, che nell’incontro del 7 aprile aveva premesso l’abolizione delle tasse entro giugno, ora sposta il termine a settembre.

Sconcertato il sindaco di Alghero Mario Bruno: “Effettivamente mi aveva sorpreso la risposta fornita alla Camera all’interpellanza di Pili. Evidentemente c’è stato un difetto di comunicazione tra il ministro Delrio e il sottosegretario De Filippo perché pochi giorni fa avevamo ricevuto garanzie specifiche anche dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi”. (18)

La dichiarazione alla Camera del sottosegretario preoccupa Pigliaru che chiama subito al telefono Delrio, il quale gli spiega che “solo dopo il 30 settembre e solo sulla base del gettito assicurato dalle tasse, con un decreto interministeriale sarà possibile prevedere il ritocco (al ribasso) degli importi”. Secondo Pigliaru però Delrio ha accolto la richiesta: la decisione di tagliare le tasse sarà presa prima di settembre. (20)

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E in effetti dopo qualche giorno, è il 17 maggio, il presidente Renzi torna sull’argomento e rassicura tutti. Parla dello scalo di Pescara, ma è chiaro che si riferisce anche a quello di Alghero. “Interverremo sulle tasse aeroportuali. È chiaro che dobbiamo avere uno sguardo strategico: i grandi hub non possono essere in tutte le province, il Paese deve ridurre il numero degli hub ma la realtà abruzzese ha tutte le condizioni per andare avanti e speriamo che con l’intervento sulle tasse aeroportuali possano risolversi i problemi”. (21)

Ormai la svolta è attesa da un momento all’altro. 20 maggio, parla il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, Luca Lotti: “Già dalla settimana prossima il ministro dei Trasporti Graziano Delrio possa dare risposte precise sulla riduzione o sull’abbattimento delle tasse aeroportuali”. (22)

Il 25 maggio la richiesta al Governo Renzi di “cancellare le tasse entro il 15 giugno” arriva ufficialmente dall’Anci Sardegna. (23)

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Siamo in campagna elettorale per le amministrative, il 2 giugno Delrio è ad Olbia e afferma: “Il fondo volo, quello che serve a sostenere gli ammortizzatori sociali, è bello pieno carico. Dunque insisterò per ridurre drasticamente le tasse aeroportuali. Io sono per questa ipotesi”.  (24). “Ridurre drasticamente”, non “cancellare” dunque.

Il 5 giugno la Nuova Sardegna titola: “Tasse alle low cost, la Regione fiduciosa: Presto la soluzione”. L’assessore Deiana dice: “La quota per colmare il fondo destinato agli ammortizzatori sociali è stata raggiunta e Delrio sta lavorando per trovare una soluzione al problema e quindi abbassare, o addirittura per cancellare le tasse aeroportuali”. (25)

Passano dieci giorni e non succede niente.

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Il 16 giugno il sindaco di Alghero Mario Bruno scrive a Delrio. “Ministro, ci dia immediati segnali concreti. Mi fido di Lei. Le chiedo un’immediata e autorevole azione. Confido ancora nell’intervento del Governo, e nel Suo impegno in particolare, affinché si possano produrre gli atti concreti già richiamati entro qualche giorno”. (26)

Il 23 giugno Delrio è in Sardegna per inaugurare i primi lotti della Sassari-Olbia e annuncia al mondo una verità sconcertante: “Mia moglie ha provato a prenotare un aereo o un traghetto per raggiungere la Sardegna ma non ha trovato niente a prezzi ragionevoli. E voleva venire da sola, neanche con i nostri nove figli”. (27)

E della promessa di togliere le tasse entro giugno? “Avevamo promesso entro l’estate un cambiamento di rotta che non riguarda solo Ryanair ma le tariffe aeroportuali italiane, abbiamo lavorato ai numeri ma non siamo riusciti a inserire il provvedimento nel Decreto Enti locali, la cui prima versione è stata licenziata venerdì scorso dal Consiglio dei ministri. Inseriremo il provvedimento entro l’estate in fase di conversione del decreto – assicura il ministro – perché al momento stiamo finendo i calcoli con la Ragioneria”. Delrio ha poi spiega che “il presidente Renzi mi ha assicurato che nei prossimi giorni riusciremo a risolvere la questione, così che entro l’estate potremo mantenere l’impegno per il bene del turismo e di tutto il Paese”. “Entro l’estate” per la Nuova Sardegna significa entro settembre. (28)

Entro l’estate? Il sindaco di Alghero Mario Bruno, afferma “Non ci accontentiamo più di parole. Ogni giorno che passa è un danno incalcolabile. Apprezzo la ferma volontà del Ministro ma non basta”. (29)

Delrio si è rimangiato quattro mesi di promesse ma l’assessore Deiana non ne fa un dramma e il 23 giugno afferma: “Siamo soddisfatti per le dichiarazioni del ministro Delrio sulla riduzione delle tasse aeroportuali entro l’estate, ci aspettavamo questa decisione perché abbiamo sempre potuto contare sulla costante attenzione del titolare delle Infrastrutture verso i problemi della Sardegna, come dimostrato anche dall’eccezionale impegno che sta dedicando in queste ore alla questione Meridiana”. (30)

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La situazione però degenera.

Il crollo del traffico aereo ad Alghero nel mese di maggio (31) provoca una lite furibonda tra Regione e amministratori locali sulla possibilità di finanziare le rotte di Ryanair (32). Intanto però sulle tasse aeroportuali è tutto fermo (33).

A questo punto i sindaci del nord Sardegna minacciano di manifestare a Cagliari (34) e l’8 luglio vengono convocati a Cagliari da Pigliaru e Deiana. Il risultato della riunione è il seguente: “La Regione e una delegazione di sindaci sardi chiederà un incontro immediato al ministro dei trasporti Graziano Delrio, dove verrà richiamata l’attenzione sul tema caldo della riduzione delle tasse aeroportuali”. (35)

Quattro mesi buttati. Quattro mesi di promesse a vuoto. Quattro di impegni non mantenuti. Di fatto si torna alla situazione del 16 marzo, quando si era fissato un vertice a Roma con Delrio, i presidenti delle regioni interessate e i capi di Ryanair.

Alla Nuova Sardegna di oggi, domenica 10 luglio: il sindaco di Alghero Bruno dice: “Servono risposte entro luglio altrimenti tutto sarà perduto. Abbiamo saputo che Delrio sta lavorando all’emendamento che verrà presentato nei prossimi giorni, farà parte del decreto Enti locali da convertire in legge in parlamento”.

Fine della cronistoria.

Ora, a parte “pagliacciata”, conoscete un termine capace di descrivere questa situazione?

 

 

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36 Comments

  1. Caterina says:

    Credo che questo ottimo articolo vada aggiornato alla luce delle ultime strabilianti novita’ capitate nelle ultime settiimane. Un caso scuola di malgoverno e incapacita’ amministrativa.

  2. Marieddu says:

    E’ tipico di certi furbetti all’italiana creare un problema avendo già la soluzione in tasca: questi hanno messo la tassa e ora che l’hanno tolta (peraltro per soli quattro mesi quattro) si stanno gonfiando di orgoglio come dei piccioni tubanti. Ma per favore!!! Buffoni!!!

  3. Giorgio L. says:

    A me continua a non essere chiaro il nesso tra due euro e mezzo di tasse ed il comportamento di Ryanair; io ho da tempo fatto mea culpa per non aver capito che le possibilità dei low-cost non erano uno status eterno ma una scommessa imprenditoriale che andava onorata da tutti noi volando tutto il possibile ai prezzi ridicoli, che potremmo rimpiangere per molto tempo.
    Detto questo non mi pare si sia ancora trovata una spiegazione completa e ragionevole dei movimenti sui cieli sardi, e non basta neanche il triste quadro descritto nell’articolo.

  4. Peppe Aresu says:

    Se posso suggerire un nome di presidente della giunta. Ignazio Cadeddu gemelli iche sta nella campagna tra Nuoro e Oliena e non è del Pd. Ha fatto 10 esami a lettere e dipinge.

  5. Miriam Sanna Mura says:

    Bravo. Una domanda. A chi giova cacciare Raianer? Forse a Alitalia? Seguire questa pista? Tutto si spiega. Non basta dire inetti dilettanti, cosa vera. Dobbiamo chiederci cosa si aspetta MeriDeiana. Ossia Qatar. Poi dobbiamo ammettere che questa volta abbiamo preso una cantonata coi professori che boh. Peggio di così. Meglio Peppino Mela o Gianni Puddu che sanno anche guidare il bus.

  6. truijllo says:

    http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2016/07/11/news/ryanair-corsa-contro-il-tempo-per-salvare-alghero-1.13801200 ieri (11/07/16 ) Pigliaru e Deiana dovrebbero aver chiesto un incontro urgente a Delrio

  7. Francesco says:

    E’ evidente che esiste una regola transitiva, legata al sostentamento di Alitalia/Etihad, non solo a favore degli esuberi in mobilità il cui costo è stato fatto gravare a residenti e turisti con questa tassa che di “comunale” ha ben poco. Infatti, si era partiti dai 2100 esuberi di Alitalia (2008) con privilegi unici: fino a sette anni di sussidi, mobilità inclusa, con assegno pari all’80% dell’ultimo stipendio, senza tetto limite! Gli altri dipendenti dei settori privati, comuni mortali, hanno un massimo 1100 euro dati dall’INPS per 2 anni più altri due di eventuale mobilità. Fino al 2014, partendo dal 2008, Alitalia ci è costata 6,5 miliardi di euro. Ed ecco le contraddizioni: la UE ci bacchetta se per caso sosteniamo le low-cost (no aiuti di Stato) ma chiude gli occhi, ed altro, per questo assegno di sostentamento privilegiato facendoci carico degli esuberi di Alitalia e di simili criticità di altre compagnie aeree neppure italiane: il fondo nazionale di solidarietà trasporto aereo interessa circa 13.000 lavoratori operanti in Italia di varie compagnie straniere, come Air France, British Airways, Lufthansa, AeroFlot e perfino le compagnie di bandiera libica e yemenita.

    Nonostante tutto, balza pure agli occhi l’overbooking della ex compagnia di bandiera nazionale, le famigerate “liste di attesa”, che oggi gode di ottima salute. Infatti, l’abbandono di certe rotte da parte delle low-cost di sicuro rendimento, vuoi in chiave turistica vuoi soprattutto per le necessità verso il Continente dovute alla nostra insularità , favorisce solo Alitalia e C.: pochi passeggeri ma garantiti. Forse siamo davanti ad un disegno di marketing strategico che coinvolge tutti, Raynair compresa, nel senso che la compagnia irlandese avrà la possibilità di nuove tratte più redditizie nel resto d’Italia, a discapito proprio della Sardegna lasciata al suo destino, ovvero a Meridiana e Alitalia con tutti i loro problemi e le nuove governance straniere che non sanno neppure cosa significa l’italianissima “tredicesima”: Ma i mesi non sono 12 in tutto?.
    Il volano turistico derivante dalle low-cost dovrà attendere tempi migliori, una volta riassestate le ex compagnie aeree italiane ed altri aspetti strettamente legati (trasporto marittimo ora privatizzato e da risollevare) che vanno ben oltre le motivazioni dei 2,50 euro di aumento. Se così non fosse Ryanair abbandonerebbe buona parte dell’Italia intera e non aeroporti minori di Alghero e Pescara.
    Per il resto, questa vicenda mostra la consolidata dabbenaggine di chi governa l’Isola. Palazzo Chigi e Villa Devoto non smentiscono il possesso del diploma di presa per i fondelli, che non ha colore politico. Come per la crisi economica, dal 2008 non fanno che proclamare il “prossimo anno”, “ci sono segnali di ripresa”,”vediamo la luce in fondo al tunnel” ed ora “entro giugno”, “entro l’estate”, ecc. e così la lancetta gira tranquilla.

  8. Il termine più adatto sarebbe “annebbiamento della vista”..sembriamo e siamo succubi di queste persone..perché la regione sardegna non ha agito come hanno fatto le altre regioni..non ha pagato a rayaner la differenza?..il turismo è la nosta salvezza..fuori tutti i signori della vecchia politica..c’è bisogno di gente nuova fresca.. idee nuove..non vecchi signori che dovrebbero godersi la pensione e lasciare spazio a chi il lavoro non cè l’ha..giovani e meno giovani desiderosi di creare un futuro migliore ai propri figli..

  9. mai e poi mai avrei pensato di dire una frase dei genere, ma dopo 2 anni e mezza di giunta Pigliaru, mi sento di affermare che questi sono peggiori della giunta Cappellacci.
    Anche nell’assessorato ai trasporti, alla fine Solinas per quanto improvvisato ha fatto meglio di quanto non stia facendo Deiana nonostante i suoi titoli.
    Il dogma sinistra buoni e tutti gli altri sono cattivi è stato per me definitivamente cancellato da questi ultimi 2-3 anni di politica nazionale e locale… commento personale: che tristezza…

  10. Grazie Biolchini, ottimo articolo, finalmente ho un quadro della situazione e la “storia” della questione.
    300mila clienti persi e 225 posti di lavoro soppressi, questo significa mobilità per un’isola.

  11. Paolo Dessole says:

    Condivido su FB il preciso articolo,,scritto come da manuale e da un vero Professionista.
    Tutti i Sardi dovrebbero fare altrettanto , perché la memoria qualche volta e’ corta,invece dobbiamo ricordare e prendere coscienza .

  12. Francesco Utzeri says:

    Egregio Biolchini,
    La cronistoria della vicenda va benissimo. E’ da giornalista attento e informato dei fatti, quale lei dimostra costantemente di essere. E’ altrettanto efficace la definizione di “pagliacciata”, il balletto sulle tasse aeroportuali: si/no…forse.
    Ma, a mio parere, manca l’analisi politica del fatto. Lo smascheramento del comportamento vergognoso e bugiardo di un governo che non governa, ma si limita ad assecondare i desiderata dei grandi potentati finanziari; la ridicolaggine di una giunta regionale composta di dilettanti allo sbaraglio che, pur di compiacere il “principe” di turno e mantenere lo scranno, continua a partecipare ai campionati mondiali del chi la spara più grossa ( la balla naturalmente ! ), con buona pace dei cosiddetti indipendentisti, loro sodali.
    Un cordiale saluto.
    Francesco Utzeri

  13. Mariano pintus says:

    Ogni qual volta la Sardegna trova un equilibrio economico sul turismo L impegno costante del governo centrale lo smonta e L affossa….è dalgli anni 70 che sono ostaggio dei trasporti e per una ragione o per L altra scuoiamo risorse i progetti che allontanano i nostri ospiti dall isola……grazie da un Sardo che ha sempre sognato L avorare sul turismo e sulla ospitalità….

  14. letta tutta d’un fiato, sconcertante vedere tutte le mancate promesse a distanza di poco tempo e noi ancora a dare credito al governo italiano. Mi chiedo quali ritorsioni possa fare Pigliaru come contraltare. Ma nella giunta non ci sono anche gli indipendentisti? Direi di metterci l’anello al naso, tanto la figura è quella

  15. Marieddu says:

    Una giunta decisamente sdraiata, sottomessa e strisciante di fronte al Governo Amico, checchè ne dicano i sedicenti indipendentisti alleati e conniventi: difatti il ministro Del Rio ha rabbonito con una velocità infinitesimale i più duri e puri…
    Gatta ci cova: mi sembra impossibile che Deiana e Pigliaru siano tanto sprovveduti… qual è la contropartita per avere venduto i sardi?

  16. Giorgio says:

    Bravo bravo bravo

  17. antonio says:

    Bravo Vito, hai scritto la “Ryaneide” che mancava. La tua piccola cronistoria, non sarà servita a capire il perché delle mosse del Governo Pigliaruenzi e i perché delle mosse strategiche di un colosso come Ryan, e forse neppure ambiva a tanto, ma ha sicuramente messo in luce l’assurdo indecisionismo dei nostri governanti. La questione è super tecnica e complessa, ci vorrebbe un libro inchiesta che non parta da pregiudizi e supportato dalla consulenza di veri esperti della materia, perché non lo scrivi? Avrebbe successo e ne hai la capacità. L’amico di destra :-).

  18. SERGIO says:

    esistono tante definizioni più efficaci di ‘pagliacciata’ ma sono tutte censurabili

  19. Antonio says:

    La storia dei sardi servi e succubi dei governi italici, continua.

  20. Chiedete a Pigliaru e Deiana cosa ne pensano di questo crimine che hanno perpetrato contro i sardi e l’intera Sardegna. Questo non è un errore d’interpretazione delle normative europee, come scritto sulla nuova di oggi, ma è qualcosa di organizzato a tavolino per favorire delle società per azioni private all’acquisizione degli aeroporti sardi. Dunque creano il problema “crisi” e poi propongono la soluzione per la cessione a delle aziende a loro vicine. Svegliamoci, altrimenti questi ci cacciano via da casa nostra.

  21. Giovanni says:

    Mi sembra piu’ che evidente che la tassa, visto la permanenza in tutte le altre basi in italia, sia solo un pretesto. Se qualcuno avesse davvero il desiderio di fare della Sardegna una destinazione seria, vi sarebbero tanti modi di finanziare piani di co-marketing che avessero un senso, una logica e criteri misurabili di instimento vs. crescita (non di passaggeri ma di indotto). La verita’ e’ che Ryaniar porta molti piu sardi fuori che turisti in Sardegna per tantissime ragioni tecniche, sconosciute ai piu’ (e non parlo delle ristrettezze sui bagagli) Ryanair non e’ un vettore confacente allo sviluppo turistico necessario alla Sardegna. Che i fondi disponibili vadano al bando e siano ripartiti con criterio in base a piani strutturati e monitorati

  22. Stefania Siddi Kalb says:

    Vito, grazie per la cronistoria. Va bene è una pagliacciata ma ora facci anche una bella analisi politica. Probabilmente se Berlusconi non avesse ostacolato Air France per “salvare l’italianità della compagnia di bandiera”, forse non dovremmo finanziare la cassa integrazione d’oro dei suoi dipendenti dal 2009 al 2018. Che Renzi sia bugiardo e inaffidabile è certamente vero e forse anche che Deiana è Pigliaru siano sprovveduti e incompetenti. Ma possibile che 2.50€ siano la vera ragione che porta Rysnair a tagliare i voli o a lasciare la Sardegna?

  23. Cosa ci si aspetta da uno che compra un aereo e non ha i piloti per farlo muovere, mettere una tassa aeroportuale per salvare una compagnia concorrente della Ryanair lo capirebbe anche un imbecille che non e solo una questione di soldi, avranno pensato volete salvate Allitalia che vi faccia anche i trasporti che fanno quelli che facciamo noi senza aiuti.

  24. vincenzo says:

    Analisi dettagliata e completa ,ma molto riduttiva. Se il nocciolo fossero davvero quei due euro e mezzo di aumento di tassa aeroportuale, non si capirebbe perché Ryanair continui ad operare a Ciampino, a Pisa, a Bergamo. Ryan persegue, giustamente, il profitto e i contributi che noi tutti (volatori e non) abbiamo erogato in questi anni non bastano più. Di più, la società di gestione dell’aeroporto, a causa di questi contributi e se la Regione non pompa velocemente i denari nelle sue casse, è tecnicamente fallita. Detto questo dobbiamo ragionare se è giusto, utile e fattibile secondo le norme Europee continuare su questa strada e naturalmente capire se Ryanair abbia voglia ed interesse a tornare sui suoi passi.

  25. francu says:

    Che vadi via raian er.così i poveri la smettono di viaggiare e stanno a casa loro. Sono stanco di vedere il gaggio di Quartu che va a Barcellona con la pivella tatuata, la ziodda vestita di nero che va in Germania a trovare il fratello o l’allevatore di serrenti che si imbarca con la busta della sisa

  26. PeppeLuisi Pala Melone says:

    TIPICOS CASINOS ITALIIIDIIOTAS…E DE SA DZUNTA CHI NARANT SIAT DE MANCA,…CHI GUBERNAT PIUS CHE MALAMENTE SA SARDINNA…

  27. Scusi Biolchini, ma lei crede davvero che Ryanair vada via per tre euro di tassa in più? Non sarà che chiede contributi pubblici fuori da controlli o appalti? Potremmo iniziare a parlare di trasporti e del perché la gente non viene in Sardegna senza dare la colpa agli altri, ai soliti cattivi, agli italiani malvagi, a Renzi che vuole soldi in nuove tasse?

  28. Stefania says:

    Schifosi pagliacci e burattini. stanno prendendo per i fondelli tutti e SARDI,per i loro sporchi interessi.di noi SARDI non gliene frega niente.

  29. Graziella says:

    Non c’e’ da meravigliarsi….era gia’ tutto stabilito!!!I sindaci avrebbero fatto bene a riconsegnare la tessera di partito!!!

  30. Franco turco says:

    Ottima cronistoria caro Biolchini.c’è da aggiungere che l’aumento delle tasse aeroportuali e’ una cosa così cretina che la stessa IATA (l’associazione dei vettori aerei )ha valutato che possa generare una perdita di 750mila passeggeri e la perdita di 2300 posti di lavoro.la tassa peraltro serve a finanziare la infinita cassa integrazione dei dipendenti alitalia.e’ questo che ha fatto perdere le staffe alla Ryanair oltre al legittimo dubbio che Deiana non sia parte terza ma avversario della compagnia stessa.ecco quindi mettere in atto una semplice azione che era nelle sue disponibilità., ovvero mettere in ginocchio un’intera regione.qualcuno ha giocato con il fuoco e adesso brucia un intero popolo…

  31. Per noi che andavamo in continente solo sulla Tirrenia, con navi sporche e puzzolenti di vomito e con sgraziati marinai napoletani che sfondavano a pugni la porta delle cabine all’alba urlando “Civitavecchia” quando allo sbarco mancavano due ore, la recente stagione dei voli low cost, la facilitá di girare l’Europa a prezzi ragionevoli, è sembrata quasi un privilegio, un regalo inaspettato. Invece in uno stato moderno la possibilità per chi sta su un isola di spostarsi facilmente alla pari degli altri cittadini dovrebbe essere un diritto fondamentale. Questa presa in giro arriva per giunta sotto un’amministrazione regionale allineata con (o succube del) governo nazionale, col quale continua a vantare il proficuo rapporto di collaborazione, pur in presenza di un clamoroso disinteresse. Ma non sarebbe meglio sciacquarsi la bocca e dire le cose come stanno, combattere, farsi valere? Tanto non mi pare che la linea morbida porti da qualche parte.

    • PeppeLuisi Pala Melone says:

      …SE STA MALE IL POPOLO,…AL POLITICO DI TURNO NON GLIENE PUO FREGARE DI MENO,…L’IMPORTANTE CHE CIO NON NUOCIA ALLA SUA POSSIBILE CARRIERA…-

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