Sardegna

Area metropolitana di Cagliari, ci scrive Alessandra: “Aspettando la fermata del bus, da vent’anni”

Capoterra

Riuscirà l’istituzione dell’area metropolitana di Cagliari a risolvere problemi come questo? Lo speriamo. E grazie ad Alessandra per la sua testimonianza.

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Caro Vito,

a scriverti è una cittadina capoterrese acquisita, che vive nella tranquilla lottizzazione “Le case del Sole – Cooperativa Cento” a Rio San Girolamo. Sorta più o meno vent’anni fa, comprende un agglomerato di circa 250 case ed ha accolto in prevalenza cagliaritani migrati dalla città e immediato hinterland.

La zona è tristemente nota per i fatti alluvionali, sebbene il nostro villaggio goda di posizione privilegiata rispetto alla lottizzazione sottostante a rischio sorta in precedenza, che per convenzione chiamiamo “Rio bassa”. Tuttavia non godiamo di altri privilegi perché tagliati fuori da qualsiasi servizio: per spostarci all’interno del territorio dobbiamo percorrere lunghe distanze ma la nostra lottizzazione è da sempre mancante di una fermata del bus, grosso problema per i pendolari, giovani ed anziani in particolare.

Le due fermate più vicine – si fa per dire – sono ubicate lungo la Strada Vicinale dei Genovesi, una strada dissestata in mezzo alla campagna, in cui transitano quotidianamente anche i mezzi pesanti del cantiere della nuova statale. 195. Non una pensilina, non un marciapiede, non un lampione e le banchine non sono transitabili, come mostra il cartello nella foto. Ma anche se ci fossero, sarebbero inutili: al mattino o alla sera è buio pesto, si rischia di essere investiti da auto che sfrecciano, aggrediti da qualche malintenzionato e fare la doccia di fango nei giorni di pioggia in cui la strada inevitabilmente si allaga.

L’altra fermata più sicura è situata presso la nuova Scuola dell’Infanzia, a “Rio bassa”, a circa 800 metri di camminata tra la campagna lungo viale Danubio, che congiunge le due lottizzazioni in viale Europa.

(http://wikimapia.org/#lang=it&lat=39.146304&lon=8.984499&z=14&m=b&show=/street/15791554/it/Strada-dei-Genovesi&search=rio%20san%20girolamo).

A settembre dello scorso anno la situazione dei pendolari si è ulteriormente complicata con il cambiamento degli orari dovuti all’introduzione della settimana corta nelle scuole medie (Capoterra sede centrale, Corte Piscedda, Frutti d’oro e Poggio dei Pini). L’azienda S.U.M.B. ha fatto il minimo sforzo per adeguare la logistica del trasporto urbano delle linee scolastiche, mettendo le famiglie in forte difficoltà.

Chi è costretto a recarsi dalle lottizzazioni alla sede centrale delle medie ad esempio, unico plesso nel paese che tra tutti ospita una sezione ad indirizzo musicale, non può più usufruire della linea scolastica: sveglia prestissimo al buio, cercare di arrivare alla fermata, salire sull’unica corsa utile della linea ordinaria intorno alle 7.00, arrivare in paese alle 7.30 e attendere l’ingresso a scuola, sperando che in quella mezz’ora vada tutto bene… Ma anche gli anziani, gli altri studenti e i lavoratori sprovvisti di auto non se la passano meglio, come si può immaginare.

Ma noi cosa abbiamo fatto per cambiare tale disagevole condizione?

Intanto ci siamo confrontati, chiedendo il supporto del nostro amministratore condominiale nonché consigliere comunale, Leopoldo Marrapese, che si è prodigato non poco sentendo le varie parti (Regione, Amministrazione Comunale e l’Azienda del trasporto urbano S.U.M.B.). Abbiamo promosso una raccolta firme ben motivata, chiedendo a chiare lettere l’istituzione di una fermata all’interno della lottizzazione.

L’attuale sindaco Francesco Dessì si è reso disponibile a riceverci più volte nel suo ufficio, anche singolarmente, ascoltando le nostre segnalazioni ed ha accolto la raccolta firme con la promessa di inoltro a chi di competenza in Regione, seppur con l’amarezza che più di tanto non avrebbe potuto fare di fronte alle decisioni calate dall’alto per questioni economiche.

La raccolta firme ha rimbalzato tra i muri di gomma della Regione ma siamo riusciti ad intentare un primo esperimento lo scorso anno con l’Azienda di trasporto urbano, approfittando del fatto che la Strada dei Genovesi fosse chiusa al traffico per alcuni mesi e le fermate fossero state soppresse, ottenendo l’istituzione provvisoria della fermata dentro la lottizzazione. L’esperimento ha funzionato egregiamente e tutto lasciava sperare che finalmente la nostra richiesta sarebbe stata accolta. Ma il vaneggio è durato poco: riaperta la strada, si è tornati alla condizione di partenza.

Dalle stanze dei bottoni ci hanno mandato a dire che la fermata non s’ha da fare per questioni di costi a chilometraggio, quindi il bus non può percorrere viale Danubio in ingresso e in uscita dalla lottizzazione.

Per contro, abbiamo avanzato la proposta di soppressione delle due inutili e molto pericolose fermate nella strada dei Genovesi a favore di un’unica fermata nella lottizzazione, come da esperimento dei mesi precedenti. Respinta.

Giochiamo l’ultima carta, proponendo direttamente all’azienda di trasporti di studiare un sistema di recupero chilometri, abolendo qualche corsa negli orari in cui il bus notoriamente (e statisticamente) percorre la Strada vicinale dei Genovesi privo di passeggeri con evidente spreco di risorse, mantenendo la fermata dentro la lottizzazione. Niente da fare.

Al momento, a detta dell’azienda di trasporti, l’unico recupero di chilometri a costo zero pare essere quello conseguente alla chiusura delle scuole medie nel giorno di sabato: la soluzione tampone adottata riguarda gli alunni che frequentano a Frutti d’Oro, a cui è stata concessa la fermata all’interno della lottizzazione scontentando però tutti gli altri pendolari.

Le foto che ti invio sono state scattate nello scorso mese di ottobre da una mamma corsa a recuperare i figli in mezzo al fango, sotto la pioggia scrosciante nella strada dei Genovesi, perché il bus era finito in una fossa. Esse mostrano le condizioni della strada, della fermata e il bus in panne soccorso da un pullman della stessa ditta.

Ti ringrazio per avermi concesso questo spazio e l’opportunità di raccontare l’ennesima storia di lotte quotidiane inascoltate ai disservizi tra numeri, uffici e muri di gomma.

E speriamo che i nostri amministratori possano rivalutare e prendere in considerazione la nostra richiesta e relative proposte.

Un caro saluto
Alessandra

 

Cap2

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