Politica / Sardegna

Soru candidato alle europee? Dal Pd un’offerta che mister Tiscali non poteva rifiutare…

Renato Soru in una foto di Alessandra Chergia

Avete presente “Il padrino”? In effetti, agli uomini di potere può capitare che all’improvviso si presenti qualcuno che fa loro la classica “offerta che non si può rifiutare”: ovvero un’offerta assassina. E quello resta lì, con le spalle al muro, perché un conto è l’apparenza e un altro la sostanza delle cose. E capisce in cuor suo di non avere vie di fuga.

Renato Soru è in politica ormai da dieci anni ma come va questo mondo forse ancora non l’ha capito bene. Quando ha abbandonato l’idea stare a capo di una formazione tutta isolana chiamata Progetto Sardegna (colpevolmente abbandonato secondo molti, ma in realtà aveva solo pescato un jolly dal mazzo) e tutto questo per intrupparsi nel Pd, forse pensava di poter godere all’interno di questo grande partito nazionale più di benefici (vedi importanti entrature per la sua impresa) che non fastidi. Tipo presentarsi ogni tanto alle elezioni, dovendole anche vincere.

Soru si era fatto un altro film. Che potesse essere candidato alle europee si sapeva da tempo, per effetto dell’accordo che voleva Antonello Cabras alla guida della Fondazione Banco di Sardegna, Silvio Lai al Senato e Francesca Barracciu in corsa per la Regione. Per l’ex presidente un posto a Strasburgo sembrava sicuro: mesi fa. Oggi però la situazione è completamente diversa ma Soru non ha potuto tirarsi indietro.

Lui avrebbe voluto dire “no grazie”, perché sa bene (certo che lo sa) che stavolta difficilmente sarà eletto. E d’altra parte, delle tre competizioni alle quali si è presentato (regionali del 2004, segreteria regionale del Pd del 2007, regionali del 2009) Soru ne ha perso due su tre, e ora la sua percentuale potrebbe anche peggiorare.

Ma fare politica vuol dire esercitare un potere sulla base di un consenso certificato: a che titolo Soru ha messo un suo assessore in giunta (Gianmario Demuro alle Riforme), reclama per sé il posto da segretario regionale del partito o ambisce ad una poltrona da ministro? Solo perché ha vinto un’elezione dieci anni fa? Troppo poco.

Così Soru è finito in una trappola: che lui stesso si è sapientemente costruito in questi anni con le sue stesse mani.

Ora dovrà girare in lungo in largo le due isole, e vivere l’umiliazione di chi ha bisogno degli altri politici per avere uno straccio di speranza di vittoria, correre il rischio di essere oggetto di vendette freddissime, consumate a distanza di anni. Pagherà caro, pagherà tutto. Col rischio di raccogliere un consenso più basso di quello che in condizioni normali avrebbe potuto ottenere.

Come se non bastasse, dovrà giustificare il mancato scorporo del collegio Sardegna-Sicilia, dovrà convincere i sardi ad andare alle urne, in più dovrà difendere il governo Renzi su tutta la linea. Dovrà persino difendersi da chi lo accuserà di essersi candidato con un velenosissimo processo per evasione fiscale alle porte…

L’elezione dovrà sudarsela. E difficilmente ce la farà.

Ma questa candidatura certifica definitivamente l’ingresso ufficiale di Renato Soru nella “grande famiglia” della politica nazionale: era quello che voleva. Solo che è avvenuto con la più classiche delle offerte “che non si possono rifiutare” …

Chi l’avrebbe mai detto, dieci anni fa, al nuraghe Losa, che sarebbe andata a finire così?

 

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6 Comments

  1. ninosardonico says:

    I killer Renzi colpisce ancora:dopo Pigliaru tocca a Soru.
    E’ proprio un re Mida al contrario quando si tratta di Sardegna.
    Mi scuso con Vito ma vi consiglio vivamente la lettura di questo articolo;
    http://sadefenza.blogspot.it/2014/02/renzi-le-lobbies-di-potere-e-la-fine.html

    titolo completo:Renzi,le lobbies di potere e la fine della democrazia.
    Credo sia uscito qualche mese fa ma è a dir poco…illuminante!
    Pro kie keret cumprendere.

  2. Soru sperava di fare il badante del PD ,invece, sara’ inviato’ai servizi sociali dopo l processo per evasione fiscale.o no?

  3. Francesco Utzeri says:

    Da sardo e sardista ( ma non certamente PSDAZ ) tendenzialmente di sinistra, pur non condividendo affatto nessuna delle sciagurate scelte di questa ( non) sinistra sarda, nutrivo un certo rispetto della figura del dott. Soru. Sia perché, come self made man, è stato capace di costruire una bella realtà imprenditoriale; sia perché ho apprezzato ( parte ) del suo operato da presidente della regione: in particolare il piano paesaggistico, il benservito agli USA, ecc.. Avevo sperato che un personaggio simile, schivo con i media e quasi pesce fuor d’acqua nel mare PidDiano, perennemente in tempesta. Lo vedo ora allinearsi supinamente alle direttive di un segretario la cui elezione, a dir poco farlocca, a mio giudizio, sancirà il funerale definitivo di questo partito.
    Che delusione !. Non perchè abbia dichiarato che non si sarebbe più candidato a nulla finché non fossero chiarite le vicende giudiziarie, bensì perché speravo di poterlo ancora annoverare tra i sardi con la schiena dritta.

  4. Carlo Murtas says:

    L’analisi lucida ed impietosa sul ruolo di Renato Soru nella politica sarda e del PD e la vicenda della bocciatura del PD nazionale dello scorporo del Collegio nazionale alle europee, che porterà presumibilmente ad una diserzione dei sardi dalle urne, avrebbe tolto a qualsiasi politico di rango la voglia di candidarsi a queste elezioni, ma non a Renato Soru che con questo passaggio forse si sta giocando la sua sopravvivenza politico/imprenditoriale.
    Tutto ciò non ha più niente a che fare col bisogno di riscatto per il quale noi sardi ancora confidiamo sulla politica, con un atto di fede che ormai rasenta la follia, e per il quale in passato avevamo ingenuamente sperato in Renato Soru.

  5. Karalis says:

    A parte tutto questo, continuo a non capire la politica del pd riguarda le candidature degli indagati/rinviati a giudizio…se non sbaglio qualche settimana fa un ministro del pd (non ricordo chi) aveva detto che il limite a una candidatura era un rinvio a giudizio…ma questo a che livello ? non certo regionale, visto che Ganau è eletto e presidente del consiglio regionale, nemmeno europeo, visto che Soru è candidato sebbene tra poco debba andare a processo………se qualcuno ha capito la logica del pd, per favore me la spieghi, io vedo solo molta incoerenza……

  6. lorenza says:

    Non so perché R.Soru si sia “suicidato” nell’abbraccio mortale del PD, rinunciando alla Sua Identità che era Progetto Sardegna, ma so che quella visione politico-culturale è stato l’unico momento in cui ho creduto che il Popolo Sardo si sarebbe riappropriato della Bellezza del suo vivere nell’Isola in armonia tra sé e con il paesaggio(vissuto finalmente come bene e non oggetto da violare). Ho atteso il Betile e a cascata altre meraviglie che ci dessero un bene stare che non è solo materiale…invece oggi vivo un malessere da disincanto che mi fa fortemente desiderare di andare altrove per non sentirmi malefadada.

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