Politica / Sardegna

Cinquestelle, Murgia e centrosinistra possono ancora battere Cappellacci? Sì, ma a patto che…

Un pezzo grosso del centrosinistra sardo mi manda gli auguri via sms e mi sfida: “Secondo me le elezioni le vinciamo. Scommetto una pizza”. “Dipende dal candidato”, gli rispondo io, “Prima il candidato poi la scommessa. Anche io non sono del tutto pessimista”, concludo. Piccola bugia finale per non abbandonare definitivamente ogni speranza ed arrendermi fin da ora ad una nuova terrificante vittoria delle destre alle elezioni regionali del prossimo 16 febbraio.

Sì, ma Cappellacci si può davvero ancora battere? Probabilmente sì, ma solo a determinate condizioni. Schieramento per schieramento, vediamo quali.

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Il Movimento Cinque Stelle non ha ancora un candidato ed è percorso da tensioni fortissime: non saranno un partito ma hanno imparato in fretta a scannarsi per il potere. C’è chi dice che per via di queste divisioni potrebbero addirittura non presentarsi alle elezioni. Possono ancora vincere le regionali? Sì, ma a patto di recuperare l’unità interna, di trovare un candidato che non sia il solito sconosciuto di Sennori o Quartucciu, che Beppe Grillo faccia una poderosa campagna elettorale paese per paese e che il centrosinistra concluda l’opera di devastazione al suo interno. Tutto è possibile, ma tenuto conto che alle amministrative i grillini hanno sempre fatto registrare sensibili flessioni rispetto al voto politico, per loro la strada per la vittoria a questo punto è tutta in salita. Hanno buttato la schedina con il 13 miliardario.

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Sardegna Possibile, ovvero Michela Murgia. La mia impressione è che Kelledda oggi raccolga un consenso personale maggiore di quello che andrà alle tre liste che la sostengono. Situazione pericolosissima, perché se lei volasse (che ne so) oltre il venti per cento (ma senza arrivare prima), e le sue liste non dovessero raggiungere il dieci, tutto questo sforzo si concretizzerebbe in un pugno di mosche, ovvero nessun consigliere regionale. Perché lo sbarramento del cinque o del dieci per cento lo devono superare i partiti o le coalizioni, non il candidato presidente, a meno che questo non arrivi primo e allora si trascina le liste. Ergo, la mia impressione è che Sardegna Possibile possa vincere le elezioni soltanto se si avvera questa ultima ipotesi. Per diventare presidente della Regione alla Murgia occorre un mastodontico voto disgiunto, frutto del gigantesco crollo simultaneo del centrosinistra e dei grillini. Altrimenti la scrittrice riuscirà ad avere un importante risultato personale, ma con il rischio di non riuscire a mandare nessuno in consiglio, anche perché mi sembra che alla fine Sardegna Possibile non andrà oltre le tre liste che attualmente la compongono.

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Lo vogliamo ancora chiamare, quantomeno per convenzione, centrosinistra? Allora il centrosinistra è evidentemente messo abbastanza maluccio. Ad un mese e mezzo dalle elezioni non ha ancora un candidato né ha capito da quali partiti sia composto il suo schieramento. Dopo la defenestrazione di Francesca Barracciu, la direzione regionale del Pd si riunirà per iniziare a ragionare del nuovo candidato non domani ma sabato 4.

La prima condizione è dunque quella di avere un candidato credibile. Cioè che non faccia parte delle nomenclature di partito (no sindaci, no consiglieri regionali, no presidenti di provincia, no parlamentari) ma che abbia già una esperienza amministrativa perché in caso di vittoria non ci sarebbe il tempo di far fare il rodaggio al neo presidente. Secondo me, l’unico ad avere questo profilo è il prorettore dell’Università di Cagliari ed ex assessore alla Programmazione della giunta Soru, l’economista Francesco Pigliaru.

Altra condizione: il rinnovamento e la questione morale. Ovvero: nessuna lista deve candidare esponenti del ceto politico da troppo tempo sulla scena, e meno che mai consiglieri che hanno già accumulato due legislature. Va da sé che coloro che hanno ricevuto un avviso di garanzia non solo sono invitati a farsi da parte, ma anche a starsene il rigoroso silenzio durante tutta la campagna elettorale: deve parlare solo il candidato.

E le alleanze? Chi non accetta il tema del rinnovamento e della questione morale dovrebbe essere pregato gentilmente di trovarsi un altro alloggio. Perché la coerenza della proposta vale più della sommatoria dei voti che i partiti dicono di portare in dote. Quindi, fosse per me, io i sardisti li abbandonerei al loro destino.

E poi c’è la conflittualità interna. La vittoria del centrosinistra passa per le mani di Francesca Barracciu. Se l’ex candidata gioca a distruggere, ponendo veti, remando contro e rilasciando dichiarazioni devastanti, non c’è niente da fare. Lo farà? Allo stesso modo certe inverosimili analisi (della serie “Le primarie sono state tradite”, “L’hanno costretta a fare un passo indietro perché è una donna”) andrebbero lasciate  agli avversari. Detto questo, sono tutte le correnti del Pd che dovrebbero finalmente mettersi al servizio della causa e smetterla di farsi la guerra.

Poi c’è Renzi. È chiaro che se il segretario dovesse accettare la sfida e decidesse di girare la Sardegna il più possibile, potrebbe far recuperare al suo partito una parte della credibilità perduta in questi mesi.

Candidato credibile, rinnovamento delle liste, questione morale, alleanze coerenti, fine della guerra interna, Renzi in campo, e poi (ultimo ma non ultimo) un programma come si deve. Sono troppo di parte se dico che servirebbe un programma sovranista, cioè capace di mettere al centro la Sardegna e non le convenienze italiane? Senza un programma di rottura le elezioni non si vincono.

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La destra di Cappellacci non è forte: il problema è che sono debolissimi gli altri. I sardi sanno bene che questo presidente e questa maggioranza di centrodestra hanno fallito. Ma se non avranno una alternativa valida, semplicemente non andranno alle urne. Cappellacci secondo me rischia ancora di perdere le elezioni, la sua battuta su Topo Gigio è segno di una eccessiva sicurezza (“Il Pd candida Topo Gigio governatore”) che potrebbe costargli molto cara, senza dimenticare che per lui la candidatura di Mauro Pili rappresenta una pesante incognita. Ma con il crollo dell’affluenza (secondo me non si supererà il sessanta per cento) la straordinaria rete di clientele ben oliate dal centrodestra in questa ultima parte di legislatura potrebbe consegnargli la vittoria. E a me una bella pizza capricciosa.

 

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60 Comments

  1. Sicuramente per mia colpa, mi sfuggono i riferimenti a Sennori e Quartucciu, mi puoi aiutare?

    P.s. la nidificazione dei commenti pubblicati in ordine temporale decrescente con le rispostec in ordine crescente a me risulta di difficilissima lettura. Hai pensato a lasciare i commenti in ordine crescente e affidare a comuni strumenti come “ultimi commenti” la resa a colpo d’occhio delle attività recenti?

  2. Radio Londra says:

    Non sottovaluterei un aspetto.
    Uno dei motivi per cui Hugo ha messo il turbo è stata la convinzione che la Magistratura in questo periodo e durante la campagna elettorale se ne sarebbe stata tranquilla ma, a occhio e croce, non pare proprio che da quelle parti la pensino allo stesso modo per cui io ho la netta impressione che ne stiano per succedere ancora delle belle.
    Hugo ha avuto un culo pazzesco con lo sciopero degli avvocati ma non è detto che basti.
    Se dovessero andare a scruccugliare dopo le candidature, ce ne sarà da ridere veramente anche perché i sempiterni (tipo Oppi e Mariolino Floris) rinunceranno alla candidatura solo in maniera democratica (cioè ammarolla o…per cause, diciamo così, naturali).
    A quel punto, a giochi fatti, non so davvero cosa succederebbe.
    Li vedo troppo sicuri di se.
    Per ora i colpi maggiori li ha incassati senz’altro la sinistra (inquisire la Barracciu praticamente il giorno dopo le primarie, quasi a orologeria come direbbero i “garantisti” del partito dell’Amore, è stato un colpo quasi mortale) ma, se gli avvisi di garanzia o qualche condanna dovessero arrivare dopo il 13, non so cosa succederebbe anche da quelle parti.
    Comunque vediamo come evolve la situazione.
    NB
    Questo concetto ho tentato di esporlo sull’Unione Sarda ma da ieri è diventato un bunker impenetrabile: ormai non passano più neanche post su Ibarbo!!!
    Non ne hanno pubblicato uno che è uno: CENSURA TOTALE e senza riserve.

  3. RICORDIAMOCI CHE CAPPELLACCI E’ PLURI INDAGATO.
    E PER QUESTO PAGHERA’ DAZIO, AL PD BASTA CANDIDARE UNA PERSONA AUTOREVOLE (TORE CHERCHI?) E LA VITTORIA SARA’ SUA.
    P.S. PERSONALMENTE MI INTRIGA MOLTO PROFF. MANICHEDDA.

  4. Da Londra says:

    Primarie…
    La Barracciu ha vinto le primarie e poi ha rinunciato alla candidatura; se il partito fosse democratico sarebbe naturale rivolgersi al secondo più votato alle primarie come candidato naturale, ovvero Ganau.
    Il fatto che nessuno dell’enturage dello stesso Ganau si sia fatto avanti per reclamare la candidatura dimostra come le primarie fossero una farsa per fare pubblicità alla Barracciu.
    Tutti questi presunti papabili dove ca77o erano quando c’erano da fare le primarie?
    perchè non si sono candidati se avevano ambizione di fare il presidente?
    Non è questione di tradire lo spirito delle primarie ma di tradire l’anima del partito che tutto è meno che democratico: e se non è democratico perchè mai votarlo?
    L’investitura basata sulle primarie è l’unica che può legittimare una candidatura, e vorrei sapere cosa avrebbe da ridire la Barracciu in proposito…

  5. Francu says:

    Un primo passo è stato fatto. cacciare la Barracciu. L’alternativa per il PD era rischiare di avere una gallina zoppa e ripetere l’errore fatto con Milia. Come primo effetto il PD troverà l’appoggio di sel, e quel che resta di idv, rifondazione pdci (i verdi erano così disperati che erano comunque dentro. Rimane il nodo del psdaz che molti giustamente schifano e che rappresenta il peggio della politica doppiogiochista fin dai tempi di serrenti: opportunisti, ondivaghi, ambigui, pronti a vendersi per un qualsiasi assessorato. Insomma rivoltanti. infatti hanno imbarcato Cugusi.
    Per vincere però serve un nome di rottura. Una specie di Renzi condito con un po’ di sovranismo, che metta la berritta al momento giusto, così solo per rompere i coglioni alla presuntuosa e ambiziosa accabadora che cerca solo visibilità personale e a Manichedda che scalcia come un molente per farsi più bello e forte di quello che è. Il nome non ce l’ho.

    • Io penso che non è stato cacciato nessuno.
      Immagina che Francesca Barracciu presenti una sua lista, magari alleata con i Sardisti, voglio proprio vedere poi che succede 🙂

  6. Radio Londra says:

    Ritengo che sia importante la scelta del candidato ma ancora di più la composizione delle liste.
    Proporre un buon candidato e contemporaneamente ripresentare gli inquisiti o i “diversamente inquisiti” ritengo che sarebbe deleterio.
    Forse non basterà comunque per battere Cappellacci (Michela Murgia prenderà voti solo dal bacino elettorale del centro sinistra e neanche uno che è uno dal Centro Destra) ma forse è l’ultimo ed estremo tentativo per sperare nel miracolo.
    Almeno si potrà tentare di fare una campagna elettorale improntata nel mettere in evidenza la presenza dei vari Oppi e compagnia cantanti, che dovrebbe essere sicuramente costituita quasi interamente da questi cristianucci (ritengo che Cappellacci sarà impossibilitato a non ripresentare certi personaggi) anche se il rischio è che. a quel punto, mancherebbero i portatori di voti delle persone ben radicate nel territorio.
    In caso contrario tanto vale non presentarsi nemmeno e sperare che “almeno” vinca Kelledda che meglio di Cappellacci dovrebbe comunque essere.
    Certo che, per come si stanno prospettando le cose, in questa situazione l’assist a Cappellacci è di quelli talmente invitanti che non si possono assolutamente sbagliare.
    E ho paura che (il rigore) non verrà sbagliato.
    NB
    Cappellacci, con la mossa di far finta di non aderire a Farsa Italia, ha certificato in maniera incontrovertibile che la legge elettorale e la raccolta firme altro non sono che delle splendide pugnette che è meglio aggirare piuttosto che rispettare.
    Ma. d’altra parte, se così non fosse, che razza di Cappellacci sarebbe?

  7. su scomunigau says:

    La situazione della Sardegna è veramente tragica ma può essere raddrizzata. Abbiamo risorse enormi che ci sono state espropriate nel tempo dallo stato centralista italiano (quello che sta smantellando la partecipazione).
    Al posto di Topo Gigio, io sarei per l’usato sicuro e, come ho già scritto mesi fa su questa testata, i nomi che darebbero più immediato affidamento sarebbero quelli di Tore Cherchi, Paolo Maninchedda o Piersandro Scano. Se si vuole proporre una donna, sicuramente Ivana Dettori o Angela Quacquero. Se proprio si vuole rischiare un nome nuovo: Fernando Codonesu o Giovanni Dore. Poichè certi nomi, che leggo sui giornali, mi fanno girare le palle mi scuso in anticipo con tutti coloro a cui gireranno le palle (o le ovaie) per i nomi che faccio io. Non per niente seu scomunigau…

    • anonimo says:

      Ma scusi, Pier Sando Scano ancora s’agattara

      • anonimo says:

        E Ivana Dettori? Caro scomunigau, ma come le sono venuti in testa questi nomi di archeopolitica? Questi, per usare un suo termine, dovrebbero raddrizzare la situazione? Il suo post è bellissimo.

  8. daniele says:

    Io credo che le possibilità di riuscita del centrosinistra, se dovesse scegliere un candidato appena “normale”, sono alte sopratutto per il giudizio sostanzialmente negativo che riscontro in merito all’ultima esperienza della Giunta Cappellaci. Gli ultimi scandali che hanno interessato il PDL sono solo la punta di un iceberg di un atteggiamento diffuso che ha contraddistinto il suo gruppo di potere. Lo stesso famoso “cerchio magico” delle cariche e degli incarichi di consulenze che sono state affidate affidate da Cappellacci ai suoi ristretti “soci di studio” od amici (i vari Tilocca, Sanna Randaccio, Picciau, Antonello Melis, Garau, Zucca, Enrico Gaia e compagnia cantante) sono un esempio lampante del modo di agire (vi sfido a trovare un incarico regionale od una consulenza superiore a 10 mila euro che non sia stata affidata ai membri del cerchio magico). La sinistra è forte a Sassari con Ganau, nella Gallura con Scanu, nel Nuorese e Medio Campidano vince da sola. Nel Sulcis può strravincere con Tore Cherchi. Nell’area vasta di Cagliari occorre turarsi il naso ma l’apporto di Paolo Fadda è cruciale. A Cagliari si possono ottenere orrimi risultati se si attivano le nuove leve della sinistra che sono radicati sul territorio e stimati (includendo anche Cannavera che sarà un pò vanesio ma nel sociale ha fatto molto). Ma bisogna evitare determninati personaggi (stile Palomba, Antonello Cabras, Soru ed io metto anche Pigliaru) che non hanno il minimo radicamento territoriale e consenso, queste persone sanno bene che avrebbero il voto neanche dei loro vicini di casa. La politica è comunque consenso . Questi ultimi personaggi sono furbi e si candiderebbero solo in listini bloccati, oppure preferisocno stare dietro le quinte od avere incarichi, perchè sanno di non avere oramai più di 50 voti

  9. Cuncordo cun su chi at nadu g.s., pro gubernare bi cheret autorevolesa, cumpetentzia e rolu in sa sotziedade tzivile. Su chi funtzinat non si togat, si megiorat su chi funtzionat male, si cambiat su chi non funtzionat pro nudda. Su tzentru ischerra s’urtima cosa chi podet faghere est a nche burrare sas eletziones primargias pro faghere sas sigundargias. A sa Barracciu si l’est girada sa ditza chi at appidu fintzas a como in disditza, dispiaghet puru ca fiat istada una bona candidada ma aere una peschisa pro irrobatoriu de recursos publicos no li permitiat prus de essere candidada. De pustis de sa Barracciu bi est petzi Ganau, chi at totu cussas calidades chi li permitint de faghere su presidente de sa Junta de sa Regiona Sarda. Sinduca su candidadu presidente de su tzentru ischerra cheret narrere ca non est prus de su P.D. tzertu est ca custos dirigentes de su P.D. bi sunt reventidos a cunvertire una vitoria sigura in una vitoria de batallare botu pro botu. Unu parre pro Ganau “non nche boghes su PSDAZ ti servit fintzas a s’urtimu botu”.

  10. A me piacque il lavoro che fece la Mongiu nel governo Soru ma se si continua a sfornare nomi su nomi si finisce per parlare solo di nomi. In Sardegna non c’è uno come l’uruguaiano Peppe Mujica? Si, un presidente povero e molto orgoglioso bergoglioso di essere povero. A 1500 euro al mese e soltanto se fa un bel lavoro una dignitosa liquidazione a fine mandato.

  11. Costantino says:

    Gentilissimo Vito come vede lei ha veramente vinto il primo tempo. Barracciu è fuori. maninchedda dentro. Adesso sarà curioso vedere cosa accadrà dopo i tre fischi finali.

  12. Chiunque acceda al governo regionale dovrà fare i conti con procedure e meccanismi che bisogna conoscere molto bene. Deve avere autorevolezza e farsi rispettare prima di tutto da dirigenti, funzionari e dipendenti regionali. Perchè sono loro che muovono la macchina. Poi, se ha veramente buone competenze e capacità potrà permettersi di innovare.
    Ma se si pensa a un nome nuovo da sparare agli elettori solo per vincere le elezioni, sarà un altro disastro in caso di vittoria… Ne abbiamo già visto di ignoranti presuntuosi, anzi negli ultimi anni il centrosinistra non fa altro che cercare perfetti incompetenti, che conquistano voti dicendo di essere in grado di cambiare tutto… tutto ciò che neppure sanno com’è fatto. In genere fanno in tempo solo a distruggere parte di ciò che trovano, ma mai sanno ricostruire qualcosa di buono. Da incompetenti non riescono neppure a relazionarsi con i dipendenti regionali che trovano, quindi devono circondarsi di nuovi consulenti e decine di altri amici fidati, che li aiutino a capire cosa devono fare ed evitare figuracce…
    I nomi improvvisati vanno bene per far casino e opposizione, ma per governare servono competenze !!!

    • Daniele says:

      Io credo che un buon politico in questo periodo deve saper comunicare in modo chiaro, saper coinvolgere, avere nuove idee, creatività e dare speranze, non e’ fondamentale essere un tecnico esperto. Tra i dirigenti e funzionari regionali ci sono tecnici molto validi, un professore di economia non conosce un bilancio ed i problemi di un ente locale meglio del dirigente regionale alla programmazione o di un responsabile finanziario di un grande comune. Un leader politico attualmente non deve dare un contributo tecnico ma ideale e creativo. Renzi non e’ sicuramente un grande tecnico ma un grande comunicatore, motivatore, sprona i tecnici a trovare nuove soluzioni. Ho una posizione molto critica verso la giunta Cappellacci, sopratutto per le nomine del suo cerchio magico, ma ultimamente con la politica fiscale di vantaggio e’ stato abbastanza propositivo seppure ha fatto ben poco rispetto ad altre realtà come le Azzorre ad esempio.

      • anonimo says:

        Be’, Daniele, rispetto alle Azzorre facciamo pochino, ha proprio ragione.

    • simone says:

      un nome che soddisfi le esigenze di conoscenza della macchina burocratica regionale e soprattutto la necessità di competenza in diverse materie (economia, energia, scuola, cultura, etc.) c’è ed è quello di maninchedda…
      il problema è che il tipo risulta poco simpatico per un’ immagine esteriore (fallace) di scontrosità e introversione che ai più appare saccenza. inoltre è inviso a soru, essendo uno di quelli che ebbe il coraggio di andarci muso contro muso quando il sanlurese era imperatore. in più è un inquieto per natura, uno a cui non va mai bene niente, che non si cura di scompaginare i piani e le architetture precostituite, e con un elemento del genere tra le palle la tranquillità del potere di certi funzionari regionali e circoli politici è sempre in pericolo…

      • Concordo. Vorrei sbagliarmi, ma credo che i dirigenti PD preferiscano perdere piuttosto che candidare Maninchedda

  13. daniele says:

    Se devo fare un nome direi Davide Carta (capogruppo PD al Comune di Cagliari), Ganau (sindaco di Sassari) seppure credo abbia qualche pendenza, Luca Saba (Coldiretti. Ma non cercherei il candidato in ambito universitario, perchè se le facoltà economiche di Cagliari sono agli ultimi posti in Italia un motivo ci sarà …..

    • bachis efisi says:

      Concordo con Daniele sull’Università, ma molto peggio sarebbe cercarlo a Sassari per le speranze di cambiamento e la fine della mortificazione di lingua, storia e cultura sarda. Sarebbe il trionfo della romanità e una catastrofe per la sardegna.

      • Perché, bachis, questa mania di persecuzione? E perché a Sassari dovrebbero mortificare la lingua, la storia e la sarda? E’ una fissa. Se Sassari, università o no, avesse un buon candidato sarebbe una buona cosa. E così se provenisse da Cagliari o da qualsiasi altro luogo. Per me potrebbe anche provenire da Marte. Non mi importa la pseudosadità di chi metterebbe al primo posto il problema della lingua che si salva solo se c’è una società che sta in piedi.Quella sardità è un danno grande, una vera catastrofe.

      • bachis efisi says:

        O anonimo ho espresso una mia opinione che o non hai capito per niente o fai finta di non aver capito perchè contrario. Su una cosa però hai ragione e io concordo; un buon candidato può provenire da un qualunque posto della sardegna compresa Sassari ovviamente, dove ho anche casa, figurati.
        Io penso che continuare a mortificare la lingua, la storia e la cultura della sardegna sia una catastrofe. E anche in antitesi con la libertà della scienza e della ricerca scientifica.

  14. daniele says:

    Vito ti stimo come giornalista e conduttore radiofonico, ma non condivido minimammente il nome che hai proposto come candidato del centrosinistra. Non è giovane, non ha un minimo radicamento territoriale, ha un carattere molto chiuso, non mi sembra il massimo della comunicatività. Non dobbiamo scegliere il Renzi bis..ma a tutto c’è un limite. Non credo che abbia fatto cose mirabolanti da assessore e non ho letto grandi articoli nelle riviste o giornali economici a tiratura nazionale (lasciando stare gli annali dell’università). Purtroppo non credo che conosca bene il polso politico del controsinistra. Credo che ti stia scalfarizzando, malattia tipica di un giornalista intelligente che diventa improvvisamente cieco quando c’è da individuare una nuova strada politica.

    • Tu dici? E’ possibile, chissà. Ma io ragiono partendo dai nomi in campo, non dal nome migliore in assoluto (che secondo me non esiste, io sono per le primarie). E in ogni caso, secondo te Ganau, Carta e Luca Saba sono più innovativi di Pigliaru? De gustibus! 😉

      • Daniele says:

        Concordo totalmente con te che il metodo per la scelta del candidato dovrebbe essere quello delle primarie. Purtroppo convengo anche sul fatto che e’ molto difficile individuare una personalità innovativa in questo periodo,nonostante attraversiamo momenti cruciali………pero’ la candidatura di Pigliaru mi ricorderebbe quelle di Mistretta, Selis, e compagnia…perdenti prima di iniziare perche’una grossa fetta dell’elettorato di sinistra, sopratutto giovani, non li voterebbe mai……stile Cabras contro Zedda. Il candidato a mio avviso dovrebbe essere un giovane, 40/45 enne, innovativo, ma senza avere i problemi caratteriali, totale chiusura con esterno,e tecnici che purtroppo stanno caratterizzando Massimo Zedda che e’ stato sinora una delusione tremenda a mio parere

  15. Radio Londra says:

    Se poi corrisponde al vero quanto riportato su Sardinia Post, bisogna dare atto anche al M5S di un record difficilissimo da superare: essere riusciti a spaccarsi addirittura in 4 parti senza essere praticamente neanche nati, sa del miracoloso.
    Sarà perché personalmente non sono ancora riuscito a individuare per bene neanche “l’intero” di partenza, ma già mi immagino quale potrebbe essere, per esempio, la lotta per il primo posto se combattuta con quello che ha chiesto il divorzio il giorno del viaggio di nozze.
    Diciamo insomma che ci vuole un certo talento, una altrettanto certa predisposizione oltre che, naturalmente…. un fisico bestiale!!!!!!

  16. gaetano says:

    La tua neo volonta’ sovranista-indipendentista non e’ proprio lapalissiana…Ti praxinti sempri is italianus alla fine dei conti…
    Il coraggio di cui parli in un tuo vecchio post, caro Vito, a parere mio e di molti altri, esiste solo nell’unica decente e radicata proposta “antifranchising”, S A R D E G N A P O S S I B I L E con MICHELA MURGIA…

    • Caro Gaetano, ma hai idea della percentuale di Sardegna Possibile nei sondaggi seri? Così, per curiosità e partendo dal presupposto che la Murgia è votabile per i miei parametri di scelta, ma non ci sono le liste e gli assessori resi noti non ispirano granché.

  17. sandro says:

    il candidato del pd sarà Andrea Berlinguer, a quel punto la pizza è servita

  18. bachis efisi says:

    Va bene Vito sulla credibilità della tua opzione che viene dal Sud; purchè si scongiuri la catastrofe che incombe da Nord.

  19. Francesco Utzeri says:

    Bella analisi, per molti aspetti condivisibile, ma proposte ?
    Caro Biolchini, nel seguire il suo blog, in questi mesi, ho notato che lei un po’ di ascolti a sinistra li ha, e allora perchè non prendere, decisamente questa volta ( salga a bordo c…o!), e si faccia promotore di un tavolo programmatico di accordo tra tutte le componenti di sinistra, preferibilmente lontanissime dalle segreterie romane e assolutamente vicine ai nostri ideali di sovranità.

  20. Pastorius says:

    “la straordinaria rete di clientele ben oliate dal centrodestra in questa ultima parte di legislatura potrebbe consegnargli la vittoria”. Verissimo. Però vorrei partire da questo per una considerazione. Chi è che non basa il suo potere e il suo agire sulle clientele? A Cagliari abbiamo un sindaco che ha vinto proprio perché predicava la fine dei favori ai soliti amici di Floris & Co. Passeggiata coperta e altri siti culturali che Vito conosce bene, ad esempio. Invece: nuova amministrazione, vecchie abitudini. Si è semplicemente cambiata la ” cerchia” da cui attingere (vedi lirico e altri casi). Non sono berluscones ma vendoliani. Insomma il concetto è sempre quello degli amici de noantri. Questo non è un problema solo sardo, ma nazionale. È l’Italia. Solo che qui si sente di più perché la ciccia è poca e i cani si azzuffano per avere un boccone.
    Ecco: secondo te Vito se dovesse incredibilmente vincere la Murgia, riuscirebbe ad amministrare bene come ovviamente promette, o finirebbe anche lei nel vortice degli amici degli amici, dell’Ora tocca a noi (pochi fortunati)?

  21. Carletto says:

    Kelledda vince e tu la prendi nel cu.. caro Biolco, ah ah te vojo vedè con Marcello Fois assessore alla cultura, chissà la bile..

  22. Radio Londra says:

    Secondo me bisognerebbe insistere.
    Se si riuscisse davvero a convincere Topo Gigio, non ce ne sarebbe per nessuno.

  23. Casu axedu says:

    Se i nomi sono questi:
    http://www.sardiniapost.it/politica/regionali-il-pd-sceglie-il-candidato-governatore-direzione-convocata-il-4/
    allora Pigliaru è l’unica carta vincente. Anche perché gli altri, tranne Demuro, fanno troppo vecchio o troppo nomenklatura. Ma Demuro non è proponibile perché verrebbe visto come l’alter ego di Soru (ricordatevi che fu strenuo difensore della statutaria). Pigliaru, invece, vista la sua uscita da quella giunta sembrerebbe aver mantenuto una certa distanza da quella esperienza (pur non rinnegandola del tutto, perché i problemi erano più che altro personali) e potrebbe non essere del tutto inviso ai barracciani. Ammesso che ai talebani di quella posizione possa andar bene qualcuno. Ed ammesso, ma non concesso, che la Barracciu possa davvero poter esprimere un veto (a France’, facce ride’)

  24. Caro Vito, le tue analisi sono sempre interessanti, ma vorrei farti notare che nella scommessa non hai precisato chi dev’essere il pizzaiolo. Mi dirai: è normale, prima scommetto una bella pizza capricciosa, poi se dovessi vincere la scommessa ti indicherò la pizzeria …
    E’ vero è normale. Ma perché non funziona così anche in politica? Ne vogliamo parlare?
    Noi elettori la “pizza politica” non la possiamo scegliere, la mandiamo giù dopo le elezioni senza neppure capire com’è fatta: siamo abituati a doverci fidare del pizzaiolo!
    Le pizzerie politiche (partiti) non ci mostrano un menù con le pizze e relativi ingredienti, ma piuttosto ci propongono il piazzaiolo prescelto (candidato)! Prescelto per le sue pizze? No, per la sua immagine personale e motivazioni sconosciute che gli hanno consentito di superare la concorrenza interna.
    Bene, quindi sarà il prescelto ad illustrarci la sua pizza? No, il pizzaiolo prescelto si presenta agli elettori per conquistarne la fiducia, mostrando sicurezza e modi accattivanti, attento all’immagine e alle pubbliche relazioni.
    Poi comincia la competizione elettorale tra tutte le pizzerie. Vince la pizzeria che propone la pizza più buona? No, noi elettori dobbiamo essere bravi a capire se possiamo fidarci oppure no dei pizzaioli in gara. Tutti i pizzaioli in gara si presentano agli elettori chiedendo fiducia per se stessi e cercando si demolire la credibilità degli altri concorrenti. E’ una battaglia dove vince chi investe di più e meglio nei vari sistemi di comunicazione e persuasione, chi attacca di più gli avversari e si difende meglio dagli inevitabili attacchi personali subiti.
    Vincerà un bravissimo pizzaiolo? Difficile , i migliori pizzaioli sono normalmente persone riservate, che non amano esibirsi in pubblico, ne sono competitivi nelle gare di offese personali. Quindi, semplicemente non hanno partecipato …
    Ma come possiamo sperare di eleggere pizzaioli preparati per poter gustare buone pizze politiche ?
    Sarebbe semplice se il confronto democratico fosse basato sulla qualità delle pizze. Ma la pizza politica per la maggioranza dei cittadini è ancora oggi un intruglio misterioso di ingredienti, difficili da conoscere e da capire. E’ sempre stato così sin dalla nascita della nostra democrazia, quando esistevano pochissimi mezzi d’informazione e la stragrande maggioranza degli elettori erano analfabeti. Allora i contenuti del confronto politico erano inevitabilmente molto limitati… Purtroppo ancora oggi non sono affatto cambiati, da chi dipende?

  25. Intanto il psd'az " orfano" della Barracciu says:
  26. efisio erriu says:

    Un candidato e un nome che spaccherebbe tutto ci sarebbe, ma temo che non piacerebbe al Renzie il bigotto.
    L’unica nota che fa tirare un sospiro di sollievo è che i Sardi bocciano Capellacci, agli avversari il compito di mettere il popolo sardo nelle condizioni di dargli il ben servito. A lui ed al codazzo di alleati opportunisti e intermittenti…

  27. James Bond says:

    In quel di via Emilia e dintorni sono convinti che basti dichiararsi vincitori per esserlo veramente nelle urne. Patetici e fuori dal mondo! Vito, prenota la pizzeria …

    • Cappellacci, dovrebbe pensare seriamente hai suoi tre processi. anziche a Topo Gigio, e visto le accuse non dovrebbe candidarsi, e quel suo sorriso che ha spesso potrebbe magicamente sparire da un momento all’altro.

      • efisio erriu says:

        E’ facendo politica che pensa ai suoi processi, papi Silvio insegna…

      • James Bond says:

        Che Cappellacci sia quello che è non esclude che questo patetico centrosinistra abbia perso ogni credibilità … temo che il solito schema logoro già sperimentato con Berlusconi attecchisca poco sull’uomo della strada. Uscire a fare un bagno di realtà please. O c’è davvero qualcuno convinto che basti che venga Renzi a dire minchiate nei comizi per modificare la situazione? Magari fosse così semplice, allora anche al M5S basterebbe presentare una lista di gente presa a caso dall’elenco telefonico e puntare tutto su un bel tour di Grillo!

  28. Riccardo76 says:

    “…la vittoria delle destre” sarebbe “terrificante” dici, ma la vittoria del centrosinistra sarebbe “devastante” aggiungo io. Il problema del centrosinistra non è il comandante, ma la nave che fa acqua da tutte le parti!…quanto durerebbe una giunta regionale di centrosinistra?…dopo un mese il presidente della Regione di centrosinistra (chiunque egli fosse) sarebbe già oggetto del “fuoco amico”…con tutti gli assessori traballanti. La cosa sensata sarebbe per il centrosinistra appoggiare la Murgia, piaccia o non piaccia. E’ la politica bellezza, direbbe qualcuno al PD…

  29. Ti dimentichi dei Zonafranchisti e del groppuscolo degli Artigiani e Commercianti Liberi, entrambi alla ricerca di qualche posticino.
    I primi sono già spaccati in due (almeno): da una parte il Movimento Zona Franca, fatto su misura per la Dottoressa Randaccio, la pasionaria, quella che spergiurava che “mai si sarebbe candidata…tantomeno alla sua età”. Proprio lei da più di un anno si sta facendo bellamente gli affari suoi sparando cazzate quotidiane dal web. Sarà candidata con Capprellazzi, quello dei 75mila posti di lavoro in meno in Sardegna in 5 anni. Con lei famoso Francesco Scifo, l’ideologo.
    Dall’altra parte, c’è il Movimento “Sardegna Libera per la Zona Franca” che disconosce la Randaccio e Scifo.
    Poi ci sono gli “Artigiani e Commercianti Liberi”…i desperados lasciati a terra dalla crisi e da Ughetto Gigio che ormai non sanno a che santo votarsi ovvero se stare da soli, con Ugo o con Mauretto Pili.
    Gi funti beni pigausu!

    Poi ci sono i due che tifavano per la Barracciu: Ugo e Michela.

    Di Ugo bisogna dire che stanno cominciando a mollarlo anche i cattolici. La chiesa, senza troppo rumore, ha già preso le distanze da Castellacci che considera ormai meno di zero. I movimenti sotterranei ci sono e il cdx lo sa e sta spagheggiando. Ergo…se il cx mette un candidato per lo meno “votabile”, la Chiesa….opplà….!

    La Murgia, con l’uscita di scena della Barracciu, come ha scritto Vito, ha cominciato a preoccuparsi seriamente. E, sinceramente, l’articolo sballatissimo di Gad Lerner, ha fatto ridere e provocato l’esatto contrario. Da Michela stiamo ancora aspettando i 10 che l’avrebbero contattata…anche se poi potrebbe essere anche il contrario… 😀

    I grillini…boh? Ci sono? Voteranno? Si presenteranno? Troveranno le firme?

    • Art. 21
      Sottoscrizione delle liste

      1. Le liste dei candidati per ogni circoscrizione devono essere sottoscritte:
      a) da non meno di 500 e non più di 1.000 elettori iscritti nelle liste elettorali dei comuni della circoscrizione per le circoscrizioni fino a 500.000 abitanti;
      b) da non meno di 1.000 e non più di 1.500 elettori iscritti nelle liste elettorali dei comuni della circoscrizione per le circoscrizioni oltre i 500.000 abitanti.

      2. La firma del sottoscrittore deve essere autenticata.

      3. Nessuna sottoscrizione è richiesta per la presentazione di liste di candidati con contrassegni tradizionalmente usati o ufficialmente riconosciuti dai partiti o gruppi o movimenti politici di carattere nazionale o regionale che abbiano avuto eletto, nella legislatura in corso alla data dell’indizione dei comizi, un proprio rappresentante nel Consiglio regionale o ai quali, con dichiarazione formale, aderisca almeno un consigliere regionale in carica alla data di indizione dei comizi elettorali; nessuna sottoscrizione è parimenti richiesta nel caso in cui la lista sia contraddistinta da un contrassegno composito nel quale sia contenuto quello di un partito o gruppo politico esente da tale onere.

      4. La dichiarazione di presentazione delle liste dei candidati deve essere sottoscritta dal presidente o segretario o coordinatore del partito o gruppo o movimento politico responsabile per il territorio regionale o per il territorio della circoscrizione, che risultano tali per attestazioni dei rispettivi organi competenti per statuto, ovvero da rappresentanti dagli stessi responsabili incaricati con mandato autenticato dal notaio.

  30. MassimoM says:

    Vito, non azzardo pronostici ma condivido fino alle virgole l’analisi sulle prospettive del PD. Pigliaru è il miglior candidato possibile, ma la zavorra dei non candidati rischia di tenerlo a terra. Che il 2014 ci porti bene

    • Una Giunta al femminile says:

      Io vedrei bene un’altra donna, magari la Quaquero, o altre donne provenienti dal sociale come lei .

      Possiamo fare altri nomi se può essere d’aiuto per la scelta.

      Però la stessa dovrebbe circondarsi di gente nuova e competente anche nell’assegnazione degli assessorati ( non però tutti tra Pd e Sel- come fanno sempre, vista la pessima ” resa” sopratutto in Comuni come quello di Cagliari).

      – non vorrei infatti che certi comportamenti recenti , fossero studiati apposta per ” riposizionarsi” in Regione.

      Vedrei bene una Giunta al femminile, dove inserire rappresentanti per ogni forza politica che la sosterrebbe e provenienti anche dalla Cd società civile.
      In tal modo si potrebbe sopperire alle lacune della legge elettorale che non ha previsto la rappresentanza di genere.
      Di donne valide e conosciute, ce ne sono tante, e sarebbe un bel segnale.
      Magari si potrebbero conoscere subito i nomi, come ha fatto la Murgia, dato che strategicamente è una buona mossa per far capire agli elettori chi ci sarà, senza sorprese: bisognerà però essere lungimiranti e capire bene chi inserire, per dimostrare davvero che il tutto è slegato da ottiche partitiche, ma da competenza comprovata in quella materia del ” prescelto”.

      • James Bond says:

        Ben vengano le donne ma non la Quaquero. Non viene certo dal sociale più di quanto non sia donna immagine della disastrosa gestione della provincia di Cagliari.
        Di donne capaci e che hanno un lavoro al di la della politica ce ne sarebbero tante: dalle due licenziate senza tanti complimenti da Zedda, Luisa Sassu e Susanna Orrù, fino a Tiziana Mori che al di là di certi modi dei suoi sostenitori – mi scuso anch’io se sono stato ruvido però – mi sembra abbia un curriculum davvero eccellente.
        Ma la politica sarda al di là delle declamazioni resta fortemente maschilista: le donne, solidarizzando poco tra loro quando serve, ci mettono del loro.
        Anche nel M5S ci sono alcune donne che avrebbero davvero gli attributi non so se per la presidenza, ma sicuramente per essere giocatrici vincenti di una buona squadra di governo, infinitamente di più di quelle che sono andate in parlamento col biglietto della lotteria vinto il 25-26 febbraio scorso: non le cito perché potrebbero non gradirlo. Il guaio è che non le calcolano molto.

  31. Cappellacci scrive in sardo a Letta:
    “Rispetti impegni presi dopo l’alluvione”
    Cappellacci scrive in sardo a Letta: “Rispetti impegni presi dopo l’alluvione” Ugo Cappellacci

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    Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha scritto ieri al Capo del Governo.

    Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha scritto ieri al Capo del Governo, per richiamare l’Esecutivo nazionale al rispetto degli impegni assunti all’indomani dell’alluvione che ha devastato alcune aree dell’Isola.

    Di seguito, il testo della lettera che – come ha precisato lo stesso Cappellacci – è stata scritta sia in italiano sia in sardo, per rappresentare che quelle indicate sono le istanze di un intero popolo che non chiede assistenzialismo, ma rivendica i propri diritti, per rialzarsi dalle macerie e ricominciare a camminare con le proprie gambe.

    LA LETTERA

    Ill.mo signor Presidente,

    mancano poche ore alla fine del 2013: un anno duro per il popolo sardo che, già ferito da piaghe antiche, fiaccato da una crisi economica senza precedenti, è stato infine colpito mortalmente dalla tragica alluvione del mese di Novembre.

    Nonostante tutto, mai ci siamo rifugiati nell’autocommiserazione né abbiamo domandato privilegi o forme di assistenzialismo che respingeremmo con sdegno, perché incompatibili con i nostri valori e la nostra dignità. Tuttavia, se è vero che ogni volta che la Storia ha chiamato i Sardi non hanno mai fatto mancare il loro contributo di valore, di coraggio e perfino di sangue, non sempre lo Stato centrale ha avuto la giusta attenzione nei nostri confronti, al punto dal suscitare in molti la sensazione che si stia consumando una subdola secessione alla rovescia da parte dei uno Stato che abdica al proprio ruolo e lascia soli i cittadini. Se in generale la questione sarda resta una ferita aperta della Repubblica, in questo particolare e doloroso momento, dopo una tragedia immane, voltare ancora una volta le spalle alla nostra isola avrebbe effetti devastanti per l’intera compagine sociale.

    Come ho avuto modo di rappresentarti durante la riunione di oltre un mese fa ad Olbia e di ribadire in diverse lettere, alle quali non è seguita alcuna risposta, l’Isola ha necessità di interventi straordinari per uscire dall’emergenza e per evitare che si ripeta.

    In primo luogo, sono indispensabili risorse adeguate sia per ripristinare le infrastrutture sia per restituire un quadro di normalità alle comunità colpite. In secondo luogo, è necessario rivedere altresì i vincoli del patto di stabilità non solo con riferimento all’emergenza in senso stretto, ma anche al fine di poter realizzare le opere per scongiurare nuovi rischi. A tal proposito ricordo che è ancora giacente la nostra richiesta di adeguare il patto di stabilità al nuovo regime delle entrate, confortata anche da diversi pronunciamenti della Corte Costituzionale. In terzo luogo, è indispensabile una politica fiscale che consenta alle famiglie, alle imprese e ai territori di affrontare questo momento difficile. La proroga fino alla fine di gennaio dei termini per gli adempimenti appare del tutto insufficiente e non proporzionata alla gravità del momento. In quarto luogo, occorrono procedure straordinarie affinché le risorse e i progetti non finiscano immobilizzate, come avvenuto in passato, in qualche “ginepraio burocratico”.

    I sardi sono un popolo forte e, con o senza di voi, sapremo rialzarci anche questa volta, ma, come ben sai, attribuiamo un valore alla parola data.

    Una parola che, con questa mia, come uomo e come politico, ti chiedo di mantenere.

    Cagliari, 31 Dicembre 2013

    Ugo Cappellacci

    Mercoledì 01 gennaio 2014 11:26

  32. Gianfranco Carboni says:

    Amico mio quanto ti tormenti, nessuno potrà dire che non hai passione ed amore per la tua terra. Auguri e solo un sorriso

  33. Fleetingf says:

    Caro Vito Il centrodestra vincerà le elezioni, è evidente che a te non dispiaccia affatto!
    I miei auguri di buon anno.

    • Beh, io in questi anni sono sempre stato beneficiato dal centrodestra, lo sanno tutti, anche perché del centrodestra, di Berlusconi, di Cappellacci, di Delogu e di Floris ho sempre parlato bene. Anzi, dirò di più: se rivince il centrodestra è merito soprattutto di questo blog.
      Tanti auguri anche a te.

      • Claudio Moro says:

        Direi che è tempo di Giustizialismo! Ne destra ne sinistra! Peron Peron Peron… Speriamo che un nuovo Giovanni Piras da Mamujada stavolta resti in Sardegna e metta ordine a questa gozzovaglia di pattumene de peones politicantes… Ja ja ja

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