Politica / Sardegna

Centrosinistra alla deriva: quel filo rosso di inadeguatezza che unisce la Barracciu a Massimo Zedda (e volendo, anche a Marcello Fois…)

(Il corteo dei lavoratori del Lirico ieri per le vie di Cagliari in una immagine di Marco Mereu)

Tutto in 24 ore: quelle di ieri, mercoledì 18 dicembre 2013. Nell’ambito dell’inchiesta sui fondi ai gruppi finisce in galera un altro consigliere regionale del Pdl (e sono tre), mentre dal carcere di Oristano l’onorevole Mario Diana rende pubblica una lettera che soltanto il sacro rispetto che si deve a chi è privato della libertà personale e in attesa di giudizio impedisce di commentare a dovere, tanto è sfrontata e inverosimile.

Nel frattempo il Pd nazionale, finito in un vicolo cieco, decide di non decidere sul caso Barracciu ed ora non si capisce se il destino della vincitrice delle primarie sarde sarà deciso a Roma dal neosegretario Renzi o nell’isola da una classe dirigente delegittimata quanto la Barracciu, da oltre due mesi sotto inchiesta per peculato.

Ma 24 ore sono lunghe. A Cagliari il sindaco Zedda, punta di diamante di Sel, subisce un’altra incredibile sconfitta politica con le dimissioni in aula dell’assessore ai servizi sociali, sua compagna di partito. Le crepe che si vedevano bene oltre un anno fa ora stanno provocando il crollo dell’amministrazione del capoluogo. Sotto il municipio intanto i lavoratori del Teatro Lirico protestavano per l’incresciosa situazione in cui versa la più importante impresa culturale regionale, avviata allo sfascio per colpa di Zedda e delle sue incredibili scelte gestionali.

La politica sarda è allo sbando. Nel centrodestra il Pdl non sa come reagire alla batosta giudiziaria: tre consiglieri regionali in carcere o ai domiciliari non si erano mai visti neanche ai tempi di Tangentopoli. Il centrosinistra invece, semplicemente non esiste più.

Il Pd sardo è senza guida e senza rotta, Sel è un partito ormai spappolato, che ha perso la sfida a cui gli elettori l’avevano chiamata: la sfida del governare.

C’è un filo che unisce Francesca Barracciu e Massimo Zedda. Entrambi dovevano essere le nuove leve del centrosinistra, entrambi stanno mostrando una evidente inadeguatezza al ruolo cui sono stati chiamati e con la loro condotta stanno seriamente mettendo a rischio le sorti elettorali dei loro partiti e di quella che una volta si chiamava “alleanza di centrosinistra”.

Solo chi scambia il potere per la politica può accettare l’umiliante condizione in cui si trova oggi l’europarlamentare del Pd, tenacemente attaccata all’ipotesi di candidatura nonostante tutti i dirigenti del partito (per non dire gli elettori), al di la delle dichiarazioni pubbliche, la stiano implorando da tempo di fare un passo indietro.

Se la politica è servizio, quella della Barracciu è tutto tranne che politica. Ce ne siamo accorti solo ora, dopo aver fatto fare a questa ragazza dalle belle speranze ben due legislature in consiglio regionale (con una parentesi finale nientemeno che al parlamento europeo). Chiamata ad un ruolo da solista dopo anni da orchestrale di fila, ha messo in fila una stecca dopo l’altra. E pretende perfino di avere ottime recensioni.

Anche Massimo Zedda è da otto anni nelle istituzioni, prima consigliere comunale a Cagliari, poi consigliere regionale. Oggi, commentando la durissima lettera dell’assessore dimissionaria Susanna Orrù (scelta a suo tempo dall’attuale senatore di Sel Luciano Uras), il sindaco ha detto che “le vicende che interessano la città sono molto più importanti delle vicende che riguardano le singole persone”. È vero: per questo motivo non dovremmo più porci il problema del destino di questa amministrazione ma soltanto guardare al bene della città.

Massimo Zedda non è in grado di fare politica, visto che ogni questione politica viene da lui espressamente derubricata a problema personale (come avvenne per altro qualche mese fa con l’addio dell’assessore Luisa Sassu). Alla lettera della Orrù (unico atto politico degno di nota e di rispetto in questi giorni di delirio generalizzato) ha saputo rispondere solo con una scrollata di spalle. Anche lui, come la Barracciu, uscito all’improvviso dall’anonimato garantito ad ogni esponente delle istituzioni dalle qualità poco più che mediocri, è andato a schiantarsi contro la dura realtà, fatta di scelte da compiere con equilibrio e competenza.

Le nuove leve del centrosinistra (quelle nate, per intenderci nella stagione politica partita nel 2004 con l’elezione alla Regione di Renato Soru) hanno clamorosamente fallito l’obiettivo. Zedda e Barracciu, ma anche Chicco Porcu (quello che diceva che la vincitrice delle primarie sarebbe stata candidata anche se le fosse arrivato un rinvio  giudizio…) e Mario Bruno (che ha dovuto chiedere scusa ai cittadini di Alghero per aver proposto come sindaco Lubrano…), senza contare poi le seconde e le terze file di un movimento che predicava il rinnovamento e che invece ora prende lezioni da quella “vecchia politica” che dicevano di voler combattere.

Perché nel Pd a dire che gli inquisiti non vanno ricandidati è stato Paolo Fadda, da trent’anni in politica (“a dire il vero da 33”, come ha voluto specificarmi recentemente), non certo Renato Soru. Perché l’unica testa politica presente nel partito è Antonello Cabras. Perché se Emanuele Sanna non fosse scomparso un anno fa, il centrosinistra non si troverebbe nella condizione in cui è oggi, cioè senza candidato a due mesi dalle elezioni, e con il rischio di perderle nonostante il disastro Cappellacci e tre consiglieri regionali del Pdl in carcere…

Che fare? Continuo a dire che non serve cercare ossessivamente un nome, ma occorre un progetto.

Poi ci sono le visioni lisergiche di Marcello Fois, che oggi dalle colonne della Nuova Sardegna invita il Pd a sostenere senza se e senza ma la candidatura di Michela Murgia, ritenuta la panacea di tutti i mali. Invito legittimo, se non avesse la pretesa di essere avvalorato da una lettura politica totalmente campata per aria e che vorrebbe per lo scrittore nuorese il sindaco di Sassari Ganau e quello di Cagliari Zedda pronti a prendere il posto dell’impresentabile Barracciu. La qualità dell’analista politico Marcello Fois è inversamente proporzionale alla visibilità che hanno i suoi strampalati editoriali.

Perché adesso per Fois i sardi si dovrebbero arrendere alla superiorità morale e politica della scrittrice di Cabras, che evidentemente ha puntato al “tanto peggio, tanto meglio” per sperare di avere una chance alle elezioni. Ma questa strategia non funzionerà. Michela Murgia resterà sola con le sue tre liste esili esili, circondata da torme di yes-man e yes-woman, convinti che i sondaggi diano la loro paladina al 34, ma che dico? addirittura al 38 per cento! Il risveglio il giorno dopo le elezioni sarà duro per tutti. Ma per Barracciu, Zedda e Murgia&Fois temo lo sarà un po’ di più.

 

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33 Comments

  1. le liste di Sardegna Possibile non so se saranno così esili, ho già sentito dei nomi molto importanti della cosiddetta società civile sarda, che ovviamente non riporto qua: vedremo comunque alla fine.
    Il problema delle liste invece in questo momento è del centrosinistra. Parecchi (nel pd ma non solo) si stanno tirando indietro per un motivo banale ma essenziale. Siccome per molti (parliamo di nomi che puntano al seggio, quindi gente che raccoglie 1000-1500 preferenze come minimo) la campagna elettorale è un investimento economico (costo medio in questi casi di 40-50-60.000 euro per la campagna personale), sapendo che la governatrice potrebbe (in caso di vittoria) essere rimossa per i motivi giudiziari e quindi cadere giunta e tornare alle elezioni, molti si tirano indietro: l’investimento economico non è più giustificato in questa prospettiva. Questo ragionamento lo stanno facendo in parecchi (nessuno ha voglia di buttare soldi dalla finestra), e nell’attesa che venga sostituita la Barracciu, queste persone stanno facendo un passo indietro. Un problema non secondario quello del centrosinistra: il rischio di avere liste molto deboli con la Barracciu candidata governatrice. Ma Vito, anche tu ti candiderai? o teniamo un pò di suspence? 🙂

  2. Posto che il PD sardo non merita un solo voto e posto che a votarlo sono chiaramente coloro che hanno determinati interessi e determinate promesse, non capisco per quale motivo Michela Murgia debba accondiscendere a chi rappresenta quei 50.000 degli interessi e delle promesse. Michela Murgia deve dialogare e offrire ospitalità come ha fatto con Valentina Sanna e Romina Congera e non trattare con chi si è reso complice di ladri e farabutti. Cominci il PD a negare la tessera a certi figuri invece di subirne l’orgoglio e la dirigenza.
    Mi scusi Biolchini, per quale motivo a Serramanna, una delle comunità più “rosse” dell’isola, le primarie sono state un clamoroso fallimento? Glielo dico io: perchè la sezione decise di non sostenere alcun candidato. Lo vuole capire o no chi è il PD sardo? Io me lo auguro vivamente che Renzi rottami la classe dirigente del PD sardo dichiarandola complice e mascalzona. Si respirerebbe aria nuova e credo che anche Michela Murgia tirerebbe una bella boccata di ossigeno.
    Mi dia retta Vito. A certi livelli non si può trattare. E non lo dice la Murgia, lo dice il tribunale di Cagliari.

  3. Andrea caboni says:

    Ma andiamo Vito.!.
    Come fai ad avere ancora fiducia nella politica italiana. Sia essa di sx o di dx.
    Per noi sardi è giunto il momento di provare a camminare da soli. Ci vuole coraggio e un sano e forte senso di autostima. Popolo e cultura anestetizzati da troppi anni è ora di dire basta. Farci ancora prendere per i fondelli dai nostri pseudo politici sardo-italiotti. Come Malta aspiro ad una Sardegna nazione indipendente. Nel caso in cui il progetto indipendentista dovesse fallire per un motivo o per un altro, in caso di ripiegamento a colonia di…
    ..sicuramente sceglierei di non rifar parte dell’ italia; basterebbe chiamare il primo ministro danese piuttosto che quello svedese o tanti altri ancora, piuttosto che ripetere l’azione masochista pro stivalis.
    Sarebbero tutti molto felici di prendere in adozione un paradiso come il nostro.
    Ad ogni modo Michela Murgia lavorerà per risvegliare la dignità di tanti sardi quindi si batterà per la prima ipotesi.
    FINZAS a S’INDIPENDENTZIA!!

  4. Carlo Murtas says:

    Purtroppo in una stiuazione politica disperata anche un intellettuale di spicco come Fois dà l’impressione di tirarla un pò a indovinare; non credo soprattùtto che, anche in una situazione che sembra ormai compromessa per la Sinistra, un intellettuale di rango debba, forse ispirato dal clima dell’ Avvento, chiederci di prostrarci devoti a questa ipotetica novella salvatrice dei sardi che, con noi buoni figlioli orfani di questo Centrosinistra sbandato, rifiuta sprezzantemente di confrontarsi.
    Guarda Marcello, noi con questi Gesù bambino attempati, che si ergono solitari a salvatori della propria terra, abbiamo già dato una volta con Soru e adesso non ci caschiamo più.
    Se la Murgia accetta di confrontarsi con tutti i compagni di buona volontà per trovare un’intesa, sarà accolta a braccia aperte; se vuol giocare anche lei a fare il Gesù bambino attempato se ne stia pure a godersi la viglia del Santo giorno delle elezioni nella sua cappannuccia, e a sprecare il suo tempo col bue e l’asinello.

    • Quindi, gentile Carlo Murtas, anche lei vorrebbe la Murgia che si confronta con i compagni di buona volontà.
      Lei parla come se facesse parte di un partito che vince.
      Saldo in testa resta Cappellacci, mentre lei e altri anche in questo blog incitano gruppuscoli, capeggiano plotoncini,mestano e rimestano, dicono a tutti di riunirsi, sì, ma sotto la propria bandiera.
      L’ipotesi della Murgia candidata con il Pd rappresenta un danno per la stessa Murgia perché il Pd sta scomparendo e trascinerebbe con sé la candidata che rappresenta l’unica novità nel nostro panorama elettorale.
      La vittoria di Cappellacci è una rovina. Ma è il futuro che ci aspetta.
      Continui a prendersela con Soru, poi torni ancora indietro e se la prenda con chi vuole, sino all’origine del mondo. Non dimentichi i Savoia, gli spagnoli, i romani e i punici.
      E vedrà come potrà lamentarsi comodamente (avrà un argomento al giorno) quando godrà del Cappellacci due.
      E qua in Sardegna non sarà salvato da Grillo. Anche là va male.

      • Carlo Murtas says:

        Caro Anonimo, La Murgia poteva essere una grande risorsa per l’area progressista e sovranista per l’indubbio spessore intellettuale e l’alta spiritualità. Purtroppo isolandosi per paura di contaminarsi con chi rappresentata istanze di cambiamento altrettanto legittime e complementari rispetto a quelle di cui si sente esclusiva portatrice , rischia di contribuire a provocare proprio quel risultato elettorale che anche tu e gli altri suoi sostenitori aborriscono: il Cappellacci 2.
        La Murgia non rappresenterebbe poi affatto un’ assoluta novità nel nostro panorama elettorale. Forse non ti ricordi che alle ultime regionali, l’arcigno e solitario condottiero Soru, marciava splendido e splendente, orgoglioso della sua beata autosufficienza, verso quella vittoria che esisteva solo nella sua testa bacata , e alla fine le prese perfino da quel semisconosciuto Cappellacci 1.
        Purtroppo non è vero che la Storia non si possa ripetere.

  5. Certo che, in mancanza di nomi credibili, quello di Michela Murgia è un faro se paragonato alla Barracciu o a Cappellacci. Se poi, Biolchini, lei ritiene Cabras e il suo curriculum politico un modello di pensiero, allora significa che lei sostiene l’insostenibile. E in ogni caso vediamo chi verrà espresso da 5stelle che, dopo un avvio stentato, sta esprimendo gente interessante nazionalmente. Se “azzeccano” il candidato regionale avremo una possibilità concreta di cambiare. Questi sono i fatti. Un altro fatto accertato è l’impraticabilità di nomi come Maninchedda e simili. Saluti.

    • celeddu says:

      ha ragione anonimo, certi nomi diventano impraticabili; soprattutto perchè se rientrano fra quei cinque o sei che sono usciti indenni dall’inchiesta sui finanziamenti ai gruppi regionali significa che non sono “integrati” nel sistema e sono parimenti indegni di farne parte

  6. Gianluca says:

    Però che strano, dai tuoi giudizi Vito , Maninchedda non c’è e se lo nomini risulta la soluzione di ogni male, come mai?
    Poi perché attaccare così tanto il PD, itte pizziada che il partito dei sardi è stato rifiutato dal PD? 😉

  7. gaetano says:

    Oh Vito….Sei cosi’ tanto dedito all’aggregazione che….Sei sempre contro e a prescindere con chi e’ stata/o finora l’unica/o ad avere aggregato…E soprattutto ha aggregato dal basso, non dall’alto dell’intellighentzia culturale e politica…Pochi? E chini sesi Pagnoncelli? Ma itta ‘ndi scisi…Arrenditi, la tua cara casetta del centrosinistradestradietrofront e’ malata, tossica, morta!

  8. Ignazio Attene says:

    non voterò certo più per il PD, che ho continuato a votare, nonostante per anni il mio voto sia stato tradito e usato per fare altro rispetto alle cose per cui il voto era stato dato. Non lo voterò anche se Renzi si presenta come “il nuovo” rispetto al passato, mentre dichiara che lui sta con Marchionne. Da storico elettore di sinistra penso che occorra imboccare una nuova strada rispetto al liberismo capitalista, che ci ha ridotto nelle condizioni attuali, a tutti i livelli, in tutti i campi. Per lungo tempo ho pensato di non andare a votare alle prossime regionali, ma ora credo che voterò per Michela Murgia, senza tanta convinzione, ma perché, se devo esprimere un voto fra tutti i contendenti è quella che mi ispira più fiducia. Voglio credere che si possa avere una idea diversa, possibile di Sardegna

  9. Fois lisergico? Mo mi paghi la SIAE! Caro Vito ma è possibile che dobbiamo pensarla sempre allo stesso modo?

  10. cardiga says:

    D’accordissimo con Fois! Michela Murgia in questo casino è l’unica persona seria: raccoglie i sovranisti e le persone serie del centrosinistra, e vince le elezioni, che cosa vuoi di più? Maninchedda in confronto è una formichina…

    • celeddu says:

      infatti le inchieste e le denunce sul costo dell’energia per i sardi, sui monopoli dei trasporti, sugli sporchi traffici del latte, sulle inadempienze dello stato, sugli sprechi enormi della sanità sarda, sui furti di progetti per l’innovazione del sistema scolastico, eccetera, vengono tutte da sfracello fois e dalla preparatissima michela murgia, che una volta diventata presidentessa garantirà lunga vita all’isola delle storie

  11. Enrico says:

    Insomma, Vito a che santo dobbiamo votarci? S. Efisio è morto da tempo ed il panorama politico sardo è desolante ( termine riduttivo).Possibile che non esista nessuno in grado di elaborare un programma serio? Posso candidarmi io ? cosa devo fare?

  12. Certo che la situazione non è delle migliori, ma definire una testa politica Cabras la dice lunga! Forse la Barracciu e Zedda non saranno chissà quali grandi politici ma credo che comunque non siano ben visti neppure dai partiti dai quali provengono e proprio per questo vengano osteggiati da loro. Credo siano entrambi menti libere più di quanto no si creda, il fatto che poi la Barrracciu sia inquisita, sia l’ennesima dimostrazione che chi ha in mano il partito, e non è certo lei, non la voglia assolutamente. W Barracciu e forza Zedda che vincano o perdano. In quanto a voi grandi pensatori della politica, credo abbiate solo un vantaggio di non volere che vinca alcuno di chi non vi garbi per chissà quali strani calcoli. Strano mi sembra che la Barracciu venga inquisita il giorno dopo delle primarie, magari non volete davvero gente nuova ma con esperienza che davvero capisca i traffici dei partiti. Magari poi vi lamenterete dei 5 stelle, eppure la Sardegna, la mia isola ha bisogno di gente competnte e non di gente che arraffa. La Barracciu se avesse voluto rubare non avrebbe rubato 33 mila euro ma molto di più. I 33 mila euro sono come i 30 denari di ben altra memoria ma che hanno la stessa valenza di tradimento e di inesistente rispetto per quei sardi che la hanno votata alle primarie.

    • Daniela says:

      Interessante questa teoria secondo la quale se si sta sotto i 33 mila euro il furto non sussiste, o comunque non è grave, anzi diventa un atto di tradimento denunciarlo e chiederne conto.
      Stranno anche il suo concetto di “menti libere”, come quella di Zedda, che è talmente libero da non aver avuto il coraggio di seguire la procedura da lui stesso imposta per la scelta del sovrintendente del Teatro Lirico, ma ha evidentemente ceduto alle pressioni che lo hanno costretto a scegliere la Crivellenti (con tutte le conseguenze del caso).
      “Ce ne fossero di politici così” vero, sig. Sardo? Ma non si preoccupi, ce ne sono, ce ne sono anche troppi. Difficili da trovare sono quelli che non rubano (sommeno cifre irrisorie come 33 mila euro) e che decidono di perseguire il bene comune percorrendo la strada dell’onestà e della correttezza.

      • Alberto says:

        Sul lirico vorrei dire una cosa: 1) il cda é responsabile della situazione attuale tanto quanto Zedda. Tutto il cda ha sbagliato la procedura di nomina non annullando la manifestazione di interesse e votando il nome proposto dal sindaco senza discutere il curriculum. 2) i sindacati sono responsabili tanto quanto zedda della situazione attuale poiché, dopo aver indicato un nome fuori dalla manifestazione di interesse a 5 giorni dalla nomina, hanno fatto un esposto per il non rispetto della manifestazione. Poi si sono legati a esponenti del cda che tutto hanno a cuore tranne il teatro, avendolo ridotto economicamente nelle condizioni in cui era fino allo scorso anno.Tutti si assumano la loro parte di responsabilità. E si eviti, di grazia, il ritorno di chi lasciò il teatro pieno di debiti, perché questo é l’obiettivo dei quattro moschettieri Rimasti in cda ( di cui due indagati per peculato).

      • Ma ita ti ses fumau?

    • giancarlo says:

      Ciò che proprio non riesco a capire è l’atteggiamento fideistico e acritico. Se non mi piace un candidato, se non lo considero giusto o adatto, perché tu pensi che ci deve essere sotto un motivo diverso ? magari non scritto; insomma una sorta di “complotto”.
      È proprio con questo atteggiamento mentale che sono nati e morti i grandi (?!) leader degli ultimi anni: prima Soru, poi Zedda.
      Senza i loro yesmen intorno … sono svaniti !

  13. Quattro articoli QUATTRO, dai fila, a scrivere di Soru, sempre per inciso (o tra parentesi). Che cosa ti ha fatto? Ha detto che non si ricandida, dal tuo punto di vista un autentica vittoria della democrazia. Perché non ti rassereni?

    19 dic: “Le nuove leve del centrosinistra (quelle nate, per intenderci nella stagione politica partita nel 2004 con l’elezione alla Regione di Renato Soru) hanno clamorosamente fallito…”

    17 dic: “Era entrata in consiglio regionale grazie all’innovatore per antonomasia del centrosinistra sardo, Renato Soru (ora trasformatosi in un notabile qualunque), ed ora tiene…”

    15 dic: “Il caso Soru dimostra invece che anche il leader più carismatico alla lunga non può fare a meno di una maggioranza coesa, politicamente coerente….”

    11 dic: “Renato Soru, l’uomo forte di Renzi nell’isola (perché così lui si presenta, facendo credere a tutti di avere già una poltrona da ministro nel caso in cui il sindaco di Firenze dovesse diventare presidente del Consiglio), in una intervista alla…”

    • Soru doveva scegliere il candidato forte alle primarie e ha scelto la Barracciu. Ecco, penso che questo basti e avanzi per mettere in evidenza le sue enormi responsabilità. Per tacere del resto.

  14. Karalis says:

    Quindi Vito,

    La situazione a due mesi dal voto sarebbe che il centrodx ha come principale candidato uno con tre o quattro procedimenti penali in corso, osteggiato più dal suo schieramento che dalla sinistra….

    Il centro sinistra ha la vincitrice delle primarie indagata….se non fa un passo indietro si va alle elezioni con la spada di Damocle di una potenziale indagine che potrebbe tradursi in un processo al futuro Presidente della Regione…se la Barracciu si ritira invece, la sinistra chi candida? Siddi? Alessandro Bianchi? Attilio Mastino? Tutti nomi che non erano in programma, raccattati(scusa ma non mi viene un termine migliore )all’ultimo momento in sostituzione della Barracciu…con in più l’opzione circolata di poter “resuscitare” il secondo alle primarie, Ganau, che pure lui purtroppo qualche problemino ce l’ha..(vedi PUC di Sassari)… Non so cosa ne pensi, ma come elettore di sinistra non ho grandi aspettative dalle prossime elezioni………

  15. Apprezzo molto Vito Biolchini però questo articolo sa troppo di anatema alla Peppe Grillo, contro tutto, contro tutti.. no, stavolta non mi piace. Come da grillo e da tutti coloro che protestano per qualcosa pretendo, un minuto dopo, anche le proposte. Ci mancava solo che concludesse con un TUTTI A CASA..

    • Rispondo qui anche a Francesco.
      Se il Pd non ritrova un po’ di testa, non se ne esce. Chi prende le decisioni? Roma o Cagliari? E chi a Cagliari? Insomma, serve una regia certa e autorevole. Dopodiché sarà il Pd a convocare il tavolo dell’alleanza e a condividere il metodo per una predisposizione rapida di un programma e la scelta di un candidato. Sempre che la Barracciu faccia un passo indietro, altrimenti molto partiti saranno liberi di andare da soli.
      Altra strada al di fuori di questa non c’è.

  16. Francesco says:

    Fare il giornalista ha un grosso vantaggio. Non sei tenuto a dare soluzioni ai problemi, puoi limitarti ad analizzare lo status attuale. Ogni tanto però ti sei spinto oltre…quindi?

  17. Gianfranco Carboni says:

    Mi sa che non le vince nessuno.

  18. anonimo says:

    Be’, le vince Cappellacci queste elezioni. Risparmierei anche la fatica e la spesa di mettere su i seggi e tutto il resto.

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