Politica / Sardegna

Silvio Lai disperato chiede aiuto a Renzi! Ora nuove primarie per uscire dalla crisi (e stanare Michela Murgia)


Come ampiamente previsto, adesso il Pd sardo chiede al neo segretario nazionale Matteo Renzi un aiuto per uscire da quel vicolo cieco in cui si è ficcato (Ecco il piano (poco) segreto del Pd per liberarsi dell’inquisita Barracciu! scrissi lo scorso 22 ottobre).

Renato Soru, l’uomo forte di Renzi nell’isola (perché così lui si presenta, facendo credere a tutti di avere già una poltrona da ministro nel caso in cui il sindaco di Firenze dovesse diventare presidente del Consiglio), in una intervista alla Nuova Sardegna in edicola oggi, salva la forma (“Barracciu ha vinto le primarie, è legittimata a candidarsi alla presidenza della Regione”) ma stravolge la sostanza (“Tuttavia in politica la legittimazione deve essere riconquistata ogni giorno. Per questo dovrà essere brava a confrontarsi con tutti e a spiegare in maniera trasparente la situazione che la riguarda… Quel che conta è vincere. Il candidato non deve creare conflitti”). Sostanzialmente, un ritiro del sostegno dato all’ex sindaco di Sorgono.

Perché Francesca Barracciu non è stata brava a spiegare un bel niente e di conflitti ne ha creato con tutti, all’indomani di quell’avviso di garanzia per peculato che sta bloccando la sua ascesa verso una candidatura piena e condivisa. Reazioni scomposte verso chiunque l’abbia invitata a riconsiderare la sua posizione, al punto che ormai il problema per il Pd non è più solo la questione morale, ma l’assoluta inadeguatezza mostrata dalla candidata nei due mesi seguenti alla vittoria delle primarie.

Al netto dell’avviso di garanzia, Francesca Barracciu non è una persona adatta a guidare la Sardegna in questo momento di crisi. E i primi a saperlo sono i vertici del Pd.

Anche il segretario regionale Silvio Lai stasera si è rivolto a Matteo Renzi, con una lettera disperata che certifica la sua impossibilità a risolvere lo stallo che il Pd sardo ha creato nonché l’assoluta paralisi che ha colpito la classe dirigente dei Democratici isolani, terremotati dall’inchiesta sui gruppi.

E il segretario nazionale del Pd adesso cosa può fare?

Se conferma la Barracciu quale candidata del Pd, è obbligato a sostenerla in campagna elettorale, e dunque a giustificare chissà come la disavventura giudiziaria, rischiando però di dover subire la sua prima cocente sconfitta.

Se invece invita la Barracciu a fare un passo indietro, per coerenza deve anche chiedere a tutti gli indagati nell’inchiesta per peculato di farsi da parte, azzerando di fatto i vertici del partito. Se questo significasse rinnovamento non sarebbe una cosa del tutto negativa, se non fosse che gran parte della nomenclatura sarda si è repentinamente (quanto vergognosamente) spostata sulle posizioni del sindaco di Firenze e che quindi l’unica strada percorribile sarebbe quella del commissariamento. Insomma, un casino.

Questa seconda ipotesi è l’unica però che consentirebbe al Pd di ambire ragionevolmente ad una vittoria finale. Renzi deve dunque decidere se puntare a vincere o a perdere le prossime elezioni regionali sarde. Perché il Pd sardo, alla luce della lettera di Lai, ha evidentemente già deciso di non vincerle.

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Ma dopo la Barracciu cosa c’è? Quale strada può portare alla nascita di una nuova alleanza (perché il centrosinistra non esiste più) che possa ambire al governo della Sardegna?

Il percorso potrebbe articolarsi in cinque tappe.

La prima: nessuna ricandidatura per chi è inquisito o condannato. Di nessun partito o formazione che vuole far parte dell’alleanza.

La seconda: rinnovamento, ovvero nessuna ricandidatura per chi ha già due legislature o una considerevole carriera politica alle spalle.

La terza: serve un programma che non eluda il più grande dei problemi che oggi ha la Sardegna, cioè il suo rapporto con lo Stato italiano.

La quarta: il Pd (nazionale o isolano) non può imporre agli alleati un nome per la presidenza.

E quindi che si fa? Ecco la quinta tappa: le leadership sono legittimate solo dai cittadini. Quindi per scegliere il candidato bisognerà tenere nuove elezioni primarie. I tempi ci sono, la macchina è già rodata, male che vada c’è sempre internet (e un certo signor Soru potrebbe mettere il suo know how a disposizione).

Altra strada per vincere le elezioni non c’è. Tutte le altre sono furbate od azzardi sulla pelle dei sardi.

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E se la Barracciu non dovesse farsi da parte? Si salvi chi può, ovviamente. E la nascita di un polo sovranista con un proprio candidato sarebbe la cosa più auspicabile.

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Poi c’è don Ettore Cannavera. Anche per lui è arrivato il momento delle scelte o, per essere più diretti, della politica. Continuare a lanciare appelli a favore della moralità, ad appena 80 giorni dalle elezioni, rischia di essere infruttuoso, se non stucchevole. Se a don Ettore la Barracciu non va bene, che indichi a tutti una strada per arrivare ad una nuova candidatura: perché questo è oggi il problema, non altri.

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Poi c’è Michela Murgia. Benedetta ragazza.

Oggi su Facebook Marina Spinetti (una delle persone più vicine alla candidata di Progres) la butta lì:

Che il centrosinistra sardo, in chiara difficoltà, senza visione progetto e forse candidato, si metta palesemente e umilmente a disposizione di un Progetto di una visione di un candidato che già c’è… senza chiedere niente in cambio se non la prospettiva condivisa di una Sardegna migliore. Consapevole che quando si è fallito in tutto si può fare ammenda mettendosi a disposizione di chi ha progetto visione e gambe.
Che per una volta non mostri debole arroganza ma generosità energica.
Sarebbe, questo sì, un voto utile.
E sarebbe affatto non la morte del centrosinistra ma la sua nascita o ri-nascita.

Ad essere cattivi, si potrebbe dire che anche la cerchia più ristretta della Murgia si sta accorgendo che la candidatura della scrittrice rischia di passare alla storia come uno dei più grandi flop mai visti. Ma ad essere buoni, si potrebbe anche apprezzare l’apertura: il “centrosinistra” e i sovranisti (azzardo io) evidentemente non fanno più schifo se i loro voti servono a Kelledda a diventare presidente della Regione.

Secondo me la proposta della Spinetti va colta al volo, ad una condizione però: che Michela Murgia sia disponibile a partecipare alle nuove primarie che dovranno designare il candidato alla presidenza dello schieramento progressista-indipendentista-sovranista. Perché solo i cittadini legittimano una vera leadership. Se la sente Michela Murgia di fare questo passo? Anche per lei temo che sia l’unico possibile. Perché anche per lei, come per il Pd il baratro è ad un passo.

 

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23 Comments

  1. Andrea caboni says:

    Michela ha una visione intelligente che può dare e restituire dignità al territorio e a tutto il popolo sardo. Una salvezza credibile che ha una direzione ideologica facilmente connotabile. Quindi facciano tutti un sano passo indietro, e appoggino la sua candidatura. D’altra parte sottovaluti l’appoggio dal basso che cresce a suo favore giorno dopo giorno. Io voterò Michela Murgia perché amo la mia terra.
    Un saluto

  2. anonimo says:

    Caro Biolchini, ma perché il più grande dei problemi sardi sarebbe quello dei rapporti con lo Stato? Eppure lei sa bene che non è così. E sa pure che la lingua non è un problema della Sardegna, così come non lo è l’indipendenza. Per fortuna gli elettori pensano ad altro. E dentro questo “altro” c’è anche lo stato pietoso del Pd nonché lo scricchiolio del Pdl e la autobollitura di 5stelle. Resta la Murgia – che alla fine delle danze voterò – ma il suo sovranismo le nega i voti di chi non crede all’indipendentismo e anche i voti di quelli che ci credono ma non credono a quello della Murgia.
    Però è, ripeto, l’unica votabile, sinora. L’unica che dice qualcosa di sensato sull’economia, sull’agricoltura, sul turismo, su un modello di crescita coerente. Caparbia e intelligente.
    Se appare qualcosa di meglio, vedremo.
    Per ora il panorama è desolante e il Pd rischia di non eleggere nessuno.
    Intanto, nei sondaggi, è in testa Cappellacci che è l’unico dotato di un programma e di un messaggio chiaro, incondivisibile, ma chiaro.
    Le elezioni non si vincono con i blog e i voti bisogna saperseli andare a prendere.

    • ma stia tranquillo Silvio Lai, con la Barracciu e le sue spese folli vincera’ alla grande si dice che sia espertissima in ECONOMIA !

  3. Pingback: Il centralista Silvio Lai si inginocchia a Renzi, ma Murgia e Maninchedda non dialogano

  4. Ascù pagu pagu … o Vito … il candidato per vincere, il centrosinistra, ce l’aveva ed era renato soru.

  5. Carlo Murtas says:

    Il test delle Regionali sarde non sembra certo determinante per il consolidamento a livello nazionale della leadership di Matteo Renzi. L’accostamento che Silvio Lai evoca nell’intervista all’Unione, tra questa prossima vicenda elettorale ed il crollo di Veltroni dopo la sconfitta di Soru è assolutamente fuorviante.
    Oggi c’è un Renzi ormai lanciato alla conquista della politica nazionale ed un inetto segretario regionale del PD che anzichè togliersi dai piedi, come non ha mai voluto fare dopo ogni operazione poltica sballata che ha sponsorizzato ( di cui si è sempre solo virtualmente assunto la responsabilità senza mai pagare di persona ) ne implora, con la sua solita faccia tosta, la protezione.
    La situazione sarda appare oggi è molto periferica rispetto alle vicende nazionali e non si sa se Renzi voglia venire quì a sporcarsi le mani, tenuto conto che da noi non è mai stato particolarmente popolare, al di là della solita prevista salita sul carro del vincitore che si è vericato tra i quadri del partito e gli eletti nelle istituzioni.
    Uno che si presenta come la faccia pulita del Centrosinistra, che ha rottamato con una sola botta l’impresentabile compagnia di giro nazionale, dovrebbe venire a sputtanarsi quì per difendere quei due confusionari di Silvio Lai e della Barracciu ? Mi sembra altamente improbabile.
    Paradossalmente, questo possibile mancato diretto interesse per le vicende sarde da parte del Centrosinistra nazionale e l’estrema debolezza di quello locale, potrebbe favorire finalmente una resa dei conti, da tempo rinviata, tra i sardi e la propria classe dirigente, e una resa dei conti, mai affrontata, tra i sardi e la classe dirigente nazionale,
    La consapevolezza del momento drammatico che stiamo vivendo ed il rilevante valore della posta in gioco sarà sufficiente ad unire in modo propositivo le forze sane in campo ? Per ora si naviga nel buio.

  6. Francu says:

    Oh vito bolis fai su sciamanu e ti ses fissau con custu scimproriu dei sovranisti. Aiò escimi una terzina per l”europa lig e lassa stai s’accabadora, la barracciu e manichedda.

  7. Ghostwriter says:

    Se la Murgia scendesse a patti col PD, sarebbe un suicidio per lei. La Murgia è in grado di recuperare voti da tutte le coalizioni e di mettersi in competizione sugli scontenti con M5S. Tengo a sottolineare un concetto però, leggo di persone che considerano il voto personale di ognuno una proprietà di un dato partito/coalizione e mi chiedo in che mondo vivano. Ogni elettore è libero di esprimere ogni volta la propria scelta senza che questa dipenda dal passato, anche se è vero che alcuni vivono di rendita sulle spoglie di un passato ormai morto e sepolto.
    Per la Murgia, comunque, meglio una sconfitta onorevole, che un accordo disonorevole.

    • Que Se Vayan Todos says:

      Ma allora qui non si è ancora ben capita la situazione. L’arte di vampirizzare tematiche altrui – e da parte della Murgia soprattutto tematiche del M5S anche grazie ai numerosi Scilipoti presenti nel MoVimento – è sempre stata storicamente arma della destra per fiaccare le forze progressive.
      Chi conosce la storia Romana, ricorderà la vicenda del tribuno Druso, spinto dall’aristocrazia senatoria a fare proposte molto più estremiste di quelle, temutissime e sentite, di Tiberio Gracco, in modo da isolarlo e colpirlo meglio.
      Il solo che ha da trarre beneficio dall’azione della Murgia si chiama Ugo Cappellacci, e a prescindere dagli opportunisti di area Pd e Sel che sono corsi dietro la Murgia per guadagnarsi una visibilità persa nei partiti di provenienza, la cosa che stupisce è che tanti indipendentisti seri stiano credendo alle favolette che racconta l’indipendentista molto italianista di Cabras.

      • Ghostwriter says:

        Più che indipendentisti molti li chiamerei opportunisti. Michela Murgia è un buon treno su cui salire, forse unico per chi in Regione non c’è praticamente mai entrato.
        Questa proprietà intellettuale che ci si attribuisce mi pare un po’ esagerata, molte tematiche del M5S sono tematiche storiche di una politica piuttosto che un’altra, solo rispolverate dal dimenticatoio di un paese narcotizzato. Poi io parlavo di voto in sé, di mera grafite tracciata su carta e di gran parte di chi lo esprime, notoriamente volubile.
        Il Pd e Sel sono un caso clinico da studiare accuratamente, ma da esperti molto molto bravi, su cui ogni commento pare superfluo. Non mi stupirei se con il solito Coup de théâtre riscoppiasse l’amore per tutelare la prole…
        Cappellacci trae vantaggio da tutto e da tutti, non si scarichi la colpa su uno piuttosto che un altro, rispettando il motto “chi si fa i c***i suoi campa 100 anni”.

  8. Francesco Utzeri says:

    Egregio Biolchini,
    non ho potuto partecipare all’incontro di sabato 7 dicembre e mese dispiaccio molto. Avrei voluto, ancora una volta, approfondire la questione del “sovranismo”, del quale non ho capito ancora bene cosa è, chi lo vuole, chi lo appoggia ecc.
    Seguendo da un po di tempo i suoi interventi, trovo ogni volta delle argomentazioni stucchevoli sulla situazione della sinistra sarda (?), e del centrosinistra sovranista, che dir si voglia.
    Capisco che lei voglia essere il fustigatore di una ( ex ) sinistra del quale asserisce di far parte, ma questa autouinvestitura non l’ autorizza, a mio parere, a “stroncare” questo o quello. A meno che lei non si schieri apertamente in favore di un candidato, o meglio, dichiari apertamente che è pro-Maninchedda.
    Traspare sempre, da i suoi articoli, un sottile filo logico che porta unicamente in una direzione.
    Non mi permetto di asserire che questa sia unoposizione sbagliata, prof. Maninchedda è una stimabilissima persona, ma semplicemente: Basta dirlo!.
    A proposito di sovranismo, avrei piacere di leggere il suo parere sulle tesi sull’ Indipendentismo, sovranismo e autonomia, del prof. Carlo Pala – dell’ università di Cagliari.
    La ringrazio dell’attenzione.

  9. su bixinu says:

    Michela Murgia ha denunciato un atto di aggressione verbale e di scherno subito da parte di alcuni dirigenti e militanti di centro destra. Spiace ammetterlo, ma quando quei figuri dicono di fare un tifo appassionato per lei hanno sacrosanta ragione. Perché con l’isolamento scelto dalla Murgia non va da nessuna parte lei e impedisce la vittoria anche a tutti gli altri, qualificandosi esclusivamente come forza di interposizione contro il csx.
    Sta a lei, a mio avviso, trasformarsi da oggetto di tifo in vero e proprio incubo per la destra sarda. Per far questo è sufficiente che la scrittrice esca dal suo sterile isolamento e cominci a entrare nell’ottica delle alleanze, che vanno fatte per forza.
    In che modo? Il percorso suggerito da Vito potrebbe essere un’ottima base di partenza per una discussione che entro Natale (non oltre) porti a rimettere in discussione la leadership del csx.
    Un percorso del genere potrebbe essere salvifico anche per il PD, a meno che questi non abbiano veramente deciso di andare a perderle, queste elezioni.

    • Michele says:

      La risposta di Cherchi sull’unione sarda lo fa sembrare un signore in confronto a lei

      • su bixinu says:

        Non ho letto la risposta di Cherchi sull’Unione. Ho letto qualcosa online. Ma davvero lei crede che avesse bevuto una tisana, e quelli fossero dei gentili signori accusati ingiustamente dalla Murgia? Mi spiace, ma conoscendo quel bestiame credo alla Murgia.

  10. Robespierre says:

    In tutto questo marasma c’è forse un’unica certezza, la riconferma di Cappellacci, purtroppo.

  11. Michela Murgia è pure lei inadeguata

  12. Que Se Vayan Todos says:

    Ma c’è ancora gente che crede alle primarie del Pd, che per rispetto verso gli indignati speciali non chiamo coi termini che usa Beppe Grillo?
    Sono state primarie clientelari dove i candidati, i loro sottopancia, quelli che si sono strategicamente schierati con loro – anche con piroette incredibili di ex nemici divenuti alleati, peraltro ripetutesi nell’appoggio al Fonzie di Firenze – tutti quelli che vivono di politica, e vari parenti ed amici hanno votato il sostegno a chi dovevano sostenere per convivenza in uno stesso sistema. A parte le candidature di Andrea Murgia (che muoveva da logiche diverse) e di Simone Atzeni, socialista candidatosi per contare i suoi, è andata esattamente così.
    Come del resto le primarie nazionali del Pd.
    Comunque, basta con questa politica politicante e politichese. La Barracciu è chiaramente impresentabile, politicamente anche a prescindere dall’inchiesta nella quale la sua linea di difesa è ben poco convincente, ma non è che i salvatori della patria adesso siano gli altri, da Michela Murgia a don Cannavera a cui sono state accuratamente prese le misure e le contromisure, per non parlare di Soru, un imputato per frode fiscale – non dimentichiamocelo, oppure lui è sempre “diversamente imputato”? – politicamente finito con la sua ennesima sconcertante piroetta a favore di Renzi. Guardate quanti voti ha preso Civati, che in Sardegna è andato piuttosto bene: secondo voi da dove vengono molti di quei voti? E altri da tempo hanno mollato Soru per sostenere la Murgia.
    Per raddrizzare questa benedetta Sardegna non servono alchimie della politica politicante, e neppure, mi spiace Biolchini, gli appelli degli intellettuali più o meno vicini alla cosiddetta sinistra. Occorre un movimento di popolo che nasca dal basso, i cui candidati siano portavoce e non unti dal Signore – ci è bastato il nano pregiudicato – e che fondi la sua posizione su un programma dei cittadini e per i cittadini.
    Sarei banale e fazioso nel ripetere per l’ennesima volta che solo il M5S possiede le caratteristiche per dare tali garanzie, come sarei ben felice se ci fossero in giro qualche forza dalle caratteristiche indicate, anche se non fosse il MoVimento. E’ ovvio che queste non le ha né Sardegna Possibile, né la conventicola di don Cannavera, e del destra-centro che si fa chiamare centrosinistra – ma di sinistra a malapena ci sono i romantici ed eroici compagni del PRC – ovviamente non vale neanche la pena parlare.

  13. caro vito, mi sembra fantascienza Michela Murgia col PD sardo.

  14. Le posso dare io un consiglio? Lei insieme a una rappresentanza dello schieramento progressista-sovranista.indipendentista e possibilmente con la presenza di Soru che vanta ancora un consenso molto ampio, offrite di sostenere la candidatura di Michela Murgia a patto che per prima cosa accetti il programma che fu di Progetto Sardegna (piano paesaggistico in primis). Ai candidati, previo no ad avvisati, inquisiti e professionisti da più di due legislature, si chieda che firmino un impegno, in caso di elezione, per versare il 50% delle indennità in un fondo a disposizione delle associazioni caritatevoli o simili. Per la verifica del consenso dei candidati alla presidenza (sempre no ad avvisati e inquisiti), per non rifare la procedura delle primarie, c’è un sistemino che hanno in Estonia per il voto on line che funziona via sms. Non può identificare falsi elettori di centrosinistra (ma quello neanche con urne fisiche) ma non permette il doppio voto, la falsa identità o la falsa iscrizione nelle liste elettorali.

    • boricca says:

      Benedette e/o maledette primarie! Basta, non se ne può più.Sarebbe stato molto più ” democratico” fare Primarie di coalizione e non di partito. In quanto alla morale ed etica tanto sbandierata, mi viene in mente che quando ero piccola la “maestra” ci controllava le orecchie per vedere se c’era cerume.E, se chi sostiene di non avere la tigna, avesse invece anche la rogna?

  15. Lorencillo76 says:

    ancora con le primarie del centrosx da cui nasceranno le magnifiche sorti progressive? bastaaa! La Murgia con Silvio Lai? ma hai capito cosa sta succedendo? #dipendentista inside

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