Cagliari / Politica

La deriva algherese della Giunta Zedda (e dopo le regionali il sindaco di Cagliari rischia di andarsene a casa….)

 

(Maschere del sindaco Zedda-Pinocchio lasciate sulla cancellata del Municipio dai lavoratori del Lirico)

Il caso è chiuso. Nelle sentenze del Tar c’è scritto tutto quello che serve per capire che la nomina di Marcella Crivellenti alla guida del Teatro Lirico di Cagliari è stato un atto profondamente sbagliato e, dal punto di vista politico, assolutamente incomprensibile.

Perché il sindaco Massimo Zedda abbia voluto ignorare i suggerimenti di coloro che (forze politiche e sindacati in primis) per tempo lo avevano messo in guardia da una situazione così ambigua non si sa (nel mio piccolo ricordo il post di oltre un anno fa “Teatro Lirico, perché insistere? Un ripensamento di Zedda sarebbe la cosa più saggia. E politicamente più intelligente). Come poi il primo cittadino sia arrivato a definire in consiglio comunale “perfetta” la nomina della Crivellenti solo lui e i suoi consulenti legali lo possono sapere.

Probabilmente il sindaco (che è anche presidente della Fondazione) avrà modo di spiegarlo al magistrato che indaga su questa incredibile nomina. Le sentenze del Tar sono state acquisite dalla Procura e ora Zedda, da tempo sotto inchiesta, rischia il rinvio a giudizio con l’accusa di abuso d’ufficio. La speranza è ovviamente che il procedimento sia archiviato; tuttavia le ombre politiche che gravano su questa vicenda resterebbero tutte.

La conclusione del caso Crivellenti (che però ci riserverà ancora delle sorprese finali: perché attendersi ora una conclusione ragionevole quando tutta la vicenda è stata gestita all’insegna dell’insensatezza?) getta un’ombra cupa sul futuro dell’amministrazione comunale di centrosinistra guidata dal giovane sindaco.

Le incredibili sentenze del Tar arrivano a conclusione di un anno sostanzialmente negativo per l’amministrazione cagliaritana. Che l’azione di governo del comune capoluogo stesse conoscendo un pericoloso stallo lo avevano capito anche le forze politiche, le quali per il 1° ottobre dello scorso anno (parliamo del 2012) avevano organizzato una riunione allargata di giunta, consiglieri e rappresentanti politici. La riunione all’ultimo momento saltò per la scomparsa in quelle ore del leader storico della sinistra Emanuele Sanna, e poi non fu più riconvocata.

Il Pd (primo partito della coalizione) poi ha più volte sollecitato negli ultimi mesi un rilancio dell’azione di governo, senza ottenere da Zedda nessun tipo di risposta. Silenzio totale.

La situazione odierna è sconcertante: dal mese di luglio la giunta Zedda è priva di due assessori (al Bilancio e al Personale) e non si capisce quando il sindaco procederà al rimpasto. Da due settimane il consiglio comunale non si riunisce perché la giunta ormai ha quasi azzerato la sua attività, e dunque convocare l’aula non ha alcun senso.

L’impressione diffusa in città è che il sindaco e la sua amministrazione non stiano mantenendo le promesse fatte in campagna elettorale. Il cambio di passo e di rotta auspicato da tutti non solo tarda ad arrivare, ma ora proprio appare neanche più possibile. A parte l’ordinaria amministrazione, il programma della giunta Zedda è essenzialmente coincidente con il piano dei lavori pubblici ereditato dalla precedente giunta di centrodestra e solo in parte modificato (Poetto, Sant’Elia, parcheggi sotto le mura, interventi alla Fonsarda). A parte il piano per la metropolitana leggera (realmente discontinuo con la precedente giunta e con grande merito portato avanti) il resto è poca roba.

Gli aspetti di originalità legati alla cultura hanno tradito tutte le attese e segnano uno dei più profondi fallimenti di questa amministrazione (un disastro i bandi per gli spazi, un pasticcio il nuovo regolamento che infatti ora verrà modificato, una catastrofe il Teatro Lirico). Sul fronte della partecipazione democratica c’è poco da dire, perché semplicemente alle parole non hanno seguito i fatti (basti vedere come si sta gestendo la questione degli alberi tagliati a Terrapieno, una vicenda semplice nella quale l’amministrazione si è penosamente incartata).

Ora il caso Crivellenti rischia di rappresentare un punto di non ritorno nei rapporti tra il sindaco e la maggioranza politica che lo sostiene. Perché nella vicenda della organizzatrice teatrale sostenuta da Gianni Letta ed elevata al ruolo di soprintendente con il parere contrario del Pd e dei lavoratori, il sindaco si era giocato tutta la sua credibilità: ed ora l’ha persa. Ipotizzare che il comportamento del sindaco non abbia ripercussioni è infantile.

E cresce lo sgomento anche per altre inverosimili decisioni assunte da Zedda come quella denunciata recentemente dal consigliere di sinistra Enrico Lobina. In pratica, per organizzare una manifestazione a Cagliari ora bisogna richiedere con un mese di anticipo la concessione del suolo pubblico alla polizia Municipale! Una follia che sta lascando senza parole anche i militanti e dirigenti di Sel, tanto è lontana non solo dalla sensibilità della sinistra ma proprio da una pur vaga idea di democrazia questa decisione assunta da chissà chi e avallata dal sindaco (che sulla questione incredibilmente tace).

L’amministrazione cagliaritana è moribonda, e la dimostrazione è data dal fatto che nessuno dei partiti che sostiene il sindaco potrà gloriarsi nella prossima campagna elettorale per le regionali dei modesti risultati ottenuti da Zedda e dai suoi assessori.

La situazione a Cagliari dunque è molto simile a quella che poi ha portato ad Alghero alla caduta del sindaco Lubrano. Il Pd però ha deciso che da qui alle regionali non aprirà un caso Zedda: la coalizione ha già troppi problemi. Dopo le elezioni però si vedrà. A quel punto non si esclude che ci potrebbero essere le condizioni per chiudere anzitempo una esperienza amministrativa i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti, facendo cadere un sindaco i cui atteggiamenti sono incomprensibili anche ai suoi stessi compagni di partito.

E se poi dovesse arrivare il rinvio a giudizio per il caso Crivellenti, chiedere un passo indietro sarebbe ancora più facile.

Perché il gioco della destra lo fa chi oggi sta governando male questa città, non chi spera che, nonostante l’azione di questa giunta, ci possano essere le condizioni perché la sinistra ottenga la nuovamente la fiducia dei cittadini.

 

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62 Comments

  1. Maurizio Melis says:

    I sindacati del teatro lirico hanno esercitato pressioni su Zedda perché nominasse un soprintendente gradito a loro ma che non aveva partecipato alla manifestazione d’interesse indetta dal teatro. Quando poi Zedda ha proposto un nome diverso, i sindacati hanno presentato un esposto alla procura accusando il sindaco di aver scelto una persona esterna. Complimenti! Quindi il problema è che Zedda non ha nominato il sovrintendente che i sindacati sponsorizzavano, anche se non aveva partecipato ad alcuna manifestazione d’interesse.
    Per mesi i sindacati del teatro lirico si sono presentati sulla stampa e su ogni possibile mezzo d’informazione come i difensori della trasparenza e della giustizia, e ora viene fuori che lavoravano nell’ombra per sostenere un loro uomo. Ma bravi! Bene ha fatto Zedda a non cedere alle loro pressioni e a nominare la Crivellenti, che è riuscita, nonostante attacchi continui e violenti, a portare avanti l’attività del teatro e a far quadrare i conti, senza sperperare denaro pubblico come altri soprintendenti in passato.
    Speriamo che ora arrivino le scuse dei sindacati del teatro e di quanti hanno gettato veleno su Zedda e sulla Crivellenti: ma dato il livello infimo di certi personaggi, immagino che continuerano nei loro attacchi infondati e privi di senso.

    • Querciotto says:

      Effettivamente in questa storia le posizioni da chiarire sono tante. Ma partirei dal rispetto delle sentenze del Tar, per ora gli unici punti fermi.

    • alberto says:

      credo che nessuno le risponderà…e che da domani i giornali taceranno la questione, ma continueranno ad accusare il sindaco. Due pesi due misure.

    • E quindi? Mal comune mezzo gaudio? Le rappresentanze sindacali del lirico non ci fanno bella figura, è evidente. Ma ciò non esclude che la scelta della Crivellenti possa essere stata condizionata da sollecitazioni e pressioni di altra natura, checchè ne dica il sindaco. Avrebbe potuto non assecondare le pressioni dei sindacati attingendo alla lista con una procedura più lineare e regolare, invece di intestardirsi su quel nome in sfregio alle buone prassi amministrative e al buon senso. Le osservazioni e le sentenze del TAR sono ancora li.

  2. Querciotto says:

    Il Macbeth era ottimo. Ma le comunico che solitamente la stagione concertistica a metà novembre era già stata inaugurata. Quest’anno a oggi non sappiamo neppure se si terrà, e con quale programma e con quale cast. In altri teatri stanno definendo quella del 2014/2015. Al nostro Sovrintendente si è fermato l’orologio. Guardi che sovrintendere un teatro non significa solo comprare le produzioni del Petruzzelli, ma creare cultura organizzando risorse finanziarie, artistiche etc. O non lo sa? Continui a guardare il dito. La luna è già tramontata.

    • paulsc says:

      Guardo il dito… Qualcuno ha fatto credere alla favola che la Regione non ha erogato i fondi perché non è stato presentato il piano di risanamento… Se non arrivano soldi freschi, come negli ultimi dieci anni, tutti i nostri discorsi vanno a farsi benedire… Vedremo…

  3. Querciotto says:

    Mi limito a dirle tre cose:
    A) ho perfettamente idea della situazione finanziaria dell’Istituzione (per motivi professionali – mi perdoni non posso aggiungere altro su questo)
    B) frequento il teatro, sono abbonato (lei, invece?)
    C) lasci perdere sulla programmazione: a chi verrebbe in mente un festival di Sant’Efisio scombiccherato come quello dell’ultimo anno (le dico soli che la prima europea del balletto Les nuits di Preljocaj – si legga le recensioni, nel caso non conoscesse – si è tenuta alle 17 di un mercoledì, replica il giorno dopo alle 18: se questo è da professionisti…).

    • paulsc says:

      A) se ha idea della situazione finanziaria, saprà anche chi ha creato la voragine di bilancio che ha portato a rischio l’esistenza stessa della Fondazione. B) Non sono abbonato, ho visto, quest’anno: Macbeth, L’amico Fritz e I Shardana, oltre a tutti gli eventi estivi al Parco della Musica. Les nuits ha goduto di ottime recensioni ma di scarso pubblico, probabilmente perché proposto in giorni sbagliati, come lei dice. Ma mi chiedo, non sarà stata una stagione perfetta ma, leggendo le critiche dei più esperti, e secondo i miei gusti personali, il livello medio è stato più che buono. Sarebbe stata in grado una “bigliettaia” di programmarla? O un direttore artistico incompetente? Io ho qualche dubbio. Se poi dobbiamo parlare di questione procedurali, rispettiamo logicamente la sentenza del Tar. Ma se, poniamo il caso, il Consiglio di Stato ribaltasse la sentenza, dovrei venire su queste pagine a rivendicare una vittoria? Cosa cambierebbe? Non siamo ad una partita di calcio. La stagione dal punto di vista qualitativo resterebbe la stessa, quello che è stato è stato. Siccome c’era la Crivellenti molti non ammetteranno mai di aver visto qualcosa di valido, ma son convinto che sia così. A proposito di bigliettaie e biglietterie. Quella interna al teatro è stata ripristinata. Meglio che rivolegersi al box office, senza nulla togliere, non crede?

  4. anonimo says:

    Signor Melis, si rilegga prima di inviare i commenti.
    “Per statuto il sovrintendente di una fondazione lirica non è il “vincitore di un concorso”, ma deve essere nominato dal CdA del teatro, che lo sceglie autonomamente “tra persone dotate di specifica e comprovata esperienza nel settore dell’organizzazione musicale e della gestione di enti consimili”.
    Lei sa bene ( il Tar lo specifica con una lucidità notevole, istituendo anche un parallelo con la sentenza che ha cancellato la nomina del dottor Massidda all’autorità portuale) ha decretato anche sull’assenza di titoli della signora Crivellenti che non ha alcuna “esperienza nel settore dell’organizzazione musicale e della gestione di enti consimili”.
    Rilegga il curriculum della signora che come titolo di studio riporta un vago “studi giuridici” e una serie di partecipazioni a manifestazioni teatrali e non musicali.
    Ha letto il curriculum della signora Spocci? Ha letto quello di altri candidati verosimili?
    Insomma, sia almeno consequenziale nelle sue affermazioni.
    Dove sarebbe la comprovata e specifica esperienza della signora Crivellenti? In cosa consisterebbe.
    E sopratutto, legga la sentenza. Non faccia come il Sindaco.

  5. luci dice che è sereno.Beata incoscienza.Ma non c’è qualcuno di buona volontà che lo riporti da suo padre?

  6. Maurizio Melis says:

    Per capire meglio le argomentazioni del Tar riguardo alla nomina della Crivellenti ho cercato in rete notizie sulle modalità di nomina dei sovrintendenti nelle altre fondazioni liriche italiane e presso il Teatro Lirico di Cagliari negli anni passati.

    Da quanto trovato emerge che in TUTTE le fondazioni liriche italiane i sovrintendenti sono SEMPRE stati scelti tra i nomi proposti direttamente dai consiglieri o dal presidente. Le uniche eccezioni (a parte alcune fondazioni commissariate) sono state finora il Teatro Lirico di Cagliari (nel 2012) e il Teatro alla Scala di Milano (nel 2013), che hanno deciso – per la prima volta nella storia delle fondazioni liriche – di indire una “manifestazione d’interesse” per allargare la cerchia delle possibili candidature, ma la scelta finale dei nomi da proporre alla votazione del CdA è spettata comunque ai consiglieri e al presidente (nell’avviso del Teatro alla Scala si specifica esplicitamente che “il Consiglio di Amministrazione della Fondazione non è vincolato alla scelta del Sovrintendente tra coloro che avranno presentato il proprio curriculum, essendo il medesimo Consiglio libero di interpellare qualsiasi altro soggetto in possesso dei requisiti indicati”; analogamente, nell’avviso pubblicato dal Teatro Lirico di Cagliari si precisa che “i potenziali candidati saranno inseriti in una long list, senza alcuna graduatoria, avente mero scopo esplorativo”).

    Per statuto il sovrintendente di una fondazione lirica non è il “vincitore di un concorso”, ma deve essere nominato dal CdA del teatro, che lo sceglie autonomamente “tra persone dotate di specifica e comprovata esperienza nel settore dell’organizzazione musicale e della gestione di enti consimili”.
    In questo senso la procedura seguita nella nomina della Crivellenti appare del tutto conforme allo statuto della fondazione lirica, che dà ai consiglieri e al presidente ampia discrezionalità nella individuazione del sovrintendente, attribuendo loro la responsabilità dell’operato della persona scelta per gestire il teatro.

    Se si vuole che i sovrintendenti dei teatri lirici siano scelti tramite concorso, come i dirigenti degli enti pubblici, occorre modificare le norme che regolano le fondazioni liriche, ma questo è compito del parlamento e non può certo essere il risultato dell’iniziativa di un sindaco. Sarebbe come pretendere che alcune leggi dello Stato siano abrogate dai Comuni: purtroppo questo non è possibile, perché i sindaci non hanno il potere di cambiare la legge ma devono limitarsi ad applicarla.

    • Que Se Vayan Todos says:

      Lei non ha capito. Il Tar ha scritto chiaramente che per le finalità sostanzialmente pubblicistiche che le fondazioni lirico-sinfoniche perseguono, esse non possono sottrarsi ai dettami generali della Costituzione della Repubblica in tema di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione intesa in senso lato, perché forse da grande giurista che è è stato troppo immerso in altri studi per sapere che nel nostro ordinamento la qualifica pubblicistica di un ente, per quanto poi possa avere un formale statuto di diritto privato e agire mediante atti propri del diritto privato, non dipende dalla lettera formale della legge, ma dall’analisi degli scopi che obiettivamente persegue in base alle leggi che lo regolano.
      Se anche avesse potuto scegliere il sovrintendente così a casaccio, allo stesso modo in cui i Berlusconi e Ligresti piazzano i figli ai vertici di società quotate in borsa, una volta eletta una via, concorsuale o paraconcorsuale, il CdA delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche non può tirarsi indietro, e la raccolta delle manifestazioni di interesse costituisce comunque un vincolo ad adeguatamente ponderare e motivare la scelta del candidato designato, così come coinvolge interessi legittimi dei candidati che, indipendentemente da clausole di palese illegittimità in quanto turbative della par condicio tra i candidati, non possono essere sacrificati e compressi “a cazzo” ogni qualvolta paia al suddetto CdA.
      L’evidentissimo profilo di illegittimità e illegalità del complessivo comportamento del sindaco Zedda deriva dal fatto che, una volta scelta una via che impegnava la Fondazione comunque a una disamina e una ponderazione delle varie candidature, ha poi scelto, con l’irresponsabile avallo dei consiglieri sdraiati sulle sue posizioni, in particolare Arru e Cincotti e successivamente l’illegittimamente nominato fotografo Cossu, di gettarle nel cestino senza motivazione alcuna se non quella ridicola dell'”intuitu personae”, tirando fuori dal cilindro la candidatura della Crivellenti, peraltro palesemente priva dei requisiti che lei menziona.
      Biolchini, per favore, scrivi che Zedda è buono e giusto, ha rispettato la legge e la correttezza in ogni passaggio, che la Crivellenti sarebbe adatta a dirigere l’Opera di Parigi anziché il Teatro Colon di Buenos Aires, e che il Tar è bieco esecutore di un complotto degli alieni, della massoneria deviata e della NSA. Altrimenti non ci libereremo più di interventi lunari e berlusconiani come questo e quelli di Paulscmenoelle, che ieri ho notato attivo perfino sul sito dell’Unione Sarda, e il tuo blog diventerà sempre meno leggibile quando si parla di una vicenda che evidentemente, anche alla luce delle ultime mosse della magistratura, mette la strizza non certo solo al sindachetto e ai suoi famigli, ma anche a qualcuno un bel po’ più in alto.
      Comunque è perfettamente inutile che vi agitiate. Zedda, comunque vada, è politicamente morto, finito, un cadavere politico che cammina in quanto espressione bieca di quella stessa partitocrazia che i cagliaritani ingenuamente hanno creduto di atterrare votando “un giovane”. Il futuro non sta dalla sua parte, e tantomeno da quella del Pdmenoelle colluso e pavido.

      • paulsc says:

        Sento frinire un grillino…

      • Simone Licis says:

        Il futuro allora dove e’? Se non stà nel Pd, ne in SEL, dove sta’? Forse nei vertici sardi del PDL??? Faccia una cosa, la prossima volta che scrive qualcosa, si faccia dare una bella Monblanc e si firmi con nome e cognome.
        Ora aspettiamo con calma gli sviluppi, vedi Guardia di Finanza anche a verifica della buona uscita dell’ex sovrintendente.
        Abbia anche il tempo di rileggersi e paragoni questa sentenza a quella inerente l’Autorità Portuale di Cagliari e cosa poi è realmente accaduto in Consiglio di Stato!

        Comunque non si preoccupi, manca poco e alle prossime elezioni….. candidiamo Biolchini così ci risolviamo tutti i problemi culturali e non di questa città…..d’altronde ci aveva sperato….CI AVEVA!!

      • Veramente nel primo post di questo blog, tre anni fa, spiegavo perché dicevo no ad una mia candidatura! E il giorno che vi dirò chi me l’aveva proposta rideremo moltissimo! 🙂

      • Simone Licis says:

        dai Vito, diccelo oggi, facce ride dai……

      • Que Se Vayan Todos says:

        Il Pdl e il Pdmenoelle pari sono. Il futuro sta altrove. Non dico necessariamente nel MoVimento 5 Stelle, ma se si guarda intorno c’è in giro ben altro che i partiti tradizionali. E in particolare nella nostra Sardegna abbiamo, avremo ampia scelta. Suvvia, faccia uno sforzo di fantasia, oltre il Pdl, il Pdmenoelle, i loro clientes e i vari cespugli c’è di più.

      • Maurizio Melis says:

        Tutte le fondazioni liriche italiane hanno le stesse finalità pubblicistiche, perciò la nomina dei sovrintendenti passati e presenti di tutti i teatri lirici italiani non sarebbe valida essendo sempre avvenuta per proposta diretta dei presidenti o dei consiglieri invece che per concorso.

        Come precisato esplicitamente sia nell’avviso della manifestazione d’interesse indetta a Cagliari sia in quello pubblicato qualche mese dopo dal Teatro alla Scala di Milano, “il Consiglio di Amministrazione della Fondazione non è vincolato alla scelta del Sovrintendente tra coloro che hanno presentato il proprio curriculum” o in altri termini “i potenziali candidati sono inseriti senza alcuna graduatoria in una lista avente mero scopo esplorativo”.

        A mio parere il problema è che occorrerebbe riformare completamente la gestione delle fondazioni liriche, fare in modo che consiglieri e sovrintendente siano nominati per concorso pubblico e soprattutto bisognerebbe togliere la presidenza ai sindaci, che hanno già abbastanza impegni nell’amministrare le città per potersi occupare a tempo pieno dei teatri lirici. Purtroppo le norme ancora in vigore, con i consiglieri e il sovrintendente nominati per chiamata diretta e non per concorso, sono il retaggio di una concezione degli enti lirici che probabilmente gli stessi dipendenti non vorrebbero più. Per fare in modo che la gestione dei teatri lirici sia totalmente trasparente, bisognerebbe attuare una modifica sostanziale degli statuti, ma questo richiede necessariamente un intervento del parlamento e del governo.

        Per come stanno oggi le cose, il CdA e il suo presidente sono responsabili dell’operato della persona scelta come sovrintendente, pertanto devono nominare qualcuno su cui possono riporre la loro fiducia. Se lo statuto delle fondazioni liriche imponesse di scegliere il sovrintendente per concorso, attribuendo ai candidati un punteggio basato sui titoli e sulle esperienze professionali, il CdA sarebbe automaticamente sollevato da ogni responsabilità, perché vincerebbe il candidato con il punteggio più alto senza bisogno di scegliere nessuno in modo discrezionale.

      • Que Se Vayan Todos says:

        Melis, ma la pianti di volerne sapere più dei giudici del Tar. Se in precedenza è invalsa per queste ed altre nomine la pratica deteriore della lottizzazione politica, ipocritamente qualificata come discrezionalità amministrativa, non vuol dire che questo dovesse durare per sempre. Specie oggi che gli Italiani hanno sete di legalità e ci sono troppi movimenti e personaggi – non mi riferisco solo al MoVimento 5 Stelle – che vigilano perché giustizia sia fatta. Lei vagheggia i bei tempi della partitocrazia onnipotente, ma quei tempi son finiti per sempre, come ben sa ormai anche mister Piergiorgio Massidda, che farebbe bene a levarsi dai piedi a stretto giro di posta invece di fare ricorsi pretestuosi in Cassazione con piena coerenza rispetto al modo di fare del condannato pregiudicato di Arcore che non vuole schiodarsi dal parlamento perfino dopo una sentenza penale di condanna definitiva. Errare è umano, perseverare berlusconiano.

      • Simone Licis says:

        Ha un tono nel porsi molto simile a regimi militari. Lei che tanto inneggia alla leggibilità dei blog, forse, non sa’ proprio il motivo per il quale sono stati creati, credo che la sua età Le abbia fatto saltare qualche meccanismo comunicativo della rete.
        Vuole avere l’ultima parola su ogni discussione o dichiarazione delle persone presenti?….Prego lo faccia pure, abbia anche il coraggio di mettere il Suo nome e cognome, cosi alle prossime elezioni siamo consapevoli di chi NON andremo sicuramente a votare…..mettere in mano il comune o la regione a personaggi che si pongono come Lei……….be, preferisco tenermi tutta la vita il male odierno!

      • Que Se Vayan Todos says:

        Ve li meritereste i militari … per fortuna che invece c’è Beppe Grillo. Ritenetevi fortunati.

      • Simone Licis says:

        hahahahahaahah….è uscito allo scoperto il grillino…..dicci il nome, dai sei a buon punto….facci vedere se sei così sicuro di quello che dici, dacci il nome e prenditi le tue responsabilità…..d’altronde inneggiate alla trasparenza. Noi avremmo bisogno di militari?? Ma voi non eravate quelli che stavano dalla parte dei Kamikaze?

      • paulsc says:

        Cri, cri, cri… Consoli la sua amica Corda… Il canto del grillo!!!

      • Querciotto says:

        Io non ho votato m5s e non credo che lo farò. Ma ho votato Zedda, e non credo che lo rifarei. Paulsc, provi a chiedersi il perchè delle cose anzichè buttarla in caciara. Quesevayan non ha affatto torto nella sua critica. Magari provi ad avere qualche idea. La saluto.

    • Carlo Murtas says:

      Il TAR Sardegna ha giustamente rilevato che la Fondazione aveva inteso autovincolarsi con un meccanismo di selezione “procedimentalizzato”, ed ha completamente disatteso questo impegno nominando come Sovraintendente un candidato che non aveva neanche manifestato la propria manifestazione di interesse.
      L’invocata autonomia del Consiglio di amministrazione nella scelta di un candidato al di fuori dei binari della procedura di selezione scelta, si poteva forse ed eventualmente esercitare nel caso, del tutto ipotetico, di un personaggio di una tale rinomata superiorità rispetto a tutti gli altri da doversi imporre con un’evidenza tale da suggerire di tralasciare la procedura di selezione scelta.
      ‘E questa un’ipotesi di scuola e non mi convince lo stesso e, in ogni caso,
      non mi sembra questo, con tutto il rispetto per la persona, un caso pertinente con la scelta della Crivellenti, che, evidentemente rispondeva ad un’altra logica.
      Oltre alle Violazioni delle leggi e dei priicipi costituzionali qui c’è un Eccesso di potere per uso irrazionale della Discrezionalità amministrativa grande come una casa.

  7. Carlo Murtas says:

    Se il Sindaco Zedda avesse dedicato una mezzoretta del suo prezioso tempo alla lettura della sentenza del T.A.R. Sardegna, oltre ad evitare l’ennesima figura di merda ( come fa un Sindaco serio a non interessarsi immediatamente di un fatto di tale portata? ) avrebbe avuto anche l’opportunità di focalizzare meglio quei principi di Imparzialità e Buon Andamento dell’ Azione Amministrativa alla quale avrebbe dovuto ispirarsi nella sua condotta di Presidente della Fondazione.
    Certo, sconcerta anche il complice appoggio acritico alla sciagurata scelta di Zedda di una parte dei Consiglieri ed il doppiogiochismo della minoranza, che pur mostrando consapevolezza (almeno Cualbu) della porcata che si stava consumando, l’hanno prima avallata con dei distinguo di lana caprina, pentendosene subito dopo.
    ‘E una classe dirigente, quella espressa nel Consiglio di Amnministrazione della Fondazione, nel suo complesso impresentabile.

  8. Lantanio says:

    Cosa è successo stasera in consiglio ? E’ vero che Zedda non ha potuto leggere le motivazioni della sentenza perché era a Roma…..Curioso che lo scarso giurista venga dalla terra del grande giusprocessualista Salvatore Satta e del grande Chironi……..veramente da rimandare in diritto…..ai ragionieri, però…….

  9. LANTANIO says:

    Egregio Paulsc , vada a parlare della loro idilliaca situazione con i lavoratori del Lirico, io preferirei avere a che fare con Marvin Hagler…..dopo averlo insultato.
    Venga a parlare anche con la nostra categoria professionale…. Dietro il paravento delle cose concrete impera la Fuffa più totale…..e dringhidi,,,,,,,

  10. Lantanio says:

    Funambolismi verbali, questioni ignote ai più …..
    Paulsc il discorso sostanziale è che, oltre ai lavoratori del lirico vessati dalla Crivellenti, ci sono anche professioni nel sociale che sono vittima delle convenzioni VERGOGNOSE ad excludendum via concorsuale cui accennavo io , solo che questi qua la patente di disonesti i grandi amministratori, i grandi funzionari ecc. non possono averla perché è gente vicina al popolo….
    Il problema va al di là di Crivellenti con diecimila euro al mese…. De Andre’ direbbe ME NE BATTU U BELIN IN SI SCHEGGI DI PRIARRUGGI , il problema sono le centinaia di poveracci. laureati, che sostenevano un concorso pochi giorni fa…..
    Bisogna sfuggire dai sofismi e dalle discussioni sul sesso degli angeli e vedere che con questa gente si stanno ripetendo i soliti vecchi schemi del favoritismo e del siccome – mi sei simpatico e sei bravo, devi lavorare qua,,,,,,,
    Il resto è fuffa, flatus vocis e , in alcuni casi, BOIATE.e sparate reiterate di vecchi funambolismi verbali ….. Last but not least……….
    vigilate non solo sulla Crivellenti per mere ragioni elettoralistiche……..ma anche su altra roba DISCUTIBILE….. Parliamo di posti di lavoro

    • paulsc says:

      Mi scusi, quando parla ai lavoratori vessati dalla Crivellenti, si riferisce a qualche episodio in particolare? Non ho avuto notizia di lecenziamenti, nè di stipendi non pagati o situazioni contrattuali anomale. Mi risulta che sia stata anche ripristinata la biglietteria interni e, quindi, il personale che vi lavora. Sto cercando di parlare di cose concrete. Non conosco i dettagli del concorso in questione, per cui non mi pronuncio…

  11. Di Legno says:

    Secondo me ha ragione il compagno Paulsc. Non c’è nessun problema sulla cultura perché Ornella D’Agostino ha fatto Approdi. Ha anche ragione a dire che l’operato di Zedda porterà inevitabilmente alla sua rielezione. Credo che sia la posizione giusta da avere da qui fino alla fine gloriosa della consiliatura. Tanti auguri. Di Legno.

    • paulsc says:

      Dove ho detto che la rielezione sia inevitabile? Ho detto che a Cagliari, negli ultimi 20 anni, il successo delle amministrazioni è stato misurato sulla politica delle opere pubbliche. Magari mi sbagio, eh… Per quanto riguarda Approdi, apprezzo l’ironia, ma, a mio parere, è una manifestazione che meritava qualche commento in più in ambito culturale. Magari mi sbaglio anche in questo caso…

  12. LANTANIO says:

    Egregio Sig. Gargiulo anziché dire agli altri cosa debbano fare o non fare , lei non si è nemmeno peritato di esaminare la questione, vale a dire, che ci siano SEMPRE concorsi vergognosamente truccati.
    No, lei mi ha accusato con sicumera di essere complice….. Io con persone del genere non ci prenderei nemmeno un caffè.
    Lei parte come un siluro da un U-BOOT e mi da del complice, fregandosene beatamente di ciò che è successo o non è successo,, lei come un ariete medievale sfonda e spazza via tutto, senza fermarsi a fare valutazioni sul piano umano e della drammaticità dei concorsi, quantomeno strani negli esiti.
    Inoltre, corre spontaneo il paragone tra un concorso da poche centinaia di euro al mese, discutibile, e un concorso da diecimila euro al mese da Sovrintendente al Lirico…… Il minimo comune denominatore è la scarsa trasparenza, roba da interrogarsi altro che sparare sentenze da tribunale del popolo…… Si calmi e mediti su ciò che potrà accadere, per il momento relativamente all’affaire LIRICO ……… salutoni

  13. LANTANIO says:

    Gargiulo io al limite sono vittima assieme a qualche centinaio di persone……. Al limite.

  14. Que Se Vayan Todos says:

    Zedda merita il rinvio a giudizio e anche la condanna, i presupposti giuridici dell’abuso d’ufficio sembrano esserci tutti, e l’intensità del dolo, combinando il complesso delle vicende ricostruite nelle due sentenze (Spocci-Meli sentenze fotocopia, e Baggiani) è equiparabile solo alla spudoratezza dell'”onorevole” Sanjust nell’inquinare le prove del suo odioso ladrocinio, secondo quanto descritto dalla magistratura.
    Ma i partiti e i loro addentellati sono privi di senso della realtà, ormai detenuto solamente dal MoVimento 5 Stelle e dai vari movimenti, dal Presidio Piazzale Trento al No Galsi, che nascono dal basso. La dimostrazione è l’imperturbabile Paulsc, sicuramente vicinissimo a Zedda (spero non a libro paga) che continua imperterrito a offrirci le sue stucchevoli precisazioni stile Tonino Guerra “Gianni! L’ottimismo è il profumo della vita!” manifestando di avere lo stesso atteggiamento proprio dei politicanti di Pdl, Pdmenoelle e compagnia cantante, ossia la totale estraneità dalla realtà.
    Signor Paulsc, le sciocchezze di cui lei biascica dicono ben poco ai cagliaritani a fronte dei disastri che vedono coi loro occhi, di una città in cui il commercio sta morendo, le strade sono piene di spazzatura, il verde pubblico viene trascurato quando non danneggiato, perfino le piste ciclabili sono fatte malissimo come può constatare chiunque abbia girato nelle città europee dove la cultura della bicicletta come mezzo di spostamento ordinario è radicata da tempo, e non improvvisata.
    Quanto alla partecipazione democratica, molto incide il venir meno delle circoscrizioni, che seppur fossero parlamentini politicizzati, poltronifici in minore per le forze di seconda fila del Pdl, del Pdmenoelle e associati in cerca di qualche medaglietta da appuntarsi al petto, assicuravano un minimo di mediazione tra centro e quartieri, ma soprattutto incide l’attitudine autenticamente antidemocratica, e a tratti parafascista – come dimostra l’assurda storia del suolo pubblico per i cortei – di questo sindaco e di tutti i suoi famigli. Infatti la municipalità di Pirri è viva e vegeta, e anch’essa a maggioranza di centrosinistra non senza una robusta rappresentanza di Selmenoelle, eppure viene sistematicamente ignorata dal piccolo Mussolini di Seui.
    Biolchini, scrivi che i partiti, se rimedieranno una solenne batosta alle regionali – cosa scontata perché le due diverse destre costituite dal centrodestra vero e proprio dei Cappellacci, dei Pili e soprattutto dei Sanjust e dei Diana, e dal cosiddetto centrosinistra delle Barracciu, dei Chicco Porcu e dei Luciano Uras, sono troppo alla canna del gas perché le consuete pratiche clientelari possano permettere loro di risollevarsi oltre una certa misura – si disferanno dopo le elezioni di questo dannosissimo e deleterio sindachetto, a maggior ragione se sarà rinviato a giudizio (cosa che in presenza di una giustizia giusta dovrebbe essere pressoché automatica). Non è forse troppo tardi?
    Se esaminiamo bene la situazione, il cosiddetto centrosinistra, che mi auguro anche tu abbia capito che non costituisce più una speranza per nessuno – meglio al limite, se non va giù il MoVimento, forze che tentano discorsi nuovi come il Partito dei Sardi – cosa ha da portare al suo attivo alle regionali? In quasi cinque anni non ha mai fatto una vera opposizione se non puramente nominalistica (e l’atteggiamento su vicende come quella degli usi civici dimostra la coda di paglia), si è limitato a declamare che Cappellacci è il peggior governatore della storia della Sardegna (dimenticandosi però di aver contribuito a far eleggere Palomba che non è che sia ricordato dai sardi con rimpianto), è avvinto in una gravissima questione morale a causa di accuse gravissime di peculato rispetto alle quali la mancata pronta messa a disposizione della magistratura mi pare un severo indizio di colpevolezza … e per giunta a Cagliari città, che rappresenta un decimo dell’elettorato complessivo sardo, ti presenti con la faccia di chi ha sostenuto Zedda apertamente (vero Matteo Lecis Cocco-Ortu?) o pavidamente, per tenersi le poltrone utili a un lancio nell’agone della politica regionale, l’ha lasciato fare o contrastato solo nominalmente (vero Davide Carta?).
    Se il cosiddetto centrosinistra, e in particolare il Pdmenoelle, non fosse da tempo un’ammucchiata di puro potere che si muove all’insegna dell’opportunismo, dell’ipocrisia, dello spregio della verità stessa, farebbe di tutto per scindere in modo chiaro e netto le proprie responsabilità da quelle dell’impresentabile Zedda, sfiduciandolo, oppure facendo si che sia di fatto commissariato e che il potere reale all’interno del Comune passi a qualche nuova figura di assessore forte, non reperibile nell’attuale squadra monca pure di due assessori e magnificata da splendide figure di amministratori disastrosi come Lapuggioni, lì solo perché amica di Zedda e figlia di due baroni universitari di cosiddetta sinistra, e Susanna Orrù, imposta dai vertici di Selmenoelle in un assessorato apparentemente minore ma in realtà molto complesso, di cui ha dimostrato di non capirci nulla.
    Ma non lo faranno, ora, perché se il cosiddetto centrosinistra in città è stato portato da Zedda, dai suoi famigli e da chi non lo ha efficacemente contrastato alla canna del gas, il centrodestra, dei cui disastri i cagliaritani non si sono certo scordati a causa del trofeo di peggior sindaco della storia cittadina vinto dal piccolo Duce di Seui. Il MoVimento 5 Stelle, oppure qualche aggregazione civica che ponga al centro la partecipazione democratica, rischierebbero seriamente di vincere le elezioni, ma questo non va bene al cosiddetto centrosinistra, che preferisce al limite un’alternanza col Pdmenoelle o ciò che ne resterà per continuare sottobanco le consuete pratiche compromissorie del resto ufficializzate a livello nazionale con lo squallido governo di larghe intese del ballista spaziale Enrico Letta.
    Lo faranno dopo le regionali? Magari Piergiorgio Massidda, talmente attaccato alla poltrona da proporre un lunare ricorso in Cassazione quando dovrebbe aver levato le tende dall’Autorità Portuale da un pezzo (come mai nessuno attiva il “giudizio di ottemperanza” necessario per eseguire le sentenze del giudice amministrativo? Il professor Deiana che ha vinto il ricorso sa dirci qualcosa al riguardo?) potrà consolarsi con la poltrona di sindaco di Cagliari, e intanto sottobanco le cooperative rosse continueranno a fare affari, come sempre le fecero sotto le amministrazioni democristiane, e come hanno continuato a farli col centrodestra.
    Ma spero vivamente che chi è ancora convinto che la guida della Regione resti comunque a una delle due facce della stessa medaglia dell’odiosa partitocrazia ladrona che sta spolpando l’Italia e la Sardegna, a quella capeggiata dal Pdl o a quella capeggiata dal Pdmenoelle (più Selmenoelle, Idvmenoelle, Psimenoelle e cespugli vari) si sbagli di grosso. E allora niente potrà più essere come prima, neanche in un comune di Cagliari da secoli dominato da “is de nosus” con l’accuratezza di cooptare chi potrebbe aiutarli a ingannare il popolo, come è successo nel 2011 quando Zedda ha incassato qualche migliaio di voti di centrodestra manovrati chissà da chi.
    P.S.: Per chi riponesse eccessive speranze in Kelledda e in Sardegna Possibile (menoelle): la signorina Valentina Sanna, ex presidente del Pdmenoelle regionale oggi passata a lavorare con l’Accabadora di Cabras, sostenne a suo tempo sbracatamente le ragioni della Crivellenti, di cui pare sia amica personale. Pensateci.

    • paulsc says:

      Qualcuno si è sentito toccato dalle mie precisazioni, eh. Su con la vita. Comunque, il suo commento mi ha illuminato!! Grazie mille!!!

      • Que Se Vayan Todos says:

        Si rassegni, è perfettamente inutile che stia nel web, non solo in questo sito, con la sua propaganda partitocratica di difesa di un politicante fallito senza titolo di studio né mestiere. Data l’inspendibilità dei vari Broz, Pruppugiudeu, Marybonny, Sovjet, Ainis, MM, e altra varia umanità che si è vista da queste parti, ormai privi di ogni credibilità, evidentemente mandano avanti lei che sembra garbato. Ma è lo stesso effetto che fa quel ballista spaziale di Letta al confronto del delinquente Berlusconi: cambia la forma, la sostanza no. La smetta, non convince nessuno se non sé stesso e quelli che sono già convinti, che in città sono sempre meno.

      • paulsc says:

        Se l’amministratore di questo spazio me lo permetterà, continuerò a commentare, con garbo. Aspetto nuovi suoi commentimenoelle con ansia. A presto…

      • Que Se Vayan Todos says:

        Contento lei di perdere il suo tempo, gentile Paulscmenoelle. Non vede che è rimasto solo? Da parte mia non riceverà ulteriori commenti, nè “menoelle” né a 5 stelle, e mi auguro che tutti prendano la sana abitudine di ignorare la sua propaganda facendola cadere nel soliloquio più disperato. “La vie en rose” era ben intonata cantata dalla grande Edith Piaf: lei farebbe meglio ad astenersi dallo stonare. Cordialmente, come diceva il suo amico Ainismenoelle …

      • paulsc says:

        Il canto del grillo.

  15. Lantanio, c’è da vergognarsi anche a parlare e lanciare accuse soltanto dietro maschere e dietro pseudonimi! Se sa che si commettono degli illeciti li denunci, altrimenti lei è complice.

  16. Bepi Vigna says:

    Bisogna affrontare il problema alla base: questa città (come anche l’intera isola) è sotto schiaffo di poteri forti che nessuno vuole vedere e tantomeno affrontare e combattere. Non è questione di politica di destra o di sinistra.

  17. paulsc says:

    Con la politica delle opere pubbliche il centrodestra ha governato per 20 anni. Questo è un fatto. E la rielezione di Zedda dipenderà in gran parte dalla riuscita del piano triennale annunciato. Per quanto riguarda le opere in corso, bisogna riconoscere, almeno, i lavori iniziati nel quartiere di san Michele. La famosa o famigerata via La somme e compagnia. Vie in cui il degrado stava diventando preoccupante e i video sulle “grondaglie” più patetici che simpatici. Questo è un intervento di sostanza a sostegno delle periferie troppo tempo trascurate. Nel quartiere Sant’Elia, oltra ai lavori in corso e alla vicenda stadio (che è aperto per merito di Zedda) c’è stato un interessante evento culturale, il festival o festa, come è stato denominato, Approdi. Piuttosto interessante, sia come location, sia come contenuti. Se ne è parlato poco, ma si preferisce parlare dell’orrendo murales di Sciola. Vabbè… Sulla vicenda Lirico mi son espresso più volte. L’attività del Teatro non si è mai fermata e la stagione in corso ha avuto una buona e variegata proposta, riconosciuta da più parti. Sulle vicende giudiziarie stanno parlando e parleranno i tribunali. Ma se si parla di cultura, il discorso è un altro. Bisogna analizzare l’offerta che il Teatro ha dato ai suoi spettatori. Ma anche di questo si parla poco e male. La solita storia della sinistra italiana. Disfattismo al di là di ogni buon senso…

  18. gengis kanu says:

    il vero mistero è perchè se Zedda per intuitu persona (incredibilmente sballate su questo le dichiarazioni di alcuni componenti del cda di formazione giuridica) non le abbia suggerito di partecipare al bando. Perchè ??

  19. Querciotto says:

    Una storia piccola e ingloriosa. Tante vanterie e nessuna ambizione. Se avessi saputo che il mio voto sarebbe stato usato così…

    • paulsc says:

      Querciotto, qualche idea…ma lei ha proposto qualcosa? Conosce a quanto ammontasse il debito del Lirico prima di Zedda? Conosce la programmazione in corso? Sa chi l’ha creata? E’ andato al Lirico qualche volta? Ha letto le critiche, spesso positive, sulle opere? Sa che il direttore artistico attuale è stato nominato da Zedda con la contrarietà dei sindacati? Conosce la posizione sindacale all’interno del Teatro? I rapporti con i precedenti sovrintendenti? Sa che il penultimo, Di Benedetto ha lasciato il Lirico su pressione degli stessi sindacati che adesso chiedono il conto della liquidazione? O pensavano che sarebbe andato via con il sorriso? La bigliettaia Crivellenti dev’essere una bigliettaia di talento se è riuscita a portare avanti tutto il cartellone, compreso quello estivo al parco della musica. Se ha portato Zeffirelli, per la prima volta al Lirico di Cagliari. O no? Ma anche sull’arrivo di Zeffirelli c’è stato qualcosa da ridire da parte sindacale, si legga le dichiarazioni sui quotidiani. Mi rispondo con idee, Querciotto, se ne ha… La saluto…

      • alberto says:

        Lasci perdere paulsc, non vale la pena. La soluzione migliore è il commissariamento. Via il cda, pieni poteri al commissario. Riforma dello statuto con conseguente licenziamento del 50% del personale tecnico/amministrativo. La stagione è già pronta e già presentata alle masse artistiche, perfettamente in linea con i denari disponibili (sempre che la RAS non faccia scherzucci). Dopo sei mesi o un anno, quindi o a fine primavera o in autunno, si nomina il nuovo CDA e un nuovo sovrintendente. Senza manifestazioni di interesse ridicole.
        I sindacati (alcuni non tutti….) hanno voluto questo? e questo avranno. Non certo la Spocci o Meli…che staranno dove sono.

      • paulsc says:

        E’ lo scenario più probabile…

  20. Ma le maschere sono quelle che i D-STORTA avevano lasciato all’Old Square tempo fa?
    le usarono nel video di stop & go: http://www.youtube.com/watch?v=Qv5Mi2DJ7fQ

  21. All'improvviso uno sconosciuto says:

    Ma ancora si distingue tra destra e sinistra? A me sembra che cambino i cantanti ma la musica è sempre la stessa. Sapete una cosa? Sono stufo di questo disco “incantato” che si ascolta purtroppo in ogni angolo d’Italia. Ormai penso che qualsiasi cosa si faccia per cambiare questa situazione non fa altro che rafforzarla. Rimane solo una cosa da fare… lasciare che le cose vadano affondo definitivamente e andarsene fintanto che gli aerei ancora partono, perché si potrebbe arrivare presto anchel punto di non riuscire più nemmeno a prendere un aereo.

  22. giancarlo says:

    Temo che tu abbia ragione, ormai non ci sono più margini per un recupero. Non tanto per il tempo, che ancora basterebbe, quanto per la pochezza dimostrata sinora dal nostro sindaco. Quando qualcuno mi disse (profeticamente) che Zedda avrebbe anche vinto, ma non sarebbe stato in grado di governare i suoi stessi compagni di cordata, né la macchina del comune, io ho pensato che la novità sarebbe in ogni caso stata un asso da giocare. Evidentemente ero ottimista: siamo passati dal piccolo cabotaggio di Floris alla navigazione a vista, senza prospettiva, senza un minimo di idee, cose che in un giovane sindaco ambizioso sarebbero state naturali e benvenute.
    Niente, niente di ciò. Invece presunzione, incapacità di prendere decisoni, o, quando sono state prese, erano sbagliate. Il Lirico, il Poetto, i contributi alla cultura, il palapuggioni, su Stangioni … non basteranno le piste ciclabili per le prossime elezioni. Quante occasioni perdute, alcune solo per non aver voluto ascoltare le voci fuori dal coro.
    Forse siamo davvero alla resa dei conti, il Lirico potrebbe essere la fine.
    Inutile torarcinsopra, davvero una vicenda nata male e gestita peggio, credo che far peggio sarebbe davvero stato difficile per chiunque altro sindaco del passato.
    Ora, pensando al futuro, dato che non potrà essere Zedda il prossimo sindaco, forse bisognrebbe finalmente sganciare l’elezione dai partiti e pensare a una lista civica, come in tanti altri comuni, evitando insulse e controproducenti lotte finto politiche di bassa lega a livello comunale.
    Persone capaci a Cagliari ce ne sono. Tanto peggio di così …

  23. amsicora70 says:

    Vito ti faccio una domanda.
    Se è vero, come è vero, che la vicenda lirico è stata un suicidio politico per Zedda, e se è vero che tale suicidio fosse largamente prevedibile…perché nominare la crivellenti? A che pro tutto questo ’48?perche prendere di petto i sindacati,scartare fior fior di curricula per nominare una perfetta sconosciuta ?
    Più mi sforzo a capire il perché di tutto questo e meno ci riesco

    • Ho rinunciato a darmi una risposta. Forse qualcosa di più la sapremo grazie all’inchiesta giudiziaria (e non è una bella cosa).

      • giancarlo says:

        Ipotesi: ci sfugge qualcosa .. oppure non c’è nulla da capire, favori da fare o rendere, oppure insipienza? Che cosa sarà meglio? Ma il risultato finale non cambia, bocciato.

      • Que Se Vayan Todos says:

        E’ mai possibile che nessuno si sia ancora accorto che il dato elettorale di Zedda è stato gonfiato dal voto disgiunto di provenienza PDL e UDC? Che diversi esponenti di peso della massoneria stavano dando indicazione di voto per Zedda? Certo, di voti Zedda ne ha introiettati anche altri al secondo turno: quelli della Zuncheddu e la maggior parte di quelli di Emanuela Corda e di Artizzu, ma i voti di provenienza destrorsa sono stati assolutamente prevalenti. Controllate le preferenze prese da certi candidati e poi raffrontate con lo score di Fantola, soprattutto al secondo turno, nelle stesse zone in cui hanno spopolato. E poi sicuramente l’ala più retriva e corrotta del Pdmenoelle, che non ha fatto neanche votare per il proprio partito ridotto a uno striminzito 19 per cento come voto di lista, avrebbe mai appoggiato Zedda se avesse percepito che fosse davvero un personaggio di rottura, di cambiamento, rispetto al sistema di potere cagliaritano che conosciamo da decenni, anzi forse da secoli? Sveglia, a Cagliari non è cambiato niente, e salvo eccezioni la cosiddetta sinistra in questa città strutturalmente reazionaria è un inganno bello e buono!

      • paulsc says:

        Anche perché, avrebbe potuto proporre il nome della Crivellenti al cda anche senza indire una manifestazione di interesse. Visto che la manifestazione stessa non è una prassi del Lirico di Cagliari e nemmeno delle altre fondazioni… Mah…

  24. Lantanio says:

    Io c’ero sotto Palazzo Bacaredda e Lei Dr Biolchini mi ha fatto una foto con la maschera da Zedda pinocchio, indosso una camicia a scacchi. Non sono un dipendente del Lirico ma un rappresentante di una delle professioni sociali, non dico quale che lavorano nei e con i Comuni.
    Posso , per ragioni di ordine personale, dichiararmi totalmente insoddisfatto di questa Amministrazione e della sua sbandierata onestà, poco presente nei fatti e molto nelle parole.
    mi auguro che l’auspicio di crollo amministrativo avvenga prima delle regionali, questa gente sta infierendo un vulnus notevole alla Città di Cagliari e prima se ne vanno meglio è.
    Recentemente c’e’ stato un concorso organizzato da questa bella amministrazione. Se per la Crivellenti non c’e’ stata selezione qua c’e’ stata ma secondo procedure che hanno provocato lamentele di molti colleghi e colleghe. Mi chiedo, ma non hanno vergogna ? Grazie

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