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Verso le elezioni regionali! A Cagliari prima uscita per Sardegna 2050 mentre rinasce il Centro di Iniziativa Democratica

Cosa dite, è iniziata la campagna elettorale in vista delle prossime elezioni regionali? Sembrerebbe proprio di sì. Se non altro a Cagliari, dove soprattutto nell’area del centrosinistra nuovi soggetti iniziano a mettere le carte in tavola. E le novità non mancano.

Ieri al Ghetto c’è stata la prima uscita ufficiale dell’associazione Sardegna 2050. Teneteli d’occhio questi giovani perché ne sentiremo parlare ancora, la sala era strapiena e le presenze qualificate non potevano passare inosservate. Sul sito dell’associazione troverete lo statuto e il manifesto: molto interessanti.

Ma chi sono questi di Sardegna 2050? Il presidente è Gianfranco Fancello, vicepresidente e coordinatore operativo Nicola Pirina, segretario Serenella Mele. L’associazione ha anche dei responsabili territoriali. Fra i 90 soci fondatori (l’associazione è nata ad Ottana lo scorso 2 febbraio) non possono passare inosservati i nomi di Valentina Sanna (presidente del Pd regionale), Cristiano Erriu (anche lui Pd, e soprattutto presidente regionale dell’Anci) e, udite udite, del segretario nazionale di Progres Franco Contu! Ebbene sì, pare che gli indipendentisti abbiano deciso di uscire dal ghetto, di confrontarsi in maniera nuova con esponenti di altre formazioni politiche, e abbiano scelto proprio Sardegna 2050 come luogo privilegiato di confronto.

Sardegna 2050 ricorda per certi aspetti la defunta Progetto Sardegna: innovazione, rinnovamento, competenze, meritocrazia. L’associazione vuole scrivere un progetto di governo per la Regione e per farlo ha costituito nove laboratori tematici (che in realtà ricalcano gli assessorati regionali). Si tratta di capire cosa succederà una volta che il programma sarà pronto: sarà affidato ad un partito? Ad uno schieramento? Sardegna 2050 si trasformerà in movimento e si presenterà alle elezioni (nello statuto c’è scritto che Sardegna 2050 “potrà costituire liste civiche o stabilire apparentamenti politici al fine di esprimere candidature tra gli eleggibili”)? A domanda diretta, nessuno al momento risponde.

In ogni caso, Sardegna 2050 ha incassato l’appoggio, tra gli altri, dell’intellettuale Silvano Tagliagambe e dell’avvocato Michele Schirò (che lo scorso 13 marzo rivolsero al Pd un appello per una maggiore partecipazione dei militanti e dei cittadini alle scelte del partito), e ieri in sala c’era anche l’economista Raffaele Paci.

Se Sardegna 2050 sembra guardare al Pd, il rinascente Centro di Iniziativa Democratica si colloca più a sinistra. A volere il ritorno sulla scena di una sigla che fu importante in città negli anni ’60 e ’70 sono stati soprattutto l’ex deputato Pietro Maurandi (recentemente uscito da Sel) e l’ex sindacalista della Cgil Carlo Arthemalle, insieme agli altri membri del comitato promotore Tore Cherchi, Raimondo Mandis, Ignazio Meloni, Cesare Mou, Marco Pitzalis e Lidia Sedda.

Ma perché far rinascere il CID?

“Oggi il pensiero è diventato merce rara, riservata ad élites sempre più scarne; i ragionamenti complessi sono relegati in ambiti ristretti e sempre più rari; il governo della cosa pubblica scaturisce da urgenze ed è affidato ad idee estemporanee e decisioni pasticciate. E’ un mondo come questo che vogliamo contribuire a cambiare facendo vivere una Associazione, un “Centro” dove si pensa, ci si confronta e ci si impegna con una rinnovata e ritrovata passione civile”.

Al Cid hanno già aderito Stefano Anedda, Elio Arthemalle, Vito Biolchini, Francesco Boggio, Gianfranco Bottazzi, Paolo Branca, Pino Cabras, Michele Carrus, Luciano Carta, Pietro Ciarlo, Cristina Corda, Mario Cruccu, Salvatore Cubeddu, Stefania Diana, Mario Faticoni, Gianluca Floris, Gianni Fresu, Giancarlo Ghirra, Nicola Imbimbo, Massimiliano Marcialis, Cristina Matta, Giancarlo Nonnoi, Giuliana Orrù, Primo Pantoli, Marco Parodi, Pierandrea Pinna, Giorgio Pintus, Gianfranco Sanna, Andrea Sardu, Gianluca Scroccu e Marco Sini.

Ebbene sì, anche io ho aderito. Purtroppo però non potrò essere stasera, venerdì 10 maggio, alla prima riunione ufficiale. Da tempo mi ero organizzato un week end a Torino che riuscisse diabolicamente a mettere assieme il Fringe Festival di teatro e la partita del Cagliari allo Juventus Stadium (una volta che sei lì, cosa fai, te ne privi?). A lunedì, cari amici del blog.

 

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18 Comments

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  3. Un altro movimento che accoglie e raccoglie, per la maggior parte, nomi noti dell’ area genericamente di sinistra. Mi chiedo se a sinistra ci si ponga il problema di acquisire consensi in altre aree della società.
    L’esperienza Renzi-Bersani dovrebbe aver insegnato qualcosa….o no!

  4. Michele says:

    che squallore l’idea di creare un associazione al posto di un partito, di una lista o di un movimento

  5. Leopardi says:

    Spero di essere già trapassato nel 2050, anzi visti i tempi merdosi auspico molto molto prima, per me possono andare tranquillamente tutti al macello, tanto noi popolo ci siamo già

  6. Il nuovo che avanza. Guardare al passato per programmare il futuro è un giusto percorso qui mi pare però solo un ritorno al passato. Tagliagambe? Maurandi? hanno già dato: poco e di scarsa qualità

  7. Pingback: Ora de nche fuliare a mare su massimalismu | Bolognesu: in sardu

  8. Per carità says:

    Per ora mancavano Mauro Pili e Settimo Nizzi. Così si può cominciare ad elaborare un governo regionale di larghe intese ad immagine e somiglianza di quello nazionale. Non mi viene in mente un nome della combriccola di Monti altrimenti il quadretto sarebbe stato completo!
    Che schifezza! Meglio emigrare!

  9. Mah, vedremo che combinano. A parte i noti nomi, nei contenuti del manifesto ci sono le solite cose proposte da decine di associazioni meno blasonate: meritocrazia, rilancio del territorio, ecc, tutto confinato nell’alone della generalità. Per il resto, sulla specificità Sarda, eccetto l’ambiente, non c’è assolutamente nulla (a partire dal nome stesso dell’associazione). Di conseguenza non si capisce neppure se esista un impianto riformista e che identità dovrebbe avere nel collocare le proprie proposte, perché se non si abbina il valore aggiunto del territorio (lingua, cultura, storia, ecc) alle tematiche dello sviluppo significa che non si è capito il motivo dell’esistenza di un’Autonomia Sarda. E se queste sono le premesse…

    Spero che dentro l’associazione Contu e Vito si facciano sentire.

    Segnalo un esempio di valore aggiunto coniugato allo sviluppo economico, a quando da queste parti un modello del genere? http://www.sanatzione.eu/2013/04/cultura-ed-economia-la-rete-delle-strutture-ricettive-in-sudtirol-e-in-sardegna/

  10. francu says:

    e soprattutto sul loro sito affermano di avere sia una vision che una mission!!!! Cummenzausu beni…

  11. Ho letto il manifesto di Sardegna 2050. C’è qualcosa di non condivisibile? No. Sembra un discorso di Giorgio Napolitano: tante belle cose, in grado di mettere assieme il 99% della popolazione, ma pagu suzzu… Vito hai spesso, giustamente, criticato la vaghezza del programma elettorale del PD. Siamo lì eh! Comunque mi propongo di conoscere meglio questi giovani (la giovane Sanna? Il giovane Erriu? Il giovane Tagliagambe?). Battute a parte cercherò di conoscere meglio l’associazione dall’interno. Anche perché tutto sommato nel panorama regionale non ci sono altre novità. Avanti tutta Sardegna 2050! Ad Majora!

  12. francu says:

    Non vorrei mai far parte di un club che accettasse uno come me. E leggendo i nomi ce ne sono troppi!!!!
    O casa porcella e deu seu appena torrau da vederne gli heat!!! neeee

  13. MammaTigre says:

    Molto interessante!

  14. Deu invece a New york a vedere i Knicks contro Indiana …neh !

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