Cagliari

Il 25 aprile tutti in piazza! E il 28 roviniamo la festa neofascista con un formidabile “Bella ciao”

Forse non ci siamo capiti: in una città civile le manifestazioni neofasciste dovrebbero essere vietate sia il 25 che il 28 aprile ed ovviamente in qualunque altro giorno dell’anno. Certo, essere riusciti a impedire per la prima volta dopo tanti anni che a Cagliari la festa della Liberazione venisse sporcata da un vergognoso corteo di camicie nere è un grande risultato.

Ma la notizia che le autorità competenti hanno autorizzato i nostalgici del regime nazifascista di Salò a deporre una corona al monumento ai caduti di via Sonnino domenica 28 non può certamente farci piacere. Né sono accettabili gli inviti che le organizzazioni di estrema destra rivolgono, non si sa bene a chi, affinché non vengano “fomentate polemiche inutili e pretestuose con continui insensati richiami a ipotetiche tensioni riguardanti il 25 aprile”.

La verità è molto semplice: se per tempo la Cagliari democratica non si fosse mobilitata per impedire che le piazze e le strade principali della città venissero occupate dagli estremisti di destra, anche quest’anno, con la benedizione del questore e del prefetto, ci saremmo trovati le camicie nere in corteo il 25 aprile.

Bisognerà dunque trovare un modo civile, pacifico e democratico per esprimere un dissenso totale da questa inaccettabile manifestazione che ancora una volta dimostra che l’antifascismo va oltre il giorno della festa della Liberazione.

E quindi che si fa? Avanzo una modesta proposta. Il 28 aprile stiamo a distanza di sicurezza (e di sfollagente) e mentre i soliti quattro in camicia nera oltraggiano il monumento ai caduti (caduti per la libertà dell’Italia, non per il regime nazifascista di Salò), intoniamo tutti in coro un formidabile “Bella ciao”. Se non riusciremo a bloccare la loro lugubre festa, almeno gliela rovineremo con il nostro canto di libertà.

Detto questo, il 25 aprile ci si vede in piazza del Carmine e in piazza Gramsci, finalmente libera da presenze vergognose. E poi non dimentichiamoci delle numerose altre iniziative che i tanti gruppi e comitati stanno organizzando anche nei giorni successivi il giorno della Liberazione.

Anche quest’anno il Comitato 25 Aprile e Casteddu Antifascista hanno lavorato perché la militanza antifascista andasse oltre la celebrazione della festa. La Cagliari democratica si sta prendendo nuovamente i suoi spazi, e con approcci diversi in tanti lavorano perché gli ideali di libertà incarnati dalla lotta di liberazione nazionale siano ancora qualcosa di vivo. È un successo che dobbiamo difendere a tutti i costi, restando uniti, senza accettare nessuna provocazione, ma ribadendo con forza il nostro no a qualunque manifestazione neofascista in città. Basta camicie nere a Cagliari, basta.

 

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36 Comments

  1. pensa a quante belle carriere politiche, sindacali, docenze universitarie e giornalistiche si sono costruite nel nome dell’ antifascismo; senza per questo assolvere un’ esperienza che, ormai, dovrebbe essere lasciata alla storia, e che invece viene alimentata da opposti interessi di bottega.

    • fino a quando ci saranno commenti come questo, vuol dire che bisogna tenere la guardia alta, perchè tutte le volte che abbiamo ridicolizzato le cd frange neofasciste hanno superato il limite. legislativo. costituzionale. pertanto occorre essere antifascisti senza se e senza ma

  2. Scusa ho sbagliato la digitazione, non vorrei essere frainteso:
    giudico il contenuto dell’intervento un cumulo di stupidaggini, tra l’altro incommentabili.

  3. che concentrato di stupiggini!!!!!!!!!!

  4. parlare di liberta’ e nello stesso tempo vietare a dei ragazzi di ricordare anche i caduti della R.S.I sarebbe come protestare contro il gay pride e nello stesso momento pomiciarsi un omosessuale…l’ipocrisia di voi comunistelli non ha mai limite. Vi ricordo che chi ha combattuto nella R.S.I non era per forza un nazifascista, nella R.S.I c’erano ragazzi che hanno dato la loro vita solo per una questione di orgoglio personale, “ho iniziato la guerra da una parte, e la finisco dalla stessa parte”, oppure tantissimi piloti di caccia che dopo l’8 settembre hanno preferito aderire all R.S.I per fermare i bombardieri alleati che buttavano bombe sulle citta’ Italiane. Ragazzi che non sono mai stati ricordati dallo stato. Quello stesso stato che è stato zittito piu’ di una volta nel dopoguerra anche dagli stessi alleati (americani e inglesi), che voleva negare ai combattenti della R.S.I diritti che vengono dati ai combattenti di qualsiasi esercito. Ma certo, voi preferite intonare canzoni come bella ciao, e ricordare e innalzare ad eroi anche quei partigiani che continuarono ad uccidere a guerra finita, anche sino al 1948. Questo si che è simbolo di liberta’

  5. Aspide says:

    Vito, a che ora ci troveremo domenica per cantare tutti insieme BELLA CIAO ?Ora e sempre resitenza. Aspide 😉

    • Eh, non lo so. Io ho lanciato l’idea, poi magari se gli amici di Casteddu Antifascista la adottano potremmo fare qualcosa di organizzato, senza andare allo sbaraglio 🙂

  6. PER UN ANTIFASCISMO SARDO ED INTERNAZIONALE
    ( http://scida.altervista.org/per-un-antifascismo-sardo-ed-internazionale/ )

    Noi pensiamo che la presenza dell’Italia in Sardegna e la presenza del fascismo siano strettamente collegati. Non si può lottare contro l’uno, senza contemporaneamente lottare contro l’altro. Così, da antifascisti indipendentisti, riteniamo di rivolgere la nostra lotta non solo contro le camicie nere propriamente dette, ma anche contro gli italianisti che vorrebbero fregiarsi del titolo di “antifascisti” nonostante sostengano partiti che non riconoscono la nazione sarda, il suo status di colonia, il suo diritto all’indipendenza e oltretutto formano a livello statale governi che, da sempre in Sardegna perpetuano lo stato di occupazione militare e, nel mondo, attuano operazioni di guerra a fini neocoloniali.

  7. Carlo Murtas says:

    La notizia è che non solo anche quest’anno Cagliari deve sopportare la celebrazione dei caduti di Salò, come se fossero dei patrioti paralleli ( e i Partigiani quindi i nemici della patria , anche se non ci si è rassegnati viste le energiche iniziative per contrastare l’idea), ma dobbiamo sorbirci anche il confusionario intervento di Grillo, con cui il personaggio avrebbe, a suo modo, festeggiato il 25 Aprile.
    A parte le gravi lacune culturali evidenti nel suo intervento ( per es. Grillo non è molto informato sui lavori della Costituente e sulla opzione presidenzialista di Calamandrei e del Partito d’Azione, non si spiegherebbero altrimenti certe sue sparate), sconcerta che proprio l’uomo a cui così tanti italiani stanno affidando le proprie speranze di cambiamento, proprio nell’occasione del 25 Aprile, non colga l’alto valore simbolico della celebrazione che viene sminuita alla stregua di una messa in scena retorica, senza rispetto per tutti quelli, compresi gli anziani partigiani viventi, che ci credono e ci partecipano.
    Il confondere poi la tirrannide nazi-fascista da cui ci si liberava, con l’attuale crisi istituzionale della democrazia dei partiti è un altro grave errore storico e politico che provoca confusione e divisione, anche se condìto con un elenco di denunce condivisibili,ma anche con giudizi e conclusioni tratte dal solito repertorio populista con cui ultimamente sta stufando.
    Capisco che l’approfondimento storico è una cosa faticosa, ma si dedichi se non altro a sfogliare almeno un pò di Fenoglio o di Meneghello, se, come artista predilige un taglio non convenzionale delle rievocazioni, e cerchi Grillo di dare un suo contributo originale, vista la responsabilità di cui è stato investito (a questo proposito per es. lo scrittore Saviano ha dato un contributo esemplare ieri nella trasmissione di Santoro rievocando la vicenda del referendum contro Pinochet) e abbandoni la facile strada della retorica populista ( visto che la retorica gli dà tanto fastidio) perchè il buono che c’è nelle sue denunce non si disperda inutilmente.

  8. New Entry says:

    E aggiungo: siccome non si è dimenticato cosa fu il fascismo in Italia, ricordiamo anche che Mussolini arrivò al governo con regolare incarico del re. Oppure, in nome del “quando si stava peggio”, non possiamo manifestare disagio e tenerci allertati di fronte a segnali di preoccupante forzatura dei poteri istituzionali? In una giornata che celebra la Libertà (che non ha etichette, non è la libertà da questo o da quello, per quel che ne penso io) io ho sentito lo stridore, e rispetto chi ha voluto segnalarlo, così come non definirei mai poveracci coloro che ieri sono scesi in piazza.

  9. New Entry says:

    Rispondevo a questo post di Vito (mi scuso per l’errata posizione del commento, indipendente dalla mia volontà):
    “Carla, non è vero che le istituzioni democratiche si tengono in piedi solo in apparenza, non è vero. Votiamo, siamo liberi di dire quello che vogliamo e come vogliamo, il nostro unico limite è la legge. Forse ci siamo dimenticati che cosa sia stato il fascismo in Italia, quante vite di persone normali abbia distrutto soltanto perché hanno osato criticare, anche blandamente il regime. Padri di famiglia spediti per anni al confino, bastonate, olio di ricino. Non si può confondere la dittatura con una democrazia imperfetta e perfettibile come la nostra. Ribadisco, solo un poveraccio il 25 aprile può attaccare gli antifascisti anziché i fascisti. E Grillo è un poveraccio.”

  10. New Entry says:

    A giudicare da come si sono volute far passare le proteste di piazza (di ogni colore e bandiera, e anche senza) come imperdonabili attacchi alle istituzioni io direi che la libertà di dire quello che vogliamo la si sta svendendo in nome di un governo a tutti i costi che fa comodo solo ai soliti noti (ma davvero possiamo ancora credere alle loro promesse?. E chi non si “mescola” è un reietto. Tanto reietto che nessuno si sogna di spendere una parola di solidarietà di fronte all’ignobile ricatto delle mail private. Eppure si tratta di parlamentari, di membri delle istituzioni che dovrebbero essere tutelati nella loro libertà. Ma trattandosi dei 5 stelle poco importa. Perchè la libertà va bene solo quando non disturba i piani di chi ha preso ancora una volta in giro i suoi elettori.

  11. Evidentemente questo blog fa tendenza! ☺
    Sardinia Post: “Quartu, la mesta celebrazione repubblichina. Da lontano arriva il canto di Bella ciao”
    http://www.sardiniapost.it/cronaca/quartu-la-mesta-celebrazione-repubblichina-da-lontano-arriva-il-canto-di-bella-ciao/
    Domenica si replica?

    • Francu says:

      Evidentemente faccio tendenza anche io a mia insaputa visto che proposi esattamente la stessa cosa l’anno scorso quando la provocazione fu peggiore perché fatta il 25. ovviamente non conto un cazzo, ma allora la manifestazione ufficiale fece la parte dello struzzo e anche un po’ vigliacca lasciando soli i compagni in piazza Gramsci.

      • Talmente struzzi che hanno denunciato mezzo mondo e sono andati dal procuratore Mura a difendere le ragioni dei ragazzi di piazza Gramsci.

      • Francu says:

        Io non vedevo nessuna incompatibilitá l’anno scorso tra l’andare in piazza a cantare bella ciao davanti ai fascisti e fare le denunce del caso, ma sono contento che molti invece dopo un anno hanno cambiato idea. Più siamo meglio é per tutti

  12. Lo avrai
    camerata Kesselring
    il monumento che pretendi da noi italiani
    ma con che pietra si costruirà
    a deciderlo tocca a noi.

    Non coi sassi affumicati
    dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
    non colla terra dei cimiteri
    dove i nostri compagni giovinetti
    riposano in serenità
    non colla neve inviolata delle montagne
    che per due inverni ti sfidarono
    non colla primavera di queste valli
    che ti videro fuggire.

    Ma soltanto col silenzio del torturati
    più duro d’ogni macigno
    soltanto con la roccia di questo patto
    giurato fra uomini liberi
    che volontari si adunarono
    per dignità e non per odio
    decisi a riscattare
    la vergogna e il terrore del mondo.

    Su queste strade se vorrai tornare
    ai nostri posti ci ritroverai
    morti e vivi collo stesso impegno
    popolo serrato intorno al monumento
    che si chiama
    ora e sempre
    RESISTENZA

    Buon XXV aprile a tutti

  13. Dal blog di Beppe Grillo.

    Nella nomina a presidente del Consiglio di un membro del Bilderberg il 25 aprile è morto,
    nella grassa risata del piduista Berlusconi in Parlamento il 25 aprile è morto,
    nella distruzione dei nastri delle conversazioni tra Mancino e Napolitano il 25 aprile è morto,
    nella dittatura dei partiti il 25 aprile è morto,
    nell’informazione corrotta il 25 aprile è morto,
    nel tradimento della Costituzione il 25 aprile è morto,
    nell’inciucio tra il pdl e il pdmenoelle il 25 aprile è morto,
    nella rielezione di Napolitano e il passaggio di fatto a una Repubblica presidenziale il 25 aprile è morto,
    nell’abbraccio tra Bersani e Alfano il 25 aprile è morto,
    nella mancata elezione di Rodotà il 25 aprile è morto,
    nella resurrezione di Amato, il tesoriere di Bottino Craxi, il 25 aprile è morto,
    nei disoccupati, nelle fabbriche che chiudono, nei tagli alla Scuola e alla Sanità il 25 aprile è morto,
    nei riti ruffiani e falsi che oggi si celebrano in suo nome il 25 aprile è morto,
    nel grande saccheggio impunito del Monte dei Paschi di Siena il 25 aprile è morto,
    nel debito pubblico colossale dovuto agli sprechi e ai privilegi dei politici il 25 aprile è morto,
    nei piduisti che infestano il Parlamento e la nazione il 25 aprile è morto,
    nelle ingerenze straniere il 25 aprile è morto,
    nella perdita della nostra sovranità monetaria, politica, territoriale il 25 aprile è morto,
    nella Repubblica nelle mani di Berlusconi, 77 anni, e Napolitano, 88 anni, il 25 aprile è morto,
    nei processi mai celebrati allo “statista” Berlusconi il 25 aprile è morto,
    nella trattativa Stato – mafia i cui responsabili non sono stati giudicati dopo vent’anni il 25 aprile è morto,
    nel milione e mezzo di giovani emigrati in questi anni per mancanza di lavoro il 25 aprile è morto,
    nell’indifferenza di troppi italiani che avranno presto un brusco risveglio il 25 aprile è morto.
    Oggi evitiamo di parlarne, di celebrarlo, restiamo in silenzio con il rispetto dovuto ai defunti.
    Se i partigiani tornassero tra noi si metterebbero a piangere.

    Quanto ha ragione!

    • muttly says:

      Perchè non ci aggiunge “grazie anche al M5S” che non si è messa di traverso per impedire tutto questo pur di vincere (forse) le prossime elezioni.

    • “Nei riti ruffiani e falsi che oggi si celebrano in suo nome il 25 aprile è morto”.
      Beppe Grillo è solo un poveraccio. Lo abbiamo capito da tempo di che pasta è fatto, e non mi era stato per niente difficile profetizzare che il 25 aprile avrebbe tirato fuori una delle sue solite cazzate, per niente divertenti.
      Paragonare la tragedia della seconda guerra mondiale, la lotta al nazismo e al fascismo con l’elezione di un presidente del Consiglio è roba che neanche nelle nostre scalcinate scuole medie sarebbe tollerato.
      Grillo, pur di non difendere il 25 aprile, si inventa che è morto. Chi era in piazza oggi a Cagliari di certo non è un morto.
      Ripeto, Grillo è solo un poveraccio.

      • C. Paulis says:

        Dai, Vito, però è vero che si tengono in piedi le istituzioni democratiche solo in apparenza non onorando adeguatamente le lotte condotte dai nostri padri… A maggior ragione occorre smentire Grillo con i fatti concreti. Circa le cinque domande poste nell’altro tuo post https://www.vitobiolchini.it/2013/04/25/sa-die-de-sa-sardigna-ecco-le-cinque-domande-che-chiedono-una-risposta-oggi-e-sabato-27-al-palazzo-viceregio/ presto ti farò sapere, magari sia in pubblico che in forma privata, per poi vederci di persona: la piazza virtuale è comoda e importante, ma in rapporti diretti lo sono ancora di più per costruire un serio progetto comune, sardo ma non solo ;).
        Buon 25 Aprile a tutti.

      • Carla, non è vero che le istituzioni democratiche si tengono in piedi solo in apparenza, non è vero. Votiamo, siamo liberi di dire quello che vogliamo e come vogliamo, il nostro unico limite è la legge. Forse ci siamo dimenticati che cosa sia stato il fascismo in Italia, quante vite di persone normali abbia distrutto soltanto perché hanno osato criticare, anche blandamente il regime. Padri di famiglia spediti per anni al confino, bastonate, olio di ricino. Non si può confondere la dittatura con una democrazia imperfetta e perfettibile come la nostra. Ribadisco, solo un poveraccio il 25 aprile può attaccare gli antifascisti anziché i fascisti. E Grillo è un poveraccio.

      • C. Paulis says:

        Sul fatto che non si debba fare confusione tra la situazione attuale e quella rappresentata dal ventennio, sono d’accordo. Quindi non ci si può nascondere dietro un amalgama indistinto, ma è anche vero che le istituzioni democratiche non devono essere date per scontate e sono tanti i modi attraverso i quali possono essere eluse, e si stanno eludendo, trovando sempre il modo per emarginare le voci scomode o incanalarle in altre direzioni: con una sorta di mobbing si può comunque esercitare violenza, una sottile e perversa pressione psicologica molto penetrante. E qui entra in gioco il lavoro sottile da giuristi che andrebbe inserito in un sistema statuale realmente efficiente, dinamico, moderno e giusto su cui dobbiamo lavorare ancora tanto.
        Comunque, personalmente, ribadisco il valore di questa data che non deve essere cancellata ;).

      • Anonimato says:

        Un ragionamento piuttosto ottuso, il tuo, frutto di un immobilismo legato ad un’epoca che non esiste più! Comunque, se ti può consolare, continua pure a definire come meglio credi persone che non conosci e delle quali non capisci le parole ed i pensieri!
        D’altronde dici di essere un giornalista ed in Italia i “giornalisti” hanno sempre fatto così, sia sotto il fascio, sia in “democrazia”!

      • Citando il tuo leader, vaffanculo.

      • muttly says:

        Ma tu lo sai perchè puoi scrivere su un blog e andare liberamente ai meetup ? Perchè se non lo sai è ora di domandarti da dove viene questa tua libertà.

  14. Stefano reloaded says:
  15. Monica says:

    La cosa più incredibile è che parte di quelli che si atteggiano a nostalgici fascisti, se non avesse vinto la resistenza, sarebbero stati caricati nei carri bestiame e trasportati nei lager. O sono davvero convinti di poter dimostrare di essere di pura razza ariana ( sempre che questo sia possibile)? Mischini, incapaci di guardarsi allo specchio…

  16. silvietta says:

    a che ora sarà domani???

  17. La Liberazione è la Liberazione dal nazi-fascismo.
    Mi dispiace per loro (non mi dispiace affatto, in realtà), ma l’apologia al fascismo è illegale ed è contro la Costituzione e contro la travagliata storia del secolo scorso.

    Fare apologia del fascismo non è espressione di una posizione politica,è un’attitudine violenta contro la società.

  18. Claudia says:

    Io ci sarò , sia il 25 che il 28 ! Basta con la nostalgia della canaglia !!

  19. muttly says:

    Monumento ai caduti con divisa non con abbigliamento casual, ancora a dare dignità di soldati a delle persone che se ne rimanevano a casa a fare le sfilate vestiti di nero, si vede che non hanno capito una mazza loro e chi li autorizza.

    • muttly says:

      Da “Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana”

      Franco Balbis (Francis)

      Di anni 32 – uffìciale in Servizio Permanente Effettivo – nato a Torino il 16 ottobre 1911 – Capitano di Artiglieria in Servizio di Stato Maggiore, combattente a Ain El Gazala, El Alamein ed in Croazia, decorato di Medaglia d’Argento, di Medaglia di Bronzo e di Croce di Guerra di 1a Classe – all’indomani dell’8 settembre 1943 entra nel movimento clandestino di Torino – è designato a far parte del 1° Comitato Militare Regionale Piemontese con compiti organizzativi e di collegamento -. Arrestato il 31 marzo I944, da elementi della Federazione dei Fasci Repubblicani di Torino, mentre partecipa ad una riunione del CMRP nella sacrestia di San Giovanni in Torino -. Processato nei giorni 2-3 aprile 1944, insieme ai membri del CMRP, dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato -. Fucilato il 5 aprile 1944 al Poligono Nazionale del Martinetto in Torino, da plotone di militi della GNR, con Quinto Bevilacqua, Giulio Biglieri, Paolo Bracciní, Errico Giachino, Eusebio Giambone, Massimo Montano e Giuseppe Perotti -. Medaglia d’Oro e Medaglia d’Argento al Valor Militare.

      Torino, 5 aprile 1944

      La Divina Provvidenza non ha concesso che io offrissi all’Italia sui campi d’Africa quella vita che ho dedicato alla Patria il giorno in cui vestii per la prima volta il grigioverde. Iddio mi permette oggi di dare l’olocausto supremo di tutto me stesso all’Italia nostra ed io ne sono lieto, orgoglioso e felice! Possa il mio sangue servire per ricostruire l’unità italiana e per riportare la nostra Terra ad essere onorata e stimata nel mondo intero. Lascio nello strazio e nella tragedia dell’ora presente i miei Genitori, da cui ho imparato come si vive, si combatte e si muore; li raccomando alla bontà di tutti quelli che in terra mi hanno voluto bene. Desidero che vengano annualmente celebrate, in una chiesa delle colline torinesi due messe: una il 4 dicembre anniversario della battaglia di Ain el Gazala; l’altra il 9 novembre, anniversario della battaglia di El Alamein; e siano dedicate e celebrate per tutti i miei Compagni d’armi, che in terra d’Africa hanno dato la vita per la nostra indimenticabile Italia. Prego i miei di non voler portare il lutto per la mia morte; quando si è dato un figlio alla Patria, comunque esso venga offerto, non lo si deve ricordare col segno della sventura. Con la coscienza sicura d’aver sempre voluto servire il mio Paese con lealtà e con onore, mi presento davanti al plotone d’esecuzione col cuore assolutamente tranquillo e a testa alta.

      Possa il mio grido di “Viva l’Italia libera” sovrastare e smorzare il crepítio dei moschetti che mi daranno la morte; per il bene e per l’avvenire della nostra Patria e della nostra Bandiera, per le quali muoio felice!

      Franco Balbis

      Dopo una lettera così viene da chiedersi cosa andavano a fare al monumento dei caduti il 25 aprile vestiti di nero, qualcuno direbbe che sono fuori dalla grazia di Dio per come ragionano.

  20. bilanciaguasta says:

    …una mattina, mi son svegliato, oh bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao…

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