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Ci scrive Alessandro: “Sbloccati i fitti casa per i fuorisede! Chi merita di essere ringraziato e chi no”

Poco più di due mesi fa (era il 17 gennaio) il blog aveva ospitato la lettera di Alessandro (“Mio figlio rischia di lasciare l’università per colpa della Regione e io sono disperato”), che rivolgeva un appello perché venissero sbloccati i contributi fitto casa per gli studenti universitari fuori sede, fermi dal settembre 2011. Ora Alessandro ci scrive per comunicarci che finalmente l’amministrazione regionale ha disposto i bonifici e tutto si è risolto nel migliore dei modi. E io sono contento di avere fatto la mia parte (ogni tanto anche il giornalismo serve a qualcosa).

***

 Caro direttore,

ieri Andrea, mio figlio, ha finalmente ricevuto il bonifico del contributo regionale “fitto-casa per gli studenti universitari sardi fuori sede”. Adesso, dopo mesi di ansia e lotta, possiamo finalmente per un po’ respirare e sorridere.

E vorrei dire grazie: ad Andrea perché nonostante tutto, nonostante la tentazione di cedere al modello corrente di giovane, vincente se furbo e ignorante, crede ancora che studiare serva, soprattutto per nutrire la propria intelligenza; a Fulvia, mia moglie e compagna per la forza straordinaria che ha messo nel lottare vicino ad Andrea, nonostante la vita precaria che conduciamo; a tutti i ragazzi come Andrea e ai loro genitori che hanno lottato e addirittura creato un account facebook che è diventato una bacheca preziosissima e potente (tanto è vero che l’assessore Milia, ha avvisato dell’avvenuta firma proprio lì); a te che ci hai messo immediatamente a disposizione il suo blog per dar voce alla nostra protesta; a tutti gli amici che ci hanno aiutato materialmente, con parole di sostegno e conforto o solo con un sorriso; ai funzionari della Regione, che una volta sbloccato i fondi, hanno velocemente e sensibilmente accelerato i tempi per il pagamento.

Non vorrei dire grazie: alla politica regionale che, bloccando questi fondi da settembre 2011 a marzo 2013 (e chissà come andrà per il prossimo contributo) in nome del “patto di stabilità” da loro stessi dichiarato inapplicabile in casi come questo, ha dimostrato un colpevole disinteresse per la parte migliore della nostra isola che ovviamente (come farà mio figlio) andrà a portare le sue competenze e il suo entusiasmo altrove, per non parlar poi del tempismo (l’assessore firma i documenti e non solo per il fitto-casa, ma nel giro di pochi giorni anche per l’ERSU, per l’università di Nuoro ed altri, a pochi giorni dall’annunciato rimpasto che lo vedeva fatto fuori).

Non vorrei dire grazie alle redazioni dei maggiori quotidiani regionali e del Tg3 Regione per non aver avuto il coraggio di diffondere la notizia della nostra lotta e del perché della nostra lotta, e dico redazioni e non giornalisti, perché alcuni giornalisti si sono mostrati seriamente interessati e disponibili, ma evidentemente poi impediti dalle loro redazioni a pubblicare, e non posso avercela con loro precarizzati, pagati due lire a pezzo.

Forse non vorrei ringraziare: la politica dell’opposizione che dopo annunci e la presentazione di un’istituzionalmente forse inefficace interpellanza a metà gennaio 2013, presenta una vera e propria mozione (il 1° marzo) esattamente 24 ore dopo la firma dell’assessore (28 febbraio) per lo sblocco dei soldi e ancora ne discute in aula quando ormai quasi tutti i bonifici sono arrivati e siccome mamma mi ha fatto intelligente, la vita diffidente e il teatro curioso, mi vengono forti dubbi, ma me li tengo e oggi gioisco e mi ricarico perché domani potremmo avere bisogno di lottare nuovamente.

Alessandro

 

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One Comment

  1. Vibrissa says:

    E così per vedere riconosciuto un sacrosanto diritto, come al solito, bisogna fare i salti mortali. Sconfortante.

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