Politica

“Io mi chiamo Francesco”: la speranza di una Chiesa che torna povera per guardare ai poveri

La speranza di un nome: Francesco. La promessa di una Chiesa che torna alla sua profetica povertà, che sta vicino agli ultimi, che si allontana dai centri del potere. Se nella storia del papato mai nessun pontefice aveva assunto il nome del santo di Assisi forse un motivo profondo ci sarà pure stato. Ma adesso, dopo la rinuncia di Benedetto XVI, sembra quasi scontato che un Papa non potesse che chiamarsi Francesco.

Bisognerà saper approfittare di questo dono. Un papa che chiede ai fedeli di benedirlo opera un rovesciamento evangelico di cui si sentiva da tempo un folle bisogno. Un papa che in un mondo frenetico e vociante impone il silenzio e la preghiera ad in piazza urlante di gioia è già un primo potentissimo messaggio che Jorge Mario Bergoglio ha voluto dare al mondo.

Silenzio, preghiera, attenzione agli ultimi. Con questo Papa la Chiesa potrà andare lontano. Finalmente.

Post scriptum
Da vescovo di Buenos Aires, Bergoglio andava al lavoro in metro.

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44 Comments

  1. Antonio D.R. says:

    Ormai è un consenso bulgaro, come si sarebbe detto un tempo.
    Papa Francesco è già santo, specie per quelli che si sono spesso contraddistinti per essere mangiapreti in servizio permanente effettivo, giornaloni dell’intellighentzia in prima fila, con l’eccezione del Manifesto, cui va riconosciuta chiarezza ed onestà intellettuale: “Luce e ombre”. Quindi, ostilità aperta fin da subito al Papa ritenuto complice di Videla.
    Non capendo la differenza tra attenzione caritatevole e compassionevole (patire con) verso gli ultimi (i poveri non sono solo coloro che patiscono la miseria materiale) e l’uso politico degli ultimi a fini ideologici, qualcuno gli ha già dipinto sul viso la barbetta del Che e fatto indossare la divisa di Fidel.
    Temo che costoro abbiano fatto male i calcoli. Dubito che il motto di questo Papa sarà “hasta la victoria siempre”. Scommettiamo che non appena Francesco oserà dire la sua su temi quali famiglia, omossessualità, aborto, matrimonio dei preti, sacerdozio femminile, biogenetica, dialogo con le altre religioni, specie quella islamica, da una posizione non di subalternità ma di legittima affermazione dei valori cristiani, il coro dei cantores si dissolverà, gli alligatori getteranno via la maschera di agnellini e si scaglieranno a caccia della povera preda?

  2. habemus papam ! in saregna non habemus lavoro ! in sardegna non habemus trasporti decenti ! in sardegna non habemus un governo regionale serio ! in italia non habemus un governo ! a cagliari non habemus uno stadio ! e per finire in sardegna se continua questo modo di fare politica e questa sudditanza con i partiti nazionali non habemus futuro !

    • Antonio D.R. says:

      Poveretti noi, quando mai la Sardegna ha avuto un futuro? Ma che dico un futuro, nemmeno un presente! Siamo una terra nata morta, e noi siamo nati morti con lei. E’ bella la nostra Sardegna, è bellissima, il mare cristallino, le coste tutte diverse da un versante all’altro, le montagne, il territorio desolato e desolante, quasi interamente disabitato, i paesini dell’interno coi suoi murales e i suoi centenari, quelle poche foreste ancora risparmiate dai criminali del fuoco, e tanto altro ancora. Ma è ferma dall’eternità, è lì, in mezzo al mare, immobile, pietrificata, e noi siamo mummificati con lei. Per “noi” intendo prima di tutto le cosiddette classi dirigenti (che io chiamerei digerenti, digerenti di miliardi e miliardi buttati nel cesso) di ogni epoca: insignificanti, incapaci di contare e di farsi valere, inette, subalterne, conniventi con i predatori d’oltremare, spesso ladre.
      Ma, per “noi”, intendo noi, proprio noi sardi. Non tutti, per carità, nessuno si risenta. Diciamo la maggiorparte. Siamo nati, scusate l’eleganza, in posizione ad angolo retto, con quella parte del corpo esposta ad ogni ingresso esterno.
      Ribellarsi? Protestare? Rivoltarsi? Mettersi in posizione eretta? Sì, qualche volta, ma sempre in pochi, sempre in modo un pò folkloristico, sempre divisi anche quando dovremmo remare tutti nella stessa direzione, ed oltrettutto quelle poche volte ci menano pure.
      Cari giovani miei conterranei, fuggite finchè siete in tempo, ed il più lontano possibile. Mi sa che anche l’Italia, ormai, è morta.

  3. Jorge Mariu Borgogliu
    Gesuita Argentinu poi
    de chimbe dies est boladu.
    Dae su mundu donni porporadu
    Pro l’intregare de Pedru sas giae,
    in conclave suni intrados
    cun sentidu vigile e profundu.
    Donni porporadu dae su mundu
    de pedru pro l’intregare sa giae,
    donni porporadu su mundu dae
    sa giae de Pedru pro l’intregare,
    in conclave sunu intrados
    cun vigile e profundu sentidu.
    Franziscu non fidi de su partidu
    ca ateros bi fini in fila,
    poi duas dies finit su martiriu
    cando bianca idimos sa fumada.
    Cun isperas semus isetende frimos
    Ora pro nobis su nunziu nende:
    Gaudiu Magnu Annunciu Vobis
    a su mundu intreu Papa Abemus.
    Cun ispera frimos semus
    ora pro nobis su nunziu nende,

    Gaudiu Magnum annunziu Vobis
    Abemus Papa a sintreu mundu
    Si parat Franziscu aberide
    Sas portas a Cristu narat
    Franziscu cun su motu
    Totus Tuus cunfortas
    Cun fortza sispiritu santu li dada.
    Franziscu a su chelu cando
    Idimos bianca sa fumada.
    A tie mama Santa
    De sos Sardos fidentes
    De chelu terra dama
    Pro nois penitentes
    Sos ojos tuos lughentes.
    A Papa Franziscu dae sa mirada
    Sas grascias disizadas
    Cunzedili e cura.
    Nisciuna creadura
    Coment’a tie est bella
    Pro noi ses tue istella
    Regina immacolata.
    Ti pregamus Segnora de Bonaria
    In chelu,terra e aria
    De grascias ses pienna
    Sananos donzi pena
    Ca in tegus cunfidamus
    Cun zelu ti afidamus Franziscu
    S’Argentinu Paba novelu.
    Cun umiltade tanta
    ti lodamus oh Pia gloriosa
    Mama Santa, Ave…Ave Maria.
    Pisenti Tatti

    • Aldo Cazzullo così scriveva sul Corriere della Sera nell’aprile del 2005:
      “Nella prova terribile della dittatura militare, Bergoglio si mosse per salvare preti e laici dai torturatori, ma non ebbe parole di condanna pubblica che del resto non sarebbero state possibili se non a prezzo della vita , e tenne a freno i confratelli che reclamavano il passaggio all’ opposizione attiva.
      Due di loro lasciarono i gesuiti, e subito dopo furono prelevati dalla polizia politica. Un’ infamia alimentata dai nemici di Bergoglio indicò in lui l’ ispiratore del sequestro; era vero il contrario: il Provinciale andò di persona da Videla per chiedere la liberazione dei due religiosi, e agli atti della giunta militare risulta la richiesta di un passaporto per loro. La sua battaglia gli ha guadagnato la stima dei leader del movimento per i diritti umani, come Alicia de Oli veira, e il rispetto delle madri di Plaza de Mayo, durissime nei confronti della gerarchia cattolica”.

  4. speriamo che la chiesa vada davvero molto lontano…ma molto molto..!

  5. Grazie Pille…in coda all’articolo da te linkato ce n’è uno ancora più rilevante arricchito da una bella lettera a cui non si può aggiungere proprio nulla…parole testuali di Francesco I
    http://www.fanpage.it/cosi-francesco-nozze-gay-segno-del-diavolo-donne-inadatte-alla-politica/

    P.S.: leggendo alcuni di questi commenti all’articolo di Vito mi pare di risentire certe asserzioni prive di raziocinio tipiche di Comunione e Liberazione e dunque frutto di un certo integralismo cattolico senza se e senza ma . Mi spiace, perché queste persone si sono forse scordate che qualcuno, molto tempo fa, disse che:- “Il Regno di Dio è dentro di te e tutto intorno a te. Non è negli edifici di pietra e cemento. Spezza un legno e io ci sarò, alza una pietra e lì mi troverai” – e continuando ad ignorare quell’insegnamento, nutrono speranza e rispetto verso un’istituzione capeggiata da uomini quasi sempre contraddistinti da un passato ambiguo e contraddittorio.

  6. Pensamentus says:

    “Le donne sono naturalmente inadatte per compiti politici. L’ordine naturale ed i fatti ci insegnano che l’uomo è un uomo politico per eccellenza, le Scritture ci mostrano che le donne da sempre supportano il pensare e il creare dell’uomo, ma niente più di questo”

    Jorge Bergoglio alias Papa Francesco, dichiarazione del 2007, riguardo la candidatura di Cristina Kirchner alla Presidenza della nazione Argentina.

  7. non è una questione nè si semplificazione nè di essere o meno mediocri..
    allo stesso modo della politica, la fede ..è una questione ancora importante, anzi lo è decisamente di più in quanto intima e decisamente più profonda.
    un conto è dio, di qualunque religione lo si intenda, in cui si è liberi o meno di credere, un contro è la chiesa ed il vaticano in particolare, suo organo di governo, che ha ampiamente dimostrato di essere il primo cattivo maestro di vita…
    siamo nel 2013, e oramai la medievale teoria dell’infallibilità papale è tramontata da un pezzo, si quali siano i giochi che regolano queste cose..
    diciamoci la verità allora, quale migliore occasione della morte di Chavez , per eleggere il più anticomunista dei papabili, il più conservatore, un fiancheggiatore del regime di Videla ( se a qualcuno non fosse chiaro parliamo dei desaparecidos argentini.. tra cui dei preti cristiani che lo stesso papa ha contribuito a far scomparire)..rimesso in circolo e proposto al mondo con una fine ..ma non troppo nell’era di interet.. operazione mediatica?
    buon lavoro Francesco.. anzi.. vai col tango!

    • Ma no Pille, Bergoglio non è il più conservatore né il più anticomunista dei cardinali, anzi! Otto anni fa fu contrapposto a Ratzinger, per dire. Non fu fiancheggiatore di Videla (non confonderlo con Pio Laghi) e sulla vicenda dei due sacerdoti scomparsi le interpretazioni sono anche diverse da quelle che circolano ora. Se poi si è contro la Chiesa e il Vaticano a prescindere, questa è un’altra questione. Ma non dipingiamo il nuovo papa per quello che non è mai stato.

    • Antonio D.R. says:

      Scusami, te lo dico col massimo rispetto per le tue opinioni, ma perchè un Papa dovrebbe essere comunista?

  8. Trovo davvero mediocre e infantile la semplificazione “bianco o nero – buono o cattivo” che molte persone fanno nei confronti di personalità come il Pontefice. Come se la realtà non fosse tanto complessa, come se i compromessi non servano a volte persino a salvare vite umane, come se la dimensione umana fosse banalmente e solo quella di una inquisizione d’accatto fatta di illazioni, supposizioni o pure fatti ma estrapolati dal loro contesto. Io non so come sarà Papa Francesco, non so se sia frutto dello Spirito Santo o di calcoli di potere, non so se sarà un uomo santo e giusto o meno. Posso solo sperare nel meglio possibile. E sperare nel contempo che tutta la civiltà umana faccia un passo avanti, credenti e non, che mi sa che ne abbiamo tanto bisogno. Un passo avanti che non potrà concretizzarsi se prima non ci spogliamo di facili giudizi, superficialità e storia da supermercato.

    • Condivido in pieno. Tra l’altro bisognerebbe iniziare a pensare che chi è ateo non è obbligato a spiegare ai credenti come dovrebbe essere la Chiesa.
      Ciao Massimo, dal tuo ex dirimpettaio al Q. del Sole…

  9. Antonio D.R. says:

    E’ una figura molto bella, quella di Papa Francesco da Buenos Aires. Scorrono ora i fiumi di melassa, tutti noi mondani siamo rimasti colpiti da aspetti, appunto, mondani: l’aspetto, la semplicità, l’emozione mostrata nel momento del primo saluto, la sua bonomia, il fatto che si muova in bus o in metropolitana, il suo essere di origini italiane, l’essere gesuita etc. etc. Fiumi di parole-e-e, come diceva la canzone. Durerà poco, lo spazio di un amen.
    I lupi, ora travestiti da agnelli, sono lì dietro l’angolo, già pronti a scannarlo. Diranno, lo stanno già dicendo, che fu complice della dittatura militare, come Ratzinger fu simpatizzante del nazismo. Diranno, lo stanno già dicendo, che, nonostante la sua vicinanza agli ultimi, non è abbastanza di sinistra perchè sui temi eticamente sensibili (vedi nozze gay) è ultra conservatore. Diranno che, da buon gesuita, in realtà è molto vicino al potere temporale mondano.
    E’ la solita storia. Da più parti si cercherà di piegare la Chiesa e il suo Capo alle categorie che si utilizzano nel mondo, soprattutto in politica. Già, maledetta politica.
    Sinistra, destra, progressista, conservatore, tutte classificazioni non solo stantie ma ormai ai più insopportabili.
    Il successore di Pietro svolgerà come sempre il compito di tenere la barra dritta e non fare passi indietro sui valori non negoziabili secondo l’insegnamento millenario di Santa Romana Chiesa. Ai cristiani la scelta, anche qui, come sempre, in piena libertà. Aderire o non aderire.
    La Chiesa propone una visione della vita, non impone alcunchè.
    Accusarla quindi di conservatorismo o di oscurantismo solo perchè non si adegua ai costumi del mondo è un esercizio sciocco, oltre che inutile.
    La Chiesa, giustamente, deve fare e fa il suo “mestiere” predicando certi valori.
    Perchè, dunque, attaccarla? Del resto, noi cristiani, compresi parecchi preti, spesso ci comportiamo esattamente all’opposto.

    • Uno dei migliori commenti che ho potuto leggere. Finalmente!

    • Vibrissa says:

      Peccato che la chiesa si sia sempre occupata, anzi abbia ingerito, molto spesso nella politica influenzando di fatto molte scelte in tema di etica e di scelta individuale. Nessuno nega che debba esprimere la propria opinione, ma qui si tratta di ben altro. Ignorare il peso che abbia avuto su molti aspetti della vita delle persone è una visione miope a mio avviso. Un altro aspetto che lascia perplessi è in ogni caso la distanza fra questa visione della vita e la realtà, l’evoluzione dei costumi, lo scollamento con la vita delle persone. Con famiglie che sono diventate altro, che sono accoglienti pur prescindendo da una versione tradizionale per esempio. Ci sarebbe molto altro ancora… Ma speriamo che questo Papa – tralasciando per adesso quanto sembrerebbe emergere da testimonianze del periodo della dittatura argentina – riesca davvero a trasmettere quella impostazione di sobrietà e di vicinanza reale con il mondo dei poveri.

      • Antonio D.R. says:

        Scusa, secondo me non è tanto la Chiesa che si immischia, per dirla terra terra, in questioni rispetto alle quali secondo molti non si dovrebbe immischiare, quanto piuttosto sono i politicanti da 4 soldi che abbiamo che la blandiscono per papparsi i voti dei cattolici. A mio parere la Chiesa si è sempre preoccupata che governassero persone la cui visione della vita si avvicinasse il più possibile alla sua.
        E questo penso sia più che legittimo da parte sua.
        Poi, ripeto, ognuno di noi della propria vita è libero di fare ciò che vuole.
        Il giorno che la Chiesa sposasse in toto l’evoluzione dei costumi come la chiami tu, dando il suo avallo a certi modus vivendi, non sarebbe più se stessa, e allora perderemmo uno dei pochissimi punti fermi ancora rimasti.

      • Vibrissa says:

        Mi sembra una visione molto parziale la tua ed anche un pochino ingenua… Io credo che in uno stato laico degno di questo nome certe influenze (che ci sono e ci sono state: decenni di governo democristiano ti dicono qualcosa ?) non dovrebbero essere ammesse ma, se siamo un paese arretrato da molti punti di vista lo dobbiamo purtroppo anche alla chiesa romana che esercita da sempre uno strapotere su cose, istituzioni persone. E concludo, se i “punti fermi” non consentono di registrare l’evoluzione del mondo , non solo sono fermi, sono sabbie mobili.

      • Antonio D.R. says:

        Sarò anche ingenuo come dici tu ed avrò anche una visione parziale, del resto sono qui per imparare, ma a me pare che la gente, cattolici e non, salvo encomiabili eccezioni, del magistero della Chiesa se ne sia sempre fregata. I politici in primis, democristiani e non, dediti alle ruberie continuate, ma anche il popolo, visto che in tema di questioni etiche facciamo un pò tutti quello che ci pare. Ergo, qual’è il problema? Ridurre le grandi questioni che il mondo ha di fronte al riconoscimento dei matrimoni tra omosessuali? Beh, scusami, ma mi sa che la visione parziale sia la tua.

      • Vibrissa says:

        Legge sulla fecondazione assistita, attentati alla legislazione sull’aborto, unioni di fatto, diritti degli omosessuali. Magari i politici si fanno i fatti loro, ma la legislazione decide sulle nostre teste, nostre di noi illustri nessuno. Prego, mi sa che ognuno si tiene la propria opinione. Ma studia un pò di storia che non ti fa male. Cordialmente.

      • Antonio D.R. says:

        No guarda, il tuo ipocrita e falso “cordialmente” te lo puoi anche tenere, vista la perentoria ben poco cordiale intimazione a “studiare la storia che non mi fa male”. Su queste basi sinistre di disprezzo e di intolleranza non mi frega proprio nulla discutere. Datti una calmata e scendi dalla cathedra, che ti farebbe bene!

    • Scusami tanto, ma da quant’è che la santa romana chiesa non fa politica?

  10. Ospitone says:

    Quando sento parlare di Gesuiti,penso ad un ordine militare,piuttosto che religioso.C’è poi,quel modo militaresco di definire impropriamente il loro capo supremo (“Generale della Compagnia di Gesù”)e loro stessi (Soldati di Cristo):che contrasta con l’idea di una chiesa aperta e misericordiosa.Nei secoli ,si sono distinti per intransigenza dotrinale, capacità di accumulare ricchezze, da qui la grande influenza sullo Stato della Pontificio.Ma I tempi cambiano! E io ,povero peccatore prevenuto ,sicuramente non ho capito nulla…..Solo un fatto mi è chiaro; Al momento nella chiesa c’è un disperato bisogno di aria nuova….. e non deve essere aria da Caserma.

  11. Alberto says:

    Caro Vito, una rondine non fa primavera… È pur sempre un papa, e cardinale nominato da Karol notoriamente avverso alla teologia della liberazione e complice del l’assassinio di Romero.

    • muttly says:

      Complice dell’ assassinio di Romero come gli iscritti al pc complici dell’ assassinio di Moro ? Certi collegamenti non mi spiego attraverso quali pensieri vengano fatti.

  12. Caro Vito, io personalmente non esulterei…da quello che leggo e che lessi a suo tempo ( Don Vitaliano scrisse un post al vetriolo sulle ombre nel passato questo cardinale già nel 2006 dopo il conclave per la successione a Giovanni Paolo II) Bergoglio rappresenta l’ala conservatrice della chiesa argentina e si distinse, così almeno denunciò in diversi libri il giornalista Horacio Verbitsky dopo approfondite ricostruzioni e ricerche, per alcuni casi di clamorosa collusione con la dittatura nel ’76. Certo, si è presentato bene e con umiltà, ma da qui a dire che “con questo Papa la chiesa può andare lontano” ce ne passa.

  13. Balla ca nono says:

    Speriamo, si presenta bene, anche per il nome.Ho bisogno anch’io di approfondire il suo rapporto col regime in argentina e sudamerica. Comunque ho percepito qualcosa di nuovo e di positivo, sono fiducioso.

  14. Mario Devoto says:

    Non accettare caramelle dagli sconosciuti. Scusi, Biolchini, dovrebbe saperlo..

  15. ZEPROF says:

    Sudamericano e Gesuita, speriamo che finalmente la “teologia della liberazione” trovi il giusto spazio, altro che lefebrveiani che riducono la spiritualità al restaurazionismo cultuale. Vedremo.

  16. Antonello Murgia says:

    Horacio Verbitsky ha recuperato documenti molto compromettenti sulla connivenza tra Bergoglio e la Giunta miltare argentina. Sono contento che non abbiano eletto Scola, che sarebbe intervenuto sicuramente in misura più pesante negli affari italiani; inoltre le cronache riferiscono di un suo rifiuto dello sfarzo e dell’ostentazione della ricchezza. Però sembra omofobo come l’uscente e connivente con una delle peggiori dittature. Non so…

  17. Pingback: Auguri a papa Francesco | Aladin Pensiero

  18. Stefano reloaded says:

    Anch’io ho pensato subito, stupito, a Francesco D’Assisi.
    Poi, dando un’occhiata alla storia del nuovo Papa, ho ripiegato su Francesco Saverio.
    Per carità! Santo pure lui. Ma… insomma…
    Speriamo.

  19. Gigi Pilo says:

    Sono curioso di sapere di più su quello che ha combinato con il dittatore argentino!

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