Elezioni politiche 2013 / Politica / Sardegna

A Roma per fare cosa? Cari nuovi parlamentari, ecco l’“Agenda Sardegna”! L’elenco di priorità da affrontare subito dopo l’elezione

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Le elezioni del prossimo 24 e 25 febbraio saranno per i sardi quasi una formalità. La gran parte dei nomi degli eletti si sanno già ora. Ce lo ha spiegato la Nuova Sardegna di venerdì scorso: sulla base dei più recenti sondaggi elettorali, dei 25 seggi a disposizione ben 15 andranno alla coalizione Pd-Sel (e probabilmente Upc), il resto agli altri (Pdl, Cinque Stelle, Monti). Le primarie del Pd, di Sel e dei grillini hanno già stabilito le griglie, dunque ad un mese e mezzo abbondante dall’apertura delle urne sappiamo già da chi sarà composta almeno un terzo della nostra rappresentanza parlamentare.

Certo, la campagna elettorale è ancora lunga e minimi ma significativi scostamenti potrebbero determinare risultati interessanti.

Detto questo, che ci vanno a fare i nostri parlamentari a Roma? Hanno un’idea di Sardegna, un progetto, un programma che non sia banalmente quello dei loro partiti di riferimento? Ci sono dei problemi che meritano essere affrontati con particolare impegno, senza dover aspettare le indicazioni delle direzioni romane?

Possiamo immaginare che affianco ad una “Agenda Monti”, ci sia una “Agenda Sardegna”, un elenco di risposte a questioni emerse nel corso degli ultimi anni? Io, molto umilmente, mi permetto di iniziare a segnalare queste domande. Rispondere a ciascuna di esse significa determinare un programma politico per il futuro dell’isola. Siete pronti?

1 – Quali politiche fiscali possono svolgere le altre regioni e quali può sviluppare la Sardegna?

2 – Come è possibile rendere tutto il territorio della regione Sardegna zona franca?

3 – È opportuno continuare oppure no il contenzioso giudiziario sulle compartecipazioni erariali. E se si opta per il no, quale soluzione politica si propone?

4 – Quale strada si propone per rinegoziare il tetto dei pagamenti e degli impegni del Patto di stabiltà? Si conosce la procedura prevista dalla legge?

5 – Si intende oppure no rinegoziare l’accordo del 2006 che carica i costi della continuità territoriale e del trasporto pubblico locale sulla Sardegna?

6 – Che strategie si immagina di sviluppare per rilanciare il manifatturiero in Sardegna (dalla risposta si potrebbe evincere il grado di consapevolezza dell’incidenza dell’argomento costo del lavoro-cuneo fiscale sul tema della creazione di nuovi posti di lavoro)?

7 – Che strategia si immagina di mettere in atto per cambiare il sistema delle regole del mercato elettrico sardo che determinano il caro energia della Sardegna?

8 – Quali procedure reali e non retoriche si prevede di mettere in atto per chiudere i poligoni sardi?

9 – Quale rapporto si immagina di instaurare con l’Eni, vero Stato nello Stato?

10 – Quale rapporto si immagina di avere col Ministero dei Beni Culturali, attualmente giudice in terra del bene e del male in materia paesaggistica e energetica (per colpa dei sardi)?

11 – Quali strategie si immagina di mettere in atto affinché l’Italia rappresenti la specialità della Sardegna in sede europea (dalla risposta si potrebbe evincere se si ha consapevolezza oppure no di come si muovono le cancellerie europee e la burocrazia di Bruxelles)?

12 – Quali strategie si immagina di mettere in atto perché la lingua sarda possa diventare curricolare alle elementari e alle medie (dalla risposta si potrebbe evincere il grado di consapevolezza del mix di iniziative statali e regionali che è necessario coordinare perché la lingua assuma il rango politico e sociale che serve ai bisogni e alle ambizioni, anche internazionali, della Sardegna)?

Dodici domande per dodici questioni. E nei prossimi giorni ne porrò delle altre riguardanti il mercato interno, energia, trasporti, ambiente, sviluppo e turismo.

Questa è la politica, signori parlamentari. Questi sono i problemi della Sardegna. Ne siete consapevoli?

 

Post scriptum
Ovviamente i dodici punti che vi ho segnalato non sono frutto della mia illuminata intelligenza ma li ho copiati e incollati da un post pubblicato da un politico sardo che stimo molto, uno dei più preparati che ci siano da tempo in circolazione. Sta a voi scoprire chi è, se volete.

 

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53 Comments

  1. Franco says:

    Sicuramente è lo stimatissimo Professore Maninchedda, che leggo da sempre. Ogni tanto mi viene voglia di rileggere tutti gli articoli che ha scritto negli anni: peccato non siano più disponibili sul suo sito. E’ un enorme e indispensabile patrimonio per tutti i sardi. Con lui capire la politica è semplice come eseguire addizioni e moltiplicazioni. 2+3=5 e 2×3=6. I 12 punti che ha riportato Biolchini, sono più importanti della matematica spicciola!!!

  2. Anonimo says:

    tanto queste merde di politici sardi non avranno il mio voto per la seconda volta della mia vita non andro a votare il prossimo febbraio, e in giro la pensano in tanti come il sottoscritto.

  3. gabriele says:

    finchè la gente continuerà a ragionare in questo modo il mondo non andrà avanti. Per slogan, per bandiere per partito preso. Maninchedda è uno che in regione ha lavorato, ha prodotto, si è interessato dei problemi generale. è allora perchè non riconoscerlo. nel nulla degli slogan ha portato un po di vera politica al centro del dibattito. afronte dei contenuti, qualcuno preferisce rispondere con gli slogan. Ha litigato con soru? E che sarà mai. Ci ha litigato anche pigliaru, e allora?

  4. Anonimo says:

    a roma oltre per le vacanze per vedere roma – cagliari per gridare vendetta, visto che ci hanno rubato 3 punti, ma la i politici sardi in buona parte hanno rubato molto di piu’

  5. stefano says:

    I commenti che leggo ad eccezione di qualcuno come quello di Deamemmt dimostrano come si preferisce dibattere sull’antipatia o simpatia di un politico fregandosene completamente se queste domande possono avere una risposta. Ma chiunque sia il politico animato dai migliori propositi può rispondere ad una sola di queste domande accettando di rimanere dentro la trappola dell’euro? Si può pensare un minimo di sviluppo della nostra economia quando i soldi sono centellinati e con interessi da stozzini dai grossi gruppi finanziari a cui sardo-disoccupato piace, meglio se è anche laureato?
    Temo che le risposte siano NOx12. Senza sovranità monetaria e fiscale nessuna nazione è in grado di assicurare il benessere ai propri cittadini.

  6. Rosella Soliani says:

    Alino, mi sa che lei si contraddice ad ogni piè sospinto; sue testuali parole: “la verità è quella che dico io” – accidenti che ego ipertrofico! Lei vomita addosso agli altri quelli che sono i suoi limiti, accusando Maninchedda di avere un ego smisurato. Una auto analisi e una pastiglietta di umiltà le gioverebbero. E poi, cosa fa? parla di chi dice di non conoscere… ahi ahi… si vede lontano un miglio che le sue argomentazioni sono di lana caprina, tanto da reiterare noiosamente sempre e solo la questione della bandiera e sfoderare accozzaglie di parole denigratorie. Che delusione sono i suoi commenti! Ma non si preoccupi… cercherò senza alcuna difficoltà, di farmene una ragione.

    • Ora esco e vado a cercare le pastigliette ipetrofiche denigratorie, mi metto il maglione di lana caprina, e poi le rispondo! 🙂

  7. Renato Orru' orsimonmossa says:

    Per Alino…visto che Anonimo si è materializzato, continuo…il PSDAZ e’ morto da decenni ?… perché ne parli, non vorrai resuscitarlo ?..per la bandiera ( ma quale, prima di tutto, e per la quale NON ti puoi riconoscere solo quando ti fa comodo) a Berlusconi …TU non c’ eri e non puoi parlarne ( hai solo letto cose MAL riportate e fatto un poster gigante della foto)…io ero Li, non mi è piaciuto il gesto ( diverso per le parole che nessun giornale ha riportato e, furbescamente neanche quelli del PDL… Chiediti il perché )…conosco i meccanismi della comunicazione semplice e avevo intuito che si sarebbe ritorto contro Efisio Trincas… Infatti ha pagato personalmente… Per i citati sardisti , Gramsci compreso, che si rivolterebbero nella tomba… Prova a chiedere anche a Berlinguer, De Gasperi, Pertini e tanti altri se sono contenti . Ad ogni modo il Psdaz oltre che partito di operai, contadini , pastori e’ sempre stato anche partito di impiegati, dirigenti, avvocati ( come Piero Soggiu che caccio’ giustamente Lussu dal Psdaz…. studi Alino ) e imprenditori…( vi dimenticate sempre la metà dei sardi.. Ma perché ). La candidatura di G.Sanna in un collegio nordico ( non in Sardegna e senza i voti sardisti ) con la Lega che garantiva un semplice e dovuto diritto di tribuna riconosciuto a tutte le altre minoranze etnico-linguistiche “compresse” nei confini itaGliani , e’ dovuto alla rottura degli accordi per le Provinciali ad opera dei soviet regionali del PD … Se eletto sarebbe stato meglio che non ritrovarci uno della Bassa Padana …o NO!… Poi grazie a Dio ha vinto Prodi con 25mila voti di scarto… Ma non era meglio rispettare i patti !!! …. Hai ragione sul punto che non ci sia altro da aggiungere … TU NON HAI ALTRO DA AGGIUNGERE… Perché non conosci, non sei correttamente informato… NON TI INTERESSA CONOSCERE NE CAPIRE…. Per chiudere : nessuna cordialità

    • “Vogliamo quindi ottenere il diritto di governarci noi, per conquistare la nostra libertà?”. UGO, UGO, UGO, UGO, UGO, UGO. http://www.youtube.com/watch?v=pyFrFJim5Yk

      • Renato Orru' orsimonmossa says:

        ..ma che carino , Alino…farina del tuo sacco ? … Dai non te la prendere …alle prox regionali saremo assieme ( che ti piaccia o NO ) sia che stiamo in maggioranza …sia che stiamo in opposizione … e allora mi divertirò a rileggere qualche post dei post-comunisti …senza di NOI non potete stare…in fondo ci amate !

  8. Anonimo says:

    Be’, è davvero comico leggere che il programma di Progetto Sardegna sia stato scritto da Maninchedda. Sarà questa la libertà di parola? Dire la prima cosa che viene in mente?

  9. giorgio orrù says:

    per adriano: sicurissimo. Informati meglio, senza pregiudizi e senza preconcetti. La cosa è talmente risaputa che fu detto anche in pubbliche assemblee. Dunque non ne sono a conoscenza solo i profughi di Progetto Sardegna, distrutto dalle ambizioni nazionali di qualcuno cui quel movimento non bastava più. Il programma lo ha scritto Maninchedda. E’ un dato di fatto. Come è un dato di fatto che Soru ha costretto alle dimisisoni sia pigliaru che maninchedda. Se poi volete ulteriori informazioni chiedete alla famiglia Melis cosa ne pensa di Soru, soprattutto dopo la vicenda pubblicità. O a Fulvio dettori, un altra delle vittime.

    • adriano says:

      Guarda che non ho bisogno di chiederglielo, lo hanno detto pubblicamente e ai giudici quello che pensano. In quanto al programma, ti informo che Maninchedda non faceva nemmeno parte dei Focus group che discutevano e redigevano. C’erano Pigliaru, Meloni, Spanu, Marroccu….. Ma non Maninchedda. Credici alla favola dell’orco. L’orco ha cambiato 3 assessori, quanti Giacomo Sanna da solo con lo zero virgola %. E sennò chiedi a Maninchedda se Giacomo è stato con lui più leale di Soru. Credici. Mommotti vi fa paura? No problem, restate dove siete.

  10. irlandesu says:

    a mei est paxu meda s’articulu de oi in su blog cosa sua ,chistiona in manera pensada bene ,est preparadu . tenit feti de fueddare e iscriere is cosas in sardu
    http://www.sardegnaeliberta.it/?p=4871

  11. De Gasperi says:

    Per Alino: Sei molto disinformato. Soru non è stato fatto cadere da nessuno, si è dimesso, convinto di rivincere le elezioni. Fu Soru a rifiutare l’alleanza con i sardisti e a favorire la scissione dei Rossomori. Le leggi firmate da Maninchedda in questa e nella passata legislatura sono state copiate dal Governo (vedi le norme sui Consorzi fidi) e dalle altre regioni ( vedi le norme sulla trasparenza del bilancio o quella sui prodotti a chilometri zero o quella sui cantieri verdi o le norme sul conflitto di interessi – le più severe in Italia – inserite nelal proposta di legge elettorale). Ti sta sul culo? Pace, ma non hai molti argomenti, solo slogan. Per te è sicuramente migliore il Pd, che protegge gli evasori, premia gli assenteisti, fa governare ancora i Cabras, i Fadda e i Cherchi, protegge ed è protetto dall’Eni, ha paura di Zuncheddu, presidia tutti i Consorzi industriali della Sardegna (a parte quelli commissariati) ecc. ecc. Tienitelo.

    • Il PD protegge gli evasori?
      Santi numi… gli stessi che il PDL coltiva in vitro?
      Intza’ funt sa propiu cosa!

    • Caro De Gasperi, io invece sono piuttosto informato, ho buona memoria e in particolar modo invece di abbaiare alla luna analizzo i semplicissimi fatti. Non sono abituato a parlare per slogan e non appartengo a nessuna parrocchia.
      1) Vuoi dire che Maninchedda non si è posto, praticamente da subito, come principale oppositore interno di Soru, peraltro da eletto in Progetto Sardegna, il movimento inventato da Soru? Se vuoi dirlo, dillo. Ma è una balla, e la verità è quella che dico io. Ha cominciato a rompere le palle praticamente da subito, con il suo ego smisurato. Non mi sta sul culo, perchè NON LO CONOSCO e non mi interessa conoscerlo. Non c’è nulla di personale, per fugare ogni dubbio. Ma se è per quello non conosco neanche Soru, l’ho visto due volte per questioni di lavoro.
      2) Vuoi dire che Maninchedda non ha scelto di candidarsi in un partito che ha fatto un’alleanza con il PDL, che ha consegnato la bandiera dei 4 mori a Berlusconi, che quindi è TOTALMENTE corresponsabile della sciagura a cui stiamo assistendo in questi anni?
      3) Vuoi dire che Maninchedda non si è possto con la sua nuova maggioranza esattamente nello stesso modo in cui si era posto con la vecchia maggioranza, cioè cominciando a rompere le palle praticamente da subito?
      3) Chi ha detto che è migliore il PD? Mi metti in bocca cose che non solo non ho mai detto, ma che proprio non penso. Certo ti posso dire che prima di votare una coalizione benedetta da Berlusconi al grido di UGO UGO UGO UGO UGO, spero che qualche mio parente chieda l’internamento… sarei ufficialmente incapace di intendere e di volere. Non parlo del centro destra e di quei valori, parlo delle persone che rappresentano quei valori. Non so se capisci la differenza.
      Per finire, avevo letto una frase di Maninchedda, molto bella, che più o meno suonava così… ” Essere liberi vuol dire non avere la debolezza di stare in branco a tutti i costi”. Io aggiungo, mestamente: certo, però liberi dal giorno dopo le elezioni, a 12.000 euro al mese!

    • Costance says:

      Non esageriamo. La legge sui Consorzi Fidi della Regione ne copiava un’altra di una finanziaria nazionale di qualche anno fa. Identica.

  12. giorgio orrù says:

    non v’è dubbio che in questo consiglio regionale e anche tra i politici in generale maninchedda spicchi per preparazione e per studio dei contenuti. Ma leggendo molti dei commenti di questo sito la domanda sorge spontanea: serve studiare e approfondire le problematiche in politica, se poi non si riconoscono i meriti? come si fa a preferire alcuni dei nomi che sono stati citati a maninchedda? Uno può dire: voto per il pd e basta. Ed è onesto. Ma non denigrare un politico preparato, anzi un uomo preparato come maninchedda solo perchè non è pd. D’altro canto, ricordiamo agli innamorati del programma di soru che quel programma l’aveva scritto maninchedda. E allora il programma piace ancora?

    • Adriano says:

      Ma sei sicuro che l’avesse scritto Maninchedda? Forse sei informato male. Chiedi a Francesco Pigliaru, per esempio.

  13. DeaMemmt says:

    Ma pretendere una risposta a queste domande significa non aver capito nulla di come funziona l’Europa! Siamo in una trappola mortale che alimenta volutamente la deflazione economica e ha tolto il potere ai parlamenti. Cosa può fare il parlamentare sardo? ma ancora a credere a queste scemenze! stiamo parlando di istituzioni che dettano ai parlamenti le manovre finanziarie e le riforme. Il parlamentare sardo che va a chiedere la zona franca per la sardegna? ma in quale film lo avete visto? come farebbe l’italia a restituire il 5% di interessi su euro prestato se non tassando? Sveglia!!! e magari qualcuno parlerà dell’Europa delle regioni, l’Europa dei popoli, il sogno di Spinelli e balle varie…Fuori dalla UE, fuori dall’euro

  14. Anonimo says:

    non si scherza con i “creative commons”. citare esplicitamente è meglio. era facile risalire a chi appartenessero i punti, ma forse è meglio dire sempre ed esplicitamente. se poi vado a chiedermi quale motivo ha spinto a non scrivere la fonte in maniera esplicita, cado nel grigiore della malizia complottistica. meglio evitare. quindi, meglio essere espliciti, sempre, completamente

  15. Ma non è meglio chiedersi che cosa possono e devono fare i sardi e i loro rappresentanti in Regione per la Sardegna invece che chiedere ai probabili eletti a Roma che cosa intendono fare se……
    Per esempio: si vuole continuare a fare investimenti inutili nel carbone Sulcis? Si vuole continuare ad avere 8 provincie? Si vuole continuare a finanziare strutture sanitarie più o meno inutili? Si vuole liberalizzare il mercato energetico? Si vuole liberalizzare il mercato dei trasporti aerei e marittimi?
    La zona franca per tutta la Sardegna è semplicemente una velleità. Le disposizioni UE non lo permettono.

  16. iskidu says:

    Per Arrenateddu: Maninchedda non è mai stato sindaco. Per Alino: leggiti i resoconti del Consiglio regionale, così scoprirai che l’opposizione a Cappellacci l’ha fatta Maninchedda, non il Pd. E comunque Maninchedda ha tre caratteristiche che gli altri non hanno: 1) è onesto, l’unico consigliere regionale a cui i magistrati non hanno potuto mai contestare niente sull’utilizzo dei fondi dei gruppi (l’ha riconosciuto solo la Chiappe a Videolina verso le 11 di notte…. i giornali, ovviamente, non ne parlano; 2) non è ricco, non evade le tasse, non ha case al mare, non ha società off shore; 3) non è ammalato di politica, infatti sono sempre più insistenti le voci che dicono che tornerà in Università, posto che il Psd’az non lo vuole candidare alla Presidenza.

    • Si può argomentare quanto si vuole, dire tutto quello che si vuole e quando si vuole. E’ stato uno capace di distruggere e non di costruire. Ha contribuito, per ego smisurato, a far cadere Soru, ha contribuito a fare eleggere Cappellacci, ma essendo il secondo e la sua maggioranza legati da interessi e non da idee non potrà contribuire a fare cadere anche il secondo. Di questo mi pare piuttosto rammaricato. E, speriamo, torni velocemente all’università (senza la U maiuscola, mi pare esagerato). Saluti.

      • Renato Orru' orsimonmossa says:

        …si può argomentare quanto si vuole… Appunto : Soru e’ caduto perché la SUA parte ( ” avversa del PD) gli ha tolto la fiducia … Maninchedda in quei mesi era già passato al PSDAZ, da dove era andato via per trasferirsi nel PD l’ attuale sindaco di Portotorres Beniamino Scarpa ( scambio dove sicuramente ci ha guadagnato il PD …o NO ?) … Inoltre è stato Soru ha suicidare Progetto Sardegna dopo averne distrutto gli uomini e le donne migliori e le loro idee riformiste sarde. Per quanto riguarda il secondo (UGO) questo non può cadere per opera del Psdaz e tanto meno di Maninchedda solo perché 5 consiglieri sardisti non bastano a far saltare la maggioranza in Consiglio… Per questo rivolgersi a Giorgio Oppi, persona più indicata per questa operazione specie ora che è possibile un collegamento elettorale UDC-PD per le prox regionali … Forse Bersani-casini (?) permettendo anche per quelle del mese prossimo…

      • Anonimo says:

        Argomentato… Non cambia la sostanza… Comincia da una parte, finisce dall’altra. Utilità come politico simile all’utilita’ del psd’az. Zero. D’altronde il psd’az nella selezione del personale politico, specie quello dirigenziale, e’ quasi commovente…

      • Renato Orru' orsimonmossa says:

        …. Puoi commuoverti quanto Vuoi… Non CI cambia la sostanza . L’ utilità del politico Manincheda , come quella del Psdaz non è per Te Anonimo e, sinceramente non ho intenzione di perder tempo a convincerTi del contrario … Mi basta saperti Anonimo per non prenderTi in considerazione più di quanto non faccio con questo commento …

      • non so perche’ non abbia preso il mio profilo dato che sono loggato, però ero sempre io… il psd’az è morto da decenni, e ha cominciato a scavare nella fossa con la consegna della bandiera dei 4 mori a Berlusconi. Dato che in quella bandiera mi ci riconosco anche io, è stato un brutto momento anche per me. Lussu e Melis se potessero immagino tenterebbero di farsi giustizia da soli. Gramsci, per cui in Sardegna non c’era bisogno di una formazione politica di operai e contadini, in quanto c’era già il psd’az, si sarà rivoltato. Sanna studia una candidatura nel collegio di milano della lega razzista del nord, e Maninchedda qualche altro alleato a cui consegnare la distruzione della Sardegna per poi dire “io non c’entro nulla, è tutta colpa loro, io sono un genio: è risaputo”. Credo non ci sia altro da aggiungere. Cordialmente.

  17. marcoP says:

    MARIANO MAUGERI , OGGI SUL SOLE24 ORE, FA UN’ANALISI SUL SISTEMA POLITICO DELLA SARDEGNA CHE MI FA DIRE… MA DOVE VOGLIAMO ANDARE?!

  18. un collega di maggioranza di cappellacci… basta e avanza.

  19. Adriano says:

    Risposte di un deputato. Chi è?
    1. Le altre regioni esercitano politiche fiscali diverse che già pensevamo di studiare e credavamo che la Sardegna può adottare.
    2. Basta una legge con cui diciamo che tutta la Sardegna è zona franca. Mi impegnerò per questo come abbiamo sempre fatto perché lo ritenavamo giusto.
    3. No al contenzioso giudiziario. Bisogna parlare, discutere, accordarsi. Propongo la soluzione politica migliore che riusciremo a studiare senza uomini soli al comando e dialogando con l’Udc.
    4. La strada per i tetti del patto di stabilità vanno rivisti, dialogando con l’Udc, ma garantendo comunque il massimo dei servizi per il cittadino. Soprattutto quelli sanitari. Conosco le procedure soprattutto per le parti di mia competenza ed esperienza, ed avendo in mente le soluzioni che già decenni fa proponavamo alle forze politiche.
    5. Rinegoziamo tutto quello che ha fatto Soru.
    6. Per il rilancio del manifatturiero incentiviamo i consorzi industriali e assumiamo personale specializzato per l’animazione territoriale e lo scouting d’impresa.
    7. Per le strategie sul mercato elettrico sardo dobbiamo parlare con Enel.
    8. Sui poligoni dobbiamo parlare con i territori per conservare le giuste ricadute.
    9. Dobbiamo parlare con Eni, come pensevamo di fare già nelle precedenti legislature.
    10. Con i Beni Culturali ci vuole un rapporto istituzionale corretto che tenga conto delle esigenze di sviluppo dei territori e delle popolazioni con cui dobbiamo parlare.
    11. La specialità della Sardegna in Europa si può avere dialogando con le altre forze politiche, in particolare con l’Udc, senza uomini soli al comando come ha fatto Soru.
    12. Sulla lingua e cultura sarda occorre chiarire che Sanluri non ha avuto tutto questo ruolo nella storia della Sardegna e che è chiaro che un cagliaritano e un sulcitano si capiscono meglio di un campidanese con un logudorese. Perciò ne dobbiamo parlare anche con le altre forze politiche.
    Grazie

  20. Arrenateddu Sorigheddu says:

    è manichedda, basta usare google… atru chi Massiminu… bravu piciocu, ma de politica sarda no ndi cumprendit meda. Mancai in custus 10 annus hat a essi puru bravu sindigu (po imoi no s’est bistu nudda), ma de politica sarda ndi depit papai de paninus

  21. Agricola says:

    E’ possibile essere così brontoloni, bastian contrari ed incontentabili da bollare
    come negativa l’esperienza delle primarie del PD in Sardegna, passando sotto
    silenzio il ritorno alla partecipazione di migliaia di persone e l’affacciarsi sulla scena
    di facce nuove? Certo ci sono incidenti come la bocciatura dei due bravi deputati
    uscenti ( Sanna e Melis) … ma è la democrazia amici miei … indicate un’altra strada
    per far meglio e saremo tutti felici.

    A proposito della così detta “vittoria dell’apparato” ho qualcosa da dire: ma
    davvero le donne che vincono in tutti i collegi, i deputati uscenti che vengono battuti
    e i segretari di federazione che arrivano nel gruppo sono cose da apparato bulgaro ?

    Quello dell’apparatnic è un vecchio ritornello che la destra italiana ha sempre usato
    contro la sinistra e per sottolineare quanto loro sono bravi per vent’anni hanno
    proposto un modello dove era sempre il satrapo a decidere da solo.

    Io dico che l’apparato è una delle componenti necessarie a far funzionare la politica,
    così come lo sono i partiti e i luoghi di confronto. Senza clero che conserva la
    memoria, studia l’evoluzione del mondo, seleziona idee e quadri tutto diventa
    più difficile. Certo occorre misura e senso etico e mai – dico mai – il clero deve
    sovrapporre i suoi interessi a quelli della religione come spesso è accaduto in
    Sardegna in questi ultimi decenni. Io, comunque non posso dimenticare alcuni
    personaggi che in altri tempi facevano parte dell’apparato …. Pertini, per esempio, o
    Amendola, Berlinguer e tanti altri. Buon anno

  22. Ma immoe Maninchedda puru depet sceberare: cun kie bolet guvernare? Non faxet a narrer custas cosas e a abarrare in custu guvernnu regionale.

  23. De Gasperi says:

    Per Soviet: io ero a Macomer e ho partecipato ad un ottimo incontro, ma le 12 domande non erano all’ordine del giorno. Quelle sono farina del sacco del professore.

    • Sovjet says:

      Nessun dubbio sulla qualità dell’incontro. Magari sarebbe curioso sapere, a quante delle 12 domande che pone, l’attività posta realizzata dalla maggioranza che l’onorevole professore sostiene – perché aldilà delle parole, ci risulta che sempre in maggioranza sia (i mal di pancia non fanno opposizione, almeno a casa mia) – ha provato a dare risposta.
      Poi, personalemente chiederei all’onorevole professore, cosa nel corso di questa legislatura, dell’attività svolta da questo esecutivo, l’ha convinto che valeva la pena di restare in maggioranza. Perché, sia chiaro, stando in maggioranza anche lui è reponsabile di quanto questa giunta fa e di quanto non fa.
      Che Paolo Maninchedda sia persona intelligente è noto, che sia uno dei migliori consiglieri regionali è probabile, che goda della stima di Vito e di altri è certo, ma prima di fare domande forse potrebbe dare qualche risposta pure lui.

      • Peppino says:

        Non ci piove. L’appartenenza o meno a questa maggioranza, e quindi l’avallo dato alle sue scelte, è una risposta politica. A meno che non affermi che siano state scelte fatte a sua insaputa. Brontolare e proporre domande (retoriche) a ti chi manco lo ascolta, e poi turarsi il naso al momento delle decisioni, contribuendo però a quelle decisioni, è a mio modestissimo avviso un ostacolo insormontabile alla sua credibilità.

  24. Anonimo says:

    Sarebbe già importante riuscire a fare due cose: 1) fugare il sospetto, sempre più diffuso nell’opinione publbica anche in base ai dati diffusi oggi da SardiniaPost, che le autonomie regionali servano solo ad alimentare un magna-magna senza fine; 2) evitare che conseguentemente, se Monti sarà determinante anche nella prossima legislatura, da Presidente del Consiglio o meno, che passi nel silenzio la soluzione demagogica già lanciata da Monti, intesa a ridurre drasticamente le autonomie regionali stesse. Sarà arduo parlare ai Sardi percorsi da ventate di demagogia spesso difficili da disinnescare anche da parte di coloro che non si sono tirati indietro quanto a innescarle, a maggior ragione mediante aspiranti parlamentari che hanno vinto Primarie facendo trionfare la demagogia e gli slogan sulla concretezza e sui fatti. Non vedo ad esempio nessuno tra gli aspiranti che possa sostituire degnamente Francesco Sanna. Ma in qualche modo bisogna porre riparo. Credo che bisogna pensare seriamente a porre riparo spendendo un nome su cui molti avranno da turarsi il naso, ma che resta il solo in grado di tenere alta la bandiera della specificità sarda senza rischiare di essere troppo confuso con quella classe politica che sta rendendo indegnamente conto del suo operato tra aule di Tribunale e Corte dei Conti. Serve Renato Soru. O magari perché no, ripescare un “usato sicuro” che da garanzie di concretezza e serietà, come Tore Cherchi. I parlamentari di Sel usciranno molto preparati sui temi del lavoro, ma ci vuole anche altro, e non possiamo pensare ad affidarci come centrosinistra ai nomi sconfortanti usciti dalle Primarie del PD senza avere almeno un “pezzo da novanta” che supplisca all’inesperienza e, sovente, alla preparazione tutta da verificare degli altri. Altrimenti la vince Mauro Pili con la sua demagogia.
    Biolchini, non ha citato Rivoluzione Civile. Secondo lei, non entreranno in Parlamento?

    • Neo Anderthal says:

      Serve >i>Renato Soru?
      In genere -e detto che questa caratteristica non è di per sé stessa negativa, anzi- mi pare che l’attitudine del Grande Sanlurese sia quella di chi si fa servire o comunque è servito, mentre la sua verificata disponibilità a
      porsi al servizio di qualcosa, che può o potrebbe essere differente da quanto da lui stesso determinato o diretto, non sembra eccessiva, per così dire.
      Che poi Egli (© S. Nizzi) sia poi immune dal rischio di essere “confuso con quella classe politica che sta rendendo indegnamente conto del suo operato tra aule di Tribunale e Corte dei Conti” -anche se l’appunto appare riferito alla questione dei rimborsi e delle spese “politiche”e non ad altre circostanze- mi pare una affermazione un po’ azzardata, ma forse ricordo male io, e mi confondo.

  25. Sovjet says:

    Ottentotto che sono d’accordo su una “agenda Sardegna”, che ovviamente può contenere tutto, ma che poi necessita di almeno due cose: un ordine di priorità fra punti e una valutazione riguardo a quanto realisticamente perseguibile e quanto velleitario o battaglia di principio. Valutiamoli sul possibile, che già non sarebbe poco.
    Riguardo al politico, credo che sia lo stesso che qualche sabato fa ha organizzato un incontro a Macomer con diversi esperti, compreso qualche alto dirigente regionale…Insomma è farina di molti sacchi. Ma bravo lui ad averli riuniti.

  26. Caro Vito, intanto buon anno e grazie del servizio che giornalmente dai. Per le 12 domande, beh, certo sono temi importanti e sui quali nessun politico ha idee chiare (o perlomeno dichiarate), io però ne metterei sopra altre che riguardano l’idea di sardegna e sviluppo che abbiamo per un futuro più lontano. Se non c’è questa scelta sulla visione e sulle conseguenti priorità, la risposta alle singole domande può diventare molto contraddittoria ..insomma, evitiamo di sfogliare la margherita e cerchiamo di avere una proposta complessivamente sostenibile… comunque, bel dibattito, sarà interessante partecipare.. la Sardegna ha bisogno, noi pure.

  27. Di plastica riciclata says:

    Signor Di legno come mai non si firma mai? Il suo stile comunque è inconfondibile, penso lo sappia, e qualunque nick sceglie di avere, e ne ha moltissimi, tutti sanno che è lei e chi è .

  28. massimo says:

    Maninchedda 🙂

  29. Di Legno says:

    È facile scoprire chi è. Di questi tempi non sono tanti i politici che dimostrano capacità di elaborazione politica supportata da una solida preparazione culturale. Sono i punti elaborati dal nostro politico di razza di ampia statura. Massimo Zedda.

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