Politica / Sardegna

41 bis in Sardegna, tutto come previsto! Mauro Pili fa i blitz ma la decisione la prese nel 2009 il governo Berlusconi…

Ogni tanto qualcuno si sveglia e scopre l’acqua calda. Avete letto la notizia dei 24 camorristi arrivati nei giorni scorsi nel carcere di Tempio? Siete sorpresi? Volete stracciarvi le vesti? Ma come? Non sapete che nel luglio del 2009 il governo Berlusconi approvò il famigerato “Pacchetto Sicurezza” con il quale stabiliva che i detenuti soggetti al regime del 41 bis sarebbero stati “ospitati in istituti a essi dedicati, preferibilmente sulle isole”? Visto che tenere i mafiosi in Sicilia non ha molto senso, bastava avere due nozioni in geografia per capire i detenuti sarebbero stati accolti nelle nuove carceri sarde, provvidenzialmente fatte costruire dallo Stato.

Ora molti politici si scandalizzano, il deputato del Pdl Mauro Pili fa addirittura i “blitz”: ma dov’era lui e cos’ha votato quando il governo Berlusconi approvava il “Pacchetto Sicurezza”? E Beppe Pisanu, che oggi pontifica a pagine unificate e che ipocritamente afferma di non conoscere “i dettagli dei piani del governo”, dov’era? Curioso che il presidente della Commissione Antimafia non conosca un dettaglio così importante, e cioè che tutti i 41 bis finiranno in Sardegna. 

E i giornali, perché cadono dal pero? È stata il ministro degli interni Cancellieri in persona a dichiarare alla Nuova Sardegna non appena sei mesi fa, che i 41 bis sarebbero stati reclusi (a centinaia!) nelle nuove strutture di Cagliari e Sassari! Ma a marzo, nonostante le parole chiarissime del ministro, nessuno ebbe niente da dire: né Pili, né Pisanu. Nessuno. Ora invece sono tutti scandalizzati.

Si sa tutto da mesi, e nessuno ha fatto niente quando era il momento gusto. Soprattutto Pili. Ed io, più che riproporvi questo post pubblicato lo scorso 22 marzo, non posso fare.

***

Servitù carceraria! Asinara o no, il progetto dello Stato è chiaro: tutti i mafiosi e i camorristi più pericolosi verranno detenuti in Sardegna!

Una nuova servitù si avanza dunque all’orizzonte per la Sardegna: quella carceraria. È il destino di ogni isola, si dirà. Ma ciò che colpisce è il silenzio o (nel maggiore dei casi) l’ipocrisia con la quale questo progetto sta prendendo corpo giorno dopo giorno, con sempre maggiore evidenza.

Lo si era capito già qualche anno fa (ed erano partiti gli allarmi: ricordo addirittura una prima pagina de “Il Giornale di Sardegna”) ma il centrodestra aveva subito derubricato a “inutile paura” il disegno (chiaro, chiarissimo) di portare tutti i detenuti in regime di 41 bis (cioè i mafiosi e i camorristi più pericolosi) in Sardegna.

Poi arrivò il famigerato “Pacchetto Sicurezza” voluto nel luglio del 2009 dal governo Berlusconi, in cui si stabiliva che i detenuti “dovranno essere ospitati in istituti a essi dedicati, preferibilmente sulle isole”. Visto che tenere i mafiosi in Sicilia non ha molto senso, basta saper fare due più due.

Infatti arrivò la decisione di dare la precedenza alla realizzazione delle nuove carceri sarde di Bancali, di Uta di Oristano. È vero, da anni San Sebastiano a Sassari e Buoncammino a Cagliari sono ritenute le strutture peggiori di tutto il paese. Ma lo Stato ha approfittato di una condizione di necessità per attuare un progetto che mortifica la Sardegna e la condanna ad essere “la Cayenna d’Italia”.

Dove sono ospitati oggi i circa 700 detenuti in regime di 41 bis? Un po’ dappertutto. E dove andranno in futuro? L’indicazione è chiara. Oggi in una intervista alla Nuova Sardegna, il ministro Severino lo spiega bene.

“Martedì, in occasione dell’audizione in Commissione antimafia, ho risposto a una domanda molto precisa dell’onorevole Giuseppe Lumia che chiedeva se il governo avesse previsto l’apertura di 41-bis nelle zone insulari, con particolare ed esclusivo riferimento a Pianosa e Asinara. Io ho premesso che a Sassari e Cagliari saranno di imminente apertura nuovi istituti, e in parte verranno destinati a tale scopo”.

A Cagliari e a Sassari. E quanti saranno? Elena Laudante su La Nuova Sardegna, in un articolo dal titolo “Sardegna alla prova del 41 bis” è stata ancora più chiara:

“A Sassari il nuovo istituto di Bancali ne accoglierà almeno 150, su 650 posti in media. Uta, nel Cagliaritano, qualcuno in più”.

Quindi di sicuro a Cagliari e a Sassari ospiteranno da sole la metà di tutti i detenuti in 41 bis! Niente di nuovo, lo aveva scritto anche Lirio Abbate sull’Espresso sei mesi fa:

“La Sardegna, con la difficoltà di visite per i familiari e le vie di fuga limitate dal mare, è sempre stata la destinazione dei criminali di rango: mafiosi, camorristi, terroristi neri e rossi del passato e, oggi, ai terroristi islamici. Mentre Cagliari e Sassari si preparano ad accogliere i pezzi da novanta, a Nuoro ci sono già”.

Dopo le servitù militari, quelle carcerarie. Sarà una battaglia durissima alla quale dobbiamo prepararci. Altro che nucleare.

 

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9 Comments

  1. Anonimo says:

    in sardegna ci sono camorristi e mafiosi tutto questo grazie la l’ex ministro beppe pisanu, e dire per ringraziarci si vuole ricandidarsidi nuovo , e proprio vero che al male non c’e’mai fine. un ex custode.

  2. Radio Londra (nonostante Er Ciccio) says:

    Ceee hanno intenzione di indagare Cellino per istigazione a delinquere.
    Speriamo che lo assolvano e non abbiano intenzione di mandarlo a Tempio insieme a quelli del 41bis.
    Speru chi si ponganta una manu in sa cuscienzia.

  3. Corrado says:

    Mauro Pili, l’indignato perenne, avvocato di cause perse e attivista di spicco delle campagne elettorali a lungo termine…. credo voglia battere il record di ragli d’asino. Che problemi ha?
    Credevo che i minatori lo prendessero a pedate e invece l’hanno accolto come fosse il Salvatore, non meravigliamoci di avere ancora intorno personaggi di questo genere fintanto che il popolo sardo continuerà ad avere grossi problemi di memoria. Dov’era mentre il governo amico (suo!!) decideva la maggior parte delle cose di cui ora si indigna?

  4. Ora che sono scapati i buoi chiudono la stalla, quelli visti da Pili in Costa Smeralda non era solo Carboni, circolavano anche le varie Lobie, politici corroti che oggi cercano di ricandidarsi asserendo di essere il nuovo che emerge!! Bregungia Sardos Pesade!!!!

  5. Mauro Pili e Beppe Pisanu cercano di dissociarsi da quanto hanno sostenuto e sostengono.
    Loro votano a loro insaputa.

    Stefano Deliperi

  6. A me, leggere queste cose, fa venire gli stranguglioni. E non si tratta di quanto fanno o dicono Mauro Pili e Bebbe Pisanu, quanto di sentire questa Indignazione Permanente Effettiva ( d’ora in avanti, I.P.E. che può anche valere per Indignato Permanente Effettivo) che trabocca, trasuda, tracima, dappertutto.

    Tra M.P e B.P. corre una bella differenza: il secondo è una vecchia volpe che ha mangiato “pani de seti forrus” e non cadrebbe mai nella ridicolaggine del primo di accarezzare il gatto per il verso del pelo con la pia illusione di raccattare consensi alla prossima tornata elettorale. Se vi fosse sfuggito, andate a sentirvi le parole del Presidente della Commissione Antimafia (le maiuscole, per carità, le maiuscole!) in un’intervista a Videolina in cui il “giornalista” sbavava” nell’attesa di sentire gli sfracelli che sarebbero dovuti uscire dalla bocca di Beppe Pisanu.

    Il decreto del “porco” diceva, “preferibilmente nelle isole” ed era chiaro cosa intendesse; tanto chiaro che Monti non ha spostato una virgola. Un motivo ci sarà e, a lume di logica, si tratta di motivo fondato sulla ragione. La politica, però, è altra cosa, prescinde dalla ragione e dalla morale (visto che ci siete, non fermatevi a Pisanu, riportate alla memoria Machiavelli e Guiciardini): non abbiamo in Costituzione uno Statuto Speciale per la Sardegna? l’abolizione del Titolo V° della predetta, non ci pone in condizione di bloccare ogni tentativo di “prevaricazione” degli ordini centrali (tanto è vero che chi lo ha voluto se ne pente amaramente)?

    Per poter utilizzare convenientemente tali strumenti e far politica non bisogna accarezzare la bestia per il verso giusto in attesa del proprio tornaconto, ne aver fatto il giro delle sette chiese per lo stesso scopo, ne, tantomeno, basta abbaiare alla luna in veste di I.P.E. Quel che ci manca è la Politica. E io, dovrei seguire Mauro Pili o Beppe Pisanu o mettermi nel coro ad ululare? Ma per favore.

  7. Aggiungerei…nuovi istituti (bancali, oristanoo,uta…) non a caso, ma per un progetto preciso e abbastanza prevedibile. il resto e’ la solita demagogica ipocrisia da campagna elettorale permanente. Sul merito della scelta non posso pronunciarmi.

  8. efisio erriu says:

    Quando, Pili, farà il blitz in Costa Smeralda per ‘scoprire’ tutti i mafiosi a piede libero che se la spassano sugli yatch, che passano all’incasso nei locali da ballo di loro proprietà, che fanno gare di burlesque o cene galanti nelle loro smisurate e vulcaniche ville?
    Quelli sì son mafiosi che fanno paura, che inquinano l’economia e la politica della regione e della nazione, affamando il popolo italiano. Quelli rinchiusi non saranno dei bei tipetti, ma almeno sono rinchiusi.

    Se non si volesse far diventare la Sardegna la Cayenna del Mediterraneo, sarebbe bene che si invertissero i flussi migratori: i giovani sardi che han studiato e hanno voglia di lavorare dovrebbero tornare nella loro terra, i delinquenti viaggiare verso altri lidi. Ma il deserto (location ideale per un supercarcere di sicurezza) lo stanno creando proprio le politiche dissennate di questo centro-destra amico poi (a sua insaputa) di gente come Carboni, vero Capellacci?

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