Politica / Sardegna

La versione di Soru: “Pagherò sette milioni di euro ma non sono un evasore fiscale”. Ecco l’autodifesa dell’ex presidente della Regione

Sul suo profilo Facebook, l’ex presidente della Regione Sardegna (attualmente consigliere regionale del Pd e amministratore delegato di Tiscali) Renato Soru, ha postato questo lungo intervento con cui annuncia di dover pagare all’Agenzia delle Entrate ben sette milioni di euro. Soru ricostruisce dal suo punto di vista l’intricata vicenda. Ecco l’intervento integrale.

***

Cari amici,

sento la necessità di comunicare direttamente con Voi che in questi anni avete seguito con maggiore attenzione la mia attività politica. Oggi ho firmato l’adesione ad una contestazione dell’Agenzia delle Entrate che reclama il pagamento di imposte ritenute dovute e non pagate nel periodo 2005 – 2009. A voi, innanzitutto, devo la massima chiarezza su alcuni fatti che, se mal interpretati, potrebbero sembrare del tutto contraddittori ed incoerenti rispetto ai valori ed ai principi di comportamento su cui ho basato il mio impegno politico e la mia vita personale.

Molti di Voi ricorderanno i primi articoli di stampa sulla vicenda, agli inizi di quest’anno. Alcuni di essi si sono limitati a dar conto di accertamenti tributari in corso ed altri, invece, si sono rivelati in gran parte falsi e diffamatori.

Facendo un collage di alcuni fatti veri e di tante illazioni, si era tracciato un quadro a tinte fosche in cui si parlava di una mia evasione fiscale per decine di milioni di euro, associata ad una indagine per aggiotaggio su azioni Tiscali, oltre a ipotesi fantasiose su operazioni con società fantasma per il mio personale vantaggio, e per di più a danno della società che veniva ridotta a una mera “scatola vuota”.

Ancora una volta, più che la verità, dei fatti sembrava interessare la distruzione sistematica della persona, come era già accaduto con la dura aggressione mediatica sul supposto “disastro ambientale” da me causato con la ricostruzione di una casa e il recupero di un area a Villasimius e successivamente con il noto caso Saatchi & Saatchi. Entrambi rivelatisi senza alcun fondamento e dai quali è emersa la manifesta correttezza dei miei comportamenti.

Ad oggi, anche in esito ad approfonditi accertamenti giudiziari, ritengo stia emergendo con chiarezza l’assoluta trasparenza e rigorosa osservanza delle norme nella gestione della società, costantemente improntata all’esclusiva tutela degli interessi generali, dei creditori e dei lavoratori.

La società, emerge chiaramente anche nei dati della recente relazione semestrale, è tutto fuorché una scatola vuota. Paga puntualmente lo stipendio a circa mille persone, ha generato e genera un importante indotto, genera cassa, un margine operativo positivo per circa 60 milioni su base annua, e pur nella crisi generale mostra un nettissimo miglioramento rispetto al passato. Ha saputo focalizzarsi e investire in ricerca e innovazione, e ha appena presentato, o sta per presentare, almeno tre nuovi prodotti internet su cui fondare il proprio rilancio e la propria presenza anche nei mercati esteri.

Messo da parte ogni scenario catastrofico, rimane tuttavia che oggi ho aderito ad una contestazione dell’Agenzia delle Entrate di Cagliari. Con tale adesione mi impegno a pagare, nei prossimi tre anni, l’importo complessivo di circa 7.000.000 Euro, di cui circa la metà per tasse considerate dovute, e la parte rimanente per multe e sovra tasse varie. Somme ingenti, delle quali non dispongo neppure, e a cui dovrò far fronte con la cessione dei miei beni personali.

Tuttavia, mi preme evidenziare che la massima parte dei rilievi riguarda un profitto che si sarebbe realizzato solo sulla carta, per il quale non ho invece mai percepito alcuna somma, e che invece, secondo l’opinione degli accertatori, avrei comunque dovuto dichiarare come reddito imponibile.

Aderisco, per i maggiori doveri che mi derivano dal ruolo pubblico rivestito, alla richiesta della Agenzia pur considerando io e i miei consulenti ingiusta l’ipotesi di tassazione di redditi non percepiti e mai più percepibili, ovvero il pagamento di tasse su somme mai avute, o redditi solo virtuali.

Ancor più poiché questa vicenda nasce dalla mia partecipazione alla ricapitalizzazione di Tiscali, ai fini della ristrutturazione finanziaria della società, in grave difficoltà, al momento del mio rientro a fine 2009. Ricapitalizzazione a cui io ho partecipato in base alla necessità ineludibile di abbattere l’indebitamento, accettando di convertire in azioni, al valore dell’epoca, l’intero ammontare di un prestito di circa 25 milioni di euro e gli interessi dovuti e non percepiti.

Paradossalmente, mentre non mi è stato restituito nemmeno il capitale, mi viene richiesto il pagamento delle tasse sugli interessi, anche essi non percepiti in denaro ma convertiti in azioni, ad un valore ben lontano da quello di un possibile realizzo.

Questo è quanto. Pago ingiustamente per un’operazione societaria effettuata nell’esclusivo interesse della società e del suo futuro, attraverso la quale ho di fatto rinunciato alla piena tutela dei miei interessi, e per la quale mi era stata assicurata l’assoluta neutralità fiscale. Errata interpretazione, non certamente volontà, da parte mia, di non adempiere completamente ai miei doveri fiscali, e soprattutto in un periodo in cui avevo messo tutto me stesso al servizio dello Sardegna e dello Stato.

Credo sia di totale evidenza, per chiunque in buona fede, che l’entità delle somme effettivamente dovute e non versate non possono essere ricondotte al tentativo di un mio arricchimento indebito, alla luce del mio comportamento in tutti questi anni della storia di Tiscali, che ha riguardato patrimonializzazioni enormi di cui non ho mai voluto approfittare, avendo unicamente legato la mia situazione economica alle sorti della società.

Io oggi non ho patrimoni, escluso alcune ben note proprietà immobiliari (la casa di Villasimius, l’area dell’ex colonia di Funtanazza e la mia casa a Cagliari) e la mia quota di partecipazione in Tiscali. Mantengo, come ho avuto in tutti questi anni, un unico conto corrente bancario come tanti di noi. Le tre proprietà immobiliari sono state tutte messe in vendita per far fronte agli obblighi derivanti dall’accordo odierno e ad un passato finanziamento per la ricapitalizzazione di Tiscali.

Mi rimane il mio lavoro e la partecipazione in Tiscali, l’impegno per il suo risanamento, il suo rilancio, la sicurezza dei posti di lavoro e la considerazione della responsabilità sociale che l’impresa riveste. Mi rimane l’impegno per la cosa a cui ho sempre tenuto di più, non le opportunistiche speculazioni finanziarie, ma l’affermazione industriale di Tiscali e il suo contributo alla crescita generale.

Renato Soru

 

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46 Comments

  1. Soru ha deciso di pagare, punto.
    Ognuno deve fare quello in cui crede e assumersi le proprie responsabilità. Ovviamente chi più fa, più ha la possibilità che qualcosa possa andare al meglio… e Soru fa tanto, ha interessi diretti e indiretti, oltre alle ben note Tiscali e Unità, anche in altre Società, più o meno “importanti”, più o meno “solide”, come Monteverdi S.p.A., S.T.S. S.r.l., Shar.Dna S.p.A., Cuccureddus S.r.l., Mediacom ltd, A.D. S.r.l., N.S.E.F. S.p.A., giusto per citarne alcune.
    Funtanazza e Villasimius sono solo le proprietà più eclatanti, comprate a prezzi “irrisori” il cui prezzo attuale è stato decuplicato. Le proprietà vanno ben oltre alla sua casa a Bonaria e le case di famiglia di Sanluri. In ogni caso Soru è giovane e sa benissimo che se l’affare non avviene subito, potrà avvenire fra 10, 20 o 30 anni, al massimo lo faranno i loro figli. L’importante è andare avanti, fare qualcosa per ampliare i consensi e le conoscenze, perchè “vince solo chi fa più errori”.

  2. Batman says:

    Non è nè scemo e neppure malconsigliato, infatti ha evaso 24 per pagarne poi 1/3, per me è solo furbo e scaltro, tutto gli si può dire meno che sia scemo
    Poi come spesso accade se è di destra ha sicuramente rubato, se è di sinistra “bisogna vedere”

    • Anonimo says:

      se di destra ha sicuramente rubato ? se e’ di sinisrta bisogna vedere ? ma per favore ma chi e’ che ancora oggi ragiona cosi, solo uno che vede malafede a prescindere ,

  3. Onore a Soru. Io ho un amico a cui il fisco contestò il mancato pagamento di quanto dovuto su una fattura estera (16 milioni di dollari) che mai gli era stata pagata, L’amico, credo giustamente, ha semplicemente fatto la residenza all’estero rinunciando alle proprietà in Italia tra cui un’impresa con 300 dipendenti. Io ho capito il tranello in cui è caduto Soru e davvero non avrei mai aderito a quanto richiesto dall’agenzia delle entrate. Lo ha fatto per l’azienda e questo gli fa onore. Su una sua ricandidatura alla presidenza della regione ci metto i miei dubbi: se dovesse vincere una elezione primaria può darsi che…. Comunque rimango dell’idea che o fai impresa o fai politica. Non so perchè, ma sono convinto che Michela Murgia Presidente darebbe del filo da torcere a molti signorotti del potere romano e cagliaritano. Chi è che sta facendo il sondaggio telefonico sul gradimento del prossimo presidente? Perchè non hanno messo Cappellacci? Lo danno già per perso?

    • Gentile Enzo,
      nessuno più di Michela Murgia potrebbe dare del filo da torcere ai signorotti del potere cagliaritano e romano
      Cordalmente,

      (devo 50,00€ a Di Legno per diritti di copiràit)

      • Gentile Ainis,
        lei è ingeneroso.
        Michela Murgia, con la sua nota capacità di unire, farà marciare i Sardi come un sol uomo nella rivendicazione dei loro sacrosanti diritti.

        (e io a Di Legno devo 100 euri …)

  4. ruggero says:

    – Il tempo è galantuomo, vedremo se con tutte le critiche (molte assolutamente condivisibili), qualcuno dimostrerà di avere lavorato meglio di Soru…tanti errori ma tanti ottimi progetti impostati o portati a termine..e una visione chiara e moderna per il futuro della Sardegna

    – Ugo Cappellacci (2009-2012)
    – Renato Soru (2004-2008)
    – Italo Masala (2003-2004)
    – Mauro Pili (2001-2003)
    – Mario Floris (1999-2001)
    – Mauro Pili (1999)
    – Federico Palomba (1994-1999)
    – Antonello Cabras (1991-1994)
    – Mario Floris (1989-1991)
    – Mario Melis (1984-1989)
    – Angelo Rojch (1982-1984)
    – Mario Melis (1982)
    – Franco Rais (1980-1982)
    – Pietro Soddu (1980)
    – Alessandro Ghinami (1979-1980)
    – Pietro Soddu (1976-1979)
    – Giovanni Del Rio (1973-1976)
    – Lucio Abis (1970)
    – Nino Giagu (1972- 1973)
    – Salvatorangelo Spano (1972)
    – Pietro Soddu (1972)
    – Nino Giagu (1970-1972)
    – Giovanni Del Rio (1967-1970)
    – Paolo Dettori (1966-1967)
    – Efisio Corrias (1958-1966)
    – Giuseppe Brotzu (1955-1958)
    – Alfredo Corrias (1954-1955)
    – Luigi Crespellani (1949-1954)

  5. efisio erriu says:

    un dato di fatto uno solo si dovrebbe tener presente, caccerà i 7 milioni (come tutti i cittadini devono fare in attesa della procedura giudiziale con il ministero delle finanze) non prelevandoli dall’azienda, ma vendendo i suoi averi.
    Se fosse vero questo Soru si distinguerebbe non solo dagli altri politici ma dagli altri imprenditori.
    Colpevole o no, sembrerebbe pagare le sue eventuali colpe di tasca sua e già questo in Italia è un’eccezione.
    Poi, sulla vicenda si può strumentalizzare quanto si vuole, perchè di quello si tratta quando si giudica a prescindere dalla conoscenza dei fatti

  6. Alberto Soi says:

    Nel comunicato di S. non viene mai citata Andalas (la sua società da due sterline su cui ha fatto girare i soldi). Incauta la citazione della propria assoluzione nel caso Saatchi& Saatchi: il suo segretario generale F. Dettori ha patteggiato ed è stato condannato, il consulente Bernava deve pagare danni erariali, tutto è successo “a sua insaputa”.

    • Ma Dettori ha patteggiato la pena o è stato condannato in abbreviato? Mi pare la seconda.

    • REVOLTE' says:

      PER AMORE DI VERITA’ MANCANO DVERSE PROPRIETA’…. E LO SANNO TUTTI…. MA LE NOTIZIE SI PETTINANO COME BAMBOLINE DI CERAMICA… E CHE DIAMINE…. NON FACCIAMO I VERGINELLI PLEASE…. INTANTO IO VADO ALLA RINASCENTE DI VIA ROMA… CHE NON RICORDO CHI L’ABBIA COMPRATA DUE ANNI FA.. E POI DA ZARA IN VIA MANNU… WE RAGAZZI

  7. In assenza di astri nascenti credibili sul modello di quelli nazionali, la sinistra Isolana ha in Soru il personaggio più prestigioso e spendibile, quello che più degli altri si è speso nell’interesse della Sardegna, nonostante le ombre che nel tempo hanno appannato l’immagine del personaggio. Un esempio per tutti: è solo grazie agli strumenti legislativi introdotti dalla sua giunta che quella attuale non ha potuto eseguire lo scempio delle coste concordato coi grandi gruppi immobiliari.
    A questa pagina manca un tassello: l’opinione tua, Vito. Mi aspettavo di trovarla a piè di pagina, o mischiata fra i commenti. Ma soprattutto: Soru si ricandida?

    • Vito Biolchini says:

      Caro Valerio, il mio pensiero è molto semplice. A scrivere la nota è stato il Soru politico, perché gli imprenditori non devono dare spiegazioni all’opinione pubblica di ciò che fanno, nel bene o nel male. Le motivazioni non mi convincono ma apprezzo l’intelligenza di voler gestire l’emergenza da una posizione di forza. Qualcosa anche Soru l’ha imparata in questi anni, vi posso assicurare che nel 2003-2004 si sarebbe comportato in maniera completamente diversa.
      Il passaggio “Io oggi non ho patrimoni, escluso alcune ben note proprietà immobiliari (la casa di Villasimius, l’area dell’ex colonia di Funtanazza e la mia casa a Cagliari) e la mia quota di partecipazione in Tiscali” è spettacolare: senza fargli i conti in tasca, stiamo parlando di decine e decine di milioni di euro di valore.
      Detto questo, quando accaduto dimostra come gli imprenditori non debbano fare i politici. Perché un Soru ricandidato sarebbe un’arma troppo forte per i suoi avversari.
      Ciao
      Vito

      • Gentile Biolchini,
        non è che un imprenditore non debba far politica, bisogna evitare di fare gli imprenditori in politica (è ben altra cosa!). Ma questa non è colpa di Soru, pittosto della sinistra che ha pensato di dover contrapporre un «imprenditore di sinistra “buono”» (Soru) ad uno di destra “cattivo” (Berlusconi). Ma non solo per un potenziale conflitto di interessi, quanto perché politica e imprenditoria sono due cose affatto differenti (e imprenditori capaci di far politica ce ne sono, salvo essere d’accordo con loro!).
        Nello stesso modo è tragico che dopo l’esperienza Soru ci sia ancora chi ne sostiene la candidatura, poiché, come uomo politico, è figlio di un periodo che si vorrebbe poter chiudere (quello di B., appunto).
        Che poi, nel corso dell’amministrazione, ci siano state anche delle luci (ad esempio, per certi versi, il piano paesaggistico) è anche vero (mentre, tanto per fare un esempio, dubito che si potrà trovare qualcosa di dignitoso per uno come Cappellacci!) ma una ricandidatura sarebbe folle (su questo convengo con lei). Ricordo poi che per certi temi, come l’industria, la gestione Soru ha mostrato come raggiungere lo zero assoluto non sia un’impossibilità fisica! Un pezzetto del casino del Sulcis ce l’ha sulla coscienza anche lui.
        Nello specifico, invece, sulla base di ciò che scrive egli stesso (ma per un parere serio ci vorrebbero le carte) ha proprio torto, né può invocare una svista o la pretesa di ritenere ingiuste le regole. Sulla buona fede non sono interessato perché sono problemi personali, ma se davvero si è fidato del parere di un professionista e ha combinato una scemenza come questa, farebbe bene a suggerire al professionista di cambiare spacciatore (o, assai più semplicemente, a cambiare professionista…).
        Cordialmente,

  8. Dubbioso says:

    Lo scrivo terra terra. Di finanza non ne capisco un’acca: potrebbe avere ragione o torto…
    Caro Soru, tu lo sai che la maggioranza a cui si rivolge il tuo comunicato quelli “ignoranti” come me. Perciò ti faccio i miei complimenti: paghi, assumi il ruolo della vittima, acquisti punteggio e quei soldi li hai investito in pubblicità per la prossima campagna elettorale. Sei entrato a pieno merito nel club dei nostri politicanti. Clap clap

    • muttly says:

      I politicanti danno la colpa alla toghe rosse/nere per qualsiasi cosa, qui non c’è traccia di colpe spostate su qualcun altro

      • efisio erriu says:

        meno male che non capisce niente di finanza.. chissà del resto

  9. Anonia says:

    Ho capito Zunk, quindi Soru poteva non sapere, invece il Nano Maledetto non poteva non sapere delle evasioni fiscali fatte dai manager del suo gruppo. Voglio tornare a votare un comunista vero, non un ricco che fa il moralista. Che cosa c’entrano poi le multe, i ritardi ecc.?; a me non passerebbe mai per la testa di aprire una società con due sterline di capitale che poi presta 10 milioni di euro a un’altra società. È chiaro? O si sta dalla parte di chi è contro questo sistema finanziario marcio o si sta con questo sistema. Soru è un campione del sistema finanziario marcio. Punto. E mi ha fregato il voto e non mi fregherà mai più. Sono incazzata nera.

    • E chi ti dice che voglio votare Soru? Ma per condannare ci vogliono le prove.

    • Anonimo says:

      Ma perché, ti risulta che il Nano Maledetto abbia pagato per evasioni fiscali e lo stiano indagando e giudicando per questo? O sono ben altri i reati contestati a B.? Io non so se Soru ha fatto il marcio, ma tra mettersi i soldi in tasca e sbagassarseli e convertirli in azioni di una società sarda che paga in Sardegna ce ne passa… C’è tutto un ribollire di proteste contro l’iniquità e l’ingiustizia dello Stato italiano e di solidarietà ai tartassati…. salvo essere italianisti e pro Agenzia delle Entrate quando ci va di mezzo un Soru. La doppia morale al contrario.

  10. Mi pare evidente dal tenore del comunicato che Soru ritiene di essere stato “fregato” da professionisti che gli avevano garantito la liceità dell’operazione sul piano fiscale, e sul collaterale piano penale. Sembra altresì chiaro che i professionisti coinvolti non sono avvocati, nei confronti dei quali se non altro il cliente ha maggiori tutele rispetto a quelle che ha verso altri tipi di professionisti. Tutto sommato sono portato a credergli: se non altro perché chiunque abbia un minimo di dimestichezza su come si gestisce un’impresa di certe dimensioni non ignora che non è certo il dominus ad occuparsi di tutto, e non mi risulta se Soru avesse conoscenze in materia tributaria, anche relativamente alle implicazioni di operazioni internazionali, sufficienti ad occuparsi da solo di tutti gli aspetti operativi. Il fatto che uno gestisca operazioni attraverso società estere non lascia presumere necessariamente l’illiceità delle stesse operazioni. Anche la società che, come hosting provider, “pubblica” Casteddu Online ed altri siti locali – per la cronaca “Comunicare Europe Ltd.” – risulta essere una “limited company” di diritto britannico, ma fino a prova contraria non ho il diritto di affermare che chi ricorre a questo strumento lo faccia per finalità non limpide. Semplicemente, nel Regno Unito da tempo si potevano creare piccole società con versamenti di capitale iniziale modesti, senza dover vincolare in banca i 2.500 euro (o 10.000, in caso di società unipersonale) che magari servono subito per investimenti e per la gestione operativa, mente da noi per le Srl ci siamo arrivati solo adesso. Il problema di fondo mi sembra un altro: è inopportuno che chiunque mantenga la doppia veste di politico di spicco e imprenditore, se non altro per sé stesso, perché anche per il più onesto è inevitabile che, data la farraginosità della nostra legislazione e la voracità del fisco in era Monti, possa incorrere in simili “incidenti di percorso”. Ma nell’era del moralismo globale, queste cose te le fanno pagare. Specie coloro che non hanno altro da dire. Tutto ciò al netto delle riserve politiche che si possono avere riguardo a Soru.

  11. Chicchinu says:

    Per chi come me è giunto ad odiare i personaggi più alla moda di questo ultimo ventennio Soru ha rappresentato lo spirito più limpido che si sia presentato al giudizio degli elettori.
    Per lui un liberale come me ha votato a sinistra . Mi spiace che la banda con cui si è messo lo abbia solo usato, per poi tradirlo appena ottenuto il consenso degli elettori.
    E’ la stessa storia di Prodi e di altri personaggi rispettabili: La banda di cialtroni se ne serve per raggiungere le sedie, poi viaggia a prescindere da loro..

  12. Anonimo says:

    Io ho preso la multa per eccesso di velocità e avevo 60 giorni di tempo per pagarla. Sono andato alle poste e quando l’impiegata ha passato il bollettino sotto la macchinetta mi ha comunicato che per aver mancato il pagamento di UN GIORNO (dicesi UNO) la sanzione era RADDOPPIATA. Il sistema fiscale italiano fa acqua da tutte le parti ma il metodo è da Sceriffo di Nottingham

  13. Se ho capito bene, la somma non pagata si riferisce a tasse su interessi che Tiscali doveva a Soru, pagati in azioni?

    • Anonimo says:

      Si. la somma non pagata si riferisce al reddito determinato dalla rinuncia ad un credito (capitale + interessi) che soru vantava nei confronti di tiscali e convertito in azioni tiscali. Gli interessi seppure non percepiti in denaro secondo il fisco erano reddito da tassare. Lui gli interessi non li ha mai visti e manco il capitale dato che gli hanno dato in cambio azioni. Il periodo era particolare: tiscali non navigava in buone acque e necessitava di un apporto fresco di capitali. L’operazione secondo me si è rivelata due volte in perdita: l’ha mazzolato il fisco e in piu ha preso azioni che con il passare del tempo si sono svalutate.

      • Quindi Renato ha fregato Renato con delle azioni “cartastraccia”? Un prestito infruttifero no! Chi è il commercialista che gli ha consigliato quest’operazione?

      • Anonimo says:

        No, significa che soru in azienda ci ha messo soldi veri e del corso borsistico dell’azione tiscali se n’è fregato, a dimostrazione che il suo non è un investimento finanziario (macchina di soldi che fa soldi) ma un investimento industriale reale.

  14. Tiziano says:

    E’ come un patteggiamento, si aderisce per non entrare nel merito; chi ritiene di nulla dovere all erario e di aver agito secondo legge, impugna l accertamento e va fino in cassazione; solo il poveraccio paga anche se e’ convinto di essere nel giusto, paga perché non ha i mezzi per resistere; chi i mezzi li ha invece non ci convince …

    • Beh … Massimo Cellino ha evitato di dover pagare decine e decine di milioni di euro al fisco, quanto agli aspetti tributari del noto caso Sem, perché l’avvocatura dello Stato in sede di giudizio si era “dimenticata” di produrre la perizia disposta in sede penale, acquisita in sede di patteggiamento (che Cellino oggi sostiene di aver fatto male ad accettare) che era il solo elemento rilevante al riguardo, o quasi. Niente da moraleggiare su questo: per quanto possa non starci simpatico, Cellino, come tutti, nel contesto di un processo ha diritto di approfittarsi anche delle negligenze altrui per salvaguardare la sua posizione. Casomai il fatto che Soru abbia giocato d’anticipo rafforza la sua buona fede. E lo ripeto: questo non riguarda il giudizio politico su Soru, per molti versi negativo.

  15. Simplicius says:

    Questa storia non serve certo per dire “Soru è un ladro” o “Soru è un brav’uomo”.
    Anche io sto pagando a rate una cifra doppia di quella che mi era stata contestata e che alla fine, perché così dice la legge, ho dovuto pagare. Non è il primo lui a cadere nella rete di Equitalia e delle sue esose more, ma quando è capitato a me non ho rotto le scatole a nessuno. E sapete perché? Prima di tutto perché, se la legge mi trova in fallo, io devo comunque pagare secondo la legge, punto. Ma soprattutto perché io non sono un politico eletto.
    Questo è il problema. Soru, prima che politico, è un imprenditore.
    A mio giudizio votare un imprenditore, specialmente a sinistra, ci espone al problema dei problemi: il sospetto che mai sopisce del conflitto di interessi. Soru ha fatto un blid trust quando fu eletto, è vero, ma mille e mille gesti da amministratore hanno poi prestato il fianco a critiche e a azioni legali. Ma questo perché anche lui, come Berlusconi, è un imprenditore.
    L’imprenditore è libero per natura, l’eletto non può esserlo. Ha i vincoli della legge e soprattutto dell’etica di cui tanto abbiamo bisogno dopo l’orrenda stagione trascorsa.
    Soru se ne rende conto è ha sentito il dovere di una uscita pubblica per spiegare doverosamente. Rimane il fatto che adesso è imbarazzante votare una persona che deve raccimolare sette milioni di euro in tre anni. Il sospetto sarà sempre dietro ogni mossa.

  16. Anonimo says:

    Nel mio piccolo capisco il suo sconcerto: ho pagato milleciquecento euro di multa per un errore nella dichiarazione dei redditi.
    In fondo a me che ho meno responsabilita’ e reddito di Soru e’ andata meglio:
    non sono costretta a vendere la casa!

  17. Anonimo says:

    MA LASCIATELO IN PACE, OLTRE QUESTO, SEMPRE MEGLIO R, SORU, CHE TANTI INCAPACI CHE OGGI STANNO ALLA REGIONE , O MAURETTO ,CHE SI FA VEDERE VICINO AI MINATORI DELLA CARBONSULCIS CON LA SUA FINTA SOLIDARIETA’E VISTO CHE LE ELEZIONI NON SONO MOLTO LONTANE MAURETTO, DEVE INVENTARSI L’IMPOSSIBILE, P.S. SE SORU, DEVE PAGARE E GIUSTO CHE PAGHI MAGARI IN SILENZIO, MA CONTINUO A DIRE SEMPRE MEGLIO LUI CHE TANTI ALTRI !

    • Sorubuster says:

      Se ci fossero politici seri in giro personaggi come Soru e tutti gli altri sarebbero già dimenticati da tanto tempo! Ma politici seri non ce ne sono ed in effetti la situazione è drammatica proprio per questo!
      Sono tutti uguali e Soru è come tutti gli altri!

  18. Anonimo says:

    Chi ha tanti soldi ha di questi problemi. Vorrei capire il messaggio che vuole trasmettere è quello di essere un imprenditore-magnate, oppure un politico che pensa al lavoro, un clamoroso errore fiscale. Continuo a pensare che sia un imprenditore di livello, ma distante dalle esigenze dei lavoratori. Quanto meno vive problemi davvero differenti.

  19. Anonia says:

    Sì, sì, dicono tutti così. Il fatto è che le tasse non le aveva pagate e adesso le paga e punto. Come pure è un fatto certo che uno che accede a un concordato di questo tipo non può e non deve amministrare la cosa pubblica. L’autodifesa è uguale a quella di tanti ricconi pizzicati con le mani nel sacco.

  20. Sempre mellus Soru!

  21. bainzu46 says:

    Renato Soru è stato l’unico che aveva, ( e sicuramente ha ancora) un progetto credibile per la sardegna, tutti gli altri sono improponibili, salvo quelli che hanno coadiuvato Soru negli anni in cui si poteva ancora sognare…poi hanno vinto i faccendieri quelli che dovevano far sorridere l’isola e creare 300.000 mila posti di lavoro, si ! con Zio flavio carboni e dell’utri

    • Sorubuster says:

      E cosa c’entra con il fatto che ha evaso le tasse ed ora deve pagare? Fermo restando che, se fosse una persona seria, farebbe a meno di candidarsi. Ma, in effetti, cialtrone più o cialtrone meno poco cambia.

  22. Daniele Tomasi says:

    Ma se non è stato percepito, se la tassazione è ingiusta, perché pagare e non contestare? Nel momento in cui paghi è come se dicessi: “Sono colpevole.”

    • Sorubuster says:

      Evidentemente è proprio cosi!

      • Anonimo says:

        Macché, occorre sanare in tempo per una prossima candidatura.

      • Anonimo says:

        Io non so se fa la sceneggiata o meno. Però, che il sistema fiscale italiano spesso non ti dia scelta al pagare piuttosto che contrastare è un fatto. Come è un fatto che questo qui fa quelle operazioni e poi le comunica alla Consob, indicando conto corrente e passaggio di soldi e conversione in azioni. O è scemo o è consigliato male. In ogni caso, pur se è giusto che paghi, mi pare che la cosa vada vista pure sotto questo punto di vista. Comunque, a non voler fare lo scemo o a non farsi consigliare male avrebbe potuto pure incassare per sé, pagarci le tasse, non convertire in azioni, dismettere un po’ di beni aziendali, licenziare un bel po’ di gente e investire all’estero. Forse è stato scemo.

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