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Il giornalismo con i paraocchi: ecco come l’Unione Sarda sta perdendo l’egemonia dell’informazione a Cagliari

Se ce ne fosse stato ancora bisogno, la vicenda delle “ville ai rom” sta dimostrando per l’ennesima volta quanto l’Unione Sarda sia un giornale incapace di parlare ai giovani e alle classi dirigenti di Cagliari. Alla parte più dinamica della città insomma, che ormai si affida solo ad internet per avere notizie e spunti di analisi della realtà in cui vive.

Tutto il dibattito e il confronto sulle idee oggi si svolge su internet e l’Unione Sarda è clamorosamente fuori da questo gioco. E sapete perché? Perché non ne accetta le regole, che sono poche e chiare: tutti parlano di tutti, l’informazione viaggia velocemente ed è soggetta al commento dei lettori, non esistono rendite di posizione, e bisogna essere pronti al complimento come alla critica più feroce. I giornalisti oggi devono essere in grado di mettersi in gioco, e non su di un piedistallo.

Provate a dirlo ad un Roberto Casu qualunque, che ha scritto mercoledì un editoriale rabbioso e incomprensibile. Con chi ce l’aveva? Con chi sbraitava? E chi lo sa… Qualcuno di voi lo ha capito con assoluta certezza? Ma all’Unione sono così: usano il linguaggio delle allusioni (perché è quello del potere: di chi lo esercita e di chi lo subisce) e pensano che basti non nominare una persona per farla scomparire dalla faccia della terra, o che basti nascondere una notizia per far credere a tutti che quel fatto non sia mai avvenuto. Mischini.

Oggi per fortuna questo gioco non funziona più. Perché c’è internet che ha cambiato radicalmente il modo di rapportarsi all’informazione per un numero sempre più crescente di persone. Internet pretende chiarezza, e l’Unione Sarda non ce l’ha. Così come non ha gli strumenti culturali per affrontare le sfide dell’informazione di oggi. E infatti è un giornale che ha il monopolio in provincia ma che in città ormai viene acquistato solo dai pensionati e da una fascia di lettori poco scolarizzata. Niente di male, per carità. Ma resta un mistero il motivo per cui esimi colleghi si atteggiano a firme del Sole 24 Ore o del Financial Times quando fanno pezzi da Cronaca Vera o Novella 2000 (e infatti vengono irrisi sul web in tempo reale da migliaia di persone).

Il dibattito oggi si sviluppa facendo rimbalzare notizie, commenti e argomenti da un blog all’altro, da un profilo di facebook ad un altro, senza barriere. Io infatti parlo senza problemi di ciò che scrive Roberto Casu, ma lui non può parlare di ciò che scrivo io. Forse così immagina di essere più potente e importante di me, ma la verità è che è soltanto meno libero e soprattutto meno letto del sottoscritto.

Peccato che nel giornalismo l’unica cosa che conti veramente è quanta gente ti legge, quanta gente fa circolare le tue idee. E a Cagliari nessuno si fa un’opinione seria su di un argomento leggendo l’Unione Sarda, tantomeno leggendo Roberto Casu. Nessuno. Ecco perché il giornale sta perdendo l’egemonia dell’informazione in città. Perché ha smesso di confrontarsi con la realtà e perché non vuole mettersi in discussione: mai. E perché pretende di battere i suoi avversari senza nemmeno nominarli. Io invece quelli come Roberto Casu li nomino quando e come mi pare. E se voglio nomino anche Sergio Zuncheddu, che da editore è il vero responsabile del declino del suo giornale.

Certo, mi rendo conto che affermare che “i giornali migliori sono quelli con i giornalisti migliori, non con quelli con i giornalisti meglio pagati” possa dar fastidio a tanti colleghi che pensano di valere tutti i soldi che qualche editore scadente e con le idee assai confuse corrisponde loro a fine mese, ma è proprio per questo che lo ripeto: i giornali migliori sono quelli con i giornalisti migliori, non con quelli con i giornalisti meglio pagati. E Casu (pagato da anni come un consigliere regionale) con il pezzo sui rom ha mostrato tutte le sue straordinarie qualità: un editoriale del genere, con argomenti così stringenti legati da una prosa così lontana dai luoghi comuni del giornalismo e sostenuta da convinzioni deontologiche così salde, io non riuscirò mai a scriverlo. E meno male.

Per tutto il resto c’è l’Ordine dei Giornalisti. Il nostro segretario nazionale Giancarlo Ghirra lo ha detto chiaramente in una intervista resa a Casteddu on Line: “Ho letto titoli in prima pagina sul quotidiano l’Unione Sarda palesemente razzisti contrari ad ogni etica del giornalismo e non corrispondenti alla realtà. Un fatto molto grave”. A questo punto, davanti a una presa di posizione tanto netta quanto autorevole, il nostro Ordine regionale avvierà un procedimento disciplinare contro l’autore di quei titoli o preferirà far finta di niente? Si accettano scommesse.

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45 Comments

  1. Ironico Sardo says:

    Questa Ugnone in crisi poveretta: navigando su internet per caso ho letto che, nel 2012, questo giornale che sta per portare i libri in tribunale faceva 470.000 lettori medi adulti al giorno. Ben 9000 in più del 2011 quando doveva essere proprio già fallita! Ma forse sono andato nel sito sbagliato, questa Audipress non mi pare molto affidabile. E poi chi saranno questi poveri sfigati? Devono essere tutti ignorantoni che non sanno ne leggere ne scrivere e guardano i necrologi o le vicende della Cellinese! Poveretti….

    • muttly says:

      Mumble mumble, secondo audipress ogni giorno in totale ci sarebbero 52.676.000 lettori di giornali in Italia su 60.626.442 di abitanti?
      Unione sarda 470.000 e La nuova sardegna 368.000 copie al giorno ?
      Mi pare un pò sballato come conteggio, con questi numeri i giornali non avrebbero bisogno di finanziamenti pubblici per stare in piedi.
      Come le contano le letture ?

  2. Claudia Anatroccola says:

    Io non faccio parte nè della categoria dei pensionati , nè di quella dei poco scolarizzati ; tuttavia acquisto l’Unione Sarda , nonostante lo giudichi un giornale mediocre , in cui troppo spesso danno pessima prova di sè improbabili editorialisti , sedicenti giornalisti, intellettuali a tassametro e perfino ( che tenerezza !) Figlie di Babbo campionesse di Anacoluto Estremo .Lo acquisto per alcuni motivi molto pratici . Per il diario cittadino e i necrologi , intanto .Poi perchè non mi accontento della rassegna stampa on line preparata da altri ; le notizie e i commenti li voglio leggere io , voglio notare io le cose che non quadrano , non farmele suggerire da altri , seppure stimabili . Perciò compro diversi quotidiani ogni giorno e integro con le notizie on line . Infine l’Unione mi serve per documentarmi su un modo di pensare alieno alla mia forma mentis , ma molto diffuso in una vasta parte della cittadinanza , di cui il Grande Formato è ispiratore solo talvolta , mentre più spesso ne è solo cassa di risonanza , utile agli scopi più o meno palesi dell’editore . I giovani ormai si informano principalmente tramite il Web , quale che sia l’attendibilità della carta stampata . Invece molti degli adulti di alta scolarizzazione , o addirittura facenti parte della ‘società dinamica’ o della classe dirigente (come ho potuto constatare personalmente con raccapriccio ) ,spesso non si informano affatto , se non orecchiando qualche titolo dei TG (indovinate quali?) e , sorpresa sorpresa , pensano esattamente come tristi cloni di Roberto Casu e compagnia bella , senza bisogno di suggerimenti dall’Unione Sarda . Se possibile , la cosa è ancora più preoccupante di come la descrivi tu , caro Vito ! Che schifezza !

  3. Michele says:

    Dato che qui si osannano i tentativi “giornalettistici” di giornali online come Castedduonl ecc ecc riporto il link di un articolo pubblicato in data odierna http://www.castedduonline.it/index.php/cronaca/violentata-al-poetto-da-un-senegalese-arrestato-lo-stupratore/38480
    Non per cercare il pelo nell’uovo, ma reputo ipocrita vedere la pagliuzza negli occhi degli altri senza curarsi della propria trave. Mi spiego, nell’articolo si evidenzia la nazionalità dello stupratore, con tutte le implicazione e associazioni correlate. Voi in questo blog parlate dell’indole xenofoba dell’unione sarda. Assolutamente d’accordo, ma smettete di dire che altri sono più virtuosi. Ci sono carte deontologiche che indicano il modo di occuparsi di certe fattispecie giornalistiche, senza arrecare danno all’immagine dei gruppi etnici, nazionalità ecc. Purtroppo la prassi di fregarsene della deontologia, tra giornalisti, è una pratica ampiamente diffusa a livello nazionale. Come l’ipocrisia d’altronde…
    Altra cosa sulla quale mi trovo d’accordo è la totale inutilità dell’azione dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna e del suo Presidente. Quotidianamente leggo articoli di giornale che fanno pubblicità sull’apertura di ristoranti (i giornali non devono fare pubblicità negli articoli) http://www.castedduonline.it/index.php/cronaca/riapre-sabato-il-royal-in-viale-diaz-fantasia-toscana-a-tavola-cagliari-ritrova-un-locale-doc/37893
    oppure articoli palesemente xenofobi, omofobi e densi di stereotipi.
    L’informazione è una cosa importante, non un modo per aprire un giornaletto e accalappiarsi i finanziamenti regionali e non solo…

  4. Pingback: La fine della crisi la vedono solo i “furbi”! « ilpicchioparlante

  5. Ma nessuno ha mai pensato di unire le forze e fare una testata on line, dove convogliare le “notizie” che l’uniogne non darà mai?

  6. Fourthciucciu says:

    Purtroppo l’Unione è scritta da mediocri giornalisti, diretta da mediocri direttori e gestita da mediocri proprietari.

    Non è una novità però, ricordiamoci il duo Grauso – Liori dal 1994, in quel periodo furono emarginate le poche firme degne di essere chiamate giornalisti, in continuità con quel losco passato il trio Zunk – Figus – Casu continuano a produrre un giornale che di grande ha solo il formato, con dei pseudoeditoriali da brivido, divertentissimi quelli di carattere economico, roba da fantascienza

    • ……e poi mal che vada c´e´ sempre il fantasmagorico Centro Studi Unione Sarda che, ricicciando le statistiche di altri, senza contu ne capu, assevera ogni lunare teoria economico-sociale dei columnist domestici. Roba da chiodi.

  7. Fourthciucciu says:

    La cosa grave è che il “Grande formato, grande giornale” continui ad insistere nella definizione “lussuosa villa con piscina” quando l’immobile è un mezzo rudere cadente.

    Soffiare sul fuoco del qualunquismo becero porta su vie pericolose, il passato non ci ha insegnato nulla?

    Della pericolosità ambientale del campo ci si accorge solo adesso che è vuota ma mai che ci sia posto il probema quando era abitato da poveri bambini

  8. Casu ha ragione. L’ho più volte proposto, ma nessuno mi ha voluto dare retta.
    Gli “zingari” bisognava ospitarli qui http://www.collegesantefisio.it/ .

    • Anonimo says:

      secondo AQUILA LIBERA, abbiamo dei ridicoli nomignoli il suo l’equivalente di lissa libera,e poi sempre secondo lui sappiamo tutto noi ? ma anche lui sa’ tutto di noi visto che facciamo tardi nei tavolini della marina si vede che ci conosce di persona!!!!! ???? e arribau so tutto io e voi non sapete un c……

    • MammaTigre says:

      SANTA SUBITO.

  9. Aquila Libera says:

    Pregiat.mo dott.. Biolchini,
    Vorrei pregare tutte le gentili signore e gli illustrissimi signori che affollano il suo Blog di sforzarsi affinché la loro visione del mondo non sia confinata entro angusti e sterili recinti ideologici e le loro affermazioni non vengano più scandite da slogan o parole d’ordine aprioristiche e (mi creda!) autenticamente liberticide.
    La canèa scatenatasi contro uno stimato giornalista, il dott. Casu, mi riempie di amarezza.
    Da quale piedistallo parlano i suoi lettori, occultandosi spesso dietro ridicoli nomignoli (forse perché più dignitosi dei nomi e dei cognomi con cui lo Stato li ha registrati alla nascita)?
    Chi sono questi Soloni del giornalismo in salsa isolana che si permettono di utilizzare sferza e staffile contro un professionista lavora onestamente da decenni, quotidianamente, lontano dai riflettori e dalle carnevalate che piacciono tanto ai circoli dei figli di papà travestiti da rivoluzionari?
    Pensate che il dott. Casu (e come lui tanti) sia diventato giornalista per per pura combinazione? Che il titolo di vicedirettore del giornale più diffuso in Sardegna l’abbia trovato sotto una mattonella?
    Non vi sfiora l’idea, gentili signore e illustrissimi signori, che un professionista dell’informazione come il dott. Casu sappia quello che si dice? O pensate di avere la verità in tasca solo perché ogni sera tirate l’alba tra i tavolini della Marina e tra un bicchiere e l’altro sciorinate il vostro mantra di puerilità geo-socio-politiche?
    Purtroppo per voi, il dott. Casu non è il solo a pensare quello che dice (mettendoci la faccia!): la libertà non si inventa, la libertà si pratica e si vive tutti i giorni, con coraggio, passione, lealtà e, lasciatemelo dire, senso dell’onore.
    Caro Biolchini, gentili signore e illustrissimi signori, voi che sapete tutto, avete letto un volantino che è circolato in città, e di cui faccio seguire, più sotto il relativo Hyperlink? Pensate che sia frutto della legittima indignazione di onesti cittadini italiani esasperati o frutto di chissà quale segreto piano maturato nella redazione dell’Unione Sarda?

    http://chessaandrea.blogspot.it/search/label/SARDEGNA

    • Risposte alla signora Aquila Libera:
      Gentile signora Libera, desidero rispondere punto su punto alle sue domande.

      «Da quale piedistallo parlano i suoi lettori, occultandosi spesso dietro ridicoli nomignoli (forse perché più dignitosi dei nomi e dei cognomi con cui lo Stato li ha registrati alla nascita)?», dal piedistallo delle persone comuni, che sono cittadini, che pagano le tasse e che votano. Sa signora, in Italia tutti possiamo esprimere i nostri pareri anche se ci nascondiamo dietro nomignoli e non abbiamo il suo coraggio che si firma con nome e cognome.
      «Chi sono questi Soloni del giornalismo in salsa isolana che si permettono di utilizzare sferza e staffile contro un professionista lavora onestamente da decenni, quotidianamente, lontano dai riflettori e dalle carnevalate che piacciono tanto ai circoli dei figli di papà travestiti da rivoluzionari?» Sono persone che un tempo leggevano l’Unione Sarda e che ora lo sfogliano distrattamente solo al bar perché è diventato un foglio di regime infarcito di pregiudizi imposti dal suo editore, e che da tempo non fa informazione se non dietro specifico mandato.
      «Pensate che il dott. Casu (e come lui tanti) sia diventato giornalista per per pura combinazione? Che il titolo di vicedirettore del giornale più diffuso in Sardegna l’abbia trovato sotto una mattonella?» Sicuramente non è diventato giornalista per combinazione, anche se i casi della vita possono essere molteplici. Su come sia diventato vicedirettore nel giornale di Zuncheddu e dei precedenti editori le occorrerebbe un po’ di dimestichezza su come vengono assegnati i ruoli all’interno di una testata e da chi vengono decisi e perché vengono assegnati.
      «Non vi sfiora l’idea, gentili signore e illustrissimi signori, che un professionista dell’informazione come il dott. Casu sappia quello che si dice?» Signora Aquila, noi della piazzetta Savoia crediamo fermamente che Casu sappia quello che dice. Casu sapeva benissimo che parlando in maniera non corretta di “ville con piscina agli zingari” dava fuoco alle polveri al razzismo, al qualunquismo e all’ignoranza più pericolosa. Il signor Casu sapeva benissimo che con quei titoli sparati avrebbe scatenato reazioni e polemiche, e lo ha fatto anche sapendo che così facendo metteva in cattiva luce i cronisti che avevano scritto gli articoli. Casu sapeva benissimo quello che si dice. Altroché se lo sapeva.

      Per finire: il fatto che il signor Casu non sia l’unico a pensarla così e che le sue idee, come lei ci fa correttamente notare, siano riprese anche da fogli e siti neofascisti, non vuol dire che agire così sia fare buona informazione.
      Io, cara signora Aquila, ho il diritto di esprimere sentenze tutti i giorni perché lo faccio comprando il giornale che ritengo più attendibile. Purtroppo giornalisti come il signor Casu sono quelli che hanno causato il crollo delle vendite dell’Unione, la sua progressiva marginalizzazione nel dibattito politico e culturale cittadino. Un tempo “l’ha detto l’Unione” era un sigillo di verità. Oggi si dice: “…sì, ma questo lo dice l’Unione…” accompagnando con un sorriso la notazione della scarsissima attendibilità. Si sa, ormai l’Unione fa solo informazione a tesi e su mandato. Casu lo sa benissimo perché non è stato trovato sotto una mattonella.

      Cordialmente, pacatamente.

    • MammaTigre says:

      Ah beh, meno male che tra le priorità la benzina è al primo posto nella lista del volantino!
      Molte grazie illustrissimo dott.

    • Neo Anderthal says:

      “Ma come un’aquila può diventare aquilone?” diceva quel cantante, così caro alla destra sempre appropriatrice di scampoli di celebrità .
      Basta essere fascisti. Senza neanche metterci la faccia.
      Il volantino è frutto di rancore, pregiudizio, prepotenza, ignoranza, e altre belle cose riassumibili nella stessa firma: Fascismo.
      Se fossi un Illustre del Giornalismo mi metterei il problema delle coincidenze, preoccupanti.
      E sarebbe ora di applicare le leggi vigenti in materia di apologia di fascismo, odio razziale etc.etc. (legge Scelba e legge Mancino)

    • Sovjet says:

      Gentile Aquila Libera, non so a lei, ma a me quell’editoriale ha fatto venire l’orchite. Se lei lo ritiene ben scritto, mi dispiace per lei.
      Lo Stato, oltre a registrare nomi e cognomi, in genere fornisce quel minimo di alfabetizzazione per redigere scritti di senso compiuto.
      Cosa tanto più richiesta da chi, scrivendo, si garantisce in abbondanza pane e companatico.
      Si rilassi, che il Casu ha la maggioranza dalla sua, un giornale dal grande formato e reddito a sufficienza. Non credo che abbia bisogno di volatili a perorare la sua causa, che dimostra di sape ben perorare anche da solo.

    • efisio erriu says:

      io penso sia frutto di una spiccata coglionaggine.
      d’altronde si firmano come fascisti… e l’unione è a loro asservita, come è sempre stato.

      quanto alla sua aulica critica ai ‘ridicoli nomignoli’, non ci lasci col dubbio in merito al suo di nomignolo; non vorremmo che dietro il suo nick si volessero evocare le aquile del furher, a proposito di coglionaggine.

  10. Anonimo says:

    Analisi lucida e puntuale. Ahimé ció non é sufficiente se, soprattutto chi ha ruolo dirigente nella politica e nella società, continua a strizzare l’occhiolino in cambio di una fotina sorridente. Nessuna egemonia é tale senza la volontà di ampia parte di riconoscerne la capacità di equilibratrice. Ora peró gli squilibri sono tali che si rende necessario sollevare il tono del dibattito.

  11. Sovjet says:

    Un ringraziamento a Simplicius per aver pubblicato l’editoriale di Roberto Casu. Non l’avevo letto perché non leggo l’Unione, se non nelle rassegne stampa che trovo online su temi specifici.
    Anche facendo la tara al mio pregiudizio (che esiste e ne sono ben consapevole) nei confronti lle notizie riportate da quel quotidiano, trovo l’editoriale delirante: a metà strada tra una “lettera della rabbia” che a volte si prescrive in qualche scuola psicoterapeutica, il lapsus freudiano e una maldestra arrampicata sugli specchi.
    Per far apparire bianco il nero servono arti sofistiche un po’ più sviluppate e avere un livello di inventiva e capacità argomentativa che almeno si avvicini a quella dei nostri cantanti da gara poetica (oddio, se si facesse sviluppare il tema dell’integrazione e del razzismo agli epigoni contemporanei dei “Zizi, Masala e Pazzola”, se del livello dei loro precedessori, avremmo analisi ben più solide di quelle presentate dall’US!). Ma così non è, per un giornalista “pagato da anni come un consigliere regionale – che anche Vito ai manrovesci è abbastanza portato – che inanella banalità su banalità.
    Chi sono i suoi bersagli? Le “anime belle”, cioè “quelle signore e quei signori che tutte le mattine si alzano e decidono la morale per tutti noi, ciò che bene e ciò che è male, le cose giuste e le cose sbagliate.”
    In teoria dovrei essere anche io, in quanto “anima bella” della sinistra; in pratica però, non si può fare a meno di pensare all’editore del giornalista in questione: chi altri infatti decide “ciò che è bene e ciò che è male, le cose giuste e le cose sbagliate” all’Unione Sarda? Ridicolo poi il tentativo di ironia sul codice della strada (“avrebbero da ridire anche sul codice stradale e sulla regola della precedenza a destra, ma solitamente si limitano – bontà loro – a impartire lezioni di civiltà e democrazia.”), ma l’ironia, come il coraggio per il pavido curato manzoniano, se uno non ce l’ha non se la può dare.
    Altro bersaglio, anzi primo bersaglio, “qualche orfanello del giornalismo” (cioè Vito, ma credo sia riferito al giornalismo online in genere, quello senza testata cartacea) che nel loro “salotto” scrivono e sparlano di odio razziale “con leggerezza eccessiva e pelosa”.
    Intanto, se si evitasse di scrivere con leggerezza eccessiva e pelosa, si dovrebbe dire che questi giornalisti sono tutt’al più orfani di uno stipendio regolare, come quello che – a prescindere dalla qualità degli editoriali – mensilmente è accreditato a
    Roberto Casu. Orfani del giornalismo no, perché continuano a farlo. E tanto lo fanno da scatenare l’ira furiosa del suddetto in prima pagina dell’Unione.
    L’allusione al salotto farebbe poi supporre una vita comoda, quasi da “rentier” di questi giornalisti, cosa questa sì “eccessiva e pelosa” o meglio intellettualmente disonesta. E poi, suvvia, il salotto è un po’ di destra, quella di sinistra è la terrazza!
    Rispetto alle argomentazioni sul tema “villa di lusso ai rom” non mi esprimo perché chi frequenta questo blog avrà avuto modo di verificare quanto lusso ci fosse in quella villa.
    La parte finale dell’editoriale, quella sullo sfruttamento dei “bambini zingari”,oltre che “eccessiva e pelosa” (questa volta sì il termine “peloso”è adatto in quanto “proprio di chi mira soltanto al proprio interesse”), è un po’ farneticante, così come lo è la parte su “abitazioni versus rispetto delle leggi”…non è quello il punto, Casu.
    Il punto è che avete dato una notizia farlocca, ad uso della minoranza consiliare, e siete stati sputtanati.
    È il giornalismo, bellezza!

  12. Roberto Casu chi?

  13. deuseudeu says:

    …… E che dire……..Io sono favorevole allunionetarda e un ottimo giornale………..SI e un ottimo giornale ………………………………..Per allui su fogu candu fairi friusu…………….

  14. Cristinabk says:

    “Il linguaggio delle allusioni è quello del potere, di chi lo esercita e di chi lo subisce”: è tristemente vero. Lucida e brillante analisi.

  15. Pirichitto says:

    E comunque l’Unione Sarda mi sembra in ottima compagnia! Insieme al Tg5 e ad un sito neonazista! Alla grande!
    http://nazionerom.blogspot.it/2012/08/romcagliari-unar-apre-istruttoria-n1095.html

  16. Giusto perchè il signor Casu lo sappia, la giunta del comune di Cagliari, ha deliberato qualche mese fa che le scuole ormai inutilizzate di via Flumentepido vengano trasformate in alloggi popolari. (prima che qualcuno aggiunga che siamo palazzinari, sarà la riconversione di un immobile esistente, non verrà aggiunto un metro cubo di cemento) è una notizia secondo me veramente degna di nota perchè erano 40 anni che non veniva emessa una delibera di questo tipo, ma l’Ugnone gli ha dedicato appena un trafiletto. Inoltre assegnare le case ai cittadini DOC come alcuni di questi si sono nominati non è proprio una cosa semplice e senza costi per il comune, perchè mentre negli altri stati le case popolari vengono assegnate agli indigenti e poi portate via appena uno trova un lavoro, qui in Italia la cosa è diversa e le case vengono riscattate: i costi per il comune sono ovviamente diversi, e non si tratta più di 2500 euro al mese, come ci fa notare il giornalista Casu. DI questa notizia potete leggere dappertutto digitando su google case popolari via flumentepido
    http://www.ufficiostampacagliari.it/rassegnastampa.php?pagina=22524
    Considerazione personale:
    Purtroppo Caro Vito paghiamo semplicemente il prezzo di quella che è una stampa non libera ma assoggettata agli interessi di qualcuno: non si fa informazione per fare informazione, ma si fa informazione o disinformazione per avere favori, per screditare, per muovere pacchetti di voti. Il problema per come lo vedo io è sostanzialmente alla base: dato che in Italia si legge pochissimo, sono pochi gli editori che possono fare solo gli editori, e fare il loro mestiere seriamente, senza conflitti di interesse. Il vostro ordine dovrebbe muoversi anzitutto in questo senso. è molto carino il riferimento agli orfani del giornalismo: sono orfani quindi tutti quelli come te che non piegano la testa. Sicuramente il tuo portafogli sarà più vuoto del suo, ma la tua schiena è più diritta, e la gente in strada ti saluta con molta stima (certo non è un grosso aiuto ma almeno è una soddisfazione enorme)

  17. Anonimo says:

    ho vinto 500 euro grazie a larrivey, deve restare a cagliari grande larry

  18. francu pilloni says:

    “Si scandalizzano se i cronisti di un giornale fanno – bene e liberamente – il loro mestiere denunciando gli scandali, le ingiustizie e il cattivo uso del denaro pubblico”, ha scritto il giornalista di cui si parla.
    Ecco, mi hanno colpito i due avverbi dell’inciso: quanto “liberamente”, lo sa lui meglio di chiunque altro; quanto “bene”, lo lasci decidere ai lettori.
    Altrimenti coit e pappat a solu a solu!

    .

  19. Anonimo says:

    non so se l’ordine dei pennivendoli interverrà, dubito alquanto, però l’Ufficio Nazionale UNAR ha aperto l’istruttoria contro l’Ugnone assurda, TG24com, il Giornale indagati per razzismo…..

  20. ce la farà il bel casu ad usare i termini giusti e non la parola zingari?

  21. andrew says:

    Che pena l’editoriale di Roberto Casu. Davvero non credo che si possa scendere più in basso di così.
    http://www.padpad.eu/Secure/Detail_News_Display?ID=6333&typeb=0

  22. spessotto says:

    Pur leggendo quotidianamente l’Unione mi era sfuggita questa perla di Casu….In fin dei conti il giornale è utile per avere qualche notizia di cronaca locale, un po’ di sport e purtroppo i necrologi. Se potessi, mi piacerebbe rivolgere qualche domanda al dott. Casu. Ad esempio, è sicuro che la bomba ecologica sparata sulla prima pagina di stamattina non sia la Saras, oppure ciò che resta della vecchia acciaiera Fas o ancora la cara vecchia Rumianca? Immagino che sarà in prima fila nel chiedere la bonifica di quelle aree…..

    Per quanto riguarda l’articolo di Ferragosto ci sono molti spunti interessanti….Prendiamo questo: “È bastato che questo giornale denunciasse lo sconcio di una villa con piscina assegnata ad alcune famiglie rom – alla modica cifra di 2.500 euro al mese pagati dal Comune, mentre oltre duemila famiglie cagliaritane da anni aspettano di avere un alloggio popolare – per scatenare l’indignazione delle solite anime belle”.
    Bene, sappiamo che oltre duemila famiglie cagliaritane attendono la casa popolare, direi che si tratta dell’emergenza principale in città insieme alla mancanza di lavoro. Purtroppo ho difficoltà a ricordare una levata di scudi da parte del suo giornale contro le precedenti giunte sul tema…..Dott. Casu mi potrebbe ricordare quante case popolari sono state costruite negli ultimi 20 anni? Potrebbe ricordarlo ai lettori ma questa volta provando ad indicare eventuali responsabili? Una “coda” di duemila famiglie non sorge in poco tempo……
    Infine, Lei dice circa le “anime belle” che “si scandalizzano se i cronisti di un giornale fanno – bene e liberamente – il loro mestiere denunciando gli scandali, le ingiustizie e il cattivo uso del denaro pubblico. Strillano d’indignazione se si solleva qualche dubbio sull’opportunità (sostanziale e simbolica) di alloggiare un gruppo di rom in un immobile di lusso, ma non ci risultano prese di posizione – tantomeno denunce – contro lo sfruttamento dei bambini zingari: esposti ai semafori dai loro genitori o sfruttatori per impietosire gli automobilisti, privati della scuola e addestrati a fingersi storpi.
    Come si chiama tutto questo? Tolleranza? Pietà cristiana? O non è sotto questa maleodorante melma di finta bontà – e vera indifferenza – che cova il verme dell’odio razziale?”
    Già, come si chiama tutto questo?? L’Unione in tutti questi anni ha provato a dargli un nome? E a dare volto e nome a tutti quelli che anzichè risolvere i problemi del campo rom hanno contribuito con la loro insipienza politica a farne “una bomba ecologica”?
    I suoi giornalisti fanno bene a denunciare scandali, ingiustizie e cattivo uso del denaro pubblico ma questo deve essere valido anche nel caso in cui tali nefandezze provengano dai poteri forti di questa città altrimenti la sensazione è quella che ci resti solo una “maleodorante melma”.
    Cordialmente,
    Spessotto, affezionato lettore.

  23. Pingback: Un altro libro gettato nello stagno della cultura sarda | Bolognesu

  24. Simplicius says:

    Il fatto che qualcuno abbia chiesto di leggere l’editoriale di Roberto Casu la dice lunga su quanto l’Unione non sia più un giornale diffuso, letto e seguito. Tanti milioni di euro spesi per un prodotto che ormai è letto da pochi residuali. L’Unione ha perso anche le elezioni a sindaco di Cagliari. Zedda è stato eletto nonostante l’Unione che ormai non sposta nessun voto. Ecco l’Editoriale di Casu.

    ———————–

    A proposito di odio razziale
    CHI DIFENDE I DIRITTI DEI BAMBINI ROM?
    DI Roberto Casu

    Odio razziale è un’espressione grave. Da pronunciare e scrivere con cura. Invece in questi giorni, a Cagliari e nel salotto di qualche orfanello del giornalismo, di odio razziale si è scritto (si fa per dire) e sparlato anche troppo, con leggerezza eccessiva e pelosa. È bastato che questo giornale denunciasse lo sconcio di una villa con piscina assegnata ad alcune famiglie rom – alla modica cifra di 2.500 euro al mese pagati dal Comune, mentre oltre duemila famiglie cagliaritane da anni aspettano di avere un alloggio popolare – per scatenare l’indignazione delle solite anime belle. Per intenderci, quelle signore e quei signori che tutte le mattine si alzano e decidono la morale per tutti noi, ciò che bene e ciò che è male, le cose giuste e le cose sbagliate. Avrebbero da ridire anche sul codice stradale e sulla regola della precedenza a destra, ma solitamente si limitano – bontà loro – a impartire lezioni di civiltà e democrazia.
    Si scandalizzano se i cronisti di un giornale fanno – bene e liberamente – il loro mestiere denunciando gli scandali, le ingiustizie e il cattivo uso del denaro pubblico. Strillano d’indignazione se si solleva qualche dubbio sull’opportunità (sostanziale e simbolica) di alloggiare un gruppo di rom in un immobile di lusso, ma non ci risultano prese di posizione – tantomeno denunce – contro lo sfruttamento dei bambini zingari: esposti ai semafori dai loro genitori o sfruttatori per impietosire gli automobilisti, privati della scuola e addestrati a fingersi storpi.
    Come si chiama tutto questo? Tolleranza? Pietà cristiana? O non è sotto questa maleodorante melma di finta bontà – e vera indifferenza – che cova il verme dell’odio razziale?
    È razzismo chiedere che gli alloggi (non le ville) ai rom vengano concessi solo a condizione che i beneficiari rispettino le leggi dello Stato italiano, prime fra tutte quelle che tutelano l’infanzia e i minori? Hanno o no, i piccoli rom o zingari che dir si voglia, il diritto alla magia di essere bambini, al gioco e alla spensieratezza come i nostri figli? Possono uno Stato democratico degno di questo nome e una società che si autodefinisce civile, tollerare la vergogna che tutti i giorni si presenta ai nostri occhi? Noi pensiamo di no. E crediamo che sia giunto il momento di dire basta.

    • muttly says:

      Al centro Sardegna gli direbbero “bai a segai casu”,
      nomen omen.

    • Anonimo says:

      Grazie Simplicius. Cosa si intende per “leggerezza pelosa”? Bah! comunque… la finta bontà di cui parla Casu non piace neppure a me. Ma il modo in cui l’Unione ha trattato la questione case ai Rom è anche peggio.

      Vi stimo tanto perchè voi (Biolchini & co.) e loro (Unione & co.) sapete sempre da che parte sta la verità. Sapete sempre di aver ragione voi. Mai un dubbio. Conoscete in anticipo da che parte stare. A me viene sempre un po’ più difficile. Anche perchè a volte le cose sono più complesse di come appaiono.

    • Casu delira, oramai l’unione sarda è alla frutta. Becca una vagonata di quattrini pubblici per alimentare odio razzista, dare disinformazione e riferire pettegolezzi.

    • Neo Anderthal says:

      “addestrati a fingersi storpi.”
      Certo, ma non dimentichiamoci, giusto per non essere razzisti, che “i zingari” sono anche tutti ladri imbroglioni e rapitori, e così via: come i napoletani che sono tutti lazzaroni scansafatiche e imbroglioni, violenti e passionali, le emiliane complessivamente di facili costumi coi compagni compiacenti e ruffiani, i tedeschi in blocco freddi e allo stesso tempo invasati criminali, i francesi tutti crudeli e sbruffoni, come pure i siciliani e i calabresi sono mafiosi in massa , per non parlare dei sardi banditi e con strane abitudini nella concezione del loro amore per gli animali…
      Certo, ci si può indignare per le dimore di gran lusso, sopratutto se incessantemente, nel corso dei venti anni passati, si è denunciata senza sosta l’inerzia dei poteri pubblici, lo spreco del denaro pubblico, come nel caso dei sette appartamenti affittati per divenire residenze protette e mai utilizzati dopo anni di affitti pagati. Ci si può indignare con argomenti beceri e inesistenti, perché tanto va bene sparare sulla minoranza meno inserita e protetta, nessun editoriale -di quelli importanti, scritti sulla preziosa carta di quei giornali molto, molto venduti- sarà lì a puntualizzare i fatti.

      Io credo tra l’altro, che molti dei bimbi Romanì siano più spensierati e e giocosi di moltissimi altri, vivendo in comunità dalle forti relazioni e in gruppi in cui i bambini vivono molto insieme e in gruppi numerosi di coetanei.
      Nessuno sano di mente o almeno di principi sostiene o ha mai sostenuto che per i bimbi Rom debbano o possano esserci meno tutele, mi pare, e utilizzarli ora per farsene scudo polemico è semplicemente ignobile.
      Ma proprio per i bimbi Romanì, che sono stati sloggiati da dove stavano -male- non si dovrebbe trovare loro una sistemazione, anche provvisoria purché adeguata?

  25. aldo g. says:

    Puoi inserire il testo o un link all’editoriale di casu? L’ ho perso e il tuo post mi ha incuriosito!

  26. marcello says:

    a conferma della pochezza del giornale L’Unione Sarda,non solo non è visibile on line il quotidiano se non dalle 19 e ci puo’ stare,
    hanno oscurato del tutto i necrologi per i quali i parenti del defunto pagano perchè il necrologio sia il piu’ visibile possibile in effetti come la pubblicità.

    è chiaro che la gente compra il giornale per vedere chi è morto,mica per quello che c’è scritto.

    • MammaTigre says:

      Assolutamente d’accordo con te. Ci pensavo proprio l’altra mattina, quando ho visto una signora anziana che acquistava l’Unione Sarda in edicola. “Che brutto!”…, per usare lo slang chiagliaritano dei miei tempi…

  27. Personalmente condivido anche le righe. Ma che dico? Anche gli spazi!

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