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Damnatio memoriae, o della completezza dell’informazione. Una storia personale

Wikipedia ci insegna che la

“Damnatio memoriae” è una locuzione in lingua latina che significa letteralmente “condanna della memoria”. Nel diritto romano indicava una pena consistente nella cancellazione della memoria di una persona e nella distruzione di qualsiasi traccia potesse tramandarla ai posteri. Si trattava di una pena particolarmente aspra riservata agli hostes, ossia ai nemici di Roma e del Senato.

La damnatio memoriae cancellava ogni traccia di una data persona dalla vita di Roma, come se non fosse mai esistita, al fine di preservare l’onore della città. (…)

In età repubblicana tale sanzione – generalmente applicata dal Senato – faceva parte delle pene che potevano essere inflitte a una maiestas e prevedeva la abolitio nominis: il praenomen del condannato non si sarebbe tramandato in seno alla famiglia e sarebbe stato cancellato da tutte le iscrizioni. Inoltre si distruggevano tutte le raffigurazioni del condannato.

 

Ieri al regina Margherita

 

 

Oggi sull’Unione Sarda


 

Qualche giorno fa su Casteddu on Line (che riprende integralmente un comunicato stampa)

 

 

Qualche giorno fa sul sito di Radio Press

 

 

 

E per finire, un grande classico.

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