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25 aprile a Cagliari con un brivido di inquietudine. Perché dagli scontri di piazza il movimento antifascista ha solo tutto da perdere

Arriva il 25 aprile, e mi sento addosso come un’inquietudine. Perché continuo a preferire le vittorie alle sconfitte, e le sconfitte alle disfatte. Perché credo nella politica e nella sua capacità di costruire una società migliore con tenacia e pazienza. Accettando anche i passi indietro se è necessario, cioè quando i rapporti di forza li impongono. Perché per me una piccola vittoria è meglio di una grande sconfitta.

Quest’anno il 25 aprile a Cagliari si è concentrato sul tentativo delle forze progressiste di impedire lo svolgimento del solito vergognoso corteo neofascista, previsto nel pomeriggio della giornata dedicata alla Liberazione.

Stavolta però l’accondiscendenza con la quale le autorità hanno consentito negli anni scorsi questa insopportabile manifestazione ha lasciato spazio all’indignazione e alla protesta.

L’Anpi ha scritto due lettere al prefetto, il sindaco Zedda ha alzato la voce e la sua presa di posizione ha costretto le autorità a ridimensionare la manifestazione neofascista, vietando il corteo. Poi c’è stato un sit in del Coordinamento Antifascista Cagliaritano (promotore di una validissima serie di iniziative), seguito da una catena di mail che ha invitato centinaia di persone a scrivere al prefetto. Poi ieri (sempre su iniziativa dell’Anpi) c’è stata una interpellanza al Ministro degli Interni da parte di tredici parlamentari sardi. Ancora in queste ora si sta cercando di convincere il Prefetto a non autorizzare la manifestazione neofascista.

Tutta questa mobilitazione rappresenta una straordinaria vittoria del movimento antifascista cagliaritano, unito nelle sue tante articolazioni e nelle sue mille sensibilità politiche. L’unità del movimento antifascista è un valore che va preservato, senza fughe in avanti o protagonismi deleteri.

Il messaggio che è arrivato in queste settimane è chiaro: la città non vuole il corteo fascista nel giorno della Liberazione. Una voce chiara e forte lo ha detto. E questo è stato un successo clamoroso, mai ottenuto prima.

A questo punto, se ragioniamo politicamente (e lo dobbiamo fare), la manifestazione neofascista passa in secondo piano e resta isolata in un contesto dove brilla (in negativo e in perfetta solitudine) solo il via libera garantito dal prefetto Balsamo.

A differenza degli anni scorsi, i neofascisti sono stati isolati in maniera chiara e inequivocabile. Per questo ritengo che cercare ora di bloccare la loro manifestazione sia più un rischio che un’opportunità.

I compagni del Coordinamento Antifascista sanno sicuramente a ciò che vanno incontro. Capisco la loro posizione, apprezzo e ammiro la loro idealità (che condivido). Ma è bene dirsi chiaramente che se domani decideranno di occupare piazza Gramsci per impedire ai fascisti di manifestare, la possibilità di scontri è molto alta. Loro lo sanno, ma è bene che lo sappiano tutti.

Rifondazione Comunista oggi ha “coperto” politicamente il tentativo di far saltare la manifestazione neofascista. Mi auguro che i dirigenti del partito abbiano fatto bene i loro calcoli. Nella società e nell’opinione pubblica italiana e cittadina ci sono ancora tante persone molto poco disinteressate che non vedono l’ora di approfittare di ogni nostro passo falso.

Dagli scontri di piazza il movimento antifascista è sempre uscito politicamente sconfitto. E se domani si dovessero verificare dei disordini, non basterà accusare la polizia di avere manganellato gli antifascisti per dimostrare di avere ragione. La piazza va saputa gestire, e Rifondazione si sta assumendo una responsabilità enorme davanti e per conto di tutto il movimento antifascista cagliaritano.

Certo, la manifestazione delle camicie nere è una sconfitta, ma la netta opposizione ad essa (operata dalle forze progressiste cagliaritane) rappresenta una vittoria innegabile. Abbiamo ottenuto tutto ciò che potevamo ottenere. Ogni ulteriore azione va valutata in termini di costi e di benefici. Politici, ovviamente.

Domani sarà un 25 aprile diverso: dopo tanti anni il sindaco di Cagliari sarà presente alla manifestazione. Per me poi sarà un onore essere sul palco di piazza del Carmine insieme ad Elio Turno Arthemalle. Il corteo partirà alle 9 in piazza Garibaldi. Ricorderemo anche l’amico Paolo Putzu. So già che ogni tanto mi sembrerà vederlo sbucare con il suo cappellino e la sua macchina fotografica. Grazie Paolo, sei sempre con noi.

Buon 25 aprile a tutti.

 

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42 Comments

  1. Gianni Fresu says:

    Caro Vito, questa volta non condivido la tua riflessione. Personalmente non ho potuto prendervi parte, perché impegnato con la mia bambina, tuttavia, ritengo che la decisione di presidiare rumorosamente questo indegno sfregio alla legalità costituzionale del nostro Paese, proprio il 25 aprile e proprio in piazza Gramsci, presa dal Coordinamento Antifascista, sia stato un atto importante per evitare che la città si voltasse nuovamente dall’altra parte, facendo finta di non vedere cosa accade nelle sue strade. I fascisti devono sentire il fiato sul collo della Cagliari antifascista, devono sapere che nessuno spazio può essere riservato per l’apologia ideologica o anche solo commemorativa alla più grande tragedia che il nostro Paese abbia mai conosciuto. Contendere la città ai fascisti, strada per strada, mi sembra essere il modo più degno di avere un approccio non meramente liturgico alla lotta di liberazione nazionale. Tutto questo non significa certo cercare lo scontro, né dar libero sfogo alle forme più insensate di fronteggiamento muscolare. Se un’istituzione come la Prefettura si dimentica o fa finta di dimenticarsi i suoi doveri costituzionali è bene che siano i cittadini a ricordarglieli. Una reazione sana, come lo fu quella contro l’ipotesi di tenere a Genova, città medaglia d’oro alla Resistenza, il Congresso nazionale dell’MSI nel 1960, proprio mentre Tambroni iniziava le sue trame con servizi segreti e neofascisti per imprimere una svolta reazionaria al Paese.
    Qualche anno fa, quando abitavo a Urbino, Forza Nuova e altre organizzazioni neofasciste pretesero lì di fare una loro conferenza nazionale, una città che tra il 1943 e il ‘45 pagò un tributo di sangue pesantissimo all’occupazione nazifascista (il confine della linea gotica passava proprio da quelle parti). In breve organizzammo una manifestazione che ebbe l’effetto di ricacciare le tante teste rasate di quel movimento oltre le mura della città. L’opinione pubblica non solo comprese, tanti cittadini manifestarono il loro disagio, ma, anche grazie a quella mobilitazione, trovarono il coraggio di indirizzare verso le istituzioni responsabili delle autorizzazioni tutto il loro risentimento. Diventò un caso politico e negli anni a venire i neofascisti si guardarono bene dal tornare a Urbino.
    Non comprendo poi i tuoi riferimenti alla Federazione della Sinistra: recentemente hai liquidato l’opposizione di Rifondazione e PdCI all’ordine del giorno “patacca” votato in Consiglio regionale da sardisti UDC, parte del PDL e da SeL come una mera valutazione di calcolo politico (“l’esigenza di colpire il partito di Vendola per timore del suo peso elettorale”), senza entrare nel merito delle contestazioni a quell’operazione, per me politicista e di chiaro significato pre elettorale; ora dici che Rifondazione ha dato copertura a un’iniziativa irresponsabile assumendosi una grave responsabilità di fronte alla città. Come ben sai il partito, nel quale milito da venti anni, ha ben poco spazio sugli organi di stampa e, tenuto conto del clima culturale anticomunista di questi tempi, è costantemente oggetto di denigrazioni di ogni genere. Francamente mi sarei aspettato da altri e non da te l’accusa di essere un’organizzazione fiancheggiatrice di un’azione di possibile guerriglia urbana, che nessuno voleva e infatti non c’è stata. Non capisco, ma un errore di valutazione ci può sempre stare.
    Io invece reputo saggia la decisione di Laura Stocchino di sostenere un’iniziativa di mobilitazione democratica come questa, perché di ciò si è trattato, mentre ritengo omertosa la decisione di altre organizzazioni della sinistra che invece hanno risolutamente evitato di avere contatti e mettersi in relazione con le esigenze politiche del coordinamento antifascista. Difficilmente l’anno prossimo rivedremo saluti romani e inni al mascellone epilettico il prossimo 25 aprile e credo che se così sarà almeno una parte del merito vada riconosciuto a questa mobilitazione nata spontaneamente e dal basso.

    ciao
    Gianni

    • Caro Gianni,
      nel tuo intervento hai sovrapposto diversi temi, proverò a districarmi. Non prima però di invitarti a rileggere il mio post, scritto prima della manifestazione di ieri (e questo non può essere sottovalutato).
      Due giorni fa ho voluto mettere in guardia dal rischio che una manifestazione in piazza Gramsci potesse degenerare e dunque essere strumentalizzata, ponendo in secondo piano la straordinaria mobilitazione unitaria che quest’anno ha contraddistinto a Cagliari le celebrazioni per il 25 aprile. Evidenziavo la presenza di rischi e opportunità, ritenendo che i primi fossero superiori ai secondi. Ho sbagliato? Forse, chi lo sa, ognuno è libero di pensarla come vuole. Di certo però è successo esattamente quello che io avevo previsto (e basta leggere le prime pagine dei tre quotidiani sardi per rendersene conto). La polizia ha fatto sgomberare piazza Gramsci e la vostra iniziativa non è servita a bloccare i fascisti. Non ci voleva un genio per capire che sarebbe andata a finire così.
      Detto ciò, quanto successo ieri in piazza Gramsci è un bene o un male per il movimento antifascista? Dipende da noi e dalla nostra capacità di mantenere l’unità.
      Non mi piace questo gioco a chi è più antifascista e che sento fare a molti in queste ore: ognuno porta alla causa ciò che può secondo le proprie sensibilità e i propri percorsi politici.
      Mi sembra invece che ora a Cagliari a qualcuno piaccia spacciarsi per “vero antifascista”, in contrapposizione evidentemente ai falsi antifascisti (cioè tutti gli altri). Questo è un modo di pensare infantile, che non porta da nessuna parte e che rischia di creare stupide contrapposizioni.
      Caro Gianni, rispetto a ieri perché accusi le altre organizzazioni politiche che non hanno aderito al presidio di piazza Gransci di aver agito in maniera omertosa? Ognuno fa le sue scelte e può anche sbagliare. Ma salviamo almeno la buona fede che riconosciamo a chi alla causa antifascista sta spendendo molto.
      Peraltro, se eravate così convinti della bontà della vostra azione, perché non l’avete organizzata meglio con qualche giorno (se non settimana) di anticipo?
      Anch’io penso che l’anno prossimo la manifestazione neofascista non ci sarà. E questo per merito di tutti: di chi ieri ha presidiato piazza Gramsci, di chi ha sollevato la questione davanti al prefetto oltre due mesi fa, di chi ha sollecitato un’interpellanza parlamentare. Di queste tre cose il coordinamento antifascista ne ha fatta solo una. Che sarà sicuramente importante, quasi fondamentale direi: a patto però di riconoscere a qualcun altro di avere fatto le altre due.
      Per quanto mi riguarda, ti posso assicurare che farò di tutto perché la mia organizzazione (l’Anpi) continui la sua battaglia contro la manifestazione neofascista. Da subito e insieme a tutti coloro che si vogliono impegnare. Secondo tutte le sfumature della mobilitazione antifascista. Che sono una risorsa e non un limite.
      Un abbraccio
      Vito

      • Gianni Fresu says:

        Caro Vito hai ragione, il riferimento al tuo pezzo sull’ordine del giorno del Consiglio regionale c’entrava poco nel contesto, diciamo che, non avendo condiviso quel tuo commento di allora, ne ho approfittato per tornarci sopra e cercare di capire meglio. Non posso assumermi la paternità di questa mobilitazione, non perché ne voglio prendere le distanze (ho già chiarito ampiamente sopra come la penso), ma perché non ho avuto modo di seguirla come avrei dovuto. Si tratta di un periodo un po’ particolare per me e, per varie ragioni, molto spesso non riesco a dare il contributo che in passato ho dato e che anche oggi dovrei dare, tuttavia, hanno lavorato a quest’iniziativa compagni dei quali ho la massima stima politica e intellettuale. Conosco le premesse e la finalità di quest’azione, e dunque posso dure di condividerle integralmente, pur non avendovi contribuito concretamente.
        Hai anche ragione quando inviti a evitare l’autoproclamazione ad antifascisti puri per contrapporla a un presunto antifascismo all’acqua di rose. Non ho mai condiviso queste forme di settarismo, specie su un tema che dovrebbe essere di tutti (ovviamente fascisti esclusi) come l’antifascismo ed è proprio per questo che reputo omertosa o quanto meno sbagliata la decisione delle altre forze della sinistra rispetto a questa vicenda. La compresenza di Anpi, partiti della sinistra, forze culturali e soggetti vari avrebbe dato a questa mobilitazione un carattere ancora più unitario segnalando l’isolamento del prefetto. Così come è idiota affermare che c’è chi è più antifascista degli altri, lo sarebbe altrettanto affermare che solo una parte ha fatto il suo dovere. Personalmente credo che in tanti abbiano dato un segnale di discontinuità rispetto agli anni passati, a partire dal sindaco, e, come ho scritto sopra, tra questi ci sono anche i ragazzi del coordinamento antifascista, i quali hanno concorso (e sottolineo, concorso) a porre fine all’indegna parata dell’orgoglio repubblichino che speriamo finalmente di poter archiviare nell’album dei brutti ricordi. E’ indubbio che nella città sia cresciuta rispetto al passato una coscienza antifascista che non si vedeva da anni e a questo risultato hanno concorso in tanti, Anpi in testa. Ora bisogna unire questo patrimonio democratico della città superando divisioni e contrapposizioni sterili, anzi controproducenti, esattamente quanto seppero fare i partigiani e il CLN compattando dietro la bandiera dell’antifascismo una nazione che fino a qualche anno prima era in maggioranza schierata con il regime.
        Ciò che invece non condivido, lo ribadisco con franchezza, è quel riferimento alla irresponsabile copertura politica di un qualcosa che secondo te (interpreto) non sarebbe dovuto avvenire. In questo trovo un tuo giudizio di merito che reputo veramente unilaterale, simile all’altro che, hai ragione a segnalarlo, qua non c’entrava molto.
        Detto questo, viva l’antifascismo, tutto, e andiamo avanti.

        un abbraccio

  2. che schifo!

  3. Quartu SE says:

    dimissioni del prefetto e del questore subito!

  4. bilanciaguasta says:

    Caro Vito,
    ho sentito parole dure contro di te durante la manifestazione stamattina. Sono arrivate da alcune persone che da piazza Garibaldi si sono fermati in piazza Gramsci!
    Le parole le riporto a malincuore anche perché mi hanno spiazzato e non sono stato in grado di replicare: “Biolchini è un pezzo di merda! Non può scrivere un articolo così, in un blog che leggono moltissime persone, dodici ore prima della manifestazione. Se succedono casini sarà soltanto colpa sua!”
    A te la replica… io ormai ho perso la possibilità di farlo restando muto e sbigottito.

    • Anonimo says:

      io al tuo posto avrei replicato visto che condivido quasi tutto cio’ che scrive VITO’ a che serve scrivere in questo blog se poi si ha paura di commentare al di fuori di questo blog . un ex custode

      • bilanciaguasta says:

        ho parlato di paura? non ho avuto paura di rispondere, solo che non son riuscito a dire niente, era una persona che conosco e la cosa mi ha spiazzato ancora di più…
        e siccome sono andato con un altro spirito alla manifestazione, non mi sembrava neanche il caso di replicare…
        ma non mancherò di farlo prossimamente riprendendo il discorso, anche se sicuramente, la persona che ha detto quelle parole avrà già letto questi commenti (ecco a cosa è servito scrivere in questo blog… e oltre a questo, speravo in una replica di Vito)

        PS
        per l’ex custode e per la persona di cui sopra: io condivido il pensiero di Vito

  5. Anonimo says:

    per mia conoscenza personale tra le forze dell’ordine non ci sono solo fascisti ,ma persone che si comportano bene e hanno idee contrarie a quest’ultimi

    • Supresidenti says:

      ho parlato di chi dirige l’ordine pubblico.. prefetto e responsabile della piazza di quest’oggi.

  6. Supresidenti says:

    ho passato tutta la giornata in piazza Gramsci per poi andare con il corteo non autorizzato in piazza del carmine. è stata una bella giornata, una ulteriore prova che i fascisti trovano terreno fertile perchè non si limitano a cento provocatori che depositano una corona di fiori ma hanno i loro buoni esponenti tra chi dirige l’ordine pubblico in questa città. Bravi ai tanti ragazzi, alcuni giovanissimi, che si sono mobilitati in questo mese. è stata una manifestazione riuscitissima e i compagni che sono stati aggrediti dalle forze dell’ordine non verseranno lacrime per le botte ricevute. personalmente ho parlato con decine di cagliaritani che passavano di la raccogliendo la loro indignazione verso la parata fascista e la loro solidarietà nei confronti di chi era in piazza a cercare di impedirla. questo è personalmente ciò che penso e che ho vissuto oggi. del discorso sul come sono state preparate e organizzate le manifestazioni antifasciste avremo modo di parlarne un altra volta.
    buon 25 aprile a tutti
    saludi e trigu

  7. “Con la collaborazione del governo di Vichy”: ogni paese ha i propri pregi e difetti, ma questa frase si legge nelle targhe commemorative affisse nelle scuole parigine i cui studenti ebrei furono deportati dai nazi negli anni della seconda guerra, appunto “Con la collaborazione del governo di Vichy”, cioè dei collaborazionisti francesi
    Nessuno, 67 anni dopo, si prende la briga di contestarle, di elevarci dibattiti o distinguo, ma -fatti i conti col proprio passato- pensa all’oggi, a volte sbagliando, a volte muovendosi verso il tentativo di costruire un futuro migliore; qui stiamo ancora a menarcela al riguardo, e stiamo sempre a guardare indietro e pensare a fotterci l’un l’altro… sembra una piccola cosa, ma è significativo di che paese e cittadini siamo

  8. Riccardo says:

    Un saluto a Paolo Putzu, antifascista vero e compagno di mille battaglie

  9. Grazie per avermi permesso di rimettere a fuoco il senso di questo giorno. Grazie per la passione che ho respirato leggendo e per la posizione chiara e perfettamente leggibile che le sue parole hanno manifestato. Così deve essere. Così la maggioranza di noi italiani deve tornare a ragionare: mettere tutta la passione, la forza, il coraggio e la fiducia nella difesa del senso profondo di un giorno, della propria Storia e della propria realtà. Dire ad alta voce ciò in cui si credere, conservare con cura, gelosamente, quello che ci appartiene. Siamo liberi e non lo sappiamo più, perchè ci hanno insegnato che la libertà e strettamente proporzionale a ciò che possediamo, al denaro di cui disponiamo; siamo stati educati al materialismo della Libertà, così non sappiamo più goderne i benefici nè usarla o distribuirla, dato che questo avviene soprattutto attraverso il pensiero. Ciò che ho letto qui e che mi ha costretta a pensare, è la percezione della Libertà vera. Quella che non accetta alcun compromesso perchè altissima, inequivocabile. L’ho sentita crescere dentro di me e ancora la sento e la sentirò perchè mi appartiene e non la lascio. Certo farò fatica a non confonderla con il patriottismo, con la condanna dei crimini che allora ne furono loro malgrado l’origine, che vanno condannati ma per farlo bastano pochissime parole, il resto è denuncia e tutela della nostra legalità. I fascisti sono tutti morti, come i babilonesi. Non agirono secondo ideali, per questo non hanno eredi. Le sfilate neofasciste sono emblematiche di una certa volontà, tutt’ora vivisima in italia, di mantenere un orgoglio di parte nella sua forma più scadente, perchè questo giorno rimanga ancorato ai giorni di allora, perchè ne sia solo una rievocazione, una celebrazione sterile, per quanto appassionata. Io non credo sia così. Per questo la ringrazio per la sua ferma opposizione nei confronti di un atteggiamento irrispettoso della nostra Repubblica, ovviamente mi riferisco alle autorità che lei ha contestato; il presidio neofascista è l’emanazione visibile della volontà di cui parlavo, che getta questi semi in una società paralizzata e muta, impaurita e chiusa in sè stessa. Sono semi scadenti, che non danno frutto; vengono gettati perchè si sa perfettamente quanto sia immensa e pericolosa la libertà che abbiamo…e quanto sia preziosa la nostra inconsapevolezza perchè le cose seguano sempre un certo ordine. Aspetto il momento in cui verrà portata alla luce la mano che getta questi semi. Nel frattempo individuo le erbacce, le isolo, le rendo visibili e così facendo salvo il resto del raccolto..che è davvero prezioso. La lotta di Liberazione deve continuare adesso, dentro di noi. Grazie, buon 25 Aprile 2012.

  10. io sono un iscritto all’ANPI, non mi riconosco in nessun partito più o meno rosso, e parteciperò al corteo della mattina e sarò nel pomeriggio al presidio di piazza Gramsci (il nome non dice niente?) perchè i fascisti sappiano che non abbiamo paura di loro e i nostri cori, i nostri slogan li soverchieranno talmente forte che non ci sarà bisogno di nessun gesto di violenza…..

  11. Stefano reloaded says:

    Il presidio della piazza è giusto, per principio. Spero solo che chi lo ha organizzato abbia fatto bene i conti. Una disfatta sarebbe di tutti e non solo loro.
    Buona Liberazione.
    http://www.youtube.com/watch?v=L_yID6w7rS0&feature=related

  12. Sardista. says:

    Questo dimostra che con queste persone come Laura Stochino non possiamo ragionare. L’Anpi deve prendere le distanze da questa decisione come ha fatto Pinuccio Tinti. Ma Vogliamo di nuovo il 68? giovani vite spezzate?. Sveglia ragazzi il nostro nemico sono le banche i massoni e chi porta al suicido i nostri fratelli a causa dei debiti di questo governo marcio.

    • Sovjet says:

      Cosa c’entrano le vite spezzate col ’68? Ci è nemica anche la conoscenza superficiale e la scarsa memoria…

    • Complimenti, Sardista. Un commento molto lucido e che fotografa la situazione.
      Io non vedo la mia vita come una contrapposizione di nemici/amici, ma come una serie di situazioni da analizzare e, nel caso, combattere.
      Ieri c’era da far vedere che la città non è buona solo a mandare email al prefetto, ma che si presenta quando c’è da presentarsi. E che, civilmente, evita scontri.
      Personalizzare poi l’attacco è un po’ da vigliacco, considerando che la persona che attacchi è stata vista proprio lì, a differenza di altri, in condizioni fisiche che porterebbero molte altre persone a starsene a casa a commentare dal web.

  13. Gigi L says:

    a un certo punto di pomeriggio arriverà il questore che con le buone, perchè ci saranno tante e tante persone, tanti cittadini stufi delle parate fasciste, e chiederà ai presenti di abbandonare la piazza per lo svolgimento di questa farsa: la commemorazione dei morti di Salò fatta di fronte al monumento dei morti della Prima Guerra Mondiale (che non c’entra proprio nulla), che in realtà è una MANIFESTAZIONE FASCISTA CONTRO LA LIBERAZIONE; solo il questore consentirà lo svolgimento e pertanto questa, a quel punto, sarà una grande vittoria politica. Non lo sarà certamente l’indignarsi e poi far finta di nulla il 25 aprile, voltando la faccia dall’altra parte. Contribuiamo tutti a questa grande vittoria

  14. bilanciaguasta says:

    Pensavo di partecipare ad una festa, pensavo di festeggiare una vittoria, il rumore attorno alla decisione di Balsamo. La città ha detto chiaramente che non vuole la manifestazione di questi due poveracci! Se si occupa Piazza Gramsci per impedire la manifestazione dei neofascisti, si va allo scontro sicuramente! A quel punto il movimento antifascista agli occhi della città, agli occhi di tutti, passerebbe dalla parte del torto! Occupare Piazza Gramsci è una chiara provocazione, se i neofascisti rispondessero, sarebbero quasi legittimati a farlo! Non si può cadere in questa trappola.
    Manifestiamo,cantiamo, esultiamo, parliamo, diciamo la nostra, urliamo la nostra libertà!

    • Scusami, bilanciaguasta, ma il termine “provocazione” non mi sembra proprio adatto!
      Adesso sarebbero gli antifascisti a provocare? Il “rumore” attorno alla decisione di Balsamo non è una vittoria, è il minimo sindacale visto che al livello nazionale non si verificano fatti di questo genere. Domani ci saranno due piazze e due momenti, e ci sono le condizioni per non dividersi, a volerle vedere.
      E il termine “provocazione” usiamolo per i fascisti e per chi accetta la loro presenza in piazza in una giornata come questa.

      • bilanciaguasta says:

        Allora diciamo che la provocazione è di Balsamo.
        La manifestazione dei fascisti è stata autorizzata.
        La vera vittoria sarebbe stata far revocare questa ASSURDA decisione.
        Ma così non è stato…
        Balsamo ha creato i presupposti per uno scontro in piena regola, se non tra i diversi spiegamenti, tra le forze dell’ordine e gli antifascisti, cioè quelli NON AUTORIZZATI!
        Non capisco il motivo della decisione di Balsamo, ma una volta che non si è riusciti a fargliela revocare, andare in piazza Gramsci e impedire con la forza di far fare loro questa manifestazione del cazzo era sicuramente provocarli… anzi dar loro quello che cercano: LO SCONTRO!
        Per me il rumore attorno a questa decisione del prefetto, è già una vittoria!

      • Ti rispondo oggi, facendomi forza.
        Come hai visto, e come non sei stato in grado di prevedere, non c’è stata “violenza”, non c’è stato “scontro”, se non da parte della polizia.
        Leggendo le cronache di chi era lì capirai anche tu che quello che si voleva era presidiare la piazza, non sicuramente farsi massacrare. Si è visto che le forze dell’ordine hanno sgomberato gli antifascisti e permesso che i fascisti commemorassero.
        Avrai visto anche che Rifondazione ha finito il corteo della mattina andando in piazza del Carmine, che poi è andata in Piazza Gramsci insieme alle altre molte persone che stavano lì, e avrai visto tutto il resto.

      • bilanciaguasta says:

        Ho visto foto e video, ho sentito testimonianze dirette.
        Ho visto il perimetro attorno alla piazza Gramsci chiuso ermeticamente dalle forze di polizia.
        Ho visto ragazzi che volevano impedire a tutti i costi una cerimonia, una manifestazione… (come la vogliamo chiamare?) autorizzata.
        Ho visto le forze dell’ordine caricare i componenti di una manifestazione non autorizzata.

        Ecco perché non c’è stato scontro tra fascisti e antifascisti.

        Ho visto un centinaio di buffoni che, autorizzati dal prefetto Balsamo, commettevano il reato previsto dall’art.4 della legge n.645 del 20/06/1952.

        Ho visto lo schifo lasciato dagli antifascisti: bottiglie e lattine di birra e quant’altro e vomiti ovunque…

    • Gigi L says:

      scusa ma la vittoria io non la vedo, a me pare che la parata fascista (a meno di decisioni dell’ultima ora) si farà, non riesco a capire che vittoria sia “il rumore”
      che vuol dire una chiara provocazione? è un nostro diritto e dovere, quello di manifestare lì. i neofascisti non si avvicneranno manco da lontano, arriverà la polizia e si andrà via, a meno che non si sia 2mila ed allora per motivi di ordine pubblico annulleranno la parata.
      Nel caso saremo molti meno, allora arriverà la pula e saremo costretti a lasciare la piazza. A quel punto la parata sarà resa possibile solo grazie all’intervento della questura. Fatto storico e pubblico e, in questo caso, una vittoria politica degli antifascisti.
      Queste son le dinamiche di piazza, il resto è fantasia dettata dalla poca pratica di piazza o da altri ingiustificati allarmismi.

      • bilanciaguasta says:

        Fatto storico e pubblico è l’autorizzazione alla manifestazione fascista da parte del prefetto Balsamo! Tutto il resto, qualsiasi esso sia, è un’evitabile conseguenza di questa vergognosa decisione!
        Resteranno due ricordi di questo 25 aprile:
        1. la manifestazione fascista autorizzata (unica in Italia)
        2. la città di Cagliari che si è ribellata in un modo o nell’altro

  15. Mah, a me sembra che l’importanza data in questo post a Rifondazione Comunista sia veramente troppa.
    Rifondazione è una delle sigle che ha aderito all’Aprile Antifascista, che anche su questo blog è stato pubblicizzato. Fino a ieri si facevano articoli gridando (giustamente) allo scandalo per lo scempio dell’ennesima rimpatriata di camicie nere, e oggi improvvisamente si parte con la realpolitik?
    Contestualizziamo: fuori Cagliari è impensabile che si possa onorare la R.S.I. nella giornata del 25 aprile. In parlamento addirittura l’UDC si è fatta sentire, insieme al PD e a quelli che in parlamento ci sono. Rifondazione non c’è e quello che poteva e doveva fare, a mio parere, l’ha fatto.
    Domani tutti devono fare in modo che le cose vadano nel miglior modo possibile. Ci sono diversi momenti, tutti importanti. Il corteo, il comizio, piazza del Carmine come sbocco finale del corteo, piazza Gramsci presidiata dagli antifascisti, il concerto in piazza del Carmine.
    Da antifascista domani sarò in giro per la mia città e nelle varie piazze, e di sicuro non sentivo il bisogno di allarmi lanciati all’ultimo momento utile e che sembrano voler dividere invece che unire.

    • COMUNICATO STAMPA
      Da diversi anni la città di Cagliari è protagonista di un vergognoso tentativo di riconciliazione della memoria storica, in cui repubblichini di Salò e partigiani pur essendo combattenti per schieramenti opposti risultano accumunati dall’ideale dell’impegno e della militanza. A questa ricostruzione, hanno contribuito le precedenti Giunte comunali congedendo negli anni passati le autorizzazioni ai cortei per la memoria di Salò nella giornata del 25 Aprile e sostenendo finanziariamente i convegni sulla storia di quell’esperienza. Anche quest’anno si vorrebbe riproporre uno schema simile, trasformando la piazza Gramsci di Cagliari in presidio per il ricordo dei caduti della RSI, a questo tentativo provocatorio che sovvertisce la memoria storica e, diremo noi, divisa di quegli anni, il partito della Rifondazione Comunista è assolutamente contrario e sostiene con forza l’appartenenza di quella piazza e degli spazi pubblici della città agli uomini e alle donne antifasciste. Per questa ragione sosteniamo e aderiamo alla proposta del coordinamento Antifascista di Cagliari di svolgere a partire dalla mattina un sit-in che liberi la piazza Gramsci da qualunque tentativo di presenza neofascista nella giornata della Liberazione.

      Laura Stochino
      (segretaria regionale PRC Sardegna)

      • Avevo letto il comunicato. Aderisce e sostiene, come tutte le forze che hanno aderito e sostenuto l’Aprile Antifascista. A me le cose che scrive la Stochino sembrano “banalità”, cose che dovrebbero far parte del bagaglio culturale minimo in città, ma evidentemente non è così.

  16. io sono io chi puo esserlo meglio di me ! says:

    l unica paura e quella solita………………di cadere nella trappola della provocazione…..quindi che sia realmente una festa

    buon 25 aprile 2012

  17. stobados says:

    A parte il fatto che nessuno vuole a prescindere scontri di piazza e questi possono essere evitati se la partecipazione (come diceva qualcuno sopra) sara’ veramente alta, a parte tutto cio’ penso che l’analisi politica di Biolchini sia errata. Delle volte bisogna prendersi delle responsabilita’ e fare un passo un po’ piu’ in la’ con tutta la serentia’ del caso. Il movimento deve avere il coraggio di fare i passi che ritiene giusti, senza bisogno che qualcuno faccia il passo troppo lungo o troppo corto, domani e’ politicamente importante e giusto presidiare piazza Gramsci e sapremo gestire tutti quanti quella piazza.

    Tenerla quando sara’ il momento, abbandonarla quando sara’ il momento.

    Io i valori assoluti non li ho mai amati e penso che ogni situazione vada valutata per quella che e’. Dire che gli scontri agli antifascisti hanno sempre nuociuto e’ una falsita’ storica, proviamolo a chiedere a Sandro Pertini che benediva gli scontri di Genova del 1960. Non penso che domani Cagliari sara’ la Genova del 2012, penso sara’ una bellissima giornata dove tante persone finalmente torneranno in piazza perche’ in molti si erano stufati di fare la passeggiata per sentire due comizi, mentre dall’altra parte i fascisti aggredivano ragazzini inermi.
    Mi spiace profondamente che dall’alto della tua posizione, (perche’ questo sito viene letto da molte persone) ti sia messo a fare del terrorismo verso chi domani sara’ in piazza.

    Io domani saro’ in piazza sereno, consapevole di quello che stiamo facendo ovvero scrivendo un piccolissimo pezzo di storia, perche’ da anni mi vergogno di parlare con gli “italiani” e raccontare quella vergogna che succede a cagliari. Non chiedo ai cagliaritani di immolarsi, non sono queste le situazioni, pero’ chiedo ai cagliaritani di non doversi piu’ vergognare e di venire in piazza domani perche’ E’ GIUSTO. perche’ quella piazza e’ nostra, quella giornata e’ nostra e perche’ non voglio piu’ vedere svastiche nella mia citta’.

    Lo dobbiamo a chi e’ morto per darci una societa’ piu’ libera (ma non del tutto libera) e lo dobbiamo a tutti i deportati. Lo dobbiamo a Gramsci, a Lussu e a Schirru.

    Avrei tante altre cose da dire e a dire la verita’ non avrei voluto risponderti perche’ per me la politica non si fa dietro una tastiera ma doveva uscire anche un punto di vista diverso. Domani sara’ una lunga giornata, ciascuno avra’ la sua piazza, io ci metto la faccia e domani saro’ in piazza Gramsci.

    p.s.: le polemiche dell’ultima ora fanno male e sono politicamente controproducenti piu’ degli scontri di piazza, il movimento antifascista non si dividera’ per uno scritto a 10 ore dal corteo (classica dinamica della sinistra).

    Mauro Aresu.

    • Sardista. says:

      Ma te sei sicuro che riuscite a gestire mille persone?? io credo di no, tanto ci saranno di mezzo gli anarchici e compagnia bella. Alla fine qualcuno si farà molto male. Se siamo persone responsabili queste cose dobbiamo evitarle.

    • Caro Mauro,
      provo a risponderti con ordine. Hai ragione a dire che gli scontri si possono evitare se la partecipazione al presidio di piazza Gramsci sarà “veramente alta”. Ma questa è una condizione che deve essere garantita dagli organizzatori. Anzi, è la precondizione perché un’iniziativa del genere sia solo annunciata. La riuscita o il fallimento della manifestazione antifascista di domani pomeriggio sono dunque solo nella piena responsabilità tua e dei compagni che l’hanno promossa, e di nessun altro.
      Questo non è terrorismo, ma è semplicemente un ragionamento politico. Assumetevi la piena responsabilità di quello che state facendo, senza nascondere a nessuno i rischi (politici e non solo) che l’iniziativa che avete organizzato comporta. Perché finora ci avete illustrato solo le opportunità.
      Questo (ripeto) non è terrorismo, ma senso di responsabilità che io sento di dover esercitare in qualità di dirigente di una associazione come l’Anpi che in questi mesi ha fatto tutto il possibile per evitare la manifestazione neofascista.
      La storia ci insegna che il movimento antifascista ha vinto quando si è fatto forte delle sue differenze. Per cui io non ho niente da dire se il Coordinamento e Rifondazione decidono di contrastare in questo modo la manifestazione neofascista (ahimè, autorizzata). Ma non voglio neppure essere condannato se non partecipo. Perché non do lezioni di antifascismo, ma neanche le voglio ricevere.
      Richiamare quanto avvenuto a Genova del 1960 è fuorviante: allora i rapporti di forza in campo erano ben diversi. E la politica è fatta di rapporti di forza, non solo di posizione giuste o sbagliate. Voi in questa situazione avete ritenuto che i rapporti di forza sono a vostro vantaggio. Mi auguro che veramente non abbiate sbagliato previsione e che con la vostra iniziativa riuscirete ad impedire ai fascisti di manifestare. Sono pronto a riconoscervi il grandissimo merito di un successo del genere. Ma voi siate pronti anche a riconoscere un’eventuale sconfitta. Che però (diciamolo chiaramente) ricadrebbe su tutto il movimento antifascista cagliaritano, non solo su di voi. Ecco perché sono preoccupato.
      Io sono un giornalista e un dirigente di un’associazione antifascista, e non ho paura delle polemiche (soprattutto quando non ci sono), ma credo che un libero confronto fra le nostre diverse posizioni non possa nuocere alla nostra causa comune.
      Buon 25 aprile.

  18. Penso anch’io che sia meglio lasciarli soli e partecipare numerosi alla celebrazione della pace ritrovata, in un clima sereno.
    K

  19. Se è vero quello che dici, Vito, se la tua inquietudine (che condivido) è fondata, forse a questo punto in piazza Gramsci sarà bene essere davvero in tanti.
    Se infatti i compagni del Coordinamento Antifascista e di Rifondazione saranno lasciati soli e saranno in pochi, allora i neofascisti potranno avere buon gioco a provocare scontri.
    Mentre se piazza Gramsci sarà davvero piena di tutti noi antifascisti, calmi e sereni nel respingere le provocazioni, i neofascisti non si faranno vedere nemmeno dipinti e ogni scontro sarà scongiurato.

  20. Bella riflessione, che condivido. La rabbia di questi giorni mi ha personalmente portato a riflettere sulla possibilità di occupare Piazza Gramsci, o lasciare lì foto di partigiani, o magari un bel manichino a testa in giù..

    La proposta ufficiale del Coordinamento Antifascista Cagliaritano appoggiata dal PRC però mi ha spiazzato. L’idea che il nostro corteo sia abbandonato a metà percorso, per creare sostanzialmente una celebrazione parallela a quella istituzionale, non mi piace. E non mi convince il tentativo di convogliare lì più gente possibile.
    Avrei preferito rovinare la festa alle canaglie senza rovinarla contemporaneamente a chi magari decide di sostare nella “piazza alternativa” per celebrare il 25 aprile tra giocolieri e musicisti.
    Accontentarmi, contando magari nel fatto che l’anno prossimo il Prefetto ci rifletterà meglio prima di autorizzare una qualsiasi commerazione fascista.

    Ciao Paolo!

  21. Sardista. says:

    Forse non ti sei accorto, ma hai buttato tanto fuoco, basta lasciarli nell’indifferenza… Ma invece no, domani ci saranno dei casini assurdi, risse ( si sa come iniziano e non come finiscono) quindi se domani succede qualcosa sarà tutta colpa di chi ha buttato benzina. Solo adesso hai riflettuto, meglio tardi che mai.

    • muttly says:

      La mafia è quel che è perchè la si è lasciata nella indifferenza.

      Se qualcuno vuole portare dei fiori libero di farlo nessuno mai impedirà di portare dei fiori a chicchessia, questa è la vera pacificazione.
      Diverso è continuare a utilizzare dei morti per fare propaganda e sfilate settanta anni dopo, a guerra persa e per la stessa causa che ha prodotto una infinità di morti, caduti di Salò compresi.

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