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Il Sant’Elia è chiuso solo per colpa di Cellino! Convenzione alla mano, il sindaco Zedda smaschera le bugie del presidente del Cagliari!

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Avevate dubbi? Toglieteveli. Se lo stadio Sant’Elia è chiuso, fatiscente, addirittura per qualcuno “pericolante”, la responsabilità è tutta e solamente del Cagliari Calcio e del suo presidente, Massimo Cellino.

Ci sono le opinioni e poi ci sono i fatti. E i fatti si nutrono di atti incontestabili. La convenzione che regola i rapporti tra la società sportiva e l’amministrazione comunale non lascia spazio ad alcun dubbio. Leggetela bene, perché è la dimostrazione di uno scandalo.

Bastano tre soli articoli a smontare il castello di bugie costruito da anni da Cellino e dalla solita stampa compiacente. I calcinacci che cadono dalla vecchia struttura mettono in pericolo gli spettatori? E chi deve intervenire, il Comune o il Cagliari?

Articolo 20 – manutenzione vie di esodo
La società Cagliari Calcio Spa si impegna ad adottare tutti gli accorgimenti e le opere necessarie a tenere in sicurezza le attuali strutture dello Stadio, assicurando le vie di esodo sia delle vecchie strutture che delle nuove, con opere di manutenzione si ordinaria che straordinaria; quindi tutti gli oneri relativi agli ingressi sono a totale carico della Società Cagliari Calcio Spa.

Il Cagliari doveva tenere lo stadio in perfette condizioni. Peraltro (e questo è uno scandalo nello scandalo) proprio in virtù di questa richiesta, la convenzione del 2002 aveva dimezzato il canone di concessione richiesto alla società. Cioè, siccome il Cagliari doveva occuparsi in tutto e per tutto della manutenzione ordinaria e straordinaria dello stadio, il Comune aveva ridotto il canone annuale da 92.800 euro a 50 mila. Oltre 500 mila euro di risparmio per Cellino. Che ora ha pure il coraggio di accusare il Comune di Cagliari di inadempienza.

E la Curva Sud? Sapete perché è chiusa? Perché il tabellone luminoso è pericolante. Sì, avete capito bene: pericolante. E del tabellone luminoso chi si deve occupare?

Articolo 25 – tabellone luminoso
La società Cagliari Calcio Spa si obbliga a mantenere in perfetta efficienza il tabellone luminoso già esistente allo stadio Sant’Elia, rendendolo perfettamente funzionante, ed a curarne la manutenzione ordinaria e straordinaria per tutta la durata della convenzione.

Per riaprire la Curva Sud è necessario che il Cagliari rimuova il tabellone elettronico, peraltro guasto da anni senza che Cellino faccia nulla per rimetterlo in funzione, in spregio tale alla convenzione e ai tifosi.

E il Cagliari può giocare lontano dal Sant’Elia le sue gare interne? Ovviamente no.

Articolo 3 – Utilizzo
La Società Cagliari Calcio Spa, per sua partesi impegna, per 11 anni, a far disputare alla propria squadra tutte le partite di Campionato, amichevoli, di qualsiasi Coppa, Tornei Nazionali ed Internazionali, nonché gli allenamenti che si effettueranno nelle ore diurne e notturne.

Basta, ce n’è abbastanza. Queste non sono opinioni, sono fatti. E non si può più fare finta di niente. E perché Cellino si stia comportando così è evidente: vuole far ricadere le colpe sul Comune per ottenere uno sconto sui consistenti crediti dovuti all’amministrazione. Lo ammette lo stesso Cagliari Calcio nel fax inviato in via Roma appena martedì scorso, nel quale si comunicava la decisione di giocare a Trieste la gara con l’Inter, e si puntualizza che “è evidente che codesto Comune sarà chiamato a rispondere di ogni conseguenza pregiudizievole e sarà richiesto il risarcimento di tutti i gravissimi danni già subiti e subendi”.

Ma con lo spostamento della gara a Trieste (chiesto dal Cagliari alla Lega Calcio e non viceversa come qualcuno vorrebbe fare credere), Cellino non cerca solamente di risparmiare su quanto deve anche al Comune (già oltre tre milioni di euro). Dietro la decisione si cela (come ha ammesso il Cagliari Calcio) una “strategia aziendale”. Cioè, secondo il sindaco Zedda, fare incassi maggiori di quelli possibili al Sant’Elia, non perché il nostro stadio ha ora una capienza ridotta ma perché a Trieste sarebbe molto più facile attirare i tifosi dell’Inter e della Juve, due squadre che ora dovranno affrontare il Cagliari. Alla faccia dei tifosi sardi e degli abbonati.

 ***

La convenzione è stata data ai giornalisti ieri pomeriggio dal sindaco Zedda nel corso di una conferenza stampa (in alto trovate la prima parte, qui anche la seconda e la terza). Mai visto così determinato il sindaco. Preciso, incalzante, duro.

Zedda è stato chiaro: se Cellino non riporta subito la squadra a Cagliari il Comune si troverà costretto a stracciare la convenzione e chiedere i danni alla società sportiva. “Questo non vuol dire che i rossoblù non potranno giocare più al Sant’Elia”, ha precisato il sindaco, “ma solo che per farlo dovranno affittare lo stadio. Pagando ovviamente in anticipo”.

Zedda però è stato anche propositivo, rilanciando l’ipotesi della costruzione dello stadio nell’area di via San Paolo. “I tecnici del Comune sono pronti ad incontrare quelli del Cagliari. Se Cellino vuole veramente realizzare il nuovo stadio, noi siamo pronti a discutere con lui in tempi rapidissimi”.

Cellino adesso non ha più scuse, Zedda lo ha messo in un angolo. La posizione del Cagliari Calcio è indifendibile. Certo, poi ci sono i giornali amici, i professionisti dell’inverosimile pronti a negare l’evidenza e a raccontare una realtà che non esiste, a trasformare fatti inoppugnabili in semplici opinioni. Ma i cagliaritani sono stanchi e alle bugie iniziano a non crederci più.

 

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47 Comments

  1. E’ chiara! Le manutenzioni ordinarie e straordinarie erano a carico della Societa’! Inutili girarci attorno!
    Questo e’ il risultsto di decenni di abbandono!!!

  2. leggila bene la convezione . tutta la strttura in cemento armato e a carico del comune e diffida qualsiasi opera , ecco perche’ il comune ha messo le reti a sue spese ..

  3. Matteo says:

    Ciao a tutti, ho un dubbio: considerando il fatto che il Cagliari giocò a tempio nel 2003, e considerando che il punto dieci di questo documento mi sembra parli delle nuove tribune in tubi (bruttissime e vergognose) che ci sono dentro allo stadio, forse questo documento è stato stilato quando le curve erano gia in uno stato di avanzato degrado.

    Se così fosse gli altri punti impegnerebbero la società del Cagliari Calcio a mantenere lo stadio con manutenzione ordinaria e straordinaria nello stato in cui era quando è stato redatto il contratto (stato gia pessimo), per cui se le curve erano gia un casino non mi pare si possa imputare questa situazione a Cellino, perlomeno non sulla base di questo contratto. Certo ci sono altri problemi nello stadio e lo sappiamo bene, ma magari non tutti vanno imputati alla società.

    Io sono un tifoso e mi piacerebbe avere una idea chiara sulla situazione e mi piacerebbe sapere chi ha portato alla situazione del 2003 (S. Elia inagibile e tribune nuove), il Cagliari Calcio o la città di Cagliari? Mi piacerebbe molto leggere la convenzione precedente per completezza di informazioni prima di poter dare un giudizio sulla vicenda.

  4. carlo 76 says:

    Domanda : per il s. elia la concessione del dirittio di superficie è giuridicamente possibile ?
    Mi sembra il punto più importante per risolvere definitivamente la questione stadio.

  5. Callaghan says:

    Il pokerista Cellino non sta barando ma sta bluffando. Cioè sta cercando di far credere al giovane Sindigo avversario di avere il punto che non ha, spingendolo ad abbandonare la mano per potersi prendere tutto il piatto, cioè farsi costruire lo stadio con i soldi pubblici, in barba a tutte le leggi nazionali e comunitarie, e farselo dare in concessione a un canone irrisorio e intascarsi tutti gli introiti.
    Quando un giocatore di poker bluffa, il modo migliore per smascherlo è andare a vedere le carte subito, senza rilanciare. Se fossi il giovane Sindigo io individuerei le aree (via San Paolo??) e avvierei il procedimento a evidenza pubblica per la concessione del diritto di superficie. E così il pokerista Cellino sarà costretto a far vedere le carte e si scoprirà che non ha un €uro nè per pagare il diritto di superficie nè tantomeno per costruirsi lo stadio.

    • Pietro F. says:

      Quotone. E lo si faccia alla svelta che altrimenti il buffone continua a sparare boiate a salve…..

    • Francu says:

      Ceee se me lo farei un pokerino con cellino. Le vincerei sa domu di viale san vincenzo, la ghitarra dei diparpol, e un pacco di pennette rigate

  6. io sono io chi puo esserlo meglio di me ! says:

    ………..ma e mai possibile che non si riesca mai a starsene tranquilli……….che Cellino fosse un furbetto del quartiere lo si sapeva da sempre e quindi non meravigliamoci come delle pere cotte di tutto questo casino…..Bisogna solo svegliarsi prima…. non aspettare che il povero S.Elia finisse in questo stato di degrado…..Se qualcuno al posto di far montare le tribune in tubi faveva invece rimettere a posto le tribune in cemento non era cosa sbagliata, e poi perche non fu costruito prima un nuovo stadio…..magari dando a Cellino tutte le concessioni che servivano ? Mah …..probabilmente il nostro vecchio Sindaco ( vecchio di eta’ ma anche di idee ) potrebbe spiegarci molte cose !!!!!

    Comunque tanti Auguri di Buona Pasqua anche a lei Signor Cellino …………..A Massimo Zedda solo un incitamento …………….Evviva il Sindaco………

    PS : Sta avvicinandosi La Sagra di S,Efisio speriamo che dopo aver aiutato Cagliari in tante occasioni ci aiuti anche stavolta ….

  7. valley-man@email.it says:

    Forse vi è sfuggita anche un’altra cosa:

    Nella concessione l’articolo 14 – PENALE dice una cosa molto interessante:
    “… Resta inteso che il ritardo dei pagamenti oltre il 30° giorno comporta la REVOCA della concessione, la conseguente inibizione dell’uso del campo e costituisce in ogni caso, motivo di risoluzione ipso jure, salvo ed impregiudicato ogni diritto, azione o ragione del Comune per il risarcimento del danni patiti e patiendi”

    Quindi, non avendo pagato i canoni annui, la concessione doveva essere revocata da anni.
    A partire dall’amministrazione di Delogu che ora, allo stadio, siede accanto a Cellino.

  8. Supresidenti says:

    vito, ma la convenzione era già pubblica o è stata resa pubblica ieri?

  9. Pingback: Un po’ di chiarezza sulla questione stadio | Meglio di prima non ci basta

  10. carlo 76 says:

    il comune potrebbe concedere il diritto di superficie come è stato fatto a torino con la juve. La proprietà rimane al comune , la gestione viene affidata alla società .

    • Relativamente al Delle Alpi:
      L’impianto è stato di proprietà del Comune di Torino fino al giugno 2003, quando la Juventus Football Club ha acquistato per 25 milioni di euro il diritto di superficie sull’area dello stadio per la durata di 99 anni.

      secondo voi Cellino voleva tirare fuori soldi per il diritto di superficie del Sant’Elia?

      • sveglia….

        hai presente il paragone Torino-Juventus e Cagliari-Cagliari Calcio???
        non capisci proprio il senso delle cose!!!

        e poi Cellino se il comune gli lascia l’area e gli da i diritti che servono per poter finanziare un progetto così grande, i soldi li tira fuori perchè se ne farà tanti di più!!!

  11. Lo Garitmo says:

    Sempre peggio.. a Cagliari si dice “cummenti toccasa arrogasa..”
    Senta, per fare una bella cosa, perchè non pubblica pure la delibera comunale 44 del 16.7.2002 (“indirizzi fondamentali per una nuova convenzione per la concessione dello stadio”) allegato C alla convenzione e la delibera comunale 853 del 14.11.2002 (“approvazione schema di convenzione”) allegato D? Eppure sono parte integrante e sostanziale del contratto.

    Forse perchè in quelle delibere c’e’ scritto quali sono i veri motivi per i quali è stato necessario fare una nuova convenzione con il Cagliari Calcio?

    Un bravo giornalista le pubblicherebbe, no, non quelli dell’Unione che sono faziosi e complottari, quelli bravi, quelli come lei.
    Darebbe alla gente un informazione piu’ completa, non esaustiva certo, perchè per averla esaustiva bisognerebbe pure sentire le ragioni e vedere i documenti dell’altra campana, vabbè, ci saremmo comunque accontentati, vorrà dire che per avere quel tipo di informazione aspetteremo che qualcuno vinca il Premio Pulitzer.

    La convenzione va pure letta bene:
    L’art. 9 (manutenzione dell’impianto) “obbliga la Concessionaria a garantire la manutenzione ordinaria dell’intero impianto”, non si parla di manutenzione straordinaria, a parte il tappeto erboso (che per inciso negli anni precedenti era a carico del Comune, soldi pubblici risparmiati).

    L’art. 20 (manutenzione vie di esodo) prevede “l’impegno (non obbligo, sembra strano ma è diverso) di provvedere con opere sia ordinarie che straordinarie ad assicurare le vie di esodo”. Si parla di vie d’esodo, cioè scalinate, corrimano, pareti, cancellate, ecc. Ma se le tribune (che stanno sopra) stanno crollando per evidenti danni statici, cosa cappero c’entra il Cagliari? Quando a casa sua il soffitto crepa perchè la Sora Gina si è dimenticata il lavandino aperto a chi spettano i lavori di ripristino del suddetto soffitto?

    Gli è poi sfuggito, sempre tra le righe, il significato delle parole dell’art. 19:
    “..,fermo restando che (attenti) poichè il Comune di Cagliari sta predisponendo le procedure tecnico-amministrative per l’A D E G U A M E N T O (si legge?) dello Stadio S.ELia, gli effetti della stessa (convenzione) nei rapporti tra le parti verranno meno alla data di ultimazione dei lavori di ristrutturazione”.

    Ristrutturazione?, cioè, vojo di’, il Comune stava accingendosi a fare lavori di ristruttruazione, e perchè mai?
    Ma lo Stadio non era a posto? Ma questi lavori sono opere straordinarie, giusto? E allora doveva farle Cellino, giusto?
    Misteri.

    Addirittura comica la chiosa sulle ragioni della chiusura della Curva Sud, la cito:
    “..E la Curva Sud? Sapete perché è chiusa? Perché il tabellone luminoso è pericolante. Sì, avete capito bene: pericolante.”
    Ma pofforbacco, Biolchini, ma dove l’ha letto che è stata chiusa (nel 2002) per quel motivo? Tra le righe? Ah, si è vero, è tra le righe…

    Ma poi si decida Biolchini, un paio di giorni fa sosteneva che:

    “Non è vero che il Sant’Elia è inagibile” e ” Nessuno stadio in “condizioni disastrose” diventa agibile con una spesa di 200 mila euro (a tanto mi sembra ammonti l’intervento in corso)”.

    Adesso ha cambiato idea:

    “Avevate dubbi? Toglieteveli. Se lo stadio Sant’Elia è chiuso, fatiscente, addirittura per qualcuno pericolante, la responsabilità è tutta e solamente del Cagliari Calcio e del suo presidente, Massimo Cellino.”

    Biolchini io dubbi ne ho una marea, pero’, la prego, non me li tolga lei, aiuto…

    • …e poi c’erano le marmotte che confezionavano la cioccolata.

      • docpretta says:

        quando non si sa cosa rispondere un pò di sano umorismo non fa mai male..

      • ho risposto a più riprese su diversi post di questo blog…
        un po di sano umorismo è l’unica cosa che si può usare davanti a persone che continuano a negare un’evidenza schiacciante…
        le parole hanno un significato ben chiaro, è inutile cercare di dargliene un altro anche se, in questo campo, 20 anni di pdl in Italia hanno fatto scuola… continuare a negare che il Cagliari Calcio abbia il 99,9% di responsabilità su tutto quello che sta succedendo mi pare davvero un’offesa all’intelligenza propria e altrui…

        cordialità

    • Acronotau says:

      Bravo Lo Garitmo! Jai ndi scis 2 arrigas! mi hai proprio instillato il dubbio.
      ascó, un dubbio tira l’altro, ma la “manutenzione ordinaria”, secondo l’art. 9, quando l’ha fatta la Cagliari Calcio S.p.A.? cioè, a parte strexare per terra…

      Comunque, sicuramente il Presidente avrà già mosso i suoi avvocati e in quattro e quattr’otto mettererà alle strette custu piciokeddu.

      PS: speriamo che qualcuno li paghi questi avvocati…

    • Espò Nenziale says:

      Se gli anni che ho passato a studiare matematica non m’ingannano, ricordo che l’operazione inversa al “Lo Garitmo” è l’”Espò Nenziale”. Ed è proprio così che voglio chiamarmi perché la penso nel modo opposto della funzione logaritmica.
      Diciamo che tralasciando le forti critiche personali a Vito, leggo poca sostanza nelle sue parole.
      Leggo un pochino di confusione quando parla di manutenzione ordinaria e straordinaria.
      Stessa cosa quando parla delle gradinate costruite nel vecchio stadio quando dice che“Ma se le tribune (che stanno sopra) stanno crollando per evidenti danni statici, cosa cappero c’entra il Cagliari? ” Come se quelle tribune facessero parte di Monte Urpinu e non dello Stadio stesso concesso alla Cagliari Calcio.
      “Quando a casa sua il soffitto crepa perchè la Sora Gina si è dimenticata il lavandino aperto a chi spettano i lavori di ripristino del suddetto soffitto?”, provi a sparare che tipo di manutenzione si tratta? Comunque, credo che non ci voglia uno studio legale associato per capire che ci sono tutte le condizioni affinché il Comune possa strappare, seduta stante, quello straccio di convenzione. Chi ha mangiato gratis in tutti questi anni ha un conto da pagare, non domani ma subito!

  12. Anonimo says:

    Zedda dimostra di essere un vero sindaco,speriamo solo che il Cagliari ri…giochi a S.Elia in attesa del nuovo stadio.

  13. Giovanni Dore says:

    Grazie Vito hai fatto un ottimo servizio all’informazione sulla vicenda. Ora che il bluff è smascherato dobbiamo pensare al futuro. Ecco una sintesi della mia proposta.
    Bene Zedda via subito la vecchia convenzione, poi emetta un’ordinanza nei confronti del Cagliari per giocare in città.
    http://www.castedduonline.it/cronaca/dore-diamo-il-santelia-a-un-comitato-con-gigi-riva-presidente/16609

  14. Mi sorprende il fatto che la notizia non sia ancora finita sui giornali nazionali…

    • ha sorpreso pure me… soprattutto vista la visibilità del cagliari calcio, di cellino e dello stesso Zedda… aspetto sabato per sentire cosa dicono quelli di Sky (schierati regolarmente con cellino)…

  15. Ma il Sig. Zedda e il Sig. Biolchini l’Art. 9 della presente convenzione lo hanno letto?
    E il capitolato speciale per la manutenzione ordinaria dello stadio S.Elia?
    Perchè li è detto a chiare lettere che lo stato di degrado dello stadio è da imputarsi esclusivamente al Comune!
    Mentre l’Art.20 citato dal Sindaco, tratta solo delle vie di esodo (come da titolo) e non dell’intera struttura.
    Perchè leggete solo le pagine che vi interessano?

    Quanto alle inadempienze di Cellino invece, ce n’è sicuramente più d’una, e quindi effettivamente la convenzione può essere stracciata in qualsiasi momento, ma per piacere, smettetela di dare la colpa a Cellino se lo stadio sta cadendo a pezzi.

    • Tutto balla sul termine concessionaria…
      Zedda dice che la concessionaria è la Cagliari Calcio, in quel caso ha ragione e io faccio mea culpa… Sono sicuro che ha dato il documento in pasto a gente molto più preparata di me

      • Stefano reloaded says:

        Non lo dice Zedda, lo dice il titolo del documento sotto le scritte “REPUBBLICA ITALIANA” e “COMUNE DI CAGLIARI”.
        A ballare al K2.

      • Neo Anderthal says:

        Ben detto, Stefano. E aggiungo:

        http://www.youtube.com/watch?v=oy4iu-qYveY

      • efisio erriu says:

        concessionario[con-ces-sio-nà-rio] s.m. (f. -ria; pl.m. -ri)
        • Chi ha ricevuto una concessione dalla pubblica amministrazione: la c. della pubblicità; chi ha un’esclusiva di vendita SIN rivenditore: il c. di una casa automobilistica
        • Anche in funzione di agg.: impresa c.

    • hai mai visto la cagliari calcio spa effettuare una tinteggiata alle strutture del sant’elia???…
      sei in grado di stabilire se la manutenzione straordinaria che ora si è resa necessaria non dipenda dal fatto che non si è mai fatta quella ordinaria???…
      hai letto anche che la manutenzione del tabellone luminoso spetta interamente alla cagliari calcio???…ti risulta in funzione???…
      e le vie di esodo per colpa delle quali si è arrivati alla chiusura di alcuni settori ti risultano in sicurezza???…
      tra le balle raccontate dal cantastorie celliNo c’è anche quella che le spese per il manto erboso sostenute dalla società fossero di competenza del comune…dalla convenzione si evince il contrario…
      il sant’elia è un bene pubblico mentre la cagliari calcio una società privata, ed è arrivata l’ora che quest’ultima paghi i danni che ha causato alla collettività…

    • a me sembra che l’articolo 9 dica altro… ad ogni modo ci sono tanti altri articoli oltre all’art.20 in cui è EVIDENTE che la manutenzione ordinarie e straordinaria spettasse al Cagliari Calcio, così come spettava al cagliari calcio riparare i calcinacci… dalla lettura del documento le responsabilità del Cagliari Calcio sono ancora maggiori di quelle che si pensava all’inizio.

      Se poi Cellino ha davvero adempito ai suoi obblighi e di più non poteva fare, avrà di sicuro tutte le fatture dei lavori fatti in questi 10 anni…

    • Già. Peccato che nel Sant’Elia le tribune e le gradinate, e quindi l’intera struttura siano un unicum inscindibile con le vie di esodo (che sono anche vie d’accesso). Per intenderci, i gradini per accedere alle gradinate, le rampe di scale e i sottopassi delle curve per accedere alle tribune in metallo sono vie di esodo. I pilastri che sorreggono l’anello superiore stanno sopra queste vie di esodo. Rimane ben poco, nello stadio, la cui manutenzione ordinaria è di competenza del Comune, come da Articolo 9. Su una cosa però ti do ragione: se Cellino ha mancato impunemente per 11 anni è grazie a gente come Dal Cortivo, Delogu e Floris, quindi la colpa non è solo sua. Questa non è però una ragione perché Zedda continui a tapparsi gli occhi. L’anello al naso non c’è più.

  16. efisio erriu says:

    Dubito che i Cagliaritani non si fidino più di Cellino innamorati come sono di questo personaggio tutto amuleti e colpi di testa.
    Daranno la colpa a Zedda, senza aver capito una mazza.
    Come sempre.

  17. Neo Anderthal says:

    Negli USA è successo diverse volte che una squadra sportiva -per esempio nel basket i Lakers, da Minneapolis a Los Angeles- si spostasse a seguito della vendita del club o delle decisioni dei proprietari.
    In Italia, per fortuna, no.
    Io vorrei almeno una cosa: che il nome “CAGLIARI” restasse a Cagliari, perché è un patrimonio, almeno quello, che appartiene alla cittadinanza tutta e che quindi è indisponibile per operazioni dubbie.
    In altre parole io credo giusto che sia autorizzato l’uso del nome della nostra città -esattamente come un marchio depositato sottoposto a copyright- solo a squadre, prodotti, iniziative site e/o operanti in loco.
    Mi pare di ricordare che una analoga contestazione sia stata avanzata da Capri nei confronti di una azienda che aveva scelto il nome dell’isola -mi sembra fosse per una sigaretta- come denominazione per un prodotto.
    Ovvero: se Cellino vuole portare la squadra altrove rinunci al nome Cagliari. Provi a chiamarla Cellinia.

  18. Grazie Vito e bravo Massimo (Zedda, naturalmente)!!!

  19. quintale says:

    Da un lato lo stile italiota del mi hanno offeso, l’aria in questa città è irrespirabile, se non mi amano me ne vado ma siccome il pallone è mio lo porto via e nessuno gioca più…..dall’altra un Sindaco finalmente deciso ed efficace nella comunicazione. Vuoi vedere che ci toccherà ringraziare Cellino per aver scatenato il nostro Massi a forza di saliva nel naso ? Ajò Presidè, non sei antipatico a priori ma questa volta ti hanno spriato…prendila con stile, dai. Paga e resta con noi, sei un perfetto presidente in stile kiagliaritano. Continua a farci divertire ma abbuccasapilla

  20. ZunkBuster says:

    Non so quanto Cellino sia il “boia” della situazione o sia stato, in realtà, usato. Non senza colpe, ovvio. Ma non puzza di ultima disperata manovra della destra cittadina, magari quella economica più che quella politica ormai allo sbando, magari non solo quella cittadina, per tentare di screditare un Sindaco che ultimamente non sbaglia una mossa e che magari, vista la generale crisi di legittimazione e di leadership della nostra classe politica, potrebbe puntare a obiettivi ben più alti (the sky is the limit, come dicono gli americani)? Anche se Massimo è una persona seria e credo che onorerà fino in fondo l’impegno che ha preso con la città per almeno 5 anni.

  21. Ishmael says:

    Ma quindi il fatto che gli allenamenti si tengano ad Assemini non è già una violazione degli accordi?

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