Cagliari

Ci scrive Giovy: “Ma l’avete visto lo spot dei Brotzu sui trapianti? La malattia e il dolore trattati in maniera umiliante”. Ecco il video!

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=acyce5KDmyg]

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Gentile Vito Biolchini,  vorrei segnalarle, sperando nell’indignazione sua e dei lettori di questo blog, lo spot sulla donazione d’organo prodotto dall’Ospedale Brotzu di Cagliari dal titolo “Trapiantiamo felicità” e scaricabile da Youtube. Non ho mai visto, e spero di non rivedere mai più, la malattia e il dolore trattati in questo modo umiliante e ripugnante. Credo e spero che concorderà dopo la visione.

Giovy

***

Sono rimasto sconcertato. Al di là di una evidente qualità formale, lo spot mi sembra di una pochezza evidente. Più che umiliante e ripugnante, direi proprio inutile. Voi cosa ne pensate? (vb)

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198 Comments

  1. Cristina says:

    Lo spot e’stupendo

  2. Forse non immaginate neppure quanto sia importante per le famiglie dei dontori vedere che il dono più importante fatto da un loro caro ha portato vita e felicità non solo dolore.Forse prima di parlare dovreste fare un giro nei centri trapianto e conoscere le famiglie dei donatori.

  3. Giovanni Battista Pusceddu says:

    Ho visto “Trapiantiamo felicità” solo recentemente senza sapere nulla delle variegate quanto accese reazioni che ha generato.

    L’ho visto per la prima volta con vicino mio figlio di 7 anni … lui ha capito prima di me che “(sue testuali parole) …sono tutti molto contenti perché il trapianto non fa morire le persone… certo che sono contenti!”.

    Io, che non ho 7 anni, ho avuto la conferma che la sua innocenza gli ha permesso di capire subito e con semplicità cosa fosse quel video: un piacevole, quanto efficace… inno alla vita!

    E allora… grazie e complimenti a chi l’ha prodotto!

  4. Marina says:

    Non lo trovo offensivo e il fatto che gli stessi trapiantati abbiano partecipato al video dimostra che loro stessi non si siano offesi ed anzi abbiano voluto dimostrare la loro gioia. Andava inteso come un inno alla vita dovete necessariamente fare polemica su tutto e soprattutto chi fa questo piagnisteo? coloro che non sono affattto trapiantati !!!

  5. Addetto says:

    L’apporto al successo dei trapianti d’organo si ha il dovere di darlo senza sbandieramenti, senza esibizione del dolore e anche senza esibizione di gioia. Le ripeto, ma temo sia inutile, che quelli che giudicano umiliante quel video non sono i sostenitori dell’orrore come lei scrive imprudentemente. In generale sostengono una visione non ridanciana della donazione e del trapianto. Cordiali saluti

    • daniela says:

      Grazie, per aver riassunto in poche righe ciò che tutti noi (che non sosteniamo l’orrore (?), ma giudichiamo solo inopportuno quel video) pensiamo: come ho già espresso in precedenza, la nostra gioia per la nuova occasione di vita dei nostri cari, non ci fa dimenticare la necessità di compostezza di fronte al dolore, alla morte e, con tutta sincerità, all’incertezza che grava sui nostri cari. Mio fratello è stato trapiantato 10 anni fà: trapiantato, non miracolato. Molti dopo di lui sono stati trapiantati: alcuni hanno rigettato, alcuni sono morti… e a loro che ho pensato guardando quel video.

  6. Addetto says:

    “Per chi ama l’altro genere consiglio di pagare Dario Argento che saprà fare di sicuro uno spot truculento, dove il dolore sia esibito con lacrime e urla di disperazione”.
    Ecco un esempio, questo sì, perfetto di superficialità maleducata che danneggia l’idea stessa del doloroso cammino che porta al trapianto.
    Già, perché è profondamente maleducato pensare che chi non è d’accordo con il video del trapianto-balletto vorrebbe al posto del trenino uno spot dell’orrore con “lacrime e urla di disperazione”. E’ maleducato e, oltretutto, falso.
    Personalmente vorrei soltanto che, una volta tanto, lo “spettatore” non venisse considerato un idiota incapace di elaborare un pensiero complesso e capace solo di capire danze, canti e scherzi, messaggi semplici e, secondo questa mentalità da drive-in, anche un po’ primitivi così non ci si rompe le scatole a usare la testa.
    Gentile Anonimo, il suo è forse il messaggio più offensivo e irrispettoso del dolore tra i tanti che, almeno, non nascondevano la maleducazione dietro un finto ragionamento.

    • Anonimo says:

      Grazie per il maleducata ! Ma sappia che avendo avuto in famiglia un trapiantato ho percorso con dolore , ansia , speranza e finalmente grande gioia la riuscita del trapianto del mio familiare . Dunque conosco molto bene quel doloroso cammino che viceversa molti in questo forum non conoscono e non auguro loro di conoscere mai! Parlo perciò con cognizione di causa e non con superficialità di aria fritta , e trovo semmai offensivo e irrispetoso il suo giudizio : la mia ” mentalità da drive-in un po’ primitiva” elabora messaggi semplici , la sua invece, molto più complessa che messaggi elaborerebbe per la campagna pro donazione? Vogliamo finalmente essere costruttivi e propositivi e scrivere quali messaggi ci piacerebbe vedere, leggere, sentire per sensibilizzare la gente affinchè doni i propri organi? Se si continua ad esternare il proprio disappunto per il video del Brotzu, o il plauso per chi l’ha ideato, possiamo andare avanti per mesi senza arrivare a nient’altro che non sia insultare chi la pensa diversamente da noi ,proprio come ha fatto lei. Darmi della maleducata non aggiunge nulla di propositivo alla discussione .Proponga quali sono i modelli di comunicazione che vorrebbe si utilizzassero per la campagna pro donazione e faccia un vero ragionamento in proposito dato che io ho fatto un finto ragionamento.Gentile Addetto , dia il suo apporto anzichè criticare pesantemente quello degli altri.

  7. LA DONAZIONE DEGLI ORGANI è LA COSA PIù BELLA CHE SI POSSA FARE ED IL TRAPIANTO UNA MAGNIFIACA INVENZIONE..PENSO SIA UNA GIOIA SIA PER I PAZIENTI, FAMILIARI SIA PER I MEDICI CHE LO EFFETTUANO,,,IL VIDDEO MAGARI è UN Pò LUNGO E NOIIOSO MA NN METTE DI CERTO IN DUBBIO LA PROFESSIONALITà DI QUESTE PERSONE NELLO SVOLGERE IL PROPRIO LAVORO..NON CAPISCO LE POLEMICHE…

    • Mapina says:

      Diamo per scontato che tutti ma proprio tutti in Italia siano ben informati sulla donazione degli organi e siano pro donazione? Che tutti ritengano cosa buona e giusta donare “se stessi” al momento del decesso per far rivivere altri? Magari fosse ,ma sappiamo bene che non è così : la campagna d’informazione e sensibilizzazione è molto carente in Italia ! E molte , moltissime persone sono contrarie a farsi espiantare gli organi al momento del decesso o negano la donazione di quelli dei familiari che non hanno espresso la loro volontà in vita.E allora,dato il fatto che sempre più numerosi sono gli internauti e che uno spot “dirompente ” come quello scelto dal Brotzu ha acceso finalmente i riflettori su un problema etico e morale di importanza vitale , quale mezzo di comunicazione preferiamo scegliere per sensibilizzare il maggior numero di persone a donare i propri organi ?Sarebbero efficaci i manifesti per strada dai quali facce lugubri e disperate ci supplicano di donar loro i nostri organi?O ci piacerebbe vedere altrettanto lugubri filmati girati negli ospedali dove i pazienti imprecano per non aver ricevuto l’organo necessario alla sopravvivenza e sono destinati ad una morte certa in pochi giorni ?
      “Pubblicizzare ” l’urgenza di diventare donatori è indispensabile : si tratta di scegliere un mezzo di comunicazione che faccia centro , che sia propositio e positivo , che “mostri “il risultato del trapianto che è una possibilità di vita nuova e dunque di gioia che può essere espressa ballando e cantando ! Questo ha fatto il video del Brotzu .
      Per chi ama l’altro genere consiglio di pagare Dario Argento che saprà fare di sicuro uno spot truculento, dove il dolore sia esibito con lacrime e urla di disperazione .
      Mapina

      11 ottobre 2011

    • Addetto says:

      Manu, insisto, nessuno ha parlato di scarsa professionalità a proposito di chi lavora ai trapianti. Lei non capisce le polemiche, ma personalmente non arrivo a capire il suo messaggio. Si parlava d’altro.

  8. Addetto says:

    Chiedo agli esperti di comunicazione che hanno partecipato alla discussione cosa significhi essere contro la “cultura della morte” di cui ho letto in un comunicato. E di chi sarebbe appannaggio questa cultura della morte? Di chi trova ripugnante il video balletto macabro?
    Invece chi danza gioiosamente qualche piano sopra la Rianimazione è per “la cultura della vita”? Magari qualcuno dirà che anche questa è comunicazione. A me non pare. Se per “cultura della vita” il comunicato intende essere favorevoli allla donazione e al trapianto, allora è evidente che siamo favorevoli in tanti. Se intende invece sostenere il balletto dei trapianti allora sono ben contento di non far parte di quella “cultura” che, a mio avviso, con la vita non c’entra un fico secco.

    • Anonimo says:

      Diamo per scontato che tutti ma proprio tutti in Italia siano ben informati sulla donazione degli organi e siano pro donazione? Che tutti ritengano cosa buona e giusta donare “se stessi” al momento del decesso per far rivivere altri? Magari fosse ,ma sappiamo bene che non è così : la campagna d’informazione e sensibilizzazione è molto carente in Italia ! E molte , moltissime persone sono contrarie a farsi espiantare gli organi al momento del decesso o negano la donazione di quelli dei familiari che non hanno espresso la loro volontà in vita.E allora,dato il fatto che sempre più numerosi sono gli internauti e che uno spot “dirompente ” come quello scelto dal Brotzu ha acceso finalmente i riflettori su un problema etico e morale di importanza vitale , quale mezzo di comunicazione preferiamo scegliere per sensibilizzare il maggior numero di persone a donare i propri organi ?Sarebbero efficaci i manifesti per strada dai quali facce lugubri e disperate ci supplicano di donar loro i nostri organi?O ci piacerebbe vedere altrettanto lugubri filmati girati negli ospedali dove i pazienti imprecano per non aver ricevuto l’organo necessario alla sopravvivenza e sono destinati ad una morte certa in pochi giorni ?
      “Pubblicizzare ” l’urgenza di diventare donatori è indispensabile : si tratta di scegliere un mezzo di comunicazione che faccia centro , che sia propositio e positivo , che “mostri “il risultato del trapianto che è una possibilità di vita nuova e dunque di gioia che può essere espressa ballando e cantando ! Questo ha fatto il video del Brotzu .
      Per chi ama l’altro genere consiglio di pagare Dario Argento che saprà fare di sicuro uno spot truculento, dove il dolore sia esibito con lacrime e urla di disperazione .

  9. L’enciclica del Presidente dell’Ordine dei Medici è magnifica. Non ho capito bene quando dice che siamo “effervescenti protagonisti del mondo” o roba del genere. Effervescenti, in effetti, sembravano i ballerini del Brotzu. Un po’ meno effervescente appare il comunicato dell’Ordine che si ostina a difendere chi non ha bisogno di difesa visto che tutti hanno manifestato stima verso il dottor Frongia. Ma il Presidente dell’Ordine, con una tiritera sul sacrificio, il lavoro, la dedizione, la generosità e lo spirito di sacrificio sembra alla commemorazione dei medici morti sul lavoro. Pochi, per fortuna.
    Così provoca un danno al dottor Frongia che invece è stato misurato. Ed è rimasto sul pezzo, come dicono i più progrediti,
    Stavamo parlando di un problema di ordine etico che dovrebbe interessare il Presidente dell’ordine. Come si deve comunicare la malattia e la cura? Provi a discutere di questo e ad esprimere un effervescente parere sul video. Se i comunicati glieli leggono i comunicatori del Brotzu, quelli del filmino, glielo riscrivono con un tono più moderno, più americano. Quella è la comunicazione che va bene oggi. Si ammoderni, dottor Ibba. In America è tutta un’altra cosa.
    Con simpatia.

  10. Massimo Manca says:

    AZIENDA BROTZU: ORDINE MEDICI CAGLIARI DIFENDE SPOT SU TRAPIANTI
    (AGI) – Cagliari, 11 ott. – Il presidente dell’Ordine dei medici della Provincia di Cagliari, Mondino Ibba, interviene nella polemica sollevata dalla vicesegretaria regionale del Pd, Francesca Barracciu, sullo spot pro trapianti girato nel reparto di Urologia dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari e pubblicato su YouTube. “Un trapianto puo’ restituire la felicita’ perduta e questo e’ un messaggio forte che si deve trasmettere a chi puo’ essere un potenziale donatore e a chi puo’ essere uno sfortunato ricevente”, afferma Ibba, in una nota, in cui loda il lavoro del primario, Mauro Frongia, “persona seria e schiva, quanto competente e modesta”. “Non mi ha sorpreso il tentativo di speculazione politica fatto da certa parte”, prosegue il presidente dell’Ordine dei medici di Cagliari ed ex consigliere regionale socialista. “Peraltro, quando non si e’ capaci di parlare di politica e dei gravi problemi che attanagliano l’Italia e la Sardegna, si cerca di dare valore al pettegolezzo. Chi ci vuole dipingere come anonimi e inanimati tecnici della sanita’, ha di noi una concezione che non corrisponde piu’ ai tempi che stiamo vivendo. Noi siamo soggetti attivi e dinamici, effervescenti protagonisti del mondo in cui viviamo e che contribuiranno a creare, assieme ai nostri collaboratori, i malati e le loro famiglie. Curiamo sempre, spesso guariamo, consoliamo quando non possiamo guarire, ma sempre cerchiamo di innestare gioia e felicita’, soprattutto nei casi in cui sembra che la vita tende piu’ facilmente a sfuggire”.
    Ibba evidenzia come non ci sia “niente di ridicolo ne’ di deprimente nel lavoro degli urologi trapiantisti del Brotzu, ma anzi serieta’ e professionalita’”.(AGI) Red-Rob

  11. Pingback: Video del Brotzu, un caso di scuola per chi si occupa di comunicazione: l’errore fatale è stato metterlo su Youtube « vitobiolchini

  12. Massimo says:

    E c’è anche il sondaggio 🙂 . Si potrebbe scrivere un saggio su come hanno inizialmente sollevato il caso i media, sulla cronaca dei giorni immediatamente successivi e fino ad arrivare oggi. Evvaiiiiii, triplo salto mortale carpiato!!

    http://www.unionesarda.it/SondaggioRisultati.aspx?id=238228

    • mapina says:

      Giovy ha una ripugnante e distorta visione della morte e della vita ! Ricevere un organo ed esternare felicità per la vita ritrovata è per Giovy ripugnante: il trapiantato dovrà vivere il resto della sua vita in gramaglie, pensando di essersi “impossessato ” di organi (e quindi della vita)altrui !Il filmato del Brotzu la offende perchè giudica impudica,offensiva,umiliante la mostra della felicità da parte di un trapiantato per la nuova vita regalatagli dal donatore (insisto sul “regalata” perchè nessun medico è autorizzato all’espianto se non col consenso lasciato scritto dal donatore o dalla sua famiglia)! Ha pure un distorto senso della morte perchè il donatore ,o chi per lui,ha compiuto il più alto gesto di generosità nella consapevolezza di far rivivere coi suoi organi un gran numero di persone , di “resuscitare ” in esse , dando un senso alto alla sua vita ma anche alla sua morte.E dall’aldilà sorriderà se è riuscito nel suo intento…..Giovy appartiene alla schiera dei disfattisti ,oppositivi , negativi tout court ! Tutti i messaggi studiati per” pubblicizzare” i trapianti d’organo, il buon esito di questi (ecco l’obiettivo dei balletti scandalosi , offensivi e umilianti….)e per sensibilizzare la gente a donare meritano un plauso!Mi complimento con l’ideatore del video e mi auguro che questo abbia nel tempo l’efficacia sperata, che riesca a trascinare i riottosi e gli indecisi a scegliere la donazione per dare un senso alto alla propria morte oltre che alla vita.

  13. Giovanni says:

    BALLIAMO ANCHE NOI SOSTENENDOLI! 🙂

    replica di Emanuele Sanna a Francesca Barracciu

    “La polemica sul video della Divisione Urologia del Brotzu di Cagliari a favore della donazione di organi sta assumendo aspetti grotteschi e politicamente disarmanti”: lo dice in una dichiarazione il pediatra Emanuele Sanna, ex assessore regionale alla Sanità. “Dispiace -aggiunge Sanna – che a capeggiare le critiche più virulente e poco ponderate ci sia la mia amica Francesca Barracciu che si è spesso contraddistinta per battaglie molto incisive in difesa dei presidi sanitari pubblici. Il video ovviamente può essere esteticamente criticato, ma usarlo come una clava per una stucchevole polemica politica o peggio ancora considerarlo un insulto alle sofferenze dei malati mi sembra – sotiene Sanna – francamente inaccettabile”. Sanna si rivolge direttamente alla Barracciu: “Cara Francesca, nel video hanno ballato trapiantati finalmente felici, medici, infermieri e familiari di donatori al solo scopo, a me sembra, di sollecitare una straordinaria mobilitazione umana e civile per sconfiggere la cultura della rassegnazione e della morte. Gli operatori sanitari che hanno ispirato e animato quello spot per la vita sono un’eccellenza e un vanto della medicina sarda. Balliamo anche noi con loro sostenendoli e – conclude Sanna – ringraziandoli assieme a tutti quelli che in ogni corsia degli ospedali sardi lavorano incessantemente per rendere più sicura e più felice la nostra vita”.

    • Pietà, vi prego. Stavamo bisticciando con serenità. La nostra micropolitica, le correnti del Pd, no, per pietà.

    • spigolo says:

      il fatto che emanuele sanna si schieri pro video per me è un ulteriore argomento contrario.

  14. ora che tutti i tasselli della vicenda sono chiari il mio giudizio (inizialmente avevo definito il video “troppo leggero” per una faccenda come quella dei trapianti) è cambiato. è un buon video, considerato che con 300 euro si è parlato di trapianti in tutta Italia. Usa un tipo di comunicazione di livello popolare (lo spettacolo con le persone normali) che spopola nelle tv mainstram e non solo, vedi i flash-mob organizzati ovunque e per qualsiasi argomento. Ed è il motivo per cui l’ho considerato leggero, non amando questo tipo di spettacolo. MA, oggettivamente i messaggi oggi corrono soprattutto con queste fattezze, che mi piaccia o no.
    Ciò che non capisco è il voler, da parte di qualcuno, estendere d’ufficio la propria reazione di “persona offesa dal video” a tutti quelli che hanno subìto un’esperienza dolorosa in un ospedale. Ma anche qui ci vedo un lato positivo, visto che ora tutte le persone “offese” potranno raccogliere 300 euro e fare un loro video in cui finalmente si sbugiarderà questa ignominiosa farsa dell’ospedale circo. E, visto che ci siamo, basta anche con le barzellette su ospedali, matti e carabinieri, e tutte le persone che hanno a che fare con il dolore.

  15. Gentile signor Zorcolo, lei ha perfettamente ragione e ha centrato l’argomento con precisione, per restare in tema, chirurgica. L’esempio che lei riporta calza a pennello.
    Il dottor Frongia non è, come si è detto, in discussione. Neppure è in discussione l’onestà di chi lavora nei nostri ospedali pubblici. Inoltre, come ricorda l’OMS nelle sue classifiche annuali l’assistenza sanitaria italiana – che non è esattamente quella sarda – è costantemente tra le prime al mondo e dunque neppure questo di discute anche se va detto che la Sardegna insegue altre regioni e spesso arranca. Ad esempio nelle donazioni non è messa molto bene, ma mantiene, diciamo, le posizioni. Il problema di quel filmato è un altro ed è un problema non da poco.
    Vede, gentile signor Zorcolo, lei porta l’esempio di un ospedale americano, ossia quello di un paese dove una visione della medicina e dell’assistenza ai malati è totalmente differente da quella dei grandi paesi europei ed è fondata in grande parte sull’iniziativa privata,la medicina delle assicurazioni, spesso di altissima qualità, controllata e regolata da parametri di qualità ( il sistema degli accreditamenti di un reparto risale al 1912) sin dalle origini. Ma non accessibile a tutti. Il sistema, come è noto, è stato da poco riformato perché eccessivamente fondato sul profitto e non si poteva dire un welfare, ossia un sistema che aiuta il malato
    Quel filmato, insomma, viene da un modo di considerare la medicina e le cure riducibile a pubblicità proprio come qualsiasi altro prodotto, perché in questo caso il prodotto è la malattia. La malattia, in quel mondo, produce profitto, con tutto quello che ne deriva. Pubblicità e marketing sono applicabili alla sofferenza e alla morte.
    Insomma la malinconia e lo sdegno che ho riprovati vedendo ancora una volta le immagini del balletto al Brotzu provengono proprio da qua, da questa visione pubblicitaria della malattia, dall’esposizione televisiva del dolore. Quella televisione che per l’audience giustifica ogni mezzo.
    È pleonastico affermare che il trapianto è una cosa buona e giusta e che ridà vita. Evidente, ovvio.
    È meno naturale vedere balli e trenini di medici e infermieri dimenticando che occorrerebbe essere composti e non esultare lanciando fogli per aria e saltellando come se ci fosse Mary Poppins in Ospedale. E il motivo per il quale occorre compostezza è, lo ripeto, l’ineludibile presenza del morto. Quel trenino funziona con la morte e per questo ripugna vedere tanta festa.
    Non credo, infine, che sia condivisibile l’opinione di chi sostiene che siccome, a partire dall’articolo sulla Nuova Sardegna, passando per questo meritevole blog, si è parlato di trapianti sino ad arrivare a un Tg nazionale e sul Corriere, allora la missione è compiuta.
    Non è un motivo di vanto perché chi osserva i fatti ha visto che ha, prevalso il disgusto. E la regola ” parlate male di me, purché ne parliate” vale per un attore, ma non per un malato.
    Noi in quel filmino abbiamo fatto gli americani e non è roba per noi. Noi, come ha ricordato il dottor Frobgia, operiamo anche chi non ha soldi.
    La cultura dell’atto complesso donazione-trapianto si porta avanti con le conoscenze e le capacita che possediamo ( bravi nei trapianti e scarsini nelle donazioni) e in proporzione alla comunità nella quale operiamo, che non è quella americana. E se qualcuno vuol “fare l’americano”, come è accaduto, obietteremo in tanti, così come è avvenuto in questa occasione. Cordiali saluti.

    • Luigi Zorcolo says:

      Caro/a Giovy, dopo aver letto le dichiarazioni del papa’ di Elisa, presidente di una associazione di familiari di donatori e dopo aver letto la lettera del primario Frongia su questo blog, oltre che le dichiarazioni di diversi trapiantati, sono ancora piu’ convinto che lei sbagli nel suo giudizio sul video. E comunque, potra’ non esserle piaciuto ma le chiedo ancora una volta a quale titolo puo’ dire che e’ offensivo verso chi dona o verso chi riceve. 

      Riguardo al suo discorso sul sistema americano le vorrei fare alcune precisazioni. Ho messo quei due link a video americani semplicemente per mostrare che si tratta di un’iniziativa non nuova. 
      Lei giustamente sottolinea la differenza tra i due sistemi, evidenziando che gli ospedali americani devono farsi pubblicita’ x guadagnare e dicendo che speculano sulle malattie. 
      In realta’ non e’ corretto dire che il prodotto da pubblicizzare e’ la malattia, semmai e’ la cura.
      Mi pare pero’ che tutto cio’ non abbia nulla a che vedere con il video in questione. 
      Nel video nostrano il prodotto che si vuole pubblicizzare non e’ il trapianto in se o l’organo che viene donato, ma solo e soltanto LA FELICITA’ che viene regalata da una persona sfortunata andata incontro a morte ad altre persone che in tal modo diventano piu’ fortunate e piu’ felici. 
      E’ solo un messaggio, e come tale va preso. Stia tranquillo/a, in nessun ospedale vedra’ per davvero treni e balletti alla Mary Poppins. Sappiamo tutti (o forse no) che quando in quei reparti c’e’ un trapianto nessuno balla, nessuno ride e nessuno si diverte. Semplicemente, ognuno fa al meglio la propria parte per cercare di dare un senso alla morte assurda del donatore!!

      • Gentile signor Zorcolo, purtroppo non è sbagliato dire che “il prodotto” è la malattia. Ciò che muove la macchina è la malattia. E se vuole, ma ci allontaniamo dal tema del filmato, le dimostro come rimborsando le prestazioni si spinga il sistema a moltiplicare la malattia. Ma questo non c’entra con il video, sia chiaro. Così come non c’entrano le ovvietà sul trapianto che salva vite o l’onestà del dottor Frongia che è indiscussa oppure le sue capacità. Le ripeto che non si balla al piano di sopra mentre si soffre al piano di sotto. Non dimenticherei tutti quelli, e sono a mio avviso la maggioranza, che hanno storto il naso vedendo quelle immagini desolanti. Provi a ricordare “piacer figlio d’affanno” e rilegga tutto il canto. Quella è la chiave giusta, a mio parere. Non comprendiamo gioia senza aver conosciuto il dolore. Non esiste la sola felicità. Sopratutto nel trapianto. Ecco perché è scandaloso il balletto inscenato. Saluti cordiali.

  16. Trovo la polemica sterile, sensibilizzare è importantissimo e questi splendidi angeli trapiantano veramente anche felicità. Quindi da parte mia un grazie a tutti voi ma soprattutto un grazie a quelle famiglie che, in un momento così tremendo, trovano la forza di fare un gesto splendido, un gesto di generosità assoluta. Nessuno muore per salvare qualcuno ma si cerca di trarre qualcosa di buono da un tragico evento io per ora ho ricevuto ( il mio ragazzo è stato trapiantato di cuore meno di due anni fa ) e se qualcosa di tragico accadesse a me sono pronta a donare e a offrire così a qualcun’altro una possibilità di vita.

  17. Anonimo says:

    Direi simpatico, sdrammatizza…magari un po troppo lungo!

  18. tore frau says:

    Il personale medico e infermieristico di quel reparto è molto preparato e serio. il video è simpatico. Dov’è il problema ?

  19. Notonlyeyes says:

    Mio Padre ha fatto 1 anno e mezzo di dialisi e da 6 mesi è Trapiantato, proprio in quel reparto…Chi Commenta questo Video in modo negativo, mi dispiace dirlo, ma non capisce (ignoranti che ignorano) questo “Mondo”…Chi Commenta questo Video in modo negativo, dovrebbe farsi un esame di coscienza e aprire gli occhi su questa Società che distorce la “Realta” per i propri interessi…Il Video ha lo scopo di promuovere la Campagna per la Donazione degli Organi e sensibilizzare tutti a compiere questo gesto salva vite…by Notonlyeyes

  20. Pingback: Continua la polemica per lo spot del Brotzu

  21. A me il video piace. Piace l’idea e, se è vero che è costato una cazzata (e non ho dubbi per non crederlo), desidero fare i complimenti a chi l’ha pensato e realizzato. Ritengo che la vera tristezza sia vedere per forza il marcio ovunque, inventandoselo magari quando non c’è. Questa malattia – e non c’è trapianto che la curi – si chiama ideologia e preconcetto e miete vittime da secoli. C’è anche un’altra malattia che miete vittime da ancora più tempo e si chiama “Chiesa”, ma il discorso divagherebbe troppo. La polemica sembra alimentata ad arte sul teorema che i cattivi del centrodestra speculino sulla sofferenza di chi soffre per farsi uno spot. E invece poi si scopre che la Regione non ha pagato, che a realizzarlo è stato un trapiantato e che, magari, alla fine i pazienti sono i primi felici di poter lanciare un messaggio positivo, aziché sempre la solita tiritera della malasanità. E una volta smontati i pregiudizi ideologici, che si schiantano contro i fatti, cosa resta? Resta la necessità di girarla a discussione sul fatto che si è mancato di rispetto a chi soffre. Solo che i Savonarola che sollevano le polemiche hanno spesso il culo al caldo in Consiglio regionale, oppure servono padroni o ideologie (che è la stessa identica cosa), dimenticando che quelle persone che in questo video ballano, sorridono, tramsettono gioia, sono medici, infermieri e trapiantati. Quelli che affrontano e spesso risolvono le emergenze ogni giorno, anche quando i professionisti dell’indignazione avranno trovato qualche altra cosa per cui indignarsi.

    • spigolo says:

      Caro F.P. il video può anche piacere ma se qualcuno si sente offeso, è automaticamente inopportuno. Non è l’opera di un artista, che può fottersene di quello che pensa l’opinione pubblica delle sue opere, ma il messaggio di un’istituzione che certo non può disinteressarsi se una parte dei suoi utenti – che peraltro per definizione sono soggetti a cui dedicare particolare tatto e attenzione – lo ritiene inopportuno.

    • mapina says:

      Ho lasciato scritto che i miei organi quando morirò siano donati tutti . Mi piacerebbe molto dall’aldilà vedere le danze e i sorrisi dei trapiantati felici che grazie ai miei organi avranno una nuova possibilità di vita ! I miei parenti gioiranno con loro perchè in ciascuno di loro troveranno una parte di me.Non capisco i disfattisti, gli ostili , i negativi ,le personalità “contro” ,che vedono in questo spot propositivo e positivo una grottesca e offensiva messinscena ! Siamo al paradosso : si grida allo scandalo per i risultati eccellenti che il Brotzu ha raggiunto con i trapianti e per i quali i diretti interessati-trapiantati , medici e personale sanitario- esternano in modo gioioso in questo flimato! O non si è capito il senso profondo di questo spot o si è in completa malafede …..

    • Luigi Zorcolo says:

      Sono d’accordo con lei. E mi e’ sembrato oltremodo inopportuno il comunicato dell’On. Barracciu (PD) che recita “Non è solo deprimente constatare l’effetto dilagante dell’evidentemente inarrestabile esibizionismo mediatico, ma è oltremodo vergognoso e inaccettabile che l’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari, con in testa il commissario Antonio Garau realizzi e diffonda, coinvolgendo medici, personale e malati, uno spot tarato sulla spazzatura televisiva e di certo indegno per la più prestigiosa struttura sanitaria della Regione Sardegna”.

      Per chi ha detto che e’ inaccettabile che un ospedale faccia un simile spot, segnalo anche 2 video realizzati da ospedali americani e rivolti a malati cardiopatici e oncologici

      http://www.youtube.com/watch?v=URYG3X7yYxU
      http://www.youtube.com/watch?v=yKdtt8y_pxk&feature=related

      • attento, adesso qualcuno dirà che hanno anche compiato miseramente gli svergognati..

    • Anonimo says:

      Finalmente una persona che pensa con la testa.

  22. questa discussione sarebbe anche interessante se non fosse tutto un fiorire di Anonimi

    • Luigi Zorcolo says:

      ma scusa, tu che ti firmi fbanana cosa sei????

      • Neo Anderthal says:

        Non è un anonimo, ma un nick, e se vogliamo, per chi frequenta il web e la blogsfera/facebook che in qualche misura è connessa a Radio Press e quindi al titolare del blog l’identità di F.Banana non è per nulla un mistero.
        Ci sarebbe poi un quotidiano in Sardegna che…

  23. spigolo says:

    Ne ha parlato il Tg3 delle 14. E’ un caso nazionale, forse chi difende il video qualche domanda in più se la potrebbe anche fare. Al di là di tutto, delle intenzioni, dei costi, magari non è stata una grande idea e basta. O no?

  24. Call me Ishmael says:

    Cento commenti e passa. Quanti di voi sono iscritti all’Aido? Il resto è Bar Sport.

    • Io sono iscritto all’AIDO dal 1982 e, ripeto ancora, il video mi ha fatto passare ogni voglia di finire in mano a gente del genere.
      E mi ha fatto anche dubitare che quanto scritto nel sito segnalato da Franco Anedda, http://www.antipredazione.org/ sezione “Scientifico”, possa avere un fondo di verità:
      da chi vede solo il punto di vista della “felicità” del trapiantato (e delle proprie gratificazioni professionali …), come posso aspettarmi rispetto e cura del donatore?
      🙁

    • daniela says:

      e quanti degli iscritti all’AIDO hanno un parente trapiantato o hanno acconsentito ad una donazione? tu Ishmael?
      parlare per “sentito dire” non è mai corretto.

      • Ishmael says:

        Cara Daniela,
        no, io non ho parenti a cui hanno espiantato gli organi.
        Per come la penso acconsentirei, e seppure la cosa non cambierebbe di una virgola il dolore provato in un momento come quello, credo che alla lunga potrebbe dargli almeno un po’ di senso. Nota che ho scritto “alla lunga” e “almeno un po’”. Quello che mi fa terrore di questa e altre discussioni sono le granitche certezze che tutti sembrate avere.

        Ho però un amico a cui voglio molto bene, chiamiamolo “Valter”, ed è nato due volte grazie a un trapianto di fegato. Grazie alla sua testimonianza ho preso la tessera AIDO. Ero da sempre favorevole ai trapianti, ma per la pigrizia di compilare un modulo non lo avevo mai fatto prima.
        Rispetto l’opinione di chi un trapianto vede solo il dolore di una vita che va via, io mi tengo la speranza di altre vite che possono ripartire. A ciascuno ciò che vuole e ciò che crede.

        Ciao,
        Ishmael.

      • daniela says:

        Io, invece, Ismahel, ho un fratello trapiantato da 10 anni, che quando è uscito dalla sala operatoria non ballava. I suoi medici non ballavano, nè si battevano il 5: erano soddisfatti, ma non c’era niente da ballare.
        La prima cosa che ha chiesto arrivato in reparto per la “preparazione” è stato: “come è morto il donatore? quanti anni aveva?”
        Quando è stato in grado di parlare (non si è alzato per fare il trenino!) ai medici che gli dicevano di essere più reattivo, più “felice” per la fortuna di aver trovato organi (2!) così buoni ha risposto che “quegli organi non erano i suoi, che pochi giorni prima lavoravano in un altro corpo e che non doveva essere così difficile da capire il perchè della sua tristezza”.
        Vedo che evidentemente “non è così facile” capire che di fronte alla morte di un donatore, di fronte alle ansie di un ricevente, al dolore di una famiglia che piange un congiunto bisognerebbe tenere un contegno più “discreto”, più rispettoso.
        Ho 53 anni, di campagne per la donazione ne ho viste decine… la gioia per la vita ritrovata, il ringraziamento a chi ha donato sono sempre stati espressi con efficacia.
        Ritengo che questo spot oltre ad essere inopportuno, offensivo sia anche inefficace: non presenta la realtà del trapianto, ne da una visione goliardica e distorta che non convincerebbe nessuno… anzi!
        Personalmente ho il tesserino di donatore da molto prima che mio fratello avesse bisogno di trapianto, quindi non sarà certo un video a farmi cambiare idea. Dovessero i miei organi essere usati al Brotzu non mi aspetto che arriverebbero in un frigo, accolti dalla Macarena: sono certa sarebbero utilizzati al meglio.
        Si chiede solo un pò di rispetto per la dignità e la sensibilità di donatori e riceventi.

        ps: sono impegnata da oltre 10 anni nell’informazione e diffusione della conoscenza del trapianto di pancreas, il sito che è nato proprio a questo scopo ha offerto informazioni, aiuto, indicazioni, indirizzi a decine di pazienti, che poi hanno ricevuto un trapianto, proprio ieri ho pubblicato in home page la testimonianza dell’ultimo trapiantato, in ordine di tempo, rene pancreas (21 agosto, a Pisa), mio fratello il 19 ottobre compirà 10 anni di trapianto… te lo assicuro: il rispetto, la gratitudine, l’affetto che ogni ricevente ha per chi gli ha ridato la vita non consente di guardare questo video senza inorridire.
        un saluto

  25. Ritengo che l’acqua calda sia stata scoperta qualche decennio fà….. certo che in un Centro trapianti non si balla, benomale che i fatti lo dimostrano
    Pino

    • daniela says:

      e allora che senso ha mostrare un reparto che sembra una discoteca? un trapiantato che si alza e fa il trenino? l’hai mai visto un trapiantato uscire dalla sala operatoria? l’hai mai sentito chiedere di inumidirgli le labbra? l’hai mai visto ritornare in sala operatoria dopo qualche giorno?
      rispetto, opportunità, buon gusto: tutto ciò manca in questo video!
      per non parlare dell’effetto che può fare a chi ha perso un parente ed ha donato i suoi organi.

  26. Dunque.

    Il video può essere, a ragione, considerato offensivo, vista la situazione ospedaliera in Italia.
    Non equivale proprio a una festa.

    D’altronde non potevano nemmeno fare facce da funerali. Magari uno spot più posato sarebbe andato meglio.

    Ma oltre a questo c’è un altro fattore. Lo spot è un FALLIMENTO. 4 minuti di spot? Ma sono pazzi? Soltanto chi è in pensione trova il tempo per vederselo tutto. Fuori da ogni regola di marketing pubblicitario.

    4 minuti di spot equivalgono a una vita. Per me potevano anche scannarsi lì dentro, ho dovuto saltare dei pezzi. Il tempo è danaro.

    Detto questo, un saluto da Vongole & Merluzzi. 😉

    • Neo Anderthal says:

      Questo video non è uno spot pubblicitario, infatti, e neppure intendeva esserlo.
      È uno di quei video -a volte slideshow- diventati usuali nei congressi e nelle convention anche scientifiche in cui qualcuno, solitamente gli organizzatori del congresso/convegno/seminario, conclude i lavori spezzando l’atmosfera di serietà e invitando ai momenti di convivialità successivi -cene sociali con karaoke, ad esempio con gruppi di convegnisti che cantano il proprio inno nazionale o qualche canzone nazionale nota nel globo o roba simile-.

      Simpatica o antipatica che sia o risulti questa specie di usanza più o meno recente, di fatto nessuno dei convenuti di solito si meraviglia o scandalizza, anche in casi del genere.
      Io credo che l’errore o l’equivoco, compiuto in buona fede e forse sottovalutando una sensibilità ben comprensibile in chi frequenta o ha frequentato i reparti per altri motivi che non sono il lavoro, sia stato soprattutto averlo diffuso fuori dal contesto per il quale è stato pensato, ovvero un pubblico di addetti ai lavori già abituato a questo genere di comunicazione.

  27. pacman says:

    Mah, giudicherei i fatti, non secondo il colore politico del manager come fa qualcuno qua sotterraneamente. Mi sembrano polemiche sterili.
    Son contento perché almeno si parla di donazioni.

  28. daniela says:

    E’ orribile! vergognoso! irrispettoso delle famiglie dei donatori e dei riceventi, che seppur felici per la nuova “vita” ricevuta dal proprio caro non dimenticano il dolore di chi è morto. C’è gioia nei trapiantati e nelle loro famiglie, ma è una gioia composta, e si vive con l’ansia…
    A giorni saranno 10 anni che mio fratello è stato trapiantato: festeggeremo come ogni anno la vita, ma ricorderemo il suo donatore con gratitudine e la tristezza connaturata alla morte.
    Io credo sempre nella buona fede del prossimo: sono certa che l’intento del Brotzu fosse di “trasmettere” speranza, positività, ma non riesco ad immaginare i medici dell’equipe trapianti del San Raffaele, quelli che conosco da 10 anni, che con me hanno vissuto preoccupazioni, ansie, gioie, soddisfazioni “prestarsi” ad un video simile…
    Non riesco ad immaginare come potrebbe reagire il congiunto di un donatore, e neanche quello di un “possibile” donatore: so che chi lo fa, lo fa per amore del prossimo, come ultimo gesto di amore verso il proprio congiunto, per onorarne la memoria, ma… “vedere” che c’è chi balla e canta (seppur “per finta” ) non credo sia confortante.
    Nei miei occhi, nel mio cuore, c’è ancora quel ragazzo (sardo!) trapiantato pochi giorni prima di mio fratello, ma che non fu “altrettanto fortunato” e rigettò rene e pancreas immediatamente… io non riuscivo a guardare negli occhi la madre, temevo la mia gioia incontrasse il suo dolore.
    Non si balla in un reparto trapianti.

  29. Anonimo says:

    E’ proprio vero che questa Italia è piena di personaggi poco sensibili e molto depressi (caro GIOVJ)che gode molto davanti al dolore e alla sofferenza ma non conosce e pensa che chi viene trapiantato rinasce e si trova davanti un futuro più roseo … sperando che la felicità e l’allegria ,possa essere finalmente assaporata….
    vergognatevi non capite il vero significato del video.
    Socio AIDO

    • Neo Anderthal says:

      Socio AIDO, scusa se mi intrometto, ma tu vedi il discorso da una parte sola: quella appunto di chi rimane vivo. Giovy segnalava proprio l’altro aspetto, quello dei familiari di chi ha donato -ed è defunto- .
      Anche se non condivido in toto le critiche e il tono di alcune di queste, io credo che sia opportuno accostarsi al dolore di chi vive una situazione del genere, o anche a chi solo la segnala, con molto maggior rispetto.

  30. A me è piaciuto molto. Non riesco a capire cosa ci possa essere di offensivo o di ripugnante. Civiltà vorrebbe che ogni ambiente ospedaliero fosse accogliente e familiare. Questo spot forse vuole significare proprio questo. Bellissimo spot, promosso da me e dagli amici a cui l’ho fatto vedere!

  31. A volte l’informazione che si riceve è proprio distorta…AIUTO! C’ero anch’io al convegno in cui è stato proiettato il video, il cui scopo non è convincere qualcuno a donare un rene, o un qualsiasi organo, ma chiudere il primo convegno di urologia sui trapianti, in cui professionisti di spicco hanno fatto il punto sulla situazione attuale a 30 anni dal primo trapianto di rene in Sardegna, il video ha semplicemente chiuso il convegno, ha avuto un costo di 300 euro, interamente sborsati dalle aziende farmaceutiche organizzatrici dell’evento. Qualcuno mi spiega il perchè di tutte queste polemiche?

    • Anonimo says:

      perché nessuno si è preso la briga di informarsi…

    • Francesca says:

      Esatto Michi, condivido!! Magari è stato anche un modo per dare la carica a quei professionisti che tutti i giorni vivono ansie e dolori in un reparto difficile, ricordando loro che per quanto ci sia dietro la sofferenza per una morte, bisogna sempre avere la forza di andare avanti e migliorarsi per aiutare e salvare quante più vite possibili!! Cosa c’è di male ragazzi? Si sta davvero esagerando, e si sta creando una polemica sterile e inutile…

  32. Anonimo says:

    Praticamente sig./ sir.ra Giovy il video offende tutti? Donatore , ricevente, medico, inferniere, tutta l’opinione pubblica, tutto il mondo? E’ proprio un video inutile, quasi da censurare!
    Vedo che si sta’ documentando: bene. La conoscenza sta’ alla base delle informazioni, senza conoscenza non si puo’ esprimere un giudizio completo.
    Su You Tube le visualizzazioni sono passate da poche centinaia ad oltre 11000 in una notte!! I pareri positivi sono di gran lunga in numero maggiore rispetto a quelli negativi.
    E’ proprio uno scandalo! Persone ignoranti…….
    I commenti su facebook, poi? Non ne parliamo……….
    I politici? I Giornali? I giornalisti? Sta’ diventando un caso nazionale!
    Un caso nazionale!
    Saluti
    Simo

    • daniela says:

      chissà quanti di questi “commenti positivi” provengono da chi in un reparto trapianti c’è stato veramente? spettacolarizzare il dolore, la morte, la vita: tipico di questa Italia senza rispetto!

      • io ti posso dire che invece il video non manca di rispetto a nessuno, chi partecipa sono persone che ogni giorno lavorano con dedizione e aiutano tanti pazienti a vedere roseo nel nero della malattia, sai cosa è la terapia del sorriso? sicuramente no… informati prima di esprimere giudizi sommari…

      • daniela says:

        g, ho già scritto sopra “quanto io sia informata”: se c’è uno che esprime “giudizi sommari” sei tu che non sai niente di me!
        quando avrai un fratello ridotto come lo era il mio 10 anni fà, che grazie al trapianto vive, quando avrai l’esperienza che ho io per aver informato creando un sito web per la diffusione della conoscenza del trapianto, aiutato decine di diabetici ad accedere a trapianto, essere andata a trovarli, continuare a “seguirli” dopo anni, quando ne avrai pianto tanti che non ce l’hanno fatta… allora potrai permetterti di dirmi che “esprimo giudizi sommari”.
        la terapia del sorriso è una cosa, l’inopportunità di questo video, la mancanza di rispetto un’altra.

      • hai un concetto piuttosto personale di cosa sia la mancanza di rispetto, dimmi dv ta la mancanza di rispetto.
        poi facile usare come contradittorio il fatto che gli altri non sanno cs sia la sofferenza e la malattia, adducendo che sia una materia che solo tu conosci, io a differenza tua non metto in dubbio la tua preparazione in materia, ma ti posso dire che anche io so cs sia la malattia, la sofferenza e l’ansia per un congiunto malato, vivo grazie alle cure e all’affetto di personale medico e soprattutto umano, i sorrisi che medici e paramedici le hanno regalato e che le facevano fr anche con battute, che sicuramente tu avresti trovato di cattivo gusto.
        da quest mia esperienza ti dico che questo video non ha nulla di irrispettoso, ne verso i mlati, ne verso i donatori e le loro famiglie, infatti se guardassi oltre la polemica e il voler trovare il marcio anche dv nn c’è avresti capito che il senso del video e che nonostante il buio e le sofferenze presenti in ospedale la speranza e il sorriso nn dvn mancare pper aiutare la guarigione e la degenza del malato…
        Se medici e paramedicisorridono un attimo e staccano dalle sofferenze che ogni gg vedono e vivono non c’è nulla di male, anzi ma fa apprezzaare ncr di + qst xsone, che nessuno può accusare di non sax fr il loro dovere, in qnt professionisti con la P maiuscola

      • Anonimo says:

        Ovvio che la mancanza di rispetto sia un concetto personale: ognuno ha una sua sensibilità, se in molti la pensano come me, vuol dire che questo video è stato “sentito” come inopportuno.
        Questo dovrebbe bastare per farne riconsiderare la diffusione, che peraltro non ha fatto certo parlare di trapianto, ma di “comunicazione” in generale.
        Io non ho la pretesa di “insegnare” o di “sapere” più di altri cosa sia la malattia: tu hai detto che io esprimevo “giudizi sommari” senza essere informata, io ti ho “spiegato” perchè sono informata e nello specifico sul trapianto.
        Io non ho trovato nulla di marcio, non ho fatto polemica, non ho detto che i medici e i paramedici del Brotzu non sanno fare il proprio dovere: dovresti evitare di mettermi “sulla tastiera” concetti che non ho espresso.
        Il tuo “Ti dico che questo video non ha nulla di irrispettoso” vale quanto il mio “orribile, vergognoso, inopportuno”: o il tuo giudizio “vale” più del mio? Il tuo “sentire” è giusto, il mio sbagliato?
        C’è modo e modo di dare speranza, di dare positività: e visto che ognuno di noi è diverso, è bene che si prendano in considerazione le varie sensibilità: non parliamo del derby della capitale, ma di vita e di morte.
        E con questo concludo, inutile replicare ancora: ti assicuro che nei reparti trapianti la speranza e il sorriso non mancano, ma non sono sguaiati per il rispetto che si deve al luogo e alle persone, vive e morte.

      • gabriella says:

        ma quale “spettacolarizzare il dolore!!!”
        Anch’io sono scandalizzata… scandalizzata dalla totale mancanza di gioia e di gratitudine (e forse anche di esperienze dolorose) nella vita di chi si ritiene scandalizzato, offeso, inorridito!! e quello che più rifiuto è la strumentalizzazione politica del video. Quello che ho provato io è stata una intensa emozione, commozione fino alle lacrime. Amo il Brotzu tutto che ha salvato mio padre…e ancora prima mia madre! Polemiche sterili, insensate e bacchettone. Il sentirsi in colpa è sempre presente nel decorso post trapianto ma tantissimi alla fine ringraziano per la loro preziosa seconda possibilità e si fanno in 4 per restituire quanto ricevuto, persino fondando associazioni che aiutano le famiglie dei malati, i malati, le famiglie dei donatori, i reparti ospedalieri.
        Quando son stata in ospedale io, le suore mi maltrattavano, i medici laici mi proteggevano e infondevano in me fiducia e forza per reagire. Avrei ballato anch’io con loro se avessi potuto, e con tutte le pazienti del mio reparto…. e i pazienti e i medici di cardiochirurgia che hanno salvato i miei genitori.
        Ballo ora con loro, idealmente, e nel prossimo video spero che ballino non 3 pazienti ma 300!!

      • daniela says:

        hai risposto alla persona sbagliata: io ho un fratello trapiantato e dopo di lui mi sono impegnata proprio in questo campo: ho informato, accompagnato, aiutato, gioito e pianto con e per molti di loro (anche i morti).
        E continuo a farlo (sono 10 anni giusti!)
        Mancanza di gratitudine? Ma come ti permetti??? Sai tu quanto siamo grati a chi a ridato a mio fratello la vita????
        Mancanza di gioia??? Che ne sai tu di “come” festeggiamo noi il 19 ottobre da 10 anni a questa parte, e ogni giorno?
        Non so perchè parli di strumentalizzazione politica, spero non ti riferissi al mio post…chissenefrega chi c’è (politicamente) dietro a ‘sto spot!
        Tanto meno c’entrano le suore…
        Ho visto decine di campagne di sensibilizzazione a donare, ho partecipato (da osservatrice) alle gare dei trapiantati (organizzano anche le loro Olimpiadi!): sono felici, pieni di vita… ci mancherebbe!
        E’ il mostrare una realtà come quella dei reparti trapianti in “quel modo”, quasi fosse una discoteca, uno show televisivo… proprio non la vedi l’inopportunità?

  33. Valeria says:

    Non ho subito un trapianto, ma sono andata molto vicina alla morte, ho avuto la fortuna di incontrare sulla mia strada medici eccezionali nella loro professionalità, ma sopratutto medici che hanno saputo darmi con un sorriso la speranza di vivere ancora.

    ” La paura di essere perseguitati per negligenza è una delle peggiori tragedie della medicina moderna. Questa ladra della gioia nella pratica medica ha rubato l’umanità dei medici. La nostra società ci sta dicendo che non abbiamo diritto di commettere errori. I dottori di famiglia sanno che commettiamo degli sbagli ogni giorno, anche solo trascorrendo troppo poco tempo con i nostri pazienti. Dobbiamo avere il diritto di fare degli errori. La scienza medica è così imperfetta che è impossibile sapere per certo, prima di trattare un paziente, quale sarà il risultato. Ogni terapia è sperimentale e ogni medico sollecito deve correre dei rischi, se vuole aiutare i suoi pazienti. L’incompetenza è un’altra questione: se un medico è incompetente non dovrebbe praticare la medicina e basta”
    Patch Adams

    Sorridete la vita è bella!!

    • Accolgo l’invito e la sostanza profonda del moto del film di Benigni: Sorridete “la vita è bella”!!
      In più voglio ringraziare Vito Biolchini per aver offerto questa opportunità.
      Come diceva un mio amico di “mondo “ …delle cose… l’importante è che se ne parli!!
      E rientrando per l’ultima volta nel merito delle osservazioni dell’anonimo Giovy, anche dopo l’articolo del Corriere della Sera di oggi ,Io credo che questo video portando, a modo suo, la gioia e la spensieratezza dei trapiantati e degli operatori e sanitari “in corsia” con la musica ed il ballo abbia anche creato di fatto una domanda sulle origini di questa allegria per la resurrezione a vita nuova dei pazienti in fin di vita e abbia suscitato anche un intrinseco rigraziamento ( non una colpevole estromissione) per la memoria dei generosi defunti donatori.

      Se le venisse in mente in un’altra occasione un modo per tener presente il valore inestimabile del dono della vita dei donatori sarebbe auspicabile che lo facesse concretamente, noi trapiantati lo facciamo tutti le mattine quando ci svegliamo dal sonno e nelle numerose occasioni di incontro soprattutto con i giovani delle scuole di ogni ordine e grado

      Sul fatto poi che nel Nord Europa le cose vanno meglio che in Italia la inviterei a confortarci con i dati della situazione delle rispettive nazioni : un solo dato è certo ed è che ci troviamo tra il 2° e terzo posto dopo la Spagna. Comunque mi rimane un ragionevole dubbio sul suo pervicace e talvolta confuso modo di affrontare una problematica così importante e delicata come è quella sulla rinascita della vita, anche perché continua a nascondersi su un pseudonimo senza uscire allo scoperto “sporcandosi le mani” come altri hanno fatto.

      Giampiero Maccioni, Trapiantato di cuore da 15 anni ed in lista d’attesa per un ritrapianto.
      Presidente Associazione Sarda Trapianti “Alessandro Ricchi”
      Consigliere Nazionale Federazione LIVER POOL
      Via Cattaneo,36 – 09016 Iglesias – tel.fax 0781.30067
      cell.3476106054
      http://wwwassociazionesardatrapianti.blogspot.com/

  34. Sarebbe davvero utile a questa discussione un’occhiata alla realtà sul sito del Centro Nazionale Trapianti che riporta con grandissima attendibilità i numeri e le percentuali sul numero delle donazioni e dei trapianti. E senza bisogno di particolari capacità di lettura da quei dati si capirà molto. I No, cioè l’opposizione al prelievo degli organi, i malati in lista d’attesa, i deceduti in lista d’attesa, i successi. Tutto per comprendere meglio quanto sia offensivo e fuori luogo quel balletto sulla morte. Anche la Commissione Europea pubblica dati e osservazioni interessanti. E si vedrà che nessuno, salvo l’autore del filmato, tinge di rosa una condizione attraversata da tanto patimento e gioia che si incrociano e si mischiano in un modo che non è mai da considerare per un unico verso. Quel filmino offende, oltre che il donatore, anche chi ha subìto un trapianto perché lui, per primo, ha coscienza dei fatti. Quanto alla retorica del sacrificio di chi lavora in ospedale, be’, quella è perfino peggio degli insulti. Cordiali saluti.

    • Luigi Zorcolo says:

      Mi piacerebbe sapere a quale titolo lei dice che offende i trapiantati. Ci sono in qursto forum diverse testimonianze di trapiantati ed anche del presidente di una associazione.
      La inviterei poi a trascorrere un periodo in un centro trapianti qualsiasi, per vedere se quella dell’impegno e sacrificio di chi ci lavora e’ retorica oppure no. Cordialmente

    • mapina says:

      Le opposte fazioni che si interrogano sull’opportunità o meno di trasmettere lo spot del Brotzu (e di “girare” video come questi ) esprimono le loro opinioni : le opinioni a confronto, il dialogo, sono i presupposti per la crescita ….non le chiusure dogmatiche di chi si esprime come se fosse depositario della Verità tout court.Se Anedda lo considera una buffonata inopportuna ed eticamente inaccettabile i tanti che come me la pensano esattamente al contrario non meritano rispetto? .”Partiamo -dice-da presupposti etici diversi” : “Il fine non giustifica MAI il mezzo “; La società ha spostato l’asse delle scelte ….” Proviamo a discuterne !
      1)Il fine non giustifica mai il mezzo : salvo per Madre Teresa di calcutta che accettava i denari della mafia in India per costruire i suoi ospedali “perchè a me -diceva -interessa dove vanno non da dove vengono”?
      2)L’asse delle scelte: non più giusto- sbagliato ma vincente -perdente: il donatore sarebbe il perdente? Il donatore ha fatto una scelta tra le più nobili e giuste che un uomo possa fare ( o chi per lui se è la sua famiglia a decidere ), è LUI il vincente ! Il trapiantato è il ricevente felice ,non perchè ha vinto alla lotteria ma perchè ha ricevuto il dono prezioso che gli ha restituito la vita !
      Si può discutere sulla “forma “un po’ vaga ” dello spot e dunque sulla scelta estetica del regista, non in merito alla sostanza che è eticamente valida !
      3)Se Si continua su questa strada aumenterà la disgregazione del tessuto sociale …. : e allora smettiamo di confrontarci e discutere? Evviva il pensiero unico ? Chi sceglierà per tutti ?
      Io continuo ad invitare Anedda e chi come lui critica questa forma di comunicazione a visitare gli ospedali degli Stati Uniti dove questo genere di “sdrammatizzazione ” è la norma non l’eccezione che fa discutere!

      • Mapina, finora gli insulti sono venuti unicamente dai “fans del balletto”.

        Non sono dogmaticamente chiuso, contribuisco ad una discussione con anonimi molto più chiusi di me, e pure aggressivi.

        1) Ribadisco: Il fine non giustifica *MAI* il mezzo. Non ci sono “santi“ che tengono.
        Questo lo sento come un dogma, laico, che non ammette deroghe.
        Il personaggio da te citato potrebbe aver fatto cose ancor peggiori di quanto è a te noto.
        http://www.youtube.com/watch?v=ndyIlCKTYAM

        2) Per te la sostanza dello spot è “eticamente valida” per me ed altri invece no, ma forse hai *tu* la pretesa di essere depositaria della “Verità tout court”.

        3) Continui ad essere tu, con gli altri “fans del balletto”, a non accettare il nostro civile dissenso.
        Finché è consentito dissentire il “pensiero unico” non prevale.

        Riguardo alla sanità “made in USA” ed ai suoi ospedali: rappresentano il peggio che si possa prendere ad esempio.
        Lì davvero il business ha prevalso su qualunque senso etico ed umano.
        La comunicazione, alienante, è funzionale allo scopo di imporre alla popolazione USA l’inaccettabile.

        Questo modello di Sanità disumano stanno cercando di importarlo in Europa ed Italia: prima ce ne renderemo conto prima potremmo tentare una valida difesa.

        Per medici, infermieri e malati c’è poco da fare balletti: è necessario lottare, uniti, per non perdere le conquiste raggiunte dai nostri padri.
        http://www.youtube.com/watch?v=dpx3uG3TJ3Q

    • mapina says:

      o Non son d’accordo neanche un po’con Giovy e la sua indignazione ! Ho avuto un’esperienza ospedaliera negli stati uniti dove le “pratiche ” per rendere meno traumatizzanti gli interventi chirurgici di tale portata vanno nella stessa direzione scelta dal Dr Frongia ! Perchè mai dovrebbe essere umiliante per i pazienti trapiantati mostrarsi sorridenti , felici e danzanti con medici e infermieri ,dopo aver riacquistato la vita grazie ad un trapianto?! Il messaggio che lo spot vuole trasmettere è un messaggio di speranza, di gioia per la salute ritrovata , di incoraggiamento per chi è in lista d’attesa ad affrontare senza paura il trapianto, e infine di incoraggiamento a donare i nostri organi per dare felicità a chi sarebbe perduto….C’è una ragazza che conosco tra quelle persone: ha sconfitto il cancro grazie ad un organo donato . Per questo balla felice e sorride radiosa, e ringrazia con la sua gioia il suo donatore che le sorride dall’alto ….e ringrazia anche la famiglia del donatore che ,pur nella perdita dolorosa di un familiare, ha trovato conforto e ha dato un senso alla morte della persona cara facendola “rivivere ” in lei che è diventata un po’ la loro figlia.
      Umiliante sarebbe stato mostrare i pazienti nel loro dolore, non lo è di sicuro mostrarli nella loro gioia per la ritrovata possibilità di vivere una così alta qualità di vita che consente loro di ridere e ballare !E’ implicitamente uno spot che ringrazia i donatori per aver reso felici persone altrimenti destinate ad una morte certa ! Le persone che ballano sono “trapiantati felici” per il successo dell’intervento.

  35. Il giudizio delle due fazioni, diametralmente opposto, sullo spot non è conciliabile.

    Questo avviene perché partiamo, a mio parere, da presupposti etici diversi.

    Chi, come il sottoscritto, lo considera una buffonata inopportuna, non vi vede neppure un vantaggio ai fini della “buona causa” per la quale sarebbe stato realizzato.

    Chi lo difende, considera la buona causa, la missione dei suoi “ballerini”, nobilitante al punto da giustificare la rappresentazione artificiosa della “felicità” in corsia.

    Provo a ricordare un concetto basilare dell’etica: il fine non giustifica MAI il mezzo.

    Tanti purtroppo sono convinti, in buona fede, del contrario: per loro se il fine è giusto pure il mezzo deve esserlo.

    A rendere ancora più difficile questa consapevolezza, la grave involuzione della nostra società ha ormai spostato l’asse delle scelte dal dualismo giusto-sbagliato a quello vincente-perdente.

    Si predilige quindi la scelta vincente, considerandola giusta in quanto tale.

    Nei trapianti si festeggia il trapiantato: il vincente; non c’è motivo di ricordare il donatore: il perdente.

    Il perdente è “sbagliato”.

    Chi si ostina a volerlo ricordare, e magari tutelarne i diritti, è sbagliato pure lui e non merita rispetto.

    Se si continua su questa strada aumenteranno le opposizioni, come sta già avvenendo.

    Aumenterà pure la disgregazione del tessuto sociale e morale, anche questo sta già avvenendo.

    • Anonimo says:

      Ma perdente in che cosaaaa?! Da quando in qua chi muore “perde”? Perde cosa? Mica muore in funzione del trapianto!

      • Anonimo, hai messo il piede su una buccia di banana, occhio che cadi.

        Secondo alcuni può accadere proprio quello che non ti immagini.

        http://www.antipredazione.org/

      • Vito, un consiglio che puoi pure bannare: se inviti gli “anonimi” a scegliersi un nome questo migliorerebbe la comprensione della discussione.
        Altrimenti potremmo trovarci con due “anonimo” che discutono fra di loro e non sapere come interloquire.

  36. Io penso che questo video non sia né umiliante né ripugnante: penso semplicemente che sia sbagliato, che non ottenga l’effetto sperato. Una ciambella senza buco. Perché chi lo ha pensato e girato non ha tenuto conto di quanto sia insidiosa la comunicazione in sanità, non ha tenuto conto di tutti i fattori in gioco.
    Un prodotto artistico può essere capito o meno, un prodotto di comunicazione no: deve essere compreso da tutti più o meno allo stesso modo. E’ una regola che non può essere elusa. Nessuno mette in dubbio la buona fede di chi lo ha prodotto, ma bisogna prendere atto che a molti (forse troppi) questo video non piace, e non perché siano persone strumentalmente ostili al primario del reparto o al direttore generale dell’ospedale: questa è solo fantapolitica.
    Le giustificazioni portate poi ci danno qualche elemento di comprensione in più ma non risolvono il problema. E’ vero che il video è stato proiettato al termine di un congresso ed ha suscitato entusiasmo e simpatia, ma tutti noi lo abbiamo visto su youtube: il che è completamente diverso. Ignorare questo aspetto vuol dire ignorare colpevolmente le regole base della comunicazione ed esporsi a rischi enormi.
    Recentemente un consorzio turistico della provincia di Sassari è stato criticato perché il suo logo ha scandalizzato alcuni tedeschi, inorriditi dall’uso grafico di quella doppia SS. Il consorzio ha preso atto delle critiche, ha chiesto scusa e ha rifatto il logo (e la doppia esse c’era sempre, anche se usata diversamente).
    Io penso che il Brotzu dovrebbe, umilmente chiedere scusa alla persone che si sono sentite offese e ritirare il video. Niente di più e niente di meno. In comunicazione funziona così.
    E comunque, della vicenda ora parla anche il Corriere della Sera: http://www.corriere.it/cronache/11_ottobre_08/trapianti-spot_a5e0099e-f1b2-11e0-8be4-a71b6e0dfe47.shtml

    • MA CHIEDI SCUSA TU CHE NON TI INFORMI PRIMA!

      • Prego? Io vedo un video su youtube e mi devo informare su che cosa? Il video deve contenere in sé tutte le informazioni necessarie alla sua comprensione. Oppure cosa dovevo fare? Mandare una mail al Brotzu dicendo: “Scusate, ho visto il vostro video, posso farvi qualche domanda?”. E’ ridicolo. Aldo rassegniamoci: io non so giocare a basket, ma tu di comunicazione non ne capisci nulla (e amici come prima).

      • mah, un giornalista deve prima capire e poi scrivere, non il contrario.poi, se uno vuole polemizzare a tutti i costi, beh, allora…..
        Idem per i politici come la Barracciu, rispecchia la pochezza della nostra classe dirigente che magari si dobrebbe occupare di ben altri problemi.
        Comunque visto che sei in età per farlo, cogli l’occasione e vai a farti una visita urologica o nefrologica al Brotzu, così ci racconti di questi reparti polverosi, e di questi medici vergognosi ed esibizionisti che ballano dalla mattina alla sera….

      • Neo Anderthal says:

        Scusate, ma proprio perché il reparto è efficiente e seriamente gestito, e non manca l’abnegazione e il senso del dovere, questo video non gli rende giustizia.
        Temo che abbia qualche ragione chi critica l’improprietà del tutto.
        C’è da dire che il video o lo slideshow scherzoso “da convegno” sta diventando una usanza comunissima nei congressi scientifici, che a volte si concludono, in momenti specificamente conviviali con Karaoke da liceali o altre modalità di intrattenimento anche autoironico.
        Il video secondo me, ma è un parere personale, è piuttosto di cattivo gusto. L’errore è però venialissimo, riguardo il video stesso, mentre il vero sbaglio è stato diffonderlo oltre il contesto per il quale era stato concepito e realizzato.
        Ma anche qui, rispettiamo un pochino di proporzioni, per favore. E soprattutto, rispettiamo il personale dell’ospedale, non sfruttiamo l’occasione per inserire un episodio marginalissimo in contesti problematici più ampi in cui questo video non c’entra nulla.

      • Neo Anderthal says:

        Vi segnalo che oggi al TG3 nazionale -9 ottobre ore 14 e 25 circa- è passato un pezzo sulla questione, che, anche con alcune immagini del video, dava sinteticamente conto di critiche e pareri favorevoli.

  37. infermiere says:

    Il congresso in questione è stato “TRAPIANTI DI RENE E PROBLEMATICHE UROLOGICHE” e vi do la conferma, in quanto anche io ero presente, che il videoclip è stato trasmesso alla fine per presentare l’attività e il reparto di Urologia, ed è stato accolto con grande gioia…Gli stessi relatori, la maggior parte provenienti da altre parti d’Italia, hanno anche detto che questo tipo di comunicazione è diffusissimo negli Ospedali statunitensi. RIDARE FELICITA’ a qualcuno è la cosa più nobile che una persona possa fare….

  38. spessotto says:

    Mah….tutto ‘sto casino per un video? Bisogna capire un po’ il contesto per il quale è stato realizzato….se davvero si tratta di un videoclip creato per chiudere un convegno sui trapianti di rene posso anche capire…..per gli addetti ai lavori e per chi, purtroppo, ha vissuto la difficile esperienza di trapiantato oppure in attesa di trapianto questi 4 minuti possono anche rappresentare un modo carino per esorcizzare la paura, la fatica, l’ansia che spesso diventa parte integrante della loro vita…Se, invece, si tratta di uno spot per sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’importanza della donazione degli organi allora ha ragione Vito, è semplicemente inutile….In ogni caso la parola “indignazione” mi sembra eccessiva….e i buoni propositi che hanno animato operatori ed ex pazienti che hanno partecipato al video penso siano evidenti.
    Mi resta una perplessità ed è quella dell’uso del logo della Regione….

  39. Anonimo says:

    Gentile sig./sig.ra Giovy mi pare di capire che la sua indignazione venga dal motivo che nel video si trascuri l’aspetto della donazione ma piu’ precisamente il donatore con tutte le sue dinamiche di sofferenza,dolore,tragedia,speranza e quant’altro.
    Ha ragione nel ricordare che nell’universo complesso dei trapiant,i un aspetto molto importante riveste l’aspetto del donatore, e’ pari a quello dei famigliari dello stesso, ai famigliari del trapiantato, del trapiantato stesso, del personale medico-infermieristico, del personale ausiliario e di tutti quanti con vari compiti e varie fasi fanno parte del trapianto.
    Un sentimento che nel processo dei trapianti si manifesta e’ quello tra i tanti, della speranza .Speranza di chi si trova nella malattia ad aspettare un’organo, speranza di chi si trova nella disgrazia,in un letto di rianimazione e terapia intensiva di poter superare il momento piu’ duro della sua vita e speranza dei familiari di entrambe le persone che aspettano con ansia l’evolvere della situazione. Quindi la speranza e’ l’unica salvezza per tutti. La conclusione puo’ essere triste e/o felice per diverse persone, ma l’intento del video non voleva assolutamente trascurare e/o dimenticare NESSUNO tantomeno mancare di rispetto a chi soffre o continua a soffrire.
    Il sentimento di sofferenza, di speranza ed il rispetto per il paziente-malato-persona, sono aspetti che conoscono e vivono quotidianamente le persone che hanno ideato e partecipato al video, e queste polemiche morali, politiche e demagogiche non hanno nessun senso.
    Viviamo in un paese libero con liberta’ di coscienza e sui trapianti e donazioni d’organo ci sono, ci sono stati e ci saranno infinite discussioni, congressi, convegni, forum, e quant’altro che analizzano l’argomento in tutti i suoi aspetti morali, etici, religiosi, legali, medico-scientifici e altri, senza che si trovi una soluzione che puo’ ritenersi giusta alla maggior parte delle persone ma cerchiamo di non fare polemiche ridicole ed assurde.
    Vorrei ricordare che l’allegria e la felicita’ e’ dei nordici, latini, caucasici, africani, americani, asiatici, etc., etc ., e’ di tutte le persone della terra, ma la manifestazione puo’ essere differente.
    Al sig./ sig.ra Giovy voglio dire che in Europa va meglio,infatti l’Italia e’ al secondo posto come trapianti: va meglio solo in Spagna.
    Saluti
    Simo

  40. Luigi Zorcolo says:

    Caro Vito, secondo me il video puo’ piacere o meno, ma io non ci vedo nessun oltraggio verso chi soffre e tabto meno verso la morte. Il messaggio mi sembra abbastanza chiaro e cioe’ quello che il trapianto rida’ a chi lo riceve GIOIA E FELICITA’. I potenziali donatori (cioe’ tutti noi) devono convincersi del fatto che da una disgrazia di una persona e dalla sofferenza dei suoi cari, che in nessun modo questo video oltraggia, deriva felicita’ per molte altre persone.
    Sappiamo tutti che in ospedale nessuno balla e nessuno canta, ne tra i pazienti, ne’ tra il personale. Chi conosce il mondo dei trapianti, e mi sembra che non ce ne siano molti in questo forum, sa che questa “trasmissione di felicita’” da una persona che muore ad altre che riniziano a vivere, avviene grazie al lavoro e al sacrificio di tanti operatori (anche quelli del video) che non conoscono orari, rinunciano ai giorni festivi, sacrificano la loro famiglia e la loro vita privata per un lavoro che diventa come una missione. A me sinceramente fa piacere vedere che nonostante lo stress a cui sono quotidianamente sottoposti abbiano voglia di trasmettere allegria ai propri pazienti.
    Ripeto a tutti i potenziali donatori che DONARE GLI ORGANI significa ridare a qualcuno FELICITA’ E ALLEGRIA. Il resto sono chiacchiere e sterili polemiche.

  41. mapina says:

    Non son d’accordo neanche un po’con Giovy e la sua indignazione ! Ho avuto un’esperienza ospedaliera negli stati uniti dove le “pratiche ” per rendere meno traumatizzanti gli interventi chirurgici di tale portata vanno nella stessa direzione scelta dal Dr Frongia ! Perchè mai dovrebbe essere umiliante per i pazienti trapiantati mostrarsi sorridenti , felici e danzanti con medici e infermieri ,dopo aver riacquistato la vita grazie ad un trapianto?! Il messaggio che lo spot vuole trasmettere è un messaggio di speranza, di gioia per la salute ritrovata , di incoraggiamento per chi è in lista d’attesa ad affrontare senza paura il trapianto, e infine di incoraggiamento a donare i nostri organi per dare felicità a chi sarebbe perduto….C’è una ragazza che conosco tra quelle persone: ha sconfitto il cancro grazie ad un organo donato . Per questo balla felice e sorride radiosa, e ringrazia con la sua gioia il suo donatore che le sorride dall’alto ….e ringrazia anche la famiglia del donatore che ,pur nella perdita dolorosa di un familiare, ha trovato conforto e ha dato un senso alla morte della persona cara facendola “rivivere ” in lei che è diventata un po’ la loro figlia.
    Umiliante sarebbe stato mostrare i pazienti nel loro dolore, non lo è di sicuro mostrarli nella loro gioia per la ritrovata possibilità di vivere una così alta qualità di vita che consente loro di ridere e ballare !E’ implicitamente uno spot che ringrazia i donatori per aver reso felici persone altrimenti destinate ad una morte certa ! Le persone che ballano sono “trapiantati felici” per il successo dell’intervento subito ,e si sono resi disponibili spiritosamente a testimoniare tutto questo !Giovy e gli altri indignati dovrebbero visitare gli ospedali americani …..ma sopratutto dovrebbero indignarsi e vergognarsi di ben altro: in italia , in Sardegna, oggi abbiamo ben altri gravi motivi per esternare la nostra indignazione!

  42. Anonimo says:

    Non è uno spot, è semplicemente una videoclip utilizzata alla fine di un congresso nazionale per i trapianti di rene ed è costata 300 euro che non sono fondi pubblici. Davvero tanto rumore per nulla, e onore ai tanti professionisti che lavorano da decenni per salvare la vita.
    Hanno regalato sorrisi a tante persone, e spero continuino a farlo per molto tempo…

    • infermiere says:

      sono pienamente d’accordo con l’ultimo commento, cosa hanno fatto di male se non trasmettere un pò di allegria oltre che in reparto anche agli stessi pazienti?!Spero si facciano altre iniziative del genere, e d’altronde tutto ciò che è innovativo crea sempre polemiche….

  43. anonimo says:

    che bello tanto rumore ma spero non per nulla…bisogna informare i cittadini sul significato delle donazioni e del trapianto in qualunque modo anche con un semplice video dove per pochi minuti ,chi lavora a contatto con il dolore e la sofferenza 24 ore su 24,riesce a sorridere e a fare i trenini che tutti i giorni portano felicità …ricordatevi che la guarigione è un atto a metà tra divino e umano…e anche la morte.Complimenti …ma quali critiche.

  44. Soviet says:

    E vabbè che gli indignados sono di moda in questo periodo, ma se la volete sapere tutta, volesse il cielo che gli ospedali fossero pieni di personale medico, paramedico e amministrativo così allegro! Credo che ne gioverebbero in primo luogo i pazienti e non solo quelli trapiantiati. Allora che di che dei clown in corsia, anche loro fuori luogo? E non si dica che sono altro rispetto ad uno spot che mette in evidenza la forza del sorriso e dell’allegria anche in situazioni oggettivamente drammatiche.
    L’indignazione e merce preziosa, la mia la userò per altro e non per questo spot.

  45. medico says:

    Diceva Steve Jobs che adesso tutti osannano………: BE HUNGRY, BE FOOLISH…….
    U

  46. Molto rumore per nulla: io non lo trovo nè uno spot offensivo, nè uno spot bellissimo, ma sicuramente uno spot un pò stupido. Io sono iscritta all’AIDO da parecchi anni ormai, e ricordo di avere dovuto faticare parecchio per iscrivermi (Non esisteva ancora internet). Sicuramente le cose sono migliorate da allora, ma oltre ai medici e gli infermieri che ballano non potevamo avere anche delle informazioni utili per le persone interessate? Però non capisco cosa questo spot vuole dire esattamente, cosa pensava di fare il regista, ma non capisco neanche perchè tanta indignazione e offesa, non capisco perchè tanto clamore per una cosa così scema, per lo spot peggio riuscito dopo quello della Marcuzzi che ci dice di prendere il bifidus attivo.

    • valter says:

      Non vi è nulla di male. E’ assurdo che la politica, principale causa dei disagi ospedalieri isolani, sia la prima ad indignarsi per questo spot. E’ solo una dimostrazione di umanità per una tematica assai importante e il fatto che gli operatori si siano messi in gioco mostrando la loro faccia non può che essere una fatto positivo. I problemi nella sanità ci sono, vanno risolti, ma chi si indigna palesemente, non i cittadini ma altre figure, ha sicuramente molte responsabilità in parte di tali disagi.

  47. Anonimo says:

    E’ proprio vero che questa è l’italia delle tragedie si gode molto davanti al dolore e alla sofferenza ma non si pensa che chi viene trapiantato rinasce e si trova davanti un futuro… si spera di felicità e allegria , finalmente possono vivere senza stare attaccati ad una macchina per depurare il sangue… vergognatevi non capite il vero significato dei balletti e dei trenini.

  48. Anonimo says:

    si è bello quando tuto va bene..e durante ci vuole allegria ! non e per niente offnsivo lo spot e certo che il brotzu sia cosi…lo sappiamo tutti che nn e ..ma speriamo e facciamo titto che lo diventi!

  49. Gentile signor Maccioni, lei dunque conviene sul fatto che il video è rivolto a chi, come lei, ha provato la gioia di aver salva la vita grazie al trapianto. Lo capisco bene. La gravità di quel video consiste proprio nell’aver “estromesso” il donatore ossia la morte volgendo tutto in una specie di balletto grottesco. Non credo, come sostiene il dottor Frongia, la cui capacità chirurgica non è in discussione, che gli ospedali del Nord Europa siano contraddistinti dall’allegria.
    La nostra realtà, quella degli italiani tristi opposti agli altri europei allegrissimi, è che mentre il corpo di ballo del Brotzu si esibisce, in Italia ci sono 9000 persone in lista d’attesa e si risponde a meno di un terzo delle esigenze. In Nord Europa le cose vanno meglio. La nostra realtà non è truccabile con una spruzzata di brio. E infine le ricordo, gentile signor Maccioni, che in quei quattro minuti di ondeggiamenti e trenini manca totalmente l’accenno alla morte che viene rimossa da un gruppetto di persone che lanciano cartelle cliniche al cielo perché dobbiamo essere spensierati. Non direi che il video in questione è di ispirazione Nord Europea. Basta guardarsi intorno per comprendere che viene da una realtà molto differente. Saluti cordiali.
    P.S.: e insisto che il donatore deve essere costantemente ricordato, pur con il dolore che comporta la memoria di un morto.

  50. 300 EURI!

    • nel pezzo di oggi su sardegna24, Frongia aggiunge: “E’ costato 300 euro, tanto ha voluto il regista, sborsati dalle case farmaceutiche che hanno sponsorizzato il congresso”

  51. Anonimo says:

    Dalla Nuova Sardegna di Oggi:

    “L’idea era di trasmettere soltanto un pò di allegria alla fine di un congresso internazionale sui trapianti, nient’altro”: a parlare è Mauro Frongia, direttore dell’Urologia del Brotzu, dopo l’uscita su youtube del fimato in cui medici, infermieri, pazienti trasformano il reparto in una sorta di discoteva ( il titolo “Trapiantiamo felicità”): Frongia non è offeso per le reazioni (“rispetto il pensiero di tutti”) ma vuole chiarire senza polemiche lo spirito dell’iniziativa e il costo, pari a zero: “E’ nato tutto da un suggerimento di mia figlia e da altre iniziative del genere che ho visto in giro per l’Europa. Per realizzare il video non abbiamo speso un centesimo, il ringraziamento che compare tra i titoli di coda era rivolto alla dirigenza dell’azienda brotzu.Ci sarebbe anche l’imprimatur dell’assessore regionale alla sanità Simona De Francisci (“l’ha visto e ha sorriso”) e soprattutto l’idea (secondo il primario, risulta in linea con un modo diverso di intendere l’ospedale: “altrove , nel nord europa, c’è più allegria e i rapporti tra personale sanitario e pazienti è diverso-spiega Frongia- ed è in quest’ottica che abbiamo pensato di realizzare il video. Colleghi stranieri mi hanno mandato i complimenti, qui la mentalità è diversa e credo che ci vorranno ancora anni perchè cambi. Ma dopo oltre 500 trapianti e una vita trascorsa coi malati credo di conoscere le loro esigenze e sono convinto che sia necessario ridurre il distacco che esiste oggi tra pazienti e classe medica. L?obbiettivo del video era proprio questo, dare un segnale di allegria e di vicinanza. Un invito, superata la fase del trapianto, a ritornare a una vita normale, a fare sport, a guardare al futuro con ottimismo. Di certo- conclude il direttore di Urologia- non c’era alcuna intenzione di offendere nessuno e tantomeno di mancare di rispetto a chi soffre”. (m.l)

  52. Ogni giorno….. con l’aiuto di tutti …
    TRAPIANTIAMO UN PO’ DI FELICITA’
    NEI NOSTRI PAZIENTI

    Dopo aver condiviso il video – presentato durante il convegno sui trapianti di rene organizzato dal Dipartimento di Patologia Renale – S.C. Urologia e Trapianto Renale, diretto dal Dott. Mauro Frongia (con 500 trapianti di rene ad oggi)dell’Azienda Ospedaliera Brotzu – ho ritenuto “cosa buona e giusta” divulgarlo sia in facebook, sia sui blog dell’Associazione Sarda Trapianti intitolata al compianto cardiochirurgo Alessandro Ricchi.
    Le reazioni suscitate, scomposte, talvolta velatamente interessate(anche politicamente) e nascoste dietro l’ignavia dell’anonimato, mi impongono una testimonianza dalla parte di Abele e cioè di coloro che hanno visto in faccia la morte e sono rinati a vita nuova per un atto di amore di coloro che hanno donato gli organi dopo la loro morte, evitando che questi andassero in pasto ai vermi, per rinascere dentro un corpo in procinto di fare la stessa fine.

    Tutto ciò premesso, leggendo e rileggendo i vari interventi, mi sembra comunque che i commenti positivi provvengano dai pazienti , a loro è diretto il messaggio e l’hanno interpretato correttamente !

    I commenti dei pazienti trapiantati, aggiunti anche se non scritti ma raccolti dai familiari che sono stati partecipi alla donazione mi rende sereno e felice perché si sia potuto realizzare in modo semplice e allegro (senza troppe pretese professionali di attori e registi famosi) un video che oltretutto ha avuto il risultato di far parlare della donazione e del trapianto di organi attraverso il nuovo e moderno mezzo della comunicazione Web favorita dal grande scomparso Steve Jobs .

    Condivido il commento del Dott.Frongia (sulla Nuova Sardegna di oggi)che si è trattato semplicemente di “trasmettere un po’ di allegria” alla fine di un congresso sui trapianti. L’assenso manifestato da tutte le associazioni sarde di volontariato del settore, presenti al convegno, e l’assenso “con il sorriso” manifestato dall’Assessore alla Sanità Simona De Francisci (giornalista esperta di comunicazione) sono, senza entrare nei meandri tecnici e…, la migliore garanzia di aver agito bene e senza secondi fini.

    Giampiero Maccioni, Trapiantato di cuore da 15 anni ed in lista d’attesa per un ritrapianto.

    Presidente Associazione Sarda Trapianti “Alessandro Ricchi”
    Consigliere Nazionale Federazione LIVER POOL
    Via Cattaneo,36 – 09016 Iglesias – tel.fax 0781.30067
    cell.3476106054
    http://wwwassociazionesardatrapianti.blogspot.com/
    http://donazionetrapianto.blogspot.com/
    http://giampmaccioni.blogspot.com/2010/09/il-ruolo-del-volontariato-nella-societa.html
    http://www.facebook.com/group.php?gid=62162300128&ref=ts
    Libro “vi darò un cuore nuovo”
    http://www.bandaditrapiantati.com/banda/Maccioni-scheda-libro.pdf
    http://www.facebook.com/note.php?note_id=49950266534
    http://www.facebook.com/giampiero.maccioni
    http://federazione-liver-pool.blogspot.com/

  53. Addetto says:

    Caro Fra, ho un’esperienza diretta delle capacità del dottor Mauro Frongia e ne ho molta stima. E’, oltretutto, una persona di ottimo tratto e di grande gentilezza, oltre che, ha ragione, di impeccabile onestà. Questo non mi impedisce di manifestare un certo orrore per il video e di giudicarlo qualcosa di fortemente repulsivo perché è una specie di danza macabra e mai, proprio mai, comunque la si guardi, spiritosa. Insomma, non confondo certo il dottor Frongia con il suo video. Il primo è molto, molto migliore del secondo.
    Quanto a quello che lei definisce “ambiente ospedaliero”, quello che sta dietro le danze e le giravolte del video, non me ne curo .
    Muovere una critica, le sembrerà strano, caro Fra, non fa parte necessariamente di una congiura.
    Il video, ma è solo il mio parere, e ripugnante e non c’è nessun partito anti dottor Frongia.
    Spero che questa tragica spettacolarizzazione, perché di questo si tratta, abbia fatto vergognae un po’ chi l’ha vista e, spero, anche chi l’ha sostenuta. C’è tempo per pentirsi .

    • Caro Addetto, non sono in accordo con lei praticamente su tutto. Ma sarebbe troppo lungo e tortuoso discutere i motivi in questo spazio. Apprezzo molto la sua esposizione e rispetto le sue idee come lei ha fatto con le mie. Saluti.

  54. Addetto says:

    Stefano, lei scrive che se si tratta di incentivare la donazione d’organo la faccia di Massimiliano Medda va bene? Ma ci sta prendendo in giro? Lei festeggia la morte con il cibo la chitarra. Si usa da millenni mangiare e vegliare e l’uso ha un suo complesso significato. Ma non significa certo fare quello che lo spot ha fatto, ossia di “buttare via” e dimenticare il morto che ha donato. Il convivio e la veglia, l’abitudine che lei racconta, servono invece a ricordare il defunto. E non fate trenini e balletti, spero.

  55. Sono in lista di attesa per trapianto renale,il video mi ha fatto sorridere allo stesso tempo ho molto apprezzato la capacita’ di giocare che ogni essere umano ha dentro di se’ fin dalla nascita.
    la grandezza si puo’ misurare anche cosi.Del resto nessuno puo’ disconoscere la grandissima proffessionalita’ dell’intera equipe .Se l’intento era quella di smuovere le coscienze credo che abbia raggiunto lo scopo.
    Spero che al piu’ presto possa anche io fare un giro di valzer da trapiantato con tutta la squadra.

  56. È ovvio che non si tratta di portare in ospedale gentilezza e sorrisi. E non dubito, lo dico per personale esperienza, che questo venga fatto quotidianamente e senza la retorica presente nel video. Non c’era bisogno di questo spot per ricordare l’obbligo della gentilezza con i malati. Si sorride e non si va a raccontarlo orgogliosi in giro gridando che noi siamo gentili e, altra vuota retorica, che ogni giorno si lotta con la morte ma con un sorriso angelico dipinto in faccia come San Giorgio e il drago. Ed è altrettanto ovvio un aspetto negativo, molto negativo contenuto in quel video che riassumo in breve. Chi deve essere sensibilizzato al trapianto non è certo chi è in attesa di un organo (la signora che appare di sasso e non balla, alla fine del filmato, è una trapiantata che è estranea all’innaturale allegria del gruppo festaiolo). Chi attende un organo spera di ottenerlo presto e spera che la fatalità gli consenta nel tempo più breve possibile di ottenere un fegato, un rene, un cuore da un cadavere. Che ha necessità di essere raggiunto dal messaggio della donazione è evidentemente il futuro donatore, ossia il futuro morto di morte cerebrale. Ebbene, la figura del donatore è completamente rimossa dal video, il dolore è rimosso, l’azione nobile e consolatoria della donazione scompare, la sofferenza è cancellata. E tutto viene sostituito da un corpo di ballerini che ride, motteggia e festeggia. Ecco perché quel video costituisce un’operazione disgraziata ed ecco perché è scandalosamente ripugnante (aggettivo, questo, che ricorre più di ogni altro tra i commenti che ho sentito in giro, fortunatamente nello stesso ospedale Brotzu). Nessuno, proprio nessuno rifiuta l’idea di introdurre, in dosi decenti e quando è possibile, il calore di un gesto o, ripeto, il sorriso nell’ospedale. Lo si fa già e si chiama “umanizzazione del ricovero ospedaliero” e si deve fare sempre di più e meglio. Ma dimenticare, rimuovere la sofferenza, dimenticare che quel trenino sciocco e quei balli inconsulti sono generati da un morto, be’, questa è un’operazione nauseante. Qualcuno ha detto che in altri paesi questo è stato fatto. Ma ammesso che sia così, e non è così, non si vede il motivo per il quale si debba importare una stupidaggine. Né credo che in Belgio, paese dove la donazione non é faticosa e scarsa come da noi, i video per incoraggiare la donazione comprendano anche l’atto di piaggeria verso il Direttore Generale che si dondola sorridente con un’ infermiera. Né mostrano di certo il manipolo festoso degli eroi del trapianto in camice. Insomma, in Italia i donatori sono pochi e se aggiungiamo una certa avversità proveniente da parte del mondo cattolico ( ricordate gli “esperimenti su corpi caldi” citati dal cardinale Ratzinger?) diventano pochissimi e non mi pare che questo video “pubblicitario” che tratta il trapianto come una merce da vendere su un bancone sia definibile in altro modo che scoraggiante. Il livello di un ospedale si misura con i risultati e non con la parodia, tra l’altro fastidiosamente autocelebrativa, del dolore altrui. Per fortuna chi ha davvero necessità non vedrà questo spot, più adatto alla pubblicità di una birra che a una riflessione sulla donazione. E si rivolgerà, nel momento del bisogno a chi, in modo dimostrato e comprovato, sa procedere nel cammino travagliato del prelievo e del trapianto, come, d’altronde ha dimostrato negli anni i reparto autore del video infelice. Un velo pietoso, infine, sul linguaggio insultante di alcuni intervenuti nel blog che, incapaci di intessere una discussione, hanno conferito alla discussione un inopportuno clima da trivio. Saluti cordiali.

    • Concordo pienamente.
      E ripeto quello che io, da donatore convinto, ho provato a vedere quel filmato:
      ribrezzo e voglia di ritirare il mio consenso alla donazione.
      Non si può sempre buttare tutto in burla, è una questione di rispetto.

      Questo è il mio umile e personalissimo pensiero che ho voluto offrire a testimonianza.
      Poi che chi vuole si faccia tutte le seghe mentali del mondo coi discorsi sulla gioia e l’allegria, sulle manovre contro li primario e quant’altro.
      (per dirla col nostro sindaco 😀 😀 😀 )
      Ma non mi convincono.

  57. E’ ovvio che chi ha acceso le polemiche ha come bersaglio il capo del reparto. Penso che la sig/ra Giovy e Vito si siano limitati a dare un giudizio sul messaggio (sbagliando, secondo me) ma suppongo sappiano molto poco dei retroscena e siano in buona fede. Mauro Frongia da fastidio a molti perchè è un’ottimo chirurgo ed è soprattutto una persona onesta. Mettere in campo una presunta “umiliazione del malato” è patetico e ripeto che la miccia non è stata accesa in questo blog, ma in ambiente ospedaliero da giorni. Chi conosce veramente le situazioni difficili di tutti i malati (non solo i trapiantati) e chi sa come si vive in un reparto non può che sorridere a questa clip. Il resto sono commenti da unione sarda.

  58. Anonimo says:

    grazie a chi ha fatto questo spot…ma come hai fatto? hai sentito i miei pensieri?
    quelle ore che non passavano mai, quei giorni e quelle notti a dormire sulle poltrone, quell’odore terribile e i parenti che che vengono a trovarti tristissimi, e il mio bambino con i tubi dappertutto..un orrore che non finiva mai per mesi
    e io volevo soltanto attaccare my sharona a palla dentro quel cazzo di reparto per metterci tutti a ballare
    sei stato bravo

  59. stefano says:

    sarà che vengo da una bidda dove per il giorno dei morti si festeggia e quando abbiamo un morto in casa rimaniamo anche una settimana a mangiare e a bere ciò che ci portano vicini e amici…e qualche volta l’abbiamo finita a “kizzi” a chitarra… ma a mei no m’ati ofendiu “su spot”…ma ni mancu spassiau, boh ..se non ne aveste parlato voi neanche l’avrei preso in considerazione, però se l’intento è quello di aumentare il numero degli organi da trapiantare ..la faccia di Massimiliano…va molto bene..se poi lo fate ballare…trovate anche i miei di organi(dopu chi m’inpiccu!)

  60. W l'Italia! says:

    il Brotzu è un’azienda pubblica, svolge un servizio pubblico essenziale. non trovo nessuna il video di alcuna utilità pubblica.
    il succo è che come utente preferisco avere il sostegno morale e psicologico del personale medico (il buonumore “a gratis”, senza ulteriore spendita di soldi PUBBLICI) e allo stesso tempo fare, ad esempio, liste d’attesa compatibili con la gravità della malattia.

  61. Anonimo says:

    Salve!!!
    Voglio rispondere ed esprimere il mio parere riguardo la domanda posta dal sig. Giovy ed alla risposta data dal sig. Vito Biolchini sullo spot dal titolo ” Ogni giorno con l’aiuto di tutti trapiantiamo un po’ di felicita’ nei nostri pazienti “.
    Premetto dicendo che seguo il sig. Vito Biolchini da in po’ di tempo nelle sue trasmissioni in radio apprezzando gli argomenti ed il format del programma, ma dico che la domanda posta e la risposta data con i conseguenti commenti(alcuni) scrivendo una serie di sciochezze, inesattezze e’ data solo dall’ignoranza,riferito all’argomento in questione, e cio’ puo’ spiegare il motivo di talune fesserie.
    Sono un infermiere professionale che lavora da piu’ di 20 anni nell’ospedale “G.Brotzu” .
    Ho lavorato e lavoro quotidianamente con pazienti,persone, trapiantate, trapiantandi e donatori d’organo e l’argomento e le dinamiche che si manifestano ogni giorno sono talmente complesse, serie e molteplici che e’ difficile da spiegare in due righe di un blog.
    Ritengo che, tralasciando la libera opinione e la liberta’ di coscenza sull’argomento, prima di esprimere pareri su un video fatto con un messaggio ben chiaro ed esplicito, occorre che ogni singolo individuo si documenti e si informi.
    E’ tutto chiaro ed evidente , visto che oggi, quarda caso, e’ comparso un articolo da segnalare per il premio Pulitzer, su un quotidiano regionale,che parla dello stesso argomento in questione,
    Se si vuole “colpire” il vertice aziendale e/o regionale non e’ il caso di usare lo spot come mezzo: e’ meschino nonche’ ridicolo e di cattivo gusto.
    Ripeto: occorre informarsi e documentarsi sulla donazione d’organo, sui trapianti, sul perche’ e’ stato fatto lo spot, su chi ha partecipato liberamente allo spot, sul significato del messaggio che esprime, su mille altri aspetti che ne conseguono.
    Dico che mi sembra assurdo che si debba dare delle spiegazioni-giustificazioni(qualcuno di dovere lo fara’ sicuramente) al video in questione.
    Si puo’ criticare la qualita’, lo scenario,la musica,il modo in cui e’ stato fatto, i personaggi e qunt’altro ma vi dico che gli attori che compaiono nello spot sono attori protagonisti tutti i giorni che orbitano nell’universo dei trapianti che coprono tutti i ruoli!!!!!!
    Saluto e ringrazio tutto,dico tutto, il personale che lavora nell’azienda ospedaliera “G.Brotzu”
    per il lavoro che svolge tra mille difficolta’ pensando al bene della persona, al bene del paziente.
    Ciao
    Simo

    • Biscia says:

      Ho già detto in un altro commento che non si discute la buona fede, ma se questo video ha suscitato tante, diciamo, perplessità, qualche errorino sarà stato commesso, no? o siamo tutti dei noiosi musoni e anti-verticibrotzu?

      • ma perchè parlare di errore? Come tutte le operazioni creative – e di questo in definitiva si tratta – può incontrare il gusto e la sensibilità di alcuni e scontrarsi con quella di altri. Non sta scritto da nessuna parte che debba piacere a tutti, cosa velleitaria peraltro.

      • Biscia says:

        beh, lo spot non è il risultato di un impulso creativo fine e se stesso. Il video aveva lo scopo di comunicare qualcosa (cosa?) a qualcuno (chi?) E se il messaggio non è stato captato vuol dire che il segnale non è stato trasmesso correttamente. Questo intendevo per “errore”

  62. Addetto says:

    E anche la faccenda dei crediti formativi elargiti agli studenti del corso di lauea in scienze infermieristiche per la partecipazione al video riveste un significato sinistro.

  63. Addetto says:

    Sorvolando sui maleducati, rispondo a chi confonde impropriamente i clown, quelli che alleviano il ricovero dei bambini, con la pagliacciata del balletto e del trenino. Il filmino, tutt’altro che amatoriale, è sui trapianti e, mi scuso per la ripetizione, nel percorso dolorosissimo dei trapianti è contenuto molto dolore. Nessuna via crucis si percorre ridendo e ballando. E’ inutile girarci intorno (ancora più inutile utilizzare l’insulto): quel video è oltraggioso per chi ha sofferto e soffre.
    A chi ha lavorato 11 anni in cardiochirurgia (assente per fortuna da questo video) rispondo semplicemente che ai malati non giova né un balletto né una musica assordante ma, semplicemente, quello che attualmente e da tempo viene fatto per loro.
    Il filmino è autocelebrativo, una volgare pubblicità che trasforma l’Ospedale in un mercatino. E spero davvero che ognuno rifletta sull’inopportunità di quello che è stato fatto con questa specie di grottesco racconto di un ospedale che, grazie a Dio, non esiste in quella forma. Non conosco al mondo un luogo di cura serio e qualificato che non preservi, quale valore primario, la quiete del malato alla quale concorre, senza dubbio, anche il sorriso di un medico e di un infermiere. Ma non un sorriso a sproposito e tanto meno una risata.

  64. Michele says:

    Ovviamente concordo in tutto e per tutto con Massimiliano Medda.
    Fatevela una risata! Voi sì che avete già un piede nella tomba.

    Vito, hai cannato in pieno e mi spiace, solitamente ti leggo con ben più ammirazione.

    • Oh, ma itta bolisi!? Ho rilanciato il commento di un lettore, invitandovi a dire la vostra. Per me il video è inutile e non dannoso: niente di più e niente di meno. Quanto alla risata, non mi sembra di essermi mai tirato indietro.
      Saluti

    • Biscia says:

      ma certo, facciamocela una risata, anzi, quando capiterà di comunicare a dei genitori che il loro figlio è morto, improvvisate una macarena e chiedete il consenso all’espianto a suon di musica, magari se la fanno anche loro una risata, ‘sti musoni.

      • Michele says:

        Scusa, ma ci sei o ci fai?

        Riesci a distinguere scopo e finalità di un video che sensibilizza, promuove, pubblicizza l’attività di trapianto dalle circostanze profesisonali e fattuali in cui questa si svolge?

      • Biscia says:

        E in questa meritevole attività di promozione e sensibilizzazione, come si fa a prescindere dalle circostanze di cui parli, fra le quali (ogni tanto pare occorra ricordarlo) c’è la MORTE di una persona?

  65. Ma che bravi, tutti a storcere il naso e fare la faccia da offesi.
    Basta uno che punti il dito e tutti dietro a borbottare e schifarsi senza neanche pensarci su.

    Mi auguro che chi si ritiene “offeso” da questo video abbia la “fortuna” di essere ricoverato in un ospedale serio e rispettoso il giorno che ne avrà bisogno.
    Un bell’ambientino con le tende tirate tutto il giorno e il personale perennemente con il muso, perché è così che si comunica il rispetto verso il malato!

    Dal canto mio, continuerò a preferire la gente che sorride, che ha senso dell’umorismo, che sa non prendersi troppo sul serio. Specialmente se sono le persone che hanno in mano la mia vita.

  66. il giullare says:

    e bravo vito!!!!

    grande scandalo perchè il rettore censura indirettamente’ uno spettacolo al limite della blasfemia (e pure del buon gusto) e te ne esci con questa presa di posizione contro uno ‘spot’ che sicuramente non allevia le sofferenze dei trapiantati e dei parenti trapiantati che purtroppo non ce l’hanno fatta…

    censuriamo l’allegria o il tentativo di portare sollievo in reparto?allora fuori i clown di corsia!

  67. Addetto says:

    Qualcuno scrive che ci sono fatti assai più gravi in campo sanitario di questo filmino raccapricciante. E’ vero, senza dubbio. E infatti se ne parla. Ma questo modo di ragionare ricordando che comunque c’è sempre qualcosa di più grave di quella di cui si discute, non conduce da nessuna parte.

  68. Anonimo says:

    io che in ospedale ci sono stata tanto ma tanto, in reparti terribili da paziente e mamma di pazientino (e per un bambino è l’orrore) vi dico che E’ BELLISSIMOOOOOOOOOOOOO
    GRAZIE DI CUORE A CHI L’HA PENSATO. ha pensato VERAMENTE a noi che schiattavamo per giorni e notti dalla sofferenza…
    quelle ore infinite che non passano mai e tutti che ti vengono a trovare tristissimi, e tu hai solo un raptus furioso e vuoi mettere my sharona a palla nel reparto e vedere tutti ballare fare casino e staccarsi i tubi…quante volte l’ho pensato l’ho sognato, non so chi l’ha inventato questo spot ma mi ha letto cento volte nel pensiero

  69. Addetto says:

    Vorrei dire a Gab e Giovanni che parlano di “aria fritta” e di “oreris” che – pur non sapendo di cosa discutono nel loro prezioso tempo e pur immaginandoli intenti a discussioni da dialogo di Platone – non è da nullafacenti discutere della banalizzazione del dolore e della morte alla quale si assiste sbalorditi guardando il video del Brotzu. Non è da perdigiorno ricordare che gli studenti universitari del corso di laurea in infermieristica sono stati forniti di crediti per aver ballato in modo insulso. Non è da perdigiorno ricordare che tutta quella esplosione di energia simulata e di allegria è fondata sulla morte di qualcuno che si chiama sbrigativamente donatore. Che intorno al trapianto c’è un dolore che sicuramente Gab e Giovanni non conoscono. Insomma, tutte cose già dette. Quel video è davvero profondamente offensivo e, per logica conseguenza, sono offensive anche le loro avventate considerazioni. Sorvolo sulla questione dell’attacco strumentale alla attuale Direzione del Brotzu, anche se sono rimasto costernato vedendo il balletto del Direttore Generale che non conosco né personalmente né come ballerino.

  70. Giuseppe says:

    Che schifo!
    Non il video…tutti voi…

  71. dharani says:

    il video a me non è piaciuto, è troppo lungo ecc ecc, però sinceramente non credo che solo per aver partecipato a questo video i professionisti siano meno professionisti, anzi. L’intento era sicuramente dei migliori.

    Per quanto riguarda i CFU, sì, 0,5 CFU a chi partecipava…

  72. Michele says:

    Siete tutti degli imbecilli dal primo all’ultimo.

    Se questo video – del tutto normale e non certamente così importante da meritare tutte queste attenzioni – trascura la morte, la sofferenza e il dolore dei pazienti, beh… forse lo fa perché non sono questi i motivi per cui la vita vale la pena di essere vissuta.

    Trapiantare felicità mi sembra un obiettivo più nobile che mai, soprattutto se va a buon fine. Che cazzo di slogan avrebbero dovuto usare? “Trapiantiamo felicità sempre che non muori domani?” Mi sembra implicito, per tutti coloro dotati di cervello, che un lavoro simile non può fornire garanzie e certezze, ma l’impegno e il lavoro uniti alla speranza possono – e sottolineo POSSONO – fare la differenza. E meglio ancora, se svolti con un sorriso.

    Non ho esperienze di trapianti in famiglia, ma ho esperienze con il morbo di Parkinson, e se un video analogo fosse stato girato in relazione a esso ne sarei stato più felice che mai, a differenza di voi persone tristi, represse e mortifere. Ci sono persone in condizioni molto peggiori della vostra che ridono e ci scherzano, dando valore all’essere vivi.

  73. …ho lavorato 11 anni in cardiochirurgia , ho assistito a a un bel po di trapianti di cuore … la tristezza negli occhi di un paziente che aspetta un cuore che non arriva , la sua delusione quando gli devi dire che purtroppo il cuore per lui non è ” buono ” … la gioia nei loro occhi quando invece finalmente arriva e può finalmente avere una speranza di una vita migliore !
    il trapianto è gioia e tristezza insieme , per tutti .per tutti . noi equipe combattiamo da vivi per i vivi , e i morti hanno donato per rendere felici altri vivi …
    rileggo e mi accorgo che i commenti positivi provengono dai pazienti , a loro è diretto il messaggio e l’hanno interpretato correttamente !
    questa è l’unica cosa che mi da felicità e mi rende fiera di lavorare nei trapianti .
    grazie!

    • Biscia says:

      “i commenti positivi provengono dai pazienti” e un pensiero al donatore e, soprattutto ai suoi parenti sembra brutto?

  74. Come al solito si parla di aria fritta…. E’ un video amatoriale fatto per sdrammatizzare, almeno una volta, le sofferenze che trasudano da quel reparto. Non ci trovo niente di male, e penso neanche i pazienti, dato che le 2 ragazze all’inizio del video sono state pazienti di quella struttura. Tutto questo polverone è sorto (ed è palese) solo perchè qualcuno vuole attaccare politicamente il capo di quel reparto adducendo che abbia speso soldi pubblici…. peccato che il video sia stato pagato dagli sponsor che hanno organizzato l’evento…. E comunque un sorriso, un passetto di danza maldestro, un trenino… non hanno mai fatto male a nessuno…. d’ altronde mi sembra che si usino i clown per ridare un sorriso in certi reparti…. L’indignazione di qualcuno è solo gratuita e priva di un briciolo di buon senso….

    • No scusa, il video è tutto fuorché amatoriale. E lo sponsor di cui parli è la Regione Sardegna.

      • Si informi prima di scrivere cose non vere…..

      • Quale delle due non è vera? La seconda? Chi è lo sponsor allora?

      • Giulio says:

        Il video è di buona fattura e confermo, ma in riferimento allo sponsor è meglio che si riveda bene la locandina degli sponsor che hanno partecipato e vedrà bene che LA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA NON COMPARE AFFATTO.
        E sempre tramite la medesima locandina potrà leggere a chi e in che modo vengono “elargiti” i crediti formativi, in rispetto della normativa nazionale e delle procedure, che Lei conoscerà perfettamente, ECM.

      • E’ vero, la Regione non c’entra niente anche se si vede il logo. Ha pagato tutto il Brotzu. Cioè la Regione. Il video è un super video, altroché!

      • Ma siete tutti fuori di testa, o Biolchini tu che fai il giornalista INFORMATI!
        IL video è stato realizzato da un TRAPIANTATO!COSTO DELL’OPERAZIONE 300 EURO!
        è STATO REALIZZATO PER FAR AVVICINARE CON PIU’ SERENITA’ ALLA SALA OPERATORIA SOPRATUTTO I GIOVANI CHE HANNO BISOGNO DI ESSERE TRAPIANTATI!

        E IMPARA A GIOCARE A BASKET CHE MI RODE ANCORA LA FINALE SIOTTO-PACINOTTI!

      • Biscia says:

        e i familiari dei donatori si avvicineranno con altrettanta serenità?

      • ma chi se ne sbatte dei familiari dei donatori, itta cintrara! qui si parla di persone che devono affrontare un trapianto, e del loro approccio alla sala operatorio e a tutto il personale medico.SVEGLIA!

      • Biscia says:

        “ma chi se ne sbatte dei familiari dei donatori” stiamo enucleando proprio quest’aspetto se la cosa non vi è di troppo disturbo.

      • sinonima anonima says:

        Mi spiace informarla che lo sponsor non è la regione Sardegna, si informi prima di scrivere parole mendaci.

      • daniela says:

        In Inghilterra invece….
        Per incentivare le donazioni di organo, lo Stato dovrebbe pagare i funerali delle persone che hanno donato i propri organi al momento della morte. È questa la proposta contenuta nell’ultimo rapporto del Comitato di Bioetica della Gran Bretagna, il Nuffield council on Bioethics, secondo il quale questo incentivo non comprometterebbe neanche il valore altruistico della donazione. E sarebbe una risposta importante a un bisogno di organi che a cui non si riesce a dare risposta.
        “Ci sono 8mila persone in lista di attesa per un trapianto e ogni giorno 3 persone muoiono aspettando”, ha osservato Hugh Whittall, direttore del Nuffield council. Come spiega il quotidiano inglese Telegraph., anche se il 29% degli inglesi è iscritto al Registro dei donatori di organi, il numero di organi donati post mortem è ancora troppo contenuto: “Solo 1.010 lo scorso anno”, spiega il quotidiano.
        “Pagare i funerali dei donatori di organo sarebbe eticamente giustificato – spiega Marilyn Strathern, coordinatrice del Comitato -, non danneggerebbe i donatori e sarebbe una forma di riconoscimento sociale. Pensiamo che valga la pena fare un progetto pilota per testare la risposta da parte della popolazione”.
        Il rapporto del Comitato non quantifica il contributo che lo Stato dovrebbe versare per ogni funerale, ma il direttore del reparto trapianti dell’ospedale universitario di Nottingham e membro del Comitato, Keith Rigg, interpellato dal Telegraph, suggerisce un contributo minimo di 1.500 sterline. Ma sottolinea che tale offerta dovrebbe essere offerta solo alle famiglie dei donatori iscritti al Registro. In questo modo, secondo l’esperto, crescerebbe il numero di “donatori certi” e si eviterebbero “situazioni eticamente criticabili” come quella di pagare i parenti del defunto per evitare che rifiutino il permesso di esportare gli organi ma anche evitare che, al momento del decesso, la donazione avvenga sulla spinta di elementi economici piuttosto che per una cultura della donazione.

        http://www.quotidianosanita.it/cronache/articolo.php?articolo_id=5619

  75. ma la storia che gli studenti sono stati ricompensati in crediti e’ vera?
    no perche’ mi piacerebbe capire che correlazione c’e’ tra la partecipazione a questa cosa e la preparazione necessaria per una laurea.

  76. mi dicono che gli studenti/attori hanno avuto dei crediti formativi. questa è la vera buffonata

  77. Malloreddus says:

    Cercando su Google, la conferenza a cui si fa riferimento dovrebbe essere questa:
    http://www.aobrotzu.it/index.php?xsl=7&s=23208&v=2&c=325

    Un video da quattro minuti non è sicuramente uno spot per la tv.! Trattandosi di un video per una conferenza, da “addetti ai lavori”, forse la dicitura “spot” genera qualche ambiguità…

  78. giovanni says:

    Permettetemi di essere antipatico ma non capisco perché si discuta tanto di questo video. Non trovo che ci sia nulla da rimproverare a chi l’ha fatto: non è offensivo verso nessuno, dà un messaggio positivo, è stato speso poco. L’indignazione è senza fondamento e la chiacchiera sul nulla è da oreri (sport in cui eccelliamo).
    Se si deve discutere di ospedali parliamo del fatto che la sanità sarda è affidata a una giovane ex giornalista che non sa manco da dove iniziare, che ci sono molti episodi di mala sanità (a Sassari davanti alle cliniche sono appesi ormai tanti fogli di denuncia verso medici incompetenti che fanno morire la gente), tanto che per essere operati i sardi preferiscono spesso andare fuori dell’isola, che quando una arriva in ospedale per partorire non si sa se nel reparto ci sia il letto per ospitarla (è capitato a mia sorella), e tante altre amenità: ce ne sarebbero a calasci.

  79. Antonello says:

    Obbiettivamente, mi sembra un filmato bruttino, ma a parte questo fatto puramente tecnico mi sembra che il messaggio sia valido. Ci si sta SCANDALIZZANDO forse un troppo e per troppe cose… Molti degli “attori” sono medici e infermieri preparati che combattono tutti i giorni con la morte….
    Suvvia!!! un sorriso non ha mai fatto male a nessuno..

  80. si sta perdendo di vista il vero messaggio che questo video (non lo chiamerò spot in quanto non lo è) vuole trasmettere. Non credo si voglia ridicolizzare il paziente e la sofferenza che da un argomento di questo genere ne deriva. Guardate all’inizio del video quelle due ragazzine, giovanissime, secondo voi che cosa stanno celebrando? Se la speranza è veramente l’ultima a morire ben vengano video di questo genere o libri come quello di francesco abate ma sopratutto grazie a tutti coloro, (medici, infermieri, associazioni) che con il loro lavoro e dedizione riescono a restituire un sorriso non solo ai pazienti ma anche ai loro familiari.

    • Addetto says:

      No, gentile Dudu, non è questo il messaggio che passa attraverso questo video. A parte l’improprio paragone con il libro di Abate, a parte il fatto ovvio che medici, infermieri e associazioni lavorano per procurare benessere ai malati, le ripeto che sono ingiusti e irrispettosi il clima da discoteca, i passetti di danza, i trenini e tutta questa immotivata felicità da parte di gente nel complesso sana che produce l’impressione che festeggi se stessa.
      Queste immagini rappresentano inoltre un’inaccettabile modo di considerare la vita come una festa e la morte come una roba da rimuovere dalla realtà. Sono convinto che questo spot non debba essere ignorato, ma guardato per capire quale immagine oggi si voglia propagandare della medicina, delle malattie e delle cure. Un’immagine molto vicina a una mediocre pubblicità.

  81. Addetto says:

    Copia e incolla dalla Nuova sardegna di oggi:

    CAGLIARI. Un consiglio: digitate su Google «trapiantiamo felicità» e preparatevi allo show. Vedrete il manager dell’azienda Brotzu Antonio Garau che apre le danze nel reparto di urologia al suono di Golden age, la canzone resa celebre dallo spot televisivo della birra Heineken. Tra medici attempati e ausiliari festanti, che lanciano cartelle cliniche al cielo e si agitano in impacciati passi di ballo, spuntano i volti noti e autorevoli del direttore Mauro Frongia, dell’ortopedico Remigio Puddu e di altri dirigenti medici travolti impropriamente dalla febbre del sabato sera. Un tripudio a tratti grottesco, fra trenini di camici che attraversano i corridoi dell’ospedale con mossette alla Don Lurio e pazienti che saltano fuori danzanti dal letto chirurgico, mentre un altro si stacca felicemente la flebo per ragioni incomprensibili. C’è anche Massimiliano Medda ma solo alla scrivania: da attore, sa distinguere il comico dal tragico.
    Il filmato, quattro minuti e tre secondi indimenticabili che si chiudono con un totale sul reparto ormai trasformato in balera, sarebbe destinato nelle nobili intenzioni di protagonisti e autori a diffondere la sensibilità per i trapianti d’organo. Ma sembra improbabile che un malato urologico in attesa di un rene si senta invogliato a rivolgersi a questo sgangheratissimo corpo di ballo. Peraltro, conclusa l’esibizione, nei titoli di coda compaiono i ringraziamenti alla Regione, segno che le spese di produzione del cortometraggio – il regista è Pierandrea Maxia – sono a carico dell’amministrazione sanitaria.
    Corre voce tra l’altro che agli allievi e allieve infermiere entrate a far parte dello show otterranno dall’Università un numero imprecisato di crediti formativi. Come dire che va bene la sala chirurgica, va bene l’assistenza ai pazienti ma per diventare infermieri è utile studiare Lorella Cuccarini. (m.l)

    • Anonimo says:

      mispiace dover andare contro il pensiero di una persona che pensa che la cosa piu’ abberraNTE DEL VIDEO SIA LO SGANGHERATISSIMO CORPO DI BALLO….è triste vedere una mentalita’ ottusa che traspare da questo post, l’intento sia stato volutamente “leggero” per contrappasso, complimenti per l’ultima sentenza riguardo ai fondi….sbagliato anche li’

  82. Si…ma quale è il messaggio???? Mah..!

  83. Addetto says:

    Il video dimentica – e qua risiede la sua offensiva tossicità – che il trapianto è fatto solo in parte di felicità. Dimentica il dolore della morte cerebrale e la sua difficile comprensibilità al momento della scelta di donare gli organi. Dimentica anche il dolore di chi muore in lista d’attesa. E’ rovinoso per la diffusione della cultura della donazione. E’ rovinoso per l’immagine di serietà che l’Ospedale deve considerare un obiettivo primario. Medici e infermieri, ai quali non si chiede di non sorridere e neppure di non ridere, devono, come tutti, evitare di ridere a sproposito. E se vedessi, per esempio in Rianimazione o in una sala operatoria, medici e infermieri che fanno il trenino al suono di un’orribile musichetta, girerei i tacchi e cercherei un altro Ospedale.
    Una parola all’ottimo Massimiliano Medda che per molti anni ha alleviato la pena dei malati della neurologia che lo riconoscevano e sorridevano. Caro Massimiliano, nessuno mette in dubbio la professionalità di medici e infermieri che appaiono nel video, nessuno. Ma essersi prestati ad apparire nello spot è stato un grave errore perché nessuno ha il diritto di affrontare il mistero della morte e del dolore in questo modo poco dignitoso.

  84. Giovanna says:

    il video è carino e simpatico, e soprattutto manda un messaggio positivo.

    • Addetto says:

      Giovanna, il suo commento, mi perdonerà per la schiettezza, rappresenta bene i tempi. complimenti. Definire un video sulla morte “carino e simpatico” e affermare che”manda un messaggio positivo” spiega perché oggi di morte nessuno vuole parlare nonostante si muoia di continuo perché l’importante, questo spiega il suo breve intervento, è che chi vive sorrida e riceva messaggi, come li chiama lei, positivi. Gli aggettivi “carino e simpatico” devono essere riservati ad altro, gentile Giovanna, e non certo alla morte che è sempre connessa al trapianto.
      Non so cosa intenda per “messaggio positivo” ma arrivo ad immaginare che per lei la psitività consista nel non parlare di dolore e di cose che spiacciono, come la malattia e la sua estrema conseguenza che si chiama, so che il messaggio non è positivo, morte.
      Il suo commento, questo penso, è inoltre profondamente offensivo per chi ha perso un proprio caro ed è arrivato alla decisione di donare gli organi. E’ offensivo perché considera con scandalosa leggerezza una questione che non accetta di essere trattata con gli aggettivi bamboleggianti da lei utilizzati.

  85. Caro Marco, ovvio che serve il sorriso anche, e sopratutto, in ospedale. Il sorriso è una parte della cura. Inoltre è del tutto naturale che chi lavora a contatto con il dolore debba pure pensare a sé e sorridere o ridere per conto proprio. Ma questo non ha nulla a che vedere con l’orribile spot pubblicitario fatto di danze fuori luogo e di scenette sciocche, culminante con il direttore generale che pensa al bene di tutti. Ho stentato a credere che a questa vergogna abbiano partecipato persone che il loro lavoro sanno farlo (basta un’occhiata all’attività degli ultimi vent’anni) ma poi, riflettendo sulla complessità della donazione e del prelievo, mi sono chiesto come si possa essere così incauti nel trasformare in una squallida movida una tragedia. Offensivo, ecco la parola. Offensivo e, cosa di non poco conto, brutto. Inutile? Non sono d’accordo. Dannoso, tanto che immagino induca alla fuga. Un poco di ottimismo mi deriva dal fatto che gli altri reparti che partecipano alla donazione e al trapianto siano rimasti alla larga da questa infelice trovata. In quella specie di ammucchiata finale c’è, al centro in prima fila, una signora impietrita. Quella rappresenta bene la situazione e dimostra, unica nello spot, di avere tutto ben chiaro in testa.

  86. Anonimo says:

    io quelle face le conosco quasi tutte e vi poso assicurare che ce molta serietà e professionalità anzi generalmente non si scherza per niente TROPPO PERMALOSI

  87. peccato. Sarebbe stato simpatico se il messaggio da trasmettere fosse stato “l’ospedale è vita” in una visione più generale dell’attività ospedaliera. Forse per l’argomento trapianti è in effetti troppo leggero. E poi c’è già un bellissimo spot per i trapianti: l’ultimo libro di Francesco Abate.

    • silvia says:

      Il libro di Abate è meraviglioso. Mi ha fatto piangere, ma ho anche riso tanto. Perché chi passa attraverso tanta sofferenza (fisica e psicologica) spesso sa anche riderne…

  88. Al minuto 3:49 compare la scritta: “Si ringraziano la Direzione Generale, Sanitaria e Amministrativa e tutti i dipendenti dell’Ospedale Brotzu di Cagliari che hanno collaborato alla realizzazione di questo spot per la sensibilizzazione ai trapianti”

    Pure lo slogan:”Trapiantiamo felicità” sa molto di pubblicità alla Mulino Bianco, mentre l’argomento meriterebbe maggiore serietà vista pure la diminuzione dei donatori e le contestazioni da parte di gruppi che si oppongono alle attuali normative sulla materia.

    Oggi il 30% degli espianti non avviene per l’opposizione dei congiunti, io stesso non darei il consenso ad un espianto eseguito secondo le attuali normative.

    Se poi penso all’argomento, affine e correlato, delle disposizioni di fine vita, di fronte ad uno Stato incapace di approvare una normativa degna di un paese civile sento che, davvero, non c’è spazio per la felicità ma solo per il dolore e l’ira.

  89. Tutte le situazioni difficili della vita, tutte le malattie, tanto più le più infide, si affrontano anche col sorriso. Pure negli ospedali si sorride, bisogna sorridere, guai se così non fosse. E a volte il sorriso è l’unico sollievo che ci rimane, da sbattere in faccia alla malattia contro cui conbattiamo, al dolore, alla sofferenza.
    C’è il dramma di un morto che dona gli organi ma c’è pure una persona che grazie a quel trapianto si alza e riprende a vivere. Questo mi pare si volesse testimoniare. L’impegno di chi si occupa di trapianti è finalizzato a questo, a restituire un sorriso, una speranza di vita. Il dolore che sta dietro al dramma del donatore e la sofferenza del ricevente non sono certo misconosciute agli operatori. C’è gioia vera negli occhi delle persone che vengono salvate da un trapianto. Ebbene sì, c’è da festeggiare per una vita ritrovata. C’è da gridare di gioia.

  90. Concordo con Vito: il video è piuttosto inutile che ripugnante. Ma io mi chiedo: c’è sempre bisogno di dare una dimensione spettacolare a tutto? E va bene sdrammatizzare come dice Medda visto che, sino a prova contraria, si è liberi di scherzare su qualsiasi cosa; però questo clip mi pare proprio esagerato e fine a se stesso…

  91. io sono iscritto all’AIDO dal 1982, appena compiuti 18 anni.
    vedere questo video mi ha fatto veramente venire voglia di stracciare la tessera e ritirare il consenso alla donazione di organi, non sia mai che un giorno qualche automoblista (o una pallonata … ) mi butti per terra quando sono in giro in moto e io debba capitare nelle mani di gente del genere … 🙁
    di un cattivo gusto e di una inopportunità che mi hanno lasciato senza parole e senza fiato.

  92. anonima says:

    Non lo trovo ripugnante, né umiliante. E sono una malata che negli ultimi 3 anni di vita è entrata più in sala operatoria che al cinema. Ho commentato la relazione dell’Anatomia Patologica chiedendo al medico che mi aveva operato se mi avessero lasciato qualche organo, perché mi han tolto di tutto. Mi son fatta una peritonite subito dopo l’ileostomia (non la spiego, questa) e al rientro a casa mio figlio mi ha contagiato la gastroenterite(e ho riso per non piangere). Ma: a parte quando il dolore mi uccideva ho riso e scherzato. Anche del buco in pancia. Petché quando stai male non sono solo i farmaci a farti guarire, ma anche la capacità di sorridere e scherzare e sdrammatizzare. Perché in certe circostanze o ridi o ti lanci dalla finestra. Sarò strana, ma a me il video piace.
    Mi piaceva l’infermiere che passava a dare la terapia chiamando le pazienti “drogate” (e scherzava), l’infermiera che aveva paura farmi i prelievi perché “ormai hai delle vene di m***, quella che ci portava l’attrezzatura per l’autocateterismo (e non spiego neanche questa) dicendo “è l’ora dei 4 salti in padella”…
    E il medico che mi ha detto “signora, lei più che malata è sfigata”, perché oltre a tutto mi era venuta una cisti a un dito (!)
    E quello del PS incredulo quando stavo perdendo il doppio J in preda a dolori inenarrabili (spero che wiki funzioni di nuovo)

    La malattia è brutta. Rischiare di morire è brutto. 3 interventi seri in 2 mesi sono brutti. La sacchetta in pancia e il catetere ureterale di più. Meno male che comunque c’era chi mi aiutava a ridere.

  93. Stefano Cupani says:

    Lo spot non convince per nulla, anzi risulta anche un po’ irritante, perchè non sembra rispettare il dolore che, necessariamente, accompagna la donazione di un organo.
    Direi: inutile e (un po’) sciocco.
    Vorrei sperare che non sia costato nulla (o vogliamo pensare che gli “attori” abbiano anche chiesto un compenso).

  94. Massimo says:

    Le parole sono importanti, diceva Moretti in Palombella rossa .Sarà, ma non trovo nulla di ripugnante e umiliante in questo filmato, mi pare che si stia esagerando. La questione si pone diversamente se si giudica il filmato sotto il profilo dell’utilità. E qui le opinioni potrebbero essere tante e diverse. E’ utile? E se sì, per chi, per cosa? Per coloro che l’hanno interpretato e realizzato? Per gli utenti del SSN? Per creare un clima più friendly all’interno delle strutture sanitarie pubbliche? Ripeto, la valutazione potrebbe essere diversa a seconda dell’utilità che si vuole riconoscere all’iniziativa, tanto più in ragione dell’esiguo costo. In ultimo, sono diverse le scuole di pensiero (e d’azione) in ordine al dolore. C’è chi ritiene che debba essere sempre e comunque un momento da viversi nel silenzio e nella massima sobrietà e c’è chi, invece, pensa che anche i momenti più difficili e dolorosi della vita di ognuno di noi, morte compresa, possano essere “esorcizzati” con episodi di allegria e spensieratezza, senza che paiano offensivi per qualcuno. Penso ad esempio ad una certa cultura anglosassone che vede ritrovarsi insieme delle persone a festeggiare, si proprio a festeggiare, la scomparsa di un proprio caro. Gli amici più vicini che festeggiano in un momento di lutto. Ripugnante anche questo? No, una manifestazione, diversa, di affetto. Ma anche qui non bisogna generalizzare, vero. Personalmente faccio un’altra riflessione, questa: le strutture sanitarie locali che conosciamo, i servizi da esse resi ai cittadini, il clima che si respira all’interno, le location, il personale, etc etc etc…sono quelli che si potrebbero immaginare se non le conoscessimo e se si guardasse il filmato in questione ? Non mi pare. Ma questa è ancora un’altra questione, che attiene alla comunicazione e ai danni che sta facendo in questa società, fino ad arrivare a costruire una realtà virtuale che spesso si accredita come materiale. Un vero e proprio inganno. Dei cervelli e delle coscienze.

  95. Gentile Massimiliano, spot, corto, video che sia e indipendentemente dal costo e anche volendo passare sopra alle immagini del direttore generale che volteggia con una tizia in tuta operatoria, è oggettivamente offensiva l’immagine di un ospedale danzante mentre c’è un morto che dona gli organi. Un messaggio orribile e falso. Falsa rappresentazione della realtà che è invece dolorosa. Falso il racconto in sé. Reso ancora più grottesco dal fatto che i protagonisti sono medici e infermieri nei quali non si riconosce di certo la maggior parte dei medici e infermieri dell’ospedale. E sorvolo, per amore della serietà dell’argomento, sulla piaggeria nei confronti di chi dirige, in modo discutibile, l’ospedale più importante dell’isola. Le ricordo, gentile Massimiliano, che dietro l’azione superiore e nobilissima del prelievo e del trapianto d’organo c’é un immenso dolore che non si doveva coprire con la patina ignominiosa del marketing applicato alla salute. Davvero un momento basso. Sono certo che risponderà sui fatti e altrettanto sicuro che lei non fraintenderà i miei toni. Ma credo che questo video rappresenti un brutto, bruttissimo segno e confido nella nostra memoria corta. Saluti cordiali.

    • Francesca says:

      Scusi l’intromissione, ma io invece non credo proprio che sia offensivo..Certo, dietro la gioia del trapianto c’è una famiglia che ha perduto un caro, magari giovane, magari all’improvviso..si.. ma quella persona ha compiuto il suo cammino e lo conclude con un ultimo immenso gesto di altruismo.. Una parte di sè continuerà a vivere e darà speranza e gioia ad una persona che invece pensava che anche la sua strada fosse segnata.. xkè non festeggiare? Quale dono e gesto può essere più festeggiato di questo? E fare il trenino, ballare e sorridere magari aiuta a stemperare la tensione in un reparto dove c’è in gioco la vita.. Se non guardiamo alla vita con gioia, se non sorridiamo anche davanti alla sofferenza, siamo già condannati..

  96. gemellafoglia says:

    mi pare uno spezzone dei Monty Python mal riuscito e mai montato,
    è lungo e insistito, alla fine non si capisce dove va a parare e poi tutti questi balli…
    diciamo fuori luogo anche nei titoli di coda: ringraziamenti a… “che hanno sopportato di ballare con noi”, veramente poco professionale. Bocciato

  97. tonyrandall says:

    mi pare esagerato definirlo “umiliante e ripugnante”. Come ha detto Massimiliano non è uno spot(anche se c’è scritto non ne esistono da 4 minuti),Credo che I medici e gli infermieri si siano voluti prestare per qualche minuto ad un video, che magari serve anche ad alleggerire un lavoro francamente pesante.

  98. Eh dai che è carino! Siete proprio bacchettoni! E poi è chiaro, come dice Medda, che non è uno spot (che di solito si rivolge all’esterno), ma un video per addetti ai lavori….per autocelebrarsi….e non può essere sempre tutto nero! Tutto angoscia!

  99. Simone P. says:

    Nell’attesa che venga pubblicato il mio primo commento mi scuso per il tono, sono stato troppo impulsivo 🙂 Il video è certamente carino, semplicemente non lo trovo adatto per questa delicata tematica.

  100. Simone P. says:

    Ripugnante e stupido… non mi viene in mente altro.

  101. Scusa Massimiliano ma la chiusura finale con tanto di nomi e ringraziamenti vari …..fanno capire che è uno spot..c’è scritto per sensibilizzare i trapianti d’organi.
    Tu sei una persona simpatica e splendida nel tuo lavoro…ma questo spot non lo capisco. Forse sono io poco incline a scherzare su questi argomenti…ma sai il dolore mi ha temprato, faccio ironia solo su di me, ma so dove e quando devo parlare. Noi persone che viviamo 24 ore su 24 sempre con i nostri figli che hanno problemi, siamo abituati a percorrere gli anditi degli ospedali in punta di piedi per rispettare il dolore di altri genitori che stanno perdendo i loro figli o sono in preda a crisi bruttissime. A volte non riusciamo a parlare con questi genitori che abbiamo incrociato tante volte. Il dolore è una cosa seria.
    C’è un proverbio che dice: scherza con i fanti ma lascia stare i fanti!!!

    • Biscia says:

      Senza mettere in dubbio la buona fede, lo trovo quantomeno indelicato. Capisco che per alcuni l’ospedale sia un luogo di lavoro, ma per altri è un luogo di dolore, l’immagine del trenino è inopportuna, perchè ti richiama alla mente la condizione di chi occupa quelle stanze da cui entra ed esce l’allegra comagnia. Giudizio affrettato? non so, certo non mi ha fatto una buona impressione.

      • enrico says:

        In ospedale tutti vestiti di nero, è un luogo di morte e sofferenza!

      • Biscia says:

        No, tutti vestiti di nero non è necessario, ma il contegno consono al luogo mi sembra il minimo. Si, hai detto bene, è ANCHE un luogo di morte e sofferenza.

    • massimiliano medda says:

      caro o cara Ilare dal nome non si cumprendiri…….i ringraziamenti non trasformano un video in spot…sono stati inseriti come si fa per ringraziare chi ha collaborato….quello non è uno spot ribadisco che è un video che concludeva un convegno abbastanza serio e importante e poi scusate non si può scherzare con il dolore e la malattia? e itta manera….de essi seriusu… quelle persone che fanno il trenino nel video…poco prima e subito dopo erano in sala operatoria traballendi….io difendo questo video anche si non c’intru nudda…ho fatto giusto una comparsata…ma conosco le persone e certe accuse sono ingiuste….il video è stato pensato da un medico che sicuramente non vincerà l’oscar per la sceneggiatura…il suo lavoro è un altro e sicuramente du fairi mellusu…..
      un saluto

  102. Sarebbe opportuno che prima di dare giudizi affrettati venisse verificato che non si tratta di uno spot…
    E comunque, ma è il mio modesto parere, se anche fosse sarebbe la giusta provocazione per far parlare di questa realtà!
    E’ vero, dietro ad un trapianto riuscito si nascondono decine di drammi, ma forse anche un video provocatorio può aiutare a non dimenticare che la sofferenza è dietro l’angolo.

  103. Non ci trovo nulla di umiliante o ripugnante. Non è disonorevole per chi vi ha partecipato, tantomeno irriguardoso nei confronti di chi soffre per una malattia. Piuttosto, l’idea poteva essere sviluppata meglio. Più che uno spot è un poco riuscito clip di 4 minuti. Se avessero costruito un efficace spot di pochi sarebbe stato meglio.

  104. Andate a c………..ma lo sapete cosa vuol dire avere una persona che soffre e sta male e non c’è medicina che funzioni? Volevate fare una cosa bella? Dovevate rimanere NORMALI.
    Il trenino lo dovete fare con un figlio che muore? Un trapiantato equivale ad un’altra persona che muore.
    Volevate fare una cosa spiritosa….Il dolore non va mai ridicolizzato.
    Finitela di buttare soldi pubblici che servono invece per comprare materiale per l’ospedale.
    Vito non censurarmi perchè …..se sai chi sono capisci anche che NOI che dobbiamo spostarci nel continente per curarci ci indignamo nel vedere la professionalità che finisce nei trenini del ridicolo……..

  105. scusate ma state prendendo un grosso granchio….quello che stà girando in rete non è lo spot sui trapianti….anche perchè non si è mai visto uno spot che dura tre minuti….è un video che è stato realizzato dal reparto di Urologia come video di chiusura di un congresso che credo fosse sulla robotica o calincuna cosa chi d’assimbillara….dopo argomenti molto seri hanno pensato di alleggerire il clima con un video scherzoso a cui noi dipendenti del Brotzu abbiamo partecipato…non mi sembra una cagata come qualcuno ha detto è costato la bellezza di trecento euro e vi posso garantire che molti di quelli che vedete in video sono dei veri professionisti (medici …infermieri) che lavorano tutti i giorni per cercare di risolvere i problemi di salute dei pazienti e mai avrebbero ridicolizzato o banalizzato un argomento serio come quello dei trapianti…un saluto
    massimiliano medda

    • Ciao Massimiliano,e’ stato presentato come spot per i trapianti,da questo deriva il mio commento(il 3°).
      Se e’ una cosa diversa ritiro le mie considerazioni. 😉

      sibbiri

    • Francesca says:

      intanto con 300€ tutta l’Italia per un paio d giorni ha concentrato l’attenzione sul tema dei trapianti, e questo non può che essere un bene.. In secondo luogo, la famiglia che perde una persona cara sicuramente a caldo non starà lì a festeggiare perchè il trapianto è riuscito, ma vi posso garantire che dopo l’accettazione del lutto pensare che una parte di quella persona continua a vivere e regalare gioia a qualcuno, può solo far piacere. E di certo un video del genere non può per una famiglia di un donatore essere offensivo!
      Credo poi che lo spirito di allegria, gioia e condivisione del video possa diventare una linea da seguire in tutti gli ospedali, per cercare di umanizzare di più i professionisti, e rendendo meno formale il rapporto paziente/professionista, sopratutto in reparti dove c’è in gioco la vita delle persone.. E poi basta con tutta questa negatività, magari se c’è un pò di polvere in più ora che ne abbiamo parlato così tanto la puliranno, se non cambiavano i cateteri lo faranno.. c’è sempre un punto di partenza per migliorare, potrebbe essere anche questo!

  106. enrico says:

    Lo spot è una mezza cagata, però questa cosa della malattia e del dolore trattati in modo ripugnante mi sa un po di cazzata.
    Non c’è niente di male a cercare di trasmettere un’immagine più allegra e serena di un ospedale.
    Lo spot fa cagare comunque eh.

  107. Abbastanza fuoriluogo sia come ideazione che esecuzione.
    Chissa’ quanti soldi e’ costato.

  108. Curiosa says:

    Spero tanto che siano degli operatori sanitari migliori di quanto non lo siano come attori: ma per favore!!!!!!!!!!!
    Questo spot mi ricorda la serie “Taglia e cuci”: copiata malissimo oltretutto………..
    Adesso, se mi capiterà di incontrare qualcuno di loro per motivi di salute, sarà difficile trattenermi dallo scoppiargli a ridere in faccia. Stendiamo un velo pietoso, vi prego.

  109. condivido in pieno. Totalmente inutile. Ci si dimentica che dietro un trapianto c’è anche il dolore di una famiglia che ha perso qualcuno.

    • Anonimo says:

      certo che qualcuno c’e che ha donato ma che c’entra ..non e stato ucciso per donare ! qualcuno ha perso ma nn del tutto! è cosi difficile da capire’
      spero che gran parte dei miei organi possano servire ..a qualqun’altro ..per poco o per sempre..

      • Ginetto says:

        Il punto non è se questo video offenda qualcuno, non lo penso, ma il fatto che l’ospedale possa comunicare allegria e divertimento quando la situazione nei nostri ospedali è quanto di più lontano dalle atmosfere festose di questo video.

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