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Radio Press non è più sola: ecco perché da oggi scrivo per Sardegna Quotidiano

Stamattina c’è un mio articolo in prima pagina su Sardegna Quotidiano. Il motivo è molto semplice: nei giorni scorsi la società Deltamedia srl (editrice di Radio Press, l’emittente che io dirigo) e la Cooperativa Giornalisti Sardi (che edita il giornale) hanno sottoscritto un accordo di collaborazione reciproca che prevede tante cose e, tra questa, anche l’opportunità per i giornalisti della radio di scrivere per il nuovo quotidiano.

I motivi dell’intesa sono evidenti: con la nascita del nuovo gruppo editoriale che fa capo a Sardegna 24 (che, insieme al giornale, comprende anche un sito on line e una radio), sia la nostra radio che il loro giornale rischiavano di restare isolati e di non poter affrontare questa nuova sfida ad armi pari.

Le armi in realtà ancora pari non sono, vista la differente consistenza economica che contraddistingue i due progetti editoriali. Noi però ci proviamo, anche perché le affinità tra Radio Press e Sardegna Quotidiano sono veramente tante. In questo nuovo giornale ritroviamo infatti quella stessa voglia di fare informazione libera dai soliti schemi a cui gli ascoltatori di Radio Press sono abituati. Nessuna delle due testate ha padrini politici evidenti od occulti: sembrerà strano, ma siamo liberi. E, per quanto ci riguarda, anni di informazione radiofonica stanno lì a confermarlo. E, per quanto mi riguarda, penso lo dimostrino quanto meno i trecento e passa articoli che ho finora pubblicato su questo blog.

Per la nostra emittente l’accordo con Sardegna Quotidiano è un passaggio cruciale che vogliamo affrontare con coraggio ed entusiasmo, consapevoli di affrontare questa avventura con dei colleghi tanto bravi quanto liberi (e i primi numeri del giornale già lo hanno dimostrato).

A dire il vero, per due mesi Sardegna 24 ha mantenuto aperto un canale di trattativa con noi, nella prospettiva di poter far collaborare le due realtà editoriali. La verità è che il nuovo gruppo poteva già contare sulla disponibilità di una radio (Radio X, ora Radio Sardegna 24) e quindi era effettivamente impossibile ogni ipotesi di accordo con la nostra emittente.

Così, quell’accordo inseguito per due mesi con Sardegna 24, poi lo abbiamo chiuso in due giorni con Sardegna Quotidiano: evidentemente doveva andare così. E noi siamo contentissimi.

Riprendere a scrivere per un quotidiano è stata per me una sensazione strana: non mi capitava più o meno da dieci anni. In prima pagina poi c’ero finito una sola volta, a fine anni ’90: ed era (ironia della sorte) su L’Unità. Pensa te, a volte, i casi della vita.

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79 Comments

  1. Alessandro says:

    Che dire?
    Per solcare i mari, ma soprattutto per trasportare merci proprie o altrui, c’é bisogno di una flotta e “probabilmente” in questa dimensione spazio-temporale nessuno, dico nessuno può sfuggire a questa legge terraquea.
    Da cui certamente ne consegue che ognuno se vuole stare ed esistere nel “coro”, usa i mezzi di trasporto più congeniali tra quelli che gli sono concessi.
    Peccato, dato che la disponibilità delle tasche sarde e non solo, si va assottigliando e altrettanto succede alle menti per come le abbiamo concepite e formate almeno fino alla fine dello scorso millennio in epoca Guttemberg … ci saremo aspettati idee e/o supporti d’informazione meno paludati, asfittici e avvinghiati a modalità di essere e della politica, che per chi non se ne fosse accorto volgono sempre più al termine.
    Anche se alcuni da tempo trattano della scomparsa dei fatti, non si può o non si dovrebbe espandere la propria soggettiva opinione, il proprio soggettivo punto di vista ad infinitum, quasi a volerlo forse imporre come univoco e universale. Qualunque sia il modo in cui lo si fa, fosse anche il più civile e rispettoso delle convenzioni o delle finzioni comunicative: sempre di manipolazione si tratta!
    Beh… se ci aspettavamo molto e siamo stati delusi, dalla nascita di e-polis riguardo a una possibile rottura del duopolio Unione/Nuova. Per ora i due nuovi nati (SQ e S24), per lo stile, il formato e le tematiche toccate, non fanno che aumentare le nostre afflizioni e rimandare ancora e ancora ad altri tempi e nuovi nati le possibilità di cambiare definitivamente scenari sociali, culturali, politici inguardabili e insostenibili, di conseguenza non più accettabili nemmeno per un minuto.
    Forse non é ancora maturo il tempo della freschezza e della novità. Non siamo ancora pronti – che palle – ad indicare la luna senza perderci nel dito che noi siamo.
    Alexdamels

  2. In bocca al lupo a te e a tutto lo staff di Sardegna Quotidiano e Radio Press!

  3. Personalmente mi piace più Sardegna24 di SardegnaQuotidiano. Quest’ultomo è piu’gazzosa con le foto a colori ma a livello di contenuti mi pare giornale da sfogliare in metro o al chiosco. Chissa’..magari l’impostazione di SardegNAQuotidiano è proprio quella: raccontare la cronaca e stop.
    In ogni caso, trovo paradossale la presenza di tutte queste critiche per una cosa che puo’garantire il pluralismo nell’informazione. Ben vengano le diverse realtà editoriali che consentano ai lettori la possibilità di scelta.

  4. medardo di terralba says:

    Caro Vito, ho letto il tuo articolo di oggi su SQ e non mi sei piaciuto. Mi hai ricordato la figura dell’ultrà. Quello che a spese del presidente della società va a tutte le trasferte e entra allo stadio con i biglietti omaggio. Poi, quando la squadra prende un gol o ilpresidente smette di pagare le trasferte gli ultras intonano i cori “sa gurpa es solu tua, su gunnu ‘e mamma rua”. Hai citato tre esempi di foga rigorista della giunta soru: uno più sbagliato dell’altro. In sardegna prima di quelle delibere che hanno limitato gli acquisti da parte della regione delle pubblicazioni degli editori (ediroditori) sardi si comprava di tutto, dal libro su amsicora a raccolte di poesie di benito urgu, l’unico criterio era che fossero pubblicati da “sardi”; il caso delle donne delle pulizie degli uffici regionali è da manuale: un servizio affidato a una cooperativa che si tramandava il posto di lavoro di madre in figlia senza una gara e che costava prima 9 milioni di euro e dopo ne è costato 3. Questo alla faccia degli sprechi, della malversazione e delle clientele pelose di sindacalisti e consiglieri d’assalto con il forchettone. In ultimo il caso della cineteca sarda … Non approfondisco ulteriormente, mentre scrivo mi rendo conto che è inutile, faccio una sola e ultima cosa: cancello il tuo blog dall’elenco dei siti preferiti del mio browser. Un saluto affettuoso e arrivederci altrove.

    • Neo Anderthal says:

      Medardo, il caso della Cineteca e il caso dell’Istituto Sardo per la Storia della Resistenza e dell’Autonomia- sono due casi da manuale di come NON si deve operare.
      Due organizzazioni depositarie di archivi ingenti e preziosi -che solo per questo valevano abbondantemente la “spesa”-, attivi e propositivi anzitutto in rapporto con Università e Scuole, azzoppati e sopravvissuti solo per l’opera volontari di chi comunque ha voluto crederci.
      Leggi nei commenti al post “Tagliare gli sprechi…” la testimonianza del Prof. Aldo Borghesi. Incontestabile.

  5. giovanni f says:

    Tutti questi commenti negativi nei confronti di Sardegna 24 mi puzzano di invidia perchè probabilmente il giornale di Bellu sta volando ben più in alto.
    Sardegna Quotidiano, che rispetto per l’impegno, punta sulla cronaca, ma fracamente noi lettori non abbiamo bisogno di una seconda Unione sarda o di un’altra Nuova, che quanto alla cronaca non hanno (ovviamente) concorrenti. Abbiamo bisogno di approfondimenti, inchieste, notizie che raccontino quella Sardegna che non racconta nessun altro. Non di incidenti stradali, che soddisfano solo i palati truculenti e fanno sospirare ai borghesi piccoli piccoli “meno male che non è capitato a me”.
    La mia impressione è che Sardegna Quotidiano si dia alla cronaca per non scontentare i poteri forti. Sardegna 24, invece, non si nasconde dietro un dito. Ha dichiarato dall’inizio, con le parole e con i fatti, da che parte sta: lo trovo molto più onesto e rispettoso piuttosto che far finta di essere imparziali.
    Mi meraviglio di chi, in questi commenti, sta facendo la mammoletta, fingendo che Sardegna Quotidiano sia un giornale senza padrini. Allora andate a chiedervi perché, pochi giorni fa, la Regione ha stanziato 300 mila euro a favore delle cooperative di giornalisti disoccupati. Non ci sono padrini? Ne riparleremo.

    • ZunkBuster says:

      Provvedimento “ad giornalem”? Beh se è per questo Soru stanziò 3 milioni di euro a favore di EPolis quando non era una cooperativa ma solidamente di proprietà del suo allora (non so se tuttora) amico Grauso … nobody’s perfect …

  6. mocambo says:

    scusami per il giudizio sommario ,ma ieri in radio ho sentito qualche battuta contro la giunta Soru ,oggi l’ editoriale risponde ad un articolo di sardegna 24 ,mi sembrate due eserciti l’un contro l’altro con a capo Soru e Mannichedda.
    Spero di non aver perso il mio tempo in questi anni credendoti libero

  7. Auguri a te, Radio Press e Sardegna Quotidiano.

  8. arrogutottu says:

    Caro Mauro, io potrei ribaltare la domanda e chiederle che bisogno ci sia oggi di ricercare l’approfondimento critico nel quotidiano locale, se, consultando internet, ritroviamo una varità di siti personali e specifici per tutti i gusti, osservatori, giornalisti, bloggers, analisti poltici, che con più tempo per metabolizzare, e spazi a disposizione per dire la loro ed interagire con altri, si esercitano a vivisezionare la notizia in tutti i modi. La verità, forse, è che gli utenti forti della rete potrebbero fare benissimo a meno del quotidiano.
    A chi serve allora la carta stampata? A chi dovrebbe rivolgersi chi scrive un quotidiano? Mi viene da pensare in primo luogo a coloro i quali, ancora tanti, non hanno la pazienza o la capacità o il tempo o la possibilità di informarsi sulla rete e la mattina entrano comodamente in edicola e si pagano un quotidiano dal quale ricercano , prima di qualsiasi altra cosa, la notizia (e chissà, magari la sera aprono internet o si guardano otto e mezzo alla ricerca di un approfondimento).
    Va da se che anche a mio modesto avviso, un quotidiano, qualsiasi quotidiano, debba dare ai suoi lettori strumenti di interpretazione e un contributo in chiavi di lettura, che agevolino il lettore nella costruzione della sua opinione personale, senza però sostituirsi ad esso in questo processo.
    Tanto più oggi esistono svariate tipologie di lettori, con diverse esigenze e abitudini di lettura, persone che ricercano cose diverse. Ci si interroga tanto su quale ruolo la carta stampata possa e debba giocare nel panorama odierno. Bella gatta da pelare per chi ha da fare un giornale!
    Il dibattito è molto impegnativo e, per quanto mi riguarda, non mi avventuro oltre.

    Cordialmente

    • Soviet says:

      Caro arrogutottu, concordo pienamente con te. Chi abitualmente naviga su internet non ha bisogno di quotidiani perché ha tutta una serie di siti di riferimento, tra informazione mainstremaing e alternativa o addirittura controinformazione, dove il problema non è la pluralità delle voci, ma la loro selezione.
      Ma l’opinione pubblica non si forma coi siti internet, per lo meno, non ancora. Per questa ragione io credo che 5 quotidiani siano meglio di due quotidiani. Sardegna 24 è troppo schierata pro-Soru? In Sardegna ci sono migliaia di cittadini schierati pro Soru e perché non dovrebbero avere un quotidiano che abbia un linea editoriale vicina al loro sentire? SArdegna Quotidiano è vicino a Paolo Maninchedda (sempre che lo sia), che problema c’è? Il pluralismo informativo è dato dalla compresenza di voci diverse, non da un’unica voce che recita tutte le parti in commedia (spesso per altro in modo truffaldino, perché non esiste oggettività e non esiste neutralità – cose sempre filtrate dalle personali visioni del mondo di ciascun giornalista).
      Trovo di nessun interesse quindi questa classifica sul giornale migliore o peggiore, sulla encessità che esca o che non esca, su chi ci sia dietro o ci sia davanti. Basta non comprare il giornale che non piace!
      Io, personalmente, avendo interessi abbastanza specifici , faccio il “portoghese” e mi leggo le rassegne stampa regionali e nazionali. Dopodiché visito regolarmente una serie di blog di riferimento. Ma la mia opinione si forma fuori dall’informazione generalista. Molto meglio un numero alto di quotidiani che strillano i loro titoli dalle prime pagine anche in contrasto l’uno con l’altro. Almeno il cittadino non penserà che c’è una sola Realtà (con la “R” maiuscola) e una sola “Verità” (con la “V” maiuscola)!

      • Mauro Peppino Succiabrebei says:

        @arrogutottu&soviet

        non avevo visto la replica (non potreste postarla cliccando su “Replica”?)
        Guardate che la domanda sul ruolo della carta stampata fa scrivere fiumi di inchiostro dalla comparsa della radio, prima, e della TV, poi (ad esempio Pasolini, tanto per non andare lontano). Internet non sposta il problema.
        Precisiamo: io non parlo di “approfondimento” ma di “profondità”. C’è una bella differenza (per favore non confondiamo!).
        Detto in altre parole, SQ è mediocre e S24 invece pure. Sono due quotidiani inutili.
        L’equivalenza tra più quotidiani e più informazione è uno slogan carino ma privo di contenuto (anche se questo non piace a molti). Ho anche fatto due esempi di ciò che intendo: la vicenda Strauss-Kahn e le sommosse di Chiomonte, due articoli in cui il contenuto si esaurisce nel titolo!
        Cordialmente

  9. baradel says:

    onde non aggiungermi alla fitta schiera di complimentatori complimentosi che ti battono pacche sula spalla, mi permetto di suggerirti, visto che scrivi “in prima pagina” di occuparti anche del disastro ambientale causato dagli zingari della ss 554, nonchè del loro traffico di rifiuti pericolosi, il tutto ignorato da autorità e forze dell’ordine… e dai distinti “signori” giornalisti che scrivono sui mainstream. occupamdosi di aria fritta.
    ma non mi facccio illusioni. non si scrive di argomenti scomodi.
    cordiali saluti

    • Soviet says:

      Beh, sparare sugli “zingari” non è che faccia correre tutti questi rischi…forse c’è un po’ di cattiva coscenza dovuta all’assoluta insufficienza nella gestio di questa questione. Da altre parti, Sardegna compresa, i problemi sono molto ridotti perché si progettano inziative e si utilizzano le risorse (ingenti) che l’Unione Europea destina per Rom e Sinti.
      E’ probabile che la scarsa attenzione dedicata fino a oggi a questo problema sia dovuta ad una ragione esattamente opposta: fare qualcosa di buono per gli “zingari” non incontra spesso il favore dell’opinione pubblica, dove sacche di razzismo più o meno esplicito sono presenti. Basta contare quante volte si sente: “io non sono razzista, ma…”

  10. ciao vito, io ti ascolto da circa 5 anni, questa mattina quando hai detto che la radio, si era findanzata con sardegna quotidiano ,pensavo ad una battuta ha la tua solita ironia, che spesso condivido ,e invece parlavi seriamente,mi sono chesto visto che un po’di tempo ti conosco, e vi conosco ,come puo’una radio, improvvisamente che ho conosciuto a sinistra allearsi con un quotidiano del centro destra???? il vostro slogan e’ una radio senza padroni , padrino..? comunque auguri di cuore, da un vostro fedele radioasoltatote

  11. auguri a Vito e a tutti i giornalisti che stanno “provando” questa nuova avventura. La vedo difficile per tutti, perchè – ma la mia è deformazione professionale – i conti devono quadrare sempre e penso che siano necessarie svariate migliaia di copie vendute ogni giorno per coprire i costi e continuare a uscire. Solo con “prodotti giornalistici” di qualità si può riuscire a ritagliarsi un’adeguata fetta di mercato (e di lettori).
    ‘n culo alla balena! 😉

  12. Oh Vito, come minimo vogliamo Radio Press “a tipo” Radio Padania
    o ben che vada “a tipo” Radio24 ;-)!!!!
    In ogni caso, sono veramente contento per te e tutti i colleghi della redazione di Press:
    siete grandi e vi meritate anche questa grande opportunità.
    Meno male che avete chiuso con SQ: l’altra testata non l’avrei comprata di certo!

  13. spessotto says:

    Auguri per la nuova avventura Vito!

  14. Mauro Peppino Succiabrebei says:

    Gentile Biolchini,
    scontato l’”In bocca al lupo”, sincero, trovo entrambi i quotidiani al di sotto della soglia della mediocrità (tra i due, meno peggio Sardegna24, ma non è un gran complimento, la concorrenza è davvero inconsistente).
    Nel merito? Gli articoli SQ di respiro ampio sono inutili, rilanci delle agenzie e del tutto privi di senso critico; uno per tutti il pezzo su Strauss-Khan che non dice assolutamente nulla. Quello sul gran casino in Val di Susa, che avrebbe permesso una lettura interessante in chiave sarda, perché noi abbiamo problemi assai simili e dovremmo riflettere seriamente sulle sommosse NO-TAV, è pessimo; parrebbe che non si abbia la minima idea non solo di ciò che è accaduto, ma della vicenda in generale. Un’occasione persa. Sa cosa mi ricorda (ma non mi dia del fissato)? I pezzi di Maninchedda quando scrive nel proprio blog: non si va mai da nessuna parte, a parte qualche sparata ideologica di poca consistenza.
    Riguardo le cose sarde, non vedo alcuna profondità nei pezzi, tuttavia potrebbe derivare dalla necessità di un periodo di rodaggio (che auguro; ma in generale mi pare che il calibro dei giornalisti di S24 sia più elevato).
    Avendo espresso parecchie perplessità sull’uscita dei due nuovi quotidiani, resto del parere iniziale: mi paiono inutili entrambi (salvo ricredermi se dovessero migliorare, chissà).
    Sul suo editoriale, che commento qui per non intasare il blog (e non uso il verbo a caso) mi ha deluso. Poca profondità, come del resto tutto il giornale. Pare di sentire una chiacchierata con un conoscente di fronte ad un caffè, al banco di un bar. Fa piacere perché magari si condivide l’idea e il conoscente è simpatico, ma delude: da un (suo) editoriale in prima ci si aspetta qualcosa di più.
    Saluti e di nuovo auguri.

    (Ho cercato di non essere provocatorio, che poi ci sia riuscito è un altro paio di maniche)

    • arrogutottu says:

      ma che vogliamo noi dai quotidiani? che ci diano le notizie o anche che i giornalisti mastichino e predigeriscano la notizia per noi? è importante. Io non cerco un giornale che si sotituisce al lettore imponendo il suo punto di vista, ma che da gli strumenti al lettore per farsi un propria opinione.

      • Mauro Peppino Succiabrebei says:

        @arrogutottu

        Condivido la necessità di porsi la domanda. Adesso si risponda, possibilmente dopo averci pensato (l’uso del verbo “imporre” per la lettura di un giornale è davvero bizzarro!).
        Nel frattempo provi a domandarsi che bisogno ci sarebbe di un giornale quando ci si può connettere all’ANSA ed avere tutte le notizie che si vuole. Le rispondo: se un giornale è come SQ (per come l’ho visto finora, ma S24 non è molto diverso) a mio avviso nessuno!
        Da un giornale (e/o giornalista) mi aspetto l’uso di strumenti critici che io non ho, altrimenti perchè dovrei leggerlo anziché connettermi all’ANSA? Perché abbiamo letto (io che ho l’eta, lei non so, spero che sia giovane) un Pasolini che scriveva sul Corriere della Sera in prima pagina? Perché dava le notizie (nel senso in cui intende lei) o perchè possedeva strumenti critici tali da sollevare problematiche altrimenti nascoste?
        In ogni caso, ciascuno di noi è libero di cercare in un quotidiano ciò che meglio crede (per fortuna!): evidentemente lei ed io cerchiamo cose affatto diverse.
        Cordialmente

      • laura lussu atzeni says:

        @ Succiabrebei ,

        lei in fatto di giornalismo è assai esigente, cerchi di essere più comprensivo, non tutti sono all’altezza di un “demone della conoscenza e dell’ignoto” come lei.
        Abbia pazienza e vedrà che ogni nodo verrà al pettine!

      • Mauro Peppino Succiabrebei says:

        @laura lussu atzeni

        Tanto per restare nella metafora, per acchiappare i nodi bisogna avere un pettine. I due quotidiani di cui parliamo non ce l’hanno. Tutto qua.
        Tra i demoni non mi trovo a mio agio; tra i lettori sì.
        Cordialmente

      • Anche secondo me sono due quotidiani inutili.. la regione poteva investire i soldi diversamente.. visto che entrambi nascono con soldi regionali…

  15. Auguri e in bocca a lupo per questa collaborazione!

  16. Per me Sardegna Quotidiano è “bambu ‘e ludu” ……l’unica cosa interessante del numero di oggi è il tuo editoriale. Infatti di solito compro Sardegna 24 😉

  17. in bocca al lupo! vi seguirò.

  18. matteo murgia says:

    bravo vito, una cooperativa editoriale mi pare un ottimo approdo per continuare a fare ciò che fai.. ancora un pò di tempo e credo che sardegna quotidiano possa ritagliarsi tranquillamente il suo meritato spazio nell’informazione isolana.. da oggi ho un motivo in più per comprarlo, ma già ne avevo tanti altri.. bene così.. auguri..

  19. Innanzitutto un grande “in bocca al lupo”! ho appena finito di sfogliare “Sardegna Quotidiano”, la prima impressione è, effettivamente, quella di un giornale affrancato da logiche partigiane. Mi è piaciuto il tuo editoriale, più per lo stile che per alcuni passaggi di contenuto, ho apprezzato tanto il pezzo di Paola Pilia e anche il commento di Pietro Folena.
    Insomma, oltre che un affezionato ascoltatore di Radio Press, da oggi sarò anche un lettore di SQ.
    Buon lavoro!
    Omar

  20. Credo sia difficile cambiare nome al quotidiano appena uscito.. ma, nessuno ha mai pensato che “OI” sarebbe adattissimo ad un quotidiano nato a Cagliari. nome semplice e che si può rendere benissimo con una grafica essenziale?

  21. Luigi Zorcolo says:

    Caro Vito, in bocca al lupo.

  22. Francesca Cardia says:

    Benvenuto Vito! Benvenuta RadioPress!

  23. G.Luca says:

    In bocca al lupo.
    Peccato però vedere l’avventura come una sfida con Sardegna 24. Credo che al Terrapieno se la ridano… alla faccia di tutti e due.
    Ciao

  24. Ma devo dire che sono molto scettico di questi due progetti privi di identità definita e senza alcun progetto di comunicazione chiaro e delineato. Se l’idea è quella di mantenere in piedi Radio X e Radio Press e spalmare “ogni tanto” notizie del giornale, mantenendo la programmazione attuale la vedo poco interessante sia da un profilo commerciale che comunicativo. Analizzando la situazione attuale abbiamo da una parte una emittente che deve diventare di massa, mi riferisco a Radio X, che attualmente trasmette musica d’élite, e dall’altra abbiamo radio press che deve crescere ancora tecnicamente. Serve una modifica radicale per diventare di massa! Vedremo se avrò ragione!

  25. medardo di terralba says:

    La linea editoriale di S24 è chiara, quella di SQ ancora non tanto e mi ricorda le prime settimane del GdS. Un colpo al cerchio, uno alla botte e poi è finito in mano a Dell’Utri. Vito collabora non è stato mica assunto e ci ha scritto anche Cabras. Ricordate? Cabras il puzzone e Vito, quello con la formazione del Cagliari alle spalle del frastornato Zedda in piazza Carmine. Aspetterei a dare giudizi e ad optare a scatola chiusa.

  26. Antonello Casini says:

    In bocca al lupo, Vito! (Anche se un po’ mi rode, perché, con 5 quotidiani, sono rimasto uno dei pochi che non ha ripreso a scrivere….) Ahahah!!!! Auguri da Fratello di Lele

  27. Fourthciucciu says:

    Non per fare il bastian contrario ma dalla lettura dei due nuovi quotidiani la mia preferenza va a Sardegna 24, molto più completo e con alcuni giornalisti davvero bravi.

    Auguri a tutti in ogni caso

  28. Francesca Meloni says:

    bello l’editoriale, bello l’articolo di Paola Pilia e bella la striscia del Fauno Banana… ci si sente a casa ;-)))).
    In bocca al lupo, Ninfa Karruba

  29. Mossad says:

    Allora mi dovrò sforzare di riprendere a leggerlo e magari con più attenzione, perché i primi numeri mi erano sembrati veramente deludenti.
    Bene, questa è una bella notizia, buon lavoro!

  30. arrogutottu says:

    probabilemente non si ha l’ambizione di fronteggiare il due quotidiani storici su quel terreno. Magari ci proverà sardegna 24 ma non ci scommetterei.

    Piuttosto non mi piace l’idea di uscire con 2 edizioni metropolitane, preferirei si facesse lo sforzo di farne uscire una sola nazionale, ma immagino voglia dire più pagine e più costi.
    Spero che il quotidiano possa crescre per poter fare in futuro questo passo.

  31. Pietro F. says:

    Sono contentissimo perchè da subito ho preferito Sardegna Quotidiano a Sardegna 24.
    Buon lavoro!

  32. Stardust says:

    ok, questa è la spinta definitiva che mi serviva per mollare sardegna 24…

  33. Soviet says:

    Un buon editoriale “alla Biochini” e la collaborazione tra Sardegna Quotidiano e Radio Press mi sembra un’ottima cosa, mi auguro anche attraverso uno scambio virtuoso ottimi giovani giornalisti.
    Rispetto a Sardegna 24 credo che Sardegna Quotidiano abbia più libertà di manovra, spero che la usi al meglio!
    In conclusione, il rutuale ma sentito “in bocca al lupo!”

  34. Un grandissimo in bocca al lupo, a RadioPress e Sardegna Quotidiano!!!

  35. Sergio Benoni says:

    In bocca al lupo Vito, e auguri a tutti voi da Radio X!

  36. Sardegna quotidiano dovrebbe cambiare 2 cose.
    Il nome perchè tutti i cagliaritano si stanno confondendo tra quotidiano e 24, ci vuole qualcosa di più identificabile.
    Il format perchè anch’esso troppo simile a 24.
    Purtroppo mi è sembrata un po’ una scorrettezza di chi è venuto dopo, ma ormai bisognerebbe rispondere.
    Mi sbaglio?

    • Secondo me sì 🙂
      Nessuna scorrettezza per carità, se non si mette “Sardegna” nella testata cosa si dovrebbe mettere?

      • Scommetto che se fai un sondaggio rapido fuori dalle redazioni, tutti stanno facendo confusione. Già bastava magari mettere quotidiano prima di Sardegna ad esempio. Come nuova ed unione. Si poteva anche pensare ad un sinonimo: isola, icnusa,.
        L’uscita ad una settimana di distanza ha creato ulteriore ambiguità nel mercato.

  37. Meglio così….

    io dal primo numero di Sasrdegna 24 faccio il tifo per Sardegna Quotidiano

    nel primo numero di Sardegna 24 c’erano 10 pagine intere pubblicitarie della Coop, del CTM, contro i “ragazzi” di Sardegna Quotidiano con pochi inserzionisti

    FORZA SARDEGNA QUOTIDIANO

  38. Micaela says:

    Bravi, avete fatto bene. Gia’ il fatto che alcuni giornalisti abbiano fatto gruppo (cosa non scontata in Sardegna) per creare il loro giornale e’ un buon inizio, poi collaborare con altri media e’ un altro passo indovinato. Vedo molto bene questa collaborazione. In bocca al lupo!

  39. p. nicola simeone says:

    che dire, caro vito? ciascun sardo sa quanto ci sia bisogno di un informazione più libera in sardegna!
    auguri a radio press e a sardegna quotidiano, auguri anche a sardegna24, senza dimenticare metro cagliari;
    ho cominciato a leggere i nuovi…diciamo che c’è ancora molto da migliorare, ma per me è già una liberazione non masticare amaro e incazzarsi nel dover leggere la sorda unione…
    dai che si può fare…
    ma mi sorge un dubbio…come la mettiamo con la pagina dei morti? se non s’intacca il duopolio finisce come per il federalismo fiscale comunale: i non residenti, che pagano, saranno più “ascoltati” che i residenti?

  40. Alex77 says:

    Complimenti! Decisione giustissima 🙂

  41. Felice Castelli says:

    uffa!!!
    ora mi tocca pure comprare anche Sardegna Quotidiano!
    speravo di poterne fare a meno … 🙁 🙁 🙁

    no, scherzi a parte Vito, auguri e buon lavoro! 😉
    🙂

  42. Francesco Birocchi says:

    Nella comoda posizione di lettore e di radioascoltatore, sono molto contento. In quella di rappresentante sindacale dei giornalisti, sono molto interessato. Da entrambe le posizioni auguro un sincero “in bocca al lupo!”

  43. C’è un grosso problema di distribuzione: né ad Ozieri (dove ancora risiedo per lavoro) né a La Maddalena (dove sono in questi giorni per il vertice Nato) arriva Sardegna Quotidiano. In entrambi i posti, dal primo giorno, arriva Sardegna24. Ci sarà un allargamento della distribuzione? Intanto vado a leggermi il tuo articolo online…

  44. a furia di inboccallupo, con i licantropi che girano, mi preoccuperei…
    a parte gli scherzi, ecco anche il mio: in bocca al lupo!

  45. Appena letto l’editoriale, complimenti ed in bocca al lupo per la nuova esperienza!

  46. Anonimo says:

    anche paola pilia scrive per il quotidiano, e alberto che fa?

  47. Alessandro Mongili says:

    in bocca al lupo

  48. piriccocco mannaro says:

    in bocca al lupo, Vito!

  49. Anonimo says:

    tantissimi in bocca al lupo!!
    Sappiamo che darete il meglio!!

  50. Franco Anedda says:

    Lo leggerò con maggiore attenzione, vorrei che Sardegna Quotidiano acquistasse l’autorevolezza e l’onestà che hanno caratterizzato Radio Press.
    Buon lavoro.

  51. Anonimo says:

    Fantastico. E’ veramente una buona notizia!
    In bocca al lupo, a RadioPress e Sardegna Quotidiano!!!

  52. Sergio says:

    Farai ottimamente come sempre. Anche questo e’ un segnale che sta tirando aria nuova e salutare.

  53. arrogutottu says:

    Una bella notizia! Complimenti e in bocca al lupo per questa nuova avventura!

  54. Massimo says:

    Alè, era la decisione più saggia ed onesta da prendersi, verrà fuori sicuramente qualcosa di buona. Per l’informazione. E poi aiuterà anche l’informazione di Sardegna 24, ad essere veramente più “onesta”, meno di parte e partito, auguroni

  55. Ipazia says:

    Appena letto…. Proprio un bel editoriale! Sardegna quotidiano avrà certamente vantaggio dalla collaborazione con Radio Press!!! Buon lavoro a voi e buona lettura a noi!!!!

  56. TriplaG says:

    Faccio a te e a Radio Press i miei migliori auguri ma mi domando se ti sentirai ancora completamente libero di commentare i quotidiani sardi ogni mattina su Buongiorno Cagliari.
    Ti seguo ormai da due anni e sono abbastanza fiducioso, vorrei, però, un tuo intervento in proposito.

  57. Bene, auguri di cuore. 🙂

  58. in bocca al lupo!

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