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A Cagliari escono due nuovi quotidiani in pochi giorni! Vincerà chi riuscirà a sorprenderci: cioè ad essere indipendente dalla politica

Se l’uscita di un nuovo giornale è una notizia, figuratevi se ne escono due. Per questo Cagliari si prepara ad una settimana memorabile. Martedì 28 giugno l’appuntamento in edicola è con il Quotidiano di Sardegna, venerdì 1° luglio (ma la data è ancora suscettibile di un piccolo slittamento) con Sardegna 24.

Il momento è straordinario, perché i cagliaritani potranno scegliere tra ben cinque quotidiani: i due nuovi arrivati andranno infatti a fare concorrenza a L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e il free press Metro.

La qualità dell’informazione passa attraverso il pluralismo delle testate. Ora avremo dunque più notizie, scritte meglio e anche più interessanti. E anche le altre redazioni si daranno una mossa, perché tutti saranno presi come da una febbre. Era ora.

Come cambierà il panorama editoriale con l’avvento di questi due nuovi giornali? Riusciranno a imporre all’opinione pubblica e alla politica il loro modo di vedere la realtà?

Sardegna Quotidiano (diretto da Fiorentino Pironti) si propone come foglio complementare al cosiddetto “primo quotidiano”: lo dice il prezzo (0,80 centesimi) e la diffusione limitata all’area di Cagliari (anche se a breve partirà un’edizione sassarese). Sardegna 24 (diretto da Giovanni Maria Bellu) è invece più ambizioso, sia nel prezzo (sembrerebbe 1 euro e venti) che nella foliazione (56 pagine) che nella distribuzione (regionale) che nel progetto (che include anche un sito on line a una emittente radiofonica, Radio X).

C’è spazio per tutti questi quotidiani nel mercato isolano? Non ho una risposta. L’esperienza di EPolis ci ha insegnato che i giornali possono anche conquistare nuove fette di mercato e non necessariamente sottrarre copie alla concorrenza. Non è da escludere dunque che sia Sardegna Quotidiano che Sardegna 24 trovino nuovi lettori, magari erodendo solo in maniera limitata la diffusione delle altre tre testate.

Esiste un mercato pubblicitario in grado di sostenere queste iniziative? Anche questa è una domanda che non ha una risposta semplice. Le strategia di marketing saranno fondamentali, così come la sostenibilità economica dei due progetti. Si parla sempre in negativo del caso Il Sardegna, ma si dimentica che il gruppo EPolis è fallito sotto il peso di manovre ora sotto la lente della magistratura e che comunque i conti del giornale cagliaritano erano ottimi.

Sardegna Quotidiano è edito da una cooperativa mentre Sardegna 24 ha alle spalle un gruppo di imprenditori. È chiaro che tutti inizialmente dovranno fare dei sacrifici perché con l’editoria locale non si diventa ricchi.

Ma allora quali motivazioni hanno spinto all’uscita dei due giornali? Sardegna Quotidiano nasce dalla volontà iniziale di un gruppo di cassintegrati di Epolis che hanno trovato, strada facendo, il sostegno di piccoli imprenditori e del supporto ideale di un intellettuale come Paolo Maninchedda (consigliere regionale sardista e presidente della Commissione Bilancio). Sardegna 24 è invece riconducibile a Renato Soru, definito l’ispiratore e il “patron” dell’operazione (anche se non compare nella compagine azionaria).

Che rapporto avrà Sardegna Quotidiano con la politica? Come la racconterà? Pagherà lo scotto di essere, per brutale sintesi, definito “il giornale di Maninchedda”? E quindi, per sintesi ancora più estrema, “un giornale di centrodestra? Accoglierà i pareri di tutti o avrà una linea da seguire?

Allo stesso modo, quanto peserà a Sardegna 24 l’ombra di Soru? Il giornale avrà la capacità di esercitare una funzione critica nella sinistra isolana senza appiattirsi sulle posizioni del suo cripto-editore?

Queste risposte le avremo soltanto col tempo, dopo aver letto i due quotidiani.

Ciò che io mi auguro è che le due testate contribuiscano a far circolare le notizie, anche se tirate fuori dalla concorrenza. Perché non possibile che se Repubblica scopre qualcosa il Corriere la riprende subito (citando la fonte), mentre se una testata sarda qualunque tira fuori una notizia, sia l’Unione Sarda che la Nuova faticano a rilanciarla. Questo atteggiamento è innaturale e nuoce sia all’informazione che ai lettori. Bisogna spezzare questo circolo perverso e avere l’umiltà di riprendere le notizie vere anche se trovate dalla cosiddetta “concorrenza”.

Infine una considerazione. Per fare i giornali servono i giornalisti. E questi due nuovi quotidiani attingono a piene mani da quella straordinaria avventura che è stata Il Sardegna, frutto dell’ingegno di Nichi Grauso. Che poi avrà pure venduto l’Unione Sarda, Video On Line ed EPolis, ma che è stato senza dubbio un editore straordinario, capace di grandi intuizioni, e le cui imprese hanno consentito a tanti giovani di costruirsi un futuro nella professione giornalistica.

Ai colleghi di Sardegna Quotidiano (da martedì 28 nelle edicole di Cagliari), e a quelli di Sardegna 24 rivolgo il mio più sentito “in bocca al lupo”.

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60 Comments

  1. ANCORA SUI DUE NUOVI QUOTIDIANI: “SARDEGNA (DEMOCRATICA) 24” E “SARDEGNA QUOTIDIANO” – http://www.cagliarifornia.eu/2011/07/ancora-sui-due-nuovi-quotidiani.html

  2. Efis Pilleri says:

    SARDEGNA QUOTIDIANO: piacevole, leggibile non pretende di sostituire i boss del mercato sardo. Gestione leggera e sostenibile: merita di farcela e può farcela. In bocca al lupo.
    SARDEGNA 24: sottoscrivo le affermazioni di arrodugò (pseudonimo che mi ricorda qualcosa). Per un giudizio sintetico la prima espressione che mi viene in mente è quella usata dal rag. Fantozzi a proposito de ” La corazzata Potenkin”…

  3. SARDEGNA 24 E SARDEGNA QUOTIDIANO, EREDI DEL GIORNALE DI SARDEGNA – UNA RECENSIONE COMPARATA – http://www.cagliarifornia.eu/2011/07/sardegna-24-e-sardegna-quotidiano-eredi.html

    • Anonimo says:

      Ho qualche dubbio su una premessa, data come scontata: “due giornali sono meglio di uno”.
      Sarebbe vero, se non venissero stampati, usando CARTA.
      L’invito a non stampare qualcosa, se non ne abbiamo davvero bisogno, sembra così passato nel novero dei richiami da Libro Cuore.
      NON E’ COSI’: se una cosa non serve, non deve essere fatta. Punto.
      Propongo un palinsesto all’antica: ogni lettore, dopo averlo letto, cancella il giornale, lo riconsegna all’edicolante (come la bombola, per capirci), e riceve il giornale del giorno.
      Se vogliamo risparmiare molto, accorciando la filiera, non andiamo neanche dall’edicolante, ma rileggiamo anche oggi il giornale di ieri: se stiamo attenti, non ce ne accorgiamo. Provare per credere.

      • Hai ragione. Però ho anche scritto: “due giornali sono meglio di uno, se i due giornali non si somigliano come due fratelli”. Quel “meglio” poi è riferito alla pluralità dell’informazione. però la proposta che fai è molto interessante e originale. Tra l’altro io credo che forse i tempi sono maturi perché si faccia una legge che in certi campi e in certi frangenti, vieti l’utilizzo di carta nuova e obblighi l’uso di carta riciclata. O se questa è una scelta troppo radicale, almeno sarebbe positivo che ci fosse una legge che incentivi l’uso della carta riciclata, con agevolazioni fiscali e altri accorgimenti.

  4. Arrodugò says:

    Sardegna 24…pfui! La prima pagina si apre con un editoriale dal titolo “Nuove idee per aiutare il vento che cambia”. Le idee sarebbero quelle di Pietro Soddu, classe 1929, uno dei “padri” della scesa sul campo politico di Mr. Tiscali. Fuori uno. A pag 34 troviamo l’intervista a Gianni Minà, fatta dall’ex capo ufficio stampa dell’ex presidente, tale Umberto Soru, ops, Renato Cocco. Il direttore sappiamo chi è, da dove arriva. Dall’Unità di Soru. Idem come sopra per quanto riguarda l’amministratore delegato, di più lontana provenienza, la Tiscali di Soru. Bellissimi i saluti di Concita, non potevano mancare. Assenti? Aspe’…c’è anche il super tifoso Giorgietto Melis, c’è Lilli Pruna (listino di Soru alle ultime regionali) e non manca l’anima bella, Marcello Fois. E poi gli amici, quelli veri, quelli che si sperticano in auguri: Elena Ledda, Flavio Soriga….Grazie, abbiamo capito quasi tutto. Sono tornati i tifosi, il club ha riaperto i battenti, consumazioni libere. Pensieri un po’ meno. Cosa abbia a che vedere tutto questo con “l’onesta” informazione restiamo in attesa di capirlo. I pochi pezzi degni di apprezzamento sono quelli di Pablo Sole, Francesco Giorgioni e Paola Medde, insieme alle pagine della cultura. Il resto, tolta la pochissima pubblicità (ahi!), è quello che è: sono 40 pagine pagine di….molto rumore per nulla. Mancano le inchieste. Non fanno ridere neppure le vignette (e il vignettista, lo conosciamo, è sempre lo stesso, che palle…). C’è anche Gallus, che fa ridere ancora di meno. tutto già visto, tutto trito e ritrito, uffa!. Eppure di cose da raccontare ce ne sarebbero. Su, coraggio. Peraltro piglia un buco clamoroso da Sardegna Quotidiano sulla notizia dell’arresto per bustarelle, a Cagliari, di un ispetore del lavoro. Il giornale non si distingue neppure per qualità grafica e fattura di stampa. Sardegna Quotidiano al confronto vince facile. Era meglio il Giornale di Sardegna, prima stesura. E’ il limite della SarPrint di Macomer, si sapeva. Formato identico, fino al millimetro, a quello che per primo fu lanciatonell’isola (correva il 2003, sic) da Sardigna.com, il quotidiano post Unione di Liori (che fece una brutta fine, come l’ha fatta il suo ideatore). Grafica molto simile e identici problemi. Perchè identica è la tipografia. Carta pessima (tagliata anche male), cattiva resa delle foto (favolosa quella del presidente Milia, vecchia di almeno 15 anni, ai tempi in cui era sindaco di Quartu e, non per caso, quando la caporedattrice del giornale faceva la corrispondente per l’Unione Sarda, proprio da quella città). Colori slavati, stampa non omogenea per tutte le pagine (alcune più chiare, altre più scure), tabelle quasi illeggibili. Sito internet praticamente inesistente. Una pena infinita, che siamo nel 2011. Potevano aspettare ancora qualche mese per migliorarsi, piuttosto che azzardare l’uscita. Si può fare di meglio, molto meglio. Con molto, molto più coraggio. Lasciando perdere, però, i pistolotti di Fois e gli applausi dei tifosi. Che hanno stancato. Un giornale vicino a Soru? No, sbagliato, è proprio tutto suo. E’ la sua cifra. Come il suo limite. Speriamo che riesca a sopravvivere alle prossime elezioni regionali. Lui e il giornale. Auguri comunque, il gioco vale la candela. Ma non, forse, per i lettori.

    • ZunkBuster says:

      Purtroppo condivido quasi in pieno. Il quotidiano risulta illeggibile, scrittura troppo fitta, ma a differenza de “La Repubblica” non in grado di attirare l’attenzione del lettore. Diverse notizie “del giorno dopo” prese da Internet. La foto di Graziano Milia risalente a 20 anni e diversi chili fa (come se mettessero quella di Berlusconi 1994, ancora senza capelli). Stranamente freddini su Massimo Zedda: forse Renato comincia a sentirsi messo in ombra o è incazzato perché Zeddixeddu non ha fatto spazio per la Mongiu e per Mannoni? Sardegna Quotidiano, Cualbu o non Cualbu, Maninchedda o non Maninchedda, davvero improntato a maggior pluralismo (oggi una bottarella a Zedda, domani a Milia). Mi ha colpito che per essere un quotidiano il cui personaggio di riferimento è pur sempre un dirigente del PD sardo, venga dedicato così poco spazio al progetto di Milia sul PD sardo, che avrà i suoi limiti ma merita di essere argomento di discussione. E’ veramente tutto Soru minuto per minuto. Mi spiace per una volta dover concordare con Pubusa … meglio Sardegna Quotidiano.

    • Stardust says:

      Aggiungo che l’articolo nella pagina sportiva è in gran parte copincollato da uno presente ieri in tuttocagliari.net…stesse frasi e parole con qualche virgola in più…ahiahi…non è una bella figura…

      • Beh, magari è più semplicemente un’agenzia di stampa 🙂

      • Stardust says:

        ti assicuro di no… 😉

      • Mossad says:

        Boh, certo, Sardegna 24 è un giornale di parte, quindi chi lo acquista sa bene che cosa troverà. Però io sono riuscito a leggerne diverse pagine, mentre Sardegna Quotidiano mi è sembrato francamente inutile, a parte la splendida qualità di risoluzione immagini e stampa. Entrambi, ad ogni modo, mi sembrano poco attrezzati per rompere il duopolio L’Unione – La Nuova e quindi, alla fine della fiera, a sopravvivere.

      • arrogutottu says:

        Io oggi ho letto un quotidiano alla spasmodica ricerca del pretesto sul quale imbastire un pezzo contro. A volte riesce, a volte molto meno.

      • ZunkBuster says:

        Dipende da cosa cerchiamo in un giornale … chi è ben internetizzato e vuole tenersi sulla notizia quanto alla politica e all’amministrazione pubblica può anche accontentarsi di questo blog, con una spruzzatina di crastulimini da Rosarossaonline, un pistolotto di Pubusa qua e la, un’occhiata sempre a Facebook che non guasta mai, ma il CHIAGLIARITANO medio chiede soprattutto notizie della sua città (che della cronaca “de is biddas” alla fine gli importa poco se non del paese d’origine), necrologi e sport. Sardegna Quotidiano sembra ben attrezzato su questo fronte a parte, al momento, i necrologi, e poi per chi non traffica Facebook le strisce di Banana (quella di ieri su Massimo Zedda il sindaco SOLO TRONCO faiara pisciai …) valgono quasi da sole l’acquisto (mentre l’Ugnone è dai tempi di Putzolu che non ha più un vignettista). Consiglierei a SQ l’aggiunta dei necrologi con una politica prezzi molto aggressiva, di modo che i cagliaritani si abituino a pubblicare i loro necrologi su entrambi i quotidiani per passare gradualmente a quello più economico.
        Sardegna24 mi dispiace ma è soporifero come l’ultimo Sardegna Democratica … perfino Giorgio Melis, che auspicavo fosse parte di questo progetto, ha scritto un articolo curiale e assertivo che faceva sbadigliare.

    • Se mi dai il permesso, pubblico il tuo commento papale papale sul mio blog.

  5. Prevedo che Sardegna 24 durerà fino a che servirà all’editore, a prescindere dalle vendite.
    L’unità dovrebbe aver insegnato qualcosa.
    Sardegna Quotidiano mi pare abbia buone potenzialità di crescita, se rimarrà aperto ad opinioni anche contrastanti. E’ sicuramente il giornale che può fare più scelte libere rispetto agli altri.

  6. ZunkBuster says:

    Centrodestra? Nonostante i dinieghi mi pare chiara una qualche vicinanza al “giro largo” di Cualbu, che per fortuna al momento non ne inficia la leggibilità. Di sicuro non adorano Graziano Milia, oggi definito “rossomoro antico cappottato”.

    • Massimo says:

      pssss…guarda che non hai capito bene la battuta. Il giornale si riferiva all’assessore provinciale Mureddu, esponente dei Rossomori, per essere stato cappottato nelle decisioni dal Milia, rileggi bene

  7. a quelli che scrivono che il sardegna quotidiano, non e un quotidiano del centrodestra ,dovrebbero prima comprare i quotidiani nazionale e poi danno un opinione piu’ precisa,anche perche l’unione non fa’ testo,visto che da un po di anni sono al servizio dei poteri forti

  8. ZunkBuster says:

    Forse ieri sono stato un po’ ingeneroso. Oggi il quotidiano l’ho solo sfogliato via internet (per mancanza di tempo non ho manco dato un’occhiata al principale stampato satirico dell’isola, che non è “Fisietto & C. La sagra dei Pistis”, non me ne voglia Biolchini che ha collaborato col divertente fumetto) e devo dire che sono rimasto favorevolmente impressionato dalla sfogliabilità del quotidiano, molto migliore rispetto a Epolis che faceva scaricare solo PDF, ma anche rispetto alla stessa versione sfogliabile del suddetto stampato satirico delle Edizioni Zunk. Tutto sommato non sembra malaccio, anche se chiaramente non è un giornale “di battaglia”, piuttosto che il primissimo Epolis dell’era Giorgio Melis ricorda un po’ lo stile abbastanza inglese di un quotidiano durato forse troppo poco, “La Voce” di Montanelli, che pur essendo decisamente più a sinistra del grande Indro leggevo con piacere. Se non altro, rispetto al foglio satirico made in Zunk, è leggibile. Adesso aspettiamo Sardegna24 e vediamo che ne viene fuori.

  9. arrogutottu says:

    Dopo i primi due numeri il mio giudizo è moderatamente positivo. Non le mandano a dire. Non inseguono la polemica capziosa. Lo stile è asciutto. Raccontano e pungolano. Hanno voglia di informare, con onestà. Li seguirò.
    Certo, non è il quotidiano per chi è alla ricerca di un punto di vista più partigiano. Per quello, forse, si tratta di aspettare pochi giorni.

  10. Di questi tempi un quotidiano, già esistente, che non si dota di una strategia digitale è destinato a morire.
    Ci sono vari studi che collocano la fine dei giornali di carta nel 2015.
    Un investimento del genere credo quindi che sia un po’ anacronistico. E mi sorprende che dietro una delle due iniziative ci sia Soru dietro. Possibile che sia così old style?

    I quotidiani “vecchi” come l’Unione Sarda bisogna batterli su quello che non è il loro campo, ossia su Internet. Per quanto possa sembrare marginale, i visitatori unici del sito sono dell’Unione sono 700.000 su base mensile. Questo semplice dato indica che ci sono 700.000 persone disposte a fruire le notizie locali comodamente sul suo computer, ma non credo che tutti siano più che soddisfatti del tipo di informazione, ma anche solo del semplice servizio, offerto dall’Unione Sarda. Che non ha manco una pagina Facebook! Non è una minc**ata, visto che il 20-30% del traffico dei siti di news è garantito dai vari social.

    Guardo con simpatia a queste due iniziative, ma temo che non avranno vita facile nè lunga. A meno che non si dotino prima di subito di una strategia digitale intelligente che comprenda un sito web e l’uso dei principali social media.

    Vedo che tu (Vito) ti trovi a tuo agio con questi mezzi. Come giudichi questa mancanza?

  11. oggi ho comprato per curiosita’ il nuovo quotidiano la cosa piu’ evidente è che un giornale di centrodestra, e sinceramente la sardegna non aveva bisogno , per di piu’ mi sembra una brutta fotocopia del quotidiano il tempo di roma,

    • ZunkBuster says:

      Non mi sembra un giornale di centrodestra, piuttosto si colloca in quella “zona grigia” in cui tra castosauri del centrosinistra e castosauri del centrodestra sfumano molto le distinzioni. Perché adesso non venite a dirmi che Maninchedda e Pubusa sono il nuovo … allora lo sono anche Emanuele Sanna, Paolo Fadda, Antonello Cabras e magari perfino Luigi Cogodi … e ita tiaulu!

  12. mraxani says:

    Ho visto per caso la pubblicità del nuovo giornale su un manifesto alla stazione, non potevo far altro che chiedere ad un edicolante se sapesse qualcosa in merito, ebbene, da sotto il banco con circospezione ha tirato fuori il n° 1 come il pusher offre la propria merce in cambio dei miei 80 cent. Questo per dire che l’ Unione Sarda gode di una rete immensa di giornalai fedeli, che quasi boicottano le novità, così è accaduto da Tuttoquotidiano in poi. Penso che a decidere per la vita o la morte di un giornale debba essere esclusivamente il lettore senza interferenze esterne. In bocca al lupo al neonato.

  13. Alessandra says:

    Possiamo dire che SQ non ha fatto una prima uscita col botto, è vero, però la prima pagina centrata sul CPA di Elmas è significativa. Condivido la tesi che qualsiasi tentativo di spezzare il tristissimo duopolio giornalistico della nostra informazione isolana sia davvero il benvenuto. Ritengo che la scelta di “volare basso” sia ragionata e sensata, con buona pace di tutti quelli che trovano più utile ed efficace partire di testa l’interlocutore e poi, eventualmente, parlarci.
    Strano, ultimamente mi trovo spesso a dire : aspettiamo e vediamo.

  14. medardo di terralba says:

    Calmezza con i giudizi. Un giornale è una macchina molto complessa e non credo che si possa giudicare compiutamene dal primo numero. Mi associo invece al plauso di alcuni che salutano la nascita con piacere e con speranza. Non se ne poteva piu di informazione lessa e premasticata, nella migliore delle ipotesi, o sofisticata al punto da auspicare l’intervento dei NAS. Su Grauso. Un visionario, un precursore e un genio. Accanto a tutto cio convive la sua sregolatezza finanziaria e gestionale. Se avesse al suo fianco un bravo ragioniere sarebbe un gigante. Buona lettura a tutti in attesa del nuovo parto, ormai siamo all’ultima settimana 🙂

  15. Paolo Maninchedda says:

    Caro Vito,
    come ben sai io non sono di centrodestra neanche per semplificazione estrema, e neanche di centrosinistra.
    Per il resto, ormai i siti sono il luogo del qualunquismo più volgare, ma che si scriva che io mi sono occupato di shardana e di scrittura nuragica, beh, vuol dire veramente inventare di sana pianta un’accusa inconsistente.

    • Francesco Floris says:

      Onorevole, visto che anche Lei segue come noi questo blog, tralasciando le scritture nuragiche e gli shardana e assumendo che Lei è sicuramente un intellettuale nel senso teoretico del termine, vorrei porle una domanda. Che tipo di rapporto “intellettuale” ha con il neonato SQ con il quale le si attribuisce un legame non meglio specificato? E’ un giornale di centrodestra, di centro, socialista, indipendentista? Che tipo di linea editoriale segue? E’ costruito solo per arginare l’avvento di Sardegna 24? Se devo spendere 0.80 centdie mi dia qualche informazione in più…, cordialmente. FF

    • Mauro Peppino Succiabrebei says:

      @ P. Maninchedda
      Poiché si riferisce al mio commento, la invito (senza alcuna polemica) a rileggerlo con attenzione. Ovviamente, non c’è scritto che lei si sia mai “occupato di shardana o scrittura nuragica”. Fortunatamente la rete conserva tutto, quindi chi fosse interessato può seguire il blog di Gianfranco Pintore e verificare quando e come lei abbia finalmente preso posizione in merito a quanto ho segnalato, ricevendo, tra l’altro, la critica feroce del “tenutario” di detto blog (termine che non amo in modo particolare e mutuo dall’ospite di questo).
      Altrettanto ovviamente, la cosiderazione su sue pretese posizioni di destra o sinistra nulla hanno a che fare con quanto ho detto.
      Cordialmente,

  16. alessandro says:

    Ho letto il giornale, purtroppo era quello che pensavo… manu contraria a Soru, Pubusa che per capire cosa sta dicendo si deve leggere al contrario l’articolo, tipo tracce sataniche dei CD, aria centrosinistra inciucista e minoritaria. E’ il giornale del PSD’AZ e si biri. Vocazione a sparire.

    • Pasquino says:

      Sembra anche a me visibile chiaramente la parte. Non ci vedo comunque niente di male. Come non vedo niente di male su un Sardegna 24 altrettanto schierato da un’altra parte. A me piace chi si schiera e lo dice. Ancge perché di quotidiano indipendente ne abbiamo già uno….

  17. Micaela says:

    Grauso editore straordinario? Posso dubitarne? Qualunque genialita’ possa avere, non ha dimostrato di essere in grado di gestirla nel lungo periodo, invece di vederlo come un idolo, iniziamo a vederlo per quello che e’ veramente? Lungi da me commenti cattivi, sia ben chiaro, ma una buona idea per quanto brillante deve anche essere fattibile in pratica e sostenibile e non mi pare che questo sia stato il suo caso.

    • Anonimo says:

      Beh, che Grauso fosse geniale è indubbio: certe sue intuizioni sono state poi confermate pienamente. Mi ricordo che comprò qualche centinaia di migliaia di domini internet prima ancora che si sapesse cos’era internet…si è lanciato nell’avventura del web in Sardegna quando in Italia pochissimi se ne interessavano. Dal punto di vista gestionale è stato probabilmente un disastro (anche se sarei curioso di capire qual è il “core” dei suoi affari) e ha sbagliato nello schierare l’Unione Sarda smaccatamente contro il centrosinistra (inizia con lui e con Liori, Zuncheddu ha semplicemente tenuto il timone a destra).
      Anche se il vero genio rimane Soru (o chi per lui) quando diede la connessione gratis a Tiscali, prendendosi un numero Telecom a costi bassi (perché con una cifra in più) e guadagnando dal numero impressionante connessioni!

    • Soviet says:

      Che Grauso fosse geniale lo dimostra il fatto che ha capito prima le potenzialità del web prima di tutti, che sia un disastro nella gestione è apparentemente vero. Vorrei però sapere qual è il suo “core businnes”, perché non mi sembra esattamente indigente…
      Anche se il premio del miglior colpo di genio è da attribuire a Soru (che non a caso ha studiato sotto Grauso) per Tiscali Free, la connessione gratuita…

      • Micaela says:

        Avra’ fatto tutte queste cose, ma una buona idea imprenditoriale non e’ un lampo di genio, vanno considerati anche altri aspetti, come la fattibilita’ e la sostenibilita’ nel lungo periodo e non mi pare proprio che Grauso si sia dimostrato attento a questi aspetti. Insomma, secondo me poteva fare di meglio.

  18. Mossad says:

    Ho comprato il primo numero di Sardegna Quotidiano e mi pare sinceramente bruttino. Fotonotizia intempestiva, articoli poco approfonditi, taglio generale piuttosto superficiale nella scelta dei contenuti e nella loro esposizione.
    Aspettiamo Sardegna24 e vediamo se sarà un tantino meglio.

    • Micaela says:

      E’ un giornale piccolo, anche se e’ a pagamento non si discosta molto dalla free press, in cui gli articoli sono pochi e riportano le notizie essenziali. Lo vedo bene com giornale da leggere la mattina mentre si va al lavoro giusto per informarsi su cosa accade. Poi per le letture piu’ approfondite ci sono gli altri quotidiani.

    • franco says:

      che significa intempestiva? era la stessa notizia dell’apertura delle cronache dell’unione sarda e della nuova sardegna. o sbaglio?

  19. Mauro Peppino Succiabrebei says:

    Sperando di non offendere nessuno, il tono di questo articolo mi pare vagamente semplicista. L’aumento della carta stampata potrebbe essere condizione necessaria per una maggiore qualità dell’informazione, ma di certo non sufficiente: dieci giornali mediocri non fanno miglior informazione di cinque giornali mediocri (basta fermarsi cinque minuti di fronte ad un’edicola, non è che ci voglia un sociologo per spiegarlo!)
    Il miglioramento dell’informazione potrebbe farla (condizionale d’obbligo quale condizione teorica) il mercato (cioè i lettori). Sfortunatamente (e ovviamente) le tirature da bollettino parrocchiale non possono determinare un ciclo virtuoso con i lettori come attori principali. Quotidiani come questi non sopravvivono (o prosperano) per logiche di mercato, come del resto la maggior parte degli altri quotidiani nazionali. Mi stupisce che un commentatore attento come Biolchini cada in un equivoco così eclatante.
    Pertanto non condivido l’entusiasmo. Non credo che vedremo un miglioramento dell’informazione ma un aumento dei giornalisti stipendiati (potrebbe anche essere positivo… per loro!). Quanto alla febbre dei giornalisti che passano il tempo strappandosi gli scoop l’uno con l’altro, spero che sia una battuta!
    Un commento su Maninchedda, definito intellettuale. È una battuta anche questa? Ricordo che Maninchedda sarebbe quello che ha impiegato una decina d’anni a staccarsi da coloro che passano il tempo inventando una falsa storia sarda a scopi di pura propaganda politica (non ne vogliamo parlare?). Ci dimentichiamo degli shardana ribelli che nessuno può sconfiggere? O della scrittura nuragica? Quindi con le definizioni andiamoci piano, oppure usiamo le virgolette: non intellettuale ma “intellettuale”, seguito da un sorrisino o da una grassa risata.
    Cordialmente,

    • Il signor Succiabrebei è pregato di attaccare il tenutario di questo blog con argomenti anche solo vagamente intelligenti. E’ infatti questa l’ultima volta nella quale verranno tollerate pretestuose provocazioni e idiozie a piene mani.
      Cordialità.

      • Soviet says:

        Vito…veramente attacca più Maninchedda…che te.
        Per te dice solo che non condivide il tuo entusiasmo e che si stupisce che un commentatore attento (che dovrebbe essere invece un complimento) cada in un equivoco così eclatante…
        A meno che non ci siada cosa arrescia…allora il discorso cambia!

      • Mauro Peppino Succiabrebei says:

        Gentile Biolchini, non è la prima volta che lei (mi) risponde in maniera scomposta (mi posso permettere?). Quali sarebbero le pretestuose provocazioni? Sinceramente non ne vedo (ho portato degli argomenti sui quali si può essere più o meno d’accordo, questo sì).
        Piuttosto che gettarla in rissa, le sarei grato se mi indicasse le supposte idiozie, di cui prenderei atto. Il definirla “commentatore attento” è tutt’altro che una presa per i fondelli, (tanto per rispondere a Soviet) semplicemente, da lei mi aspetterei maggiore senso critico.
        Al sig Maninchedda, risponderò direttamente.
        Cordialmente,

  20. ZunkBuster says:

    Sinceramente sto Sardegna Quotidiano mi lascia perplesso. Pagina 4 trovo subito un magnifico pistolotto di Pubusa che attacca Zedda: mi bastava leggerli su democrazia oggi. Cronache dal Comune: Ninni Depau paridi ca siat issu su sindigu. Silenzio sui drastici tagli di Zedda alle auto blu di cui apprendo da Radio Press. Piccoli sprazzi di giornalismo d’inchiesta ma proprio piccoli. L’impressione e’ che sia un giornale anti-Soru e di riflesso poco amico del Sindaco, per certi versi fraga di Emanuele Sanna. Penso che aspettero’ Sardegna24 sperando che non sia eccessivamente idolatrico nei confronti di Soru.

    • Massimo says:

      Ci risiamo con le tifoserie e i personalismi…

    • Soviet says:

      Ammetto i miei limiti, ma tu che hai letto l’articolo di Pubusa, perché Zedda comincia male riducendo le auto blu, pagandosi di tasca sua l’abbonamento al lirico, costruendo una giunta – criticabile quanto si vuole – ma in modo indipendente, mettendo fine alla querelle sull’Anfiteatro? Io leggo, leggo, ma non capisco…

      • ZunkBuster says:

        Dici a me Soviet? Io quel che capisco vagamente è che qualche esponente dell’associazionismo c’è rimasto male per non essere stato preso in considerazione. Ho sempre ammirato il prof. Pubusa se non altro come giurista, e mi spiace vederlo invecchiare così male. Tra l’altro sembra sbottare tra le righe circa esponenti dell’associazionismo poco coinvolti nelle consultazioni di Zeddixeddu per la formazione della giunta, e mi sembra singolare dato che la vicesindiga Paola Piras fa parte del consiglio di amministrazione di una nota fondazione politico-culturale cagliaritana animata anche, come membro del Comitato Scientifico, dallo stesso Pubusa. No ddu sciu propriu, deu puru no ‘nci seu cumprendendi nudda …

    • rrapida says:

      zunk buster, chiedi al sindaco se è amico o meno di emanuele sanna…. lo sanno tutti…

  21. Plaudo al pluralismo. Plaudo al mercato editoriale sardo. Plaudo al coraggio dei piccoli. Plaudo e attendo, naturalmente.

  22. Complimenti per il coraggio di provare … un caro augurio.
    Ho letto il primo numero. Onesto, leggibilissimo e snello. Lo comprerò anche in futuro per aiutarlo ad avere una chance!

  23. zia pina says:

    far magicamente evaporare l’unione sarda ecco questo sarebbe il regalo più bello

  24. Potevano aspettare il 4 Luglio, giornata dell’Indipendenza…

  25. arrogutottu says:

    ho il terrore con Sardegna 24 di ritrovarmi in mano una Sardegna Democratica su carta stampata. Mi incuriosisce di più sto Sardegna Quotidiano. Staremo a vedere!

    • alessandro says:

      Mi pare che GM Bellu (e le altre persone che si occuperanno in ruoli di responsabilità del giornale, alcune in organico, altre per ora solo in start up) sia una garanzia del fatto che sarà un giornale serio. Poi ci sarà internet, la radio, diffusione regionale… imprenditori con soldi dietro, che è la vera cosa che fa la differenza.
      Le uniche perplessità legata a Sardegna quotidiano sono queste, cioè che esiste solo grazie a finanziamenti pubblici. Appena quel rubinetto verrà spento, e si andrà in mare aperto, vedremo cosa sucederà per SQ.
      In generale, non c’è spazio per 5 quotidiani in Sardegna, su questo non ci sono dubbi.
      Se Sardegna24 andrà a ricoprire il ruolo di antagonista dell’informazione pilotata verso gli interessi dell’editore dell’Unione Sarda, dando molto spazio a politica, economia, cultura/spettacoli e cronaca (di Cagliari), dando lo spazio giusto allo sport magari con una lettura stile Unità, dando tutte le notizie, quindi regalando buchi a grappolo all’unione stile giornale di sardegna all’inizio, senza fare sconti a nessuno, centrosinistra in primis, ce la può fare. Poi se saranno bravi su internet, quindi riusciranno ad integrare testo, filmati, interattività, social, etc etc, e su radio (Radio X è parte del progetto), riusciranno a coprire bene un segmento al momento scoperto su Cagliari e provincia in particolare. L’obiettivo deve essere una grande rete civica, cioà un punto di riferimento dal quale informarsi ma che sia in grado di erogare anche informazioni e servizi. E’ una cosa che a Cagliari manca molto, speriamo che con Tiscali come partner riescano a fare qualcosa di decente.
      Se invece vorranno fare la grancassa di questo o quel politico, sono morti sul nascere. Ma non lo faranno perchè non sono idioti e ci stanno mettendo soldi sopra.

      • Micaela says:

        Vediamo come va, come ha detto qualcuno all’inizio. Intanto Sardegna Quotidiano e’ appena uscito, la prima cosa da vedere e’ come cresce questo giornale, che linea segue e questo si vedra’ fra un paio di mesi. Ovviamente non parlo di linea politica, ma proprio del taglio delle notizie, quali privilegia e come lo fa. Ho letto il primo numero, e trovo che alcune notizie siano riportate con un tono da pettegolezzo un po’ fastidioso e che stride un po’ con il tipo di notizia riportata. Forse su questo bisogna lavorare un po’.

  26. ZunkBuster says:

    Purtroppo le grandi intuizioni se non accompagnate da oculatezza di gestione rischiano di impantanarsi, in qualche caso sopravvivono bene (come con VOL che costituì l’ossatura internettiana della vecchia TIN.IT, in un momento in cui Telecom Italia era pressoché assente dal mercato degli ISP), in altri sopravvivono per breve tempo al suo fondatore, come è stato il caso di EPolis, affossato già ai tempi di Grauso in parte da evidenti azioni ostili si può facilmente intuire ispirate da chi e in parte dalla sopravvalutazione degli introiti pubblicitari vitali per un mezzo free press. Può sembrare quasi un’ingiustizia del destino che Grauso, benché non ottimo gestore quanto incredibile ideatore, oggi non possa raccogliere ciò che ha seminato … dopo Jacopo Norfo su Metro, che sta imprimendo brillantemente a quello che altrimenti sembrerebbe uno scontato free press “globalizzato” un’impronta d’assalto in stile prima EPolis (almeno quella fino all’uscita di Giorgio Melis), farà sicuramente piacere rileggere tante belle penne giovani che scrivevano su “IL SARDEGNA” a briglia sciolta e anche con molto coraggio.
    Casomai, anche se ormai ha la sua età, è un po’ malinconico che proprio un cavallo di razza del giornalismo sardo come Melis, oltre tutto sempre piuttosto “soriano”, resti fuori da questa nuova stagione … o magari ci attende qualche sorpresa anche su questo fronte, dopo Banana su Sardegna Quotidiano?

  27. Vito, ma non hanno ancora il sito?

  28. Sono dubbioso sull’esito a breve e medio termine però sono contento sul fatto che in Sardegna ci sia ancora qualcuno che, fuori dagli orizzonti di Unione e La Nuova, creda a una informazione non “incanalata”.
    Però, le nuove pagine…sapranno essere veramente INDIPENDENTI? C’è qualcuno che fa informazione che è veramente INDIPENDENTE?
    Ai colleghi ex Epolis auguro veramente un mare di auguri SINCERI! Lo meritano per tutto quello che hanno vissuto e per come hanno lottato!
    Avanti così e non mollate!

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