Ambiente / Sardegna

Basta servitù militari, basta! No ai nuovi radar della Guardia di Finanza lungo le coste della Sardegna: mobilitiamoci!

Proprio mentre l’inchiesta della magistratura di Lanusei sta portando alla luce l’impatto della base di Perdasdefogu sugli abitanti della zona di Quirra, c’è chi vorrebbe realizzare nuove servitù militari senza il consenso dei territori interessati. È il caso di quattro radar della Guardia di Finanza che dovrebbero essere costruiti a Sant’Antioco, Fluminimaggiore, Tresnuraghes e all’Asinara. L’utilità di questa rete di strutture militari è ancora sconosciuta. Di certo le amministrazioni locali non sono state coinvolte e gruppi di cittadini si stanno opponendo.  A Fluminimaggiore il sito viene presidiato da qualche giorno, ma c’è bisogno di far conoscere la protesta e dare una mano. Per questo vi propongo questo appello dell’attivista Sandro Martis.
Poi, come ha scritto un ascoltatore di Buongiorno Cagliari: “Radar della Guardia di Finanza? E no ci podianta ponni dus canisi?”. Concordo.

***

Da qualche settimana si sta tentando di procedere all’installazione di, sembra, quattro radar militari, definiti “anti-migranti”, sulla costa occidentale della Sardegna (Sant’Antioco; Fluminimaggiore; Tresnuraghes; Stintino o, sembra, Argentiera).

La questione può essere approfondita su: http://noradarcaposperone.blogspot.com/

Dico “si sta tentando”, perché, inaspettatamente, cosa che commuove, la popolazione, prima a Sant’Antioco, poi a Fluminimaggiore, poi, si spera, altrove, si sta opponendo, all’ennesimo “ordigno” militare calato dall’alto, sulle teste incolpevoli e inconsapevoli (gli amministratori, ovviamente al corrente del progetto, si son ben guardati dall’informare la gente), in una regione che già sopporta i due terzi delle installazioni militari di tutta la penisola (e quanto tali strutture, oltre ai risvolti morali, facciano bene alla salute, che si tratti di onde elettromagnetiche di radar o effetti collaterali di esercitazioni, e con quale rispetto della volontà popolare siano installate e utilizzate, lo si può intuire guardando a quel che avviene a Quirra, e alle indagini della magistratura).

A Sant’Antioco c’è stata una bella (molto partecipata, senza bandiere di partito) manifestazione qualche settimana fa; e i cittadini stanno presidiando i siti per bloccare le ruspe, a Sant’Antioco (Su Semafuru) e Fluminimaggiore (Capo Pecora).

I militari e i tecnici, già presentatisi più volte, in diversa foggia, con ruspe, elicotteri (vedi allegato), sedicenti esperti (le onde di quel particolare tipo di radar, appositamente studiato per i Sardi, pare ci facciano diventare più alti, biondi, e con gli occhi azzurri), e carabinieri “con i pennacchi e con le armi” che identificano i manifestanti, sono stati finora respinti con successo.

Ma i tentativi continueranno, e, passato l’entusiasmo iniziale, molti, tanto più se si è pochi, saranno presi da stanchezza e scoramento.

Ciò che sta avvenendo è cosa rara e bella. Si dice no ad un’installazione militare che fa male da molti punti di vista. Facciamo che non muoia.

Mando questa mail a mo’ di appello: c’è bisogno di gente! Chi abiti vicino alle installazioni, ma non solo, può aderire ai comitati, può costituirli ove ancora non ci siano… e soprattutto, cosa più facile e più… necessaria, può dare la propria disponibilità per i turni nei presidii… C’è bisogno di gente!

Chi voglia collaborare, in qualsiasi modo, ove non abbia già altri riferimenti, può mettersi in contatto anche con me.

Saluti

Sandro Martis
sandro.martis@lillinet.org

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23 Comments

  1. Anonimo says:

    Ho scritto a striscia la notizia… spero possano aiutarci con questa lotta almeno renderla ancora più pubblica!

  2. Non posso certo rimanere insensibile a questo ulteriore tentativo di “scippo” delle nostre bellezze. Gia’ tantissimi anni fa, ci fu una bella battaglia tra le genti di buggerru e chi, coperto da politici locali e non, cercava di inondare di cemento quella meravigliosa pineta di san nicolo’, e deturpare la spiaggia. Allora c’ero anche io, e siamo riusciti a vincere la battaglia. Poi ci ha provato Soru, cercando di cancellare le antiche testimonianze minerarie, la nostra memoria, per lasciar spazio agli alberghi a 5 stelle e lui tanto cari, e ci e’ riuscito in parte… solo in parte, ma ci sono tanti altri pronti a ghermire. Adesso c’e’ questo problema, che suscita nuovamente un senso di ribellione contro le ingiustizie. Cercheremo di esserci, come siamo stati tantissimi anni fa a fianco dei minatori e delle loro famiglie.
    Si sente dvvero un grande dolore al cuore!!!!!

  3. IL DIO BICEFALO

    Giano bifronte
    disceso sui promontori azzurri
    Caronte dei sardi
    sfiorato dai montoni
    profumati di lentischio
    lancia luce lancia allarmi…

    …..
    http://ilcollomozzo.wordpress.com/2011/05/15/il-dio-bicefalo/

  4. poco fa alcuni amici vicini al comitato di fluminimaggiore mi hanno detto che martedì interverrà l’esercito per sgomberare il presidio

  5. Mauro Peppino Succiabrebei says:

    Toccaisi pagu pagu: la possiamo dire una cosa fuori dal coro? Posso sì? Non è che Vittobiolchinni mi cancella? (e ita mindi frigada?)
    Parlo per la costa di Tresnuraghes: va bene non fare il radar, d’accordissimo (de prusu puru) però possibile che nessuno dica che quella costa l’hanno stroiata quelli di Trasnuraghes? Ma ci siete andati a vedere cos’hanno fatto da quelle parti? Provate a camminare lungo la costa, e ci trovate le gente del posto che campeggia in mezzo alla spazzatura e le case non le hanno fatte is strangiusu ma proprio loro.
    Allora: RADAR? NO GRAZIE!!!! Però neppure tratter le coste in quella maniera!
    E non sono i continentali, intendiamoci (devo parlare del Sinis? di Platamona? DI Is Arenas? Devo andare avanti???)
    Ma ci vogliamo guardare in faccia o conrtinuamo sputarci allo specchio?

    • francesco says:

      frequento da anni la zona dove vorrebbero costruire il radar e non ci sono parole per descriverne la bellezza. Gli abitanti si organizzano per campeggiare soprattutto per pasquetta e ferragosto, naturalmente si trova sempre qualche incivile che lascia la spazzatura dove gli capita ma non mi sembra che ci sia tutta questa sporcizia descritta da te, il posto è abbastanza pulito.
      Naturalmente noi sardi dobbiamo imparare ad amare la nostra terra o almeno a non odiarla.
      Ieri a Tresnuraghes c’ è stata un’ assemblea dei cittadini per parlare del radar, l’ argomento è molto sentito tra la popolazione, non credo che riusciranno a fare niente, non bisogna però abbassare la guardia. NO RADAR e in bonora

    • Anthony Muroni says:

      Sarà per troppe brebeis succiate, ma il nostro amico forse confonde i toponimi. La zona di Ischia Ruggia (dove dovrebbe essere localizzato il radar) è abbastanza lontana e perfino difficilmente raggiungibile da Porto Alabe, l’unico tratto di costa tresnuraghese urbanizzato (in maniera pessima) tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70. E’ una zona senza case, se si esclude un pugno di bungalow (senza acqua corrente, energia elettrica, fogne e strade per arrivarci) costruiti non ho mai capito come da “non tresnuraghesi” piovuti da chissà dove. Uno dei possessori è l’onorevole Ottaviano Del Turco (già leader sindacale, dirigente politico e presidente di Regione). Per il resto, da Foghe a Torolo, da Columbargia a Ischia Ruggia, due terzi del litorale di Tresnuraghes sono completamente incontaminati

  6. valentina says:

    A scuola non abbiamo mai studiato la nostra storia, studiavamo la storia del “continente”, di Roma e di Firenze culle di civiltà. E le nostre città cos’erano? Nulla, insignificanti.
    La nostra storia inesistente, la nostra cultura e le nostre tradizioni qualcosa di cui vergognarsi. Abbiamo contribuito a riempire le pagine dei libri solo nel capitolo “brigantaggio e banditismo”.
    Non siamo mai stati italiani e non siamo più sardi.
    Ci sentiamo a torto inferiori rispetto agli altri e da tali ci comportiamo, siamo diventati un popolo di servi, ma io voglio credere che la salvezza sia ancora possibile.
    Dobbiamo solo ritrovare la nostra dignità e la fiducia nelle nostre capacità, e farle valere.

  7. Non c’è salvezza possibile. Ogni tipo di servitù tocca a noi sardi succubi e alle volte perfino contenti.
    Servitù industriali, servitù turistiche, servitù del Galsi, il metanodotto che attraverserà l’isola per 270 chilometri con una strada parallela e una servitù di 80 metri, servitù militari.
    Tutte sono state scelte e perfino ambite. A La Maddalena rimpiangono i sommergibili. A Perdasdefogu “il poligono è vita”. nelle coste vogliono sacrificare ogni spiaggia e scoglio al turismo per quindici giorni l’anno.
    E’ inutile, la “cultura” sarda è questa, questa la sardità.

  8. Un amico americano mi ha detto: voi sardi dovete fare come la Svizzera. Dovete scegliere di essere neutrali perchè la Sardegna è in una area troppo pericolosa del Mediterraneo. Bucca sua santa! Ma ai sardi piacciono la Brigata Sassari, la balentìa, la patria italica e l’aver perso non so quante migliaia di uomini nella prima guerra mondiale. Eroi? No sfigati. Comunque non amo i prepotenti e i radar sono un atto di prepotenza.

    • Daniele Addis says:

      Basterebbe applicare la logica come ha fatto il tu amico americano, ma purtroppo molti sardi preferiscono ancora la retorica patriottarda, la lamentela e l’elemosina. E’ una cosa che piano piano sta cambiando, ma la situazione sta precipitando e bisognerebbe accelerare

  9. Mario Moro says:

    E oggi cosa dice il Consigliere regionale Sabatini che ha fatto casino in Consiglio per difendere il poligono, dicendo che difendeva il territorio? Itta è in feriasa? Magari conviene lasciare tutto come è che a Pasqua agli onorevoli regalano sempre l’agnellino, e se ha 2 teste si cointi duas concheddasa. Pitticcu il risparmio…

  10. valentina says:

    “I tentativi continueranno, e passato l’entusiasmo iniziale, molti, tanto più se si è in pochi saranno presi da stanchezza e scoramento”
    E le installazioni verranno fatte, dico io.
    Perchè la Sardegna è una colonia italiana. L’Italia ha scelto un modello di sviluppo scellerato che ci sta portando definitivamente alla rovina, e la Sardegna, è una delle terre che maggiormente ne fa le spese:
    Installazioni militari devastanti per il territorio e la popolazione civile che lo abita, per dimensioni e per natura delle attività svolte, asservite a potenze straniere che sperimentano qui armi che non testerebbero mai nei loro Paesi;
    Complessi industriali che producono nel territorio inquinamento irreversibile e posti di lavoro precari ed altamente pericolosi per chi li svolge, ma molti utili per le grandi società italiane e straniere che ne sono proprietarie.
    I comitati sono una cosa molto utile perchè implicano la presa di coscienza dei cittadini rispetto al problema da affrontare e rispetto al fatto che bisogna interessarsi alla “cosa pubblica”.
    Non tutti possono partecipare fisicamente ai presidi, o comunque non possono farlo per lungo tempo perchè bisogna pure “campare la giornata”.
    Però tutti dovremmo cercare d’ informarci nel modo più corretto possibile, ed esprimere nell’urna un voto consapevole.
    Quali sono gli schieramenti politici che sono contrari alle installazioni e che si battono realmente per questo?
    Noi non potremmo presidiare negli anni Sant’Antioco, Tresnuraghes ect ect…, non fisicamente.
    Però, stante che la ns è una democrazia indiretta, possiamo dare la ns preferenza a chi propone e persegue nella realtà l’opposizione agli scempi nella nostra terra e sulla nostra pelle.

  11. Nobile iniziativa. Ma prendete per esempio Alghero, città che, in persona dei suo amministratori non aspetta altro che creare alberghi, alberghi, alberghi ecc. ecc.; meglio il radar che torme di tiristi maleducati.

    • Neo Anderthal says:

      Meglio no, meglio tutela, meglio parco e bed & breakfast e alberghi diffusi e agriturismi NEGLI STABILI GIA’ ESISTENTI. Meglio ristrutturare e salvare immobili storici, meglio tutto che il radar antibarconi (boat people, chi si ricorda? ma quando venivano via dal Vietnam, come i Balzeros cubani, erano bravi, solo a noi toccano i “clandestini”)

    • olga oliveira says:

      perchè scegliere tra due mali??
      cominciamo a opporci attivamente all’installazione dei radar e cioè presidiando i siti come abbiamo cominciato a fare. Gli amministratori hanno dato le autorizzazioni senza avvisare le popolazioni, indistintamente in tutti e 4 i comuni interessati e volete ancora affidarvi a loro?
      E’ una scelta suicida.
      L’unica cosa che finora ha dimostrato di riuscire a fermare i lavori è la mobilitazione popolare!

      • Neo Anderthal says:

        c’è un celebrato precedente: Pratobello, che doveva ospitare una base militare, ma la gente di Orgosolo e Fonni si mobilitò compatta e il progettato -e costruito, c’è ora una specie di paese fantasma proprio lì- poligono fu smantellato.
        Si può fare, si è già fatto, e mi pare che la voglia di rassegnarsi stia passando.

        -Una nota tristissima riguarda il cantore di quella lotta: Peppino Marotto, poeta popolare e voce del canto a tenores è stato assassinato nel 2007, e i camorristi sardi che lo hanno sparato ancora non si sa chi siano-

  12. Domenico Mura says:

    Anche Tresnuraghes ,scelta come sede di uno dei radar in questione da giovedi stà presidiando la zona interessata, e per il momento i lavori li abbiamo sospesi.Si cercano cavilli,appigli e norme che possano intralciare ,magari fino a fermare, questa scelta sconsiderata. La strada non è facile ma la cosa interessante ,come già detto nell’articolo è che per la prima volta la gente (poco avezza alle battaglie civili e di rivendicazione ) stà rispondendo all’unanimità.Alla popolazione del centro costiero planargese, si aggiungono con tutta la loro solidarietà gli altri paese delal Planargia e questa si è una grande novità ,che promette bene.Perchè se in democrazia contano i numeri beh questi stanno arrivando e con essi i politici,gli unici che possono ribaltare questa scelta.Noi non caleremo la guardia fino a che i nostri rappresentanti non prenderanno la decisione di revocare quest’ulteriore sfregio alla nostra dignità,alla nostra salute,alla nostra terra.https://www.facebook.com/?ref=home#!/home.php?sk=group_172734792779829

  13. Daniele Addis says:

    Ok, i sardi come sempre dicono no a queste cose (com’è giusto) e lo stato italiano, come al solito, se ne sbatte (tanto fra una settimana le notizie di attualità saranno altre). E quindi? Che si fa a questo punto?

  14. Anthony Muroni says:

    Io sono per l’estremo centro del NO. Faccio rimbalzare su questa vetrina, che so essere molto seguita, il grido d’allarme dei miei compaesani: “Giù le mani dalla costa di Tresnuraghes”
    http://www.facebook.com/?ref=home#!/event.php?eid=192052467507291

  15. Neo Anderthal says:

    E poi, non è che tutto questo pullulare di radar è al servizio di Echelon? E là ‘s eccelonis.
    Esprimo la mia più ferma contrarietà.
    Anche a nome della Sinistra del NO, che tanto dispiace ai vari Little Gregs. (lo so non c’entra nulla, ma ci du pongu in mesu su proppriu!)

  16. Mammaaaaaaaaaaaaa
    si sono picchiando a noi!!!
    Ancora una volta!!!!! Ma quando VERAMENTE ci incavoliamo???????

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