Ambiente / Cagliari / Cultura / Politica / Sardegna

Tuvixeddu, cos’e maccusu! Pur di costruire, Coimpresa millanta autorizzazioni ministeriali inesistenti e incasina la Giunta Floris!

Cronache dal magico mondo di Tuvixeddu. Tenetevi forte che questa è bella.

Allora, qualche anno fa la Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna pose un vincolo sull’area del canyon.

Per i meno pratici, occorre dire che tutta la collina che conserva le tombe puniche è stata massacrata nel secondo dopoguerra da un’intensa attività di cava.

Visto che questo ulteriore vincolo bloccava l’edificazione delle palazzine di Coimpresa, la società di Cualbu e il Comune di Cagliari decisero di stipulare un intesa per spostare le volumetrie.

L’intesa arriva e viene messa nero su bianco in una delibera 48-2011 Giunta Cagliari approvata dalla Giunta Floris venerdì scorso, 18 marzo (presenti gli assessori e vicesindaco Maurizio Onorato, Giovanni Campus, Edoardo Usai, Raffaele Lorrai, Aurelio Lai, Giorgio Adamo, Antonello Melis e Paolo Carta, assente il sindaco Emilio Floris).

In oggetto, oltre al solito e irresistibile eufemismo “progetto di riqualificazione urbana ed ambientale dei colli di Sant’Avendrace” (la parola Tuvixeddu è tabù, perché se non la si nomina spariscono per incanto anche le centinaia di tombe puniche), leggiamo un rassicurante “approvazione di una variante non sostanziale al piano attuativo”.

La delibera è abbastanza complessa, ma ad un certo punto si legge chiaramente che:

la richiesta di variante al “Piano Attuativo” del “Progetto Norma” viene argomentata, sostanzialmente, con il proposito di voler “rappresentare un miglioramento qualitativo in particolare con riferimento al alcune tipologie costruttive e alla localizzazione di alcune volumetrie all’interno delle aree fondiarie; le soluzioni proposte sono state condivise con le parti istituzionali su citate (Mibac e Assessorato Regionale agli Enti Locali e Urbanistica) e rappresentano un ulteriore vantaggio per la pubblica amministrazione e quindi per la
collettività perché consentono un incremento significativo delle aree inedificate ai margini del parco”, come riportato nella nota trasmessa dalla Soc. Nuove Iniziative Coimpresa in data 14/03/2011, prot. 71/11.

Attenzione: Compresa comunica al Comune di aver avuto il via libera dal Mibac, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ossia proprio da quella Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna che aveva posto quello che è stato giornalisticamente definito “vincolo minerario” all’area del canyon.

Tutto bene? Qualche giorno fa la delibera viene portata in Consiglio comunale per l’approvazione definitiva. E che succede? Colpo di scena: la maggioranza di centrodestra si volatilizza, in un attimo l’aula si svuota. L’opposizione chiede la verifica del numero legale e la seduta viene sciolta.

Cos’è successo lo si è capito solo ieri, grazie ad una nota della Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna. Eccola:

Con delibera della Giunta comunale n.48/2011 è stata approvata in data 18 marzo una variante al piano attuativo del progetto di “riqualificazione urbana ed ambientale dei colli di San’Avendrace”.
Questa Direzione regionale ha ritenuto opportuno chiarire la propria posizione in merito con una nota  inviata il 23 marzo al Sindaco, alla Giunta e al Presidente del Consiglio comunale di Cagliari evidenziando come la variante in questione non sia stata oggetto di condivisione con questa Amministrazione in quanto non conosciuta.

Avete capito? Coimpresa ha millantato al Comune di aver avuto il via libera e invece al Ministero non ne sapevano nulla! Cos’e maccusu!

Certo che poi ci vuole coraggio a definire “non sostanziale” una modifica che comporta lo spostamento di interi palazzi!

Ma c’è di più. Così come il sovrintendente ai Beni Paesaggistici Gabriele Tola, anche la direttrice della Direzione Regionale, Maria Assunta Lorrai, ritiene che, dopo la recentissima sentenza del Consiglio di Stato, a Tuvixeddu non si possa più costruire nulla! Nada de nada! Hai voglia di spostare volumetrie! Non si può spostare una cosa che non esiste!

Nella stessa nota ha ritenuto inoltre di dover precisare che nessun incontro o confronto è intervenuto con le amministrazioni competenti successivamente alla recente sentenza del Consiglio di Stato n.1366/2011, evidenziando comunque di non condividere l’assunto secondo il quale nell’area trovano applicazione le prescrizioni di cui all’art. 49 delle N.T.A. (note tecniche di attuazione) del Piano Paesaggistico Regionale nel rispetto di quanto disposto dal terzo comma dell’art.15.

Ascumprè? A Tuvixeddu non si può co-stru-i-reeee!

Scusate, una cosa per un’altra: ma è vero che la figlia dell’ex sovrintendente archeologico Vincenzo Santoni non lavora più per Coimpresa? Vi risulta?

Tags: , , ,

20 Comments

  1. Questo pomeriggio, alle 18,30, presso la sede del Social Forum di Cagliari, in via Lanusei 19/A, accanto alla libreria delle donne, c’è un incontro tra Associazioni Ambientaliste per discutere del futuro di Tuvixeddu e della prossima revisione del Ppr.
    Confidiamo nella partecipazione di tanti.

  2. Andrea says:

    E’ vergognoso quello che è successo ieri al Comune sulla vicenda Tuvixeddu. Il consiglio ha approvato il documento della giunta che parla di spostare/rimodulare  volumetrie che allo stato attuale  NON ESISTONO. Ma dov’è il centrosinistra???SVeglia! QUando c’era Soru alla Regione ogni giorno c’era una conferenza stampa da parte della destra, con La spisa e Artizzu sempre in video ad attaccare.Ma non ve lo ricrodate lo sguardo di La Spisa verso la telecamera quando attaccava pesanemtnete Soru in ogni occasione? Ora che i motivi per attaccare e per far capire alla gente come ci stanno prendendo in giro ci sono, tutti stanno zitti o rilasciano qualche dichiarazione solitaria che cade nel nulla. La realtà è che anche su Tuvixeddu forse qualcuno della sinistra ha interesse che tutto stia così e se ne parli poco…
    Molte  persone di sinistra incominciano a stancarsi di questo immobilismo e se qualcuno non si sveglia, non ci si lamenti che la gente non vada poi  a votare e che vinca la destra…

  3. Andrea says:

    Io verificherei non solo la figlia di Santoni, ma anche se il genero (è sposato con la figlia) dell’assessore all’urbanistica lavori per Cualbu. Vox populi

    • Ieri è “passata” in Consiglio Comunale la delibera sugli spostamenti fulminei del progetto Tuvixeddu del raccomandatissimo Cualbu.
      Tutti sanno che la delibera contiene due insuperabili “difetti”:
      a) La variante al progetto originario è sostanziale e dunque l’iter autorizzativo doveva riprendere da capo.
      b) La delibera necessita del parere favorevole del Mibac che non solo non esiste ma non eisterà mai anche perché una parte assai consistente dei metri cubi è ancora più vicina all’area archeologica.
      Tuttavia la delibera, seppure non applicabile, conserva una sua efficacia, ma solo ad una condizione!
      Solo in caso di revisione del Ppr, di abolizione dell’articolo 49 (quello “salvatuvixeddu”) e abolizione di qualche altro vicnolo ritenuto fastidioso.
      Il nuovo Ppr andrà in Giunta a giorni.
      La delibera diventerà davvero esecutiva.
      E la battaglia per Tuvixeddu continuerà.
      Ma Asunis, Cualbu, Floris, tutti gli attori del serial Tuvix che impersoannao i “cattivi”, sono più deboli.
      E le due operazioni ( la delibera comunale e la revisione del Ppr) sono talmente lacunose che un Tar non potrà fare a meno di “zuccarle”.
      Cordiali saluti,
      M.V.

  4. Caro Vito,
    in assessorato all’urbanistica è facile vedere all’opera in modo frenetico l’ex assessore Gabriele Asunis il quale tenta disperatamente di imbastire un nuovo Ppr da portare in Giunta in tempi brevi, brevissimi.
    Ma la procedura è talmente lacunosa (chiedetelo ai dirigenti dell’assessorato) che il Ppr fatto su misura per Cualbu, per Barrak e per tanti altri costruttori, oltretutto fondato sul Piano Casa dove sono scritte le modalità di revisione del Piano Paesaggistico, andrà a rotoli.
    Molto dipenderà dalla volontà delle opposizioni dentro il Consiglio Regionale mentre fuori devono agire le associazioni e tutti coloro che possiedono un poco di “amor patrio”.
    Sarebbe la rovina defintiva per il paesaggio dell’isola il Ppr di Asunis.
    Saluti,
    M.V.

  5. Stefano reloaded says:

    A parte la discussione sulla definizione “non sostanziale” (si stanno spostando volumi di comparto in comparto, li si sta accorpando, si stanno variando le tipologie edilizie).
    A parte l’asserzione che l’art 49 delle NTA non conti nulla in base all’art 15 delle stesse NTA (su questo punto la discussione è accesissima perché si tratta del discrimine tra poter e non poter costruire).
    A parte aver assunto come vera la nota dell’impresa prot n° 71/11 nella quale viene millantato che “le soluzioni proposte sono state condivise con le parti istituzionali su citate (Mibac e Assessorato Regionale agli Enti Locali e Urbanistica)”.
    Quello che mi impressiona di più è la stupefacente velocità dell’azione amministrativa del Comune di Cagliari:
    -15 marzo: La proposta di variante dell’impresa viene protocollata.
    -16 marzo: La Commissione Edilizia esprime il parere (favorevole) di competenza.
    -16 marzo: Il Responsabile Unico del Procedimento redige la sua relazione tecnica.
    -18 marzo: La Giunta delibera di proporre al Consiglio Comunale di approvare la proposta di variante non sostanziale.
    -23 marzo: Il Consiglio Comunale (miga scimprus) si passa.

    Al Comune devono aver cominciato a fare colazione con Ovomaltina.
    Provate voi a chiedere una semplice variante in corso d’opera per una villetta a Barraccamanna e a farvela approvare in tre giorni.

    • Neo Anderthal says:

      O Stefano Reloaded, ma le chi ses malu. Ma la chi sesi malfidau. Ma entzandusu naraddu: non c’è modo di farvi contenti.
      Il giorno benedetto che l’amministrazione di Cagliari fornisce una prova maiuscola di efficienza e celerità, nel segno della soddisfazione delle legittime, o probabilmente quasi legittime, esigenze dei Cittadini -e come dice Berlusconi, “facciamo le leggi e le applichiamo per tutti, e se tra i tutti ci sono anche io che male c’è?”- teneis puru cos’e nai.
      Ma de aicci non si pori fai nudda, mancu una domixedda pitticca pittticca a pitzus de is tumabasa, mancu un’arruga squarta colle -ma sciolli trafficu, bolis ponni?-
      Seis communistasa, non c’esti nudd’e fai!

    • Francesco says:

      Caro Stefano, la discussione sull’applicabilità dell’articolo 15 del Ppr al caso Tuvix è stata superata dalla sentenza del Consiglio di Stato.
      Per farci capire da tutti: vince l’articolo 49 il quale non prevede eccezioni e quindi neppure l’articolo 15.
      La discussione si è spenta perché alcuni che non avevano ben interpretato la sentenza si sono arresi.
      Resta solo coimpresa a sostenerlo, ma solo perché ha un interesse diretto nell’arbitrato.
      Tuvix è inedificabile grazie all’articolo 49.
      Per questo di tutta fretta cercano di modificare il Ppr e gli articoli “scomodi”.
      Questo è il rischio.
      Ma troveranno una reazione adeguata, sino all’ultimo grado di giudizio.
      Per il resto siamo del tutto d’accordo.
      Cordiali saluti,
      Francesco

  6. Francesco says:

    Una precisazione.
    Nella delibera del Comune l’accordo con il Ministero è citato tra virgolette. Lo si legge anche nel commento di Vito Biolchini. Insomma la delibera riporta virgolettata le parole di Coimpresa.
    Questo cambia le cose sul piano squisitamente giuridico ( in un certo senso “attenua” il falso) ma non le cambia sotto il profilo della sostanza.
    Oltretutto il Comune fa sue quelle dichiarazioni inserendole tra le motivazioni della delibera.
    Vediamo.

  7. Francesco says:

    Si tratta evidentemente di un falso in atto pubblico, procedibile d’ufficio.
    Hanno dichiarato il falso in una delibera comunale che, oltretutto, era già resa illegittima dal fatto che nell’atto si mutava sostanzialmente il progetto (addirittura uno spostamento di consistenti cubature sul lato di via Falzarego, a ridosso del Parco archeologico) e non risponde al vero, come recita la delibera, che si stava procedendo a modifiche non sostanziali. Una variazione sostanziale richiede infatti che l’iter autorizzativo del progetto riparta “da capo”.
    Doppiamente falso, dunque.
    Questo grave passo falso dimostra come esista una pericolosissima e tossica contiguità tra l’impresa e l’amministrazione comunale che divengono addirittura indistinguibili, toglie alla pubblica Amministrazione il requisito fondamentale della trasparenza e nega ogni buon principio amministrativo.
    Oltretutto un grave danno per chi imprende senza ricorrere ad amicizie seguendo iter limpidi e sotto gli occhi di tutti.
    Sarà difficile per Massimo Fantola, che rappresenta la continuità con questa “classe politica”, riconosciuto come suo erede naturale dallo stesso Sindaco Floris, smarcarsi questi torbidi intr
    ecci.
    Sarà così difficile che per questo punto potrà anche perdere le elezioni.
    Chiederei infine all’avvocato Delogu se l’espressione “rapporti incestuosi” tra impresa e amministrazione, espressione presente in una lettera a firma di molti sostenitori del colle, gli sembri ancora degna della denuncia che a suo tempo ha inoltrato alla Procura.
    Se non sono “rapporti incestuosi” questi, vorrei proprio sapere a quali situazioni riferirebbe l’espressione ovviamente formulata ndella lettera in modo retorico.
    Grazie,
    Francesco S.

  8. Andrea says:

    Grande Vito, è assurdo quello che sta succedendo su Tuvixedd e ormai il giornale indipendente , visto che non fa più scoop, non ne parla più!
    Da un po’ sto seguendo ii commenti di un tale Metro Cubo che sembra saperne non poco sulla vicenda di Tuvixeddu, da(te)gli un’occhiata perchè c’è una ricostruzione della vicenda ben fatta a
    mio avviso e certi personaggi tornano sempre…

    http://www.sardegnademocratica.it/ambiente/qualche-precisazione-su-tuvixeddu-1.18605

  9. Emanuela says:

    E’ vergognoso come certi personaggi si sentano al di sopra della legge, e ancora più vergognoso è il modo in cui i loro clientes si abbassino le braghe pur di compiacerli…
    A breve avremo l’occasione di mandarli a casa: facciamolo, Cagliari ha bisogno di essere rispettata.
    Bravissimo Vito.

  10. come Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra li abbiamo denunciati dal 23 marzo scorso. Queste “cose curiose” vadano a spiegarle al Procuratore della Repubblica.

  11. Marcom ICS says:

    Grande VAIto ( all’amerikana), tenisi ogusu e nasu in dogna logu !
    Certo che questi materiale per gli spattacoli ne producono a cascionis…finirà che vi rubano il mestiere !!!
    OKKIO !! 🙂

  12. Fauno Surriento (insider) says:

    No, Vito non ci lavora dal 2008, non le hanno rinnovato la consulenza esterna dal 2008, dopo tutto il casino del Padre era inopportuno

  13. graziella says:

    Oh Vito ma qui c’è materiale per un altro spettacolo!

    Complimenti, ottimo “pezzo” :-))

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.